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Riassunto attività - Regione Marche Agricoltura
Progetto di ricerca e sperimentazione L.R. 37/99 – D.GR. 1234/05 Titolo: “Sviluppo di filiere agro-zootecniche OGM free, sia convenzionali che biologiche, nella regione Marche” (Numero: 13). Responsabile tecnico-scientifico: Prof. Stefano Tavoletti Università Politecnica delle Marche – Dipartimento di Scienze degli Alimenti Riassunto del 1° anno di attività progettuale. Il progetto ha come obittivo l’identificazone di parametri tecnico-economici per lo sviluppo di filiere agrozootecniche OGM free nella regione Marche. Il progetto è articolato in 8 Attività che riguardano lo svolgimento di azioni inerenti la produzione locale di materie prime per uso zootecnico, l’allevamento di bovini da carne e da latte, suini ed avicoli in agricoltura convenzionale e biologica, la costituzione di una rete sperimentale a livello territoriale basata sul coinvolgimento di aziende agro-zootecniche marchigiane, la valutazione di fattibilità tecnico-economica di filiere OGM free nella regione Marche e la divulgazione dei risultati ottenuti. Si riportano di seguito i risultati conseguiti nel corso del 1° anno del progetto, distinti per ciascuna attività e relativi alle attività ed azioni previste per il 1° anno. Attività 1. Sperimentazione sulle colture. Azione 1.1: Sviluppo di una rete territoriale di sperimentazione su cereali e leguminose da granella. L’Azione 1.1, svolta in stretta collaborazione la Cooperativa Stalla San Fortunato di Serra de’ Conti (Partner del progetto), ha consentito l’identificazione di aziende agrarie situate nella provincia di Ancona che nel 2007 hanno seminato favino e pisello proteico. I risultati ottenuti nel primo anno hanno permesso di identificare aziende situate nell’area dei comuni di Serra de’ Conti, Arcevia, Montecarotto, Barbara e comuni limitrofi, che hanno seminato complessivamente 88 ha di favino, 114 ettari di pisello proteico, per un totale di 202 ettari di leguminose da granella per uso zootecnico. L’identificazione di ulteriori aziende, situate entro l’area oggetto di studio, che hanno seminato favino o pisello proteico è attualmente in corso, al fine di costituire un gruppo rappresentativo di aziende in grado di fornire informazioni sull’andamento di queste colture nell’annata agraria 2007-08. Inoltre, visto l’andamento negativo mostrato nella stagione 2006-2007 dal pisello proteico e soprattutto dal favino, nell’ambito del presente progetto è stata impiantata una prova sperimentale su parcelloni di 0,5-1 ha presso 4 aziende biologiche ed 1 azienda convenzionale. Delle 4 aziende biologiche coinvolte, 3 sono ubicate in provincia di Macerata (Azienda Angeli Mirko – Pievetorina, Azienda Aureli Maccario – Pievebovigliana, Azienda Bordò Flaviano– Monte San Martino) ed una è ubicata in provincia di Ascoli Piceno (Azienda Scibè Doriano). L’ azienda convenzionale, situata in provincia di Ancona, è un’azienda della Cooperativa San Fortunato di Serra de’ Conti, e verrà utilizzata come campo dimostrativo nel 2008. Complessivamente la prova ha coinvolto superfici di circa 8 ettari per favino ed 8 ettari per pisello proteico, distribuiti nelle 5 aziende implicate nella sperimentazione. Le semine sono state eseguite nel mese di novembre 2007 e l’andamento stagionale, inizialmente sfavorevole alle colture per la siccità che ha caratterizzato l’inverno 2007-2008, è notevolmente migliorato in primavera determinando un evidente recupero dello sviluppo vegetativo di favino e pisello. Le colture hanno manifestato una elevata capacità competitiva con le erbe infestanti, particolarmente evidente nei terreni delle aziende biologiche dove non è stato eseguito ovviamente il diserbo chimico. La fioritura, iniziata nel mese di marzo, è proceduta regolarmente senza il verificarsi di gelate che avrebbero potuto danneggiare l’allegazione. I risultati finali relativi alla produzione di granella verranno ottenuti ovviamente nel corso del 2008. Attività 2. Prove di alimentazione zootecnica. Azione 2.1: Sperimentazione su bovini da carne. Sotto-Azione 2.1.1: Prove di alimentazione su bovini da carne presso aziende convenzionali e biologiche. – Allevamento convenzionale. Nel primo anno è stata eseguita una prova di alimentazione in agricoltura convenzionale su bovini da carne di razza marchigiana in collaborazione con il partner Bovinmarche presso l’Azienda Ca’Lippo. La prova è stata condotta utilizzando 2 gruppi di 25 animali che sono stati alimentati con razioni prive di mais e soia. La formulazione delle razioni è stata modificata rispetto a quanto previsto inizialmente nel progetto in quanto sono state completamente escluse razioni contenenti soia e mais poiché informazioni precedentemente acquisite avevano già mostrato che per ottenere accrescimenti medi giornalieri compresi tra 1,1 e 1,3 kg/giorno, tipici della realtà marchigiana, era possibile impiegare razioni contenenti solo orzo, favino e pisello proteico. Per approfondire le conoscenze sulle possibilità di impiego di queste materie prime la prova è stata eseguita utilizzando una singola formulazione della razione, differenziata soltanto per il trattamento tecnologico a cui è stata sottoposta la miscela delle farine dei concentrati proteici ed energetici: estrusione vs. semplice pellettatura. La prova è stata condotta nel periodo gennaio-luglio 2007 determinando a scadenza mensile il peso vivo degli animali e valutando il livello medio di accrescimento giornaliero. I risultati dell’analisi della varianza, eseguita considerando il rilievo dei dati con misure ripetute nel tempo sugli stessi animali (ANOVA con misure ripetute), hanno messo in evidenza che il peso medio degli animali nei due gruppi non ha mostrato differenze statisticamente significative, indicando una sostanziale equivalenza delle due razioni nel periodo di prova considerato. Interessante è stato l’aver riscontrato una significatività nell’interazione “tempo x razione” dovuta ad un diverso comportamento degli animali alimentati con razioni differenti nel corso della prova. Infatti il gruppo alimentato con farina estrusa ha mostrato una tendenza verso incrementi di peso leggermente più elevati dell’altro gruppo nella prima metà del periodo di prova (18 gennaio – 29 marzo 2007). Nel mese di marzo è stata interrotta la somministrazione del mangime estruso, sostituito con la stessa miscela ma distribuita in farina. Complessivamente la prova eseguita in collaborazione con il partner Bovinmarche ha fornito interessanti risultati in quanto hanno confermato che l’impiego di razioni formulate impiegando solo materie prime coltivabili nel territorio marchigiano (favino, pisello proteico ed orzo) ha permesso di ottenere accrescimenti medi giornalieri su animali di razza Marchigiana di 1,20-1,27 kg/giorno, valori estremamente interessanti visto che indagini condotte in precedenza hanno messo in evidenza che mediamente gli accrescimenti medi riscontrati nelle aziende marchigiane è di 1 kg/giorno. Interessanti sono anche i risultati sull’impiego dell’estrusione nell’alimentazione dei bovini da carne. Infatti il trattamento di estrusione sembra essere interessante in quanto ha determinato inizialmente un incremento più elevato di crescita. I dati ottenuti hanno comunque sottolineato, come in parte atteso, che l’impiego esclusivo di concentrati estrusi nei bovini da carne non è consigliabile per l’eccessiva fermentescibilità degli amidi. Sarebbe quindi interessante poter verificare successivamente l’impiego di razioni contenti diverse percentuali di prodotto estruso. -Allevamento biologico. Relativamente all’allevamento di bovini da carne in agricoltura biologica è stata eseguita una prima prova di alimentazione presso l’Azienda Agraria di Scibè Doriano (Partner del Progetto). Due gruppi di 4 animali ciascuno (2 di razza marchigiana e 2 meticci) sono stati alimentati durante la fase di accrescimento con razioni differenziate ed ottenute senza utilizzare soia e mais ma solo orzo, favino e pisello proteico. Il finissaggio, avviato a fine gennaio 2008 per gli animali di peso maggiore, è stato eseguito con concentrato costituito da orzo e pisello proteico. Gli animali sono stati pesati ad inizio prova e verranno pesati al momento della macellazione. I dati sono quindi in corso di rilevamento ed i risultati sugli accrescimenti si avranno nel 2° anno. Comunque, valutazioni morfologiche sembrano mettere in evidenza un più elevato ritmo di accrescimento degli animali alimentati con la seconda razione contenente un più elevato quantitativo di favino e pisello proteico. Questi risultati sono estremamente interessanti in quanto stanno ad indicare che anche rispettando i vincoli dell’agricoltura biologica, ed in particolare il rapporto 60:40 tra sostanza secca da foraggi e concentrati, è possibile ottenere incrementi medi giornalieri interessanti visti i vincoli dell’allevamento biologico. Sotto-Azione 2.1.2: Sviluppo sul territorio di una rete di rilevamento ed elaborazione dati produttivi nel settore dei bovini da carne relativi a filiere OGM free sia convenzionali che biologiche. L’azione 2.1.2 è stata avviata nel 1° anno ed i risultati ottenuti hanno portato alla identificazione di ulteriori aziende interessate a partecipare alla rete territoriale, alcune delle quali hanno dato la disponibilità ad ospitare una eventuale prova di alimentazione. Azione 2.2: Sperimentazione su bovini da latte. Sotto-Azione 2.2.1: Prove di alimentazione su Bovini da latte di razza Frisona. Prima prova di alimentazione. Le prove sono state eseguite presso l’allevamento della Cooperativa San Fortunato di Serra de’ Conti (Partner del Progetto). Nel 1° anno sono state eseguite 2 prove di alimentazione per verificare la possibilità di sostituire la soia con favino e pisello proteico sottoposti a trattamento di estrusione. La prima prova è stata eseguita nel periodo 8 gennaio- 12 marzo 2007 utilizzando 2 gruppi di animali. Un gruppo di animali è stato alimentato con una razione di controllo a base di mais, soia f.e. e cotone, mentra l’altro gruppo di animali con una razione a base di mais, favino e pisello proteico sottoposti ad estrusione. I risultati ottenuti non hanno messo in evidenza differenze nella produzione quantitativa e qualitativa del latte tra i due gruppi. In particolare, la produzione media di latte è risultata di 35,1 e 34,9 kg per i gruppi favino-pisello e controllo, rispettivamente. Il tenore lipidico del latte è risultato del 3,6% per il gruppo favino-pisello e 3,55% per il gruppo di controllo, ed anche il contenuto proteico è risultato simile tra i due gruppi in prova (3,2% e 3,25% nei gruppi favino-pisello e controllo , rispettivamente).I risultati ottenuti hanno indicato come la sostituzione della soia sia effettivamente possibile utilizzando leguminose da granella quali favino e pisello proteico coltivabili nelle aree interne della regione Marche. Poiché l’estrusione aumenta notevolmente la fermentescibilità dell’amido con possibili conseguenze negative per gli animali, è stata eseguita una Seconda prova di alimentazione basata sull’impiego di una razione con favino e pisello caratterizzata dall’estrusione del favino, dall’impiego di farina di mais e di pisello proteico in parte estruso ed in parte come farina tal quale. Questa prova è stata eseguita dal 22 maggio al 3 luglio 2007 utilizzando le seguenti razioni: I dati sono stati elaborati mediante analisi della varianza (ANOVA) con misure ripetute. Anche in questo caso i risultati ottenuti non hanno messo in evidenza differenze significative nella produzione quantitativa e qualitativa del latte dei due gruppi. Infatti la produzione media di latte nel periodo della prova è stata di 36,3 kg per entrambe i gruppi messi a confronto, con un tenore lipidico medio di 3,43 e 3,47% per i gruppi favino-pisello e controllo, rispettivamente. Il contenuto proteico medio del latte è stato del 3,13 e 3,11% per i gruppi favino-pisello e controllo, rispettivamente, confermando la sostanziale equivalenza delle due razioni. L’ANOVA ha comunque messo in evidenza una interazione “razione x tempo” significativa per la variabile “contenuto in grasso”. Infatti gli animali alimentati con la razione contenente estruso al termine della prova hanno fatto registrare un contenuto in grasso (3,33%) inferiore a quello mostrato dagli animali alimentati con la razione di controllo (3,45%). Terza prova di alimentazione. Vista l’importanza del grasso come parametro qualitativo e visti i prezzi di mercato del seme di cotone, è stato deciso in accordo con il partner Cooperativa Stalla San Fortunato di eseguire una terza prova in cui tentare di equiparare il tenore lipidico della razione con favino e pisello a quello mostrato dalla razione di controllo eliminando contemporaneamente il seme di cotone dalla razione. Sulla base di questi risultati e dell’andamento dei prezzi di mercato delle materie prime, soprattutto del cotone, è stata eseguita nel 1° anno una nuova prova di alimentazione per sostituire il cotone, prova che doveva essere eseguita nel 2° anno. La prova è stata eseguita dal 12 dicembre 2007 al 15 gennaio 2008. Nella razione con favino e pisello è stata aggiunta una quota di soia integrale (semi) per compensare l’apporto lipidico che nell’altra razione veniva garantito dal cotone. I risultati di questa prova non hanno messo in evidenza differenze significative nella produzione quantitativa e qualitativa del latte dei due gruppi. Anche il tenore lipidico non ha mostrato variazioni imputabili alla razione, essendo variato da 3,97 a 3,51% nel gruppo alimentato con cotone e da 4,03 a 3,56 nel gruppo alimentato con la razione senza cotone. Complessivamente la sperimentazione eseguita ha permesso di verificare che sia la soia sia il cotone possono essere validamente sostituiti totalmente o in parte inserendo nella razione favino e pisello proteico. Ovviamente, in un’ottica di filiera OGM free, l’eventuale impiego di soia e cotone implica un costante controllo delle materia prime al fine di evitare l’impiego di materie prime OGM o inquinate da OGM. Per questo, i risultati ottenuti mostrano come il controllo della produzione delle materie prime impiegate nella filiera come alimenti zootecnici è il punto crucuale per lo sviluppo di filiere OGM free. Sotto-Azione 2.2.2: Sviluppo nel settore dei bovini da latte di una rete sperimentale territoriale inerente lo sviluppo di una filiera OGM free. Nel corso del primo anno, ed in particolare alla fine del primo anno, sono stati avviati contatti con il partner LatteMarche per avviare nel 2° anno, sulla base della sperimentazione condotta nel primo anno, il reperimento di altre aziende marchigiane produttrici di latte bovino da inserire nella rete territoriale sperimentale. Diverse aziende hanno mostrato interesse verso l’iniziativa, ma accordi definitivi sulle attività da svolgere e sulle modalità da seguire per svolgerle verranno presi nella prima parte del 2° anno. Azione 2.3: Sperimentazione su suini. Sotto-Azione 2.3.1: Prova di alimentazione su suini. Come indicato nella variante del progetto, le prove di alimentazione sui suini verranno eseguite a partire dal 2° anno in collaborazione con APA Ancona e con Suinmarche. Sono stati inoltre presi accordi con l’Azienda Biologica Scibè per eseguire la prova di alimentazione su suini in agricoltura biologica. NESSUN RISULTATO PREVISTO PER IL 1° ANNO. Sotto-Azione 2.3.2: Sviluppo nel settore dei suini di una rete sperimentale territoriale inerente filiere OGM free sia convenzionali che biologiche. Da eseguire a partire dal 2° anno dopo aver eseguito le prove di alimentazione. NESSUN RISULTATO PREVISTO PER IL 1° ANNO. Azione 2.4: Sperimentazione su avicoli. Sotto-Azione 2.4.1 Prova di alimentazione su polli da carne in allevamento biologico. Le prove su avicoli verranno eseguite a partire dal 2° anno del progetto presso aziende biologiche marchigiane. NESSUN RISULTATO PREVISTO PER IL 1° ANNO. Sotto-Azione 2.4.2. Sviluppo sul territorio di una rete di rilevamento ed elaborazione dati produttivi nel settore avicolo in agricoltura biologica. Da avviare nel 2° anno in collaborazione con AMAB (Partner del progetto). NESSUN RISULTATO PREVISTO PER IL 1° ANNO. Attività 3. Valutazione di fattibilità tecnico economica. Azione 3.1: Definizione dei parametri tecnico-economici nell’ambito delle singole filiere. Da svolgere a partire dal 2° anno. BOVINMARCHE, AMAB, SUINMARCHE e LATTE MARCHE. NESSUN RISULTATO PREVISTO PER IL 1° ANNO. Azione 3.2: Redazione e confronto di bilanci economici riferiti a filiere standard e OGM free. Da svolgere a partire dal 2° anno da parte dei fornitori di servizi BOVINMARCHE, AMAB, SUINMARCHE e LATTE MARCHE. NESSUN RISULTATO PREVISTO PER IL 1° ANNO. Attività 4. Collaborazione nella definizione di disciplinari di produzione OGM free per la regione Marche. Azione 4.1. Sviluppo di sistemi analitici per filiere OGM free. E’ stato avviato il lavoro di ricerca per definire una metodica basata sull’impiego dei marcatori molecolari per identificare le materie prime presenti nei mangimi, ed in particolare pisello proteico e favino. L’estrazione del DNA è stata eseguita da 19 varietà di favino, 27 di pisello proteico, 24 di orzo, 30 di grano duro, 25 di grano tenero, 24 di sorgo e 24 di soia. Inoltre è stato avviato il reperimento di un campione delle varietà di mais attualmente diffuse sul territorio marchigiano. La banca di DNA così prodotta potrà essere impiegata nel 2° anno per identificare marcatori molecolari specie specifici. A questo riguardo, utilizzando i DNA estratti, è stato possibile avviare nel primo anno la sperimentazione prevista per il 2° anno inerente lo sviluppo di marcatori molecolari da impiegare per identificare le materie prime presenti nei mangimi. La prima fase della ricerca ha riguardato lo sviluppo di marcatori molecolari AFLP (Amplified Fragment Length Polymorphism). A tal fine sono state utilizzate 19 varietà di Favino (Albus, Betty, Castel, Chiaro di Torre Lama, Espresso, Irena, Lady, Merkur, Prothabat 69, Prothabon 101, Safir, Scirocco, Scuro di Torre Lama, Sicania, Vesuvio, Vithabon, Vulcain, Polo, Spada) e 27 varietà di pisello proteico (Eden, FDP960 15-21, Galactic, Hardy, Iceberg, Ideal, Isard, Javlò, Jovial, Pacific, Pactol, Pepone, Prelude, Royal, Speleo, Spirale, Standal, Alliance, Amical, Apache, Athos, Attika, Cartouche, Chambord, Cherokee, Cordial, Starter). Complessivamente le 5 combinazioni di primer utilizzate hanno prodotto 118 bande interessanti per indentificare differenze a livello del DNA tra favino e pisello proteico. Successivamente, 24 bande (12 di favino e 12 di pisello proteico) sono state scelte come potenziali fonti di marcatori molecolari specie-specifici. Questi prodotti di amplificazione sono stati clonati in plasmidi e sequenziati. Nel 2° anno verrà eseguita l’analisi delle sequenze di DNA dei cloni ottenuti al fine di identificare per ciascun clone una coppia di primer da testare per identificare marcatori molecolari specifici di favino o di pisello proteico Nell’ambito dell’azione 4.1, è stata eseguita anche un’indagine per ottenere informazioni sulle caratteristiche qualitative di materie prime (granella di favino e pisello proteico), mangimi e foraggi campionati presso aziende della regione Marche. Infatti la conoscenza delle caratteristiche dei materiali utilizzati per l’alimentazione zootecnica è fondamentale per poter impostare un sistema di alimentazione zootecnica basato su prodotti locali. Inoltre, sui mangimi campionati, è stato eseguito un controllo per verificare l’eventuale inquinamento da OGM. In collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche, fornitore di servizi nel progetto, sono state eseguite le analisi di granella di favino e pisello proteico, di un campione di mangimi e di foraggi prelevati presso alcune aziende marchigiane per verificare sia la composizione qualitativa (analisi di cartellino) del mangime sia l’eventuale presenza di contaminazioni da OGM. Per ottenere informazioni sulla qualità dei foraggi impiegati presso aziende zootecniche marchigiane sono stati prelevati campioni di foraggi di graminacee e leguminose presso un campione di aziende marchigiane. Questi foraggi sono stati sottoposti ad analisi di cartellino presso i laboratori dell’ASSAM. Le aziende presso cui sono stati eseguiti i campionamenti allevano prevalentemente bovini da carne. I risultati ottenuti sono in fase di elaborazione ma i dati sembrano indicare che nel settore dei bovini da carne: - la formulazione delle razioni deve essere eseguita considerando la qualità dei foraggi impiegati, soprattutto quando vengono utilizzate come fonte proteica leguminose quali favino e pisello proteico; - le aziende sottovalutano spesso il valore delle colture foraggere, che al contrario risultano indispensabili nell’ambito di filiere ecocompatibili, integrate con il territorio e basate sull’impiego di un sistema di alimentazione basato su materie prime di origine locale; - l’impiego di favino e pisello proteico spesso è limitato dalla mancanza di prodotto, altrimenti molte aziende hanno manifestato interesse verso l’eventuale impiego di razioni basate su materie prime locali; - spesso la composizione dei mangimi non è adeguiata alla qualità e quantità dei foraggi utilizzati, aspetto interessante per ottimizzare l’attività di allevamento in relazione all’impiego di materie prime prodotte localmente; - un controllo regolare della qualità degli alimenti non viene quasi mai fatto dalle aziende, aspetto di fondamentale importanza per una ottimizzazione del processo produttivo e per una razionale programmazione della produzione futura di materie prime in relazione alle richieste delle aziende zootecniche. - infine sono stati identificati mangimi inquinati da OGM. Questo risultato, sebbene limitato ad un ristretto numero di aziende, conferma come alla base dello sviluppo di filiere locali OGM free debba essere posta particolare attenzione alla origine ed alla produzione delle materie prime, fase su cui bisogna attuare un controllo accurato e puntuale per evitare l’introduzione nella filiera di inquinamenti da OGM che potrebbero avere ricadute negative sugli aspetti legati all’immagine ed alla affidabilità della filiera Azione 4.2: Identificazione dei parametri idonei per la stesura di disciplinari OGM free per le filiere agro-zootecniche della regione Marche. Da eseguire a partire dal 2° anno in collaborazione con tutti i Partner e Fornitori di Servizi. NESSUN RISULTATO PREVISTO PER IL 1° ANNO. Attività 5. Analisi dei costi della razione alternativa rispetto alla tradizionale. Azione 5.1: Confronto tra costo della razione OGM free con prodotti locali e costo della razione utilizzata dall’azienda. Da svolgere a partire dal 2° anno. NESSUN RISULTATO PREVISTO PER IL 1° ANNO. Attività 6. Verifica degli incrementi ponderali e degli effetti sul prodotto (latte e carne per i bovini) rispetto all’alimentazione con soia. La valutazione degli incrementi ponderali è stata eseguita come parte integrante dell’Attività 2. Azione 6.1. Bovini da carne: qualità della carne. Da eseguire nel 2° anno. Azione 6.2: Bovini da latte: qualità del latte. Da eseguire nel 2° anno. Azione 6.3: Qualità della carne nei suini. Da eseguire nel 2° anno dopo aver completato le prove di alimentazione. Azione 6.4: Qualità della carne in avicoli. Da eseguire nel 2° anno dopo aver completato le prove di alimentazione. NESSUN RISULTATO PREVISTO PER IL 1° ANNO. Attività 7. Analisi economica della sostituzione della soia per l’azienda. Azione 7.1. Valutazione di fattibilità economica della sostituzione della soia in ciascun settore oggetto di studio. Da eseguire a partire dal 2° anno. NESSUN RISULTATO PREVISTO PER IL 1° ANNO. Attività 8. Divulgazione dei risultati. Nel corso del 1° anno è stata avviata l’organizzazione di un Convegno che si terrà nel corso delle prime fasi del 2° anno per motivi logistici legati alla conclusione del primo ciclo di prove sperimentali su bovini da latte. Il Convegno è in fase di organizzazione in collaborazione con la Cooperativa Stalla San Fortunato, partner del progetto, e con il Comune di Serra de’ Conti che ospiterà il convegno presso la propria Sala Convegni. Prof. Stefano Tavoletti (Responsabile tecnico-scientifico)