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Frammenti - Fondazione Nesi
Riccardo Orioles Frammenti una interpretazione dei lirici greci mardiponente mardiponente Riccardo Orioles FRAMMENTI un'interpretazione dei lirici greci mardiponente Riccardo Orioles, Frammenti mardiponente 1986-2005 [email protected] FRAMMENTI __________________________________________________ ARCHILOCO Sono servo di Marte, vivo nelle battaglie ed amo i doni lievi delle Muse ARCHILOCO Nella lancia c'è il mio pane nella lancia c'è il mio vino appoggiato alla lancia io bevo ARCHILOCO Porta la coppa in giro per la nave fra i remi, tira il tappo alla bottiglia, fà girare quel vino! Senza bere a stare qui di guardia è una boiata ARCHILOCO Adesso col mio scudo ci va qualche nemico, tutto contento: era uno scudo nuovo e diciamo così gliel'ho lasciato. Chi se ne frega? La mia pelle è mia, di scudi ne piglio uno nuovo domani ARCHILOCO Un fico campagnolo, beccato da molti uccelli: Pasifile gentile non manda indietro nessuno ARCHILOCO La vedi cinta di selvaggio verde, l'isola, un dorso d'asino sul mare: non è bella nè allegra e buona per amare come la spiaggia in riva al mio torrente... ARCHILOCO Sette nemici kaputt, un lavoro veloce (eravamo in cinquanta a farli fuori) ARCHILOCO La gente non rispetta chi è morto e non lo segue ma va dappresso ai vivi, e così ci conviene, noi che campiamo ancora - il guaio vero è crepare ARCHILOCO Io so fare una cosa molto importante: ricambiare col male chi mi avrà fatto male ARCHILOCO Ho una voglia di spaccarti la faccia come di bere vino quand'ho sete ARCHILOCO Cuore mio, devastato da mali senza fine, svegliati! c'è da lottare, ai nemici fa' guerra, faccia a faccia combattili, sta' duro! Non esaltarti se vinci, se perdi non chiuderti in casa a piangere: sii allegro, sii anche amaro ma sii sempre te stesso: tu lo sai sotto quale destino l'uomo lotta ARCHILOCO Ora comanda Leofilo, ora Leofilo parla, ora Leofilo è tutto, ora ubbidiscono a lui... ARCHILOCO E so i canti di chiesa degli ubriachi, li so cantare tutti col mio cuore di vino ARCHILOCO Oh, se mi capitasse di tenerle anche solo una mano... Preso dal desiderio son qui, senza pensare senza vivere - solo c'è il dolore che l'amore mi ficca nelle ossa ARCHILOCO Un desiderio feroce tanto il cuore mi prende che non ci vedo più, che il coraggio mi scappa dal petto e non so dove sia finito ARCHILOCO Le ginocchia mi ballano, amico mio, il desiderio mi vince ARCHILOCO Voglio vederti in mezzo ai cavalloni e poi mezzo annegato sulla riva al freddo, nudo, e arrivino i banditi a farti schiavo e a fartela pagare. Tutto coperto d'alghe, a denti stretti, faccia a terra, da bestia, sulla riva, così vorrei vederti: tu, I'amico che "fidati-di-me" e poi m'hai tradito ARCHILOCO E dopo che si profumò i capelli e i seni avrebbe fatto sangue a un santo lo non invidio il re coi suoi molti tesori nè voglio la potenza degli dei nè m'attira il potere: sono cose tutte lontane assai dagli occhi miei ARCHILOCO Con un rametto di mirto e una rosa in mano sorrideva, e i suoi capelli sul collo le cadevano e le spalle ARCHILOCO Febo, tu che comandi, fa' crepare 'sta razza di bastardi, tu che lo puoi fare ARCHILOCO Vedi, Glauco? Laggiù, là dentro il mare, I'onda combatte e attorno alla scogliera s'addensano le nubi e la bufera... Nell'aria, una paura a tradimento ARCHILOCO Non mi va un capitano a petto in fuori, pettinato benino, barba fatta: datemene uno piccolo, magari storto di gambe, ma coi piedi per terra, e che abbia i coglioni IPPONATTE Mercurio, san Mercurio, san Mercurio da Bari, figlio della madonna, qua fa freddo, ti prego, regala un bel mantello al tuo Ipponatte e un vestito, e le scarpe, e due scarponi, e magari sessanta bigliettoni: rubali a qualcun altro, che ti frega? IPPONATTE Tenetemi il mantello, che gli spacco la faccia. Sinistro-destro: e tutti dritti in bocca IPPONATTE Mi dessero una bella ragazzina, tenerella. . . MIMNERMO Perchè vivere ancora, senza lo splendido Amore? Meglio morire, quando non avrò più cari i teneri segreti e i dolci doni ed i baci - unici fiori da giovinezza dati agli uomini e alle donne... MIMNERMO Come le foglie che nel tempo lieve di primavera nascono nel calor del sole così per breve tempo come loro godiamo la dolce giovinezza, divinamente ignorando il bene e il male. Ma le nere dee sono pronte per noi con il peso degli anni e con la morte: chè i giovani anni non sono più del rapido corso del sole - e quando il nostro tempo è tramontato è meglio morire che vivere MIMNERMO Ma poco tempo - come un sogno - dura la dolce gioventù: paurosa informe vecchiaia sopra il capo le preme e orribile ti rende e t'umilia e deride e annebbia la vista e i ricordi e li uccide SAFFO Mi pare un dio chi felice ti siede accanto e stretto a te le tue parole si gode e il dolce amoroso sorriso e il cuore balza in petto. Se ti vedo un attimo, ammutolisce la voce tace la lingua una fiamma sottile mi freme lungo il corpo - più non vedo e più non sento e sudo freddo e sono pronta a morire... SAFFO Le stelle attorno alla lucente luna ancora una volta svaniscono e lei spande il suo chiaro sulla terra, lieve luce d'argento... SAFFO Potessi averla anch'io, o Dea bionda, potessi, aver questa fortuna! SAFFO Ma io ti ho amato tanto tanto ed eri - allora - una monella goffa e magra SAFFO E sul mio letto morbido il tuo corpo, se sarai stanca,poserò pian piano... SAFFO Hai fatto bene a venire - ti volevo Acqua per il mio corpo che bruciava SAFFO Coglieva dolcissima i fiori una ragazza - io la vidi... SAFFO Rabbrividì l'anima alle colombe, mute restarono le ali... SAFFO Cavalli e fanti e corpi armati in guerra è l'ideale di certuni - navi sognano altri - ma il più grande è l 'amore. Pensaci: pure Elena la bella, la più bella di tutte, per amore abbandonò lo sposo e andò per mare ad Ilio nè mai più si volse indietro e cancellò la figlia e padre e madre. Cosi la travolse la dea. E tu, lontana, così sei nel ricordo. E ti rivedo, amata, che cammini nella luce - per te tutti gli eserciti darei del mio paese e tutte le armi e i soldati SAFFO D'allegri fiori cingiti i capelli, amata mia, e intreccia le ghirlande d'erba di campo con le dita lievi. La nostra dea e le Grazie sono amiche dei fiori, non ne gode lo sguardo chi non li ha per corona SAFFO Cosi insieme danzavano allora le donne cretesi muovendo svelte i piedi attorno all'ara . Sfioravano lievi le cime dell'erba del tenero prato SAFFO L'amore che mi scuote nel profondo come vento sugli alberi, sul monte SAFFO Desiderio di te mi sconvolge mi fa tremare nèl corpo - l'amore è belva troppo dolce troppo amara SAFFO E non mi pensi più, e già immemore voli presso una donna che non sono io SAFFO La luna risplendeva piena, ed esse si disponevan torno torno all'ara... SAFFO Tramontò già le Pleiadi e la luna passo già mezzanotte, e passa il tempo Ed io son qui, sola SAFFO A cosa, dolce amico, mi somigli? A un alberello gentile, amico mio, assomigli SAFFO Queste canzoni canterò alle mie care ragazze... SAFFO "E te lo vorrei dire, ma ho paura..." "Se tu amassi davvero, se potessi dirmi senz 'arrossire queste cose, tu mi diresti tutto, amato mio: e i tuoi occhi sarebbero più belli" SAFFO Ho una bambina bella, pare un fiore dai ricci d 'oro la bambina mia. Conta più lei per me di tutto il regno, conta persino più della mia isola amata SAFFO Dolce madre, non più lavorerò con te su questa tela l'amore di un ragazzo mi ha presa e la lieve Afrodite SAFFO Come il frutto più bello, più rosso, sull'alto del melo che il contadino non colse - non ce la fece a toccarlo, troppo alto per lui era il ramo... SAFFO Resterai lì distesa e non ricorderanno nulla di te nè ci sarà rimpianto per te che non hai scelto l'allegria, chiusa in te stessa. Ed anche nel paese di Ade vagherai senza sapere fluttuando fra le informi ombre dei morti SAFFO Mia madre mi diceva che un bel nastro - da ragazza, ai tempi dei nastri sui capelli già le bastava, rosso, per sentirsi più bella. Ma tu, testarossa, avevi sui capelli solamente dei fiori, tu capelli di fuoco. Ed adesso mi chiedi un cappellino: ma il tuo ragazzo, sai, non è d'accordo... SAFFO Nella città lontana tu rivedi la nostra allegra vita. Ti ricordi, che gioia il tuo canto, e come t'ammirava la tua compagna? Ed ora fra le donne splendi laggiù, come la rosea luna, a notte, fra le evanescenti stelle le fa sbiadire e libera si posa sul mare scintillante e sopra i fiori dei campi - quando fresca la rugiada li bagna e rifioriscono le rose. E cammini e ricordi, e nostalgia il tuo cuore d'amica getta indietro e "Tornate!" tu gridi, muta, a noi SAFFO Tu mi lasciavi, io morivo. Piangevi, dicevi: "Saffo, come non vorrei lasciarti!". Io ti risposi: "Sii felice dove vai, e pensa un poco a me, perchè io ti ho amata". Vedi? Quanta gioia, quante viole raccolte e quante rose insieme, quanti fiori fra i capelli, quante ghirlande a maggio mi donavi e quante io a te, e come il corpo spargevi di profumo lucente, e come a letto il desiderio ardente della tua dolce amica acquietavi... Non c'era fonte, allora, nè ruscello nè collina nè sacro bosco senza i nostri corpi uniti nella danza... SAFFO Espero, tutto riporti quel che disperse nella luce Aurora, riporti la capretta,riporti l'agnella, riporti la ragazza tenerella alla madre... SAFFO Voce di primavera, dolce canto, usignuolo... SAFFO Ceci d'oro crescevano sulla riva del mare... SAFFO "Gioventù, gioventù, mi lasci e te ne vai?" "Mai più verrò da te, mai più verrò" ALCEO Dolce sorriso, chioma di viola, bellissima Saffo... ALCEO Ora bisogna bere, ora sbronziamoci tutti, ora! chè finalmente Mirsilo è crepato ALCEO Ebro, il fiume più bello, tu che scendi dentro il mare di porpora fra i Traci allevatori di cavalli! Vengono alle tue rive le ragazze, i fianchi accarezzati dalle mani lievi; e l'acqua è dolce, là, come un profumo... ALCEO Tempesta dio nel gran cielo d'inverno Gelò già la corrente nei ruscelli Tu scaccia il freddo, tieni forte il fuoco e versa nella coppa molto vino, non risparmiare! E nastri sulla testa... ALCEO Non lasciamo, mio caro, I'animo nostro ai mali, non serve a nulla piangere; piuttosto ubriacati! La sola cura è il vino ALCEO O conchiglia del mare, figlia di spiaggia e di schiumante onda, come intenti ti guardano i fanciulli! ALCEO Combattendo fra i venti, il mare pazzo ci sbatte avanti e indietro, onda dopo onda. La nera nave va fra i cavalloni Sul naufrago equipaggio alla deriva il tifone infierisce, e già è sommersa una parte dell'albero, e la vela già senza vita pende e già i brandelli con l'ancora e le cime porta il vento ALCEO Bevi vino, rinfrescati: la stella d'estate tornò in cielo e lo scirocco calò pesante e regna su ogni cosa la sete. Piano dentro i cespugli vibra il canto della cicala, ininterrottamente, e il sole è fermo e tutto si dissecca sotto il suo fuoco e già fiorisce il cardo. E brucia il ventre delle donne e lenta muore la voglia ai maschi e le ginocchia si sciolgono e i pensieri sotto il sole. ALCEO Sento nell'aria i fiori - è primavera. Presto, mettimi vino nel bicchiere! ALCEO Sl; ne ho passate tante: versa, versa sulla povera testa, sul petto ormai grigio di pelo un po' d'unguento... ANACREONTE Ragazzo dallo sguardo di fanciulla io ti guardo e non sai che tu stringi nel pugno i fili dell'anima mia... ANACREONTE Ed è arrivato il mese del dio del mare e gonfiano le nubi d'acqua e già cupamente la bufera s'annuncia di lontano... ANACREONTE Porta qui l'acqua, amico, porta il vino, portatemi ghirlande di bei fiori chè voglio fare a pugni con l'amore ANACREONTE Voglio cantare Amore delicato di mille fiori allegri inghirlandato Amor che vince gli uomini e gli dei ANACREONTE Facciamo l 'amore? - mi piace come ti muovi tu, mi piace come sei ANACREONTE Nel letto in cui non fece, ma fu fatto... ANACREONTE Volo leggero verso il monte Oblìo è colpa dell'amore che non mi vuole più ANACREONTE Qui è sepolto Timocrito che fu soldato in guerra: la guerra qmmazza i meglio e lascia andare i vili ANACREONTE Ti prego, tu che giochi con l'invincibile Amore con le ninfe occhichiari e con l'azzurra Afrodite, Dioniso, ti prego, pellegrino dei monti, non scordare la mia preghiera, aiutami: il mio amato - Cleobulo - convincilo ad amare ANACREONTE Amo Cleobulo, io, Cleobulo mi fa impazzire, Cleobulo oh se me lo farei! ANACREONTE Amore dai capelli illuminati la sua palla rossa mi getta: tirala, grida, a quella ridarella dai piedi nudi! Lei è di Lesbo bella e i miei riccioli grigi non le vanno: chissà se altri capelli... ANACREONTE Così ancora una volta mi tuffai giù dallo scoglio nel mare grande d'amore... ANACREONTE Dolce, un animaletto smarrito nel bosco, tenerello, senza i suoi: cosl; tutto tremante, guardava... ANACREONTE Potessi morire! Soltanto cosi potrei salvarmi dal tuo male ANACREONTE La testa è grigia e già una ciocca è bianca, l'allegra giovinezza non c'è più e ingialliscono i denti... Poco tempo mi resta ormai da vivere, ed è triste. E a volte un turbamento - una paura mi prende a quel pensiero: sono amare le vie dell'Ade ed è ben duro viaggio scenderci dentro e non tornarne più ANACREONTE Ed ancora una volta all'improvviso il desiderio colpisce. Duri i pugni d'amore, troppo rapido il fiume da cui non esci più ANACREONTE Amica degli ospiti, cara, dammi da bere, ho sete... ANACREONTE Ma restò senza luce il suo viso d'argento... Rondine amica dal canto gentile... ANACREONTE Mezza pizza ho mangiato, ma di vino una bottiglia sana. Ho la chitarra e ora canto qualcosa alla mia bella ANACREONTE Aveva un vestituccio da due soldi, un anello di legno, e per grembiule il copertone d'uno scudo vecchio. Girava assieme a serve e marchettari facendo soldi a forza d'intrallazzi (e prese in piazza, nudo, gran nerbate da levargli la pelle e i quattro peli). E ora gira in carrozza, riverito, gioielli d'oro, ombrello- una puttana ANACREONTE Quando t'ubriachi sembri la bufera che sbatte sulla riva e fa casino e tutto questo per un po' di vino ANACREONTE Ehi, gambelunghe che mi guradi male e te ne scappi, cavallina! Credi che non ci sappia fare? Se potessi ti metterei le redini, ma strette, e sai che cavalcate... E tu tranquilla ridi: è che non hai trovato chi ti doma ANACREONTE Amo e non amo, di nuovo - e sono pazzo e sono sano insieme ANACREONTE Non mi piace, bevendo un po' di vino chi racconta battaglie e le sue guerre: meglio parlar d'amore e di poesia, cantar lievi canzoni, allegramente ASCLEPIADE Smaschera amore il vino: il tuo bicchiere accusa te che neghi, innamorato, ma chini il capo, triste, e scoppi in pianto e ti scivola piano la ghirlanda TEOGNIDE L'ansie dell 'uomo volano con ali iridescenti si sfanno all'urto triste del tempo e della vita ALCMANE Dormono gli alti monti e gli abissi e gli scogli del mare e le paludi. Dormono gli animali della terra e le belve sui monti e le città delle api. Dormono i grandi mostri nel profondo viola del mare, dormono gli stormi alati dei gabbiani... ALCMANE Non più, fanciulle dal dolcissimo canto, dalla gentile voce, non più le forze mi reggono. Oh se fossi un gabbiano, divino uccello del mare! Scivola sopra l'onda in compagnia delle alcioni, sopra il mare di viola, libero dentro il cuore. STESICORO Canta per me, dolce Poesia, la canzone dei ragazzi dell'isola, e accorda le corde della musica al tuo canto IBICO E ancora una volta il desiderio mi appare dietro le cigiia scure d'un ragazzo tessendomi una rete incantatrice Lo vedo, ed ho paura - in fondo sono un cavallo sfiancato, che ai suoi tempi vinceva ma senza illusioni, adesso, corre le ultime gare IBICO Eurialo, fiore azzurro delle dee, le dee dai bei capelli, occhi gentili t'han cresciuto con loro fra le rose SIMONIDE Non dire mai "domani", mai non dire "sarò sempre felice": il tempo vola e d'un insetto il capriccioso volo non è più certo e lento del destino La primavera e i profumi d'aprile e una rondine nera... SIMONIDE Rossa la bocca selvaggio il grido di lei ch'era ancora ragazza SIMONIDE Sulla sua testa gli uccelli, a migliaia, e dentro il mare i pesci nell'azzurro gioivano al suo canto SIMONIDE Poco è in potere degli uomini, molti sono i mali e un peso dopo l'altro ci getta addosso la vita. Morte sta lì per tutti, i coraggiosi e i vili SIMONIDE Già gli usignoli dal trillante canto, in primavera... SIMONIDE Dei morti alle Termopili la sorte è bella e fortunato fu il destino, un altare è la tomba ed il ricordo non un lamento ma di lotta un canto A questa veste funebre nè il tempo nè l'abbandono toglieran splendore: vive in questo sepolcro e gli è compagno il nome della Grecia. Così dice Leonìda, re di Sparta, che il valore conosce bene e sa cos'è la gloria. PINDARO Fior di viola, splendente, vivi nei canti, Atene, tu che hai difeso l'Ellade, tu ardita, tu città degli dei COLOPHON QUESTO LIBRO E’ STATO COMPOSTO IN CARATTERE TIMES NEW ROMAN NEL DICEMBRE 2005, DA QUALCHE PARTE IN ITALIA, PER I SUOI AMICI MARDIPONENTE mardiponente mardiponente