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Gadaldi - Disturbi deliranti Corso AS
I Disturbi Deliranti Il delirio è un sintomo “aspecifico” che può essere presente in un’ampia gamma di disturbi, in associazione ad altri sintomi. Nel caso dei disturbi deliranti esso rappresenta la caratteristica “specifica” del disturbo, ne costituisce l’asse portante e assume un ruolo “primitivo” nei confronti di qualunque altra manifestazione associata. È interessante notare come, negli ultimi 150 anni della storia della psichiatria, l’esistenza di una entità diagnostico-nosografica con queste caratteristiche sia sempre stata riconosciuta da tutti i clinici. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Ciò significa che l’esistenza di una “malattia delirante” (unicamente delirante) emerge nettamente dall’osservazione clinica al punto da suggerire che essa rappresenti una delle entità diagnostiche più “forti” delle attuali classificazioni nosografiche. Si usa, non senza ragione, inquadrare la storia della nosografia psichiatrica in un periodo “prekraepeliniano” e “postkraepeliniano” ed è interessante vedere in questa prospettiva l’evoluzione del concetto di “malattia delirante”. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi In era pre-kraepeliniana, dai primi dell’Ottocento fino alla fine del secolo viene da più Autori identificato un disturbo denominato di volta in volta “paranoia” (Heinroth,1918; Kahlbaum, 1863; Griesinger, 1868; Kraft-Ebing,1869) o “monomania” (Esquirol, 1838; Snell, 1865) caratterizzato essenzialmente dalla presenza di un delirio, dalla “consistenza logica” di quest’ultimo e da una conservazione della “vita mentale nella sua globalità” e “dell’intelletto”. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Kraepelin dopo aver più volte ridefinito il concetto di paranoia nelle successive edizioni del trattato, nell’ottava edizione ne precisa i confini come “sviluppo cronico” di un sistema delirante persistente senza alterazioni della mente. Viene anche introdotta la denominazione di “parafrenia” per le forme deliranti croniche, ad insorgenza tardiva e a contenuto “fantastico”. In ogni caso, la paranoia viene considerata come un disturbo estremamente raro. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Bleuler, pur sostenendo correttamente che «la maggior parte dei casi chiamati paranoia da Autori precedenti fanno parte della Schizofrenia Paranoide» riconosce l’esistenza di «sistemi deliranti senza sintomi schizofrenici chiamati paranoia» dove «non vi è evidenza di malattia al di fuori del delirio e non vi è deterioramento». 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi In era post-kraepeliniana la “paranoia” come entità nosografica indipendente dalla schizofrenia viene formalizzata in modo più preciso (Kruger, 1917) come un sistema delirante a costruzione e sviluppo logico che non va al di fuori della “possibilità” senza alterazione della personalità e dove pensiero, volontà e comportamento possono rimanere chiari e logici «come quelli di una persona sana». 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Le scuole psichiatriche di lingua francese postkraepeliniane accettano il concetto diagnosticonosografico sia della “paranoia” che della “parafrenia” che vengono inserite nel gruppo delle “psicosi deliranti croniche” con la denominazione, rispettivamente, di psicosi deliranti sistematizzate (paranoia) e di psicosi fantastiche (parafrenia) 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi È interessante a questo proposito seguire l’evoluzione del concetto di “malattia delirante” attraverso le successive edizioni dei DSM. Dal DSM-I (1952) al DSMIII-R (1987) si osserva una progressiva evoluzione della terminologia utilizzata per caratterizzare questo gruppo di disturbi. Dalle “Reazioni Paranoidi” (DSM-I e II) si è passati ai “Disturbi Paranoidi” (DSM-III) fino ai Disturbi Deliranti (Paranoidi) del DSM-III-R, preludio alla attuale definizione sindromica del DSM-IV dove è scomparso definitivamente il termine“paranoide”. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi È tuttavia solo nelle due edizioni più recenti (DSM III-R e DSM IV) che sotto il termine Disturbi Deliranti vengono inquadrati, con i criteri diagnostici “storici” della psicopatologia europea, questi particolari disturbi dove il sintomo “delirio” si identifica con il “disturbo delirante”. Analogo processo di semplificazione si osserva nel passaggio dall’ICD-9 (1979) all’ICD-10 (1992). 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Le classificazioni contemporanee hanno confermato e “ratificato” l’identificazione di un quadro clinico (disturbo o sindrome) indipendente da altri disturbi psichiatrici e caratterizzato da: 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi 1. presenza di un delirio cronico con i caratteri della “non bizzarria” (plausibilità, comprensibilità, derivabilità); 2. scarsità o comunque marginalità delle allucinazioni; 3. assenza di psicopatologia se non collegata in via secondaria al delirio. In particolare assenza dei sintomi caratteristici della Schizofrenia (disorganizzazione del pensiero, sintomi negativi, disturbi dell’affettività); 4. relativa integrità delle capacità di funzionamento psicosociale. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Questo gruppo sindromico viene identificato sotto la dizione Disturbi Deliranti, comprensiva di ogni altra terminologia usata in precedenza per quadri clinici con le medesime caratteristiche fenomenologiche. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Epidemiologia Esiste un unico studio sistematico (Kendler 1982) durato dal 1912 al 1970 condotto sui registri psichiatrici e sulle ospedalizzazioni, dal quale emerge un’incidenza annua oscillante tra 0,7 e 3 casi su 100.000 abitanti, con una prevalenza oscillante tra lo 0,02 e lo 0,1% (circa 10 volte inferiore a quello della schizofrenia). 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi E’ concorde opinione di tutti gli osservatori che l’incidenza/prevalenza rilevata epidemiologicamente sia nettamente inferiore a quella reale data l’improbabilità che i pazienti affetti da Disturbo Delirante entrino spontaneamente in contato con i Servizi Psichiatrici. D’altra parte, la normalità delle funzioni psichiche al di fuori del delirio e la scarsa compromissione del comportamento fanno sì che il ricovero o la prima osservazione psichiatrica avvengano solo nei casi in cui si siano verificate gravi anomalie comportamentali spesso coincidenti con atti antisociali. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Il range dell’età di insorgenza dei Disturbi Deliranti dagli studi epidemiologici appare estremamente ampio (18-80 anni) ma l’intervallo di età dove si osserva la massima incidenza è compreso tra i 35 e i 45 anni. Viene saltuariamente riportato nella letteratura che per quanto riguarda l’incidenza del Disturbo Delirante non vi è differenza significativa tra i due sessi. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Quadro clinico Si è visto come, nei Disturbi Deliranti vi sia una identificazione sindromica del sintomo delirio. In quest’ambito il delirio assume alcune specifiche caratteristiche che riguardano: 1. Le tematiche (contenuti) principali 2. Il livello di strutturazione 3. La fissità tematica 4. Il livello di pervasività comportamentale 5. Il vissuto emozionale 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Le tematiche Il DSM-IV prevede cinque tematiche principali: - erotomania, grandiosità, gelosia, persecuzione, trasformazione corporea. In realtà, nel Disturbo Delirante il delirio può avere qualsiasi contenuto, pur nell’ambito di una gradualità di incidenza per le varie tematiche principali. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Più che per i suoi contenuti, infatti il delirio si caratterizza per la sua dominanza sindromica, per i suoi caratteri formali e per la sua pervasività comportamentale in rapporto all’integrità delle funzioni mentali al di fuori del vissuto delirante. In questo contesto va valutata la “non bizzarria” del contenuto delirante, intesa come plausibilità, derivabilità, comprensibilità considerata sia dal DSM-IV che dall’ICD-10 come una caratteristica specifica del delirio nel Disturbo Delirante. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Livello di strutturazione Il livello di organizzazione formale di un delirio è dato essenzialmente dall’ordine logico, dalla precisione e dalla intensità descrittiva con la quale il delirio viene comunicato. La convinzione delirante è esposta con nitida chiarezza, è riferita con precisione e ricchezza di particolari descrittivi, connessi tra di loro in modo sostanzialmente logico e coerente. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Spesso il delirio assume la configurazione di un sistema delirante ad alto livello di strutturazione formale dove si riscontra una multiformalità complessa di temi deliranti caratterizzati da una coerenza intrinseca dei vari elementi che costituiscono il sistema. L’organizzazione formale del delirio nel Disturbo Delirante è sovrapponibile a quella delle certezze soggettive non deliranti riscontrabili in molti soggetti considerati come normali. In entrambi i casi è rispettata la logica deduttiva e interpretativa collegata a determinate premesse (convinzioni). 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi La fissità tematica Una delle caratteristiche più specifiche del delirio nel Disturbo Delirante è la sua fissità tematica, tematica, vale a dire la tendenza a non modificare sostanzialmente i suoi contenuti in tutto il decorso del disturbo. Naturalmente una tematica delirante fondamentale (ad es.di gelosia) può arricchirsi di altri temi ad essa correlati in modo logico (ad es. la persecuzione), può complicarsi con nuove interpretazioni, nuovi dettagli pseudoesplicativi, può espandersi fino ad assumere la configurazione del sistema delirante ma resta praticamente immutata dal punto di vista dei suoi contenuti iniziali di base. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Il Livello di Pervasività Comportamentale Nel Disturbo Delirante il delirio fa parte integrante della struttura della personalità, governa la visione del mondo e il giudizio di realtà, controlla la programmazione e la finalizzazione dei comportamenti in modo analogo a quanto avviene in ogni persona a seguito delle normali convinzioni non deliranti. Dato che il carattere psicopatologico fondamentale del delirio è l’incorreggibilità della “falsa convinzione” ne consegue che anche i comportamenti che sono correlati a tale convinzione non sono modificabili né con l’evidenza né con l’esperienza. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Nel Disturbo Delirante non vi sono alterazioni psicopatologiche significative al di fuori del delirio. Ne consegue che, nonostante la pervasività dell’idea delirante, il comportamento non è mai disorganizzato e può apparire praticamente normale fino a quando non vengono innescate da stimoli interni o esterni le tematiche deliranti. In quest’ultimo caso possono fare la loro comparsa anomalie comportamentalinon spiegabili e non comprensibili. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Il vissuto emozionale Il vissuto emozionale del delirio è sempre pieno, adeguato e sintonico rispetto ai contenuti. Il tipo di vissuto emozionale può di conseguenza mutare in rapporto al tipo di delirio (persecuzione, gelosia, erotomania, ecc.) e in rapporto alle reazioni emotive secondarie che esso può indurre. Ad esempio, un delirio di persecuzione può innescare vissuti aggressivi in via primaria e depressivi in via secondaria, un delirio erotico eccitamento in via primaria e ostilità in via secondaria e così via. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Alterazioni percettive Vi è concordanza nel ritenere che, nel Disturbo Delirante le allucinazioni sono un fenomeno relativamente raro. Nel caso che esse siano presenti sono sempre logicamente collegate alla tematica principale del delirio. Per quanto riguarda l’area sensoriale interessata, le allucinazioni visive e uditive sono molto rare mentre possono essere più frequenti le allucinazioni olfattive e gustative in stretto rapporto con il tema delirante. Ad esempio, in un delirio persecutorio con temi dominanti di veneficio, il paziente può essere convinto che gli alimenti o l’acqua hanno assunto un sapore particolare, che alcune persone emanano un “odore strano” e così via. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Se sono presenti allucinazioni uditive (voci) esse non hanno mai i caratteri di voci dialoganti, commentanti o controllanti il comportamento, che sono tipiche invece della schizofrenia. Si tratta piuttosto della “voce” di una persona specifica che fa parte del sistema delirante. Ad esempio, in un delirio di gelosia si può sentire la voce dell’amante del proprio partner e così via. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Ideazione Si usa descrivere l’ideazione del paziente nel Disturbo Delirante come “formalmente non alterata”. In effetti se con questa definizione si intende la mancanza di disorganizzazione dei nessi logici del discorso essa trova una conferma nel quadro clinico del disturbo. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Ma un’ indagine semeiologica più approfondita rivela, in varia misura, ridondanza, prolissità, concretismo, tangenzialità e rigidità associativa. Soprattutto quando il delirio assume i suoi caratteri più invasivi e totalizzanti il discorso del paziente tende ad assumere un carattere sempre più ridondante e stereotipato, rigido nella sua fissità tematica, ripetitivo nella comunicazione dei temi e dei sottotemi del delirio, poco modificabile nel suo decorso programmato. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Quando vengono toccati nel corso del colloquio i contenuti deliranti il discorso, soprattutto se il contenuto è di persecuzione o di gelosia, tende ad essere elusivo o evasivo con caratteri formali di tipo “tangenziale”. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Comportamento Le alterazioni comportamentali sono sempre e comunque secondarie al delirio. Di conseguenza il comportamento può variare ampiamente in rapporto all’intensità delle emozioni che esso innesca e soprattutto alle reazioni che esso suscita nelle situazioni interattive. Giocano anche nelle manifestazioni comportamentali la struttura della personalità e i tratti temperamentali di base. Nel Disturbo Delirante il comportamento può così oscillare tra la posizione del controllo comportamentale totale e quella del doppio binario. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Nella condizione di controllo comportamentale totale tutte le azioni sono governate dalla convinzione delirante, piani, progetti e programmi vengono messi a punto in funzione di essa, le interazioni sociali e i rapporti personali ne sono costantemente influenzati. Va sottolineato come tutte le sequenze comportamentali abbiano, in questo contesto, una precisa logica interna ed una perfetta comprensibilità in rapporto alla presenza delirante. Ogni azione si caratterizza infatti per la certezza soggettiva della sua adeguatezza, per non correggibilità né di fronte ad argomentazioni di tipo logico né di fronte all’evidenza e per l’impossibilità di raggiungere un risultato. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi In questi casi la manifestazione comportamentale critica e imprevista è parte inscindibile di una programmazione delirante dove la “segretezza del piano” è considerata una condizione essenziale del suo successo. È il caso di alcuni comportamenti antisociali a connotazione aggressiva governata da delirio sistematizzato. Quasi sempre, infatti, le manifestazioni di aggressività aperta nel paziente delirante sono una conseguenza della non condivisione della convinzione delirante da parte degli altri, dei loro atteggiamenti di opposizione, di rifiuto o di esclusione e, più in generale, della consapevolezza del paziente di essere “solo contro tutti”. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Dove invece il contesto o il microcontesto sociale in cui è inserito il paziente sembra almeno formalmente “condividere” le convinzioni deliranti o comunque accettarle come una espressione di eccentricità o di stranezza caratteriale è assai meno probabile che si manifestino comportamenti di tipo aggressivo o antisociale. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi La seconda manifestazione comportamentale specifica del Disturbo Delirante è quella della doppia realtà (“doppio binario”). In questa condizione, più frequente nei casi ad inizio tardivo, universo delirante e universo concreto sembrano esistere in modo staccato ed indipendente. Il delirio è presente con le sue piene caratteristiche formali di tipo “cognitivo-ideativo” ma sembra essere “devitalizzato” per quanto riguarda la sua carica emozionale. In particolare non sembra influenzare se non in minima parte il comportamento quotidiano, i rapporti interpersonali, le capacità di adattamento e di funzionamento ai vari livelli contestuali. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi È relativamente più frequente che questa condizione si associ a contenuti deliranti di tipo “fantastico” ma può essere riscontrata e anche associata ad altri contenuti o ad altri sottotipi di Disturbo Delirante. Inoltre è oggi di frequente riscontro in alcuni stadi evolutivi di pazienti in trattamento farmacologico. In corso di farmacoterapia spesso si osserva come la fase di risoluzione sia preceduta da un periodo in cui il delirio perde la sua invasività comportamentale, si svuota della carica emozionale e affettiva e, pur continuando ad essere presente, interferisce solo in modo marginale e secondario alla normale attività. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Forme cliniche Sia il DSM-IV che l’ICD-10 identificano alcuni “sottotipi” del Disturbo Delirante sulla base del contenuto del delirio. In particolare, il DSM-IV descrive la seguente “tipologia”: – – – – – – – Tipo Tipo Tipo Tipo Tipo Tipo Tipo Erotomanico di Grandiosità di Gelosia di Persecuzione Somatico Misto Non Specificato. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Questa “tipologia”, certamente utile a fini statistici e classificatori, in realtà è penalizzante nei confronti della varietà dei quadri sintomatologici che si riscontrano nella clinica, in quanto non tiene conto degli aspetti temperamentali e personologici dei soggetti. I “contenuti” dei deliri non sono infatti un fenomeno casuale ma sono strettamente correlati all’organizzazione cognitiva ed emozionale della personalità. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Tipologie - 1 Deliri rivendicativi In questa “forma clinica” (Délires de revendication della Scuola Francese) vengono collocati quei casi caratterizzati dalla convinzione delirante di essere in possesso di un’unica verità non accettata e ostacolata dal mondo ma che deve essere fatta trionfare ad ogni costo. Vengono distinti in: 1. Querulomani 2. Inventori 3. Missionari 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi I querulomani sono i più frequenti in questo gruppo. La convinzione è quella del torto ingiustamente subito in conseguenza delle proprie idee, delle proprie certezze o delle proprie condotte di vita. Il comportamento è in genere quello di una lunga serie di battaglie legali, impostate con motivazioni inconsistenti e comunque di minima rilevanza, di ricorsi alle autorità di polizia o alla magistratura, di petizioni alle “massime autorità dello Stato”. Progressivamente, la ripetuta frustrazione di questo comportamento aumenta il livello di ostilità fino alla possibile comparsa di comportamenti impulsivi con conseguenze di tipo legale. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Gli inventori oggi sono relativamente rari. La convinzione è quella di aver effettuato una scoperta o un’invenzione non riconosciuta da nessuno e boicottata da tutti. Il comportamento è costituito da una serie di atti finalizzati al pubblico riconoscimento del prodotto del proprio ingegno e all’attestazione legale della propria priorità, ma al tempo stesso al mantenimento del segreto per evitare che esso venga copiato, rubato o attribuito ad altri. Il fallimento di questi obiettivi induce progressivamente vissuti e comportamenti di tipo persecutorio. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi I missionari sono un gruppo con caratteri particolari. La convinzione è quella della verità assoluta e della “unicità” di un sistema religioso, ideologico e filosofico. Il comportamento è finalizzato in modo insistente, combattivo e pervicace al trionfo di questa verità. Manca, in questo delirio, il carattere “autocentrico”. Se questo delirio “idealistico” si sviluppa in contesti sociali favorevoli e se il soggetto è dotato di particolare carisma personale la diagnosi differenziale di primo livello con una condizione di “normalità” può essere difficile. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi - 2 Deliri espansivi Comprendono quei casi dove vi sia la convinzione delirante di avere doti, investiture, poteri o privilegi superiori a quelli di chiunque altro tali da rendere il paziente in qualche modo unico o comunque distinguibile per caratteristiche positive particolari rispetto alla massa indifferenziata degli altri. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Gli erotomani sono più frequenti nel genere femminile. La convinzione è quella di essere amati e desiderati con particolare intensità da una persona di sesso opposto generalmente di rango o posizione sociale più elevata di quella del paziente, reale o immaginaria, che in genere si dichiara per prima. Il comportamento è caratterizzato spesso da tentativi di comunicazione (lettere, telefonate, tentativi di contatto) con l’oggetto amato lasciando relativamente integre altre aree comportamentali. Quando dalla fase di innamoramento si passa alla fase della delusione e del rancore possono manifestarsi comportamenti di tipo ostile, aggressivo o persecutorio sempre comunque settorialmente centrati sulla persona oggetto del deliri. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi I genealogici sono oggi piuttosto rari. La convinzione è quella di avere rapporti di consanguineità più o meno stretta con persone di particolare rango o di particolare importanza a livello economico o sociale. Ciò spesso si accompagna alla negazione dei propri reali rapporti di consanguineità. Il comportamento è spesso settorialmente centrato sulla ricerca della dimostrazione e delle prove della supposta consanguineità. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi I mistici la convinzione è di avere un rapporto privilegiato con entità trascendenti e/o di una investitura di poteri particolari da parte di esse. Molto spesso è concomitante la convinzione di una comunicazione non verbale con tali entità. Il comportamento nella gran parte dei casi si limita ad una accentuazione ripetitiva di normali pratiche religiose o di culto. Qualche volta questa accentuazione può assumere un carattere ossessionante ed interferire cone altre attività. In casi più rari può assumere caratteri missionari ed il comportamento può essere finalizzato alla “conversione dei miscredenti” e alla “convinzione degli agnostici”. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi - 3 Deliri interpretativi Caratteristica comune dei deliri interpretativi è quella di un’attribuzione generalizzata di un significato di autoriferimento sulla base della convinzione di essere oggetto di ostilità, di inganno e di danneggiamento da parte di altre persone. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi I perseguitati sono i più frequenti. La convinzione è quella del danno programmato sistematico e diffuso nei loro confronti. Fonte dell’ostilità o del danneggiamento possono essere singole persone, gruppi o associazioni. Il tema del “complotto” domina frequentemente il quadro clinico. Le interpretazioni deliranti sono costanti. Il comportamento, La chiusura e la diffidenza nei rapporti sociali, la comparsa di reazioni ostili apparentemente immotivate, la messa in atto di procedure di difesa e di controllo a volte particolarmente complesse ed elaborate ne sono la manifestazione più frequente.Possibili atti improvvisi di tipo antisociale con consequenze legali. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi I gelosi hanno alcuni caratteri in comune con i perseguitati ma si differenziano per la convinzione centrata e fissata sul tradimento da parte del proprio partner sessuale. Anche in questo caso le interpretazioni deliranti dominano il quadro clinico e vengono considerate come prove indiscutibili della convinzione delirante. Il comportamento quasi sempre è normale o quasi normale in tutte le aree di funzionamento eccetto che nell’area dei rapporti con il partner. A questo livello usualmente si sviluppa una serie interminabile di contestazioni, di accuse, di minacce che giungono spesso alle manifestazioni aperte di aggressività verbale e fisica. In conseguenza di ciò la rottura del rapporto è un’evenienza relativamente frequente. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi I tratti temperamentali e di personalità nei deliri interpretativi sono rappresentati dalla tendenza di base alla diffidenza e alla sospettosità, dalla necessità quasi “compulsiva” di trovare una spiegazione logica e comprensibile per tutto, dal rifiuto costante del margine di indeterminatezza che caratterizza molte azioni umane, da una certa “inerzia” e “rigidità” sia nei processi ideativi che emozionali. Spesso a questi tratti sottende una profonda insicurezza. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi - 4 Deliri somatici Si caratterizzano per la convinzione “monotematica” di una trasformazione o di una alterazione peggiorativa del proprio corpo o della propria immagine fisica. Rientrano in questo gruppo alcune condizioni deliranti di tipo “contropolare” come la negazione di una alterazione somatica reale. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi I dismorfofobici sono relativamente frequenti. La dismorfofobia, quando è presente coscienza di malattia, è inserita diagnosticamente tra i Disturbi Somatoformi (DSM-IV) o nell’ambito dei disturbi dello spettro ossessivo. Quando vi è invece la convinzione delirante di una alterazione somatica rientra in questo gruppo. Si tratta sempre di alterazioni parziali e settoriali (volto, parti del volto, arti o parti di arti, ecc.)percepite come menomanti gravemente l’aspetto o il funzionamento corporeo. Il comportamento è in genere compromesso in modo settoriale attraverso una lunga e ripetitiva ricerca di interventi estetici o, più spesso, chirurgici per correggere la supposta anomalia. Evitamento sociale e chiusura ai rapporti interpersonali sono un frequente correlato comportamentale. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Gli ipocondriaci sono il secondo gruppo più importante dei deliri somatici. Anche in questo caso quando l’ipocondria assume i caratteri del delirio l’inquadramento diagnostico esce dal gruppo dei Disturbi Somatoformi per entrare in quello dei Disturbi Deliranti. La convinzione delirante è quella di essere affetto da una malattia fisica ingenere di notevole gravità indiagnosticata o indiagnosticabile. Le alterazioni del comportamento anche in questo caso sono settoriali e centrate sulla richiesta e sull’effettuazione di una serie ripetitiva ed infinita di accertamenti medici. Può comparire un atteggiamento di passività e di rinuncia, anche come conseguenza di una crescente sfiducia ed ostilità per il “fallimento della Medicina”. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Diagnosi 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Decorso Quasi sempre l’inizio è lento e progressivo, con una possibilità di induzione di una critica parziale al suo insorgere e con una sua iniziale variabile intensità. Successivamente esso tende a diventare sempre più invasivo fino a coinvolgere globalmente la personalità del paziente. Usualmente il decorso viene definito come “cronico”. In realtà esso può presentare tre tipi di decorso: - episodico, - intermittente, - stabile. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Il decorso episodico è caratterizzato da un unico episodio nel corso della vita. La durata è variabile ma comunque mai inferiore ai tre mesi. Nel corso dell’episodio sono presenti tutte le caratteristiche sindromiche del Disturbo Delirante. Spesso esso può rappresentare uno sviluppo rispettoad un precedente Disturbo di Personalità, innescato da una particolare sequenza di eventi stressanti. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Il decorso intermittente si manifesta con una serie di episodi con le caratteristiche diagnostiche del Disturbo Delirante ma con tendenza alla remissione spontanea. Dopo ogni episodio il paziente può presentare una remissione della sintomatologia delirante attuale con una critica, tuttavia, solo parziale relativa all’episodio precedente. L’innesco dell’episodio successivo può essere favorito da particolari circostanze stressanti ma in genere esso è apparentemente indipendente da ogni evento esistenziale. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Il decorso stabile è quello più frequente. L’insorgenza in genere è più lenta e progressiva rispetto alle condizioni precedenti ma nel suo decorso successivo è di tipo cronico senza tendenza alla remissione spontanea. I temi deliranti te n d on o p r og r e s s i v a m e n te a d a r r i c c h i r s i e a complicarsi fino ad assumere la configurazione di un sistema delirante ramificato e complesso. In queste condizioni, anche a seguito delle interazioni sociali negative che la condizione delirante comporta, è relativamente frequente la comparsa di sintomi depressivi. 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi Terapia La terapia dei Disturbi Deliranti è uno dei compiti più difficili che si trovi ad affrontare lo psichiatra. La stabilità strutturale del delirio, la sua completa integrazione con la personalità, la sua assoluta “non correggibilità”, la sua coerenza interna soprattutto nell’ambito del sistema delirante fanno sì che vi sia costantemente un rifiuto per ogni intervento terapeutico. Esso può essere accettato nell’ambito di un profondo rapporto di fiducia con il medico curante quasi sempre col patto implicito che la terapia venga effettuatanon per il delirio (nei confronti del quale non c’è ovviamentecoscienza di malattia) ma per il controllo sintomatologicodi manifestazioni associate fonte di sofferenza per lui (ansia, depressione) 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi 8 Novembre 2012 Corso AS Provincia - Dr. Gadaldi