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comunita` e territorio

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PAG. 11
Nasce la Comunità Pastorale
TuttoGaggiano
TERZA PAGINA
3
NOVEMBRE 2014
CHIESA LOCALE Costituita ufficialmente alla fine del mese sotto la guida di don Fizzotti
In essa sono raggruppate le parrocchie dello Spirito Santo (Gaggiano)
e delle frazioni Vigano Certosino, Barate, San Vito e Fagnano
C
Marcarini ha donato
on la fine di novembre, è stata costituita ufficialmente l’Unità pastorale intitolata a Maria Regina delle Pace. La nuova entità raggruppa le parrocchie di Gaggiano capoluogo (Spirito Santo), Vigano Certosino, San Vito, Barate e Fagnano. Giunge così al
termine la lunga fase di riorganizzazione avviata con l’arrivo di don Piercarlo Fizzotti a Gaggiano e con la partenza di don Claudio Mainini per le
missioni di Haiti. Sabato 22 novembre, nel pomeriggio, avverrà la presa
di possesso della parrocchia di Vigano da parte di don Piercarlo (che finora è stato amministratore parrocchiale della medesima). L’8 dicembre, festa dell’Immacolata, presso la
chiesa parrocchiale dello Spirito Santo a Gaggiano, presente il vicario di
zona monsignor Franco Carnevali, si
terrà la cerimonia ufficiale che segna
l’avvio della nuova Unità pastorale
Maria Regina della Pace.
Già da tempo le parrocchie di San
Vito Martire, dei Santi Andrea e Rocco a Fagnano erano amministrate dal
parroco di Gaggiano, mentre Barate
era stata associata a Vigano. Con la
nuova entità pastorale, la giurisdizione territoriale ecclesiastica coincide
con l’intero territorio del Comune di
Gaggiano.
G.C.
il ritratto di Paolo VI
alla parrocchia
A Gaggiano il pittore
Marcarini è una figura nota. Negli ultimi anni si è
dedicato, oltre che alla
paesaggistica, che è la
sua forma espressiva preferita, anche ai ritratti,
specie di santi e beati.
Ultimamente ha prodotto un trittico: Giovanni
XXIII e Giovanni Paolo II,
proclamati santi.
Poi don Bosco e Paolo
VI. Il primo dipinto è stato regalato all'Oratorio
San Tarcisio in occasione dei 90 anni di fondazione. Il ritratti
di Paolo VI (nella foto), donato alla parrocchia, è stato esposto nella chiesa dello Spirito Santo in occasione della beatificazione di Montini, avvenuta a Roma il 19 ottobre scorso. A
Marcarini va il ringraziamento (oltre che la stima) di tutti i gaggianesi. Ricordiamo, tra le sue iniziative recenti, la sua benemerita opera di restauro di tante statue di angeli e santi presso il cimitero.
Sant’Invenzio, pieve di Rosate
Don Piercarlo Fizzotti
NOTE DI STORIA Aveva assunto importanza come pagus di origine preromana
Per secoli la parrocchia gaggianese ne fece parte, fino al sinodo del 1972
P
er secoli la Parrocchia di
Sant'Invenzio a Gaggiano fece parte della pieve di Rosate o di Santo Stefano.
Rosate fu infatti capo pieve.
Questa posizione predominante rappresentò verosimilmente
la conseguenza dell’importanza
che assunse precedentemente
come pagus, cioè come circoscrizione rurale, di origine preromana e poi romana .
È sicuro che i Romani riproposero le gerarchie territoriali
operate dai Celti, è in effetti dalla loro epoca che si presume
provenire l’etimologia del nome
di Rosate e quindi la sua fondazione. È a partire dal XIV secolo
che, a proposito della pieve di
Rosate, viene riportata la notizia
dell'esistenza di un primo sacerdote a capo della stessa con il titolo di “praepositus”, prevosto.
Col tempo, la struttura della
pieve si consolidò e si ampliò,
gestendo localmente l'aspetto
religioso delle diverse comunità e basandosi strutturalmente
sulle principali parrocchie dei
centri abitati circostanti, tra cui
Gaggiano che ebbe una particolare rilevanza, ma soprattutto
sulla città di Rosate e nello specifico della chiesa cittadina di
Santo Stefano.
Grazie alla realizzazione dei
catasti, la ricostruzione storica risulta semplificata a partire dal
1500. Il catasto del territorio,
promosso in questo secolo durante la dominazione spagnola,
censì le località di Cavoletto, Micona e Gaggianese che godevano di una qualche autonomia rispetto a Rosate.
Questa condizione continuò fino al 1700 quando iniziò
il consolidamento delle condi-
zioni attuali.
È bene ricordare che molti
altri centri ben più importanti di
Rosate sorsero nella stessa area
nei secoli successivi e questi misero in discussione la secolare
influenza religiosa della città,
che ugualmente mantenne un
ruolo di primaria importanza.
La pieve fu sede di un capitolo di canonici e di una chiesa
collegiata sino al 1797, anno che
segnò definitivamente la decadenza della dominazione della
pieve rosatese sull'area, causata
dall'invasione francese, che
abolì la pieve amministrativa e la
sostituì con un distretto.
In assenza di prove certe, si
può comunque ipotizzare che
la prima chiesa di Rosate a essere costruita fu molto probabilmente proprio quella di Santo Stefano. Poiché si tratta di
una chiesa "cimiteriale", è ipotizzabile che Santo Stefano sia
sorta su una porzione del demanio probabilmente prima
del VI secolo. Casi analoghi si
verificarono anche in altri luoghi. La pieve ebbe lunga vita fino al 1972, quando fu indetto il
sinodo diocesano dal cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano.
In questa circostanza la pieve
di Rosate venne abolita e la città
venne inglobata fino ai nostri
giorni nel decanato di Abbiategrasso e quindi nella zona diocesana pastorale VI che fa capo
a Melegnano.
Mara Marchesi
TuttoGaggiano
Supplemento mensile di "Ordine e Libertà" in distribuzione gratuita a cura di
Editrice Abbiatense srl, vicolo Cortazzza 3, Abbiategrasso (Mi). Aut. trib. Milano 9/8/1945 n. 346 del Registro. Direttore responsabile: Marco Aziani.
Coordinatore: Giuseppe Caffulli. Stampa: Edizioni Tipografia Commerciale,
Cilavegna (Pv). Hanno collaborato: Eleonora Aziani, Jacopo Giavenni, Ilaria
Landino, Mara Marchesi, Alberto Marini, Jacopo Mazzanti, Paolo Migliavacca,
Paolo Rossetti, Marina Rosti, Marco Vendramel.
4
TuttoGaggiano
BACHECA
NOVEMBRE 2014
La CIG, le guerre,
i treni e “l’Unità”
LA FOTO DEL MESE
C’ERA UNA VOLTA
Le cronache de “Il Ponte” di 30 fa
N
Piccola tamburina lombarda
Una bella immagine colta durante le celebrazioni dell’anniversario della Vittoria e la festa delle Forze Armate, che si sono tenute a Gaggiano domenica 9 novembre, diventa
la foto del mese: ritrae la piccola Viola Sarno, impegnata a suonare il tamburo nella
Banda di Gaggiano e che il maestro, Marco Romagnoni, sta continuando a rinnovare e
a far crescere: apprezzatissimo il contributo del Corpo Musicale di Gaggiano 1854, che
sta per concludere il suo splendido centosessantesimo anniversario di fondazione.
ovembre 1984, ovvero: quando il ricorso alla Cassa Integrazione faceva ancora
notizia. In un momento
nel quale le aziende, specie se di piccole e medie
dimensioni, spariscono
di scena senza quasi che
ce ne accorgiamo (ma
evidentemente se ne accorgono eccome i tapini
che ci rimettono il posto
di lavoro!), ci imbattiamo
nella prima pagina del
“Ponte” di trent’anni fa
che titola in apertura “Cassa integrazione alla Sguinzi e locco merci alla Emiplast”, con la spiegazione nell’occhiello: “Problemi del dopo ferie in alcune
aziende di Gaggiano” (che vorrebbe
dire: questione di qualche settimana,
poi tutto ritorna alla normalità; non proprio come adesso, in generale).
Di spalla, il titolo è forse più roboante della sostanza: “Tamburi di guerra”.
Addirittura?! Ma figurarsi che si parla,
con circa sei mesi di anticipo, delle elezioni comunali che infatti si sarebbero
poi tenute il successivo 12 maggio.
L’occhiello di questo secondo articolo
di prima pagina spiega che tale “guerra”
è in corso «dai muri del paese e dalle
sedi di partito»; il sottotitolo chiarisce
che «la giunta ha dato il via alla polemica, ma già Dc e Pci erano partiti con loro
iniziative. La Dc è alle prese con qualche dissenso interno. Il Pci si prepara
per ben figurare. I socialisti, come al solito, stanno alla finestra. Sembra solo
polemica, ma già si parla di cose concrete».
Non si sa se ridere o piangere nello
scorgere, a pagina 2, il trafiletto dal titolo: «Qualche disagio per chi usa il treno». Un’altra di quelle notizie alle quali
nei decenni i pendolari della MilanoMortara hanno dovuto semplicemente
abituarsi e che anche la presenza del
doppio binario finalmente arrivata a
potenziare la linea, nonché l’introduzione dei treni della S9 tra Albairate e
San Cristoforo (e molto oltre), non hanno del tutto fatto passare nel dimenticatoio. Oltretutto, nella fattispecie del novembre 1984, i problemi venivano annunciati nella prospettiva di circa 6 mesi: quelli necessari a intervenire sulla sede ferroviaria per il suo riattamento, con
conseguente sospensione di alcune
corse, sostituite nelle ore di punta dal
servizio autobus,
capienza 40 posti,
con fermata «al distributore Mobil di
via Manzoni, destinazione Milano Porta Genova».
Mette nostalgia,
per gli amanti del
genere, trovare nella
stessa pagina la locandina del “Teatro
nel Territorio”, che all’epoca faceva il
pienone al Nuovo di Abbiategrasso
(che purtroppo è chiuso per inagibilità
ormai da vent’anni, mentre il suo palcoscenico all’epoca ospitava, tra i tanti,
Ugo Pagliai e Paola Gassman in “Il piacere dell’onestà”...).
Mette invece un po’ di tristezza
(ognuno interpreti come crede l’utilizzo di questo termine) leggere, a pagina
4, il comunicato della segreteria del Pci
che ringrazia ed incita militanti, sostenitori e simpatizzanti «per il positivo risultato ottenuto domenica 14 ottobre con
la diffusione de l’Unità a 5 mila lire»,
vendita straordinaria che fruttò al quotidiano comunista, nella sola Gaggiano,
850 mila lire. La conclusione dell’articolo la dice lunga e induce a qualche più
o meno amara riflessione: «Rinnoviamo
perciò l’appello ai sinceri democratici
di Gaggiano, ai nostri iscritti e simpatizzanti, a coloro cioè che riconoscono la
particolare funzione che un quotidiano
come l’Unità riveste, nell’ormai allineato
panorama della stampa quotidiana in
Italia, a versare un contributo economico per garantirne le pubblicazioni».
Non è bastato.
Ultima notizia di quel novembre
1984 (oggi di attualità, visto che proprio
in questi giorni si celebra la apposita
giornata): «Dopo la votazione in Parlamento sulla legge contro la violenza
sessuale - si legge - le donne hanno deciso di non tacere e di non accettare
passivamente una legge che non rispecchia se non in minima parte le loro
aspettative, e di mantenere in vita il vecchio Comitato promotore per ripresentare negli stessi termini la sua legge
all’approvazione del Parlamento».
M.A.
Per i melomani imperdibile il “Fidelio” di Beethoven su grande schermo la sera di Sant’Ambrogio
7 dicembre: la Prima della Scala quest’anno va in scena alla Novella
Per la prima volta a
Gaggiano, domenica 7
dicembre (giorno di
Sant’Ambrogio), nel salone del Circolo ricreativo La Novella 73, sarà
proiettata su grande
schermo in diretta da Rai
5 la prima del Teatro Alla
Scala. La serata fa parte
delle manifestazioni che
rientrano nel progetto
culturale del Circolo per
la stagione 2014/2015.
L'intervallo principale
sarà allietato da un ricco
buffet. In un accogliente
ambiente familiare potrete assistere al capolavoro di Ludwig van
Beethoven "Fidelio" diretto dal Maestro Daniel
Baremboim, regia di Deborah Warner, interpretato da Anja Kampe, Peter
Mattei, Falk Struckmann.
La prima rappresentazione di questa, che resta
l'unica opera composta
dal maestro di Bonn al
culmine della propria
esperienza e maturità ar-
tistica, avvenne al Theater
an del Wien (Vienna) il
20/11/1805.
Il compositore così
descrive la su opera: "di
tutte le mie creature, il Fidelio è quella la cui nascita mi è costata i più
aspri dolori, quella che
mi ha procurato i maggiori dispiaceri: per questo è anche la più cara; su
tutte le mie altre composizioni la considero degna di essere conservata
e utilizzata per la scienza
dell'arte".
La trama appartiene a
un genere assai diffuso
all'epoca, in cui gli eroi
positivi, rappresentanti le
forze del bene, trionfano
dopo aver subito ingiustizie e dopo molte peripezie, trovando alla fine
la salvezza grazie a un
provvidenziale colpo di
scena, secondo il tema
caro al compositore dell'affermazione della giustizia e della ragione.
P.M.
SINOSSI
Florestan viene incarcerato dal governatore
della prigione (Pizzarro)
suo potente nemico.
Sua moglie Leonore
fingendosi uomo e si fa
chiamare Fidelio per poter entrare nella prigione
e riesce ad entrare nelle
grazie del carceriere e di
sua figlia.
Dopo varie disavventure equivoci e insidie,
riuscirà a ricongiungersi
con Fidelio.
Armonia, non basta la parola
TuttoGaggiano
ATTUALITÀ E POLITICA
5
NOVEMBRE 2014
LETTERA A proposito dell’iniziativa dal titolo “Un nuovo paesaggio nutre il viandante”
Apriamo il dibattito: la collocazione delle opere di Paolo Ferrari la suscita?
C
aro direttore, ci sono
borghi e paesi, in Italia,
che hanno fatto dell’arte a cielo aperto il proprio
biglietto da visita. Esiste addirittura una associazione (I
Paesi dipinti, www.paesidipinti.it) che raduna e promuove le località che hanno
fatto dell’arte un elemento
centrale per la valorizzazione del territorio.
Di paesi dipinti ce ne sono anche in Lombardia, vicino a noi: Arcumeggia,
Dairago, Madone…
A poche decine di chilometri, Gravellona Lomellina è stata trasformata in
una galleria d’arte a cielo
aperto. E nelle domeniche
di bel tempo non è raro vedere visitatori a spasso per
le vie del Paese (e poi a
pranzo nelle trattorie della
zona).
Proprio per questo ho
avuto interesse e simpatia
da subito per il progetto di
Paolo Ferrari, l’artista-medico-scienziato-psicologo
che ha donato alcune sue
opere al nostro comune (il
giornale ne ha riferito nel
numero scorso, in riferimento alla presentazione,
l’11 ottobre, del percorso
“Un nuovo paesaggio nutre
il viandante - Natura- Narrazione - Astrazione- Trasfigurazione).
Nel comunicato diramato dall’Associazione
Assenza, di cui il Ferrari è
anche fondatore, si cerca
di spiegare il progetto: un
percorso artistico-paesaggistico destinato a coinvolgere un’ampia porzione
del territorio provinciale
attraverso la qualificazione
di alcuni tracciati di interesse paesistico tra il Parco
Sud e la periferia ovest di
Milano.
Si tratta di «20 opere pittoriche di grandi dimensioni poste lungo i tracciati dei
percorsi ciclopedonali, le
rogge, i sentieri che solcano
gli ampi spazi aperti del territorio comunale e all’interno del tessuto urbanizzato,
sulle facciate di alcuni edifici che hanno segnato la storia e l’identità locale».
Tali edifici e tali facciate, secondo l’ideatore del
progetto (e a questo punto secondo l’amministrazione comunale che ne ha
sposato la filosofia), verrebbero come «risanati»,
trasformati dal «segno artistico entro un contesto di
elementi ed ambiti naturalistici e di manufatti antropici dall’estetica ordinaria». Traducendo per chi
tra noi non frequenta l’Accademia della Crusca, i cosiddetti «manufatti antropici dall’estetica ordinaria»
sarebbero muri e pareti
brutti, o nel migliore dei
Due delle opere esposte
che adornano l’edificio del Comune,
visibili dal cortole interno
casi esteticamente poco
appaganti.
Non voglio contestare il
fatto che muri di cabine
elettriche e pareti di edifici
comunali siano oggettivamente bruttarelli, grigi,
sciatti, inguardabili. Ma le
opere di Ferrari, così come
sono state collocate, appaiono una operazione
cervellotica e (a mio modestissimo parere) poco
riuscita. La critica non è tanto alle opere in sé (che forse sarebbero state valoriz-
zate da una collocazione
più propria e il cui livello
artistico non ho strumenti
per giudicare).
La sommessa obiezione
che vorrei qui sollevare ha
a che fare con il concetto
di armonia, che si richiama
ai temi della «proporzione» e dell’«accordo». L’armonia può derivare anche
dal concorso di elementi
diversi, in una strana e misteriosa alchimia che provoca un piacere sensoriale.
Resta da capire se ap-
pendere un’opera astratta
sul muro di una cabina
dell’Enel, sull’angolo della
Casa delle chiavi o sul muro
esterno della palestra delle
scuole medie susciti armonia. Provochi cioè in chi
guarda un godimento estetico (o almeno una domanda di senso) che deriva appunto dal percepire l’opera in accordo con l’ambiente che la circonda. Anche posto che le opere di
Ferrari siano capolavori,
non è detto che la loro collocazione raggiunga lo
scopo del creare la giusta
armonia.
Come risulta chiaro ormai, a me questi tabelloni in
acrilico sparsi un poco a casaccio non piacciono un
granché. Ma questa resta la
mia opinione (del tutto, come dice la parola, opinabile). Sarebbe però interessante conoscere come la
pensano i cittadini di Gaggiano che vivono giorno per
giorno lo «spazio antropico» (che poi sarebbero le
nostre strade e le nostre case) lungo le sponde del Naviglio. Il dibattito è aperto.
Giuseppe Caffulli
Sabato 22 in auditorium
Questo non è amore
La serata contro
la violenza alle donne
I
La Trattoria è da sempre quel luogo senza pretese in cui le persone alla ricerca del mangiar bene ritrovano buon cibo e buon vino al giusto prezzo. La mia si chiama Trattoria Vecchia Modena e nasce dal desiderio di far assaporare la cucina tradizionale della mia terra attraverso le
ricette di casa e degustarne i suoi vini, accogliendovi in un luogo semplice e genuino.
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Chiuso il 24, 25 e 26 dicembre
CENONE DI CAPODANNO ed EPIFANIA: menù alla carta e personalizzati
l comune di Gaggiano scende in piazza per dire «No»
alla violenza sulle donne. In occasione della giornata
Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle
donne il comune di Gaggiano presenta lo spettacolo
“Questo non è amore - il coraggio di rompere il silenzio”
con la compagnia tetrale Maskere.
Lo spettacolo, libero adattamento teatrale di
Diana Battaggia
con testi tratti da
“Questo non è
amore, venti storie raccontano la
violenza domestica sulle donne”
(Marsilio) e per
la regia di Nadia
Bruno, è in calendario
per
sabato 22 novembre alle 21
all’Auditorium
comunale di via
Dante.
Al termine
dello spettacolo
seguirà un dibattito a cui parteciperanno l’avvocato
Rossella Mileo, Massimo Cruciti dell’associazione Uomini
non più violenti di Milano, la psicologa Francesca Anastasi, l’agente Giuliana Tunici dell’Unione dei Comuni I
Fontanili e infine Alida Fliri di Donne Insieme contro la violenza di Pieve Emanuele e Noviglio.
La serata, moderata dall’assessore alle Pari Opportunità di Gaggiano Sabina gatto, è ad ingresso libero.
Marina Rosti
Dialogare per poter crescere
6
TuttoGaggiano
ATTUALITÀ E POLITICA
NOVEMBRE 2014
OPPOSIZIONE / Intervista a Maria Teresa Vavassori, consigliere dell’omonima lista civica
In contatto con tutte le realtà del paese, attende al varco l’amministrazione
onsigliera Vavassori, a Gaggiano la
nuova giunta guidata dal sindaco Perfetti
si è insediata ormai da
oltre cinque mesi e lei è
rimasta un po’ isolata
all’opposizione, facendo gruppo a sé.
Che giudizio dà di
questi mesi iniziali e perché finora non ha preso
posizione ed ha scelto
di mantenere il basso
profilo?
«In realtà non si tratta di
una scelta, ma del risultato
delle elezioni che oltre a
decretare la vittoria di Perfetti ha portato alla creazione di due gruppi consiliari d’opposizione distinti. In questi mesi ho
cercato di instaurare un
dialogo costruttivo con
tutti i componenti del
Consiglio e mi sono
espressa valutando ogni
singolo provvedimento.
Nel Consiglio comunale
del 30 settembre ho votato contro il Bilancio di previsione 2014. Trattandosi
in pratica di un consuntivo, sono rimasta coerente
con quanto espresso nella
passata legislatura in merito agli sprechi e alle scelte
d'investimento dell'amministrazione a discapito
della manutenzione di
strade, edifici pubblici e
illuminazione.
Ho apprezzato invece
le aperture della maggioranza sui temi di Expo e
Città Metropolitana. In
questo difficile momento
di crisi per i Comuni Italiani è fondamentale il contributo dell’opposizione
su temi che riguardano
tutti i cittadini gaggianesi.
Bisogna poi lasciare il tempo necessario alla nuova
giunta per poter dare un
giudizio sul suo operato».
Meloni abbiamo chiesto
invano un incontro come
Associazione il Naviglietto. Abbiamo dato le dimissioni dal Naviglietto
dopo che Salerno mi ha
espresso la volontà di formare un nuovo gruppo
con un paio di componenti della mia lista. Inoltre, Renato Melloni, principale
sponsor del giornale, mi
aveva espresso il desiderio
di ritirarsi dalla politica.
Passati alcuni mesi si potrebbe dire che l’obiettivo
della scissione sia stato il
giornale Dammatrà. Il giornale è nato da una mia iniziativa politica, grazie alla
collaborazione di Osvaldo
Codazzi e con il coinvolgimento dei componenti
dell’associazione il Naviglietto, degli ex consiglieri
d’opposizione Mantovani
e Gatti».
C
Durante la passata legislatura lei, come consigliere di opposizione,
ha sempre fatto riferimento più all’ex sindaco
Giuseppe Gatti che ai
suoi colleghi del centrodestra con i quali era
stata eletta (Pozzi, Mantovani, Gorini, Marin…).
L’uscita di scena di Gatti
la mette ora in difficoltà?
«Nella passata legislatura ho soprattutto collaborato con il gruppo Consiliare di Giuseppe Gatti e
con Graziano Mantovani.
Vorrei ricordare che nel
2013 ho creato un nuovo
gruppo Consiliare chiamato Forza Italia ed Indipendenti proprio con
Graziano Mantovani che
nelle scorse elezioni è
stato, inoltre, il mio capolista all’interno della Lista
Maria Teresa
Vavassori
Vavassori per il Rinnovamento. Sui tavoli dell’opposizione c’è stato di sicuro un grosso cambiamento senza il prezioso
contributo di Gatti e sicuramente mi sono dovuta
abituare a vedere Bianchi e
Zangrossi all’opposizione
anche contro provvedimenti che in passato loro
stessi hanno approvato.
Ma fa parte della politica e
per i prossimi anni intendo
continuare la mia attività
consiliare al servizio dei
cittadini gaggianesi ponendomi sempre in un’ottica costruttiva all’interno
dell’opposizione».
Nei sondaggi a livello
nazionale Forza Italia sta
perdendo quota a vantaggio della Lega Nord di
Salvini: a molti non piace
l’apertura di Berlusconi
verso Renzi, e forse
nemmeno a lei, che in
campagna elettorale ha
preso nettamente le distanze dalla lista di Perfetti a prevalenza Pd. Qui
il suo partito di riferimento la sta sostenendo
o l’ha un po’ abbandonata?
«L’appoggio di Berlusconi a Renzi è sulle riforme necessarie per moder-
nizzare l’Italia e combattere la crisi economica. In
questi giorni è chiara l’opposizione di Forza Italia
alle politiche economiche
e fiscali del Governo e la
volontà di presidiare con
determinazione gli interessi legittimi delle famiglie e delle imprese italiane, anche attraverso una
grande mobilitazione nazionale, come il no tax
day sulla casa del 29 novembre. A Gaggiano rappresento Forza Italia e sono stata rieletta in Anci
Lombardia e delegata al
Congresso Nazionale Anci del 6 novembre sempre
in quota Forza Italia.
Per quanto riguarda la
Lega Nord, sicuramente
Salvini sta facendo un
buon lavoro sul territorio e
i nostri partiti condividono
molti obiettivi.
Il mio partito deve prendere spunto per tornare ad
essere protagonista sul territorio cercando di coinvolgere tutti i militanti con
l’obiettivo di tornare a vincere le elezioni».
Si vocifera che sia invece in corso un avvicinamento nei suoi confronti da parte della lista
civica Futura, la cui can-
didata sindaco Elena
Semeraro è rimasta
esclusa dal Consiglio: è
davvero così? E le pare
possibile recepire, come consigliera comunale eletta con i voti di Forza Italia e dell’Associazione Il Naviglietto, le
istanze che le saranno
sottoposte dalla lista civica Futura che da Signorini a Ciocca sembrava comprendere tutto l’arco costituzionale?
«Sono in contatto con
tutte le realtà del paese e,
pertanto, non escludo la
possibilità di dialogare
con l’Associazione Futura
su temi di interesse collettivo. Sono stata eletta con i
voti di Forza Italia in quanto
esponente del partito. Per
quanto riguarda l’Associazione Il Naviglietto devo
invece fare una precisazione: al momento delle elezioni eravamo solo in cinque soci fondatori, e cioè,
oltre alla sottoscritta, Renato Melloni, Marco Meloni
(ex presidente), Guglielmo Salerno e Andrea Garigiola. Insieme abbiamo
fondato il giornale Dammatrà allo scopo di dare
voce all’opposizione consiliare gaggianese. Dopo le
elezioni sia io che Marco
Consigliera Vavassori,
come vede il Comune di
Gaggiano nella prospettiva di Expo 2015?
«È lo stesso slogan di
Expo “Nutrire il pianetaEnergia per la vita” a suggerire come questo evento
ben si presti al territorio
del comune di Gaggiano.
Ritengo
necessaria
un’azione sinergica tra amministratori, associazioni
culturali, commercianti, ristoratori e scuole per valorizzare le tante risorse naturali, storiche e culturali
del territorio. La mia preoccupazione è sul ritardo
dell’organizzazione
dell’evento sia a Milano
che in provincia».
Ultima domanda: quali sono a suo avviso le
priorità assolute che la
nuova amministrazione
comunale di Gaggiano
dovrebbe darsi per rispondere
adeguatamente alle attese reali
della cittadinanza?
«Sono state scritte molte cose nei programmi
elettorali di tutte le liste,
compresa quella di Uniti
per Gaggiano.
Occorrerebbe aumentare la sicurezza, anche attraverso sistemi di videosorveglianza, abbassare la
pressione fiscale (l’addizionale comunale Irpef è
infatti ai massimi livelli). Rimangono i problemi relativi al recupero del centro
sportivo di Bonirola, del
degrado del parchetto e la
questione aperta del parcheggio della ferrovia.
Occorre poi portare
all’attenzione della Città
Metropolitana la questione
rimasta in sospeso del prolungamento della circonvallazione ovest».
A cura di Marco Azani
Esondazione
a San Vito
Perfetti:
«Grazie
a tutti!»
D
al Palazzo municipale il sindaco Sergio
Perfetti ha fatto pervenire ai giornali, nella giornata di mercoledì 19 novembre, il seguente
messaggio: «Intendo
esprimere, a nome mio
e dell’amministrazione
comunale, il più sentito
e sincero ringraziamento a Protezione Civile Intercom4 di Abbiategrasso, Unione dei Comuni I Fontanili e personale dell’Ufficio Tecnico
comunale per la preziosissima assistenza prestata alla popolazione
della frazione di San Vito
nelle giornate di sabato
15 e domenica 16 novembre per fronteggiare l’emergenza conseguente all’esondazione
di un corso d’acqua».
Lunedì 24
il via alle 20
Consiglio
è ancora
Bilancio
S
arà l’approvazione
della variazione di
assestamento generale del Bilancio il punto
focale della seduta del
Consoglio comunale di
Gaggiano convocata
per il prossimi lunedì,
24 novembre, con inizio non più alle 18,
bensì alle 20.
È questo il terzo dei
quattro argomenti in
discussione.
Per prima cosa si
procederà come di
consueto alla lettura e
approvazione dei verbali delle sedute precedenti. Secodo punto all’ordine del giorno, la rinegoziazione
ed il rifinanziamento
dei presti concessi
dalla Cassa Depositi e
Prestiti in base alla relativa circolare diffusa
in data 7 novembre
2014. Quindi la citata
variazione di assestamento e da ultimo la
fusione per incorporazione in Cap Holding
spa della società Idra
Milano srl. L’appuntamento è come sempre
nella sala consiliare del
municipio.
TuttoGaggiano
«Si rischia la deriva»
7
ATTUALITÀ E POLITICA
NOVEMBRE 2014
PING-PONG / “Scegli Gaggiano”, volantino di fuoco
Gianluca Bianchi
N
I primi 5 mesi della giunta «impreparata e di parte»
on ha usato mezzi termini la
lista civica di opposizione
guidata da Gianluca Bianchi, “Scegli Gaggiano”, nel suo articolato volantino messo in circolazione attraverso la rete internet fin
da giovedì della scorsa settimana,
13 novembre, e poi distribuito in
paese nei giorni seguenti. Obiettivo dichiarato fin dal titolo, esprimere un giudizio sui primi 5 mesi
della giunta Perfetti. Giudizio severo e dal tono allarmistico, che
ovviamente al sindaco e alla giunta
è andato subito di traverso: «Impreparazione e spirito di parte, il
Comune rischia la deriva».
Irritazione dei neo-governanti a
parte (della loro replica riferiamo
nell’articolo di spalla), ecco il testo introduttivo della lista “Scegli
Gaggiano” come riportato appunto nel suo documento: «Lo scorso
maggio a Gaggiano, anche per effetto di dinamiche nazionali, ha
prevalso una logica di parte e ciò,
unitamente alla impreparazione d
diversi amministratori, sta in pochi
mesi facendo svanire alcune tipiche caratteristiche del nostro Comune, come l’autonomia dai partiti e la capacità di essere un punto
di riferimento concreto per i bisogni dei cittadini. È inoltre scomparsa la consapevolezza di dover
rappresentare l’intera comunità civica: così, anche quando si svolgono attività in veste istituzionale ad esempio una lettera aperta ai
cittadini o la partecipazione ad
una raccolta di rifiuti abbandonati
- non si manca mai di polemizzare
a distanza con l’opposizione (che
è stata votata complessivamente
dal 57% degli elettori); un atteggiamento che riporta indietro di
quarant’anni la cultura istituzionale
e civica di Gaggiano. In questo
contesto abbiamo cercato di
svolgere con scrupolo il compito
di controllo assegnatoci, avanzando anche proposte».
Segue quello che “Scegli Gaggiano” definisce, con riferimento
appunto a questi ultimi cinque
mesi, «il riassunto dell’operato
dell’amministrazione».
Tre i grandi temi individuati dalla lista rappresentata in Consiglio
dall’ex vicesindaco Gianluca Bianchi, dall’ex delegato alla Cultura,
Mattia Zangrossi, e dall’ex consigliere della lista civica “Pozzi Sindaco-Vivere Gaggiano”, Paolo Gorini: “Rispetto della legge, autonomia di Gaggiano, etica pubblica” è
il primo, seguito da “Le tache dei
cittadini” e infine da “Propaganda
e fatti concreti”.
Nel primo paragrafo i temi toccati sono parecchi: si comincia col
sottolineare che «Gaggiano è l’unico Comune (tra gli oltre 60 con più
di tremila abitanti della Provincia
andati al voto in maggio), a non
aver rispettato le norme sulla parità di genere, che prevedono nel
nostro caso la presenza di almeno
2 donne in giunta»: richiesto di
chiarimenti dal Prefetto, «il sindaco - spiegano nel volantino di Scegli Gaggiano - gli ha comunicato
che, pur avendola cercata con tutto l’impegno, non ha trovato fuori
dal Consiglio comunale, in tutta
Gaggiano, una donna di sua fiducia con le competenze e la disponibilità necessarie a fare l’assessore esterno». Commento: «La parità
di genere si declama a parole, ma
nei fatti siamo l’unico Comune della Provincia a non averla rispettata». Sollecitazione: «Sanare la situazione con un atto proprio, prima che siano il Prefetto o altri a
chiederlo», visto che «come anomalia, ci sembra già sufficiente
avere un assessore esterno (Lorenzo Zacchetti, ndr) che gestisce
mezzo Comune!».
Sempre nel contesto del primo
paragrafo, la lista Scegli Gaggiano
torna a parlare dell’Unione “I Fontanili” e del fatto che avrebbe in
sostanza perso l’occasione di partecipare al bando per avere a disposizione un finanziamento di 10
o 20 mila euro per opere di sicurezza, sfumata per il ritardo nell’insediamento del relativo Consiglio,
avvenuto il 9 settembre; inoltre la
lista di opposizione ribadisce che
«il Comune di Gaggiano ha perso
anche la presidenza dell’ente, essendo Perfetti riuscito a non avere
la fiducia degli altri due Comuni,
che hanno eletto presidente il sindaco di Noviglio». Di qui il commento di Bianchi & C.: «L’Unione è
un’istituzione decisiva per la sicurezza dei cittadini. Il sindaco di
Gaggiano, se intende far avere al
nostro Comune il peso che gli
spetta, dovrebbe cercare di guadagnare maggiore fiducia da parte
dei suoi colleghi, dimostrando autorevolezza e competenza: altrimenti i risultati sono questi ...».
Ancora nell’ambito dei temi
enunciati nel primo paragrafo del
loro volantino, i consiglieri di Scegli Gaggiano parlano di gestione
dell’Urbanistica.
Per dire che cosa?
Che «alle riunioni con imprenditori e operatori del settore, il sindaco di Gaggiano viene affiancato da
Claudio Venghi, vicesindaco di Rosate e avvocato (nonché tesoriere
provinciale del Pd)» e dunque si
chiedono: «A quale titolo il vicesindaco di Rosate discute di importantissime questioni che riguardano il futuro di Gaggiano, non risultando nessun incarico affidatogli da parte dell’amministrazione
comunale?».
Nel mirino anche la nomina di
Antonio Navassa, commercialista
di Milano, alla presidenza di Asga:
«Perché non è stato incaricato un
nostro concittadino? - si chiedono
quelli di Scegli Gaggiano - Oltre ad
un secondo assessore donna, nel
nostro paese non si trova nemmeno una persona capace di gestire
Asga? Il Consiglio comunale ha deliberato che, nel caso il sindaco nomini nelle società comunali persone non residenti, queste devono
essere particolarmente esperte del
settore: il nuovo presidente è
esperto di gas metano? Di cimiteri?
Di farmacie? Non risulta!».
Ciliegina sulla torta, quello che
“Scegli Gaggiano” definisce «il
conflitto di interessi dell’assessore
Allievi», spiegato così: «Riccardo
Allievi, uno dei due componenti
dello Studio professionale Allievi
(l’altro è il fratello Massimiliano Allievi, l’assessore) è il commercialista di Sasom, azienda della quale
il Comune di Gaggiano è socio di
maggioranza relativa con il 19%,
ed in quanto commercialista predispone per Sasom bi- lanci, rendiconti e perizie contabili (una
delle quali messa agli atti dell’ultimo Consiglio comunale) dietro il
compenso di 12 mila euro annui.
Peccato che l’assessore Allievi abbia, tra i propri incarichi, quello
dei rapporti con Sasom e quindi la
responsabilità di verificare e approvare quei bilanci e quei rendiconti», cosa che fa dire a Bianchi e
colleghi che la situazione è «molto
inopportuna», e che «non andava
creata o almeno risolta rapidamente, ma così non è stato», ragione per cui auspicano che Sasom e
il Comune abbiano «almeno il
buon senso a fine 2014 di cambiare commercialista».
Nel secondo paragrafo (Le tasche dei cittadini) tutta l’attenzione di “Scegli Gaggiano” è concentrata sulle tasse (Tasi, Tari e Imu),
per ribadire cose già dette in Consiglio comunale e sottolinearne
(quelle inalterate lo sarebbero rimaste «grazie ai nostri rilievi», scrive la lista, e quella sulla seconda
casa, capannoni, terreni agricoli e
negozi è invece stata portata al
massimo).
Nell’ultimo paragrafo (Propaganda e fatti concreti) “Scegli Gaggiano” punta i riflettori sul Centro
sportivo di Bonirola («tutto fermo,
nonostante le promesse elettorali») e citando un commento
dell’assessore Zacchetti scritto su
facebook a una cittadina della frazione, lo sfida: «Saremmo ben lieti di conoscere dall’Assessore
esterno cosa farebbe “se fosse a
Milano” e perché non lo fa a Gaggiano! Se sa cosa fare, perché non
interviene?»).
Nel volantino viene inoltre rilevato quanto segue: che a proposito del Centro sportivo di via Gramsci sono state «rinnovate nel mese
di luglio le convenzioni in essere
fino al settembre 2016, senza variazioni rispetto a quelle in vigore
dal 2011»; che in tema di assistenza alle persone in difficoltà «l’assistente sociale a tempo pieno andata in pensione è stata sostituita
con un appalto esterno di 20 ore
settimanali ad una cooperativa, lo
stesso orario applicato a Rosate,
che è la metà di Gaggiano»; che in
tema di mense comunali «il sindaco è intervenuto sul tema dichiarando ad un giornale di voler
esternalizzare e centralizzare le 7
mense presenti a Gaggiano, conteggiando anche quella dell’Asilo
Calvi Carabelli. Da 7 si è poi scesi a
2, quelle delle scuole elementari e
medie», cosa che denoterebbe
«anche in questo caso un procedere superficiale e affrettato, senza approfondimento della materia. Saranno ora ditte esterne a fare
una proposta, a dire cosa serve
per migliorare le mense».
M.A.
Sergio Perfetti
Perfetti replica: «Livore da
sconfitti». E loro: «Governa!»
«Un altro volantino di “Scegli Gaggiano”? Evidentemente sono
molto bravi nella raccolta di fondi, perché queste cose costano,
ma non sono altrettanto bravi nel rispetto delle istituzioni e della
volontà dei cittadini, che con uno schiacciante 43% hanno attribuito a “Insieme per Gaggiano” ed al sottoscritto il compito di governare. Il terzetto Bianchi-Pezzotti-Zangrossi invece continua a
fare polemiche inutili, oltretutto denigrando la nostra Gaggiano,
dipingendola falsamente come un paese alla deriva». Comincia
con queste parole la replica a “Scegli Gaggiano” del sindaco Sergio Perfetti che l’ha voluta affidare a sua volta a un testo scritto e
spedito alle redazioni dei giornali lunedì 17 novembre. Prima di
entrare nel merito delle questioni, il sindaco ha espresso il suo giudizio sulla persona dell’ex vicesindaco: «Se c’è qualcuno alla deriva, è chi non si rassegna al fatto di essere stato sconfitto (per la seconda volta) nella sua ambizione di diventare sindaco e non si fa
scrupolo di spararle grosse per sfogare la propria frustrazione sui
gaggianesi». Perfetti passa poi al contrattacco cercando di smentire alcune delle considerazioni degli avversari in Consiglio: «Va
invece ribadito che le modifiche introdotte nei Servizi sociali scrive il sindaco - ne hanno migliorato l'efficienza, aumentandone
le ore effettive di servizio, e che tutte le spiegazioni in merito sono
state date dall'assessore Zacchetti in sede di Consiglio comunale,
dove nessuno (e anche Bianchi era presente) ha fatto commenti
negativi. Anzi. Sostenere oggi il contrario, significa essere in malafede o non conoscere la situazione specifica ed i bisogni dei cittadini di Gaggiano. O entrambe le cose». Sulla vicenda della nomina dell’assessore esterno, Perfetti rimarca che «il Prefetto ha
chiaramente scritto come il doppio ruolo dell'assessore Zacchetti (che è anche Consigliere di Zona a Milano) è perfettamente legittimo». Riguardo ai rilievi fatti da “Scegli Gaggiano” sul coinvolgimento nelle scelte urbanistiche del vicesindaco di Rosate nonché
tesoriere provinciale del Pd, Perfetti risponde chiamando in causa
l’ex assessore (e suo ex collega di giunta) Pezzotti: «In quanto alla
chiarezza dei ruoli - scrive il sindaco - è impossibile non notare
come tra i firmatari del volantino ci sia Maurizio Pezzotti, che per
quarant'anni si è diviso tra il Comune di Gaggiano e quello di Milano, dove oggi è tuttora il braccio destro dell'Assessore D'Alfonso!
Incoerenza senza limiti. In merito a Claudio Venghi, ci stiamo avvalendo della sua professionalità di avvocato in quanto il Centro
Studi PIM gli ha conferito un incarico per la variante generale al PGT
di Gaggiano. Quindi, usiamo un esperto della materia senza costi
diretti per i cittadini e se “Scegli Gaggiano” protesta – invece che
farci i complimenti - evidentemente è perché qualcuno ha nostalgia di Pezzotti e delle sue ricche consulenze sull'Urbanistica».
Quindi il sindaco insiste anche riguardo a Bonirola: «Bianchi nasconde ai cittadini che lo stesso Pezzotti vi ha chiaramente scritto
che tutte le colpe relative al centro sportivo di Bonirola sono ascrivibili a lui stesso, cosa che smonta la sua sciocca ironia su questo
argomento».
Le osservazioni in tema di bilancio, il sindaco Perfetti le accosta
alle «altre bizzarre teorie di “Scegli Gaggiano”», ritenendo in merito «di aver già dato tutte le risposte del caso» ed aggiunge (polemica a parte): «Ricordo che nei primi cinque mesi di lavoro abbiamo già aumentato la gamma dei Servizi sociali a disposizione dei
cittadini, abbiamo avviato importanti riorganizzazioni delle prestazioni comunali per tenerne alto il livello nonostante la carenza
di fondi, siamo giunti ad una soluzione per la rotonda, abbiamo
intensificato i contatti con gli altri Comuni della Città Metropolitana, creando nuove opportunità sia per la promozione del territorio (in vista di Expo), sia per l’ottimizzazione dei servizi ed abbiamo messo le premesse per la positiva soluzione delle vicende urbanistiche da troppo tempo affliggono Gaggiano: sia il già citato
centro sportivo di Bonirola, sia la revisione della viabilità».
Infine Perfetti dice di confidare che i cittadini sappiano «giudicare le persone e la loro capacità di rispondere ai bisogni reali, invece che macerarsi nel livore e nella denigrazione altrui» (sempre
riferendosi a Scegli Gaggiano).
Avendo letto il tutto in rete, il 19 novembre Bianchi e i suoi hanno controreplicato con un’altra lunga lettera. Qui ci limitiamo a riportarne il senso attraverso brevi stralci: «Nella lettera del sindaco
“faso-tuto-mi” abbiamo trovato molti commenti, molti giudizi,
molte imprecisioni (a essere teneri), ma nessun fatto», scrive ancora “Scegli Gaggiano” in apertura, per poi concludere: «Avendo
perso le elezioni ci fermiamo necessariamente alle analisi, alle critiche e alle proposte, rimandando al sindaco e alla sua giunta
l’onere di governare il paese, di fare delle proposte e di chiamare
gli uffici e i dipendenti comunali alla loro attuazione. Ma lo faccia!
Per favore, sindaco, facci capire che stai governando il Comune!
Dai l’idea e l’impressione che chi ti ha votato sia contento del tuo
M.A.
operato!».
TuttoGaggiano
FOCUS
8
NOVEMBRE 2014
“METTETE DEI FIORI N
PERSONAGGIO L’ultima trovata di Emilio Grassi, il vulcanico agricoltore di San Vito
Da un viaggio in Siberia l’idea per la pace
E
milio Grassi, 64 anni,
perito agrario di formazione e agricoltore di mestiere, a San Vito di Gaggiano lo conoscono tutti.
E non soltanto per la sua
passione per il volo in deltaplano, di cui si può considerare uno dei pionieri
nella nostra zona e che gli
è valsa il soprannome de
“l’aviatore”.
La sua casa è difficile
non notarla.
Su un lato campeggia
una grande meridiana corredata da figure mitologiche, in facciata si può scegliere tra la raffigurazione
di San Giorgio mentre uccide il dragone, un altro
orologio con il motto dannunziano “Memento audere semper” (Grassi è un
profondo estimatore del
poeta pescarese, tanto da
frequentare con assiduità
le manifestazioni proposte al Vittoriale), qualche
stemma araldico, una serie di piastre da camino
verniciate a nuovo, la porta di un convento con le
raffigurazioni dei santi Cosma e Damiano, una stufa
come casetta postale... e
tanto altro ancora.
Di solito, davanti all’ingresso staziona un taxi inglese degli anni Settanta,
che Grassi una come seconda auto.
Qualche metro più in
là, altri pezzi pregiati: un
trattore d’epoca, una cabina in ghisa della City londinese (sopravvissuta ai
bombardamenti tedeschi
della Seconda Guerra
Emilio Grassi sorridente accanto
al suo “carro disarmato” Emile
indica la scritta che ha fatto apporre
su un cartello, in inglese con traduzione
in italiano: «Spezziamo i nostri cannoni...»
Mondiale: per conoscere
tutta la sua storia, basta
leggerla nella scheda affissa sulla porta) e un pezzo
del muro di Berlino.
Non un frammento: un
intero elemento prefab-
bricato, che Grassi ha acquistato direttamente del
governo tedesco tre anni
fa, dopo aver assistito sul
posto (il 9 novembre 1989
si trovava a Berlino praticamente per caso) all’abbat-
timento della cortina che
divideva la città in due. E
proprio sulla base di
quell’esperienza vissuta in
diretta ha voluto portarsi a
casa un pezzo di storia,
concretizzando nel 2011
il suo sogno di oltre
vent’anni prima.
Nei giorni scorsi ha coronato un altro sogno: la
trasformazione di un carro
armato in “carro disarmato”, che ha chiamato Emile
e che adesso punta a portare in giro con un messaggio chiarissimo, ma a che
ad ogni buon conto ha fatto affiggere ai lati della torretta: «Spezziamo i nostri
cannoni e apriamo i nostri
aratri».
L’idea gli è venuta in
mente durante un viaggio
in Siberia, un paio di anni
fa. «Ho percorso centinaia
e centinaia di chilometri di
terra fertile senza vedere
neanche un trattore - spiega - L’unico l’ho trovato
all’interno di un monastero buddista. In compenso
in ogni paese, grande o
piccolo, c’era un monumento con un carro armato, che celebrava le glorie
dell’esercito sovietico».
Nella mente di Grassi si
è accesa la classica lampadina: bisognava trovare
il modo di far capire che le
macchine che coltivano la
terra sono più importanti
di quelle costruite per ammazzare la gente.
Detto, fatto: Emile forse non andrà mai in Siberia, ma quello che significano il suo cannone spezzato e l’aratro attaccato
dietro lo capiscono tutti.
C’è da giurare che Emilio Grassi detto l’Aviatore,
amante della lirica (da
trent’anni non manca mai
a una “prima” della Scala)
e della buona tavola, dei
viaggi, della storia - insomma un personaggio
appassionato della vita ha già in mente il prossimo sogno da realizzare.
Alberto Marini
TuttoGaggiano
9
FOCUS
NOVEMBRE 2014
NEI VOSTRI CANNONI”
Nella prima foto a sinistra,
i due meccanici in posa
sul carrarmato prima
di mettere mano alla sua
trasformazione in strumento
di lavoro nelle campagne;
qui a sinistra e a destra,
due inquadrature
del “pezzo da museo”
trasformato in specialissimo
trattore, al quale è stato
momentaneamente attaccato
l’aratro e che naturalmente
sarà di volta in volta
attrezzato secondo le
necessità dei lavori nei campi.
Il nuovo “carro disarmato”
si chiama Emile,
ma come carro armato
ha combattuto su vari fronti,
dal Marocco, a Singapore
allo stato di Israele
Grazie ai suoi meccanici
Dal fronte ai campi
il carro disarmato
di nome “Emile”
“M
ettete dei fiori
nei vostri cannoni”, cantavano I Giganti a Sanremo nel
1967. Emilio Grassi, 64enne agricoltore di San Vito
di Gaggiano, ha fatto di
più. Ha creato un carro disarmato, che vuol portare
in giro - il sogno è un posto
all’Expo di Milano - per
promuovere un messaggio
tanto semplice quanto difficile - e lo insegna la storia
- da mettere in pratica: basta con le guerre, trasformiamo le macchine di
morte in strumenti di pace.
E’ nato da questa filosofia Emile, nome che sarà
presto registrato proprio
per sottolineare la nuova
vocazione del mezzo. Nasce da un AMX 13 di produzione francese, uno dei
carri armati leggeri di maggior successo dagli anni
‘50 fino all’80 del secolo
scorso, tanto da trovare
posto negli eserciti di
mezzo mondo, dal Marocco a Singapore a Israele.
Grassi ne ha acquistato
uno che aveva concluso il
proprio servizio e l’ha affidato a un’officina di Caselle, la Agrinol di Renzo Gilardi, che l’ha trasformato
radicalmente.
E’ stato tagliato il cannone, a simboleggiare il
fatto che non farà più male
a nessuno, e sul retro è stato realizzato un sistema di
sollevamento al quale è
ora attaccato un aratro a 4
vomeri; poi gli sono stati
affissi alcuni cartelli con il
nome del mezzo, la mail
del proprietario-ideatore
per chi vuole spiegazioni
e lo slogan dell’operazione (“spezziamo i nostri
cannoni e apriamo i nostri
aratri”).
Tocco finale, qualche
pannocchia di mais sparsa
sul veicolo ormai ex militare, frutto del lavoro
dell’uomo e dell’aratro. Il
carro disarmato, infatti, è
perfettamente funzionante
(«ogni tanto lo uso in
azienda per lavorare i miei
terreni», assicura il proprietario), ma soprattutto è una
sorta di opera d’arte mobile, dal grande impatto scenografico (lo sanno bene i
bambini della materna che
lo hanno visto in anteprima
a San Vito) e dal messaggio
immediato e coinvolgente.
Tra qualche giorno la
documentazione relativa
al mezzo sarà completata
con la perizia balistica, e
una volta certificato che
non è in grado di nuocere
più a nessuno Emile comincerà a girare per le fiere e le sagre della zona.
Puntando all’Expo, il cui tema (“Nutrire il pianeta”,
energia per la vita”) si sposa perfettamente con le attitudini del nuovissimo
“carro disarmato” made in
San Vito e unico al mondo.
Alberto Marini
C’è “Con lui in Cammino”
10
COMUNITÀ E TERRITORIO
TuttoGaggiano
NOVEMBRE 2014
MISSIONE Per sostenere l’opera di don Claudio Mainini, ex parrco di Vigano
Uno dei responsabili della neonata associazione ne illustra scopi e iniziative
O
rmai a Gaggiano lo
conoscono tutti e
tutti gli sono grati
per l’impegno con il quale
ha guidato la parrocchia
Santi Eugenio e Maria di
Vigano Certosino fino allo
anno.
Non
scorso
stupisce, dunque che un
gruppo di fedeli abbia voluto costituire un’associazione per sostenere ed
aiutare don Claudio Mainini nella sua attività missionaria nella parrocchia di
Mare Rouge, nel comune
di Mol Saint Nicolas nella
diocesi di Port de Paix, a
nord ovest di Haiti.
L’associazione si chiama Con lui in Cammino,
ed è stata costituita lo
scorso 16 ottobre come ci
riferisce il portavoce Massimo Bardelli.
«Il gruppo conta una
dozzina di fondatori, tutti
motivati a sostenere con
raccolte fondi ed iniziative mirate il lavoro che
don Claudio sta svolgendo ad Haiti. L’ex parroco
di Vigano con il quale l’associazione è sempre in
contatto, sta cercando - ci
spiega Bardelli - di coinvolgere giovani ad impegnarsi in una serie di attività
trasmettendo loro valori
importanti e la voglia di
condividere dei percorsi
di crescita e formazione.
Ad Haiti i bisogni sono
tanti. C’è necessità di realizzare nuovi pozzi d’acqua, ma anche di intervenitre sulla canonica e su altre emergenze. Il compito
dell’associazione Con lui
in Cammino è proprio
quello di sostenere attraverso un aiuto economico
la missione di don Cluadio. La prima raccolta fondi l’abbiamo organizzata
sabato 1 e domenica 2 novembre, venti giorni fa, sul
piazzale del cimitero di
Gaggiano con la collaborazione dell’Associazione
“Liberamente” a cui va il
nostro più sentito ringraziamento.
Grazie anche a alle pas-
ticcerie Tarantola e Zangrossi di Gaggiano e Ela di
Zelo Surrigone per la loro
davvero preziosa collaborazione.
Per l’occasione è infatti
stato allestito un banchetto che ci ha permesso di
vendere diversi prodotti,
di raccogliere la più che
discreta somma di 2.115
euro, ma anche di entrare
in contatto con numerosi
cittadini e di illustarre alle
persone le nostre finalità
ed intenzioni».
A questo proposito e
con l’obiettivo di coinvolgere un maggior numero
di gaggianesi nelle iniziative
dell’associazione
Bardelli ci spiega che tra i
progetti prossimi c’è anche l’idea di organizzare
un’assemblea pubblica.
«Mi piacerebbere programmare un incontro entro la fine del mese per
presentare ai cittadini di
Gaggiano lo scopo del
gruppo nella speranza di
coinvolgere e richiamare
altri associati.
Stiamo già collaborando con il Rotary di Binasco
(vedi articolo a fianco in
questa stessa pagina, ndr)
per il musical Pinocchio in
programma nell’auditorium di gaggiano, il cui ricavato sarà appunto destinato alla missione di don
Mainini, e auspichiamo di
poter lavorare in sinergia
anche con altre associazioni attive sul territorio
per raggiungere insieme
importanti traguardi».
Marina Rosti
Don Claudio Mainini circondato da ragazzi della comunità di Mare Rouge; a sinistra, Pinocchio (in scena il 23)
Domenica 23 dicembre ore 16 grazie al Rotaract Binasco
Per aiutare Haiti va in scena Pinocchio
La sezione di Binasco del Rotaract Club ripropone,
per il secondo anno consecutivo, uno spettacolo teatrale con finalità benefica in vista del Santo Natale. Grazie
alla passione e alla disponibilità della Compagnia Teatrale Agadou di Lacchiarella, l’Auditorium di Gaggiano potrà godersi lo spettacolo di “Pinocchio”, in una rappresentazione musicale realizzata e cantata interamente dal
vivo, con testi originali scritti dai Pooh.
Il musical andrà in scena domenica 23 novembre
2014, alle ore 16, presso l’Auditorium di via Dante. Il
prezzo del biglietto varierà in base alla fascia d’età: 15
euro per gli adulti, 10 euro per i bambini under 14 (per
info rivolgersi a L’Edicola di Tito, in via Carroccio 4 a Gaggiano).
Obiettivo della giornata sarà quello di raccogliere più
fondi possibili per sostenere il progetto “Aksyon Gasmy”, finalizzato alla realizzazione di iniziative di sostegno ai bambini disabili della comunità di Mare Rouge di
Haiti, dove si trova attualmente la missione di don Claudio Mainini, ex parroco di Vigano. Come nella scorsa
edizione, l’intero ricavato dello spettacolo andrà a sostenere la raccolta fondi per questo progetto.
La nostra intenzione è quella di contribuire al progetto Aksyon Gasmy, finalizzato alla realizzazione di iniziative di sostegno a bambini disabili.
Il progetto prende il nome da un bambino, ora deceduto, che, dopo essere stato ritrovato in condizione di
emarginazione in una capanna del villaggio, fu il primo
beneficiario di tali iniziative di sostegno. Proprio da tale
esperienza, fu subito chiaro come, in un contesto sociale ed economico particolarmente arretrato come quello
di Haiti, la disabilità sia concepita come una piaga della
società e i bambini che ne sono affetti siano spesso relegati in una condizione di emarginazione e alienazione
sociale. Da qui l’esigenza di trasformare un intervento
occasionale, in un progetto strutturato che potesse abbracciare tutti i casi di disabilità infantile.
Il Progetto Gasmy si pone come obiettivo quello di
donare una speranza a tutti i bambini che vivono una
condizione di emarginazione sociale a causa dei problemi fisici e neurologici offrendo loro assistenza dal
punto di vista medico-sanitario, educativo e formativo.
1. trattamenti di fisioterapia: budget necessario, 50
euro mensili per ogni bambino per un totale annuale di
600 euro; 2. sostegno alla scuola per sordo-muti: budget necessario, 300 euro annuali per ciascun bambino;
3. acquisto di farmaci per la cura di patologie neurologiche: budget necessario, 1.500 euro annuali; 4. Formazione di personale specializzato: intervento finalizzato
a formare assistenti, educatori e fisioterapisti a supporto
dei bambini disabili seguiti; budget necessario, 12 mila
euro annuali per la formazione di 6 educatori e fisioterapisti (comprensivi di alloggio e trasporto).
T.G.
Sciarpa del Naviglio: gomitoli e info da Cinzia
Cinzia, titolare di Paris Lingerie Merceria
All’iniziativa “La lunga sciarpa per il Naviglio Grande” (informazioni
all’indirizzo www.coinvolgente.it) abbiamo dedicato lo scorso mese un
ampio servizio. Stavolta l’essenziale è ricordare che si tratta di un manufatto al quale tutti possono partecipare, anzi sarà composto da tanti pezzi provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. Ma naturalmente, e a
maggior ragione, dalle comunitài cui paesi e le cui città sono attraversati
dal Naviglio, la cui lunghezza totale è di circa 50 chilometri. Indispensabile dunque organizzarsi. Così in ogni luogo viene scelto un negozio che
faccia da punto di riferimento. Nel caso di Gaggiano, si tratta della Merceria Paris Lingerie di piazza della Repubblica. Qui si possono ovviamente
trovare i gomitoli adatti e vanno consegnati i pezzi, larghi 30 centimetri e
lunga a volontà, lavorati ai ferri o a uncinetto, con qualsiasi punto o motivo, e realizzata con qualsiasi filato e di qualunque colore. Da Paris Lingerie, Cinzia vi aspetta per raccoglierli!
REGALI DI NATALE
• Sciarpe lana da € 10,00
• Completi intimi di marca
in promozione € 30,00
P.zza della Repubblica, 13 - Gaggiano (Mi)
Tel. 02.90.84.00.46
Quel monumento ai Caduti
TuttoGaggiano
COMUNITÀ E TERRITORIO
11
NOVEMBRE 2014
LA GRANDE GUERRA Inizia da questo mese una serie di servizi nel centenario
Inaugurato in riva al Naviglio il giorno 1 luglio 1923, un lustro dopo la fine
I
l monumento in riva al Naviglio
è stato inaugurato il giorno 1 luglio 1923 al termine di un lungo
corteo che, partito dalla strada
per la cascina Marianna, aveva
percorso tutta quanta la via Roma (che ancora si chiamava via
Vigevanese: Roma sarebbe diventata solo nel 1932, anno Decimo dell’Era Fascista, in omaggio alla capitale).
Chi non partecipava alla sfilata, era in riva al canale a guardarla; sugli usci delle case; alle finestre imbandierate.
In testa sfila la banda dei bersaglieri, subito seguita dalle corone d’alloro. Un breve stacco e
passano le bandiere delle associazioni col nome ricamato a caratteri dorati sul nastro blu che
pende dall’asta del tricolore;
quindi, tutti assieme, i gagliardetti dei Fasci di combattimento
dei paesi vicini; poi il gruppo in
nero delle vedove di guerra, che
tengono per mano i loro bambini rimasti orfani e stanno davanti
ai mutilati, che non sono pochi.
E ancora un’altra banda, quella
di Melzo; il folto plotone dei reduci, gli ex combattenti che si
sono costituiti l’anno prima in associazione; le scolaresche al
completo con le loro maestre,
quindi le Autorità, che sono il
sindaco, il medico, il veterinario,
il giudice conciliatore, il presidente della Congregazione di
Carità che amministra l’Asilo Infantile. Manca il Prefetto di Milano, impegnato altrove; però ha
mandato un messaggio di:
“…plauso sincero per il risveglio
patriottico verificatosi anche in
codesto Comune”.
Cosa vuol dire con quell’an-
Gaggiano: il giorno dell’inaugurazione del monumento ai Caduti
(fondo Mita Sassano)
che, lo sanno tutti: la costruzione
di un monumento o – come si
diceva – di un ricordo marmoreo è stata osteggiata da molti, in
testa i socialisti che fino a pochi
mesi prima amministravano il
paese e giudicavano la guerra un
inutile massacro, da ricordare sì,
ma non da celebrare in pompa
magna.
Scriveva in quei mesi “Battaglia socialista”, un settimanale
diffuso nell’Abbiatense: “Il miglior nodo di onorare i morti, è
quello di aiutare i vivi che hanno
bisogno, le vedove, i disoccupati, tutte le altre vittime della
guerra”.
Se ne discusse a lungo e accanitamente in tutti i Comuni dei
dintorni: a Vermezzo, a Gudo
Visconti, a Rosate.
E naturalmente a Gaggiano,
dove ai Socialisti, numerosissimi
(avevano sfiorato il 70% dei voti
alle elezioni dell’ottobre 1920)
si contrapponevano i liberali (fittabili, liberi professionisti) e i
pochi esponenti del nascente
movimento fascista. Questi ultimi portarono nel confronto un
accanimento che si tradusse
presto in botte, bastonate, manganellate, olio di ricino e anche
qualche colpo di rivoltella. I socialisti risposero con meno determinazione e, perso il Comune, si ritirarono dalla contesa.
La mattina del 1º luglio c’erano i fascisti a scortare la testa del
corteo, in camicia nera e fez.
Alle 11, messa all’aperto celebrata dal parroco su un altare
allestito in un angolo della piazza della chiesa; un monsignore
del Duomo ha benedetto il monumento e sono seguiti i discorsi ufficiali prima che il professor
Nidasio, insegnante ma anche
agricoltore della cascina Camuz-
“Per far contro il nemico una barriera”
La guerra del 1915-1918 era cominciata, un anno prima, il 29 luglio 1914 fra l’Impero austro-ungarico e il piccolo Regno di Serbia; era diventata in
pochi mesi una guerra europea e subito dopo una
guerra mondiale, coinvolgendo le colonie che le
maggiori potenze europee avevano in ogni continente e due potenze d’oltre oceano: gli Stati Uniti
d’America e il Giappone.
Furono mobilitati 70 milioni di soldati, 60 milioni dei quali in Europa.
Da Gaggiano partirono in 1.368 su una popolazione di circa 4.000 persone (3.972 al censimento
del 10 giugno 1911). Ogni famiglia aveva almeno
un uomo al fronte. Non sono note le professioni di
tutti, ma è facile intuire che più della metà fossero
contadini; una ricerca condotta da Il Rachinaldo,
l’associazione che esegue da oltre un decennio ricerche sulla storia locale, ha verificato che su 702
soldati di cui è nota la professione, 459 (sei su dieci) lavoravano la terra.
All’inizio vennero chiamati alle armi i nati nel
1877: il più giovane tra loro era Natale Milanesi, nato alla vigilia di Natale di quell’anno, divenuto – da
quel contadino che era – fante del 1º Reggimento.
Dopo lo sfondamento operato dal nemico a
Caporetto (novembre 1917) vennero chiamati anche i nati nel 1899 (passarono alla storia come i “ragazzi del ’99”: in 59 da Gaggiano) e dopo di loro
anche i nati nel 1900, sicché i più giovani combattenti furono Luciano Capponi, nativo di Melegnano
e Eugenio Lombardi, quest’ultimo fante del 62º
Reggimento “Sicilia”, nati entrambi il 30 dicembre
1900.
La guerra finì l’11 novembre 1918. Sul fronte italiano, però, gli spari erano cessati una settimana
prima, il 4 novembre.
I morti in guerra furono quasi dieci milioni, i feriti ventuno milioni. Morirono in grande numero anche i civili, per cause dirette o indirette (carenza di
alimentazione) e si diffusero epidemie con estrema facilità; la “spagnola mieté vittime in ogni parte
del mondo.
I caduti italiani furono 650.000.
I caduti gaggianesi, 74. Il primo a morire in combattimento fu Ambrogio Moroni, calzolaio di Vigano, ventun’anni non ancora compiuti. Fante del 29º
Reggimento, fu colpito da un proiettile sul Monte
San Michele. L’ultimo a cadere fu Attilio Selmi,
contadino di ventitré anni, spentosi a guerra finita,
il 16 marzo 1920, a causa di una polmonite sopraggiunta mentre era ricoverato all’ospedale di Trieste. I loro nomi sono elencati in una lapide sul lato
meridionale del Monumento; le loro fotografie sono raccolte nel piccolo museo dell’Associazione
Combattenti e Reduci vicino al Municipio. Molte
delle loro storie si trovano nel volume di 190 pagine dal titolo “Gioventù gaggianese alla Grande
Guerra” pubblicato da Il Rachinaldo nel 2008, da
cui si sono tratte gran parte di queste notizie.
P.M.
zone, consegnasse l’opera finita,
il ricordo marmoreo al sindaco
perché ne avesse cura e la stessa
cura trasmettesse al suo successore, fino ai giorni nostri.
Le spese per la costruzione
erano state coperte con i fondi
raccolti in diverse iniziative (anche uno spettacolo di burattini,
con protagonista Gioppino che
libera la regina) e fra i cittadini,
soprattutto fittabili e commercianti, da un Comitato costituito
nel 1921, presieduto dal Nidasio
e composto da Carlo Arrigoni,
don Pietro Berra, Carlo Passaggio, Pietro Parravicini, Mario Castoldi, Rodolfo Mantovani, Riccardo Castoldi, Antonio Calvi,
Mario Sisto, Edoardo Bonora,
Giuseppe Belloni, Giuseppe
Sguinzi, Guido Pianca, Giuseppe Castoldi, Giuseppe Gallotti e
Guido Maggioni.
Il 4 novembre 1921, anniversario della Vittoria, il corteo celebrativo si era fermato al cimitero
vecchio (oggi largo don Zoia),
dismesso da tempo, per deporvi simbolicamente la prima pietra del futuro monumento. I negozi, chiusi, avevano esposto la
scritta “Onore al Milite Ignoto”, le
campane avevano suonato per
mezz’ora e i bambini di scuola
avevano cantato, tornando in
Municipio, “… il Piave mormorò:
non passa lo straniero!..”.
Subito dopo fu scelto il posto: quell’angolo all’imbocco
del viale per la stazione ferroviaria, ceduto gratuitamente dalla
Congregazione di Carità tagliando uno spicchio di giardino del
suo Asilo Infantile, mentre il Comune, per fare spazio, spostava
altrove l’orinatoio e tagliava i due
gelsi e le due robinie che gli avevano fatto ombra fino a quel momento. Poi si studiarono i bozzetti, piacque dapprima quello
del milanese Rescaldani (un
gruppo in bronzo in cui la figura
principale raggiunge i tre metri
su una base di marmo tre metri
per tre), ma si scelse “la bronzea
figura del soldato italiano che
conquistata una cima innalza in
segno di vittoria una bandiera”
proposta dal vigevanese Cesare
Villa (1878-1926), autore anche
del monumento di Sannazzaro
de’ Burgondi. Il “soldato” del primo bozzetto, col fucile nella
mano libera dalla bandiera, diventa all’ultimo momento un ufficiale armato di pistola.
Dopo i discorsi, il corteo imbocca il viale della stazione che
diventa da quel giorno Viale della Rimembranza: su ognuno dei
quaranta aceri che lo fiancheggiano è stata inchiodata una targhetta di legno con i nomi dei
caduti di Gaggiano e delle sue
cascine.
La lapide sul monumento ne
ha di più: comprende anche
quelli delle frazioni e ad ogni ricorrenza vengono letti. Tutti e
settantaquattro.
Paolo Migliavacca
Nomi e date
Ecco l’elenco dei nostri Caduti.
1915
7 luglio Ambrogio Moroni
19 luglio Vincenzo Astori
20 luglio Angelo Andreoni
Giuseppe Grazioli
25 luglio Abele Bellaviti
Pietro Campari
Luigi Dagnini
Carlo Dell’Acqua
12 agosto Angelo Fontana
Attilio Taini
13 agosto Luigi Locatelli
14 agosto Cesare Re
2 settembre Enrico Porazzi
5 ottobre Giovanni Citelli
9 ottobre Giuseppe Mazzaroni
16 ottobre Vittorio Ciocca
24 ottobre Agostino Sisti
30 ottobre Alessandro Canepari
5 novembre Antonio Bramani
24 novembre Enrico Volpi
28 novembre Angelo Ramella
29 novembre Giovanni Camera
2 dicembre Giovanni Pagani
1916
21 gennaio Giuseppe Zanoni
19 marzo Federico Crippa
3 aprile Luigi Oldrati
21 aprile Luigi Longhi
23 maggio Francesco Gallotti
1 luglio Rinaldo Cimpanelli
2 luglio Carlo Albini
13 luglio Giovanni Negretti
19 agosto Giuseppe Cassani
23 agosto Pietro Zucca
26 agosto Angelo Marzorati
14 settembre Riccardo Airaghi
10 ottobre Guglielmo Cotti
12 ottobre Pierino Repossi
16 ottobre Antonio Turati
2 novembre Paolo Grandi
1917
17 aprile Emilio Radaelli
21 aprile Giovanni Bisaglia
Giovanni Spagnoli
1 maggio Angelo Repossi
Ambrogio Restelli
10 maggio Mario Albini
16 maggio Davide Colombo
23 maggio Alessandro Bonazzi
Santo Canepari
24 maggio Pietro Rossi
26 maggio Angelo Barili
4 giugno Gerolamo Pifferi
9 luglio Luigi Maltagliati
28 luglio Angelo Bognetti
19 agosto Adolfo Razzini
29 settembre Giuseppe Balconati
20 ottobre Mario Melegatti
24 ottobre Angelo Troni
6 dicembre Angelo Speroni
13 dicembre Carlo Bossi
15 dicembre Giovanni Passerini
16 dicembre Santino Bozzi
1918
6 febbraio Vito Fontana
3 luglio Giuseppe Musanti
7 luglio Enrico Cortesi
31 luglio Federico Bianchi
4 settembre Edoardo Sala
27 settembre Antonio Sguinzi
1 ottobre Carlo Ambrosiani
6 ottobre Luigi Gerli
8 ottobre Angelo Gerla
14 ottobre Angelo Passarini
12 dicembre Michele Fossati
1919
10 marzo Ernesto Mozzaia
1920
16 marzo Attilio Selmi
Stagione, chi ben comincia...
12
COMUNITÀ E TERRITORIO
TuttoGaggiano
NOVEMBRE 2014
TEATRO La sera del 15 novembre in scena l’apprezzatissimo monologo di Antonella Questa
“Svergognata”, una gradevole sorpresa. Sabato 13 dicembre i Favolafolle
U
no spettacolo davvero sorprendente
quello andato in
scena sabato 15 novembre per l’apertura della
stagione teatrale 2014 /
2015 promossa dalla
compagnia FavolaFolle.
All'auditorium di Gaggiano è andato in scena
"Svergognata", l'ultima
opera creata dalla piccola
compagnia ligure LaQ
Prod. Lo spettacolo è retto
in tutto e per tutto dall'irriverente protagonista, Antonella Questa, che sola
sul palco dà vita ad una
storia all'apparenza semplice, ma che cela in realtà
significati profondi e non
banali. Il racconto di una
donna che all'apparenza
conduce una vita perfetta,
ma che in seguito alla scoperta dei numerosi tradimenti del marito entra in
crisi esistenziale, e solo
grazie all'aiuto di personaggi inaspettati riesce a
riscoprire se stessa.
Lo spettacolo cammina sempre sul filo della satira e risulta piacevolissimo e molto divertente
lungo tutta la sua durata,
con dei picchi di comicità
davvero notevoli e delle
trovate narrative semplicemente esilaranti.
Vengono affrontati te-
Moto Club con nuovi soci
Passo del Ghisallo
più bello in sella
Antonella Questa
foto Gaia Bravi
mi importanti, quali la desiderabilità sociale e la
schiavitù dell'immagine, e
anche argomenti tabù, come il sesso su internet, il
tradimento e la pornografia, senza che l'opera assuma mai toni pesanti. La
scenografia è quanto di
più minimalista si potesse
immaginare, ma sono le
idee e soprattutto la verve
della protagonista a colpi-
re lo spettatore. Il contatto
a fine spettacolo tra Antonella Questa e il pubblico
ha fatto emergere il giudizio positivo di tutta la platea, e ha permesso di scoprire la personalità di una
donna che ha molto da dire attraverso il suo teatro. È
stata quindi una serata
davvero piacevole, a dimostrazione che questo
certamente è un tipo di in-
trattenimento che va promosso e incoraggiato.
L'appuntamento è ora
per il 13 dicembre con lo
spettacolo della compagnia FavolaFolle "La mia
patria è il mondo intero",
che confidiamo saprà regalare un'altra serata di
cultura e sano intrattenimento all'auditorium di
Gaggiano.
Jacopo Mazzanti
Assegnati i premi al merito
“Aldo e Cele Daccò”
STUDENTI Cerimonia dopo le celebrazioni della Vittoria
Domenica 9 novembre
in Auditorium la signora
Cele Daccòi ha conferito i
premi al merito studentesco, alla memoria dei
membri della storica e nobile famiglia del marito Aldo che ha lasciato un grande ricordo nel comune di
Gaggiano.
I 10 mila euro complessivi del premio sono
esclusivamente riservati
agli studenti universitari
gaggianesi con il miglior
rendimento negli studi nel
percorso che li condurrà
alla laurea.
Norme rigide regolano
il premio ed occorre un
punteggio molto alto per
poter accedere alla graduatoria, sicché per l’edizione 2014 nessun candidato avesse raggiunto il
quorum ed il requisito per
averne diritto. «Per questo
motivo - ha ricordato ed
ha dichiarato ai presenti il
sindaco Sergio Perfetti -
l’amministrazione comunale sta pensando per il futuro di rivedere una parte
del regolamento, per favorire l’accesso alla graduatoria ad un maggior numero di candidati».
E infatti l’edizione di
quest’anno ha visto solo
l’assegnazione del cosiddetto, “premio di mantenimento”, riconoscimento che spetta a coloro
che, premiati l’anno precedente, rispettano il calendario degli esami da
sostenere, secondo il piano studi del loro percorso
universitario.
Due gli assegni consegnati personalmente dalla signora Cele Daccò alle
due studentesse che
hanno mantenuto un alto
profilo di rendimento
nello studio: Sara Verdu-
ci e Sara Liva.
Al di fuori della premiazione ufficiale, la signora Cele ha sorpreso
tutti ancora una volta per
la sua generosità, assegnando altri tre premi (a
Stefano Ferrari, Maria Chiara Valtorta e Andrea Valè)
in apposite buste uscite
direttamente dalle sue tasche.
A.V.
Un’altra bella uscita dei motociclisti gaggianesi, che hanno raggiunto questa volta il passo del Ghisallo, in provincia di Como.
Sicuramente una “gita” a corto raggio quella del 1 novembre ma densa di storia e tradizione.
Infatti una volta raggiunta la cittadina di Civenna, dove
hanno reso omaggio ai centauri che hanno perso la vita in
incidenti stradali, davanti al monumento a fiamma a loro
dedicato e che dal 1961 è motivo di pellegrinaggio per
il popolo delle due ruote, i motociclisti gaggianesi si sono diretti al passo del Ghisallo, dove dopo la benedizione religiosa ad equipaggi e moto, hanno continuato
in allegria la bellissima giornata, davanti ai piatti tipici della tradizione lariana.
Il colle del Ghisallo è un "Passo di montagna" valico stradale che collega la Valassina con la parte alta del Triangolo Lariano. Il punto di valico, a quota 754 metri fa parte del comune di Magreglio. Famoso per la chiesa dedicata ai ciclisti e al museo del ciclismo e cima Coppi per
eccellenza, rappresenta comunque una bella meta da
raggiungere anche in sella alle due ruote motorizzate,
dove le curve e i tornanti che precedono la cima, sono
“pennellate” da sempre da centauri di tutta europa.
A raccontare la giornata, il giovane Stefano Berardi, 24 anni, appassionato motociclista e figlio di Francesco, socio
fondatore del club gaggianese e attualmente assessore
allo Sport e vicesindaco.
«Si trattava del 53esimo raduno nazionale e come sempre è stato un successo a livello di partecipazione; motociclisti da tutta la Lombardia e dalla vicina Svizzera,
hanno colorato le strade al cospetto della Grigna, in una
giornata quasi primaverile. Certo - continua Stefano - la
partenza da Gaggiano non faceva presagire una sorpresa
del genere dal punto di vista meteo; la prima parte di
strada, finchè non ci siamo lasciati Milano alle spalle, ci
ha accompagnato con nebbia e temperatura intorno ai 4
gradi…».
In gruppo, disciplinati e visibili con il giubbetto sociale, i
centauri gaggianesi non si sono certo fatti scoraggiare
dalla temperatura, desiderosi di continuare una tradizione e di mettere ancora qualche chilometro nelle ruote
dei loro mezzi prima che l’arrivo dell’inverno fermi momentaneamente le loro moto in garage.
Festa nella festa per il club gaggianese, in quanto del
gruppo facevano parte alcuni nuovi soci e tra questi una
ragazza di 17 anni che in sella alla sua moto ha affrontato
con sicurezza e disinvoltura il viaggio.
«Anche se di pochi chilometri - spiega Berardi jr. - la seconda parte del percorso, quella che sale al colle del
Ghisallo, risulta impegnativa, per le curve, il fondo stradale non regolare e non ultima l’umidità, che sull’asfalto,
richiede attenzione particolare alla guida, anche per la
presenza di numerosi altri motociclisti».
Tutto si è svolto per il meglio, segno di rispetto del codice stradale, di esperienza nella guida e della voglia di
condividere questa esperienza insieme, nel puro spirito
di gruppo, sottolineando l’appartenenza a persone responsabili e disciplinate.
Promozione a pieni voti per i nuovi soci, e in particolare
per la giovanissima motociclista che ha raccolto consensi e complimenti per la sua guida e la sicurezza dimostrata in sella. Rientro in serata, con l’ultimo sole, per salutarsi e programmare i futuri viaggi.
Marco Vendramel
Inseguita e presa l’auto rubata
13
COMUNITA’ E TERRITORIO
TuttoGaggiano
NOVEMBRE 2014
IL BLITZ Avvistata a Vermezzo, in fuga verso Rosate, raggiunta tra Caselle e Castelletto
Polizia locale di Gaggiano e carabinieri non mollano, ma i 3 occupanti fuggono
E
ra da un po’ che tra Abbiategrasso, Robecco, Vermezzo e Gaggiano i cittadini avevano segnalato alle forze
dell’ordine una Bmw di colore
nero aggirarsi con fare sospetto
tra i rispettivi quartieri. Domenica pomeriggio, 16 novembre
scorso, intorno alle 17.30, gli
agenti appartenenti al corpo di
polizia locale i Fontanili sono
riusciti a fermare la macchina in
questione, purtroppo però i tre
soggetti a bordo sono riusciti a
fuggire. L’aliquota dell’Unione ha
infatti individuato l’auto ricercata a Vermezzo, lungo via Tavolera, ma alla vista dei vigili il conducente, che viaggiava in compagnia di altri due soggetti, ha
ingranato la marcia ingaggiando
così un inseguimento con gli
agenti, che nel frattempo avevano chiesto aiuto ai carabinieri.
Dalle prime informazioni inviate
via radio si è avuta la certezza
che la macchina fosse già stata
segnalata, poiché notata più volte in zone dove che erano stati
messi a segno furti. Una volta
usciti da Vermezzo, i tre della
banda hanno imboccato la provinciale in direzione di Rosate;
nelle fasi concitate della fuga i ladri a bordo della Bmw scura
hanno anche speronato un’altra
macchina di passaggio, fortuna-
Posto di
blocco dei
Carabinieri
a Gaggiano;
nel riquadro,
la targa della
Bmw
abbandonata
in campagna
dopo il lungo
inseguimento
e che poi è
risultata
rubata
tamente senza conseguenza per
la persona che si trovava al volante.
Ad un certo punto la vettura
inseguita ha piegato verso Caselle di Morimondo, sempre tallonata dalla gazzella della polizia
locale, arrivata però in prossimità delle prime case è intervenuto un altro repentino cambio
di direzione: i malviventi hanno
così cercato di puntare verso
Castelletto in un ultimo disperato tentativo di scartare verso de-
stra per distanziare la volante,
imboccando a tutta velocità la
strada che attraversa la frazione e
poi porta fino al ponte sul Naviglio e dunque ad Abbiategrasso.
La brusca manovra ha fatto
perdere il controllo della Bmw,
finita in derapata quasi di traverso alla carreggiata, il successivo
tentativo di correggere la sbandata poi ha provocato la definitiva perdita di controllo della potente berlina uscita di strada e finita nel prato. I tre a bordo alti di
statura, magri completamente
vestiti di nero e con una agilità da
lasciare sorpresi, in meno di un
secondo, sono sgusciati fuori
dalla macchina per scappare a
piedi facendo perdere le loro
tracce dentro un cantiere. La
Scientifica ha ispezionato con
cura la macchina notando da subito che la targa anteriore era diversa dalla posteriore, una terza
targa era nel baule assieme a
computer portatili, altri guanti,
felpe nere, coperte, corde, ed
un flessibile per tagliare le inferriate, con il motore ancora tiepido (segno che era appena stato
utilizzato per qualche colpo).
Non è tutto. La macchina è risultata rubata e il numero di telaio non coincide con nessuna
delle tre targhe anche queste
provento di furto. Il veicolo è
stato sequestrato e portato presso la caserma dei carabinieri di
Abbiategrasso a disposizione
dell’autorità giudiziaria competente.
El.A/A.V.
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Tel. 02/ 9085758
Agenzia Viaggi Naturarte - Via Matteotti 56 - Tel. 02/99761114
Cartolibreria Articoli Regalo Foieni Sara - Via Matteotti 58 - Tel. 02/ 9084124
Ristorante Pizzeria "Casa Lara" - Via De Gasperi angolo da Vinci - Tel. 02/ 9081953
Edicola Parteniti Claudio - Via De Gasperi snc - Tel. 02/ 90841700
Bar Pasticceria Cavalieri - Piazza Cavalieri di Vitttorio Veneto 1 - Tel. 02/ 9085796
Jolly Bar - Via Marta Lodi 3/A - S.Vito - 02/ 90844770
Panificio Banfi Paolo - Via Marta Lodi 3/A - S.Vito - Tel. 02/ 90844770
Osteria L’E’ Maistess - Via Medici 14 - Fagnano di Gaggiano - Tel. 02/ 9085052
Ristorante Pizzeria "Oasi" - Via Cavour 15 - Barate di Gaggiano - Tel. 02/ 9081940
Trattoria del Gallo - Via Privata Gerli 3 - Vigano Certosino - Tel. 02/ 9085276
Trattoria San Brunone - Piazza San Brunone 37 - Vigano Certosino - Tel. 02/ 9085051
La Rosa del Naviglio - Bar Pizzeria Ristorante Area di Servizio Tamoil - SS 494 Vigevanese - Tel. 02/90841386
Inglese, a ciascuno il suo
TuttoGaggiano
COMUNITÀ E TERRITORIO
15
NOVEMBRE 2014
DAL NAVIGLIO AL TAMIGI La nostra “inviata speciale” racconta...
L’apprendimento per stranieri a Londra e per gaggianesi ai corsi comunali
“I
o no spik inglish”:
correva l’anno 1995,
quando uscì questa
commedia con Paolo Villaggio e diretta da Carlo
Vanzina. Sono passati
quasi 20 anni e purtroppo
la situazione non sembra
essere molto cambiata in
base ai risultati pubblicati
dalla Education First (E.F.)
relativi all’Indice di conoscenza della Lingua Inglese (EF-EPI) nel nostro paese. L’indice, giunto alla sua
sesta edizione, misura la
conoscenza dell’Inglese in
60 Paesi nel mondo e l’Italia si classifica 32a, rientrando nella categoria degli stati con un basso livello di conoscenza, di cui
fanno parte quasi interamente Paesi in via di Sviluppo. Unica, ma forse
magra, consolazione è sapere che l’Italia precede la
Francia di due posizioni.
Di certo questo dato dovrebbe far riflettere ed evidenzia la scarsa efficacia
delle varie riforme del sistema dell’istruzione che
si sono susseguite negli ultimi anni. Ma quali sono le
reali conseguenze di questo dato? Bassa competitività delle aziende italiane
all’estero, difficoltà d’inserimento dei giovani nel
mondo del lavoro e tutto
ciò rende le aziende italiane meno attraenti per gli
investitori esteri. E, ceteris
paribus, la crescita del nostro Paese si rallenta sempre più. Ma è possibile
cambiare questa situazione? Certo che sì, soprattutto riconoscendo alla lingua inglese il suo ruolo primario e non “accessorio”
nella ricerca di un posto di
lavoro e, poiché imparare
una lingua non è una questione d’intelligenza, ma di
pratica, iniziare a praticarla
fin dall’infanzia.
ESEMPIO DA SEGUIRE
O PRASSI
DA CIMENTARE
L’inglese, la lingua di
Shakespeare, ma anche dei
Beatles e dei Muse, dei
One Direction e di Peppa
Pig, di Harry Potter e di
moltissimi altri personaggi
dello spettacolo. Gran parte della cultura moderna
parla inglese e conoscere
questa lingua è ormai divenuto naturale. Per fare progressi in inglese, niente di
meglio dunque di un breve (o lungo) soggiorno linguistico e se il soggiorno è
inserito nel programma di
studio delle scuole superiori, ancora meglio, anzi
un bell’esempio da seguire
o forse una prassi da cimentare. Ed esempi italiani
che si muovono in questa
direzione ce ne sono, anche grazie all’aiuto dei fondi stanziati dal Fondo Sociale Europeo e dal Ministero dell’Istruzione.
«I nostri ragazzi devono
imparare a cavarsela da soli, lontani da mamma e
papà, e la conoscenza
della lingua inglese, oggigiorno, è fondamentale»:
così ha esordito Rosa Scarvaglione, prof. di lingua inglese presso l’Istituto professionale ITCG “Filangieri”,
sito a Trebisacce in provincia di Cosenza durante il
nostro incontro presso uno
dei college che sostengono queste iniziative. Grazie
al progetto PON, finanziato
in parte con fondi europei
e in parte italiani, ai 15 migliori studenti dell’Istituto
appartenenti agli ultimi 2
anni dell’Istituto è stata data la possibilità di frequentare un corso intensivo di
lingua inglese della durata
di 3 settimane a Londra. Il
finanziamento, ovvio, verrà
erogato solo se tutti i ragazzi supereranno l’esame finale, che attesta un elevato
livello di conoscenza della
lingua.
«Purtroppo
questa
possibilità è stata data a
pochissimi nostri studenti
e il programma non prevede un’estensione o una
continuazione», prosegue
Rosa. E purtroppo i beneficiari di questo progetto, al
momento, sono solo le
scuole delle quattro regioni dell’obiettivo convergenza (che prevede il
conseguimento della coesione economica, sociale
e territoriale riducendo il
divario fra le regioni più
avanzate e quelle in ritardo
di sviluppo in Italia), ossia
Calabria, Campania, Puglia
e Sicilia.
Sembra, però, che per
il settennio 2014-2020 i
fondi verranno resi disponibili a tutte le regioni italiane. Ad essere ottimisti,
meglio di niente, ma in
un’ottica futura, forse si
dovrebbero pensare e cementare strategie più incisive e per tutti, vista la rilevanza della questione.
E A LIVELLO LOCALE
COME SIAMO MESSI?
Chissà se questi dati
fossero rilevati a Gaggiano,
quali potrebbero essere i
risultati?
Siamo una località alle
porte di Milano con un
forte slancio turistico, o
almeno con forti potenzialità, forse non ancora
pienamente colte o, forse, ancora in attesa di essere attivate: confidiamo
Un fotogramma tratto da
“Io no spik inglish” (1995)
con Paolo Villaggio
sempre che oltre ad esserci, l’Ufficio del Turismo
prenda piena identità e
inizi una propria attività a
pieno ritmo.
Per contro, se non si
punta sul valore turistico
del nostro paese, confidiamo che i nostri giovani trovino un posto di lavoro nel
capoluogo, ma senza inglese, anche fare la commessa o la cameriera diventa difficile.
A vedere dagli iscritti ai
corsi d’inglese comunali
sembrerebbe che tutti i
nostri concittadini abbiano
raggiunto un ottimo livello
di conoscenza di questa
seconda lingua, ma sarà
proprio vero?
O forse si presta poca
importanza sia alla questione, sia alla gestione dei
corsi?
Di certo lo studio della
lingua non è prassi contemplata all’asilo nido o
nelle scuole dell’infanzia.
Probabilmente il piano
formativo sarà meglio strutturato alla scuola primaria e
secondaria, dando ai nostri
ragazzi e giovani la possibilità di recuperare il tempo perso, sfoggiando un
buon livello di conoscenza dell’inglese, e aprendogli le porte ad un brillante
futuro lavorativo.
Ilaria Landino
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