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la riabilitazione della disfagia orofaringea

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la riabilitazione della disfagia orofaringea
Fondazione Maddalena Grassi
Milano, 20-21 novembre 2009
I problemi nutrizionali: la disfagia e
l’intervento logopedico
P. Capaccio
Dipartimento di Scienze Chirurgiche Specialistiche
Università degli Studi di Milano
Fondazione IRCCS Policlinico, Mangiagalli,
Regina Elena
Epidemiologia disturbi della
deglutizione – età adulta
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Reflusso GE pop. Generale
Disfagia pop. Gen.
Disfunzione esofagea
Disfagia pop. Ospedalizzata
Disfagia in ictus cerebri
<72ore
Disfagia in Parkinson
Disfagia in traumi cranici postacuti
Demenza in Alzheimer
SLA in pop. Gen.
Tumori laringei in pop. Gen.
Tumori cavo orale pop. Gen.
20%
8%
34%
12%
67%
45%
41%
2%
5/100000
15/100000
70/100000
Epidemiologia disturbi della
deglutizione – età involutiva
• Prevalenza disfagia pop. Gen.
16%
• Prevalenza disfagia pop. Istit.
60%
• Prevalenza demenza di Alzheimer
15%
ALCUNE CAUSE CHE POSSONO PORTARE A
DISFAGIA
NEUROLOGICHE (stroke, trauma cranico, M. Parkinson, demenza,
SLA, discinesia tardiva, paralisi cerebrale, sclerosi multipla, tumori del
tronco, S. Guillain-Barrè, M. Huntington)
IATROGENE (post-chirurgia muscolare o neurogena, post-radiazione,
effetti collaterali di terapie farmacologiche)
MIOPATICHE (myastenia gravis, dermatomiosite, polimiosite,
distrofia miotonica, malattie del connettivo)
METABOLICHE (M. Wilson, s. di Cushing, amiloidosi)
INFETTIVE (mucosite, Lyme disease, sifilide, botulismo)
STRUTTURALI (barra cricofaringea, diverticolo di Zenker, tumori
orofaringei, osteofiti e anomalie scheletriche, malformazioni congenite,
cicatrici cervicali)
American Gastroenterology Association
Sindromi neurologiche che possono causare disfagia
• Disfagia emisferica uni- e bilaterale: stroke, tumori cerebrali, sindrome
pseudobulbare, sclerosi laterale primaria
• Disfagia tipo extrapiramidale: m. Parkinson, sindromi coreiche
• Disfagia tipo cerebellare: s. degenerative quali m. Friedriech, atassie
spinocerebellari, tumori vermiani e emisferici, vasculopatie cerebrali
• Disfagie da lesioni del tronco cerebrale: ischemie del tronco, paralisi
bulbare progressiva, tumori tronco e fossa posteriore
• Disfagia da lesione dei n. periferici: lesioni V, VII, IX, X, XII, s. GuillainBarrè, poliradicolopatia infiammatoria demielinizzante cronica
• Disfagia da interessamento giunzione neuromuscolare: miastenia gravis,
s. Lambert-Eaton, botulismo
• Disfagia da danno muscolare: dermatomiosite, polimiosite, distrofia
miotonica, m. mitocondriali
• Forme miste, da interessamento di più sistemi: sclerosi
laterale amiotrofica, sclerosi multipla, malattia di Alzheimer
Popolazione di pazienti sottoposti a
studio fibro-endoscopico della
deglutizione (FESS)
Sclerosi laterale amiotrofica e
disfagia
• Sintomo d’esordio nel 30% dei casi
• Riscontrabile nell’80% dei casi nel corso della
malattia
• Disfagia mista da interessamento motoneurone
centrale (paralisi pseudobulbare) e del secondo
motoneurone dei nuclei del tronco encefalico
(paralisi bulbare)
• Progressiva degenerazione delle proiezioni
cortico-bulbari inibitorie ed eccitatorie sui centri
bulbari deglutizione
• Coinvolgimento delle prime 3 fasi (preparatoria
orale, orale, faringea) della deglutizione
Anomalie della deglutizione nella SLA
•
1. Normali abitudini alimentari
•
2. Iniziali problemi di alimentazione
– Fatica dei muscoli della masticazione
– Accumulo di cibo nei solchi della bocca
– Senso di “corpo estraneo in gola”
– Scolo di liquidi dalla bocca
•
3. Necessità di cambiamenti della consistenza della dieta
– Difficoltà ad iniziare la deglutizione
– Raucedine, voce umida, aspirazione
– Perdita di piacere nel mangiare
– Dieta di consistenza morbida e omogenea
•
•
4. Necessità di nutrizione enterale
–
Aspirazione di cibi e liquidi
–
Aumentata faticabilità durante il pasto
–
Tempo di assunzione prolungato per il soffocamento
5. Cessazione dell’assunzione cibi per os
–
Aspirazione di saliva
Fasi della deglutizione
• Fase 0
• Fase 1
• Fase 2
• Fase 3
• Fase 4
• Fase 5
Preparazione extraorale (sostanze,
superamento ostio bilabiale)
Preparazione orale (assunzione,
preparazione bolo, detersione,
ev. espulsione)
Fase orale (elicitazione riflesso
deglutitorio, deglutizione
riflessa)
Fase faringea (spinta linguale,
suzione ipofaringea,
contrazione faringea)
Fase esofagea
Fase gastrica
FASE FARINGEA DELLA DEGLUTIZIONE
I DISTURBI ANATOMO-FUNZIONALI
FASE BUCCALE
Ridotto range di movimento linguale laterale
Ridotta tensione buccale/reazione cicatriziale
Ridotto range di movimento mandibolare laterale
Cattivo allineamento fra mandibola e mascella
Ridotto range di movimento linguale verticale
Ridotta chiusura labiale
Ridotto movimento linguale per la formazione del bolo
Ridotto range di movimento o coordinazione linguale per
trattenere il bolo
Posizione di trattenimento del bolo anormale
Ridotta sensibilità orale
Scialorrea
I DISTURBI ANATOMO-FUNZIONALI
FASE ORALE
aprassia della deglutizione
Deglutizione infantile con spinta linguale semplice
Deglutizione infantile con spinta linguale complessa
Ridotta elevazione linguale
Ridotto movimento linguale antero-posteriore
Movimento linguale antero-posteriore disorganizzato
Contorno linguale cicatriziale
Ridotta tensione buccale
Ridotta abilità di chiusura linguo-palatale laterale
I DISTURBI ANATOMO-FUNZIONALI
FASE FARINGEA
Ritardo d’innesco del riflesso della deglutizione
Assenza del riflesso della deglutizione
Insufficiente chiusura dello sfintere velo-faringeo
Ridotta peristalsi faringea
Paralisi faringea unilaterale
Reazione cicatriziale della parete faringea
Reazione cicatriziale del base lingua
Disfunzione crico-faringea
Ridotta elevazione laringea
Ridotta chiusura glottica
Ridotta chiusura glottica per inadeguatezza del piano glottico
Plica postcricoidea
CONTROLLO NERVOSO DELLA DEGLUTIZIONE
Vie discendenti
sopranucleari
corticobulbari e
extrapiramidali
Aree
corticali
Afferenti primari
V,VII,IX,X n.c.
Nucleo del tratto
solitario
e nucleo del V n.c.
Cervelletto
Centro della deglutizione
sostanza reticolare del bulbo rostrale
due zone simmetriche
collegate ad altri centri limitrofi (respirazione, apnea 0,5-3,5 sec.)
Efferenti primari
V,VII,IX,X,XII n.c.
Nuclei motori
del V,VII,XII e ambiguo
Alterata deglutizione orofaringea
ALTERATA DEGLUTIZIONE
OROFARINGEA
• PENETRAZIONE
• ASPIRAZIONE O INALAZIONE
• RISTAGNO DI CIBO
PENETRAZIONE
• PASSAGGIO DI PICCOLA QUANTITA’
DI DEGLUTITO NEL VESTIBOLO
LARINGEO
INALAZIONE O
ASPIRAZIONE
• PRE-DEGLUTITORIA
• INTRA-DEGLUTITORIA
• POST-DEGLUTITORIA
INALAZIONE PRE-DEGLUTITORIA
• Alterazione del contenimento
orale
(paziente oncologico)
• Aumento della latenza o assenza
del riflesso faringeo
INALAZIONE INTRA-DEGLUTITORIA
• Deficit di chiusura del vestibolo
laringeo
• Ritardo della chiusura glottica
rispetto alla progressione del
bolo (deficit nervo laringeo
superiore)
• Deficit di chiusura glottica
INALAZIONE POST-DEGLUTITORIA
• Alterazione motilità base
linguale
• Deficit della peristalsi
faringea
• Ridotta elevazione laringea
• Disfunzione crico-faringea
VALUTAZIONE STRUMENTALE
DELLA DISFAGIA
• Statica:
– Radiodiagnostica standard
– TC
– RMN
– Laringoscopia indiretta
VALUTAZIONE STRUMENTALE
DELLA DISFAGIA
• Dinamica:
– Video-nasofaringo-laringofibroscopia flessibile
(FEES)
– Videofluoroscopia (VFS) con pasto baritato
– Flexible endoscopic evaluation of swallowing
with sensory testing (FEESST)
– Manometria faringoesofagea
– Manofluorografia
– Scintigrafia
– EMG
– ecografia
Videofluoroscopia digitale
(mdc baritato solido, semisolido
o liquido)
Visione laterale durante VFS
(residuo nei seni piriformi)
Visione laterale durante VFS
(penetrazione di contrasto sopra
le corde vocali)
Visione laterale in VFS
(penetrazione di contrasto sotto
le corde vocali)
Visione antero-posteriore della deglutizione
in VFS
(residuo asimmetrico seno piriforme sinistro)
Vantaggi e svantaggi VFS
•
•
•
•
•
Studio in tempo reale atto deglutitorio
Invasiva
Visione bidimensionale
Studia solo componente motoria
Non valuta affaticamento
STUDIO VIDEOENDOSCOPICO
DELLA DEGLUTIZIONE
• FEES = Functional Endoscopic Evaluation
of Swallowing (Langmore et al., 1988)
• FEESST= Functional Endoscopic
Evaluation of Swallowing with Sensory
Testing (Aviv et al., 1997)
RINOLARINGOSCOPIO
MODALITA’ DI ESECUZIONE
• EVITARE L’USO DI ANESTETICI TOPICI
• UTILI I VASOCOSTRITTORI NASALI
• INTRODUZIONE ABITUALE A LIVELLO DEL
PAVIMENTO NASALE
• INTRODUZIONE NEL MEATO MEDIO PER
UNA VISIONE D’INSIEME DELLO SFINTERE
VELOFARINGEO
MODALITA’ DI ESECUZIONE
VENGONO ESAMINATE:
•
•
•
•
•
MORFOLOGIA
MOTILITA’ INVOLONTARIA
MOTILITA’ RESPIRATORIA
ATTIVITA’ FONATORIA
ATTIVITA’ SFINTERICA
SFINTERE VELOFARINGEO
• A RIPOSO
– morfologia del
velo e delle pareti
faringee
– attività muscolare
spontanea
(fascicolazioni,
tremore, mioclono)
SFINTERE VELOFARINGEO
• FONAZIONE
– sede ed entità di difetti di chiusura
– deviazione del velo
– movimento a tendina della parete faringea
posteriore
• DEGLUTIZIONE
– rigurgito rinofaringeo
LARINGE ED IPOFARINGE
• A RIPOSO
– morfologia e motilità
respiratoria
– ristagno salivare nelle
vallecole, nei seni
piriformi, nel lume
endolaringeo
– attività muscolare anomala
(fascicolazioni, tremore,
mioclono)
LARINGE ED IPOFARINGE
• ATTIVITA’ SFINTERICA
– Tosse
– Valsalva
• ATTIVITA’ RIFLESSA
– elicitazione per contatto di riflessi
(plica ariepiglottica), corde vocali)
TESTS DEGLUTIZIONE
• CONSISTENZE TESTATE:
• Liquidi (acqua colorata con blu di
Metilene)
• Semiliquidi (succhi di frutta)
• Semisolidi (budino, yogurt, mousse)
• Solidi (pane, biscotti)
DATI RILEVABILI
• RIGURGITO RINOFARINGEO
• CADUTA PREMATURA
• LATENZA PROLUNGATA DEL RIFLESSO
FARINGEO
• PENETRAZIONE LARINGEA
• INALAZIONE
• EFFICACIA DEI RIFLESSI DI PROTEZIONE
• SENSIBILITA’ TERMICA
• STASI FARINGEA POST-DEGLUTITORIA
DATI RILEVABILI
• VISIONE DIRETTA DEGLI EPISODI DI
INALAZIONE PRE- E POSTDEGLUTITORIA
• DATI PREVALENTEMENTE INDIRETTI
INERENTI L’INALAZIONE
INTRADEGLUTITORIA (residui di bolo
visibili nelle vie aeree, accessi di tosse)
Vantaggi e svantaggi FEES
(fiberooptic endoscopic evaluation
of swallowing)
•
•
•
•
•
•
Poco invasiva
Facile esecuzione
pz.acuti e sub-acuti
Ripetibile ed economico
Studia sia componente motoria che sensoriale
Visione simile a tridimensionale (migliore stima
dei ristagni)
• Gestione dei ristagni (n. atti deglutitori a vuoto)
• Studia solo fase faringea
• Black out deglutitorio
Oropharyngoesophageal scintigraphy
(OPES)
Inalazione tracheoBronchiale destra
Scintigrafia orofaringoesofagea
•
•
•
•
•
•
Studio del tempo di transito orale (OTT)
Tempo transito faringeo (PTT)
Tempo di transito esofageo (ETT)
Indice di ritenzione (RI)
Grado di svuotamento esofageo (EER10s)
Dati su frazione di bolo aspirato a
livello tracheobronchiale
SEGNALAZIONE SOSPETTA DISFAGIA
VISITA MEDICA NON SPECIALISTICA
CONFERMA SOSPETTO
VALUTAZIONE SULLE
MODALITA’ DI ALIMENTAZIONE
ALIMENTAZIONE
PER OS
NEGAZIONE SOSPETTO
VALUTAZIONE DELLO STATO
NUTRIZIONALE
ALIMENTAZIONE
NON PER OS
VISITA MEDICA SPECIALISTICA
ALLA RICERCA DELLA MALATTIA
CAUSA DI DISFAGIA
VALUTAZIONE
STRUMENTALE
PER DECIDERE
TERAPIA
MEDICA
MODIFICAZIONE
CARATTERISTICHE
CONSISTENZA
OMOGENEITà
SCIVOLOSITà
ALIMENTAZIONE
PER OS
NORMALE
SNG
PEG
DIETA
PARENTERALE
VFS
TERAPIA
CHIRURGICA
TERAPIA
RIABILITATIVA
FEES
VALUTAZIONE CLINICA
PER IDENTIFICARE IL DEFICIT
ANATOMO - FISIOLOGICO
VISITA DIETOLOGICA
VISITA MEDICA PER
IMPLEMENTAZIONE SOTTO DIETA
CHIRURGIA
RIABILITATIVA
COUNSELLING
TERAPIA
RIABILITATIVA
STIMOLAZIONE
SENSO
MOTORIA
MODIFICA
DIETETICA
VALUTAZIONE STRUMENTALE
PER IDENTIFICARE IL DEFICIT
ANATOMO - FISIOLOGICO
MANOVRE
POSTURE
PERCHE’ RIABILITARE LA
DISFAGIA OROFARINGEA?
Le possibilità farmacologiche e chirurgiche attualmente
disponibili sono ridottissime
La maggior parte delle possibilità farmacologiche e
chirurgiche sono volte a eliminare/ridurre un processo
patologico, non a migliorare un comportamento
La riabilitazione (logopedica) è tra le poche possibilità di
migliorare il comportamento deglutitorio
RIABILITAZIONE DELLA
DISFAGIA OROFARINGEA
• Ripresa della funzione deglutitoria
• Miglioramento della qualità di vita
GLI OBIETTIVI DELLA PRESA IN
CARICO NEL PAZIENTE
DISFAGICO
1. EVITARE LE COMPLICANZE DELLA
DISFAGIA
2. RESTITUIRE AL PAZIENTE LE ATTIVITA’
DI MANGIARE E BERE
3. RIDURRE IL CARICO DEI CARE-GIVERS
FINALITA’ DEL TRATTAMENTO
RIABILITATIVO
• Prevenire complicazioni
- aspirazione -> polmonite ab ingestis, bronchiti
- malnutrizione
- disidratazione
• Ripristino della funzione deglutitoria
- deglutizione funzionale
- deglutizione fisiologica
• Migliorare la vita sociale
• Migliorare il tono dell’umore
COME ESEGUIRE IL
TRATTAMENTO RIABILITATIVO
• Area generale
- presupposti cognitivi/decisionali
• Area settoriale
- sensomotricità oro-faringo-laringea
• Area specifica
- posture
- manovre
- rinforzi
- stimolazioni sensoriali
- modificazioni dietetiche
ELEMENTI ESSENZIALI DELLA
RIABILITAZIONE DELLA
DISFAGIA OROFARINGEA
1. Adozione di posture di compenso
2. Apprendimento di manovre deglutitorie
3. Modificazione delle caratteristiche reologiche del
bolo
4. Sistemi alternativi di nutrizione (SNG, PEG)
5. Stimolazione sensoriale
6. Rinforzo muscolare
7. Modificazione dei riflessi
ELEMENTI ESSENZIALI DELLA
RIABILITAZIONE DELLA
DISFAGIA OROFARINGEA
ELEMENTI CON EFFETTO
IMMEDIATO SULLA
NUTRIZIONE
ELEMENTI CON EFFETTO
DILAZIONATO SULLA
DEGLUTIZIONE
1. Adozione di posture di
compenso
2. Apprendimento di manovre
deglutitorie
3. Modificazione delle
caratteristiche reologiche del bolo
4. Sistemi alternativi di nutrizione
(SNG, PEG)
1. Stimolazione sensoriale
2. Rinforzo muscolare
3. Modificazione dei riflessi
POSTURE DI COMPENSO
Le posture di compenso modificano le
caratteristiche anatomiche del tubo faringeo,
favorendo il transito del bolo
L’EFFETTO DELLE POSTURE DI COMPENSO E’
IMMEDIATO!
FLESSIONE
DEL CAPO
POSTURE DI COMPENSO
Postura a capo flesso anteriormente
Il capo flesso allarga le vallecule
glossoepiglottiche, sposta il base lingua e
l’epiglottide posteriormente
Indicazione: ritardo di innesco del riflesso, scolo
predeglutitorio
POSTURE DI COMPENSO
Postura a capo ruotato (es. dx)
Chiusura del seno piriforme omolaterale alla
rotazione (es. dx) con transito del bolo
controlateralmente (es. sx)
Indicazione: asimmetria dx/sn con lesione o
insufficienza omolaterale alla rotazione
POSTURE DI COMPENSO
Postura a capo flesso lateralmente (es. dx)
Facilita la caduta del bolo omolateralmente alla
flessione (es. dx)
Indicazione: asimmetria dx/sn con lesione o
insufficienza omolaterale alla rotazione
POSTURE DI COMPENSO
Postura a capo esteso
Facilita il passaggio del bolo verso l’istmo delle
fauci
Indicazione: mancanza di motilità della lingua
MANOVRE DEGLUTITORIE
Le manovre deglutitorie rendono volontari e
coscienti comportamenti che solitamente sono
riflessi, prevenendo complicanze della disfagia
(aspirazione)
L’EFFETTO DELLE MANOVRE DEGLUTITORIE E’
IMMEDIATO!
MANOVRE DEGLUTITORIE
MANOVRA SOVRAGLOTTICA
Trattenere il fiato, eseguire due atti deglutitori,
espirare in modo forzato
Indicazioni: penetrazione modesta
MANOVRE DEGLUTITORIE
MANOVRA SUPER-SOVRAGLOTTICA
Trattenere il fiato contraendo i muscoli addominali,
deglutire, tossire al termine dell’atto deglutitorio
Indicazione: aspirazione di grado lieve
MANOVRE DEGLUTITORIE
DEGLUTIZIONE FORZATA
Spingere con forza e a lungo la lingua durante la
deglutizione
Indicazione: deficit di spinta del base lingua
MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE
REOLOGICHE DEL BOLO
Si restringe l’ambito degli alimenti assumibili per os a
quelli in cui è raggiunto il criterio di deglutizione
funzionale
L’EFFETTO E’ IMMEDIATO!
fase buccale
faringea
fase orale
fase
liquidi
noccioline
muffin
mela
gomma
sec
0
2
4
6
8
10
12
MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE
REOLOGICHE DEL BOLO
Apertura dello sfintere
glossopalatale
Chiusura dello sfintere velo-faringeo
Chiusura dello sfintere laringeo
Apertura dello sfintere esofageo
superiore
0
0.2
-0.4
-0.2
Riconfigurazione Volume Clearance faringea
faringea
dipendente
0
MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE
REOLOGICHE DEL BOLO
MODIFICAZIONE DELLA CONSISTENZA
- Liquido
- Semiliquido
- Semisolido
- Solido
MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE
REOLOGICHE DEL BOLO
MODIFICAZIONE DELLA SCIVOLOSITA’
MODIFICAZIONE DELLA COESIONE
MODIFICAZIONE DELLA OMOGENEITA’
MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE
REOLOGICHE DEL BOLO
MODIFICAZIONE DEL VOLUME DEL BOLO
MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE
REOLOGICHE DEL BOLO
MODIFICAZIONE DELLA TEMPERATURA
MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE
REOLOGICHE DEL BOLO
MODIFICAZIONE DEL COLORE
MODIFICAZIONE DEL SAPORE
MODIFICAZIONE DELLA APPETIBILITA’
SISTEMI DI NUTRIZIONE
ALTERNATIVI
I sistemi di nutrizione alternativi consentono di
nutrire il paziente indipendentemente dalla
deglutizione
Possono essere utilizzati per rimediare:
- Disfagie con alto rischi di complicanze
- Gravi disturbi di nutrizione non correlati alla
disfagia
SISTEMI DI NUTRIZIONE
ALTERNATIVI
SNG
la
PEG
la
Il SNG viene utilizzato per
nutrizione enterale non
superiore a 1-2 mesi
La PEG viene utilizzata per
nutrizione enterale
della durata superiore alle
4 settimane
SISTEMI DI NUTRIZIONE
ALTERNATIVI
La nutrizione parenterale si esegue solo nei casi in
cui il sistema intestinale non è utilizzabile o se vi è
una grave insufficienza respiratoria
STIMOLAZIONE SENSORIALE
La stimolazione sensoriale mira a migliorare la
rappresentazione corticale e sottocorticale della
percezione del bolo attraverso i sensi (tattile, chimico,
cinestesico, di temperatura)
L’EFFETTO DELLA
STIMOLAZIONE
SENSORIALE SI HA
A DISTANZA DI
SETTIMANE!
Intervento logopedico volto a migliorare la sensibilità
e la funzionalità neuro-muscolare degli organi
preposti alla deglutizione:
 Riconoscimento e localizzazione degli stimoli sensoriali
 Stimolazione tattile, vibratoria e termica
 Esercizi attivi e passivi della muscolatura oro-faringea
 Stimolazione della manovra di raclage e della tosse volontaria
 Stimolazione alla produzione della voce
Esercizi controllo respirazione e coordinazione respirazione/apnea
 ……
RINFORZO MUSCOLARE
Il rinforzo muscolare mira a aumentare la forza di
contrazione di gruppi muscolari in modo da aumentare
la pressione esercitata sul bolo, rendere i movimenti
più rapidi e con un range maggiore
L’EFFETTO DEL
RINFORZO
MUSCOLARE SI HA
A DISTANZA DI
SETTIMANE!
RINFORZO MUSCOLARE
QUALI GRUPPI MUSCOLARI?
- Base lingua  manovra di Masako (deglutizione con
la lingua fra i denti)
 spingere la lingua indietro
 fare gargarismi (+++)
 fare sbadigli
RINFORZO MUSCOLARE
QUALI GRUPPI MUSCOLARI?
Elevatori della laringe  manovra di Mendelsohn
(mantenere la laringe elevata,
anche digitalmente durante
la deglutizione)
 manovra di Shaker
(in decubito supino, alzare la
testa fino a vedere la punta
delle scarpe)
RINFORZO MUSCOLARE
QUALI GRUPPI MUSCOLARI?
- adduttori laringei  attacchi duri su occlusive
posteriori (/kr/)
 esercizi di tenuta dell’apnea e di
ponzamento (tilting aritenoideo)
 pushing
MODIFICAZIONE DEI
RIFLESSI
La stimolazione/inibizione dei riflessi mira a migliorare
la connessione sinaptica corticale e sottocorticale,
rendendo più funzionale il rapporto input/output
L’EFFETTO DELLA
STIMOLAZIONE
DEI RIFLESSI SI HA
A DISTANZA DI
SETTIMANE!
PERSONAGGI ED INTERPRETI DELLA
RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE DISFAGICO
AFFETTO DA SLA
1. Segnalatori del problema disfagia
2. Diagnosti della malattia causa di disfagia
(ORL, neurologi)
3. Riabilitatori della funzione (foniatri,
fisiatri, logopedisti, fisioterapisti,
chirurghi)
4. Gestori della nutrizione
5. Coinvolgimento dei care-givers
6. Medici che hanno in carico il paziente
PERSONAGGI ED INTERPRETI
Conferme strumentali della malattia
causa di disfagia e del tipo di disfagia,
complicanze disfagia, malnutrizione
- radiologi (TC, RMN, VFG)
- ORL, foniatri (FEES, FEEST)
- pneumologi
- medici di laboratorio
- neurofisiologi
- dietologi, nutrizionisti, dietisti
PERSONAGGI ED INTERPRETI
Coinvolgimento dei care-givers
-
Familiari
Infermieri
Badanti
Numero di pasti, modalità di assunzione dei pasti
(posizione, ambiente e distrazioni, tempi di
assunzione dei pasti, igiene del cavo orale)
PERSONAGGI ED INTERPRETI DELLA
RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE DISFAGICO
AFFETTO DA SLA
Medici che hanno in carico il paziente
- Geriatra
- Fisiatra
- Neurologo
- Gastroenterologo
- Rianimatore
- ORL
- Medico di famiglia
- Chirurgo maxillo-facciale
- altri
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