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la riabilitazione della disfagia orofaringea
Fondazione Maddalena Grassi Milano, 20-21 novembre 2009 I problemi nutrizionali: la disfagia e l’intervento logopedico P. Capaccio Dipartimento di Scienze Chirurgiche Specialistiche Università degli Studi di Milano Fondazione IRCCS Policlinico, Mangiagalli, Regina Elena Epidemiologia disturbi della deglutizione – età adulta • • • • • • • • • • • Reflusso GE pop. Generale Disfagia pop. Gen. Disfunzione esofagea Disfagia pop. Ospedalizzata Disfagia in ictus cerebri <72ore Disfagia in Parkinson Disfagia in traumi cranici postacuti Demenza in Alzheimer SLA in pop. Gen. Tumori laringei in pop. Gen. Tumori cavo orale pop. Gen. 20% 8% 34% 12% 67% 45% 41% 2% 5/100000 15/100000 70/100000 Epidemiologia disturbi della deglutizione – età involutiva • Prevalenza disfagia pop. Gen. 16% • Prevalenza disfagia pop. Istit. 60% • Prevalenza demenza di Alzheimer 15% ALCUNE CAUSE CHE POSSONO PORTARE A DISFAGIA NEUROLOGICHE (stroke, trauma cranico, M. Parkinson, demenza, SLA, discinesia tardiva, paralisi cerebrale, sclerosi multipla, tumori del tronco, S. Guillain-Barrè, M. Huntington) IATROGENE (post-chirurgia muscolare o neurogena, post-radiazione, effetti collaterali di terapie farmacologiche) MIOPATICHE (myastenia gravis, dermatomiosite, polimiosite, distrofia miotonica, malattie del connettivo) METABOLICHE (M. Wilson, s. di Cushing, amiloidosi) INFETTIVE (mucosite, Lyme disease, sifilide, botulismo) STRUTTURALI (barra cricofaringea, diverticolo di Zenker, tumori orofaringei, osteofiti e anomalie scheletriche, malformazioni congenite, cicatrici cervicali) American Gastroenterology Association Sindromi neurologiche che possono causare disfagia • Disfagia emisferica uni- e bilaterale: stroke, tumori cerebrali, sindrome pseudobulbare, sclerosi laterale primaria • Disfagia tipo extrapiramidale: m. Parkinson, sindromi coreiche • Disfagia tipo cerebellare: s. degenerative quali m. Friedriech, atassie spinocerebellari, tumori vermiani e emisferici, vasculopatie cerebrali • Disfagie da lesioni del tronco cerebrale: ischemie del tronco, paralisi bulbare progressiva, tumori tronco e fossa posteriore • Disfagia da lesione dei n. periferici: lesioni V, VII, IX, X, XII, s. GuillainBarrè, poliradicolopatia infiammatoria demielinizzante cronica • Disfagia da interessamento giunzione neuromuscolare: miastenia gravis, s. Lambert-Eaton, botulismo • Disfagia da danno muscolare: dermatomiosite, polimiosite, distrofia miotonica, m. mitocondriali • Forme miste, da interessamento di più sistemi: sclerosi laterale amiotrofica, sclerosi multipla, malattia di Alzheimer Popolazione di pazienti sottoposti a studio fibro-endoscopico della deglutizione (FESS) Sclerosi laterale amiotrofica e disfagia • Sintomo d’esordio nel 30% dei casi • Riscontrabile nell’80% dei casi nel corso della malattia • Disfagia mista da interessamento motoneurone centrale (paralisi pseudobulbare) e del secondo motoneurone dei nuclei del tronco encefalico (paralisi bulbare) • Progressiva degenerazione delle proiezioni cortico-bulbari inibitorie ed eccitatorie sui centri bulbari deglutizione • Coinvolgimento delle prime 3 fasi (preparatoria orale, orale, faringea) della deglutizione Anomalie della deglutizione nella SLA • 1. Normali abitudini alimentari • 2. Iniziali problemi di alimentazione – Fatica dei muscoli della masticazione – Accumulo di cibo nei solchi della bocca – Senso di “corpo estraneo in gola” – Scolo di liquidi dalla bocca • 3. Necessità di cambiamenti della consistenza della dieta – Difficoltà ad iniziare la deglutizione – Raucedine, voce umida, aspirazione – Perdita di piacere nel mangiare – Dieta di consistenza morbida e omogenea • • 4. Necessità di nutrizione enterale – Aspirazione di cibi e liquidi – Aumentata faticabilità durante il pasto – Tempo di assunzione prolungato per il soffocamento 5. Cessazione dell’assunzione cibi per os – Aspirazione di saliva Fasi della deglutizione • Fase 0 • Fase 1 • Fase 2 • Fase 3 • Fase 4 • Fase 5 Preparazione extraorale (sostanze, superamento ostio bilabiale) Preparazione orale (assunzione, preparazione bolo, detersione, ev. espulsione) Fase orale (elicitazione riflesso deglutitorio, deglutizione riflessa) Fase faringea (spinta linguale, suzione ipofaringea, contrazione faringea) Fase esofagea Fase gastrica FASE FARINGEA DELLA DEGLUTIZIONE I DISTURBI ANATOMO-FUNZIONALI FASE BUCCALE Ridotto range di movimento linguale laterale Ridotta tensione buccale/reazione cicatriziale Ridotto range di movimento mandibolare laterale Cattivo allineamento fra mandibola e mascella Ridotto range di movimento linguale verticale Ridotta chiusura labiale Ridotto movimento linguale per la formazione del bolo Ridotto range di movimento o coordinazione linguale per trattenere il bolo Posizione di trattenimento del bolo anormale Ridotta sensibilità orale Scialorrea I DISTURBI ANATOMO-FUNZIONALI FASE ORALE aprassia della deglutizione Deglutizione infantile con spinta linguale semplice Deglutizione infantile con spinta linguale complessa Ridotta elevazione linguale Ridotto movimento linguale antero-posteriore Movimento linguale antero-posteriore disorganizzato Contorno linguale cicatriziale Ridotta tensione buccale Ridotta abilità di chiusura linguo-palatale laterale I DISTURBI ANATOMO-FUNZIONALI FASE FARINGEA Ritardo d’innesco del riflesso della deglutizione Assenza del riflesso della deglutizione Insufficiente chiusura dello sfintere velo-faringeo Ridotta peristalsi faringea Paralisi faringea unilaterale Reazione cicatriziale della parete faringea Reazione cicatriziale del base lingua Disfunzione crico-faringea Ridotta elevazione laringea Ridotta chiusura glottica Ridotta chiusura glottica per inadeguatezza del piano glottico Plica postcricoidea CONTROLLO NERVOSO DELLA DEGLUTIZIONE Vie discendenti sopranucleari corticobulbari e extrapiramidali Aree corticali Afferenti primari V,VII,IX,X n.c. Nucleo del tratto solitario e nucleo del V n.c. Cervelletto Centro della deglutizione sostanza reticolare del bulbo rostrale due zone simmetriche collegate ad altri centri limitrofi (respirazione, apnea 0,5-3,5 sec.) Efferenti primari V,VII,IX,X,XII n.c. Nuclei motori del V,VII,XII e ambiguo Alterata deglutizione orofaringea ALTERATA DEGLUTIZIONE OROFARINGEA • PENETRAZIONE • ASPIRAZIONE O INALAZIONE • RISTAGNO DI CIBO PENETRAZIONE • PASSAGGIO DI PICCOLA QUANTITA’ DI DEGLUTITO NEL VESTIBOLO LARINGEO INALAZIONE O ASPIRAZIONE • PRE-DEGLUTITORIA • INTRA-DEGLUTITORIA • POST-DEGLUTITORIA INALAZIONE PRE-DEGLUTITORIA • Alterazione del contenimento orale (paziente oncologico) • Aumento della latenza o assenza del riflesso faringeo INALAZIONE INTRA-DEGLUTITORIA • Deficit di chiusura del vestibolo laringeo • Ritardo della chiusura glottica rispetto alla progressione del bolo (deficit nervo laringeo superiore) • Deficit di chiusura glottica INALAZIONE POST-DEGLUTITORIA • Alterazione motilità base linguale • Deficit della peristalsi faringea • Ridotta elevazione laringea • Disfunzione crico-faringea VALUTAZIONE STRUMENTALE DELLA DISFAGIA • Statica: – Radiodiagnostica standard – TC – RMN – Laringoscopia indiretta VALUTAZIONE STRUMENTALE DELLA DISFAGIA • Dinamica: – Video-nasofaringo-laringofibroscopia flessibile (FEES) – Videofluoroscopia (VFS) con pasto baritato – Flexible endoscopic evaluation of swallowing with sensory testing (FEESST) – Manometria faringoesofagea – Manofluorografia – Scintigrafia – EMG – ecografia Videofluoroscopia digitale (mdc baritato solido, semisolido o liquido) Visione laterale durante VFS (residuo nei seni piriformi) Visione laterale durante VFS (penetrazione di contrasto sopra le corde vocali) Visione laterale in VFS (penetrazione di contrasto sotto le corde vocali) Visione antero-posteriore della deglutizione in VFS (residuo asimmetrico seno piriforme sinistro) Vantaggi e svantaggi VFS • • • • • Studio in tempo reale atto deglutitorio Invasiva Visione bidimensionale Studia solo componente motoria Non valuta affaticamento STUDIO VIDEOENDOSCOPICO DELLA DEGLUTIZIONE • FEES = Functional Endoscopic Evaluation of Swallowing (Langmore et al., 1988) • FEESST= Functional Endoscopic Evaluation of Swallowing with Sensory Testing (Aviv et al., 1997) RINOLARINGOSCOPIO MODALITA’ DI ESECUZIONE • EVITARE L’USO DI ANESTETICI TOPICI • UTILI I VASOCOSTRITTORI NASALI • INTRODUZIONE ABITUALE A LIVELLO DEL PAVIMENTO NASALE • INTRODUZIONE NEL MEATO MEDIO PER UNA VISIONE D’INSIEME DELLO SFINTERE VELOFARINGEO MODALITA’ DI ESECUZIONE VENGONO ESAMINATE: • • • • • MORFOLOGIA MOTILITA’ INVOLONTARIA MOTILITA’ RESPIRATORIA ATTIVITA’ FONATORIA ATTIVITA’ SFINTERICA SFINTERE VELOFARINGEO • A RIPOSO – morfologia del velo e delle pareti faringee – attività muscolare spontanea (fascicolazioni, tremore, mioclono) SFINTERE VELOFARINGEO • FONAZIONE – sede ed entità di difetti di chiusura – deviazione del velo – movimento a tendina della parete faringea posteriore • DEGLUTIZIONE – rigurgito rinofaringeo LARINGE ED IPOFARINGE • A RIPOSO – morfologia e motilità respiratoria – ristagno salivare nelle vallecole, nei seni piriformi, nel lume endolaringeo – attività muscolare anomala (fascicolazioni, tremore, mioclono) LARINGE ED IPOFARINGE • ATTIVITA’ SFINTERICA – Tosse – Valsalva • ATTIVITA’ RIFLESSA – elicitazione per contatto di riflessi (plica ariepiglottica), corde vocali) TESTS DEGLUTIZIONE • CONSISTENZE TESTATE: • Liquidi (acqua colorata con blu di Metilene) • Semiliquidi (succhi di frutta) • Semisolidi (budino, yogurt, mousse) • Solidi (pane, biscotti) DATI RILEVABILI • RIGURGITO RINOFARINGEO • CADUTA PREMATURA • LATENZA PROLUNGATA DEL RIFLESSO FARINGEO • PENETRAZIONE LARINGEA • INALAZIONE • EFFICACIA DEI RIFLESSI DI PROTEZIONE • SENSIBILITA’ TERMICA • STASI FARINGEA POST-DEGLUTITORIA DATI RILEVABILI • VISIONE DIRETTA DEGLI EPISODI DI INALAZIONE PRE- E POSTDEGLUTITORIA • DATI PREVALENTEMENTE INDIRETTI INERENTI L’INALAZIONE INTRADEGLUTITORIA (residui di bolo visibili nelle vie aeree, accessi di tosse) Vantaggi e svantaggi FEES (fiberooptic endoscopic evaluation of swallowing) • • • • • • Poco invasiva Facile esecuzione pz.acuti e sub-acuti Ripetibile ed economico Studia sia componente motoria che sensoriale Visione simile a tridimensionale (migliore stima dei ristagni) • Gestione dei ristagni (n. atti deglutitori a vuoto) • Studia solo fase faringea • Black out deglutitorio Oropharyngoesophageal scintigraphy (OPES) Inalazione tracheoBronchiale destra Scintigrafia orofaringoesofagea • • • • • • Studio del tempo di transito orale (OTT) Tempo transito faringeo (PTT) Tempo di transito esofageo (ETT) Indice di ritenzione (RI) Grado di svuotamento esofageo (EER10s) Dati su frazione di bolo aspirato a livello tracheobronchiale SEGNALAZIONE SOSPETTA DISFAGIA VISITA MEDICA NON SPECIALISTICA CONFERMA SOSPETTO VALUTAZIONE SULLE MODALITA’ DI ALIMENTAZIONE ALIMENTAZIONE PER OS NEGAZIONE SOSPETTO VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE ALIMENTAZIONE NON PER OS VISITA MEDICA SPECIALISTICA ALLA RICERCA DELLA MALATTIA CAUSA DI DISFAGIA VALUTAZIONE STRUMENTALE PER DECIDERE TERAPIA MEDICA MODIFICAZIONE CARATTERISTICHE CONSISTENZA OMOGENEITà SCIVOLOSITà ALIMENTAZIONE PER OS NORMALE SNG PEG DIETA PARENTERALE VFS TERAPIA CHIRURGICA TERAPIA RIABILITATIVA FEES VALUTAZIONE CLINICA PER IDENTIFICARE IL DEFICIT ANATOMO - FISIOLOGICO VISITA DIETOLOGICA VISITA MEDICA PER IMPLEMENTAZIONE SOTTO DIETA CHIRURGIA RIABILITATIVA COUNSELLING TERAPIA RIABILITATIVA STIMOLAZIONE SENSO MOTORIA MODIFICA DIETETICA VALUTAZIONE STRUMENTALE PER IDENTIFICARE IL DEFICIT ANATOMO - FISIOLOGICO MANOVRE POSTURE PERCHE’ RIABILITARE LA DISFAGIA OROFARINGEA? Le possibilità farmacologiche e chirurgiche attualmente disponibili sono ridottissime La maggior parte delle possibilità farmacologiche e chirurgiche sono volte a eliminare/ridurre un processo patologico, non a migliorare un comportamento La riabilitazione (logopedica) è tra le poche possibilità di migliorare il comportamento deglutitorio RIABILITAZIONE DELLA DISFAGIA OROFARINGEA • Ripresa della funzione deglutitoria • Miglioramento della qualità di vita GLI OBIETTIVI DELLA PRESA IN CARICO NEL PAZIENTE DISFAGICO 1. EVITARE LE COMPLICANZE DELLA DISFAGIA 2. RESTITUIRE AL PAZIENTE LE ATTIVITA’ DI MANGIARE E BERE 3. RIDURRE IL CARICO DEI CARE-GIVERS FINALITA’ DEL TRATTAMENTO RIABILITATIVO • Prevenire complicazioni - aspirazione -> polmonite ab ingestis, bronchiti - malnutrizione - disidratazione • Ripristino della funzione deglutitoria - deglutizione funzionale - deglutizione fisiologica • Migliorare la vita sociale • Migliorare il tono dell’umore COME ESEGUIRE IL TRATTAMENTO RIABILITATIVO • Area generale - presupposti cognitivi/decisionali • Area settoriale - sensomotricità oro-faringo-laringea • Area specifica - posture - manovre - rinforzi - stimolazioni sensoriali - modificazioni dietetiche ELEMENTI ESSENZIALI DELLA RIABILITAZIONE DELLA DISFAGIA OROFARINGEA 1. Adozione di posture di compenso 2. Apprendimento di manovre deglutitorie 3. Modificazione delle caratteristiche reologiche del bolo 4. Sistemi alternativi di nutrizione (SNG, PEG) 5. Stimolazione sensoriale 6. Rinforzo muscolare 7. Modificazione dei riflessi ELEMENTI ESSENZIALI DELLA RIABILITAZIONE DELLA DISFAGIA OROFARINGEA ELEMENTI CON EFFETTO IMMEDIATO SULLA NUTRIZIONE ELEMENTI CON EFFETTO DILAZIONATO SULLA DEGLUTIZIONE 1. Adozione di posture di compenso 2. Apprendimento di manovre deglutitorie 3. Modificazione delle caratteristiche reologiche del bolo 4. Sistemi alternativi di nutrizione (SNG, PEG) 1. Stimolazione sensoriale 2. Rinforzo muscolare 3. Modificazione dei riflessi POSTURE DI COMPENSO Le posture di compenso modificano le caratteristiche anatomiche del tubo faringeo, favorendo il transito del bolo L’EFFETTO DELLE POSTURE DI COMPENSO E’ IMMEDIATO! FLESSIONE DEL CAPO POSTURE DI COMPENSO Postura a capo flesso anteriormente Il capo flesso allarga le vallecule glossoepiglottiche, sposta il base lingua e l’epiglottide posteriormente Indicazione: ritardo di innesco del riflesso, scolo predeglutitorio POSTURE DI COMPENSO Postura a capo ruotato (es. dx) Chiusura del seno piriforme omolaterale alla rotazione (es. dx) con transito del bolo controlateralmente (es. sx) Indicazione: asimmetria dx/sn con lesione o insufficienza omolaterale alla rotazione POSTURE DI COMPENSO Postura a capo flesso lateralmente (es. dx) Facilita la caduta del bolo omolateralmente alla flessione (es. dx) Indicazione: asimmetria dx/sn con lesione o insufficienza omolaterale alla rotazione POSTURE DI COMPENSO Postura a capo esteso Facilita il passaggio del bolo verso l’istmo delle fauci Indicazione: mancanza di motilità della lingua MANOVRE DEGLUTITORIE Le manovre deglutitorie rendono volontari e coscienti comportamenti che solitamente sono riflessi, prevenendo complicanze della disfagia (aspirazione) L’EFFETTO DELLE MANOVRE DEGLUTITORIE E’ IMMEDIATO! MANOVRE DEGLUTITORIE MANOVRA SOVRAGLOTTICA Trattenere il fiato, eseguire due atti deglutitori, espirare in modo forzato Indicazioni: penetrazione modesta MANOVRE DEGLUTITORIE MANOVRA SUPER-SOVRAGLOTTICA Trattenere il fiato contraendo i muscoli addominali, deglutire, tossire al termine dell’atto deglutitorio Indicazione: aspirazione di grado lieve MANOVRE DEGLUTITORIE DEGLUTIZIONE FORZATA Spingere con forza e a lungo la lingua durante la deglutizione Indicazione: deficit di spinta del base lingua MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE REOLOGICHE DEL BOLO Si restringe l’ambito degli alimenti assumibili per os a quelli in cui è raggiunto il criterio di deglutizione funzionale L’EFFETTO E’ IMMEDIATO! fase buccale faringea fase orale fase liquidi noccioline muffin mela gomma sec 0 2 4 6 8 10 12 MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE REOLOGICHE DEL BOLO Apertura dello sfintere glossopalatale Chiusura dello sfintere velo-faringeo Chiusura dello sfintere laringeo Apertura dello sfintere esofageo superiore 0 0.2 -0.4 -0.2 Riconfigurazione Volume Clearance faringea faringea dipendente 0 MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE REOLOGICHE DEL BOLO MODIFICAZIONE DELLA CONSISTENZA - Liquido - Semiliquido - Semisolido - Solido MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE REOLOGICHE DEL BOLO MODIFICAZIONE DELLA SCIVOLOSITA’ MODIFICAZIONE DELLA COESIONE MODIFICAZIONE DELLA OMOGENEITA’ MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE REOLOGICHE DEL BOLO MODIFICAZIONE DEL VOLUME DEL BOLO MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE REOLOGICHE DEL BOLO MODIFICAZIONE DELLA TEMPERATURA MODIFICAZIONI DELLE CARATTERISTICHE REOLOGICHE DEL BOLO MODIFICAZIONE DEL COLORE MODIFICAZIONE DEL SAPORE MODIFICAZIONE DELLA APPETIBILITA’ SISTEMI DI NUTRIZIONE ALTERNATIVI I sistemi di nutrizione alternativi consentono di nutrire il paziente indipendentemente dalla deglutizione Possono essere utilizzati per rimediare: - Disfagie con alto rischi di complicanze - Gravi disturbi di nutrizione non correlati alla disfagia SISTEMI DI NUTRIZIONE ALTERNATIVI SNG la PEG la Il SNG viene utilizzato per nutrizione enterale non superiore a 1-2 mesi La PEG viene utilizzata per nutrizione enterale della durata superiore alle 4 settimane SISTEMI DI NUTRIZIONE ALTERNATIVI La nutrizione parenterale si esegue solo nei casi in cui il sistema intestinale non è utilizzabile o se vi è una grave insufficienza respiratoria STIMOLAZIONE SENSORIALE La stimolazione sensoriale mira a migliorare la rappresentazione corticale e sottocorticale della percezione del bolo attraverso i sensi (tattile, chimico, cinestesico, di temperatura) L’EFFETTO DELLA STIMOLAZIONE SENSORIALE SI HA A DISTANZA DI SETTIMANE! Intervento logopedico volto a migliorare la sensibilità e la funzionalità neuro-muscolare degli organi preposti alla deglutizione: Riconoscimento e localizzazione degli stimoli sensoriali Stimolazione tattile, vibratoria e termica Esercizi attivi e passivi della muscolatura oro-faringea Stimolazione della manovra di raclage e della tosse volontaria Stimolazione alla produzione della voce Esercizi controllo respirazione e coordinazione respirazione/apnea …… RINFORZO MUSCOLARE Il rinforzo muscolare mira a aumentare la forza di contrazione di gruppi muscolari in modo da aumentare la pressione esercitata sul bolo, rendere i movimenti più rapidi e con un range maggiore L’EFFETTO DEL RINFORZO MUSCOLARE SI HA A DISTANZA DI SETTIMANE! RINFORZO MUSCOLARE QUALI GRUPPI MUSCOLARI? - Base lingua manovra di Masako (deglutizione con la lingua fra i denti) spingere la lingua indietro fare gargarismi (+++) fare sbadigli RINFORZO MUSCOLARE QUALI GRUPPI MUSCOLARI? Elevatori della laringe manovra di Mendelsohn (mantenere la laringe elevata, anche digitalmente durante la deglutizione) manovra di Shaker (in decubito supino, alzare la testa fino a vedere la punta delle scarpe) RINFORZO MUSCOLARE QUALI GRUPPI MUSCOLARI? - adduttori laringei attacchi duri su occlusive posteriori (/kr/) esercizi di tenuta dell’apnea e di ponzamento (tilting aritenoideo) pushing MODIFICAZIONE DEI RIFLESSI La stimolazione/inibizione dei riflessi mira a migliorare la connessione sinaptica corticale e sottocorticale, rendendo più funzionale il rapporto input/output L’EFFETTO DELLA STIMOLAZIONE DEI RIFLESSI SI HA A DISTANZA DI SETTIMANE! PERSONAGGI ED INTERPRETI DELLA RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE DISFAGICO AFFETTO DA SLA 1. Segnalatori del problema disfagia 2. Diagnosti della malattia causa di disfagia (ORL, neurologi) 3. Riabilitatori della funzione (foniatri, fisiatri, logopedisti, fisioterapisti, chirurghi) 4. Gestori della nutrizione 5. Coinvolgimento dei care-givers 6. Medici che hanno in carico il paziente PERSONAGGI ED INTERPRETI Conferme strumentali della malattia causa di disfagia e del tipo di disfagia, complicanze disfagia, malnutrizione - radiologi (TC, RMN, VFG) - ORL, foniatri (FEES, FEEST) - pneumologi - medici di laboratorio - neurofisiologi - dietologi, nutrizionisti, dietisti PERSONAGGI ED INTERPRETI Coinvolgimento dei care-givers - Familiari Infermieri Badanti Numero di pasti, modalità di assunzione dei pasti (posizione, ambiente e distrazioni, tempi di assunzione dei pasti, igiene del cavo orale) PERSONAGGI ED INTERPRETI DELLA RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE DISFAGICO AFFETTO DA SLA Medici che hanno in carico il paziente - Geriatra - Fisiatra - Neurologo - Gastroenterologo - Rianimatore - ORL - Medico di famiglia - Chirurgo maxillo-facciale - altri