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Canelli: «Rivedo il Musa e Agognate non è

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Canelli: «Rivedo il Musa e Agognate non è
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Corriere di Novara
GIOVEDÌ 23 GIUGNO 2016
CRONACA
SABATO IL PRIMO CITTADINO DI NOVARA PARTECIPERÀ A PARMA ALLA “LEOPOLDA” DELLA LEGA NORD
Canelli: «Rivedo il Musa e Agognate non è priorità
Confermo la direttrice del Coccia. Sarà un Comune porte aperte»
n La prima telefonata, appena presa coscienza della vittoria, domenica notte, Alessandro Canelli l’ha fatta ai genitori. Pochissimi che erano vicini
a lui se ne sono accorti. La prima domanda che gli facciamo
nel suo ufficio in municipio
riguarda questo suo aspetto
molto privato, lontano dai toni enfatici dei festeggiamenti :
«Ho voluto comunicare la notizia a mio padre perchè so
quanto era sulle spine. Mio
padre più di vent’anni fa ha
avuto problemi di salute che
l’hanno invalidato. So quanto
ha lottato e sofferto. Volevo
renderlo partecipe e anche
ringraziarlo del supporto datomi».
Quando comunicherà la sua
squadra di governo?
«Sto aspettando alcune risposte di assessori esterni e penso
che entro la fine della settimana annuncerò i nomi di tutti i
nove assessori. Ufficialmente
posso solo anticipare che terrò per me la delega alla cultura
e ai rapporti con l’università.
Il vicesindaco l’avevo già annunciato e sarà Angelo Sante
Bongo di Fratelli d’Italia. Sui
nomi usciti in questi giorni
sui giornali, posso soltanto dire che alcuni sono azzeccati,
solo alcuni però, ma non voglio per ora confermarlo, tutto può ancora cambiare. Diciamo che per i sette noni è
fatta. Stiamo valutando con
attenzione sulla base dei profili che abbiamo, la compatibilità con i ruoli che vogliamo
assegnare».
Lei ha detto che vuole essere
il sindaco di tutti i Novaresi.
In realtà metà elettorato non
ha partecipato al voto. Come
pensa di riavvicinare questi
delusi?
«Il distacco, il disamoramento dalla politica è un fatto nazionale. Un atteggiamento
che ha colpito anche una realtà come quella delle elezioni
amministrative che solitamente interessavano di più la
gente. Premesso questo, penso che l’amministrazione
uscente ha avuto la colpa di
dividere Novara in cittadini di
serie A e di serie B. Cosa vogliamo fare per invertire la
tendenza? La porta del Comune deve sempre essere
aperta per tutti. Innanzitutto i
giorni di ricevimento di sindaco e assessori saranno più
di uno a settimana. Credo che
deve essere il Comune che segue i cittadini più che i cittadini che si rivolgono al Comune. Un sindaco per svolgere
bene il proprio incarico deve
stare in mezzo alla gente e testare direttamente le varie
realtà cittadine».
Tra i temi toccati in campa-
gna elettorale e messi da voi
sotto accusa ve ne sono diversi su cui dovrete prendere
delle decisioni. Uno degli argomenti “dolenti” per l’ex
sindaco Ballarè è il caso della
variazione d’uso di un area
agricola ad Agognate per
farne un polo logistico. Come vi comporterete su questa vicenda?
«Agognate non è una priorità
per questa città. Come hanno
in passato evidenziato anche
ambienti imprenditoriali, sono altre le esigenze. Soprattutto non c’è mai stato spiegato
dall’ex sindaco, nonostante
ad ottobre ci avesse assicurato
che ci avrebbe mostrato la documentazione, quale sarebbe
il livello di interesse pubblico
che l’espansione avrebbe portato, una trasformazione d’uso che genera un così alto plusvalore. Credo inoltre sia stato
poco serio sventolare cifre di
ipotetici posti di lavoro solo
per promuovere un’operazione di questo genere. Bisogna
avere una visione più ampia e
capire ad esempio che deve essere il Cim ad essere valorizzato, come ha detto recentemente anche il presidente della Regione Chiamparino».
Il Musa è un altro dei cavalli
di battaglia che hanno infiammato la campagna elettorale. Quali correttivi vi saranno?
«Premesso che non è possibile
abolirlo, essendo stato firmato un contratto per nove anni,
si possono però portare dei
correttivi. Il progetto Musa è
stato pensato e realizzato male. Si è penalizzato coloro che
usano l’automobile per recarsi al lavoro. Si è scelto di applicarlo in un area esageratamente estesa. Andava fatto in
un altro modo, per gradi. Non
ha senso mettere a pagamento
così tanti posti periferici. Penso che la zona di piazza Pasteur, via Piave possa ad esempio essere rivista. In che tempi? Già in questi giorni abbiamo subito incontrato i vertici
di Sun, partner della società
che gestisce i parcheggi, per
cercare di capire quali siano i
margini di una revisione».
Lei ha annunciato di tenere
per se la delega alla Cultura,
un settore che ha già seguito
quando è stato assessore in
Provincia. Cambierà qualcosa alla Fondazione Coccia
in relazione alla gestione del
teatro?
«Per quanto riguarda il Coccia non cambierà nulla. La direttrice artistica Renata Rapetti ha lavorato molto bene
in un periodo difficile. Ha
avuto il merito di offrire un
buon livello artistico spendendo meno e risparmiando.
Alessandro Canelli, 45 anni, nel suo ufficio da sindaco
Una professionalità impor- questo che voglia seguire ditante per la città».
rettamente da vicino un setLa cultura come avete segna- tore così delicato. Su castello
lato in campagna elettorale è e Casa Bossi può anticipare
comunque stata il “tallone quali saranno le linee guid’Achille” della giunta Bal- da?
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tà di alto livelcon varie polemiche in meri- lo che consentiranno di far gito ai criteri del bando, i costi rare la “macchina” gestionale.
di alcune mostre realizzate I preventivi parlano di costi di
sempre al Broletto sono altri gestione pari a un milione di
esempi di problematiche del euro all’anno. Il castello deve
settore che avete segnalato. quindi diventare un polo culSembra che sia quasi per tuale, rispettando le prescri-
SUBITO INSEDIATO SU FACEBOOK
n “Ho voluto portarmi avanti perché non c’è tempo da perdere”. Così il neo sindaco Canelli ha postato su Facebook la sua
foto alla scrivania appena liberata da Ballarè e prima della proclamazione ufficiale. Vezzo, leggerezza o, solo, voglia di fare?
zioni della Soprintendenza,
dove si dovranno potenziare
l’ala Ovest e la parte commerciale. I ricavi per tenere aperta
la struttura non possono arrivare dai biglietti dei musei. Su
Casa Bossi la strada che proveremo a percorrere sarà
quella, se ci sono le condizioni, di agire su più fronti. Un
progetto di riqualificazione,
un progetto che preveda una
parte privata, una parte di suo
“sociale” e una parte a disposizione della cittadinanza. Finalità culturali e di ricerca sul
modello di “Piazza dei Mestieri” a Torino cioè un sistema per valorizzare aspetti di
imprenditorialità giovanile e
artigianato digitale. Queste le
idee sulle quali lavoreremo».
Il piano regolatore è forse
l’impegno più complesso
che attende questa amministrazione, alla luce della recente acquisizione della caserme e dell’eventuale riqualificazione dell’ex ospedale, una vola realizzata la
Città della Salute. Quali gli
orientamenti?
«Il piano regolatore ha bisogno di una riflessione complessiva. Servono innanzitutto delle varianti parziali che
possano rendere appetibili gli
spazi in disuso. In tutte le
grandi città nessuno investe
in aree dove non ci sono incentivi che le rendono interessanti. Gli studi urbanistici
invecchiano prima delle realtà imprenditoriali che dovrebbero favorire. Il Prg nell’ambito delle normative di
legge, dovrà essere una possibilità di rilancio e sviluppo
della città. La “Città della salute”, un progetto su cui abbiamo sempre puntato molto sarà una spinta importante».
La Lega Nord ha perso Varese
roccaforte storica, a Milano
non ha fatto un grande
exploit. In altre realtà padane,
non è andata benissimo. Anche sotto la Cupola, nonostante il buon risultato, i voti
sono diminuiti. Non è che a
Novara ha forse vinto la persona Alessandro Canelli più
che il Carroccio? Se non è così
cosa vi ha permesso di essere
una realtà diversa?
«La Lega Nord ha fatto un ottimo risultato a Novara e io
come candidato perchè si è
creata una situazione di forte
rinnovamento interno che
deriva dalle recenti vicende
del Partito, con tanto di commissariamento della segreteria cittadina. In più Matteo
Salvini ha investito tanto impegno nella campagna elettorale della nostra città. Ha vinto questa linea rinnovatrice
del Partito. Novara ha posto
tutte le condizioni pe essere
un modello di riferimento.
Inoltre la Lega non ha conquistato il Comune da sola. La
coalizione ha vinto grazie all’alchimia che si è creata con le
altre forze. Si è formato un
collante e uno spirito di sostegno reciproco che ha consentito di vincere contro tutto e
contro tutti».
Sabato a Parma, la Lega Nord
aprirà il “Cantiere", una sorta
di “Leopolda” del Carroccio. I
politici si confronteranno con
imprenditori ed economisti
per progettare il futuro Centrodestra. Saranno presenti
anche esponenti di spicco di
Forza Italia, Fratelli d’Italia e
altri soggetti del Centrodestra. Alessandro Canelli con
una delegazione della Lega
Nord di Novara vi parteciperà. Arriva all’appuntamento
da vincente, come uno dei pochi sindaci del Carroccio di
città di oltre centomila abitanti. Sarà un osservato speciale,
anche alla luce degli attacchi
di Umberto Bossi alla linea di
Salvini di queste ultime ore.
A Canelli chiediamo se dovesse definire una formula
di questa Lega vincente in
“salsa novarese” quale sarebbe?
«Credo che si possa definire la
“Lega sociale”, la formula vincente. Il problema vero di Novara era lo scollamento che si
era creato tra cittadini e amministrazione. Noi abbiamo
scelto una linea chiara. La responsabilità e il dovere di occuparsi di coloro che vivono
in condizioni di maggior disagio e fragilità. Dobbiamo lavorare per aiutare tutti i cittadini, facendo sì che le periferie
diventino un concetto geografico e non sociale. Nei
quartieri polari ci sono tante
energie e risorse che vanno
coinvolte nei percorsi amministrativi. Abbiamo cercato di
farlo capire e la risposta è stata
buona. Ora dobbiamo proseguire e attuare questo programma. Una ricetta che potrà essere valida per altre realtà».
La prima intervista istituzionale con il nuovo sindaco finisce e subito riprende il lavoro
di Canelli per far ripartire la
macchina amministrativa. Al
suo fianco due vecchi amici e
militanti del partito come
Marzio Liuni, già assessore in
Provincia e Andrea Gallina,
già vicepresidente di Acqua
Novara Vco Spa. Non lasciano
mai solo il nuovo sindaco. Prima di salutare gli chiediamo
di questo sodalizio. «Non diventeranno assessori - ci dice
Cannelli - ma sono molto importanti per me, perchè sono
dei veri amici».
Massimo Delzoppo
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