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Marovelli, l`eroe di Anversa
XXVI GIOVEDÌ 24 MARZO 2016 il Cittadino ANTEPRIMA SCUOLA SOCIALE DAL 30 APRILE AL 15 MAGGIO LE OPERE DI MIKE CIAFALONI GLI ALLIEVI DELL’ACCADEMIA IN VIA MARCONI n Tra gli appuntamenti artistici prossimi venturi della primavera melegnanese si segnale dal 30 aprile al 15 maggio la “Mostra sulle opere di Mike Ciafaloni” che sarà ospitata presso le Sale Imperatore e Stagioni del Castello Mediceo, a cura dell’amministrazione comunale e dell’associazione Art-ter Arteterapia. Ciafaloni, fondatore dell’ArtCo (Arte Compatibile), da più di quarantanni opera nel campo della pittura, della scultura, dell’architettura e della grafica. Ha tenuto mostre personali in tutto il mondo: New York, Londra, Gent; Austria, Pechino, Basilea, Milano, Bergamo, Brescia, Ginevra, Montreal, Toronto ecc., ottenendo grandi successi di critica e di pubblico. Sue opere sono collocate in numerose collezioni private e pubbliche. È membro dell’Uet (Université Européenne du Travail) alla Sorbona di Parigi. CAMPIONISSIMO Marovelli, al centro con il cappello, con la squadra italiana ai Giochi di Anversa MEMORIE LA MOSTRA DELL’ASSOCIAZIONE FILATELICO-NUMISMATICA È DEDICATA AL GINNASTA MELEGNANESE, PROTAGONISTA AI GIOCHI DEL 1920 Marovelli, l’eroe di Anversa In esposizione la medaglia d’oro olimpica insieme a collezioni di froncobolli, buste e fotografie dedicate al tema dello sport e delle Olimpiadi n La mostra filatelico numismatica del Perdono, appuntamento presente in fiera dal 1972, va quest’anno alle radici dello sport melegnanese. Il personaggio scelto è Antonio Marovelli (1896- 1943), un nome indissolubilmente legato al più alto risultato olimpico raggiunto da un melegnanese nell’era sportiva moderna: il primo posto a squadre nel concorso di ginnastica della sesta Olimpiade, Anversa 1920. Antonio Marovelli sarà commemorato dai filatelici e numismatici con l’iniziativa da giovedi 24 a lunedi 28 marzo presso la palazzina Trombini di via Giardino. La mostra in particolare espo- ne la medaglia d’oro (originale) vinta nella città belga e le cartoline inedite con annullo speciale filatelico che rappresentano sempre il marchio di fabbrica dell’esposizione del giorno del Perdono. Le collezioni di francobolli, buste viaggiate, fotografie e altri materiali si svilupperanno attorno al tema comune dello sport e della storia delle Olimpiadi. Antonio Marovelli, nato a Melegnano lo stesso anno della Gazzetta dello Sport, incarna un’epoca di primissimo sviluppo e successivo decollo dello sport come spettacolo di massa in Italia. Incrociò nella sua biografia un’altra realtà deci- siva come la Virtus et Labor (che festeggia un altro compleanno tondo nel 2016: centodieci anni). Nel 1910 la Virtus lo tesserò e quattro anni più tardi lo fece esordire in un campionato internazionale: a Trento, cioè all’estero, in Austria-Ungheria. Chiamato al fronte durante la Prima guerra mondiale, tornò ed ebbe la grandissima occasione nel 1920, alle prime olimpiadi dopo il conflitto. Olimpiadi senza i perdenti della guerra stessa: Germania, Austria e tutti gli alleati che inaugurarono la lunga vicenda dei “boicottaggi”. Marovelli, inserito in una compagine tricolore di 26 ginnasti (uomini, ma d’altronde lo sport femminile era ancora più pionieristico) vinse il concorso a squadre precedendo Belgio e Francia. L’Italia vinse 23 medaglie totali di cui tredici d’oro. Al ritorno in pa- tria, sbarcò alla stazione ferroviaria di Melegnano e venne organizzata in suo onore una grande festa all’oratorio maschile San Giuseppe di via Lodi. Negli anni Venti passò alla Voluntas Milano; restò ai massimi livelli, tornando ad Anversa nel 1930 per gli internazionali europei. Si ritirò negli anni Trenta continuando a vivere a Melegnano: morì tragicamente durante i bombardamenti del 1943 a Milano. In sua memoria la Virtus et Labor ha istituito la Coppa Marovelli che ha avuto due diverse edizioni: dal 1946 al 1948, subito dopo la guerra, e in veste rinnovata da pochi anni a questa parte. Il 21 maggio prossimo la Virtus et Labor supererà ufficialmente il secolo e dieci anni: sicuramente non mancherà il ricordo dell’eroe in bianco e nero di Anversa. n La Melegnano artistica e culturale significa anche Scuola Sociale-Accademia delle Arti, l’istituto di via Marconi che nel 2016 supera i trent’anni di attività. È stato infatti che nel 1986 che, una volta chiuso l’asilo sociale di via Marconi, istituzione funzionante per oltre settanta anni, al suo posto venne avviata l’esperienza della Scuola Sociale con corsi di pittura, disegno e restauro artistico di mobili. Negli ultimi anni sono stati aggiunti decorazione su ceramica, taglio e cucito, ricamo e yoga. I corsi di musica comprendono canto moderno e pianoforte. La novità per l’anno accademico 2015/2016 è rappresentata dal laboratorio di teatro “Bonsai teatrali”, iniziato nello scorso gennaio. La collettiva degli alunni del corso di pittura si tiene invece due volte all’anno: a dicembre e, appunto, nel periodo della Fiera del Perdono, quest’anno da giovedi 24 a lunedi 28 marzo. Durerà fino a lunedi 28 anche il mercatino di piccolo antiquariato, modernariato, collezionismo, mobili e oggettistica che la Scuola è riuscita a organizzare a tempo di record. Sotto il coordinamento di Luigi Generani e Giuseppe esporranno diciannove alunni: Antonicelli Giampiero, Battistoni Valerio,Bargani Lilia, Bertoia Maura, Bianchi Anna Maria, Cappelletti Maria Gabriella,Chehayeb Colombo Magda, Ciceri Gianenrico, Dessi Dario, Fontana Valentina, Generani Paolo, Irato Franca, Luna Elisa, Mazzocchi Francesco, Menicatti Chiara, Peccarisi Jimmy, Pirola Umbertina, Soffientini Santina, Teglia Silvana.