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O z ,u d ert:sp ia lg co n F ondazioneM adreCabriniO N LUS Sant’Angelo Lodigiano (LO) LA TERAPIA PALLIATIVA NEL PAZIENTE ONCOLOGICO GERIATRICO Interventi farmacologici e non farmacologici Dott. Domenico Furiosi Responsabile U.S. Terapia Antalgica e Cure Palliative A.O. della Provincia di Lodi [email protected] LA TERAPIAPALLIATIVANELPAZIENTEO NCOLOGICOGERIATRICO GENERALITA’1 Rischion si22%-33%tra69-79an la p eo i Nonofeligta n sficacitra mentid bilip n o sp menta u sd cg to zen a ier Il25%-40%sp erimentad olremod-eratointen soquotid mente;il26%d an iesn oau mean lgesico26%ricevemorfina Vienim tose atalsen ibilitàa zmentrein in reg o ld làin a cd ef,zaisio su erczn tlg a p modificati Largamented iffusalo p i-fobia Moltip heild rcu o zen a refacia o l’etàa rted p vanza t Manca n fichep sp d u lieg o ’nzia cn a o erild (A.G.S.Panelon o n ChronicPain erPerson ld O 1988) Alteraflid ezo narmaco-cin frmaco-dm etca in a ica LA TERAPIAPALLIATIVANELPAZIENTEO NCOLOGICOGERIATRICO GENERALITA’2 Indip tmented d en csàtera i,n g o lp a p icheed u cmunicm zlo sitn a ltasn reo patolgiap resn cmuneap u ltà d rscin Ipazien rc(oltre75a tg n i)p imia o ta resn iu g tvi:con n fusion ementale,in cozsfinterica,lzon d vistaeu io,vertign d ,ose Ricevonomenosu zl ed n rtia p Compren sbilid g o iltp d za mib to sn d isailitan Complia n t o cerd Compsa lvealu vo,d scg rp ed n zio ta eficn esiot,cm ldorbilità ra p LA TERAPIAPALLIATIVANELPAZIENTEO NCOLOGICOGERIATRICO MALATOTERMINALE NON ESISTONO TERAPIE EFFICACI NEL PROLUNGARE LA VITA (EACP) LA MORTE, COME CONSEGUENZA DELLA MALATTIA, E’ IMMINENTE LA TERAPIAPALLIATIVANELPAZIENTEO NCOLOGICOGERIATRICO FASI CLINICHE DELLAMALATTIAINGUARIBILE FASE OBBIETTIVO TOSSICITA’TERAPIE IDRATAZIONE NUTRIZIONE __________________________________________________________________ Curativa sopravvivenza anche elevata si se necessario Palia tva QdV bassa Terminale QdV assente solo migliorare QdV no QUALITA’ DIVITANELPAZIENTEO NCOLOGICO GERIATRICO • Meglio valu red a p ’impatod ed n zio ta elamalatied qualitàd su rp elavitap osched iu ivalu tazion laqualitàd ed elavita • Statofun:cap itàzon le d ilavoram lestigd , polibero,selfcon trl • Concomitan ieffetifisic • Concomitan ieffet:an rogvcl ità,sesu ep si,d alità • Intera scl:u n zio ffdicu ,g ra LA TERAPIAPALLIATIVANELPAZIENTEO NCOLOGICOGERIATRICO GESTIONE DEIPROBLEMICLINICI PER SINTOMI PER QUADRI CLINICI PER PATTERN TEMPORALI PROGRESSIONE E LOCALIZZAZIONE MALATTIA PER… IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO E’ IL CARDINE DEL TRATTAMENTO DEL DOLORE ONCOLOGICO, VI SONO SUFFICIENTI CONOSCENZE ED ESPERIENZA CLINICA PER SOSTENERE LA SUA APPLICAZIONE A TUTTI I MALATI DI CANCRO AFFETTI DA DOLORE Dr. K.M.Foley M emorial Sloan - KetteringCancerCenter N ew York - USA TERAPIAPALLIATIVANELPAZIENTEO NCOLOGICOGERIATRICO Mutazio lmimeatbolic:on g ed n etrazshe Mutazio :fficaciln d ercp n Polimorfismon lam ed g ulti-resitn zafrmacolgia:efficaciln IL DOLORE E’ UNSINTO M O LA TERAPIAPALLIATIVANELPAZIENTEO NCOLOGICOGERIATRICO DOLORE Iltra mento eveesrp d lizt a n o Scaleta MS sicO g n Dosag iechemiem s pu flic:armacoalvoltaeiozn n Farmacia breveemivita O m red lo p inod-era tosevero Somministra fisied ed n zo lbiosn a go Viao le,tn ra mica,so sd eNOIM n a tcu Monito elffetico d g ra er,mento la r,evenzio p isu d n eavi ,rt ad p d isomministrazon e Appro vasivio cin ri ca lsen OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE • Alleviare il dolore a riposo • Alleviare il dolore in posizione eretta e durante le attività • Aumentare le ore di sonno • Migliorare la qualità di vita LA STRATEGIA TERAPEUTICA • Il dolore da cancro è controllabile nell’80-90% dei casi • La terapia se iniziata precocemente è facile da gestire • La terapia non sempre va prescritta o eseguita da un terapista del dolore • Si può controllare agevolmente il dolore utilizzando appena 4 o 5 analgesici Quando trattare il dolore da cancro? otlerabile nontolerabile 0% --------- 50% --------- 100% no si in fase precoce Valutazione del dolore • • • • • • • Credere al racconto del paziente Valutare l’intensità del dolore Raccogliere un’accurata anamnesi del dolore Valutare la situazione psicologica del paziente Eseguire un esame obiettivo Mettere a punto il trattamento Verificare quotidianamente i risultati Impariamo a misurare il dolore • Così come misuriamo la pressione • Così come misuriamo il battito • Così come misuriamo la temperatura Come si misura il dolore? • Scala unidimensionale NRS impostata su un punteggio numerico da 0 a 10 , dove zero rappresenta assenza di dolore e dieci il massimo dolore immaginabile. • Scale multidimensionali: Mc Gill Pain Questionnaire, Brief Pain Inventory. Metodi di trattamento Approccio psicologico • Supporto emotivo-relazionale • Comprensione • Compagnia Metodi di trattamento Azione sul processo patologico • • • • Radioterapia Terapia ormonale Chemioterapia Chirurgia Metodi di trattamento I Farmaci • • • • Analgesici Corticosteroidi Antidepressivi anticonvulsivanti Metodi di trattamento Blocco delle vie del dolore • Anestetici locali • Alcolizzazione • Cordotomia LA VIA DEL DOLORE STIMOLONOCICETTIVO fibra delta paleospinotalamica fibra c neospinotalamica TRASMISSIONE dolore lento - cronico dolore veloce - acuto TALAMO PERCEZIONE USO DEGLI ANALGESICI Negli anni ottanta in diversi centri di paesi diversi fu concepito un metodo applicativo riassunto in 5 fasi: 1)Utilizzo della via meno invasiva 2) Somministrazione ad intervalli regolari 3) Somministrazione sequenziale 4) Trattamento personalizzato 5) Scrupolosità applicativa “IL SISTEMA DICESSION E TRANSDERMICA (TTS),M ESSOA PUNTOSOLOAGLI INIZI DEGLI AN N IN O VANTA, RISPECC HIA LE LINEE GUIDA” L’O M S E IL DOLOREO N O C LOGIC O L’OMS è impegnata nella risoluzione di tale problema sostenendo una strategia basata sui seguenti punti chiave • Politiche nazionali a favore del trattamento del dolore oncologico attraverso il supporto governativo all’educazione e alla disponibilità dei farmaci. • Programmi educativi per il pubblico, il personale sanitario, i legislatori ecc. • Modifiche delle leggi e delle regolamentazioni per migliorare la disponibilità dei farmaci, in particolar modo degli analgesici oppioidi. • Diffusione e sviluppo (oggi anche rivisitazione) della scala analgesica a tre gradini. La scala analgesica a tre gradini dell’ OMS Oppiodi forti dolori moderati forti Oppioidi deboli dolori moderati Non oppioidi - FANS dolori lievi La scala analgesica a tre gradini dell’ OMS 1° Non oppioidi - FANS con o senza adiuvanti per dolori lievi 2° Oppioidi per dolori lievi o moderati con o senza adiuvanti 3° Oppioidi per dolori moderati o forti con o senza adiuvanti IFANS il primo gradino Meccanismo d’azione: Inibiscono la sintesi delle prostaglandine bloccando le cicloossigenasi ( Cox1 e Cox2 ) centrali e periferiche, responsabili della infiammazione e causa della sensibilizzazione dei nocicettori. Vengono considerati analgesici periferici con blanda attività centrale. A causa degli effetti collaterali, la terapia non dovrebbe essere protratta oltre i 10 giorni. Es. Ac. Acetilsalicilico, Ibuprofene, Ketorolac, Diclofenac ecc. Analgesici non oppioidi il primo gradino il paracetamolo Meccanismo d’azione: Il Paracetamolo diversamente dai FANS, è dotato di una spiccata attività inibitoria sulle cicloossigenasi cerebrali ma non inibisce la sintesi periferica delle prostaglandine. Il P. possiede una potenza analgesica paragonabile all’acido acetilsalicilico e risulta essere un efficace analgesico quando utilizzato per dolore di origine non infiammatoria. Dosaggio KETOROLAC • IV/IM 30mg (0.5 mg/Kg) ogni 6 ore, dose max 120 mg/die ( 30mg IM di Ketorolac = 9 mg di morfina ) • PO 10-20mg poi 10mg ogni 4-6 ore Farmacocinetica • Inizio dell’azione: IV, < 1 min. IM, < 10 min. PO, < 1 ora • Picco d’effetto analgesico : IV, IM, PO, 1-3 ore • Durata d’azione analgesica: IV, IM , PO, 3-7 ore Effetti collaterali • Soffocamento, cefalea, dispepsia, nausea, edema, Ulcere gastrointestinali, acidosi metabolica, palpitazioni Antidoto • Nessuno PARACETAM O LO Dosaggio • PO, 1000mg (6-12 mg kg) ogni 6 ore, dose max 4g die Farmacocinetica • Inizio dell’azione analgesica: PO, 5-30 min. • Picco d’effetto analgesico: PO, 0,5-2,0 ore • Durata d’azione analgesica: PO, 3-7 ore Effetti collaterali • Anemia, danno renale, disturbi gastrointestinali, cianosi, metaemoglobinemia, necrosi epatica, nausea, vomito, dolore addominale, eccitazione, delirio, ipotensione, ecc. Antidoto • N-acetilcisteina: PO 70mg ogni 4 ore per 17 dosi Analgesici oppioidi minori secondo gradino Meccanismo d’azione: Sono dotati di debole azione agonista sui recettori degli oppioidi ( Gli agonisti endogeni sono le Endorfine e le Encefaline ). esempio Tramadolo: Inibisce anche (come gli antidepressivi) il re-uptake della serotonina: azione combinata. Codeina: Deve la sua attività analgesica alla demetilazione epatica in morfina (10% della dose), è di solito associata al Paracetamolo. il TRAMADOLO Dosaggio • PO, 50-100 mg ogni 4-6 ore, dose max 400 mg ( 50 mg Tramadolo = 60 mg Codeina = 18 mg Morfina ) Farmacocinetica • Inizio dell’azione: PO, < 1 ora • Picco d’effetto: PO, 2-3 ore • Durata d’azione: PO, 3-6 ore Effetti collaterali • Convulsioni, depressione respiratoria, apnea, morte Antidoto: • Naloxone • Trattare le convulsioni con barbiturici o benzodiazepine. Il rischio di convulsioni è accresciuto con il naloxone O C DEINA Dosaggio • PO, IM, IV, SC, 15-60 mg ( 0,5 mg/kg ) ogni 4 ore, dose max 240 mg/die Farmacocinetica • Inizio dell’azione: PO, 15-30 min • Picco d’effetto: PO, 30-60 min • Durata d’azione: PO, 3-6 ore Effetti collaterali • Sonnolenza, coma, arresto respiratorio, apnea, aritmia cardiaca, acidosi combinata respiratoria e metabolica, collasso cardiocircolatorio, arresto cardiaco, morte Antidoto • Naloxone IV, IM, SC, 0,4-2 mg. Ripetere la dose ogni 2-3 minuti fino ad un massimo di 10-20 mg Analgesici oppioidi maggiori il terzo gradino Meccanismo d’azione: Sono dotati di elevata attività agonista sui recettori degli oppioidi (Gli agonisti endogeni sono le Endorfine e le Encefaline ). esempio Fentanyl: Azione selettiva sui recettori mu-(delta) Morfina: Azione sui recettori mu1-mu2-k1-k3-delta Metadone: Azione sugli stessi recettori della morfina Antagonista: Naloxone F ENTANYL Dosaggio e Farmacocinetica • TTS 25-300 mcg/h. Iniziale 25-50 mcg/h. Ogni applicazione transdermica fornisce 72 ore di distribuzione analgesica sicura. Le concentrazioni terapeutiche non sono raggiunte fino a 12-24 ore dopo l’applicazione iniziale. Il dosaggio iniziale puo’ essere accresciuto dopo 3 giorni Effetti collaterali • Sonnolenza, coma, arresto respiratorio, apnea aritmia cardiaca, acidosi combinata respiratoria e metabolica, collasso cardiocircolatorio, arresto cardiaco, morte Antidoto • Naloxone IV, IM, SC 0,4-2,0 mg. Ripetere la dose ogni 2-3 minuti fino ad un massimo di 10-20 mg TERAPIA PALLIATIVA NELPAZIENTEO NCOLOGICOGERIATRICO MORFINANELDOLOREDACANCRO:EAPCRACCOMANDAZIONI1 O p emascelta d rio rmodera o d n /severo to Viao manten tiz,d n le:p ra imento Titola e n zio Sed menta ,u ticp n lrea o d o g relsin Modificad 48ioresn ip sg o ca Sed i4o n seg o iquela p d rea sr Viaso ribilea ep n a tcu viao le ra Rap-o secevversu rtd è1:2-3 o Serichiesta mministrazon o viasc ecu TERAPIA PALLIATIVA NELPAZIENTEO NCOLOGICOGERIATRICO MORFINANELDOLOREDACANCRO:EAPCRACCOMANDAZIONI2 Infusio evse:g n iàp venos,ed co ta resn ma,en ogm tl aasceotrilp riza ghe,d isorn zp elacgu ferica Laviabucau b le,sling le,bufn a u oefronovantagi ,liza Fen-ta n ilrsmucos(Actiq)efficacep rilbreakthroughp ain Adeg ua lesizcvieffetico tn er la Seeffetico mad erp la /ca tzp si:ro g n ela mbioviasomministrazon e Idromorfone/osico efficacia n d vem ltern lraio orfina Metad n o efficaceltrn ivamaerv isatoasp ecil Fenta n emicoefficacea ilrsd ivaa ltrn lmorfinaorlein fusion a etcu Somministra lcALe/oclon ep n zo aseffetiavversin id tolerabilin ostaeu malep rviasitemica TERAPIA PALLIATIVA NELPAZIENTEO NCOLOGICOGERIATRICO TRATTAMENTODEGLIEFFETTI AVVERSI DELLAMORFINA Rotazio d ep n Cambioviad mministrazon iso emica Riduzion las ed Distin eraffetiavversi,comorbilità,in gu terazofrmacolgia Nauseavomito: metoclopramide, haloperidolo, proclorperazina, dimenhydrinato, phenothiazine, scopolamina transdermica, cisapride, ondasetron, desametazone Stip si: senna,naloxone orale,docusate,bisacodyl. Phenophthaleina, lattulosio Seda:zion eamphetamine psicostimolanti(Destroanfetamina, Metilfenidrato, Pemolina) Alterazion cgtve: Aloperidolo, Benzodiazepine Mioc:lon iebaclofen, diazepam, clonazepam,midazolam, acido valproico, dantrolene sodico Pru:ritoantistaminici, paroxetina,naloxone Seu iFANSa d so citlmorfinco: so Gasmisoprostolo : ezin p tro ( Cytotec), uso Cox-2 inibitori M RFINA O Dosaggio • PO, 10-60 mg ogni 4 ore. Somministrare regolarmente, non al bisogno con incrementi del 25-50% ogni 8-24 ore fino ad ottenere un’analgesia adeguata. PO-ritardo, 15-200 mg ogni 8-12 ore. IV lento, 2,5-15 mg in 4-5 minuti. IM/SC 2,5-20 mg ogni 4 ore Farmacocinetica • Inizio d’azione: PO, 15-60 min ; PO ( ritardo ), 60-90 min ; IV, < 1 min ; IM, 1-5 min ; SC, 15-30 min • Picco d’effetto: PO, 30-60 min ; PO ( ritardo ), 1-4 ore ; 20 min ; IM, 30-60 min ; SC 50-90 min • Durata d’azione: PO ( ritardo ), 6-12 ore ; IV/IM/SC, 2-7 ore IV, 5- M RFINA O Effetti collaterali • Sonnolenza, nausea, vomito, stipsi, coma, arresto respiratorio, apnea, aritmia cardiaca, acidosi combinata metabolica e respiratoria, collasso circolatorio, arresto cardiaco, morte Antidoto • Naloxone IV, IM, SC 0,4-2 mg. Ripetere la dose ogni 2-3 minuti fino ad un massimo di 10-20 mg GLI AGO N ISTI PARZIALI BUPRENORFINA Meccanismo d’azione: Parziale stimolazione dei recettori mu e delta, azione di blocco sui k • • • La buprenorfina produce effetti simili a quelli determinati dagli agonisti puri ma in maniera meno pronunciata. Da un certo momento in poi, dosi maggiori non si traducono in un aumento dell’attività analgesica, si ottengono invece incrementi degli effetti collaterali; tale fenomeno prende il nome di “ Effetto tetto”. L’utilizzo degli agonisti parziali è limitato, infatti non compaiono nell’elenco dei farmaci consigliati, ( per il trattamento del dolore da cancro ), dalle linee guida di pratica clinica nella terapia del dolore dell’ Agency of Health Care Policy and Research ( AHCPR ). E’ consigliabile un Wash-Out da buprenorfina prima di proseguire il trattamento con oppioidi diversi privi di effetto tetto. GLI ADIUVANTI Gli adiuvanti l’analgesia essenzialmente sono: CORTICOSTEROIDI Betametasone, Prednisone ecc. ANTICONVULSIVANTI Carbamazepina, Gabapentina ecc. ANTIDEPRESSIVI Amitriptilina ecc. FARMACI PER LA GESTIONE DEGLI EFFETTI COLLATERALI Tali farmaci essenzialmente sono: ANTIEMETICI Metoclopramide, aloperidolo GASTROPROTETTORI Misoprostol, PPI LASSATIVI Senna, Bisacodile O C RTIC O STEROIDI Questi farmaci possono essere utilizzati nella cura del dolore da cancro per la loro attività analgesica, antiinfiammatoria, come stimolanti l’appetito e per migliorare il tono dell’umore. Vengono particolarmente adoperati in specifiche situazioni cliniche per il loro effetto antiedemigeno. Betametasone : PO, 0,5 mg 3 volte/die Prednisone : PO, 5 mg 3 volte/die ANTIC O N VULSIVANTI I farmaci anticonvulsivanti, sono dotati di azione stabilizzante sulla membrana neuronale e di attività anti GABA; sono generalmente utilizzati nel trattamento di dolori correlati al danno dei nervi. Vengono alleviati i dolori associati ad invasione neoplastica dei nervi, con neuropatia ( dolore lancinante ) ed alcune sindromi di dolore centrale o di dolore postamputazione Carbamazepina : PO, 100 mg 2 volte al giorno Gabapentina : PO, 100-400 mg 3 volte al giorno Lamotrigina : PO, 25 mg al mattino ( La dose puo’ essere aumentata dopo due settimane a 50 mg ) PREGABALIN – LYRICA 150-300 Mg die in 2 somministrazioni ANTIDEPRESSIVI Gli antidepressivi triciclici bloccano i canali del sodio nella sede delle scariche ectopiche. Hanno dimostrato di possedere proprietà analgesiche, questi sono generalmente utilizzati negli stati dolorosi di tipo neuropatico correlati alla neoplasia e nel dolore neoplastico complicato da depressione o insonnia. E’ prudente iniziare la somministrazione solo dopo aver aggiustato la posologia di un oppioide. L’analgesia è generalmente evidente entro una settimana Amitriptilina : PO, 10-25-50 mg/die alla sera Gli adiuvanti nel dolore neurogeno da cancro • Triciclici : Nel dolore neurogeno continuo e in quello lancinante • Antiepilettci : Nel dolore neuropatico periferico lancinante • Gabapentina: Plessopatie, dolore neurogeno centrale, sindrome da arto fantasma • Lamotrigina : Dolore da deafferentazione centrale ( intermittente e continuo ) • Steroidi : Dolore da compressione nervosa periferica e da compressione peridurale del midollo spinale Principi per la somministrazione di analgesici • Utilizzare, se possibile, farmaci che abbiano un’emivita breve • Prescrivere un farmaco alla volta • Iniziare con dosi basse • Somministrare ad intervalli regolari • Essere consapevoli della possibilità di effetti collaterali • Perseverare nei tentativi farmacologici per un adeguato periodo di tempo Approccio razionale al dolore: Regole pratiche, 1° step • Alla comparsa del dolore vanno somministrati ad intervalli regolari FANS per un periodo massimo di sette-dieci giorni. • Possono essere associati, eventualmente e secondo i casi, farmaci adiuvanti. Approccio razionale al dolore: Regole pratiche, 2°step • Quando i FANS non sono più sufficienti a controllare il dolore si introducono gli oppioidi minori, che possono essere associati a seconda dei casi agli stessi FANS e/o agli adiuvanti. Approccio razionale al dolore: Regole pratiche, 3° step • Quando gli oppioidi minori sono vicini ai massimi dosaggi risultando insufficienti si utilizzano gli oppioidi maggiori associati o meno ai FANS ( al bisogno per dolori incidenti improvvisi ) e/o agli adiuvanti. O C M E PASSARE DAL SEC O N DOGRADIN OA DUROGESIC Apptoerlicad n u Durogesic 25manten oivariatlp d . n ecd 1ag t a rn io Scalaregd u mentecon irventialbisogn d eltaicfinoalstiu rmocerot. p ed zn 2ae3° ga rn tio 72ao ra Valu e’rtaeffetoan quin lgesicu cofermareoin d cmentareild osgDurogesic. M O C E PASSARE DAM O RFINA A DUROGESIC: il dosaggio Morfinafino 60mg/d.ei a Durogesic25 Morfinafra61e90mg/die. Durogesic 50 Morfinafra91e120mg/die Durogesic 75 Morfinafra121e180mg/die Durogesic 100 per dosaggi superiori vd. tabelle di conversione FANS al bisogno per dolori incidenti improvvisi. M O C E PASSARE DAM O RFINA A DUROGESIC: lo shift 1aio tg a rn Applicareu otd n Durogesic avendocu raimanten rivariatold sgmorfina Scalaregd mentefinoald u imezamentod elsagimorfina Interventia lbisog n finoa rmo.tocer p ed zn lstiu 2agiorn at Valu tare’effetoan lgesicu quin cofermareoin d cmentareild osgDurogesic. 3aio tg a rn 72arao Durogesic Modalità di “shift” Durogesic t Morfina* a Morfina* a dosaggio pieno dosaggio dimezzato 1a giornata 2a giornata * O altro analgesico Durogesic Interventi al bisogno 3a giornata ADIUVANTI SUPPORTO PSICOLOGICO ANTIDEPRESSIVI - AMITRIPTILINA ANTICONVULSIVANTI - CARBAMAZEPINA - GABAPENTINA CORTICOSTEROIDI - BETAMETASONE NON OPPIOIDI FANS PARACETAMOLO PO 0,5- 1 g x 3 / die DOLORE DA CANCRO KETOROLAC PO-IM 10-30 mg x 4 / die DICLOFENAC PO-IM 50-75 mg x 3 / die FLOW CHART DI TERAPIA DEL DOLORE DA CANCRO Per Os da 5 a 75 mg / die Per Os da 100 a 400 mg / die Per Os da 300 a 400 mg / die Per Os 0,5 mg x 3 / die OPPIOIDI MINORI OPPIOIDI MAGGIORI TRAMADOLO * PO-IM 50-100 mg x 4 / die * con o senza FANS FENTANYL TTS 25-300 mcg/h ogni 72 hh con FANS al bisogno CODEINA ** PO 30-60 mg x 3 / die ** con PARACETAMOLO MORFINA SOLFATO PO 10-60 mg x 4 / die con FANS al bisogno PRATICHE ANESTESIOLOGICHE E NEUROCHIRURGICHE DUROGESIC - Dosaggi disponibili FENTANYL Dimensioni del cerotto (cm2 ) 10 20 30 40 Contenuto (mg) Dose rilasciata in mcg/h 2.5 25 5.0 50 7.5 75 10.0 100 Fentanyl • Oppioide sintetizzato nel 1960 • Agonista dei recettori • Azione analgesica 75-100 volte maggiore della morfina • Indice terapeutico 4 volte più elevato della morfina • Breve durata d’azione DUROGESIC (Fentanyl TTS) TTS (Therapeutic Transdermal System): Sistema transdermico (cerotto) a rilascio sistemico continuo nell’arco delle 72 ore successive all’applicazione Farmacologia • Dopo l’applicazione del cerotto, fentanyl si concentra nell’epidermide; • nella circolazione sistemica si ritrova circa il 92% della dose; • le concentrazioni plasmatiche di fentanyl risultano proporzionali alla dimensione del cerotto. Membrana di rilas cio Strato di s ostegno e sterno Meccanismo di rilascio transdermico Ris erva del farmaco Ade sivo di contatto Strato corneo Sis tema di rilas cio trans dermic o Epidermide Cute Derma Microcirc olazione cutanea Circolazione sis temic a Te ssuto sottodermale Assorbimento Condizioni normali Né la temperatura della cute né il flusso sanguigno influenzano l’assorbimento di fentanyl dal cerotto. Gupta et al., J Pain Symptom Manage 1992; 7 (Suppl): 17-26 Rung et al., Anesth Analg 1993; 76 (Suppl): 363 Ipertermia Un aumento della temperatura corporea superiore a 40°C aumenta l’assorbimento di circa un terzo. Southam, Anticancer Drugs 1995; 6 (Suppl 3): 29-34 Età e farmacocinetica Assorbimento L’età aumenta significativamente il tempo d’inizio del plateau plasmatico di fentanyl (9.2 vs 16.3 ore; p=0.001) Thompson et al., Proceed British Pain Soc Meet, 1996 Metabolismo di fentanyl • Nessun metabolismo cutaneo • Epatico, con produzione di tre metaboliti non attivi: * Norfentanyl per N-dealchilazione * Idrossipropionil fentanyl per idrossilazione * Idrossipropionil norfentanyl per idrossilazione Eliminazione Dopo la rimozione del cerotto, t1/2 è di 13-25 ore Bell et al., Can J Anaesth 1989; 36: 116-117 Questi valori sono 2-3 volte maggiori di quelli ottenuti dopo somministrazione e.v. Valvel et al., Anesthesiology 1989; 70: 928-934 Età e farmacocinetica Eliminazione L’emivita di fentanyl dopo rimozione del cerotto è significativamente maggiore negli anziani (43.1 vs 20.0 ore; p<0.05) Estéve et al., Anesthesiology 1991; 75 (Suppl): A 705 concentrazione Somministrazione convenzionale vs rilascio controllato (Fentanyl TTS) sovradosaggio sedazione e altri effetti collaterali intervallo terapeutico sottodosaggio dolore tempo C onvenzionale Rilascio controllato VANTAGGI del TTS vs la via ORALE • Effetto di primo passaggio nel tratto gastrointestinale • Uso possibile in caso di nausea e/o difficoltà alla deglutizione • Intervallo delle somministrazioni: 72 ore VANTAGGI del TTS vs la via PARENTERALE • Metodo non invasivo • Nessun rischio di infezione • Nessuna apparecchiatura necessaria VANTAGGI del TTS dal punto di vista del MEDICO • Metodo non invasivo • Senza effetto picco-valle VANTAGGI del TTS dal punto di vista dell’INFERMIERE • Monitoraggio del paziente meno stressante • Interventi meno frequenti • 72 ore di controllo continuo del dolore VANTAGGI del TTS dal punto di vista del PAZIENTE • Facile da usare • Eliminazione dell’ansia da somministrazioni frequenti • Sonno ininterrotto • Libertà di movimento • Né iniezioni, né catetere fisso Tollerabilità Effetti respiratori • Rischio di ipoventilazione analogo alla morfina • Aumenta a concentrazioni >2 ng/ml • In pazienti con deficit respiratori funzionali • In corso di terapie attive sul S.N.C. Effetti cardiovascolari • Incidenza di bradicardia < 1% Tollerabilità: effetti respiratori Fentanyl TTS è potenzialmente pericoloso nel trattamento del dolore post-operatorio in pazienti naive agli oppioidi. Sandler et al., Can J Anesth 1991; 38: A 114 Questo non è vero per il trattamento del dolore nei pazienti oncologici. Miser et al., Pain 1989; 37: 15-21 Effetti collaterali dermatologici • Eritema • Prurito • Eruzioni papulari di modesta entità e reversibili entro 24 ore dalla rimozione del cerotto Precauzioni • In pazienti con concomitante somministrazione di farmaci attivi sul SNC • Broncopneumopatia cronica • Dipendenza cronica • Pazienti con aumento della pressione intracranica • Insufficienza cardiaca, epatica, renale, pazienti anziani • Guida di veicoli ed uso di macchinari Precauzioni In pazienti anziani, dializzati, con insufficienza epatica, cachettici o debilitati è preferibile iniziare con dosaggi bassi ed è necessario il monitoraggio della tollerabilità : •il metabolismo può essere rallentato; •l’emivita può essere più lunga; •il volume di distribuzione può essere alterato; •l’eliminazione può essere più lenta . Modalità di somministrazione • Applicazione su cute non irritata e glabra, non usare rasoi • Non usare agenti irritanti (creme, oli, lozioni) • Il sistema va pressato per 30" • Il nuovo cerotto va applicato su un’area diversa da quella della precedente applicazione Indicazioni pratiche • Il sistema transdermico è stato testato per resistere in sede di applicazione per 72 ore; • I pazienti possono tranquillamente lavarsi e fare la doccia; • In caso di distacco, è necessario applicare un nuovo cerotto (tenendo presente i parametri farmacocinetici di DUROGESIC TTS). Selezione della dose iniziale In pazienti naive agli oppioidi si consiglia di partire con la dose più bassa: DUROGESIC 25g/h Selezione della dose iniziale In pazienti in trattamento con oppioidi deboli: convertire la dose di tramadolo o codeina ad 1/3 della dose di morfina p.o.: 300 mg/die tramadolo=100 mg/die morfina=DUROGESIC 50g/h Selezione della dose iniziale Ricordare che: Dose massima giornaliera di tramadolo=400 mg Dose massima giornaliera di codeina=340 mg In questi casi iniziare con: DUROGESIC 50 g/h Conversione diretta dalla morfina orale a fentanyl TTS: studio multicentrico in pazienti con dolore oncologico. Donner et al., Pain 1996; 64: 527-534 Il rapporto di conversione ”medio” tra morfina orale/fentanyl TTS è considerato 100:1, molti studi clinici portano a considerare più realistico un rapporto di 70:1. Burza et al., Clin Ter 149, 1998 Rapporto di conversione morfina orale DUROGESIC 30-60mg/die 0,6 mg/die (25g/h) 61-90mg/die 1,2 mg/die (50g/h) 91-120mg/die 121-180mg/die 1,8 mg/die (75g/h) 2,4 mg/die (100g/h) Titolazione della dose Aumento del dosaggio 25 µg/ora Aggiustamento posologico ogni 72 ore (ogni 60-48 ore solo in casi selezionati!) Durogesic Modalità di “shift” Durogesic t Morfina*a Morfina* a dosaggio pieno dosaggio dimezzato 1a giornata 2a giornata * O altro analgesico Durogesic Interventi al bisogno 3a giornata Interruzione del trattamento Sono necessarie, in media, 17 ore per la riduzione sierica del 50% di Fentanyl sostituzione con altri oppioidi graduale Sovradosaggio DEPRESSIONE RESPIRATORIA • Rimozione del cerotto • Stimolazione verbale del paziente • Antagonista degli oppioidi NALOXONE • Mantenimento di una adeguata ventilazione • Controllo della temperatura e dei liquidi • Controllo della volemia Il dolore è il 5° Parametro vitale Il dolore è una esperienza soggettiva Linguaggio comune Scale di valutazione (validità e attendibilità) Autosomministrazione Somministrazione tramite un operatore Somministrazione guidata I vantaggi Migliora il rapporto personalepaziente Supporta le decisioni terapeutiche Le decisioni risultano omogenee o consensuali Valutazione oggettiva Regione Lombardia Ospedale senza dolore Scala numerica da 0 a 10 per il monitoraggio del dolore 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Le vie di somministrazione della terapia antalgica Orale Rettale Sottocutanea Intramuscolare Sublinguale Transdermica Endovenosa Peridurale Spinale Midollare Via sottocutanea Somministrazione del farmaco, attraverso un ago, nel tessuto sottocutaneo Via Sottocutanea Accorgimenti Zone di somministrazione Segni di infiammazione Esiti di cicatrici Edema Tempi d’assorbimento Flusso ematico Condizioni del tessuto Via sottocutanea Complicanze Reazioni locali Lipodistrofia Cicatrici tissutali Effetti Collaterali (Terapia) nausea vomito sedazione confusione Via Sottocutanea Gestione Medicazione in asepsi Sostituzione agocannula (2gg) Rinnovo quotidiano dei farmaci e della linea infusiva Via Transdermica La somministrazione del farmaco avviene con il passaggio passivo dal cerotto attraverso la cute. Via Transdermica Controindicazioni Indicazioni • • • • • Vomito disfagia Deficit cognitivo Diarrea immunodepressione severa • • • edema generalizzato frequente cambio di dosaggio breakthrough-pain Via Transdermica Vantaggi Somministrazione non invasiva Via diretta in circolo Semplice Rilascio continuo Trattamento confortevole Non alterata da nausea e vomito Accettazione del paziente Meno personale Infermieristico Via Transdermica Svantaggi Tempo di assorbimento Irrorazione sanguigna Liposolubilità farmaco Condizione cute edemi Via transdermica Utilizzo in oncologia in Italia per ora disponibili FENTANIL – DUROGESIC (disponibile in 4 dosaggi) BUPRENORFINA – TRANSTEC (disponibile in 3 dosaggi) rilascio costante del farmaco 72h ACTIQ (Pastiglie per la mucosa orale) Via venosa Somministrazione di farmaco direttamente in circolo Venosa Periferica CVC • Tunnellizzati (Groshong; Hickman) • Non tunnellizzati (Honh, Drums, Arrow) • Totalmente impiantati (Porth) Peridurale La somministrazione di farmaco attraverso gli spazi vertebrali nel canale peridurale con l’utilizzo di cateteri Gestione Catetere Peridurale Medicazione in asepsi del punto di inserzione del catetere ogni 3-4 gg Fissare con ampio cerotto anche filtro antibatterico, inserendo tra quest’ultimo e la cute una garza per evitare decubiti Rimozione punti di sutura dopo 7gg Gestione Catetere Peridurale Sostituzione del filtro antibatterico una volta alla settimana Aspirare SEMPRE prima di iniettare per valutare il corretto posizionamento o sposizionamento del catetere Iniezione lenta del farmaco nel canale peridurale Cosa abbiamo a disposizione • Pompe elastomeriche • Pompe elettroniche Pompe Elastomeriche Sono sistemi dotati di un serbatoio di materiale elastico, protetti da una struttura esterna più o meno rigida con una prolunga antiinginocchiamento ed una valvola regolaflusso Pompe Elastomeriche Pompe Elastomeriche Vantaggi peso e dimensioni contenuti facili da usare non richiedono alimentazione nessun costo di gestione chiusi privi di allarmi Pompe Elastomeriche Svantaggi flusso non modificabile minor precisione assenza di allarmi costi Pompe Elettroniche Sono apparecchiature elettromedicali di precisione per l’erogazione di soluzione e farmaci Pompe Elettroniche Vantaggi flusso modificabile in qualunque momento presenza di allarmi precisione display per seguire il trattamento Pompe Elettroniche Svantaggi investimento iniziale considerevole peso e dimensioni a volte elevati richiedono alimentazione (rete o batteria) (allarmi) programmazione più complessa frequenti ricariche Analgesia Controllata dal Paziente (P.C.A.) il paziente può autosomministrarsi una dose di farmaco premendo un pulsante collegato alla pompa Analgesia Controllata dal Paziente (P.C.A.) bolo intervallo di chiusura (lock out) dose di carico dose massima di farmaco (per ora o 4 ore) Spinale Introduzione del farmaco nel liquor, passando attraverso lo spazio peridurale Pompe Spinali Totalmente Impiantabili MECCANICHE Flusso costante ELETTRONICHE Flusso Programmabile Pompe Spinali Totalmente Impiantabili Dolore ONCOLOGICO Dolore BENIGNO CRONICO Dolore da SPASTICITA’ Sono costituite da Catetere Spinale (liquor) Prolunga (sottocute) Pompa (ipocondrio) Pompe Spinali: Gestione ricovero ordinario (2 gg) impianto in unica seduta sala operatoria amplificatore brillanza anestesia locale compilazione scheda follow-up attuazione del programma terapeutico (rifornimento pompa kit refill) Pompa spinale TERAPIE PALLIATIVE NELPAZIENTE ONCOLOGICO GERIATRICO EMERGENZE Distin erl’emergen u g lu d za Deveesrchiarla etivad sp ivita,lcon evolezad sp tfamigliarcd in p osep gn Volo n tàd elmala e’exitused d g ciru to ip ventu ozn ali Valu sminale czo d rein ta Scomporela bbietiviragiu d zn situ bil n Chiedersil’utilàefatb i iltàd mento tecra o p n iu TERAPIA PALLIATIVA NELPAZIENTE ONCOLOGICO GERIATRICO LE EMERGENGE CLINICHE INCURE PALLIATIVE Compresio /stru n e/infiltrazio n zio n cvi:bronchi,esofago,vie genito-urinarie g ed Compresio midola n re/d Caud ela aEquin a Sindro memedia c stn Dip snea fficien ,isu to rsp za Edemap lmonarecu o to Trombosivenosa rfondvasemboliap p omonare Ostruzio evieu n e a rin Iperten ca d sio Emorag ie Fratu rePatolg iche TERAPIE PALLIATIVE NELPAZIENTE ONCOLOGICO GERIATRICO OCCLUSIONE INTESTINALE Sinto mip sibili:vomito, dolore addominale acuto, stipsi, nausea, distensione o addominale maggiore, febbre con brividi, diarrea Aspira n zo ecSNGm o egliogastrmico Idratzio e n Stent? Nonso rl’alimenta d en p e(spu n zio n tifrequenti) Busco p n a Long astin 100-600mcgd fusion ien ec Sold m a es 16mgd ie Plasil60-240mg/diescn ofrazion d ate Seren 2-5 s mg/difescn a orazion d ate Largactil150-300mg/diescn ofrazion d ate TERAPIA PALLIATIVA NELPAZIENTE ONCOLOGICO GERIATRICO DISPNEA E’ UNODEISINTOMIPIU’COMUNIINFASEEND-STAGE:70%NPL POLMONE; 21%-78%SEC.VARIAA MULTIPLI MECCANISMI TRATTAMENTOCENTRATOSULMECCANISMOSPECIFICO EBM: SOLOOSSIGENOEDOPPIACEOEFFICACI CHRONICRESPIRATORYQUESTIONNARIE MORFINAOSSOLOSEDASFORZO 2MG EVBOLOOGNI10-15MINUTI INFUSIONECONTINUADOSE/ORAMETA’DOSESTARTER BRONCODILATATORI;SEDATIVI; CANNABIS;CORTISONICI SEDAZIONE TERMINALE POSTURA;ATTIVITA’;AMBIENTE;RIDURREL’ANSIA TERAPIA PALLIATIVA NELPAZIENTE ONCOLOGICO GERIATRICO TOSSE OPPIODE:co dein ,rcmorfina,meta a d e on DESTRO-METORFANO: bronchenol ANESTETICI LOCALINEBULIZZATI: lid 2%5ml4volted n ca o i bupivaca0.25% in 5ml4volted i TERAPIA PALLIATIVA NELPAZIENTE ONCOLOGICO GERIATRICO PRURITO DACOLESTASI Ina :o to cu setr(Zofran)8mgev<oltre50%in a d n 2ore Manten imento :nd(Z n trosea ofran)8mgx2d ros iep iseto(kytril)1mgx2d gran ros iep Colestira mina(Questran )4mgx4d ros iep Antag : d isp n o Naloxone(Narcan )fiale0.4mg Naltrexone(Antaxone)cp r10o50mg Sep :switchingo a d ito ru id p TERAPIA PALLIATIVA NELPAZIENTE ONCOLOGICO GERIATRICO SEDAZIONE TERMINALE 1 Usod svip lteo ia lviareu era istfisico d n etmon ra g d oaltrimentirabile;n ermeterfinein op tzoalmentealvita Prog no si:g setmane rn io Partecip familiard d n zo a n ecso Perp t“inco zien a mpetn i”vila tp secon n reod cu lap sffmedico rteizd TERAPIA PALLIATIVA NELPAZIENTE ONCOLOGICO GERIATRICO SEDAZIONE TERMINALE 2 Midazo lm0.5-1.5mgorad bolod p i0.5mg Lorazep m1-4mgogn i4-6orep s;evin fusion e0.5-1mgora Propo folin fusio 5-10mgo ed n sebolo p d ra i20-50mgev d Thiopen l5-7mg/kgevp ta oi20-80mg/orain fusion a ectu Pento barbital2-3mg/kgevp oi1mgorain fusion a ectu Phenobarbital200mgogn i15minutisn cz50mg/oraevosc erd oap Lavalu bisog ed n zio ta n i Qualiequantimalati hanobisogn i d CurePaliatve? Lavalu bisogn ed tazion i N. Pz.asitn C.P/N.mortip ol’read ercan tventod in elServiziod C.P. Catalu :60-65% n Italy: 39-67% Robbins1996:48% U.S.A. 1995(N.H.O.): 50% Higgin so1995:25-65% SouthAustrali1990:56% Lavalu bisogn ed tazion i N. Pz.cherichiedon reihosp cu ice/N.mortip olmalatiep ercan rogsve Higin so1995: 3-10%(altro) Addin to-Hal1993:19%(cancro) g 15-25% (cancro) Lavalu bisogn ed tazion i N. Pz.cherichiedon C.P./N.Pz.ricoveratin l ed osp 5%-10%-James1995 13% -MorizeV.1999 Qualitàd elCurePativlae Fatoiarleg almaotla Struratu Proceso Risulta o Da Stewart A.L., J.P.S.M.1999;17:93-108 Fatorilega almalato Stato emala d clin :“CaseMix” to Supo mala lep rtscia to Supo fmiglia lep rtscia Fatorilegamalato E’importan evalu vidualechelasitu d ocn taresip ’read ecd zon iferimento(U.P.A.Scored iJarman) www.med.ic.ac.uk/df/dfgm/upa/whatis.htm Strutu ra Posibilitàced lC ra i urePalia tve Livelrg ed izo n a Dispon ibilitàd z n a rtg o p isu Caraterisched oghiicd eilu ra u Proceso Appro menti sd tu ia p Appro l’intervento tezd ia p Contin àeco u mento a in rd Informazio tfmiliar lp ea n Comunica elmala n zo to Comunica elfmiglia n zo Indicatord es p Approp iatezd l’intervento Media .d g z sten ia Median g.d z iasten U.K.: 15-30gg. U.S.A. 1998(N.H.O.):51gg. Catalu :15-60gg. n Emilia-Romagna1998:59gg. U.S.A. 1998(N.H.O.): 25gg. Costan i1999:37.9gg. Indicatord es p Approp l’intervento iatezd Sopravvivenza<8gg. Costan i1999:14.3% Christakis1996:15.6% Sopravvivenza>8gg.e<90gg. Costan i1999:58.7% Sopravvivenza>90gg. Costan i1999:27% Sopravvivenza>180gg. Costan i1999:15.3% Indicatord es p %digorn cvero/toalegirn szC.P.ad d omicilo SmeenkF.W.1998:6.8%-15% Italy: 4%-9% Indicatord es p N.d ProntoSocorsd iacesn tel’ltimop an u vita eriod SolomonM.1999:rid esgficativain zon u z.card p tgvisimi iop Risultao Sodisfazion lmala ed to Sodisfazion ed familiar Qualitàd ivitad elmalato Qualitàd ivitad eifamiliar Qualitàd imorte Alcuni elementi di qualità misurati dagli indicatori • Grado di organizzazione dei servizi • Risposta ai bisogni di c.p. nell’area geografica di attività del servizio • Continuità ed appropriatezza delle cure • Integrazione fra ospedale, home care e hospice • Integrazione fra servizi di cure palliative e GPs • Qualità della vita dei malati • Soddisfazione dei familiari C.Q.I. Program Merate Home palliative care service 1997-99 “Narativean lysis” RisuatiSTAS l •malati •familiari •equipe C.P. •G.P. Risua tilTIQ Satisfactio n Question are •familiari •malati Dati Racolta r d iu cn •stru a •pro ces •risu o lta ComemiglioraeQualitàd elCurealfined lavita? 20cambiamentin rafined elcu lavitacheimedicp fared osn osimasetimana! alp 1. Quando visiti un malato, domandati: “saresti sorpreso se morisse entro pochi mesi?” Per i tuoi pazienti “sufficientemente malati per morire” dai la precedenza alle loro preoccupazioni - spesso il controllo dei sintomi, l’aiuto della famiglia, la continuità delle cure, le direttive anticipate, il supporto spirituale. 2. Per eliminare paure ed ansie, i malati cronici devono capire cosa sta accadendo. Quando vedi un paziente “sufficientemente malato per morire”, parlagli, aiutalo e discuti con lui di questa possibilità. Don Berwick 1999 www.abcd-caring.org/