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La ripartizione trasversale dei carichi
modulo D I ponti 1 Unità 1 La progettazione dei ponti La ripartizione trasversale dei carichi La disposizione dei carichi da considerare nei calcoli della struttura deve essere quella più gravosa, ossia quella che determina i massimi valori delle sollecitazioni. Tale aspetto investe due problemi: – determinazione della massima sollecitazione tagliante in una sezione e individuazione della sezione ove si verifica il massimo dei momenti flettenti, studio sommariamente effettuato nel testo limitatamente a travi appoggiate agli estremi; – disposizione trasversale più gravosa dei carichi con determinazione delle quote di questi che competono alle varie travi principali, ossia la ripartizione trasversale dei carichi, tenendo conto che i carichi percorrenti un ponte si trovano normalmente in posizione eccentrica rispetto all’asse longitudinale della struttura. fig. 1 fig. 2 U. Alasia - M. Pugno, Corso di Costruzioni 5 © SEI, 2011 Quest’ultimo problema può essere risolto applicando l’ipotesi semplificata di Albenga-Courbon, in base alla quale la sovrastruttura si considera costituita di travi longitudinali fra loro collegate da traversi infinitamente rigidi, per cui tutto l’impalcato si comporta come un elemento perfettamente rigido e quindi non può inflettersi nel piano trasversale verticale. Il metodo di Albenga-Courbon è approssimato, però presenta il vantaggio di un’applicazione abbastanza semplice; può essere applicato solo per impalcati a pianta rettangolare allungata. Al fine di capire il criterio posto alla base dell’ipotesi di Courbon, prendiamo per primo in considerazione un ponte con traversi di limitata sezione, e pertanto particolarmente flessibili, e supponiamo che il carico sia disposto vicino al bordo del marciapiede laterale [fig. 1]; a causa della notevole flessibilità dei traversi, questi e la soletta si deformano trasversalmente e il carico si distribuisce in modo differente fra le varie travi, e precisamente le travi A e B sopportano la maggior parte del carico, mentre la trave D è quasi scarica. Courbon considera invece i traversi con una rigidezza elevata, perfettamente solidali con le travi principali, e le due serie di travi presentano una rigidezza flessionale pressoché uguale. Con tale situazione il complesso di impalcato, costituito di travi principali, traversi e soletta, non può flettersi trasversalmente come prima per effetto del carico, che provoca invece una rotazione rigida dell’impalcato in senso trasversale [fig. 2], determinando una ripartizione lineare dei carichi. Poiché il carico considerato percorre di norma il ponte in posizione eccentrica, la risultante P di tale carico presenta un’eccentricità e rispetto all’asse longitudinale, per cui la situazione è analoga a quella che si ha nella presso-flessione, riferita però a un sistema discontinuo formato dalle n travi principali. modulo D 2 Unità 1 La progettazione dei ponti I ponti Applicando il teorema del trasporto, la situazione anzidetta è uguale a quella che si ha applicando la forza P sull’asse longitudinale e aggiungendo il momento M = P ⋅ e [fig. 3]. Poiché il carico P può assumere infinite posizioni, occorre determinare, in funzione di ogni valore dell’eccentricità e, la quota parte di P che viene a gravare su una determinata trave. Prendiamo quindi in esame una soletta di impalcato e immaginiamo di sostituire le travi principali, che supponiamo di uguale rigidezza, ossia con uguale momento d’inerzia, omogenee, con le stesse caratteristiche geometriche di sezione e uguale interasse, con altrettante molle anch’esse tutte con le medesime caratteristiche. La forza P [fig. 4a] applicata sull’asse longitudinale del ponte determina uno spostamento δ uguale di tutte le molle, dipendente dall’intensità della P, ognuna delle quali ha una reazione r con intensità: P n essendo n il numero delle molle, ossia delle travi principali. Il momento P ⋅ e, applicato in corrispondenza dell’asse della carreggiata [fig. 4b], provoca una rotazione rigida α dell’impalcato intorno al punto O con spostamenti δ tutti differenti, ma proporzionali alla distanza d delle molle, ossia delle travi, dall’asse, che reagiscono con reazioni r⬘ diverse in quanto diverse sono le aliquote del carico P che ogni molla deve sopportare e che determinano il loro spostamento. Generalizzando, la reazione r⬘i di una generica molla i risulta [fig. 4c]: r= r⬘i = δi = α ⋅ di [1] [2] fig. 3 e quindi: α= r⬘i di [3] a) essendo δi il suo spostamento e d i la sua distanza dal punto O. Per l’equilibrio alla rotazione dell’impalcato, al momento M = P ⋅ e devono opporsi i momenti delle reazioni r⬘ di tutte le molle, sempre rispetto al punto O, e quindi deve essere: i=n P ⋅ e = ∑ r⬘i ⋅ di b) Sostituendo la [2]: i=n i=n i=1 i=1 P ⋅ e = ∑ α ⋅ d2i = α ⋅ ∑ d 2i e per la [3]: c) r⬘ i=n P ⋅ e = i ⋅ ∑ d 2i di i=1 da cui: r⬘i = P ⋅ e ⋅ di i=n ∑ di2 i=1 fig. 4 U. Alasia - M. Pugno, Corso di Costruzioni 5 © SEI, 2011 i=1 modulo D 3 Unità 1 La progettazione dei ponti I ponti Per il principio di sovrapposizione degli effetti l’aliquota Pi che compete alla trave i è uguale alla somma delle reazioni r ed r⬘ dovute rispettivamente al carico P e al momento M, ossia: Pi = r + r⬘i = P P ⋅ e ⋅ di ± i=n n ∑ d 2i i=1 La quota Pi del carico P che agisce sulla trave generica i è quindi data da: ⎛1 e⋅d ⎞ Pi = P ⋅ ⎜ ± i=n i = P ⋅ ki⎟ ⎜n ⎟ ∑ d 2i ⎝ ⎠ [4] i=1 Il fattore: 1 e⋅d ki = ± i=n i n ∑ d 2i [5] i=1 U. Alasia - M. Pugno, Corso di Costruzioni 5 © SEI, 2011 è detto coefficiente di ripartizione del carico P per la trave i considerata. Nella [4] il segno positivo si assume per le travi che, rispetto all’asse dell’impalcato, si trovano dalla stessa parte del carico P o della risultante dei carichi. La trave più sollecitata è sempre quella più lontana dall’asse, detta trave di riva, per cui i calcoli di progetto e le verifiche di sicurezza vengono sviluppati solo per questa trave, dato che di norma tutte le travi dell’impalcato sono uguali. modulo D 4 Unità 1 La progettazione dei ponti I ponti ESERCIZIO S V O LTO Calcolare i coefficienti di ripartizione del carico P = 70 kN gravante su un impalcato da ponte costituito di 6 travi poste a un interasse costante i = 2,00 m [fig. a] e relativi alla trave di riva. a b 1 di riva e ricaviamo il Supponiamo dapprima che il carico P venga a coincidere con la trave 䊊 relativo coefficiente k1(1) e quello k1(6) della trave simmetrica; si ha quindi: e= 5 ⋅ i = 5,00 m 2 d1 = − d6 = 5,00 m d2 = − d5 = 3,00 m d3 = − d4 = 1,00 m k1 = 1 e ⋅ di 1 5,00 × 5,00 1 ± i=n = ± = ± 0,3571 2 2 2 n 6 2 × 5,00 + 2 × 3,00 + 2 × 1,00 6 ∑ d 2i i=1 e quindi i coefficienti di ripartizione relativi alle travi 䊊 1 e䊊 6 , quest’ultima simmetrica alla 䊊 1, risultano rispettivamente: 1 + 0,3571 ≈ 0,5238 6 1 k1(6) = − 0,3571 ≈ − 0,1904 6 k1(1) = Riportando su una fondamentale i due valori calcolati si ottiene il diagramma in figura b. Per calcolare i coefficienti di ripartizione delle altre travi si considera il carico P gravante prima 2 e si ricava il coefficiente k1(2) e quello k1(5) della trave simmetrica 䊊 5 , e quindi sulla sulla trave 䊊 3 per i coefficienti k1(3) e k1(4), applicando sempre la [5]. trave 䊊 U. Alasia - M. Pugno, Corso di Costruzioni 5 © SEI, 2011 Sostituendo nella [5] si ha: modulo D 5 Unità 1 La progettazione dei ponti I ponti Più semplicemente i valori di questi coefficienti si possono ottenere considerando la proporzionalità fra i lati dei triangoli simili, individuando prima la distanza d0 dal punto O: 0,5238 : 7,33 = k1(2) : 5,33 k1(2) ≈ 0,3809 0,5238 : 7,33 = k1(3) : 3,33 k1(3) ≈ 0,2380 0,5238 : 7,33 = k1(4) : 1,33 k1(4) ≈ 0,0950 0,1904 : 2,67 = k1(5) : 0,67 k1(5) ≈ 0,0478 Per una qualunque posizione del carico P, l’ordinata, letta sul diagramma in figura b in corrispondenza del suo punto di applicazione C, fornisce il valore del coefficiente k per il quale si deve 1. moltiplicare l’intensità di P per ottenere la quota di carico che grava sulla trave 䊊 Sul Manuale sono riportati i coefficiente di ripartizione per la sola trave di riva relativi a impalcati da due a sette travi. Considerando la condizione più gravosa per carichi mobili, vengono trascurati i coefficienti negativi, in quanto comportano una riduzione dei carichi che agiscono sulla trave di riva. 1 , in funzione della posiPertanto, con i valori calcolati, le quote del carico P gravanti sulla trave 䊊 zione del carico stesso, hanno le seguenti intensità: 1: – il carico P è applicato sulla trave 䊊 P⬘1(1) = k1(1) ⋅ P = 0,5238 × 70 ≈ 36,67 kN – il carico P è applicato sulla trave 䊊 2: P⬘1(2) = k1(2) ⋅ P = 0,3809 × 70 ≈ 26,66 kN – il carico P è applicato sulla trave 䊊 3: P⬘1(3) = k1(3) ⋅ P = 0,2380 × 70 = 16,66 kN – il carico P è applicato sulla trave 䊊 4: P⬘1(4) = k1(4) ⋅ P = 0,0950 × 70 = 6,65 kN – il carico P è applicato sulla trave 䊊 5: P⬘1(5) = k1(5) ⋅ P = − 0,0478 × 70 = − 3,35 kN – il carico P è applicato sulla trave 䊊 6: Il segno negativo indica che le travi 䊊 5 e䊊 6 sono soggette a un carico diretto verso l’alto. U. Alasia - M. Pugno, Corso di Costruzioni 5 © SEI, 2011 P⬘1(6) = k1(6) ⋅ P = − 0,1904 × 70 = − 13,33 kN modulo D 6 Unità 1 La progettazione dei ponti I ponti VERIFICA Calcolare i coefficienti di ripartizione del carico concentrato P = 10 kN per le travi dell’impalcato in figura e per la posizione C del carico. 0,50 C 1 2 3 1,50 1,50 1,00 3,00 1,00 - 0,167 0,833 0,333 0,4998 1,00 0,50 [vedi figura] U. Alasia - M. Pugno, Corso di Costruzioni 5 © SEI, 2011 2,50