Comments
Description
Transcript
Ragionamento
RAGIONAMENTO di Eleonora Bilotta RAGIONAMENTO Il Ragionamento è stato definito come un’attività che sottopone a delle trasformazioni l’informazione data. Non deve essere incompatibile con i sistemi logici nel caso in cui tutte le premesse siano pienamente specificate. RAGIONAMENTO SILLOGISTICO O RAGIONAMENTO CATEGORIALE I sillogismi, generalmente, sono costituiti da due premesse, che specificano una relazione tra categorie, e da una conclusione. ESEMPI B Tutti gli A sono B Tutti gli A sono B, ma alcuni B non sono A A Nessun A è B Nessun B è A A B ESEMPI Alcuni A sono B Alcuni A non sono B Alcuni B non sono A A X A B B X I compiti di ragionamento logico richiedono di fare uso solo delle inferenze coerenti con tutte le possibile interpretazioni di un insieme di premesse FONTI DI ERRORE NEL RAGIONAMENTO SILLOGISTICO La verità di un sillogismo dipende soltanto dal fatto che la conclusione deriva delle premesse. Spesso è difficile separare il problema dalla validità di un sillogismo dall’incongruenza tra il sillogismo e le proprie credenze; conseguentemente, può succedere che un sillogismo possa essere rigettato perché la sua conclusione non viene considerata empiricamente vera. EFFETTO ATMOSFERA Woodworth e Sells (1935) hanno avanzato l’ipotesi che differenti tipi di premesse creino un’atmosfera che predispone i soggetti ad accettare una conclusione che contiene il medesimo quantificatore. Secondo Woodworth e Sells una premessa negativa crea un’atmosfera negativa, ma come risulta dall’esempio, la conclusione non è necessariamente vera. ERRORI DI CONVERSIONE Secondo Chapman e Chapman molti errori di conversione dipendono dalla tendenza a sottoporre le premesse a conversioni illecite. Talvolta gli individui converatno poco saggiamente una premessa e accettino la conclusione erronea che segue una tale conversione. C B A MODELLI MENTALI E RAGIONAMENTO SILLOGISTICO Secondo Johnson–Laird gli individui costruiscono dei modelli mentali della situazione a cui si riferiscono le premesse e poi traggono delle conclusioni a partire da questo modello mentale. Un insieme di premesse rende possibile la costruzione di vari modelli mentali. Una conclusione viene accettata se è coerente con tutti i modelli mentali che sono stati costruiti. WASON E IL PROBLEMA GENERATIVO Un problema generativo è un problema in cui i soggetti non si limitano a ricevere passivamente le informazioni ma devono generare da sé le informazioni per risolvere il problema. In uno dei suoi esperimenti, Wason diceva ai soggetti che i numeri 2, 4, 6 erano stati generati in base ad una semplice regola generando sequenze di tre numeri che sarebbero state giudicate dallo sperimentatore in base alla loro conformità alla regola da scoprire. Uno dei soggetti generò l’ipotesi che la regola fosse quella di sommare due a ciascun numero. Poi la modificò “la regola è quella di iniziare da un numero qualsiasi e poi sommare due per formare il numero successivo”. La regola formulata da Woson era semplicemente “qualsiasi serie crescente di numeri”. La strategia appropriata è quella di cercare di falsificare l’ipotesi che è stata formulata in modo da avvicinarsi alla regola corretta per mezzo di una strategia eliminativa. PROBLEMA THOG Supponete che io abbia scritto su un pezzo di carta il nome dei colori (nero/bianco) e il nome delle forme (losanga/cerchio). Un disegno viene considerato un thog se e soltanto se esso presenta il colore ola forma prescelta, ma non entrambi. Le risposte errate vengono chiamate errori intuitivi, visto che i soggetti credono sia molto facile trovare una soluzione a questo problema. Griggs e newstead credono che tali tipi di errori possono essere dovuti a: Fraintendimenti (Wason aveva notato come molti soggetti trovano difficile separare le proprietà di un particolare oggetto dalle proprietà che definiscono l’appartenenza ad una classe); Bias del confronto, tendenza a considerare tanto più simili due cose quanti più attributi esse hanno in comune. PROBLEMA DELLE QUATTRO CARTE Il problema delle quattro carte di Wason è un esempio di ragionamento condizionale. Il ragionamento condizionale richiede l’uso di proposizioni condizionali del tipo: Se … allora …. SE una condizione si verifica, allora un’altra condizione avrà luogo. Una proposizione condizionale ha un’antecedente e il conseguente. Una tavola di verità costituisce un modo per rappresentare le varie combinazioni dei costituenti (p,q) delle proposizioni logiche. RAGIONAMENTO RICORSIVO I fenomeni ricorsivi possono ricondurre a forme maldestre di pensiero PROBLEMA DI HOFSTADTER Queste sono due lettere: A e B Queste lettere possono essere manipolate in base alle seguenti regole: 1. 2. 3. 4. B può essere sostituito da BC. Le coppie di lettere alla destra della lettera A possono essere raddoppiate. BBB può essere sostituito da C CC può essere cancellato. Il compito è quello di generare AC partendo da AB. Hofstadter ha notato che, se i soggetti accettano questo compito come dato, essi possono non rendersi conto del fatto che le regole precedenti non consentono di generare AC partendo da AB. Piuttosto che ragionare all’interno del sistema, usando le regole fornite e generando u n numero senza fine di stringhe di lettere è necessario ragionare al di fuori del sistema. Questa distinzione riguarda la capacità di pensare per mezzo di un insieme di regole, oppure a proposito di un insieme di regole. CAVALIERI E FURFANTI Rips (1989) ha osservato che le ricerche sul ragionamento solitamente fanno uso di un numero piuttosto limitato di problemi, inoltre ha studiato i ragionamenti effettuati dai soggetti nel corso dei tentativi di soluzione di un problema analogo a quello del paradosso del bugiardo. Questo problema è formulato nei termini di un serie di affermazioni fatte dagli abitanti di un’isola. Gli abitanti dell’isola possono essere cavalieri o furfanti. I cavalieri dicono sempre la verità mentre i furfanti mentono sempre. Gli isolani A,B e C possono essere dei cavalieri o dei furfanti. Due isolani appartengono allo stesso gruppo se sono entrambi cavalieri o entrambi furfanti. A e B affermano quanto segue: A: B è un furfante B: A e C appartengono allo stesso gruppo C è un cavaliere o un furfante? SISTEMI DI DEDUZIONE NATURALE Rips ha analizzato i protocolli di verbalizzazione simultanea forniti da un gruppo di studenti universitari a cui era stato assegnato il compito di risolvere il problema dei cavalieri e dei furfanti. I soggetti si servivano di regole di deduzione, che sono parte di un sistema di deduzione naturale. Un sistema di deduzione naturale fa uso di proposizioni immagazzinate nella memoria di lavoro e sono costruite per mezzo di connettivi come se … allora, e, oppure e non. L’approccio che ipotizza l’esistenza di un sistema di deduzione naturale si distingue da quello dei modelli mentali di JohnsonLaird, secondo il quale i soggetti eseguono compiti di deduzione per mezzo di dimostrazioni mentali. I soggetti rappresentano l’informazione fornita dal problema, effettuano assunzioni ulteriori, traggono delle inferenze e giungono a delle conclusioni sulla base di queste inferenze. Secondo Rips, l’approccio della deduzione naturale è superiore a quello dei modelli mentali perché descrive più accuratamente il processo di ragionamento.