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Perché doniamo? Dott.ssa Gabriella Aiello Psicologa Centro Trapianti Si dona per: Dimostrare affetto Comunicare le proprie emozioni Per dire e dare qualcosa di sè all’altro Per sentirsi utili Quando si impara a donare? Sin da piccoli attraverso l’esperienza che si vive in famiglia. Se i genitori accettano i doni dei figli, essi sperimentano competenza e utilità. Quando si tratta di donazione degli organi… Il contesto è impersonale È un atto d’amore per cui non c’è gratificazione immediata È un dono alla collettività e non ad un individuo La collettività siamo tutti noi e non solo i pazienti in lista d’attesa Un tentativo difensivo per esorcizzare le proprie paure porta all’indifferenza rispetto al problema: “non mi riguarda, non voglio pensarci” Donazione da vivente La donazione da vivente è un gesto dalle grandi valenze altruistiche dettato spesso dall’urgenza della situazione, dal desiderio di porre fine alla sofferenza del proprio caro. Generalmente è un’esperienza molto gratificante. Donazione oltre la vita La donazione oltre la vita è una decisione difficile che spesso tocca ai familiari del donatore in situazioni di morte improvvisa. Nella nostra società non c’è spazio e tempo per educare al senso della vita, all’elaborazione del lutto Fattori che favoriscono la donazione Cognitivi: modalità di pensiero, libero, assenza di schemi e pregiudizi Sociali: senso di appartenenza al gruppo, alla collettività Culturali: trovare un luogo fisico dove immaginarsi oltre la vita Scientifici: necessità di comprendere esattamente quali sono i processi medici Fattori individuali Personalità predisposte alla relazione d’aiuto Other oriented: penso ai benefici che posso dare all’altro, l’altro conta più di me Self oriented: Penso a quanto mi sento utile e competente nella prospettiva di fare del bene. Ostacoli alla donazione Pregiudizi Concetto di sacralità del corpo Poca conoscenza del concetto di morte cerebrale Pregiudizi religiosi Cattiva informazione dai mass-media: (commercio organi) Scarsa fiducia nella scienza medica In attesa del trapianto Liste d’attesa piene- squilibrio tra la richiesta e gli organi disponibili Per molte patologie il trapianto è l’unica via d’uscita L’inserimento in lista d’attesa evoca ansia e paura di non farcela Aspettare il trapianto Speranza Paura Senso di colpa possibilità di migliorare esito del trapianto “debito”del ricevente Trapianto psichico: Elaborare il lutto per una parte di sé corporea e psichica vissuta come insufficiente Accettare l’organo donato come fonte di vita ma estran e vissuto con caratteristiche proprie. Nel caso di bambini e adolescenti l’organo trapiantato rappresenta a livello psicologico l’intera persona Nell’inconscio collettivo di ciascun individuo ad alcune parti del corpo vengono attribuiti significati simbolici cuore fegato reni occhi Le malattie psicosomatiche sono l’esempio di come il corpo spesso sta al posto dello psichico. La donazione degli organi è regolata dall’anonimato più rigoroso. La legge vieta che familiari del donatore e del ricevente possano incontrarsi. __________ Il Profeta____________ K.Gibran Voi non date che cosa di poco conto quando date qualcosa dei vostri beni E’ quando date qualcosa di voi stessi che date veramente . .. Ci sono quelli che danno poco del molto che hanno e lo danno per avere riconoscimento . E ci sono quelli che hanno poco e danno tutto questi sono coloro che credono nella vita e nella sua generosità, e il loro scrigno non è mai vuoto ci sono quelli cha danno con gioia e quella gioia è la loro ricompensa e ci sono quelli che danno con pena e quella pena è il loro battesimo. È bene dare quando vi viene chiesto, ma è ancora meglio capire e dare spontaneamente quando nulla vi viene chiesto e per chi è generoso , la ricerca di qualcuno che riceverà è gioia più grande del dare, e c’è forse qualcosa che vorreste trattenere? Tutto quel che avete verrà dato un giorno. Perciò date ora affinchè la stagione dei doni possa essere vostra e non dei vostri eredi….. Grazie!