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rischio clinico
La gestione del Rischio Clinico Dr. Salvatore Salvato Ufficio Miglioramento Continuo Qualità Presentazione in occasione dell’evento formativo (VEN-FOR1165): “La gestione del rischio clinico in sala operatoria” 1 • Un sistema di gestione del rischio deve affrontare • • • • in modo globale tutte le aree dell’ambito sanitario in cui l’errore si può manifestare: - il rischio clinico per il degente, collegato all’attività assistenziale; - il rischio occupazionale per gli operatori sanitari, definito dalla rilevazione degli infortuni sul lavoro; - il rischio ambientale, derivante dalle condizioni della struttura e degli impianti; - il rischio assicurativo per l’organizzazione sanitaria, collegato all’onere economicofinanziario. 2 L’ERRORE UMANO • Gli uomini sono fallaci ed errori si verificano anche nelle migliori organizzazioni. • Non possiamo cambiare la condizione umana, ma possiamo cambiare le condizioni in cui gli uomini lavorano. J.Reason, BMJ 2000 3 IL PROBLEMA DEGLI INCIDENTI E DEI DANNI DERIVANTI DALLE CURE COSA E’ IL RISK MANAGEMENT? L’insieme delle azioni tese a ridurre gli eventi dannosi che possono prodursi nel corso dei processi sanitari, monitorando in modo sistematico gli eventi, analizzandone i motivi ed attuando i cambiamenti organizzativi e professionali idonei a prevenirli (ARSS del Veneto) 4 IL PROBLEMA DEGLI INCIDENTI E DEI DANNI DERIVANTI DALLE CURE RISK MANAGEMENT • OBIETTIVO: minimizzare le possibilità che si verifichino incidenti durante l’erogazione di prestazioni sanitarie attraverso una metodologia proattiva di prevenzione. • SCOPI 1. Individuare le condizioni di pericolo nel sistema 2. Valutare le probabilità che si realizzino 3. Implementare un adeguato sistema di prevenzione e controllo 5 IL PROBLEMA DEGLI INCIDENTI E DEI DANNI DERIVANTI DALLE CURE RISK MANAGEMENT L’efficacia di un sistema di gestione del rischio clinico è condizionata da tre elementi: • il cambiamento della concezione dell’errore: non più visto come fallimento individuale, ma come opportunità di miglioramento per l’intera organizzazione, • l’adozione di strumenti idonei per la rilevazione e l’analisi dei rischi, per il loro trattamento ed infine per il monitoraggio nel tempo, • la creazione di soluzioni organizzative orientate a tale scopo 6 IL GLOSSARIO DEL RISK MANAGEMENT 7 GLOSSARIO RISCHIO concetto matematico che si riferisce alla probabilità che un evento negativo accada ed alla gravità dei suoi esiti R=PxG dove R è il rischio, P la probabilità di accadimento e G la gravità delle conseguenze Gestire il rischio significa perciò esercitare una forma di controllo sulle sue variabili, riducendo il numero degli accadimenti e la gravità delle conseguenze 8 GLOSSARIO EVENTO (incident) Qualunque accadimento che può dare origine a un danno nei riguardi di un paziente Ad esempio: somministrazione erronea di un farmaco innocuo 9 GLOSSARIO EVENTO AVVERSO Qualunque accadimento non voluto che ha dato origine ad un danno misurabile nei riguardi di un paziente e che si manifesti indipendentemente dalla malattia di base o che peggiori la condizione del paziente durante il periodo di gestione clinica. Il danno misurabile può essere grave (comporta ospedalizzazione, prolungamento della degenza, invalidità, …) o lieve (nessuna limitazione alle normali attività) 10 Quindi…… • L’evento avverso è non voluto, né auspicato, ma dannoso • Coinvolge il paziente (producendogli un danno reale lieve o grave) • Il legame con il processo di cura è causale (non avviene per cause esterne al processo) 11 GLOSSARIO ERRORE di esecuzione: insuccesso di un’azione, programmata secondo un piano corretto, nel realizzare il fine prefissato (salvo l’intervento di eventi imprevisti); di programmazione: impiego di un programma sbagliato Far male le cose giuste Far bene le cose sbagliate 12 ERRORE • • • • • Dovuto alle persone Disattenzione Scarsa motivazione Negligenza Imprudenza Imperizia Dovuto al sistema • le persone/il gruppo l’istituzione nel suo insieme (organizzazione) Dipende per il 15% dagli operatori e per l’ 85% dall’organizzazione. 13 GLOSSARIO Tipologia di errori individuali - non intenzionali: slip: disaccordo tra azione e pianificazione (distrazione, negligenza) lapsus: difetto di memoria (dimenticanza, omissione) - intenzionali: mistakes: errori di pianificazione esecuzione - difetti di conoscenza violazione: mancato rispetto delle procedure codificate per l’esecuzione a regola d’arte di un atto medico o chirurgico 14 ERRORI E FATTORI FAVORENTI Condizioni che favoriscono le violazioni assenza di una cultura della sicurezza conflitti tra management e staff morale basso scarsa supervisione e controllo norme di gruppo che condonano le violazioni scarso interesse del management scarsa motivazione nel lavoro cultura che incoraggia il rischio convinzione che gli errori non avvengano bassa autostima diffuso disprezzo delle regole 15 GLOSSARIO QUASI ERRORE (near miss) più corretto il termine di quasi evento: si tratta di situazioni ad elevato potenziale di rischio che solo per ragioni fortuite o per l’intervento fortuito di un operatore non hanno determinato come esito un danno 16 QUANTI SONO GLI EVENTI AVVERSI? la proporzione di Heinrich 1 denuncia ___________ 10 danni gravi ___________________ 290 danni lievi _____________________________ 3.000 eventi senza danno ______________________________________ 300.000 quasi-eventi 17 EVENTO SENTINELLA GLOSSARIO Evento inatteso che comporta la morte o gravi lesioni fisiche/psichiche o il rischio di esse. (ad esempio le morti inattese o le gravi perdite di funzione non correlabili alle condizioni cliniche del paziente, il suicidio del paziente, gli interventi chirurgici dal lato sbagliato, l’affidamento di un neonato alla famiglia sbagliata, reazioni trasfusionali emolitiche) E’ quindi un particolare indicatore sanitario la cui soglia di allarme è 1 (basta che il fenomeno si verifichi una sola volta perché sia necessaria un’indagine immediata). (QA 3 ; 1992 JCAHO) 18 EVENTI SENTINELLA: LE PIÙ FREQUENTI TIPOLOGIE (Dati JCAHO 2002)* Suicidio di paziente Complicazioni operatorie, postoperatorie Errore nella somministrazione di farmaci Chirurgia dal lato sbagliato Ritardato trattamento terapeutico Caduta di pazienti Morte di pazienti in contenzione fisica Aggressioni, violenze, omicidi Errore trasfusionale Morte, danno perinatale Fuga di pazienti Incendi Danni da apparecchiature Danni da anestesia Morte, danno da ventilatori Rapimento, errore di neonato Morte di puerpera Decesso nel trasferimento + in aumento ++ in forte aumento 269 197 184 182 84 79 76 68 43 41 35 32 25 24 24 23 20 14 + ++ + ++ + + 19 Esito positivo Nessun errore Esito negativo (evento avverso non prevenibile) Near miss Il paziente riceve un trattamento Minore Errore Nessun danno o danno minore (evento avverso prevenibile) Near miss Serio Danno del paziente (evento avverso 20 prevenibile) LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA 21 To Err is Human Building a Safer Health System Committee on Quality of Health Care in America INSTITUTE OF MEDICINE November 30, 1999 22 To Err is Human • Ha portato alla ribalta con dati drammatici un fenomeno di fatto prima misconosciuto • Ha spostato il focus dell’attenzione dalla ricerca dell’errore attivo a quella dell’errore latente, cioè dal fallimento del singolo operatore di prima linea a quello delle attività organizzative del sistema. 23 To Err is Human Negli Stati Uniti si registrano ogni anno da 44.000 a 98.000 decessi per errori medici, pari a 3 Jumbo che cadono ogni 2 giorni 24 HARVARD MEDICAL PRACTICE TA Brennan, LL Leape: NEJM 1991 Revisionati 30121 ricoveri di 51 ospedali per acuti nello stato di New York nel 1984 Eventi avversi con danno al paziente hanno riguardato il 3,7% degli episodi di ricovero Il 69% dei danni era dovuto a errori (Leape1993) il 13.6% ha avuto esito mortale 25 INCIDENCE AND TYPES OF PREVENTABLE ADVERSE EVENTS IN ELDERLY PATIENTS Thomas, Brennan: BMJ 2000 Revisione di 15.000 ricoveri in Utah e nel Colorado nel 1992 incidenza di eventi avversi nel 2,8% dei pazienti di età inferiore a 65 anni incidenza di eventi avversi nel 5,29% dei pazienti di età superiore a 65 anni 26 7 Dicembre 1999 Il Presidente Clinton istituisce la “Quality Interagency Coordination Task Force” (QuIC) per formulare una strategia atta ad identificare le principali minacce alla sicurezza del paziente e ridurre gli errori medici. 27 THE QUALITY IN AUSTRALIAN HEALTH CARE STUDY Wilson, Runciman: Med J Aust 1995 Revisionati 14.000 ricoveri di 28 ospedali 16,6% dei ricoveri erano associati ad un evento avverso 51% degli eventi avversi era considerato prevenibile 13,7% degli eventi avversi ha esitato in disabilità permanente 4,9% ha avuto esito mortale 28 ADVERSE EVENTS IN BRITISH HOSPITALS: PRELIMINARY RETROSPECTIVE RECORD REVIEW Vincent, Neale: BMJ 2000 Revisione retrospettiva di 1014 cartelle di due ospedali per acuti di Londra 10,8% dei pazienti ha presentato un evento avverso circa la metà degli eventi avversi era considerato prevenibile un terzo degli eventi avversi ha dato esito a disabilità 29 moderata o grave oppure a morte …. e in ITALIA? I dati disponibili sugli errori medici sono quelli del Tribunale dei diritti del malato che ha avviato un programma di sperimentazione in 23 ospedali, istituendo Unità di gestione del rischio e adottando un sistema di Incident Reporting. Le segnalazioni raccolte sono in pericolosa crescita: + 14% dal 2000 al 2001. Le aree in cui si sbaglia di più sono ortopedia e traumatologia (16,5%), oncologia (13%), ostetricia e ginecologia (10,8%), chirurgia generale (10,6%). Nel 19,1% dei casi si tratta di veri e propri errori medici; nel 22% l'errore consiste in un ritardo nella diagnosi; nel 53% nell'interpretazione errata dei test. Fra gli errori più comuni, anche lo scambio di farmaci 30 …. e in ITALIA? 31 …. e in ITALIA? • Il dato sicuramente allarmante è che in Italia gli errori in medicina causano più vittime di incidenti stradali, infarto o tumore. • Allo scopo di poter disporre di dati attendibili, nell’ ottobre 2004 è stato costituito l’Osservatorio sui Rischi Sanitari con un Database degli Errori Medici, su iniziativa del Ministero della Salute che già nel 2003 ha creato, presso la Direzione Generale della Programmazione, una Commissione Tecnica sul Rischio Clinico, avente come finalità: lo “ studio della prevalenza e delle cause del rischio clinico, la formulazione di indicazioni generali per la sua riduzione, l’individuazione delle priorità, delle azioni e delle tecniche per la gestione del rischio clinico” 32 EPIDEMIOLOGIA DEGLI EVENTI AVVERSI 33 CAUSE E RIMEDI DEGLI INCIDENTI ERRORI INDIVIDUALI RESPONSABILITÀ ORGANIZZATIVE INCIDENZA 15% 85% AZIONI CORRETTIVE 98% 2% 34 EPIDEMIOLOGIA DEGLI EVENTI AVVERSI In che specialità avvengono? Marsh, 2001 Ostetricia/Ginecologia 40% Anestesiologia/Rianimazione 20% Ortopedia 15% Pronto Soccorso 12% Chirurgia Generale Altri 8% 5% 35 EPIDEMIOLOGIA DEGLI EVENTI AVVERSI Fattori di rischio di danno Età >64 anni (polipatologia, polifarmacologia, metabolismo) Chirurgia cardiotoracica, chirurgia vascolare, neurochirurgia (difficoltà tecniche +condizioni paziente) Terapia urgente ed intensiva (poco tempo per riflettere, pericolo di vita, situazione emotivamente caricata) Degenza in terapia intensiva (attività variabile, tempo scarso, alta percentuale di pazienti gravi) Durata di ricovero (la probabilità di un evento avverso aumenta con il prolungarsi del ricovero) 36 EPIDEMIOLOGIA DEGLI EVENTI AVVERSI Aree di maggior rischio da presidiare: staffing Accorciamento degenza Day hospital e day surgery Appropriatezza Restrizioni economiche CAUSANO UN GAP CRESCENTE TRA aumentata gravità media dei pazienti ridotta disponibilità di personale CHE CAUSA aumento delle complicanze e dei danni 37 EPIDEMIOLOGIA DEGLI EVENTI AVVERSI Aree di maggior rischio da presidiare: esperienza e supervisione Utilizzo di personale temporaneo (es. Pronto Soccorso, terapie intensive) Spostamenti di personale (carenze di organico, regole del lavoro, scelte delle persone, "coperta corta") Mancata uniformazione ed innovazione delle tecniche (tecniche nuove, strategie diverse, usi diversi) Mancata definizione degli standards accettabili di sostituzione (responsabilità delle operazioni che non comunica con la responsabilità delle allocazioni) 38 EPIDEMIOLOGIA DEGLI EVENTI AVVERSI Aree di maggior rischio da presidiare: comunicazione Comunicazione inadeguata tra professionisti (es. note non esplicative) Presidio della continuità di cura nei passaggi (es. trasferimento, dimissione, turni) Gestione delle consulenze e responsabilità decisioni (es. terapie causanti interazioni) delle Comunicazione insufficiente con paziente/parenti (es. scarsa chiarificazione rischi/risultati) 39 EPIDEMIOLOGIA DEGLI EVENTI AVVERSI Aree di maggior rischio da presidiare: apparecchiature medicali differenti tipi di elettrocardiografo differenti tipi di pompa di infusione differenti sistemi di deposito differenti defibrillatori differenti contratti di manutenzione responsabilità non chiara sulla manutenzione e controllo 40 UN ESEMPIO CLASSICO 41 ANALISI DI UN EVENTO AVVERSO Catena causale CRONOLOGIA DI UN INCIDENTE MORTE DA SOMMMINISTRAZIONE ERRATA DI ANTIBLASTICO Eventi Errori Un bambino entra in ospedale per una Cattiva gestione preanestetica terapia antiblastica in anestesia generale. Dovrebbe essere a digiuno ma viene alimentato in ospedale Non ci sono letti in oncologia e viene - Cattiva organizzazione ricoverato in una corsia di appoggio - ambiente senza esperienza oncologica La cartella del paziente non è stata inviata - mancanza di informazioni sul paziente Il paziente doveva ricevere vincristina - mancata comunicazione con Oncologia endovena (da una nurse specialista in - assenza di procedure adeguate oncologia) e methotrexate per via intratecale (da un oncologo) La vincristina ed il methotrexate vengono - mancata compliance con la regola di inviate assieme tramite un portantino tenere separati i farmaci ANALISI DI UN EVENTO AVVERSO Catena causale CRONOLOGIA DI UN INCIDENTE … (segue) Eventi Errori Il portantino informa che entrambi i farmaci - comunicazione errata da persona non abilitata devono andare in sala operatoria con il paziente Era stato dato il consenso solo per il methotrexate - cattiva gestione del consenso, ottenuto da un e non per la vincristina medico in formazione Il medico in formazione abbrevia la prescrizione in - cattiva pratica prescrittiva EV ed IT Quando viene scoperto che il paziente non è a - cattiva comunicazione digiuno, l'intervento viene rimandato al pomeriggio. Al pomeriggio l'oncologo non è di turno e presume - delega inappropriata che l'iniezione intratecale venga fatta dal medico di turno, senza contattarlo Il medico di turno è impegnato; l'anestesista è in grado di fare un'iniezione intratecale ma non ha mai usato antiblastici. Inietta il methotrexate in vena e la vincristina intratecale (l'iniezione intratecale di vincristina è invariabilmente fatale ed il bambino muore dopo 5 giorni) - confusione organizzativa -protocolli inadeguati per farmaci potenzialmente letali - delega inappropriata - errore di somministrazione L’ERRORE IN MEDICINA 44 ETICA DELL’ERRORE • L’assistenza sanitaria è caratterizzata da grande incertezza e variabilità biologica e di eventi (sistema complesso per un insieme di variabili). • La medicina è scienza probabilistica. • L’errore è frequente e spesso inevitabile 45 Perché l’errore “medico”? Spesso gli incidenti sono frutto di una concatenazione di errori ed eventi e l’operatore responsabile dell’errore finale, non è altro che l’ultimo casuale anello di questa catena. Da queste considerazioni nasce un modello (Reason, 1990) utile per individuare e diagnosticare gli errori nei sistemi complessi, quali quelli sanitari. 46 Gli errori sono conseguenze dell’agire organizzato e non causa del fallimento del sistema. (Reason) 47 Perché l’errore “medico”? Il modello di Reason individua: • Errori latenti • Errori attivi • Difese 48 ERRORI LATENTI Questi errori sono metaforicamente descritti da Reason come “patogeni” che rimangono latenti all’interno dell’organismo, incapaci di per sé di causare una sintomatologia conclamata, ma che in connessione con altri fattori eziologici ed in condizioni facilitanti possono dare origine ad un evento patologico. Allo stesso modo in tutte le organizzazioni sono presenti elementi potenzialmente dannosi: quanto più essi sono numerosi, tanto più probabile sarà il verificarsi di una combinazione scatenante. 49 ERRORI LATENTI • Carico di lavoro eccessivo • Carenze di leadership (come la non chiarezza sui compiti, • • • • • • • sugli obiettivi e sulle responsabilità, la mancata motivazione del personale) Supervisione inadeguata (controllo insufficiente) Tecnologie inadeguate (errori di progettazione, mancata manutenzione, insufficiente addestramento all’uso) Comunicazione fra operatori inadeguata Competenza o esperienza inadeguata Ambiente di lavoro inadeguato Organizzazione del lavoro rapidamente modificata Conflitto di obiettivi: es. economici e clinici (BMJ 1998;316:1154-7) 50 ERRORI ATTIVI • Sono quelli più facilmente individuabili in quanto fattori immediatamente scatenanti dell’incidente. • Si collocano a livello di persone e quindi il loro riscontro coincide spesso con l’identificazione di una responsabilità individuale. • La rimozione o la punizione del responsabile non evita il ripetersi dell’evento avverso. • E’ molto probabile che individui diversi o lo stesso individuo a distanza di tempo, se posto nelle medesime condizioni, riproponga lo stesso tipo di errore. 51 ERRORI ATTIVI • • • • • Omissione di intervento necessario Scarsa attenzione, negligenza Violazione di procedimento diagnostico e terapeutico Inesperienza di procedura diagnostica/terap. invasiva Carenze cognitive: nuovo trattamento, rischi di effetti avversi, manifestazione clinica di una malattia…….. • Insufficiente competenza clinica • Incapacità di collegare i dati del paziente con le conoscenze acquisite • Difetto di prescrizione: a) ricetta o referto illeggibile; b) spiegazioni insufficienti; c) scoordinamento di prescrizioni di vari specialisti…. 52 DIFESE • Sono le barriere che un’organizzazione può mettere in atto per impedire il verificarsi degli incidenti • Tali sistemi di difesa possono essere costituiti da allarmi, strumenti tecnologici, dispositivi di protezione (barriere di tipo “hard”) oppure procedure, protocolli, ecc. (barriere di tipo “soft”). • Anche questi sistemi di difesa possono avere delle lacune e non essere sufficienti per fermare la “traiettoria delle opportunità” dell’incidente. • Questo fenomeno è ben illustrato dal modello “swiss-cheese” (formaggio svizzero). 53 Difese Modello “swiss-cheese” (formaggio svizzero) Questo modello descrive le organizzazioni come una serie di fette di formaggio svizzero che scivolano l’una sull’altra. I buchi nelle fette di formaggio simboleggiano le falle nelle barriere difensive. Lo spostamento delle fette può determinare il casuale allineamento dei buchi. Qualora tutti buchi si allineassero la “traiettoria delle opportunità” dell’incidente potrebbe compiersi. 54 ERRORI E FATTORI FAVORENTI IMPARARE DAGLI ERRORI la difesa dagli errori Le barriere "hard" Le barriere "soft" fisiche procedure automazione protocolli sistemi di sicurezza controlli amministrativi controlli nei punti di rischio Le barriere possono essere infrante da difetti attivi difetti latenti 55 Patogenesi dell’errore in medicina Cause latenti Carenza o cattivo uso di risorse Cattiva organizzazione dei servizi Condizioni di lavoro Cause immediate Sovraccarico di lavoro Carenza di leadership Deficit di -Supervisione -Comunicazione -Tecnologia inadeguata -Conoscenza -Abilità tecnica •Errori (slips, failures) •Difetti cognitivi •Omissioni •Violazioni Difese Eventi avversi. Incidenti 56 Il processo di gestione del rischio Identificazione Valutazione ed analisi Trattamento Monitoraggio ed informazione 57 Fase del processo Strumenti Analisi dei reclami Analisi dei claims (sinistri) Individuazione dei rischi Output Profilo qualitativo di rischio (mappa dei rischi) Revisione cartelle cliniche Analisi dati amm.vi correnti Incident reporting Root cause analysis Analisi dei rischi Trattamento Criticità latenti F.M.E.A. & F.M.E.C.A. Priorità dei rischi Pianificazione trattamento rischi Priorità di intervento Azioni di trattamento Riduzione Analisi di fattibilità Eliminazione Revisione cartelle Profilo quantitativo Valutazione dell'andamento Monitoraggio Revisione Database Profilo quantitativo 58 Valutazione dell'andamento Analisi dei dati amministrativi correnti E’ possibile attingere a diversi flussi informativi obbligatori per Legge: • schede di dimissione ospedaliera • prestazioni ambulatoriali di pronto soccorso • flussi informativi di area psichiatrica • farmaci forniti dall’ospedale • denunce di malattie infettive • endoprotesi • rilevazioni ISTAT (aborti spontanei, IVG, mortalità, natalità, ecc.) 59 Analisi dei dati amministrativi correnti Vantaggi: • facile accessibilità • economicità, dovuta ai scarsi costi aggiuntivi per reperire le informazioni utili. Svantaggio: • difficoltà di distinguere, attraverso il sistema di transcodifica, le complicanze vere dalle copatologie 60 INCIDENT REPORTING (imparare dagli errori) Segnalazione spontanea degli eventi •strumento fondamentale per una corretta gestione dei rischi nei settori “ad alta affidabilità” (in ambito sanitario, aeronautico o nucleare). •a livello internazionale esiste già una notevole quantità di sistemi di rilevazione: questi sistemi sono supportati da strumenti informatici (database che consente la codifica dei dati e la loro facile elaborazione). I sistemi di incident reporting possono essere concepiti a diversi livelli dell’organizzazione, sia a livello di singola61unità operativa per arrivare a sistemi regionali/nazionali. INCIDENT REPORTING Vantaggi: 1. La segnalazione avviene contemporaneamente all’evento e consente il trattamento molto prima rispetto alle informazioni di tipo retrospettivo 2. Permette di individuare i near miss prima che procurino danni 3. Facilita la segnalazione di eventi anche significativi, mancando il timore di essere individuati 4. Consente di coinvolgere tutti gli operatori e quindi di sensibilizzarli al tema della sicurezza del paziente 5. Rende possibile la individuazione di eventi che succedono poco frequentemente e percepiti come insoliti 6. Consente di inserire ogni singolo evento in un’ampia 62 casistica, permettendo la definizione del trend. INCIDENT REPORTING L’efficacia del sistema è garantita da: • confidenzialità ed assenza di comportamenti punitivi • restituzione delle informazioni attraverso la comunicazione che: 1. le segnalazioni sono state ricevute (feed-back) 2. sono state utilizzate per la soluzione dei problemi emersi 63 INCIDENT REPORTING Oggetto della segnalazione Quali eventi devono essere segnalati ? I due estremi sono rappresentati dalla segnalazione degli eventi sentinella e dei near-miss. 64 Eventi Avversi di cui si richiede la segnalazione nel programma dell’Ospedale Niguarda di Milano "Complicanze e eventi insorti durante il ricovero non presenti all’ingresso" Infezioni chirurgiche, distinte per tipo e gravità (superficiale, profonda, di organo o spazio, da protesi o corpo estraneo); altre complicanze chirurgiche, come emorragia postoperatoria, fistola o deiscenza di anastomosi, deiscenza di ferita; complicanze di procedure invasive, distinte per tipo e gravità (ematoma locale, lesione vascolare, lesione di organo); intervento per complicazione di procedura invasiva, ritorno non pianificato in sala operatoria, ripetizione non programmata di procedura invasiva; altre infezioni insorte durante il ricovero (sepsi, polmoniti, infezioni delle vie urinarie, infezioni nei pazienti in ventilazione assistita), eventi trombotico-emorragici (tromboflebite superficiale da catetere venoso, trombosi venosa profonda, embolia polmonare, emorragia); reazioni avverse a farmaci (reazioni trasfusionale, effetti collaterali diretti, allergia e ipersensibilità, interazione tra farmaci - specificare se di una certa gravità, ad es. se ancora presenti alla dimissione o se hanno causato un prolungamento della degenza); piaghe da decubito di grado dal secondo (interessamento di epidermide-derma) in su; altri eventi clinici come arresto cardiaco improvviso, infarto miocardico acuto, edema polmonare acuto, insufficienza renale acuta; deficit neurologico persistente non presente all’ammissione (paresi, paralisi, afasia, deficit cognitivo); convulsioni in non epilettico; cadute accidentali distinte per gravità (che non richiedono trattamento, che richiedono solo sutura o Rx, più gravi); eventi avversi materno infantili, come lesione ostetrica alla madre, ad es. lacerazioni di terzo grado durante il parto, lesione ostetrica al neonato, indice Apgar <6 a 5 minuti, sofferenza fetale. 65 INCIDENT REPORTING “chi segnala”? La maggior parte dei sistemi coinvolge nella segnalazione tutti gli operatori sanitari delle diverse categorie professionali. Altri elementi che caratterizzano i sistemi di incident reporting sono: Come è assicurata la confidenzialità. Come è articolato lo strumento di rilevazione Come vengono analizzati gli eventi segnalati. Come funziona il feed-back. Chi è il responsabile di questo processo. 66 Root Cause Analysis è… …un’indagine strutturata che ha lo scopo di identificare la causa “vera” di un problema, e le azioni necessarie ad eliminarla. Bjorn Anderson and Tom Fagerhaug Doing Less Harm 67 Una definizione… • Per “causa radice” si intende un difetto in un processo la cui eliminazione previene l’accadimento di uno specifico evento avverso. 68 Gli obiettivi della Root Cause Analysis Capire: • Che cosa è successo • Perché è successo • Che cosa fare per evitare che si ripeta 69 Dove ricercare le cause radice L’analisi non si limita all’individuazione dell’errore o del difetto più prossimi all’evento, ma ha l’obiettivo di analizzare l’intero processo che lo ha generato. CAUSA CAUSA CAUSA EVENTO 70 ROOT CAUSE ANALYSIS 71 Risultati attesi • Individuazione di tutte le cause di un evento • Individuazione delle cause radice e loro classificazione. • Individuazione delle cause aggredibili • Individuazione delle azioni di miglioramento 72 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE • Errori nella pratica sanitaria relativamente frequenti e a volte fatali • Genesi complessa: dipende soprattutto da cattiva organizzazione • Strategie di prevenzione pluridirezionali ma bisogna conoscere dimensioni e cause del fenomeno • Molti errori comuni possono essere evitati con accorgimenti semplici: Semplificare i processi di lavoro, riducendo gli elementi non necessari; Standardizzare, limitando le varietà non necessarie di farmaci, equipaggiamenti, regole, processi di lavoro; Incoraggiare gli operatori sanitari a denunciare i propri errori in anonimo; Migliorare gli aspetti comunicativi (grafia leggibile, comunicazione efficace, scambio di informazioni adeguato..)73 QUALITA’ NELL’ASSISTENZA SANITARIA Far bene le cose giuste alle persone giuste al momento giusto fin dall’inizio 74