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Parte I Cap 4.1- Lavoro ed energia 4.1
Nicola GigliettoA.A. 2013/14 Parte I Cap 4.1- Lavoro ed energia Cap 4.1- Lavoro ed energia Abbiamo visto come applicare le leggi della dinamica in varie situazioni. Spesso però l’analisi del moto spesso risulta complicata o in altri casi si verifica che la forza agente è variabile nel tempo (e quindi anche l’accelerazione). Esiste un approccio alternivo all’analisi del moto che si realizza introducendo i concetti di lavoro ed energia. 4.1 - Lavoro di una forza costante 4.1 - Lavoro di una forza costante 4.1 - Lavoro di una forza costante Il lavoro svolto da una forza F è definito dal seguente prodotto scala~ · ∆s ~ = F∆scosθ = (Fcosθ)∆s = Fs ∆s ovvero il lavore: L = (W) = F ro è pari al prodotto della componente della forza nella direzione dello spostamento, moltiplicato per lo spostamento stesso. Dalla definizione se una forza è perpendicolare allo spostamento il lavoF θ Fs s ro risulta nullo. Tale definizione comporta che il lavoro ha un segno: se l’angolo θ tra la forza e lo spostamento è θ ≤ 90◦ il lavoro è positivo altrimenti sarà negativo; in quest’ultimo caso la componente della forza nella direzione dello spostamento è di conseguenza opposto allo spostamento stesso. Unità di misura: per il lavoro si usa il Joule e 1 Joule = 1 Newton · 1m ed è la stessa unità di misura dell’energia. Parte II 4.4 Lavoro compiuto da forze variabili Lavoro ed energia 1 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 4.4 Lavoro compiuto da forze variabili Lavoro compiuto da forze variabili Lavoro compiuto da forze variabili (lungo il percorso) Estendiamo la definizione R xf usando gli integrali Se lo spostamento è diretto lungo x si ha: L = xi Fx dx è il lavoro compiuto in uno spostamento sull’asse x. In generale per una forza ed uno spostamento R B con qualunque direzione si ~ per cui scomponen~ · ds ottiene che se la forza è un integrale di linea A F ~ = Fx î + Fy ĵ + Fz k̂ per calcolare il lavoro dobbiamo prima consido si ha F ~ = dx î + dy ĵ + dz k̂ di conseguenza derare lo spostamento infinitesimo ds ~ = Fx dx + Fy dy + Fz dz. Possiamo ri~ · ds il lavoro infinitesimo è dL = F Rr Rx Ry Rz condurre il caso generico ad una somma di 3 integrali: L = rif dL = xif Fx dx + yif Fy dy + zif Fz dz (~ ri = xi î + yi ĵ + zi k̂ e r~f = xf î + yf ĵ + zf k̂ sono i vettori posizione iniziale e finale) Il lavoro è additivo, ovvero il lavoro è pari alla somma dei lavori delle singole forze agenti. Vediamo alcune applicazioni: (4.2) Lavoro della forza peso (4.2) Lavoro della forza peso Calcoliamo il lavoro per uno spostamento generico: L= Z B A ~ = ~ · ds F Z −mg Z B A yB yA Z ~ = (−mg)ĵ · ds dy = mg(yA − yB ) Il lavoro della forza peso dipende solo dal dislivello (non dipende dal percorso) (4.3) Lavoro svolto da una molla (4.3) Lavoro svolto da una molla Le molle seguono la legge di Hooke F=-kx che descrive ad esempio il caso di una molla che si può muovere lungo l’asse x. Il lavoro necessario a spostare Lavoro ed energia 2 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 una molla dalla sua posizione di riposo (che assumiamo essere x=0) è L= Z B ~ = (Fel )ûx ds A Z xf (−kx)dx = xi 1 1 − kx2 |xxfi = − k(x2f − x2i ) 2 2 Parte III 4.1 - Teorema del lavoro e dell’energia cinetica 4.1 - Teorema del lavoro e dell’energia cinetica Definiamo come Energia Cinetica la forma di energia connessa allo stato di moto di un corpo e si definisce come K = (Ek ) = 21 mv2 e si misura anch’essa in Joule. Il teorema stabilisce che L = ∆Ek = Ek,f − Ek,i ovvero che il lavoro compiuto da una forza comporta una variazione di energia cinetica. Questa espressione permette di definire anche l’energia (in generale) come la capacità di un corpo a compiere un lavoro. La definizione generaleRdel lavoro (per comodità considero R xf solo uno spostamento lungo x) xf è : L = xi Fx (x)dx e Fx = max ⇒ L = xi max dx esplicitiamo la funzione integranda: dvx dvx dx dx = m dx = dt dx dt dvx dx = mvx dvx = mvx dx max dx = m avendo usato delle funzioni composte. Quindi si otR x le regole di Rderivazione v vx,f tiene L = xif Fx (x)dx = vx,i mvx dvx = [ 12 mvx2 ]vx,f x,i Se teniamo conto anche delle altre componenti risulterà quindi L = 12 mvf2 − 12 mvi2 = ∆Ek = ∆K Di conseguenza il teorema si può applicare in qualunque situazione (ad esempio quando F ed a sono variabili). Pertanto abbiamo dimostrato il teorema, che stabilisce che l’energia cinetica aumenta se il lavoro è positivo o diminuisce se il lavoro è negativo. In altre parole possiamo anche dire che l’energia cinetica è pari al lavoro necessario a portare alla velocità v un corpo inizialmente fermo o il lavoro cambiato di segno per fermare un corpo di massa m in moto con velocità v. Lavoro svolto da una generica forza in 3d Lavoro ed energia 3 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 1 ESERCIZIO Lavoro svolto da una generica forza in 3d Concludiamo questa parte di teoria verificando la validità del teorema anche nel caso di forza qualunque con direzione generica: il lavoro infinitesimo ~ = Fx dx + Fy dy + Fz dz per ~ · ds scritto in termini delle componenti: dL = F R r~f R xf R yf R zf ~ = ~ · ds cui il lavoro totale è L = r~i F xi Fx dx + yi Fy dy + zi Fz dz e per ognuna delle componenti valgono i teoremi dimostrati prima. Potenza Potenza Definiamo come Potenza la rapidità con la quale viene sviluppato un lavoro nel tempo ovvero in termini matematici: P̄ =< P >= ∆L ∆t (Potenza istantanea) La potenza si misura in Watt media) P = dL (Potenza dt (W): 1W=1J/1s Dalla stessa definizione è possibile dare una unità di misura alternativa per l’energia: L =< P > ∆t ⇒ Watt x secondi = Joule (energia) ad esempio: 1 wattora (1 watt · 1 hr) = 1 W · 3600 s= 3600 J e analogamente per i multipli. Legame Potenza-Forza d ~ ~ ~ P = dL dt = dt (F · ds) = F · d~ s dt ~ ·~ =F v (per F costante) Verifiche Quale affermazione delle seguenti è l’unica corretta? ~ e~ [¡+-—alert@+¿]Il lavoro è dato dal prodotto vettoriale di F s Il lavoro è Fs, con F forza e s spostamento Un lavoro positivo fa aumentare l’energia cinetica Il lavoro non è mai negativo La 3) è quella giusta 1 Esercizio Esercizio Una cassa di M=15 Kg è trascinata in salita su una piano rampa liscia a velocità costante, per una distanza d= 5.7 m e fino ad una altezza h=2.5 m rispetto al punto di partenza, ed infine si arresta. Calcolare: 1. 4. 3. 2. il lavoro svolto dalla forza peso; 2. il lavoro della tensione T della fune usata. Lavoro ed energia 4 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 3 PROBLEMA 7.17 Soluzione: 1) la forza peso è costante quindi il lavoro è dato da L = ~ · d~ = mgcos(90◦ +θ)d = −mgsinθd e θ è l’inclinazione della rampa rispetto P all’orizzonte data anche da sinθ = hd quindi L = −mgd hd = −15Kg9.8m/s2 · 2.5m = −368J 2) La tensione della fune T non è nota quindi non possiamo sapere se è una forza costante a meno che non risolviamo la dinamica del sistema (quindi fare il bilancio delle forze ecc.) Tuttavia possiamo usare il teorema del lavoro e dell’energia nella forma generica e applicata a tutte le forze agenti: R L = ∆Ek = 0 perchè il corpo parte da fermo e si ferma alla ~ = LP + LN + LT Il primo termine è già noto, ~ +T ~ +N ~ ) · ds fine. L = (P N è la reazione normale del piano che essendo normale è perpendicolare allo spostamento che è parallelo al piano. Quindi LN = 0 ed in definitiva LP + LT = 0 ⇒ LT = −LP = +368J 2 Problema 7.8 Problema 7.8 Un blocco di massa M=0.4 Kg scivola, con velocità costante v=0.5 m/s, su un piano orizzontale privo di attrito. Il blocco si arresta comprimendo una molla collocata sul suo percorso. Se la costante elastica è k=750 N/m di quanto viene compressa la molla? Rx Rx Il lavoro per comprimere una molla è L = xif F (x)dx = xif (−kx)dx = − 21 k(x2f − x2i ) e nel nostro caso xi = 0 è la posizione a riposo della molla e xf è la posizione finale ignota. Applichiamo il teorema L = ∆K = − 12 kx2f e per l’en. cinetica ∆Ek = 21 (M vf2 − M vi2 ). La velocità finale eec vf = 0 q M v2 quindi − 21 kx2f = − 12 M vi2 da cui x2f = k i ⇒ xf = M k vi = 1.2cm. 3 Problema 7.17 Problema 7.17 Un elicottero recupera un uomo di massa M=72 Kg, sollevandolo di 15 m, con una accelerazione pari a 0.1g. Calcolare il lavoro fatto sull’uomo: a) dall’elicottero; b) dalla forza peso; c) la velocità e l’energia cinetica dell’uomo un attimo prima di entrare nell’elicottero. Lavoro ed energia 5 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 4 ESERCIZIO Durante la salita si ha T − Mg = Ma il lavoro fatto R h dall’elicottero è il lavoro fatto dalla tensione della fune W = L = 0 T dxricavando T dall’eq. della dinamica T = M (g + a) = 72(1 + 0.1)g = 79.2 · g N ⇒ 4 Lel = T · h = 79.2 · 9.8 · 15 J = 1.2 · 104 J LP = −M gh = −1.1 q · 10 J Ltot = Lel + LP = ∆Ek = 21 Mvf2 ⇒ Ltot = 0.1 · 104 J e vf = 5.4 m/s 4 2Ltot M = Esercizio Un blocco di massa M è tirato da fermo da una forza F. Considerando che M=6Kg e F=12N, calcolare la velocità del blocco dopo aver percorso un tratto di s=3m, sia nel caso del piano liscio che il caso del piano scabro, con µd = 0.15. Nel caso il piano sia liscio e senza attrito possiamo utilizzare il teor. lavoro-en.cinetica dal momento che si vuole sapere solo la velocità finale (cambiava totalmente la risoluzione se si vole~ +N ~ +P ~ )·~ va conoscere il tempo impiegato): il lavoro complessivo è L = (F s ~ ~ ma N e P sono ⊥ a ~ s quindi risulterà L = F s = ∆Ek e poichè vi = 0 als 2·12·3 2 2 lora si ha F s = 21 M vf2 da cui ricaviamo vf2 = 2F M = 6 m /s per cui √ vf = 12m/s = 3.5m/s Nel secondo caso agisce anche la forza di attrito che risulta essere costante e pari a Fa = µd N = µd M g ed il lavoro totale è L = (F − Fa )s = F s − µd N s = F s − µd M gs con il segno meno che nasce dal fatto che la forza di attrito ha verso opposto allo spostamento. In realtà tutte le forze di attrito producono lavori negativi in quanto oppongono resistenza al moto e tendono a ridurre l’energia cinetica. Facciamo i conti: Fa = 0.15·6·9.8N = 8.82N quindi L = (F −Fa )s = (12−8.82)·3J = ∆Ek ⇒ a )s = 3.18m2 /s2 ⇒ vf = 1.8m/s vf2 = 2(F −F M Esercizio 22P Esercizio 22P Un blocco di 250 Kg è lasciato cadere su una molla verticale avente costante elastica k=2.5N/cm. Il blocco rimane poggiato sulla molla che si comprime di 12 cm prima di fermarsi. Durante la compressione quale lavoro viene svolto (a) dalla molla, (b) dalla forza di gravità (c) qual’era la velocità del blocco al momento dell’urto con la molla? (d) raddoppiando la velocità quanto diventa la compressione della molla? k = 2.5 N/cm = 250 N/m a) Lavoro molla: L = − 21 k(x2f − x2i ) = Lavoro ed energia 6 Nicola GigliettoA.A. 2013/14 4 ESERCIZIO − 12 kx2 = −125 · (0.12)2 J b) Lavoro gravita’ L = mgh > 0 non sapendo h possiamo usare il teorema lav-en. cinetica: L = Lp + Lm = 0 Esercizio 7.31 (ed.VI) Esercizio 7.31 (ed.VI) La cabina di un montacarichi a pieno carico ha una massa complessiva di 1200 kg e deve salire di 54 m in 3 min. Il contrappeso ha una massa di 950 kg. Supponendo il movimento a velocità costante trovare la potenza richiesta al motore quando il cavo solleva la cabina. Complessivamente se la cabina sale (lavoro negativo), il contrappeso scende (lavoro positivo) e si ha che LM − Mg · 54 + mg · 54 = 0 (non varia l’en. cintetica) per cui il lavoro del motore è LM = (1200 − 950) · 9, 8 · 54 = 132.3 kJ la potenza è 132300 L ∆t = 180 = 735 W Esercizio 7.46 (ed VI) Una cassa di massa 230 kg è sospesa tramite una fune lunga 12,0 m. Spingendo orizzontalmente sulla cassa con una forza F variabile, la spostiamo di 4 m sul piano orizzontale. 1. a) Qual’eec l’intensità della forza nella posizione finale? 2. b) Qual’è il lavoro totale fatto sulla cassa? 3. c) Qual’è il lavoro fatto dalla sola peso e dalla fune? Per i punti b) e c) tenere conto che all’inizio e alla fine la cassa è ferma. Nella posizione finale abbiamo una situazione di equilibrio il diagramma delle forze ci suggerisce le seguenti equazioni: x: F − T sin θ = 0 e y: Mg d +T cos θ−Mg = 0 pertanto T = cos θ e F = T sin θ = Mg tan θ e tan θ = L 4 per cui F = 230 · 9, 8 12 = 751, 3 N b) Il teorema del lavoro-en.cinetica ci dice che L = LF + LP + LT = ∆Ek = 0 pertanto il lavoro totale è nullo inoltre LP = M~g · d~ = 0 (perchè . . . ) e LF = F~ · d~ = F · d = Lavoro ed energia 7