...

AT Semplificato Fratelli Ricci di Gorla Minore con BAT e PDM _17

by user

on
Category: Documents
42

views

Report

Comments

Transcript

AT Semplificato Fratelli Ricci di Gorla Minore con BAT e PDM _17
Nome Azienda
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI S.R.L.
Comune
Gorla Minore
Sede Legale
Nome Azienda
Comune
FRATELLI RICCI
GORLA MINORE
FABBRICA
PRODOTTI CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda
FRATELLI RICCI
FABBRICA PRODOTTI
CHIMICI S.R.L.
Via
A.Colombo, 128
Indirizzo
A.Colombo, 128
Ente Gestore Acque
AMGA
Provincia
VARESE
Provincia
VA
Sede Ente Gestore
LEGNANO
fax
0331365759
CAP
21055
Fax
0331365759
fax
Attività IPPC
Nome Azienda
FRATELLI RICCI
FABBRICA
PRODOTTI CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda
FRATELLI RICCI
FABBRICA
PRODOTTI CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda
FRATELLI RICCI
FABBRICA
PRODOTTI CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda
FRATELLI RICCI
FABBRICA
PRODOTTI CHIMICI
S.R.L.
attività IPPC
Codice
Descrizione
Capacità Produttiva
1
4.1(b)
idrocarburi
ossigenati
800TONNELLATE
ALL'ANNO
attività IPPC
Codice
Descrizione
Capacità Produttiva
4
4.1(e)
idrocarburi
fosforosi
150TONNELLATE
ALL'ANNO
attività IPPC
Codice
Descrizione
Capacità Produttiva
2
4.1(d)
idrocarburi azotati
200TONNELLATE
ALL'ANNO
attività IPPC
Codice
Descrizione
Capacità Produttiva
3
4.1(c)
idrocarburi
solforati
300TONNELLATE
ALL'ANNO
Codice Istat
Descrizione Codice Istat
24.66.6
Fabbricazione di prodotti ausiliari per le
industrie tessili e del cuoio
Attività NON IPPC
Nome Azienda
Numeroattività
FRATELLI RICCI
FABBRICA
5
PRODOTTI CHIMICI
S.R.L.
Utilizzo delle superfice
Nome Azienda
Superfice Totale
Superfice Coperta
FRATELLI RICCI
FABBRICA
PRODOTTI CHIMICI
S.R.L.
14000
8200
Superfice
Impermeabilizzata
5800
Destinazione d’uso dell’area secondo il PRG vigente e di quello eventualmente adottato
Distanza minima dal
Nome Azienda
perimetro del
Note
Destinazioni d’uso principali
complesso (m)
FRATELLI RICCI
Industriale
0
Attiguo
FABBRICA PRODOTTI
CHIMICI S.R.L.
Destinazione d’uso dell’area secondo il PRG vigente e di quello eventualmente adottato
Distanza minima dal
Nome Azienda
perimetro del
Note
Destinazioni d’uso principali
complesso (m)
FRATELLI RICCI
Zona industriale
0
FABBRICA PRODOTTI
CHIMICI S.R.L.
Destinazione d’uso dell’area secondo il PRG vigente e di quello eventualmente adottato
Distanza minima dal
Nome Azienda
Destinazioni d’uso principali
perimetro del
Note
complesso (m)
FRATELLI RICCI
F3V2 verde aziendale
20
FABBRICA PRODOTTI
CHIMICI S.R.L.
Destinazione d’uso dell’area secondo il PRG vigente e di quello eventualmente adottato
Distanza minima dal
Nome Azienda
Destinazioni d’uso principali
perimetro del
Note
complesso (m)
FRATELLI RICCI
D3 Zona industriale
0
FABBRICA PRODOTTI
CHIMICI S.R.L.
Autorizzazioni in essere
Nome Azienda
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI S.R.L.
Nome Azienda
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI S.R.L.
Settore
interessat
o
Norme di
riferimento
ACQUA Scarico
industrial
e
D.Lgs 152/99
art.45
Ente
competente
Estremi del
provvedimento
(Numero
Autorizzazione Data di emissione)
Scadenza
N.
d’ordine
Attività
IPPC e
NON
Comune
Concessione N°
3645
19/04/2009
1,2,3,4,5
Scadenza
N.
d’ordine
Attività
IPPC e
NON
Note e
considerazion
i
1,2,3,4,5
---
Settore
interessat
o
Norme di
riferimento
Ente
competente
Estremi del
provvedimento
(Numero
Autorizzazione Data di emissione)
RIFIUTI
Non definita
Regione
Lombardia
---
Note e
considerazion
i
Nome Azienda
Settore
interessat
o
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI S.R.L.
CPI
Norme di
riferimento
Non definita
Ente
competente
Norme di
riferimento
Scadenza
N.
d’ordine
Attività
IPPC e
NON
Note e
considerazion
i
Vigili del
Fuoco
---
---
In attesa di
verifica sul
luogo dei
VV.F. per il
rilascio del
Certificato
Prevenzione
Incendi
Ente
competente
Estremi del
provvedimento
(Numero
Autorizzazione Data di emissione)
N.
d’ordine
Attività
IPPC e
NON
Note e
considerazion
i
02/06/1991
1,2,3,5
L`attività 4
non produce
emissioni in
atmosfera;
mentre una
linea di
prodotti
dell`attività 5,
NON IPPC
,che utilizza
Formaldeide,
ricade in
codesta
autorizzazione
.
Note e
considerazion
i
Nome Azienda
Settore
interessat
o
Estremi del
provvedimento
(Numero
Autorizzazione Data di emissione)
Scadenza
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI S.R.L.
ARIA Emissioni
in
atmosfera
DPR 203/88
Regione
Lombardia
Del. Reg.
NVR/10341
Scadenza
N.
d’ordine
Attività
IPPC e
NON
28/06/2004
5
Scadenza
N.
d’ordine
Attività
IPPC e
NON
Note e
considerazion
i
Scadenza
N.
d’ordine
Attività
IPPC e
NON
Note e
considerazion
i
5
Relativa ad
una linea di
ausiliari
destinati
all`industria
tessile e
siderurgica
Nome Azienda
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI S.R.L.
Nome Azienda
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI S.R.L.
Nome Azienda
Settore
interessat
o
Norme di
riferimento
Ente
competente
Estremi del
provvedimento
(Numero
Autorizzazione Data di emissione)
NULLA
OSTA
Non definita
Comune
5873
Settore
interessat
o
Norme di
riferimento
Ente
competente
Estremi del
provvedimento
(Numero
Autorizzazione Data di emissione)
Certificat
o di
agibilità
Non definita
Comune
13/90 del 30/6/96
Ente
competente
Estremi del
provvedimento
(Numero
Autorizzazione Data di emissione)
Settore
interessat
o
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI S.R.L.
deposito
oli
minerali
Norme di
riferimento
Non definita
Agenzia
delle Dogane
Codice Accisa
VAO00083F
06/03/2002
Certificazioni
Descrizione processo
n.d.
Produzione
Nome Azienda
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di
Progetto annua
Capacità di
Prog. giorno
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda
4
4
Esteri AlchilFosforici
500
TONNELLATE
25
TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di
Progetto annua
Capacità di
Prog. giorno
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda
2
2.4
AmminoEtilEtan 70
olAmmina
TONNELLATE
Ammide
stearica
0,3
TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di
Progetto annua
Capacità di
Prog. giorno
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda
1
1.5
ESTERI
GRASSI VARI
150
TONNELLATE
0,7
TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di
Progetto annua
Capacità di
Prog. giorno
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda
3
3
Di Ottil
600
Solfosuccinnato TONNELLATE
Sodico
1,8
TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di
Prog. giorno
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda
2
2.5
AmminoEtilPipe 50
razina Ammide TONNELLATE
Adipica
0,2
TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di
Progetto annua
Capacità di
Prog. giorno
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda
1
1.4
Altri Di-OTTIL
ESTERI
150
TONNELLATE
0,7
TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di
Progetto annua
Capacità di
Prog. giorno
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda
1
1.3
Di-OTTILMALEATO
420
TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di
Capacità di
Progetto annua
Capacità
autorizzata
anno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
giorno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
anno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
giorno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
anno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
giorno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
anno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
giorno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
anno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
giorno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
anno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
giorno
Nessuna unità
inserita
2
TONNELLATE
Capacità
autorizzata
anno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
giorno
Nessuna unità
inserita
Capacità di
Capacità
Capacità
Progetto annua
Prog. giorno
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda
1
1.1
SORBITANI
ESTERI
630
TONNELLATE
3
TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di
Progetto annua
Capacità di
Prog. giorno
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda
1
1.2
POLIGLICOL
ESTERI
500
TONNELLATE
2,4
TONNELLATE
Num. Attività
Num. Prodotto
Prodotto
Capacità di
Progetto annua
Capacità di
Prog. giorno
FRATELLI
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
2
2.6
Altre Ammidi di
Acdi grassi
20
TONNELLATE
0,8
TONNELLATE
autorizzata
anno
Nessuna unità
inserita
autorizzata
giorno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
anno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
giorno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
anno
Nessuna unità
inserita
Capacità
autorizzata
giorno
Nessuna unità
inserita
Materie Prime
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
1.1
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
1.1
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
1.2
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
1.2
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
Categoria
Pericolosità
SORBITOLO
70%
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
ACIDI GRASSI 0 Non definita
Categoria
Pericolosità
POLIGLICOLI
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
ACIDI GRASSI 0 Non definita
Stato Fisico Quantità
Specifica
Liquido
0,5
Stato Fisico Quantità
Specifica
Non
0
definito
Stato Fisico Quantità
Specifica
Liquido
0
Stato Fisico Quantità
Specifica
Non
0
definito
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
1.4
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
1.5
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome
Num.
Azienda
Prodotto
FRATELLI 2.1
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome
Num.
Azienda
Prodotto
FRATELLI
2.2
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome
Num.
Azienda
Prodotto
FRATELLI
2.3
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
3
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Categoria
Pericolosità
ACIDI GRASSI 0 Non definita
Categoria
Pericolosità
ACIDI GRASSI 0 Non definita
Categoria
Pericolosità
DIETILENTRIAMMINA CLA01
Corrosivo
Categoria
Stato Fisico Quantità
Specifica
Non
0
definito
Stato Fisico Quantità
Specifica
Solido
0
Stato
Fisico
Liquido
Pericolosità
Quantità
Specifica
0
Stato
Fisico
DIETANOLAMMINA ---XN Nocivo Liquido
Quantità
Specifica
0
Categoria
Quantità
Specifica
0
Pericolosità
Stato
Fisico
TRIETANOLAMMINA ---XN Nocivo Liquido
Categoria
Pericolosità
SODIO META
BISOLFITO
---XN Nocivo
Stato Fisico Quantità
Specifica
Solido
0,2
Categoria
Pericolosità
Stato Fisico Quantità
Prodotto
3
Specifica
0,7
FRATELLI
DI-OTTIL
0 Non definita Liquido
RICCI
MALEATO
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Categoria
Pericolosità
Stato Fisico Quantità
Prodotto
Specifica
FRATELLI
2.6
AMMINE
CLA01
Liquido
0
RICCI
ALIFATICHE
Corrosivo
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Categoria
Pericolosità
Stato Fisico Quantità
Prodotto
Specifica
FRATELLI
2.6
ACIDI GRASSI 0 Non definita Solido
0
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Categoria
Pericolosità
Stato Fisico Quantità
Prodotto
Specifica
FRATELLI
2.5
POLIGLICOLE 0 Non definita Liquido
0
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome
Num.
Categoria
Pericolosità Stato
Quantità
Azienda
Prodotto
Fisico
Specifica
FRATELLI 2.5
AMMINOETILPIPERAZINA CLA01
Non
0,36
RICCI
Corrosivo
definito
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Categoria
Pericolosità
Stato Fisico Quantità
Prodotto
Specifica
FRATELLI
2.5
ACIDO
0 Non definita Solido
0
RICCI
ADIPICO
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome
Num.
Categoria
Pericolosità Stato
Quantità
Azienda
Prodotto
Fisico Specifica
FRATELLI 2.4
AMMINOETILETANOLAMMINA CLA01
Liquido 0,182
RICCI
Corrosivo
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
2.4
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome
Num.
Azienda
Prodotto
FRATELLI
3
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
3
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
2.3
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
2.2
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
2.1
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
Categoria
Pericolosità
STEARINA
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
GLICOLE
0 Non definita
DIPROPILENICO
Categoria
Pericolosità
ACQUA
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
STEARINA
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
STEARINA
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
STEARINA
0 Non definita
Stato Fisico Quantità
Specifica
Solido
0
Stato Fisico Quantità
Specifica
Liquido
0,03
Stato Fisico Quantità
Specifica
Liquido
0,245
Stato Fisico Quantità
Specifica
Solido
0
Stato Fisico Quantità
Specifica
Solido
0
Stato Fisico Quantità
Specifica
Solido
0
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
1.5
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
1.4
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
1.3
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Nome Azienda Num.
Prodotto
FRATELLI
1.3
RICCI
FABBRICA
PRODOTTI
CHIMICI
S.R.L.
Categoria
Pericolosità
ALCOLI
GRASSI
0 Non definita
Categoria
Pericolosità
2-ETIL ESAN1OLO
---XI Irritante
Categoria
Pericolosità
ANIDRIDE
MALEICA
---XN Nocivo
Categoria
Pericolosità
2-ETIL ESAN1 OLO
---XI Irritante
Stato Fisico Quantità
Specifica
Non
0
definito
Stato Fisico Quantità
Specifica
Liquido
0
Stato Fisico Quantità
Specifica
Solido
0
Stato Fisico Quantità
Specifica
Liquido
0
Applicazione delle Migliori Tecniche Disponibili
STATO DI
NOTE
APPLICAZIONE
IMPLEMENTAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
Elevato livello di educazione e formazione di
NO SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
personale
Personale con solida educazione di base in
ingegneria chimica e operazioni chimiche
Periodica valutazione e registrazione delle
performance del personale
Periodica formazione del personale su
situazioni di emergenza, salute e sicurezza al
lavoro e sulla sicurezza dei prodotti e del loro
trasporto
Elevati standard per la sicurezza, aspetti
ambientali e qualitativi nella produzione di
sostanze inorganiche
Sistemi di audit interni per esaminare
l’implementazione delle politiche ambientali e
verificare la conformità con le procedure, gli
standard e i riferimenti normativi
BAT
BAT
Revisione delle implicazioni ambientali di tutte
le materie prime , gli intermedi e i prodotti
Identificazione e caratterizzazione di tutti i
rilasci programmati e potenzialmente non
programmati
Isolamento dei flussi di emissioni/reflui/rifiuti
alla sorgente al fine di facilitare il loro riuso e il
loro trattamento
Trattamento dei flussi di emissioni/reflui/rifiuti
alla sorgente per massimizzare l’efficienza di
abbattimento intervenendo su correnti con alta
concentrazione e basso flusso
Capacità di tamponamento del flusso e del
carico
Installazione di sistemi di abbattimento di
riserva (se necessario)
Formulazione di una strategia ambientale
dell’alta direzione dello stabilimento nonché
l’impegno a seguire tali strategia
Chiara struttura organizzativa che assicuri
che la responsabilità sui temi ambientali
sia totalmente integrata nelle decisioni di
tutti i dipendenti
Procedure scritte o prassi relative a tutti gli
aspetti rilevanti a livello ambientali nelle fasi di
progettazione,funzionamento, manutenzione,
commissioning e decommissioning degli
impianti
Sistemi di audit interni per esaminare
l’implementazione delle politiche ambientali e
verificare la conformità con le procedure, gli
standard e i riferimenti normativi
Pratiche di rendicondazione che valutino i costi
totali delle materie prime (inclusa l’energia),
nonché lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti
Pianificazione finanziaria e tecnica a lungo
termine degli investimenti in campo ambientale
Considerazione del concetto di “ Ecologia
Industriale”, visto come impatto di un processo
sull’ambiente circostante e le opportunità per
una migliore efficienza e performance
ambientale
Implementare e aderire ad un sistema di
gestione ambientale volontario come EMAS o
EN ISO 14001
Uso di sistemi di controllo (hardware e
software) sia per il processo che per la
strumentazione di controllo dell’inquinamento
al fine di assicurare che le operazioni siano
stabili, le rese elevate e le performance
ambientali buone in tutte le condizioni
operative
Implementazioni di sistemi che assicurino la
consapevolezza ambientale e la formazione
dell’ operatore
Esistenza di definite procedure di risposta ad
eventi anomali
Disponibilità di check di controllo sui processi
in continuo; monitoraggio dei parametri
ambientali critici al fine di rilevare condizioni
operative anomale, emissioni e presenza di
sistemi/misure che assicurino un pronto
intervento
Svolgimento di ispezioni e manutenzioni
ordinarie e, quando necessarie, straordinarie al
fine di ottimizzare le performance degli impianti
STATO DI
APPLICAZIONE
NOTE
BAT
STATO DI
APPLICAZIONE
NOTE
e della strumentazione di processo
Considerare e valutare le necessità di
trattamento delle emissioni in aria a seguito di
operazioni di depressurizzazione,
svuotamento, spurgo e pulizia di
apparecchiature o provenienti dai sistemi di
abbattimento delle acque reflue
Implementazione di un sistema di gestione dei
rifiuti che includa la minimizzazione dei rifiuti, la
riduzione delle emissioni e il consumo di
materie prime
INTERVENTI
Minimizzare l’inquinamento di suolo e acque sotterranee progettando, costruendo, operando e mantenendo i servizi, in
cui le sostanze che rappresentano un potenziale rischio di contaminazione vengono movimentate, in modo tale che lo
sversamento di materiale sia minimizzato; questo include i seguenti interventi
•
avere impianti sigillati, stabili e
sufficientemente resistenti contro
Applicato
possibili stress chimici, termici o
meccanici (particolarmente importante
per sostanze altamente tossiche)
•
prevedere volumi di ritenzione
Applicato
sufficienti per contenere in sicurezza
sversamenti e fughe di sostanze da
destinare al trattamento o deposito
•
prevedere volumi sufficienti per il
Applicato
contenimento dell’acqua per
l’impianto antincendio
•
effettuare operazioni di carico e
Applicato in parte
scarico in aree adeguatamente
protette
•
stoccare i materiali in aree
Applicato
adeguatamente attrezzate e protette
per possibili perdite
•
dotare tutti i pozzetti o camere di
trattamento/convogliamento con
Applicato
elevati livelli di allarme del livello di
liquido o ispezionarli regolarmente
•
definire programmi per testare e
Applicato
ispezionare serbatoi e condotti incluse
flange e valvole
•
sistemi di controllo sui canali di
Non applicato
scarico/sfioratori
Applicato
•
verificare l’integrità dei serbatoi
•
adottare i serbatoi con sistemi antiNon applicato
intasamento
•
stoccare materiali e prodotti in aree
Applicato
coperte al riparo dalla pioggia
RIDUZIONE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA
Minimizzare le emissioni di polveri e
raggiungere livelli di emissione inferiori a 10
3
mg/Nm usando una o più delle seguenti
tecnologie:
•
cicloni;
Applicato
•
filtri a tessuto;
Applicato
•
scrubber a umido;
•
precipitatori elettrostatici.
Ridurre le emissioni di HCN e raggiungere
3
livelli di emissione < 1 mg/m attraverso
Non pertinente
l’impiego di scrubber con soluzione alcalina
Ridurre le emissioni di NH3 e raggiungere livelli
3
Applicato
di emissioni < 1,2 mg/m attraverso l’impiego di
scrubber con soluzione acida
Ridurre le emissioni di HCl utilizzando scrubber
Applicato
ad umido in condizioni alcaline per raggiungere
No procedura
STATO DI
APPLICAZIONE
BAT
3
NOTE
livelli di emissione di 3-10 mg/Nm HCl
Si considera MTD per il controllo
dell’inquinamento atmosferico da VOC
un’appropriata combinazione o selezione delle
seguenti tecniche:
•
membrane selettive di separazione;
•
condensazione;
Applicato
•
adsorbimento;
Applicato
•
scrubber;
•
incenerimento termico;
•
ossidazione catalitica;
•
torcia.
GESTIONE E TRATTAMENTO DEGLI SCARICHI IDRICI
Pretrattamento all’interno dello stabilimento e
trattamento finale in un impianto di
Non applicato
depurazione interno allo stabilimento
Pretrattamento e trattamento in un impianto di
Applicato
depurazione interno allo stabilimento
Pretrattamento all’interno dello stabilimento e
Segregazione reflui con carico organico +
trattamento finale in impianto di depurazione
Non pertinente
elevato e conferimento come rifiuto ad
esterno allo stabilimento
smaltatori autorizzati
Separare i reflui contaminati in base al loro
carico inquinante; i reflui privi di componenti
organiche sono separati dai reflui organici e
inviati a trattamento dedicato
Minimizzare l’inquinamento delle acque
meteoriche applicando le seguenti misure:
•
minimizzare la contaminazione delle
acque meteoriche dovute alle
movimentazioni esterni in particolare
applicando interventi di riduzione di
emissioni fuggitive e diffuse;
•
convogliare e stoccare le acque
Non applicato
meteoriche potenzialmente
contaminate dalle movimentazioni
esterne e inviarle a trattamento se
necessario;
•
monitorare lo scarico di tali acque;
•
utilizzare le acque meteoriche
all’interno del ciclo produttivo
riducendo i prelievi di risorsa idrica,
ove possibile.
EMISSIONI DIFFUSE
Minimizzare le polveri diffuse ove possano
generarsi (in particolare dallo stoccaggio e
dalla movimentazione delle materie prime e dei
prodotti) applicando una o più delle seguenti
tecniche:
•
stoccare i materiali in sistemi chiusi;
•
usare aree coperte a protezione
Bassa movimentazione di prodotti polverosi
dell’azione della pioggia e del vento;
•
utilizzare sistemi di trasporto
completamente o parzialmente chiusi;
Applicato
•
utilizzare attrezzature per la
captazione di polveri diffuse da inviare
a trattamento;
Applicato
•
pulizia aree esterne.
Minimizzare le emissioni fuggitive gassose e
liquide applicando una o più delle seguenti
tecniche:
•
mantenere programmi di ispezione e applicato
manutenzione delle attrezzature;
•
operare a pressione leggermente
inferiore a quella atmosferica;
•
sostituire le flange con connessioni
STATO DI
APPLICAZIONE
BAT
NOTE
saldate;
utilizzare pompe e valvole sigillate;
utilizzare sistemi di pompaggio con
elevate prestazioni;
applicato
•
pulizia aree esterne.
Per impianti con composti solidi pericolosi che
possano svilupparsi in condotti, impianti o
contenitori, è considerata MTD attrezzare
apposite aree con sistemi di pulizia e
risciacquo
RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE RIFIUTI
Prevenire la generazione di rifiuti alla sorgente.
Applicato
A buon senso
Minimizzare ogni inevitabile generazione di
Applicato
A buon senso
rifiuti
Massimizzare il riciclaggio dei rifiuti.
Non applicato
EFFICIENZA ENERGETICA
Minimizzare il consumo di energia ottimizzando
Applicato
la costruzione e la conduzione degli impianti
Ottimizzare la conservazione dell’energia .
Applicato
Implementare sistemi di rendicontazione che
attribuiscono con precisione i costi energetici
Applicato in parte
ad ogni unità di processo.
Intraprendere frequenti riesami energetici.
Non applicato
Ottimizzare l’integrazione di calore sia
all’interno dei processi che fra i singoli processi
Applicato in parte
(e se possibile oltre i confini del sito)
conciliando sorgenti e pozzi di calore.
Usare sistemi di raffreddamento solo quando il
riuso delle sorgenti di energia dal processo e’
Poco praticabile
Ciclo lavorativo discontinuo e diurno
stato ampiamente sfruttato.
STOCCAGGIO MATERIE PRIME
Ridurre la quantità di materiali di imballaggio,
riciclare il materiale di imballaggio usato, a
Applicato
meno che le condizioni di rischio o sicurezza lo
impediscano
SINTESI/REAZIONE/CALCINAZIONE
Ridurre le emissioni e la quantità di residui
implementando una o più delle seguenti
misure:
•
usare materie prime di elevata
Non applicato
purezza
•
migliorare l’efficienza del reattore
•
migliorare i sistemi catalizzanti
Per i processi discontinui, diminuire le
Applicato ove
emissioni, ridurre i rifiuti attraverso la sequenza
possibile
di addizione di reagenti e reattivi
Per i processi discontinui, minimizzare le
operazioni di pulizia ottimizzando le sequenze
Applicato
per addizionare le materie prime e ausiliarie
STOCCAGGIO E MOVIMENTAZIONE PRODOTTI
Riduzione della quantità di residui generati
Applicato
•
•
Speciality inorganic chemicals.
BAT tratte da ‘Manufacture of Organic Fine Chemicals’ - Dicembre 2005 -
BAT
Applicata/NON
applicata
5.1.1 Prevenzione degli impatti ambientali
5.1.1.1 VALUTAZIONE INTEGRATA ‘HSE’ NELLO
Modalità di
applicazione
BAT
Applicata/NON
applicata
Modalità di
applicazione
SVILUPPO DEI PROCESSI
fornire una traccia verificabile dell’integrazione, in
sede di sviluppo del processo, delle problematiche
ambientali, sanitarie e della sicurezza
Sviluppo di nuovi processi secondo i seguenti
principi:
a) migliorare la progettazione dei processi per
ottimizzare l’utilizzo di tutti i materiali di
ingresso nel prodotto finale
b) utilizzare sostanze a tossicità bassa o nulla
per la salute dell’uomo e per l’ambiente
c) evitare l’utilizzo di sostanze ausiliare quali
solventi, agenti separatori, ecc.
d) minimizzare i consumi energetici ad es.
preferendo reazioni a T e p ambiente
e) utilizzare meccanismi rinnovabili quando
tecnicamente ed economicamente possibile
f) utilizzare reagenti catalitici, preferibili a
quelli stechiometrici
Non applicato
Non applicato
Applicato ove
possibile
Compatibilmente con
aspetti tecnici ed
economici
Applicato ove
possibile
Applicato ove
possibile
Non applicato
Applicato
5.1.1.2 SICUREZZA DEI PROCESSI E
PREVENZIONE DELLE REAZIONI
INCONTROLLATE
‘Safety assessment’ per il controllo dei processi
sulla base di combinazione delle seguenti misure:
a) misure organizzative;
b) tecniche di controllo ingegneristico;
c) reazioni di terminazione (neutralizzazione,
quenching)
d) raffreddamento di emergenza;
e) macchinari resistenti alla pressione
f) sfiati
Definizione e implementazione di procedure per
limitare i rischi nelle operazioni di movimentazione
e stoccaggio delle sostanze pericolose
Formazione e addestramento adeguati per gli
operatori che maneggiano le sostanze pericolose
Applicato
Non pertinente
Applicato
No procedure, SI
Formazione/Informazione
Applicato
5.1.2 Minimizzazione degli impatti ambientali
5.1.2.1 PLANT DESIGN
Progettare nuovi impianti in modo da minimizzare le
emissioni adottando le seguenti tecniche:
- utilizzo di macchine chiuse e sigillate
- chiusura e ventilazione automatica
dell’edificio di produzione
- connessione dei reattori ad uno o più
condensatori per il recupero dei solventi
Applicato
Nan applicato
Applicato
BAT
-
connessione dei condensatori a sistemi di
recupero/abbattimento
utilizzo di flussi a gravità anziché di pompe
Applicata/NON
applicata
Applicato
Applicato solo per lo
scarico
Modalità di
applicazione
Nell’imp. di
esterificazione
Pressurizzando
l’apparecchiatura
5.1.2.2 PROTEZIONE DEL SUOLO E DEGLI
SVERSAMENTI
Progettare, costruire, gestire e mantenere impianti
tali da minimizzare gli sversamenti delle sostanze
(soprattutto liquide) che rappresentano un
potenziale rischio di contaminazione del suolo. Le
strutture devono essere a tenuta ermetica, stabili
e in grado di resistere ad eventuali forti
sollecitazioni meccaniche, termiche o chimiche
dispositivi per la tempestiva e sicura rilevazione di
possibili perdite
contenitori di sufficiente capacità per evitare
sversamenti e perdite di sostanze
acqua per l’estinzione di eventuali incendi e di
depositi delle acque superficiali contaminate ai fini
del loro trattamento o smaltimento
Applicato
Non applicato
applicato
applicato
5.1.2.3 MINIMIZZAZIONE DELLE EMISSIONI
DI COV
contenimento e isolamento delle fonti e chiusura di
ogni apertura in modo da minimizzare le emissioni
incontrollate
Utilizzo di sistemi a circuito chiuso, inclusi i
condensatori per il recupero dei solventi
Mantenere confinate (chiuse) le apparecchiature
durante il lavaggio con solventi
Utilizzo di sistemi con ricircolo dei vapori di
processo quando i requisiti di purezza lo
consentono
Applicato
Applicato
Non pertinente
non pertinente
5.1.2.4 MINIMIZZAZIONE DEI FLUSSI
VOLUMETRICI DI GAS
Chiusura di ogni apertura non necessaria per
evitare che l’aria venga risucchiata nel sistema di
raccolta dei gas per le apparecchiature di processo
Chiusura ermetica di tutte le attrezzature di
processo, in particolare dei serbatoi/reattori
(vessels)
Inertizzazione per ‘shock’ anziché continua
Minimizzazione dei flussi di gas dalle distillazioni
ottimizzando la configurazione dei condensatori
Applicato
Applicato
Non applicato
Applicato
Serbatoi con adeguati
bacini di contenimento
Riserva idrica per
antincendio, vasche, e
deposito temp. H20 reflu
BAT
Modalità di inserimento nei serbatoi dei prodotti
liquidi:
- aggiungere liquidi ai serbatoi dal basso o
mediante tubo immerso, a meno che ciò non
sia possibile per ragioni di sicurezza o a causa
delle reazioni chimiche
- Nel caso in cui nei serbatoi si debbano
aggiungere sostanze organiche sia solide che
liquide, si considera BAT utilizzare i solidi
come strato di copertura, qualora la
differenza di densità favorisca la riduzione
del carico organico nel gas spostato, a meno
che questo sia impossibile per ragioni di
sicurezza e/o a causa delle reazioni chimiche.
Minimizzazione dei picchi di concentrazione nei
flussi emissivi
Applicata/NON
applicata
Applicato in parte
Modalità di
applicazione
Solo per carico con pompa
o in apparecchiatura
sotto vuoto.
Applicato in parte
Applicato in parte
5.1.2.5 MINIMIZZAZIONE DEI VOLUMI DEI
REFLUI DI PROCESSO (ACQUE MADRI)
Evitare la produzione di acque madri con elevato
contenuto di sali
Lavaggio in controcorrente dei prodotti
Generazione del vuoto senza acqua (pompe a secco,
pompe ad anello liquido, ecc.)
Definizione di procedure per la determinazione
precisa del punto di completamento delle reazioni
chimiche
Raffreddamento indiretto
Pre-risciacquo prima delle operazioni di pulizia e
lavaggio delle apparecchiature per minimizzare la
perdita di sostanze organiche nelle acque di
lavaggio
5.1.2.6 MINIMIZZAZIONE DEI CONSUMI DI
ENERGIA
Applicato
Non pertinente al
cilclo lavorativo
Applicato solo quando
è richiesto alto vuoto
Applicata
Applicato
Non applicato
5.2.1 bilanci di massa e analisi dei flussi di rifiuti
Bilanci di Massa per COV, TOC O COD, AOX O
EOX, metalli pesanti, ecc.)
Analisi del flusso dei rifiuti per individuarne
l’origine e dedeterminare parametri significativi ai
fini della gestione e trattamento di emissioni
gassose, acque reflue e scorie.
Determinare i valori relativi ai seguenti parametri
relativi ai flussi di acque reflue (vedi tab 1 (5.1) su
bref di settore, pg 378 (381))
Controllare il profilo delle emissioni corrispondente
alle modalità operative del processo produttivo
Qualora s’impieghino sistemi di
Non applicato
Non applicato
Non applicato
Non applicato
Applicata/NON
applicata
BAT
abbattimento/recupero con processi non ossidanti,
ricorrere a sistemi di monitoraggio in continuo
(quale ad es. il rivelatore a ionizzazione di fiamma FID), negli impianti in cui gli scarichi gassosi
provenienti dai vari processi sono trattati da un
sistema centrale di recupero/abbattimento
Monitorare le singole sostanze potenzialmente
tossiche per l'ambiente nel caso queste siano
rilasciate.
Valutazione dei singoli flussi (volumi) di gas dalle
apparecchiature di processo ai sistemi di
abbattimento
Modalità di
applicazione
Applicato per i casi
significativi
Non applicato
5.2.2 Riutilizzo dei solventi
Riutilizzo dei solventi nel rispetto delle specifiche
di purezza
Non pertinente
5.2.3 Trattamento dei residui gassosi
Utilizzo di idonei sistemi di abbattimento per
garantire il rispetto dei limiti per le emissioni di
COV
NOx
HCl,Cl2, HBr/Br2
NH3
SOx
Particolato
Cianuri
Applicato
Non pertinente
Condensatore + scrubber
Applicato
Applicato
Non applicato
No applicato
Condensatore + scrubber
Condensatore + scrubber
5.2.4 gestione e trattamento dei reflui acquosi
5.2.4.1 REFLUI ACQUOSI ASSOCIATI AL PRETRATTAMENTO E ALLA SEGREGAZIONE
Separazione e trattamento preliminare o
smaltimento delle acque madri derivanti da
alogenazioni e solfoclorurazioni
Trattare preliminarmente i flussi di acque reflue
contenenti livelli di sostanze biologicamente attive
tali da comportare un rischio per il successivo
trattamento o per l’ambiente in cui vengono
scaricati
Separazione e raccolta degli acidi esausti
5.2.4.2 TRATTAMENTO DEI REFLUI ACQUOSI
CONTENENTI CARICHI ORGANICI
REFRATTARI
Segregare e trattare preliminarmente i flussi di
acque reflue contenenti carichi organici refrattari
significativi in base ai parametri qui esposti
- I carichi organici refrattari non sono
significativi qualora il flusso delle acque
reflue presenti una capacità di eliminazione
Non pertinente al
ciclo lavorativo
Non pertinenti al
ciclo lavorativo
Applicato
Non applicato
BAT
mediante metodi biologici
('bioeliminabilità’) superiore all’80 - 90%
circa.
- Qualora tale capacità sia inferiore, il carico
organico refrattario non è significativo se
associato a valori di TOC inferiori a circa
7,5 - 40 kg per batch o giornalieri
Per i flussi di acque reflue segregati, si considera
BAT raggiungere tassi complessivi di eliminazione
del COD >95%, abbinando il pretrattamento al
trattamento biologico.
5.2.4.3 RIMOZIONE DEI SOLVENTI DAI
FLUSSI DI ACQUE REFLUE
Recupero dei solventi dai reflui acquosi al fine di un
loro re-impiego in sito o fuori sito, utilizzando
tecniche quali strippaggio,
distillazione/rettificazione, estrazione.
Recupero di solventi ai fini del loro utilizzo a scopi
termici, quando il bilancio energetico evidenzi la
possibilità di sostituire i combustibili naturali.
5.2.4.4 RIMOZIONE DEI COMPOSTI
ALOGENATI
Eliminazione dei CHC dai flussi di acque reflue
attraverso ad es. strippaggio, rettificazione o
estrazione.
Pretrattamento delle acque reflue contenenti
carichi significativi di AOX.
5.2.4.5 RIMOZIONE DEI METALLI PESANTI
Pretrattamento dei flussi di acque reflue
contenenti significativi livelli di metalli pesanti o
composti di metalli pesanti provenienti dai processi
in cui questi sono appositamente usati
5.2.4.6 RIMOZIONE DEI CIANURI LIBERI
ricondizionare i flussi di reflui contenenti cianuri
liberi, per sostituire le materie prime ove
tecnicamente possibile
pretrattare i flussi di acque reflue contenenti
carichi significativi di cianuri, raggiungendo un
tenore di cianuri pari o inferiore a 1 mg/l del flusso
di acque reflue trattate
effettuare la biodegradazione in condizioni sicure
in un impianto di trattamento biologico delle acque
reflue.
5.2.4.7 TRATTAMENTO BIOLOGICO DELLE
ACQUE REFLUE
Trattamento in impianto di trattamento biologico
delle acque reflue, gli effluenti con un significativo
carico organico quali quelli provenienti dai processi
Applicata/NON
applicata
Modalità di
applicazione
Non applicato
Non pertinente
Non applicato
Non pertinente
Non pertinente
Non pertinente
Non pertinente
Non applicato
No trattamento biologico
Applicata/NON
applicata
BAT
Modalità di
applicazione
di produzione o le acque di risciacquo e lavaggio
assicurare che il trattamento delle acque reflue in
un impianto comune sia nel complesso efficace
quanto il trattamento in sito
valori di eliminazione della BOD superiori al 99% e
livelli medi annui di emissione BOD compresi tra
1 - 18 mg/l. I livelli si riferiscono agli effluenti
dopo il trattamento biologico senza diluizione
raggiungere i livelli di emissione riportati alla
tabella VIII.
5.2.4.8 MONITORAGGIO DEGLI EFFLUENTI
TOTALI
monitorare regolarmente la totalità degli effluenti
in entrata ed in uscita dall’impianto di trattamento
biologico delle acque reflue
effettuare, a cadenza regolare, il monitoraggio
biologico degli effluenti totali dopo il loro
trattamento nell’apposito impianto biologico,
qualora si utilizzino o producano, intenzionalmente
o meno, sostanze potenzialmente tossiche per
l’ambiente
Nel caso vi siano problemi di tossicità residua
ricorrere al monitoraggio telematico della tossicità
in parallelo alla misurazione telematica del TOC.
Parametro
Medie annue*
Livello
Unità
COD
12 - 250
P totale
0,2 - 1,5
N
inorganico
2 - 20
AOX
Cu
Cr
Ni
Zn
Solidi
sospesi
0,1 - 1,7
0,007 - 0,1
0,004 - 0,05
0,01 - 0,05
– 0,1
10 - 20
Osservazioni
Il valore superiore è associato alla produzione di
composti prevalentemente fosforici
mg/l
Il valore superiore è associato alla produzione di
composti organici prevalentemente azotati o da
processi, quali ad es. la fermentazione
Il valore superiore è associato a numerose produzioni
con notevole tenore di AOX ed al pretrattamento di
flussi di acque reflue con significativi carichi di AOX
Il valore superiore è associato all’impiego
consapevole di metalli pesanti o di composti di metalli
pesanti in numerosi processi ed al pretrattamento
dei risultanti flussi di acque reflue
LIDF
LIDD
1-2
2-4
LIDA
1-8
LIDL
3 - 16
Fattore
di
diluizione
La tossicità è anche espressa in termini di tossicità
per l'ambiente acquatico
(livelli CE50 )
LIDEU
1,5
*
I livelli si riferiscono agli effluenti dopo il trattamento biologico senza diluizione, ad es. senza
il mescolamento con acque di raffreddamento
Tabella VIII: BAT relative alle emissioni provenienti dall’impianto di trattamento biologico delle acque reflue
Prescrizioni Generali
L'azienda deve rispettare le prescrizioni contenute nei singoli atti autorizzativi sostituiti dall'AIA e la
normativa nazionale e regionale applicabile alle proprie attività produttive.
Ulteriori prescrizioni
La frequenza dei campionamenti e delle analisi sui rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi prodotti presso il
Complesso IPPC devono essere conformi a quanto previsto dalla vigente normativa in materia di gestione di
rifiuti ovvero:
1.
rifiuti speciali conferiti presso impianti di recupero autorizzati in procedura semplificata ai sensi
degli artt. 214 e 216 del d.lgs. 152/06 (ex art. 31 e 33 del d.lgs. 22/97):
1.1 non pericolosi: il produttore è tenuto ad effettuare il campionamento e l’analisi dei rifiuti
prodotti almeno in occasione del primo conferimento all'impianto di recupero e,
successivamente, ogni 24 mesi e, comunque, ogni volta che intervengano modifiche
sostanziali nel processo di produzione (art. 8 - comma 4 del d.m. 5.02.1998);
1.2 pericolosi: il produttore è tenuto ad effettuare il campionamento e l’analisi dei rifiuti
prodotti almeno in occasione del primo conferimento all'impianto di recupero e,
successivamente, ogni dodici mesi e, comunque, ogni volta che intervengano delle
modifiche sostanziali nel processo di produzione (art. 7 - comma 3 del d.m. 161 del
12.06.2002);
2.
rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi conferiti presso impianti di recupero e/o smaltimento
autorizzati in procedura ordinaria ai sensi dell’art. 208 del d.lgs. 152/06 (ex art. 28 del d.lgs.
22/97):
2.1 il produttore è tenuto ad effettuare l’analisi ed il campionamento dei rifiuti speciali
pericolosi e non pericolosi secondo le tempistiche imposte dall’impianto presso cui gli
stessi vengono conferiti.
2.2 il produttore, prima del conferimento all’impianto di recupero e/o smaltimento, dei rifiuti
speciali non pericolosi classificati con codice CER “a specchio”, è tenuto ad assicurare e
a dimostrare, mediante idonea certificazione analitica, che gli stessi non contengano
sostanze pericolose.
PIANO DI MONITORAGGIO
F.1 Finalità del monitoraggio
La tabella seguente specifica le finalità del monitoraggio e dei controlli attualmente effettuati e di
quelli proposti per il futuro.
Obiettivi del monitoraggio e dei controlli
Monitoraggi e controlli
Attuali
Proposte
Valutazione di conformità all’AIA
X
Aria
X
Acqua
X
Suolo
Rifiuti
Rumore
X
Gestione codificata dell’impianto o parte dello stesso in funzione della
precauzione e riduzione dell’inquinamento
Raccolta di dati nell’ambito degli strumenti volontari di certificazione e
registrazione (EMAS, ISO)
Raccolta di dati ambientali nell’ambito delle periodiche comunicazioni
(es. INES) alle autorità competenti
Raccolta di dati per la verifica della buona gestione e l’accettabilità dei
rifiuti per gli impianti di trattamento e smaltimento
Gestione emergenze (RIR)
Altro
Tab. F1 - Finalità del monitoraggio
F.2 Chi effettua il self-monitoring
La tabella n.2 rileva, nell’ambito dell’auto-controllo proposto, chi effettua il monitoraggio.
Gestore dell’impianto (controllo interno)
Società terza contraente (controllo interno appaltato)
chemica
Tab. F2- Autocontrollo
F.3
PARAMETRI DA MONITORARE
F.3.1 Impiego di Sostanze
La tabella F3 indica le sostanze pericolose impiegate nel ciclo produttivo per cui sono previsti
interventi che ne comportano la riduzione/sostituzione:
N.ordine Attività
IPPC e NON
Nome della
sostanza
Codice
CAS
Frase di rischio
Anno di
riferimento
Quantità
annua totale
(t/anno)
Quantità
specifica
(t/t di
prodotto)
Tab. F3 - Impiego di sostanze
La tabella F.4 individua le modalità di monitoraggio sulle materie derivanti dal ciclo produttivo e
recuperate all’interno dello stesso:
n.ordine
Attività
IPPC e
non
Identificazione
della materia
recuperata
Anno di
riferimento
Quantità
annua totale
prodotta
(t/anno)
Quantità
specifica
(t/t di prodotto
finito)
% di recupero sulla
quantità annua
prodotta
Tab. F4 – Recuperi interno di materia
F.3.2 Risorsa idrica
La tabella F5 individua il monitoraggio dei consumi idrici che si intende realizzare
ottimizzazione dell’utilizzo della risorsa idrica.
per
Tipologia
Anno di
riferimento
Fase di
utilizzo
Frequenza
di lettura
Consumo
annuo
totale
3
(m /anno)
X
da
individuare
annuale
X
Consumo
annuo
specifico
3
(m /tonnellata
di
prodotto finito)
Consumo
annuo per
fasi di
processo
3
(m /anno)
%
ricircolo
X
X
X
Tab. F5 - Risorsa idrica
F.3.3 Risorsa energetica
Le tabelle F6 ed F7 riassumono gli interventi di monitoraggio previsti ai fini della ottimizzazione
dell’utilizzo della risorsa energetica:
N.ordine
Attività
Anno
IPPC e
Tipologia
di
non o
combustibile
riferimento
intero
complesso
X
Consumo
Frequenza
annuo
di
totale
rilevamento
(KWh3
m /anno)
Tipo di
utilizzo
produttivo
annuale
X
Consumo Consumo
annuo
annuo
specifico
per fasi
(KWhdi
3
m /t di
processo
prodotto
(KWh3
finito)
m /anno)
X
X
Tab. F6 – Combustibili
Prodotto
In pratica :
In teoria :
Consumo termico
(KWh/t di prodotto)
Consumo energetico
(KWh/t di prodotto)
Consumo totale
(KWh/t di prodotto)
non quantificabibe
Determinabile
attraverso calcoli
termodinamici; nel
contesto generale
ciò ha valore
puramente
accademico
n.q.
n.q
IDEM
IDEM
Tab. F7 - Consumo energetico specifico
Per i parametri aria ed acqua
SI
NO
Anno di riferimento
Dichiarazione INES
F.3.4 Aria
La seguente tabella individua per ciascun punto di emissione, in corrispondenza dei parametri
elencati, la frequenza del monitoraggio ed il metodo utilizzato:
C
o
n
Parametro
Metano
(*)
E1
E2
En
Modalità di controllo
Continuo
Discontinuo
Metodi
(**)
Monossido di carbonio
(CO)
Biossido di carbonio (CO2)
Idrofluorocarburi (HFC)
Protossido di azoto (N2O)
Ammoniaca
X
1 volta/anno
C.N.R. m.u.632
1 volta anno
C.N.R. M.U. 430; 487
Composti organici volatili
non metanici (COVNM)
Ossidi di azoto (NOx)
Polifluorocarburi (PFC)
Esafluoruro di zolfo (SF6)
Ossidi di zolfo (SOx)
Metalli e composti
Arsenico (As) e composti
Cadmio (Cd) e composti
Cromo (Cr) e composti
Rame (Cu) e composti
Mercurio (Hg) e composti
Nichel (Ni) e composti
Piombo (Pb) e composti
Zinco (Zn) e composti
Selenio (Se) e composti
Dicloroetano-1,2 (DCE)
Diclorometano (DCM)
Sostanze organiche clorurate
Esaclorobenzene (HCB)
Esaclorocicloesano (HCH)
Policlorodibenzodiossine
(PCDD) +
Policlorodibenzofurani
(PCDF)
Pentaclorofenolo (PCP)
Tetracloroetilene (PER)
Tetraclorometano (TCM)
Triclorobenzeni (TCB)
Tricloroetano-1,1,1 (TCE)
Tricloroetilene (TRI)
Triclorometano
Altri composti
C.
Org.
Policlorobifenili (PCB)
Benzene (C6H6)
IPA
Cloro e composti
inorganici
Fluoro e composti
inorganici
Acido cianidrico
PM
PM10
X
Altro FORMALDEIDE
X
1 volta/anno
C.N.R. M.U. 339
Tab. F8- Inquinanti monitorati
(*)Il monitoraggio delle emissioni in atmosfera dovrà prevedere il controllo di tutti i punti emissivi e dei parametri
significativi dell’impianto in esame, tenendo anche conto del suggerimento riportato nell’allegato 1 del DM del 23
novembre 2001 (tab. da 1.6.4.1 a 1.6.4.6). In presenza di emissioni con flussi ridotti e/o emissioni le cui concentrazioni
dipendono esclusivamente dal presidio depurativo (escludendo i parametri caratteristici di una determinata attività
produttiva) dopo una prima analisi, è possibile proporre misure parametriche alternative a quelle analitiche, ad
esempio tracciati grafici della temperatura, del ∆P, del pH, che documentino la non variazione dell’emissione rispetto
all’analisi precedente.
(**)Qualora i metodi analitici e di campionamento impiegati siano diversi dai metodi previsti dall’autorità competente di
cui all’allegata tabella o non siano stati indicati, il metodo prescelto deve rispondere ai principi stabiliti dalla norma
UNI17025 indipendentemente dal fatto che il Laboratorio che effettua l’analisi sia già effettivamente accreditato
secondo la predetta norma per tale metodo.
Al fine di caratterizzare compiutamente l’emissione e valutare l’effettiva presenza di parametri inquinanti non già valutati,
ma indicati dalle linee guida di settore nazionali e sovranazionali, tali parametri saranno oggetto di almeno tre
determinazioni, da effettuare con cadenza semestrale a partire dalla data di adeguamento, comunicata così come
previsto dall’art.17 comma 1 del D.Lgs. 59/05. Qualora il valore massimo di concentrazione dei tre risultati analitici
rilevati per il singolo parametro risulti inferiore o uguale al 10 % del valore limite o al di sotto del limite di rilevabilità del
metodo di riferimento, il parametro suddetto non sarà più oggetto del piano di monitoraggio nella specifica emissione. In
caso contrario, il monitoraggio del parametro dovrà essere effettuato regolarmente con la frequenza indicata in tabella.
Monitoraggio solventi
La tabella seguente indica frequenza e dati che saranno monitorati ai fini della verifica del Piano di
Gestione dei Solventi.
INPUT DI SOLVENTI ORGANICI
I1 quantità di solventi organici acquistati ed immessi nel processo nell’arco di tempo in cui viene
calcolato il bilancio di massa.
I2 quantità di solventi organici o la loro quantità nei preparati acquistati recuperati e reimmessi nel
processo.
OUTPUT DI SOLVENTI ORGANICI
tCOV/anno
O1 emissioni negli scarichi gassosi (ingresso post-combustore)
X
O2 solventi organici scaricati nell’acqua.
X
O3 solventi che rimangono come contaminanti o residui nei prodotti all’uscita dei processi.
O4 emissioni diffuse di solventi nell’aria. Ciò comprende la ventilazione generale dei locali nei quali
l’aria è scaricata all’esterno attraverso finestre, porte, sfiati e aperture simili.
O5 solventi organici persi a causa di reazioni chimiche e fisiche.
X
O6 solventi organici contenuti nei rifiuti raccolti.
O7 solventi contenuti in preparati che sono o saranno venduti come prodotto a validità
commerciale.
O8 solventi organici nei preparati recuperati per riuso, ma non per riutilizzo nel processo, se non
sono registrati al punto O7.
O9 solventi scaricati in altro modo.
X
EMISSIONE DIFFUSA
tCOV/anno
F= I1-O1-O5-O6-O7-O8
X
F= O2+O3+O4+O9
X
EMISSIONE TOTALE
tCOV/anno
E = F+O1
X
CONSUMO DI SOLVENTE
tCOV/anno
C = I1-O8
X
INPUT DI SOLVENTE
tCOV/anno
X
X
tCOV/anno
X
X
X
X
X
I = I1+I2
X
Tab. F9 – Monitoraggio Piano Gestione Solventi
Metodi analitici indicati nell’allegato V del D.M. 44/2004
Parametro o inquinante
Velocità e portata
COV (Singoli composti)
3
COV (Concentrazione < 20 mg/m )
3
COV (Concentrazione >= 20 mg/m )
Metodo
UNI 10169
UNI EN 13649
UNI EN 12619
UNI EN 13526
Tab. F10 – metodi analitici monitoraggio Piano Gestione Solventi
F.3.5 Acqua
La seguente tabella individua per ciascuno scarico, in corrispondenza dei parametri elencati, la
frequenza del monitoraggio ed il metodo utilizzato:
Modalità di controllo
Continuo
Parametri
3
Volume acqua (m /anno)
pH
S1 S2 S..
Discontinuo
In C.I.S.: quindicinale per gli
scarichi individuati ai sensi
dell’art.108 comma 1 del
D.lgs152/06 (per le sostanze
individuate alla tabella 5
allegato 5 parte terza del
Metodi
D.lgs152/06 ).
(*)
In F.C.: quindicinale per gli
scarichi individuati ai sensi
dell’art.108 comma 1 del
D.lgs152/06 (per le sostanze
individuate alla tabella 5
allegato 5 parte terza del
D.lgs152/06 ).
C.Processo annuale C.
Fiscale
Settimanale
Trimestrale
Temperatura
Colore
Settimanale
Trimestrale
Odore
Conducibilità
Materiali grossolani
Solidi sospesi totali
BOD5
COD
Alluminio
Trimestrale
Trimestrale
Settimanale
Trimestrale
Arsenico (As) e composti
Bario
Boro
Cadmio (Cd) e composti
Cromo (Cr) e composti
Trimestrale
Ferro
Manganese
Mercurio (Hg) e composti
Nichel (Ni) e composti
Piombo (Pb) e composti
Rame (Cu) e composti
Selenio
Stagno
Zinco (Zn) e composti
Cianuri
Cloro attivo libero
Trimestrale
Solfuri
Solfiti
Solfati
Trimestrale
Cloruri
Fluoruri
Fosforo totale
Settimanale
Trimestrale
Azoto ammoniacale (come NH4)
Azoto nitroso (come N)
Azoto nitrico (come N)
Settimanale
Trimestrale
Grassi e olii animali/vegetali
Idrocarburi totali
Aldeidi
Trimestrale
Solventi organici azotati
Tensioattivi totali
Pesticidi
Dicloroetano-1,2 (DCE)
Diclorometano (DCM)
Cloroalcani (C10-13)
Esaclorobenzene (HCB)
Esaclorobutadiene (HCBD)
Esaclorocicloesano (HCH)
Pentaclorobenzene
Settimanale
Trimestrale
Composti organici alogenati
Benzene,toluene,etilbenzene,xileni
(BTEX)
Difeniletere bromato
Composti organostannici
IPA
Fenoli
Nonilfenolo
COT
Altro
Tab. F11- Inquinanti monitorati
(*)Qualora i metodi analitici e di campionamento impiegati siano diversi dai metodi previsti dall’autorità competente di cui
all’allegata tabella o non siano stati indicati il metodo prescelto deve essere in accordo con la UNI 17025.
F.3.5.2
Monitoraggio delle acque sotterranee
NON GIUSTIFICATO
Riportare le motivazioni per cui viene realizzato e descrivere le potenziali sorgenti di
inquinamento individuate dalla Ditta.
Le tabelle seguenti indicano le caratteristiche dei punti di campionamento delle acque sotterranee:
Livello
Profondità
Coordinate
piezometrico
Posizione
del
Profondità
Piezometro
Gauss medio della
piezometro
piezometro
dei filtri (m)
Boaga
falda
(m)
(m.s.l.m.)
N.1
Monte
N.2
Valle
Tab. F12- Piezometri
Piezometro
N.1
N.2
Posizione
piezometro
Misure
quantitative
Livello
statico
(m.s.l.m.)
Livello
dinamico
(m.s.l.m.)
Frequenza
misura
Frequenza
Metodi
Monte
Valle
Tab. F13 – Misure piezometriche quantitative
Piezometro
N.1
N.2
Posizione
piezometro
Monte
Valle
Misure
qualitative
Parametri
Tab. F14 – Misure piezometriche qualitative
F.3.6 Rumore
Le campagne di rilievi acustici prescritte ai paragrafi E.3.4 dovranno rispettare le seguenti
indicazioni:
gli effetti dell'inquinamento acustico vanno principalmente verificati presso i recettori esterni,
nei punti concordati con ARPA e COMUNE;
la localizzazione dei punti presso cui eseguire le indagini fonometriche dovrà essere scelta in
base alla presenza o meno di potenziali ricettori alle emissioni acustiche generate dall'impianto
in esame.
in presenza di potenziali ricettori le valutazioni saranno effettuate presso di essi, viceversa, in
assenza degli stessi, le valutazioni saranno eseguite al perimetro aziendale.
La tabella F15 riporta le informazioni che la Ditta fornirà in riferimento alle indagini fonometriche
prescritte:
Codice
univoco
identificativo
del punto di
monitoraggio
Descrizione e localizzazione
del punto (al perimetro/in
corrispondenza di recettore
specifico: descrizione e
riferimenti univoci di
localizzazione)
Categoria di limite da
verificare (emissione,
immissione assoluto,
immissione
differenziale)
Classe acustica
di appartenenza
del recettore
Modalità della
misura (durata
e tecnica di
campionament
o)
Campagna
(Indicazione delle
date e del periodo
relativi a ciascuna
campagna
prevista)
Tab. F15 – Verifica d’impatto acustico
F.3.7 Radiazioni
NON GIUSTIFICATO
Nella tabella successiva si riportano i controlli radiometrici su materie prime o rifiuti trattati che la
Ditta effettua:
Frequenza
controllo
Materiale controllato Modalità di controllo
Modalità di registrazione dei
controlli effettuati
Tab. F16 – Controllo radiometrico
F.3.8 Rifiuti
Le tabelle F17 e F18 riportano il monitoraggio delle quantità e le procedure di controllo sui rifiuti in
ingresso/ uscita al complesso.
CER
autorizzati
Operazione
autorizzata
Quantità annua (t)
trattata/stoccata
Quantita
specifica
*
X
R/D
X
X
Eventuali
controlli
effettuati
Frequenza
controllo
Modalità di
registrazione
dei controlli
effettuati
Anno di
riferimento
*riferita al quantitativo in t di rifiuto per tonnellata di materia finita prodotta nell’anno di monitoraggio
Tab. F17 – Controllo rifiuti in ingresso
CER
Quantità annua
prodotta (t)
Quantita
specifica *
X
X
X
Nuovi
Codici
Specchio
Eventuali
controlli
effettuati
Frequenza
controllo
Modalità di
registrazione dei
controlli effettuati
Anno di
riferimento
X
Verifica analitica
della non
pericolosità
Una volta
Cartaceo da tenere a
disposizione degli enti
di controllo
Nuovi Codici
Specchio
*riferita al quantitativo in t di rifiuto per tonnellata di materia finita prodotta relativa ai consumi dell’anno di monitoraggio
Tab. F18 – Controllo rifiuti in uscita
F.3.9 Discariche
NON PERTINENTE
Nell’impianto esista una discarica sulla quale si intende operare un monitoraggio con le
caratteristiche riportate nella seguente tabella:
Oggetti del Monitoraggio
Percolato
Acque sotterranee
Parametri
PostGestione
gestione
Modalità di
controllo
Frequenza controllo
PostGestione
gestione
Modalità di registrazione
dei controlli effettuati
Gas di Discarica
Topografia dell’area
Acque superficiali di drenaggio
Dati meteoclimatici
Qualità dell’aria
Tab. F19 – Controllo discariche
F.4
Gestione dell’impianto
F.4.1 Individuazione e controllo sui punti critici
La tabella F20 specifica i sistemi di controllo previsti sui punti critici, riportando i relativi controlli
(sia sui parametri operativi che su eventuali perdite) e gli interventi manutentivi.
Parametri
N.
Impianto/parte
ordine di esso/fase di
attività
processo
Parametri
Fase
a
regime
∆p
continua
SCRBBER
....
pH..
Prima di
iniziare la
lavorazione...
Tipo di intervento
Frequenza
d’intervento
Modalità
di
registrazione
dei controlli
sostituzione filtro a
maniche
semestrale
registro
cartaceo
Modalità
Frequenza
dei controlli
es:filtro a
maniche
Intervento
(visiva/manuale/strumentale,
automatico)
automatico
manuale
Sostituire/aggiungere
Soluzione acida a All’occorrenza
basica
Tab. F20 – Controlli sui punti critici e interventi manutentivi
F.4.2 Aree di stoccaggio (vasche, serbatoi, etc.)
Si riportano la frequenza e la metodologia delle prove programmate delle
strutture adibite allo stoccaggio e sottoposte a controllo periodico (anche
strutturale).
Serbatoi interrati/bacini di contenimento
Tipo di controllo
Bacini di contenimento
Serbatoi interrati
verifica d’integrità
visiva
Prove di tenuta
Prove di tenuta e
verifica d’integrità
strutturale
Frequenza
Modalità di
registrazione
annuale
Registro
NO SERBATOI
INTERRATI
Registro
si
Fly UP