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Parisotto: “Varianti verdi, una barzelletta”

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Parisotto: “Varianti verdi, una barzelletta”
Domenica 13
Marzo 2016
La Voce
CAVARZERE
21
www.lavocedirovigo.it
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Tel. 0425.200.282 Fax 0425.422584
L’ATTACCO “Nessuna risposta del sindaco Tommasi alle domande di 20 cittadini: pagheranno l’Imu”
Parisotto: “Varianti verdi, una barzelletta”
Il consigliere di minoranza: “Ponte di Boscochiaro, è tutto in alto mare”
CAVARZERE - Varianti verdi, variante ai “trenini” e ponte di Boscochiaro: tre questioni aperte sulle quali
torna a parlare il consigliere di minoranza Pier Luigi Parisotto. E lo fa
dopo i recenti sviluppi su queste tre
vicende.
“Dopo la scadenza del primo avviso
sulle variante verdi, ovvero sulla richiesta da parte dei proprietari di
terreni edificabili affinché ritornino
agricoli e non si debba pagare l’Imu spiega Parisotto - le 20 domande
giacenti fatte dai cittadini di Cavarzere sono ancora in attesa di risposta. Nel consiglio di dicembre, a una
mia precisa richiesta, il sindaco Henri Tommasi scaricò le responsabilità sui tecnici comunali. Poi, il 31
gennaio scorso, lo stesso Tommasi
ha fatto pubblicare un secondo bando, previsto per legge al 31 gennaio di
ogni anno, e per mettere una pezza
alle ‘mancanze amministrative’ del
primo, ha fatto inserire una frase
che sa di beffa per i cittadini in attesa
di risposta: otterranno risposta alla
scadenza perentoria di questo secondo bando, cioè dopo il 31 marzo
2016”.
“Veramente una faccia tosta invidiabile quella del sindaco - commenta
Parisotto - visto che a giugno si andrà al voto, il consiglio comunale
riuscirà al massimo ad adottare la
variante verde, che diverrà esecutiva
solo dopo un secondo voto in consiglio, molto probabilmente portato
dalla nuova compagine che guiderà
Cavarzere. Forse a fine estate, forse
più avanti: intanto il cittadino ‘pantalon’ continuerà a pagare l’Imu su
questi terreni anche per il 2016, grazie al sindaco Tommasi, alla sua
giunta, con la benedizione di Nadio
Grillo, che le varianti verdi le aveva
promosse, e di tutto il Pd”.
“Per la variante in zona ‘trenini’,
invece, Tommasi coadiuvato dall’assessore Renzo Sacchetto hanno dimostrato molta sensibilità per il forestiero che l’ha proposta – prosegue
Parisotto – approvandolo in giunta e
consiglio in un solo giorno, col benestare del Pd e del suo capogruppo
Cinzia Frezzato ambientalista ad intermittenza. L’accordo pubblico-privato prevede la costruzione di un
complesso commerciale. Tommasi e
Sacchetto stanno ora pressando il
presidente del consiglio Mauro Contadin affinché convochi un consiglio
per il 17 marzo prossimo per un altro
passaggio in consiglio. Forse capiremo solo quel giorno il perché”.
Infine la questione del ponte sul Gorzone a Boscochiaro. “Questa giunta
ha pensato bene di disinteressarsi
dei lavori sul ponte a Boscochiaro,
lasciandoli nelle mani dell’assessore
Luciana Mischiari – prosegue Parisotto – e nel consiglio del 23 dicembre
scorso lo stesso sindaco Tommasi
polemicamente dichiarò all’intero
consiglio che i lavori sul ponte procedevano regolarmente. Peccato che a
distanza di un paio di mesi lo stesso
Tommasi e l’intera giunta abbiano
Opposizione Pier Luigi Parisotto attacca il sindaco Henri Tommasi
dato il ben servito alla ditta, risolvendo unilateralmente il contratto,
fatto gravissimo ed estremamente
negativo mai accaduto a Cavarzere
negli ultimi 20 anni. E le ricadute
saranno soprattutto per i cittadini e
le imprese di Boscochiaro e delle
frazioni vicine, che già hanno patito
notevoli danni”.
“La giunta Tommasi mi sembra l’Armata Brancaleone, peccato che il
sindaco e l’assessore Sacchetto non
abbiano alcunché dei compianti
Gassman e Volontè - conclude Parisotto - ma sono comunque bravissimi a fare annunci e feste, garantire
una corsia privilegiata per gli interessi di un chicchessia investitore
forestiero, come nel quartiere dei
‘trenini’, scaricando sempre le responsabilità, quando le cose vadano
male, sugli altri. Non ci resta che
attendere una probabile causa per
danni da parte della ditta che è stata
‘sollevata’ dal suo incarico, con tutti
i rischi che comporterà per le casse
comunali”. “Per fortuna a giugno si
vota e i cavarzerani potranno finalmente decidere se sia il caso di mettere fine a questa pessima esperienza di governo - chiosa Parisotto targato Tommasi col sostengo dei
vari Sacchetto, Grillo, Romano Garbin e l’inesistente Partito democratico locale”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
AMBIENTE Parte una mobilitazione per salvare l’area protetta
Cani scatenati nelle Marice
Nicla Sguotti
La zona paludosa protetta delle Marice
CAVARZERE - Qualche giorno fa il gruppo facebook “Marice Cavarzere” segnalava l’utilizzo di cani da caccia per stanare gli uccelli presenti nella zona paludosa protetta delle Marice. La notizia ha
suscitato diverse reazioni, tra esse quella di Luigi Mancin, da tempo impegnato nella salvaguardia delle zone arginali
dell’Adige con azioni di sensibilizzazione degli enti competenti, il quale si
sofferma ad analizzare la situazione.
“La zona paludosa delle Marice è un’area umida incastonata tra gli argini
dell’Adige e del Gorzone - afferma - è
distante circa due chilometri dal capoluogo e sono presenti agli estremi orientali e occidentali insediamenti abitativi. Essa è indicata dal Ptrc come ‘zona
umida ad alta sensibilità ambientale’ e
si estende per circa 46 ettari per la quasi
totalità di proprietà demaniale. Per la
sua importanza ecologica e ambientale
la palude è inserita come zona di protezione speciale nella Rete Natura 2000 ed
è presente nell elenco delle 51 zone umide Ramsar del territorio nazionale”.
Mancin aggiunge che la palude è probabilmente legata allo scavo del canale
Gorzone, realizzato tra il 1557 e il 1559,
per il quale sono stati utilizzati diversi
tratti degli alvei abbandonati dell’Adige. “Al suo interno vi sono diverse specie vegetali e animali sia stanziali che
stagionali - così Mancin - sono davvero
tante le specie che vi hanno trovato un
ambiente per rifugiarsi e procreare e
sembra impossibile che si tratti di un’area a ridosso del centro urbano”. “La
palude delle Marice potrebbe essere
un’opportunità per i cavarzerani per lo
sviluppo di un turismo ecologico”,
chiosa Mancin.
ULSS 14 La ginecologia di Chioggia potenzia l’ambulatorio
“Così proteggiamo gli uteri”
La ginecologia di Chioggia, dove ha
sede l’Ulss 14, che comprende nel
suo bacino d’utenza i territori di
Cavarzere e Cona, preserva la maggior parte degli uteri. Come? Grazie
ad una tecnica ed uno strumento
innovativi che permettono di gestire ambulatorialmente molte patologie femminili. E questo si traduce
nelle pazienti in interventi di pochi
minuti, eseguiti senza anestesia e
la necessità del ricovero, con il rientro a casa nell’arco della giornata in
cui hanno effettuato l’operazione.
“L’80% delle problematiche femmi-
nili - ha spiegato il primario di
ginecologia e ostetricia Luca Bergamini - riguarda le perdite anomale
uterine, che possono essere causate
da varie situazioni”.
Il primo passo verso una filosofia
conservativa, Chioggia l’ha fatto
qualche anno fa con l’introduzione
della tecnica isteroscopica diagnostica e operativa e l’attivazione di un
ambulatorio dedicato, diretto dalla
dottoressa Giovanna Nani. A questo
primo passo ne sono susseguiti altri
fino a quello di oggi, grazie all’acquisizione di una moderna apparec-
chiatura che porta il nome di “miniresettore”. Uno strumento che non
è altro che la nuova generazione
dell’isteroscopio: più piccolo (solo
cinque millimetri di diametro) e più
preciso grazie ad una telecamerina
decisamente potenziata.
“Puntiamo ad un ospedale senza
dolore e sempre più a misura di
donna - ha concluso il direttore
generale della Ulss 14 Giuseppe Dal
Ben - e questo risultato lo stiamo
raggiungendo stando al passo con i
tempi”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Luca Bergamini e Giovanna Nani
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