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Giova richiamare, preliminarmente, il testo dell`art. 8. della legge n

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Giova richiamare, preliminarmente, il testo dell`art. 8. della legge n
Roma, 16 dicembre 2015
Al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Stefania Giannini
Al Capo di Gabinetto del MIUR
Alessandro Fusacchia
Al Capo Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca
Marco Mancini
Al Ministro della Salute
Beatrice Lorenzin
e per conoscenza:
Alla Dirigente MIUR, Vanda Lanzafame
Alla Dirigente MIUR, Maria Giovanna Zilli
Al Presidente della CRUI, Stefano Paleari
Al Presidente del CUN, Andrea Lenzi
Al Presidente ONB, Ermanno Calcatelli
Al Responsabile Nazionale Dirigenza Anaao Assomed, Alberto Spanò
Oggetto: sollecito per la risoluzione della problematica specializzandi “non medici” di area sanitaria.
[Documento derivante dal primo Tavolo di Lavoro e Confronto tra rappresentanze “non mediche” di area
sanitaria (Roma, 27 novembre 2015)]
Giova richiamare, preliminarmente, il testo dell’art. 8. della legge n. 401/2000, che prevede: << Il
numero di laureati appartenenti alle categorie dei veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici,
fisici, psicologi iscrivibili alle scuole di specializzazione post-laurea è determinato ogni tre anni secondo le
medesime modalità previste per i medici dall'articolo 35 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n.
368, ferma restando la rilevazione annuale del fabbisogno anche ai fini della ripartizione annuale delle
borse di studio nell'ambito delle risorse già previste.>>
Tale legge è in vigore dal 23 gennaio 2001.
Secondo l’interpretazione ufficiale dell’art. 8 della legge 401/2000, resa dal Ministero dell’Economia e
Finanze << La citata disposizione normativa è rimasta ad oggi inattuata in quanto essa, nel sancire per
le suddette figure il diritto alla formazione alle medesime condizioni previste per i medici, non ha tuttavia
previsto specifiche risorse finanziarie necessarie a far fronte agli ulteriori ed aggiuntivi oneri economici,
stabilendo unicamente che la ripartizione annuale delle borse di studio debba avvenire nell’ambito delle
risorse già previste e quindi nell’ambito di quelle già previste per i contratti di formazione dei medici.>>
(estratto da “Appunto per il Sig. On.le Beatrice Lorenzin per il tramite dell’Ufficio di Gabinetto,
Ministero della Salute, DGPROF 0017130-P-30/03/2015)
È, inoltre, necessario ricordare che il governo italiano col Decreto Legge 30 Dicembre 1992, n. 502
(Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’articolo 1 della Legge 23 Ottobre 1992, n.
421), nel comma 3, articolo 15 del Titolo V del medesimo, dispone l’obbligatorietà del possesso del
titolo di specializzazione anche per i laureati “non medici”, tra i requisiti indispensabili per la
partecipazione concorsuale ai ruoli dirigenziali del Sistema Sanitario Nazionale.
La Conferenza Stato-Regioni, con il documento stilato il 7 maggio 2015, assolve a quanto previsto
dall’art. 8 della legge 401/2000, determinando il fabbisogno annuale degli specialisti “non medici” per
il triennio 2014-2017,<< nonché il numero dei relativi contratti di formazione >>. Il numero di contratti
di formazione per l’anno accademico 2014-2015, ad esempio, ammontano a 213 per i veterinari, 137
per gli odontoiatri, 253 per i farmacisti, 278 per i biologi, 119 per i chimici, 89 per i fisici, 265 gli
psicologi.
Si evidenzia che con il Decreto Interministeriale del 4 febbraio 2015 (“Riordino scuole di
specializzazione di area sanitaria”), emanato del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR),
sono state riordinate le scuole ad accesso esclusivo per i “non medici”, ovvero Fisica Medica, Farmacia
Ospedaliera e Specializzazioni in Odontoiatria. Lo stesso Decreto al comma 3 dell’art. 1 riporta <<Con
successivo provvedimento da emanarsi entro e non oltre 60 gg dalla pubblicazione del presente decreto
saranno individuate le scuole di specializzazione di area sanitaria ad accesso misto nonché gli
ordinamenti didattici destinati ai soggetti in possesso di titolo di studio diverso dalla laurea magistrale in
medicina e chirurgia.>>
Considerata, dunque, la sola documentazione sopra riportata, il blocco degli accessi alle scuole di
specializzazione di area sanitaria per tutti i laureati “non medici” da parte del MIUR e la mancata
retribuzione per gli specializzandi in corso è da considerarsi a tutti gli effetti un’azione illegittima.
Diverse recenti segnalazioni, inoltre, indicano la volontà di modifica, abrogazione o annullamento
dell’art. 8 della legge 401/2000 al fine di bloccare i ricorsi per le borse di studio da parte degli
specializzandi. Tali tentativi non possono trovare consenso e, se fossero messi in atto, non potranno
che portare, inevitabilmente, a nuovi contenziosi legali in quanto discriminatori e lesivi dei diritti di
tutte le professionalità citate nell’articolo di legge.
Ricordiamo, inoltre, che la presenza di specialisti “non medici” all’interno del Servizio Nazionale
Sanitario è essenziale e necessaria, e non facoltativa, per il buon funzionamento dello stesso e, dunque,
meritevole della stessa dignità riconosciuta ai colleghi laureati in medicina e chirurgia. L’esigenza di
specialisti “non medici” è oggettiva sia, ovviamente, per le aree di pertinenza esclusivamente “non
medica” (Fisica Medica, Farmacia Ospedaliera e Specializzazioni in Odontoiatria), sia per le aree ad
accesso misto, medico e “non medico” (Biochimica e Patologia Clinica, Microbiologia e Virologia,
Scienze dell’Alimentazione, Genetica Medica, Farmacologia e Tossicologia clinica, Statistica Sanitaria e
Biometria). In quest’ultime aree, difatti, il numero di contratti di formazione annuale per i soli medici,
previsto dal documento della Conferenza Stato-Regioni, non è in alcun modo sufficiente a soddisfare il
fabbisogno di specialisti a livello nazionale, considerando le necessità sia del sistema sanitario
pubblico che del privato. È inoltre da rilevare e denunciare una più alta quota di abbandono, da parte
dei laureati in medicina, delle scuole ad indirizzo laboratoristico rispetto alle scuole di altro indirizzo.
Dunque, il perdurare del blocco ministeriale degli accessi ai laureati “non medici” determinerà nei
prossimi anni una grave carenza di figure specialistiche a livello nazionale, con sicure ripercussioni
sulla qualità del Servizio Sanitario stesso.
Si sollecitano, dunque, i ministeri competenti ad ottemperare alle leggi vigenti, nonché ad ordinanze e
sentenze rimaste ancora inattuate, riattivando l’accesso alle scuole di specializzazione per i laureati
“non medici” e prevedendo la copertura finanziaria degli specializzandi in corso.
Qualora non si riuscisse a raggiungere una risoluzione della problematica in tempi brevi, i firmatari
della presente lettera, si faranno promotori di nuove ed ulteriori azioni legali al fine di dare piena
ottemperanza a quanto sancito da legge.
Dott. Roberto Langella
Rappresentante Nazionale Specializzandi in Farmacia Ospedaliera
Dott. Pilade Cortellazzi
Rappresentante Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani (ANBI)
Dott. Domenico Lizio
Rappresentante Nazionale Specializzandi in Fisica Medica
Dott.ssa Francesca Calabria
Vice Presidente Coordinamento Italiano Specializzandi di Area Sanitaria (C.I.S.A.S.)
Dott. Francesco Corrente
Presidente Coordinamento Italiano Specializzandi di Area Sanitaria (C.I.S.A.S.)
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