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Incident Reporting
SANITA’ PUBBLICA E ERRORI Quali sono gli attori coinvolti? E ... quale specifico ruolo hanno i sanitari nella gestione dell’errore? Esito di una azione che non raggiunge i risultati che erano stati prefissati Evento Avverso Raramente vengono indagate le cause sottostanti, come, per esempio, un sovraccarico di lavoro nel reparto nel quale l’incidente si è verificato. un operatore sanitario che ammette un grave errore non ha certo la comprensione ed il conforto dei colleghi e dei parenti del paziente. “le cose vanno per il verso giusto se sono ben pianificate, e gli sbagli invece succedono quando le cose sono lasciate andare per se stesse”. L’85% dei errori sono derivati da difetti nei sistemi organizzativi e non da incompetenza degli operatori. Una ricerca americana afferma che il 20% di errori deriva da orari di lavoro innaturali (pubblicata da Accident Analisys and Prevention) Ricerca effettuata dalla ASL 11 di Empoli Il 55% delle segnalazioni di errore è relativo al trattamento dei pazienti da parte del personale infermieristico Nel 61% dei casi vi è stata una trascrizione errata della terapia Nel 15% una preparazione non corretta del paziente per gli esami diagnostici Nel 13% cadute accidentali Nel 6% prelievi ematici non eseguiti Nel 5% smarrimento delle provette Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA UFFICIO III Protocollo per il monitoraggio degli Eventi Sentinella Eventi Sentinella Evento avverso di particolare gravità, Indicativi di un serio malfunzionamento di sistema Il principio su cui si basano è che tali eventi non dovrebbero verificarsi e il loro verificarsi è indice di per sé di una qualità insufficiente che richiede immediate indagini (per individuarne le cause) e interventi migliorativi. LISTA EVENTI SENTINELLA •Procedura in paziente sbagliato; •Procedura in parte del corpo sbagliata (lato, organo o parte); •Suicidio in paziente ricoverato; •Strumento o altro materiale lasciato all’interno del sito chirurgico che richieda un successivo intervento o ulteriori procedure; •Reazione trasfusionale conseguente ad incompatibilità ABO ; •Decesso, coma o gravi alterazioni funzionali derivati da errori di terapia associati all’uso di farmaci; •Decesso materno o malattia grave correlata al travaglio e/o parto; •Abuso su paziente ricoverato; •Mortalità in neonato sano di peso >2500 g. entro 48 ore dalla nascita; • Altro evento avverso che causa morte o gravi danni indicativo di malfunzionamento del sistema RISCHIO CLINICO DA FARMACO Evento avverso da farmaco Errore di terapia Si intende un avvenimento prevedibile che può portare ad un uso inappropriato del farmaco o a pericolo per il pz Le proiezioni delle casistiche internazionali applicate alla sanità italiana rivelano che: Su 8.000.000 di persone ricoverate ogni anno, 340.000 (circa il 4%) sono dimesse dall’ospedale con danni dovuti ad errori di terapia Vengono riconosciuti 5 categorie di errore: Errore di prescrizione Errore di trascrizione/interpretazione Errore di distribuzione Errore di preparazione Errore di somministrazione Come garantire una terapia sicura al paziente Raccomandazioni: Invio diretto delle prescrizioni attraverso un sistema informatizzato Introduzione dei codici a barre nei processi di utilizzo del farmaco Sviluppo dei sistemi di monitoraggio delle reazioni avverse Adozione della dose unitaria e miscelazione centralizzata dei farmaci endovena Collaborazione diretta del farmacista con i medici prescrittori e con gli infermieri Segnalazione degli errori trasfusionali Nei reparti, in sala operatoria e in terapia intensiva Per evitare che il sangue sia trasfuso alla persona sbagliata o che sia trasfuso sangue non compatibile con quello del paziente da trasfondere verificare sempre, da parte di due operatori, che: • nome e cognome del paziente riportati sulla unità di emocomponente corrispondano all’identità del paziente da trasfondere, come da cartella clinica, consenso informato e richiesta; • il gruppo sanguigno del ricevente, come riportato nella documentazione rilasciata dalla ST, corrisponda al gruppo sanguigno indicato sull’etichetta dell’emocomponente da trasfondere. Laddove le condizioni del paziente lo consentano, è opportuno chiedere al paziente il nome ed il cognome immediatamente prima di effettuare la trasfusione. Numerosi studi sottolineano l’importanza di garantire un ambiente che renda facile la comunicazione e che si crei un buon clima di lavoro Raccomandazione n. 1, Aprile 2005 Gli errori che più frequentemente si associano all’uso improprio di KCL sono: •Scambio di fiala •Mancata diluizione •Non corretta preparazione del prodotto da infondere •Errata identificazione del paziente Conservazione delle soluzioni concentrate di KCL ed altre soluzione ed elevato contenuto di K Prescrizione delle soluzioni contenenti K Controllo della corretta preparazione e somministrazione delle soluzioni contenenti K Raccamandazione n. 2, luglio 2006 Il materiale più frequentemente ritenuto è rappresentato da garze e da strumentario chirurgico, ad esempio aghi, lame da bisturi, pinze o loro parti Il materiale estraneo ritenuto può determinare ampio spettro di esiti clinici che variano da casi asintomatici a casi con gravi complicanze, quali perforazione intestinale, sepsi , danno d’organo sino alla morte; Si stima un tasso di mortalità compresa tra l’11% e il 35% FORMAZIONE INTEGRAZIONE Linee guida Procedure Protocolli Schema di comportamento predefinito che si rivolge a professionisti o ad operatori predefiniti Situazione assistenziale Situazione organizzativa Fornire indicazioni di comportamento validate e piuttosto rigide in situazioni definite e in contesti specifici (lasciano un margine di discrezionalità professionale limitato) Il riconoscimento sociale delle professioni dipende dal comportamento dei professionisti. Documentazione infermieristica e qualità La qualità per essere espressa, valutata, confrontata, modificata, deve poter essere misurata. Per farlo è necessario disporre di dati attendibili, la cui provenienza può essere ricondotta a fonti diverse e differentemente caratterizzate. Tra queste, la Documentazione infermieristica assume un peso indiscutibilmente significativo Bisogna capire come e quando cambiare i contenuti - le modalità – ed i tempi del loro lavoro Quasi tutti pensiamo di sapere in che cosa siamo bravi ! Capita di fermarsi a pensare in che cosa non siamo bravi ? No ! Non possiamo più costruire la nostra competenza individuale senza conoscere il gap che esiste tra questi due punti . Senza sapere quali sono le lacune da colmare . E’ un complesso di procedure organizzate per identificare, valutare e ridurre, laddove possibile, i rischi dei pazienti, dei visitatori, dei dipendenti e di tutta l’organizzazione. E’ un programma finalizzato a ridurre l’incidenza di eventi indesiderati preventivabili e la perdita economica che ne deriva. [ F. Kavaler e A.D. Spiegel ] Clinical Governance Risk Management Responsabilità professionale Maggiore efficacia della programmazione Efficiente ed efficace erogazione delle prestazioni Efficiente ed efficace allocazione delle risorse Elevato standard delle prestazioni, orientate al cliente Elevato standard di responsabilità nell’organizzazione Creatività e innovazione organizzativa Miglioramento della capacità competitiva Miglioramento del morale dell’organizzazione Flessibilità nella gestione degli obiettivi [ Australian / New Zealand Standard Risk Management AS/NZS 4360:1999 ] Gli strumenti del ‘rischio clinico’ Incident Reporting IDENTIFICAZIONE RISCHIO Screening e Revisione cartelle cliniche Uso di dati amministrativi (SDO) Gestione dei reclami e dei risarcimenti ANALISI RISCHIO FMEA – FMECA Root cause analysis Incident Reporting Metodica standardizzata di segnalazione spontanea di eventi indesiderati, finalizzata alla rilevazione di criticità del sistema o delle procedure esistono sistemi di incident reporting obbligatori: -segnalazione di eventi avversi da farmaci o da dispositivi medici Incident Reporting [ classificazione degli eventi da segnalare ] Adverse events Eventi che causano: morte, malattia, menomazione, disabilità, sofferenza transitoria Es.: reazione anafilattica a un farmaco No harm events Procedura potenzialmente lesiva, ma che non ha causato un danno Es.: somministrazione di cefalosporina a paziente allergico alla penicillina, senza alcuna conseguenza Near misses Procedura potenzialmente lesiva, interrotta prima che concretizzi il danno Es.: rilevazione di un errore di prescrizione, prima della somministrazione di un farmaco si Incident Reporting [ ostacoli alla realizzazione ] Percezione della procedura: a) riservatezza della segnalazione (?) b) sanzioni disciplinari (?) Sono segnalati solo dal 5% al 30% degli eventi che dovrebbero essere segnalati. [ American College of Surgeons ] Incident Reporting Risk Manager a) riservatezza Il report non deve essere inserito nella cartella clinica o in documenti destinati all’utente [ Garante Privacy, 3 settembre 1999: “Accesso ai documenti amministrativi - Rapporti tra l.n. 675/96 e l.n. 241/90” ] b) responsabilità Deve essere garantita l’impunità dell’estensore elementi “anagrafici” dove, quando, a chi, è occorso l’evento elementi “oggettivi descrittivi” descrizione, classificazione evento, fattori contribuenti elementi di valutazione dell’evento stima esito evento stima rischio futuro incremento dei costi attività intraprese lezioni apprese Operatori (segnalano gli eventi compilando la scheda) Responsabile UO (valuta l’esito e il rischio futuro degli eventi) Gestione del caso Analisi delle cause e proposte di miglioramento (GRUPPO DI RISK MANAGEMENT AZIENDALE ) Referente di Risk management aziendale (classifica gli eventi per tipologia e cause e li registra nel database) ASR-RER (invia report aggregati alle Aziende/ Case di cura) Anestesia Medico in formaz. 1% NS 5% Medici anestesisti 65% Infermieri di SO 29% Medico in formazione 1% Non segnalato 5% Infermiere 29% Ospedali privati Medici 16% Infermieri 74% Tecnico 1% Medico 65% Medico in form. 0,5% Altro 6% Non segnalato 2,5% Incident Reporting generale Ospedali privati – AIOP Report Febbraio 2005 Dirigente Responsabile RM del Dipartimento Internistico Direttori Distretti Socio - Sanitari Dirigente Ufficio Legale UNITA’ AZIENDALE Gestione Rischio Clinico Segreteria Dirigente Medico-legale Aziendale Amministrativa ResponsabileResponsabile RM del Dipartimento Servizi Dirigente Responsabile RM del Dipartimento Chirurgico e Informatica Responsabile Servizi Infermieristici Identificazione sistematica degli errori (o quasi errori) e delle loro cause: Organizzative (fasi del lavoro, personale, clima lavoro) Legate alla conoscenza (nuovi farmaci, nuovi pazienti, nuove procedure) Legate alla comunicazione (tra infermieri, tra medici ed infermieri, mancanza di continuità…) Attivazione-proposta di soluzioni Formazione specifica/aggiornamento Dagli errori bisogna imparare K. Popper