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Domini a fattorizzazione unica - DSAT
Complementi sui domini a fattorizzazione unica Valerio Monti 0.1 Risultati preliminari Definizione 1. Sia a = p1 p2 · · · pr un elemento non nullo e non invertibile di un dominio a fattorizzazione unica R, scritto come prodotto di irriducibili pi . Chiamiamo lunghezza di a il numero l(a) := r. Se a è invertibile poniamo l(a) := 0, mentre non è definita la lunghezza di 0. La definizione appena data è ben posta perché due differenti fattorizzazioni in fattori irriducibili dello stesso elemento in un dominio a fattorizzazione unica contengono lo stesso numero di fattori. In Z, si ha, ad esempio l(1) = l(−1) = 0, l(12) = 3 (perché 12 = 2 · 2 · 3) e l(16) = 4 (perché 16 = 2 · 2 · 2 · 2). Raccogliamo le principali proprietà della lunghezza, lasciandone la dimostrazione per esercizio. Proposizione 2. Siano a e b elementi non nulli di un dominio a fattorizzazione unica. 1. a è irriducibile se e solo se l(a) = 1; 2. l(ab) = l(a) + l(b); 3. se a divide b allora l(a) ≤ l(b); 4. se a e b sono associati allora l(a) = l(b); 5. se a divide b propriamente allora l(a) < l(b). Proposizione 3. Sia R un dominio. Un elemento p non nullo e non invertibile di R è primo se e solo se R/(p) è un dominio. Dimostrazione. Un elemento a + (p) è lo zero di R/(p) se e solo se a appartiene a (p) cioè se e solo se p divide a. In particolare (a + (p))(b + (p)) = 0 se e solo se p divide ab. Supponiamo allora che p sia primo. Siano a + (p) e b + (p) due elementi del quoziente R/(p) tali che (a + (p))(b + (p)) = 0, vale a dire p divide ab. Poiché p è primo abbiamo che p divide a o p divide b, vale a dire a + (p) = 0 o b + (p) = 0: dunque R/(p) è un dominio. Viceversa sia R/(p) un dominio e siano a e b due elementi di R tali che p divide ab, cioè (a + (p))(b + (p)) = 0. Poiché R/(p) è un dominio abbiamo che a + (p) = 0 o b + (p) = 0, vale a dire p divide a o p divide b: dunque p è primo. 1 Algebra 2 0.2 Università degli studi dell’Insubria Teorema del trasporto per domini a fattorizzazione unica Lemma 4 (di Gauss). Sia p un elemento primo di un dominio R. Allora p è un elemento primo anche in R[x]. Dimostrazione. Indichiamo con p l’ideale generato da p in R e con q l’ideale generato da p in R[x]. Grazie alla Proposizione 3 sappiamo che R/p è un dominio e pertanto il suo anello dei polinomi R/p[x] è pure un dominio. Sempre per la Proposizione 3 dobbiamo mostrare che R[x]/q è un dominio. Gli elementi di q sono i polinomi del tipo pg al variare di g in R[x]. Dunque un polinomio appartiene a q se e solo se tutti i suoi coefficienti sono multipli di p in R, cioè appartengono a p. Consideriamo ora l’omomorfismo canonico φ da R su R/p: questo si estende in maniera unica a un omomorfismo φ̂ da R[x] in R/p[x] che manda x in x. Esplicitamente, dato un polinomio f := a0 + a1 x + · · · + an xn si ha f φ̂ = ā0 + ā1 x + · · · + ān xn dove āi = ai φ = ai + p. In particolare f appartiene al nucleo di φ̂ se e solo se āi = 0 per ogni i, cioè se e solo se ciascun ai è multiplo di p in R. Per quanto detto prima il nucleo di φ̂ è dunque q. Per i teoremi di isomorfismo il quoziente R[x]/q è isomorfo all’immagine di φ̂, cioè a un sottoanello1 del dominio R/p[x], ed è quindi esso stesso un dominio, come richiesto. Corollario 5. Sia R un dominio a fattorizzazione unica e sia K il suo campo dei quozienti. Sia g un polinomio primitivo di R[x] e sia f un polinomio di R[x]. Allora g divide f in R[x] se e solo se g divide f in K[x]. Dimostrazione. Chiaramente se g divide f in R[x] allora g divide f in K[x]. Viceversa, supponiamo che g divida f in K[x] e sia h un polinomio di K[x] tale che f = hg. Sia c un elemento non nullo di R tale che h1 := ch ∈ R[x] (basta prendere un multiplo c dei denominatori di tutti i coefficienti di h). Dunque cf = h1 g. Procediamo ora per induzione sulla lunghezza di c. Se l(c) = 0, cioè l’inverso di c appartiene a R, possiamo scrivere f = (c−1 h1 )g e, quindi g divide f in R[x]. Se l(c) > 0, sia c = pd con p elemento irriducibile di R e d elemento di R. Per le proprietà della lunghezza si ha l(d) = l(c) − 1. Ora pdf = h1 g, cioè p divide h1 g. Poiché p è irriducibile e, dunque, primo in R, per il lemma di Gauss è primo in R[x] e quindi divide h1 oppure g: dal momento che g è primitivo, p divide h1 in R[x]. Sia h1 = ph2 con h2 in R[x]: abbiamo allora pdf = ph2 g e semplificando per p otteniamo df = h2 g da cui otteniamo la tesi per ipotesi induttiva. Nel corollario precedente l’ipotesi che g sia primitivo non può essere tralasciato: ad esempio 2x divide x in Q[x] ma non in Z[x]. Corollario 6. Sia R un dominio a fattorizzazione unica e K il suo campo dei quozienti. Se f è un polinomio di R[x] irriducibile di grado diverso da 0, allora f è irriducibile anche pensato come polinomio di K[x]. Dimostrazione. Gli elementi invertibili di K[x] sono quelli di grado 0, cioè gli elementi di K. Poiché f ha grado diverso da 0 non è invertibile. Sia g un divisore di f in K[x]: dobbiamo mostrare che g è invertibile in K[x] oppure associato 1 In 2 realtà non è difficile mostrare che l’immagine è esattamente il dominio R/p[x]. Algebra 2 Università degli studi dell’Insubria a f in K[x]. Sia d un elemento non nullo di R tale che dg appartiene a R[x]. Detto c il contenuto (in R) di dg si ha dg = cg 0 con g 0 primitivo in R[x]: dunque g = d−1 cg 0 e, pertanto, g e g 0 sono associati in K[x]. In particolare g 0 divide g in K[x] e, di conseguenza, g 0 divide f in K[x]: per il Corollario 5, g 0 divide f in R[x]. Poiché f è irriducibile in R[x] abbiamo che g 0 è invertibile in R[x] (e, a maggior ragione, invertibile in K[x]) oppure associato a f in R[x] (e, a maggior ragione, associato a f in K[x]). Poiché g e g 0 sono associati in K[x], nel primo caso abbiamo che g è invertibile in K[x], nel secondo che g è associato a f in K[x]. Teorema 7. Se R è un dominio a fattorizzazione unica allora R[x] è un dominio a fattorizzazione unica. Dimostrazione. Sia f un polinomio diverso da 0 e non invertibile. Mostriamo, per induzione sul grado n di f , che f si scrive come prodotto di irriducibili. Se deg f = 0 allora f è un elemento di R e si può scrivere f = p1 p2 · · · pr con ciascun pi irriducibile in R. Poiché R è un dominio a fattorizzazione unica, ciascun pi è primo in R. Per il lemma di Gauss ciascun pi è primo in R[x] ed è dunque irriducibile2 in R[x]. Sia ora deg f > 0. Consideriamo prima il caso in cui f sia primitivo. Se f è irriducibile abbiamo finito, altrimenti f = gh con g e h non invertibili. Se fosse deg g = 0 allora g dovrebbe essere un elemento di R non invertibile che divide tutti i coefficienti di f : in altre parole f non sarebbe primitivo. Dunque deg g 6= 0 e, analogamente, deg h 6= 0. Poiché deg f = deg g + deg h abbiamo che deg g < deg f e deg h < deg f : per ipotesi induttiva g e h si scrivono come prodotto di irriducibili e così pure gh. Consideriamo infine il caso in cui f non sia primitivo: allora f = cf 0 , con c elemento non invertibile di R e f 0 primitivo. Abbiamo mostrato in precedenza che un elemento non invertibile di grado 0 si scrive come prodotto di irriducibili e così pure un polinomio primitivo. Poiché c e f 0 si scrivono come prodotto di irriducibili anche cf 0 è un prodotto di irriducibili. Per completare la dimostrazione dobbiamo solo provare che ogni polinomio irriducibile f è primo. Se deg f = 0 allora f è un elemento di R ed è ovviamente anche irriducibile in R. Poiché R è un dominio a fattorizzazione unica, f è primo in R e per il lemma di Gauss è dunque primo in R[x]. Se deg f > 0 allora f è primitivo perché altrimenti esisterebbe k in R non invertibile che divide tutti i coefficienti di f e sarebbe f = kf 0 con k e f 0 non invertibili, contro l’ipotesi che f sia irriducibile. Supponiamo che f divida gh e mostriamo che f divide g o h. Se pensiamo questi polinomi come polinomi a coefficienti in K, dal Corollario 6 sappiamo che f è irriducibile in K[x]: poiché l’anello dei polinomi a coefficienti in un campo è un dominio a fattorizzazione unica, f è primo in K[x] e, dunque, in K[x] divide g oppure h. Per il Corollario 5 il polinomio f divide g o h anche in R[x]. il Applicando ripetutamente il teorema precedente otteniamo immediatamente 2 In ciascun dominio ogni primo è irriducibile, anche se il dominio non è a fattorizzazione unica. 3 Algebra 2 Università degli studi dell’Insubria Corollario 8. Se R è un dominio a fattorizzazione unica allora R[x1 , x2 , . . . , xn ] è un dominio a fattorizzazione unica. In particolare se K è un campo allora K[x1 , x2 , . . . , xn ] è un dominio a fattorizzazione unica. Esercizi Esercizio 1. Dimostrare la Proposizione 2. Soluzioni degli esercizi 1 Dalla definizione segue immediatamente che un elemento è irriducibile se e solo se ha lunghezza 1. Per provare la proprietà 2 consideriamo vari casi: se a e b non sono invertibili, allora, scritti a e b come prodotto di irriducibili a = p1 p2 . . . pr e b = q1 q2 . . . qs si ha ab = p1 p2 . . . pr q1 q2 . . . qs e, dunque, l(a) = r, l(b) = s e l(ab) = r + s, come richiesto. Se a e b sono entrambi invertibili, allora anche ab è invertibile e dunque si ha l(a) = l(b) = l(ab) = 0. Se uno dei due è invertibile, ad esempio a e l’altro no, allora scritto b come prodotto di irriducibili b = q1 q2 . . . qr si ha che ab può essere scritto come prodotto di irriducibili nel modo seguente ab = q10 q2 . . . qr dove q10 = aq1 è irriducibile perché associato a q1 : dunque l(a) = 0 e l(b) = l(ab) = r. Dalla proprietà 2 seguono immediatamente tutte le altre. 4