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pubblicazioni: mantenersi magri vuol dire
PUBBLICAZIONI: MANTENERSI MAGRI VUOL DIRE MANTENERE LA BELLEZZA DEL CORPO Indice Pagine scelte Per ordinare Il dott. Giorgio Perotti, in questo breve manuale, chiaro e nei suoi limiti esauriente, evidenzia l'importanza di avvicinarsi agli alimenti con vigile attenzione anche per mantenere quella grazia dell' aspetto che noi dobbiamo a chi ci circonda. Dalla presentazione di Fernando Cucchiara Indice dei Capitoli Torna su Presentazione 9 Premessa 13 TABELLE DA UTILIZZARSI NEL PERIODO DI DIMAGRIMENTO PROGRAMMATO 1000 K/Calorie giornaliere 1300 K/Calorie giornaliere 1600 K/Calorie giornaliere 20 21 22 Tabella comparativa degli alimenti di uso più comune e frequente 26 C'è dell' altro 31 GLOSSARIO Aminoacidi Apporti energetici consigliati Colesterolo Fibre alimentari Glucidi o zuccheri 45 46 47 49 53 Lipidi o grassi Norma ponderale Protidi o proteine Radicali liberi Sovrappeso Spesa di energie Vitamine 54 55 55 56 57 59 60 NUOVE TABELLE AGGIUNTE DA UTILIZZARSI NEL PERIODO DI DIMAGRIMENTO PROGRAMMATO E COMPRENDENTI COMPLESSI ALIMENTARI PARTICOLARI 1000 K/Calorie giornaliere 1300 K/Calorie giornaliere 69 70 71 1600 K/Calorie giornaliere INDISPENSABILITA' DEGLI ACIDI GRASSI POLINSATURI E DI ALTRI COMPLEMENTI ALIMENTARI pag. 73 pag. 79 pag. 80 PARTICOLARI Analisi del contenuto dell' ananas Analisi del contenuto della banana dolce LA FILOSOFIA DELL' ALIMENTAZIONE pag. 83 CONCLUSIONE pag. 89 Torna su Pagine scelte Torna su Per la persona sana l'alimentazione deve essere volta a mantenere le forze necessarie per il genere di vita che conduce senza costringere il corpo a perdere la sua grazia e a subire trasformazioni pericolose. Il controllo del comportamento alimentare è situato nelle centrali nervose comprese nel cervello; l'ipotalamo, controllando le informazioni sensoriali, agisce sui centri della sazietà che regolano il nostro appetito e sui sistemi metabolici che presiedono all'immagazzinamento o alla messa in circolo delle sostanze grasse al fine di mantenere il peso al livello programmato per ciascuno di noi. Qualche volta l'ereditarietà o turbe del metabolismo intervenute possono influire sull'aumento di peso, ma questo è pressoché determinato da una alimentazione eccessiva e troppo ricca in principi nutritivi. … Per raggiungere la semplicità ideale nelle espressioni della nutrizionistica occorrerebbe conoscere, oltre alla composizione minuta degli alimenti, anche le mutue influenze immediate e non tra di essi e nei confronti dell'organismo nostro. Siamo molto distanti da questa meta ed è perciò giocoforza affidarci a schemi che concordino con le ultime acquisizioni. Tali acquisizioni si riferiscono a quanto noi crediamo di vedere presente in Natura entro fatali limitazioni temporali: siamo però ben coscienti che esiste un al di là rispetto a tutto ciò che è osservato da noi. Ogni aspetto della nutrizionistica studiata dalla biologia viene conosciuto come relativo ad altri aspetti non inclusi in esso e spesso nemmeno immaginati, Ciò dimostra che l'esclusione è una relazione reale quanto l'inclusione e siccome non esistono in Natura relazioni meramente negative ciò deve confortarci nel seguire fiduciosamente noi stessi attraverso le nostre intuizioni ed anche la Scienza che, se in buona fede, ci indica una strada che ci prepara al progresso ineluttabile del futuro. … Stabilire un regime alimentare è, in realtà, un artificio per rendere chiare alla nostra coscienza delle relazioni che sussistono dentro la corrente del pensiero nutrizionistico attuale. Per quanto riguarda l'utilità di queste prescrizioni non vi può essere incertezza: esse rispecchiano la struttura del senso comune come può provenire dal progredire delle ricerche. Quando invece consideriamo i limiti delle applicazioni ai casi singoli le certezze diventano meno chiare: la certezza che proviene dalla Scienza è concepita come una legge attuale in ciascun istante, ma l'erba cresce sui prati ed il legno arde nel fuoco. Non siamo molto aiutati dalla spiegazione che la Scienza è un limite ideale. Che cosa è un limite e quali sono i valori attribuiti ad una Scienza definita come un limite ideale? Non vedo alcuna risposta a questa difficoltà, poiché la Scienza non diminuisce il bisogno di una Metafisica, di proposizioni ipotetiche: come una proposizione ipotetica, anche un giudizio categorico può essere o non essere dubbio. Al pari della Scienza anche la proposizione ipotetica esprime un fatto: la Scienza insomma stabilisce per ciascuno di noi una relazione che si trova al di là della coscienza, relazione che si esprime nella nostra intuizione per mezzo di essa. Così ciascuno di noi interpreta a suo modo anche una tabellina di regime o dietetica ed è giusto che sia così perché ciascuno di noi attraverso la sua esperienza particolare delle cose sensibili elabora una sua teoria scientifica personale, una teoria in realtà non completa, ma che dà ogni promessa di uno sviluppo che risulterà utile e determinante. Importante è credere che almeno una parte della Scienza operi in nostro favore e ci porga la mano della solidarietà. La mano che la Scienza della nutrizione ci porge può essere stretta con fiducia e può anche guidarci attraverso un viaggio, quello alimentare, non privo di pericoli e di cattive sorprese: l'aumento di peso è una di queste. Attenzione dunque a non sottovalutare indicazioni che possono evitare una precoce decadenza fisica e con questa una precoce sfioritura della bellezza. Le donne soprattutto devono tenere alla loro linea perché in questa luccica molto della loro grazia: un fascino sottile che il tempo guasta meno del cibo. Non basta sapersi controllare o mangiare "poco" : occorre conoscere il valore energetico degli alimenti e saperli distribuire secondo la loro attività. Gli zuccheri semplici, ad esempio, una volta ingeriti attivano una forte secrezione di insulina, un ormone prodotto dal pancreas che favorisce l'immagazzinamento dei grassi nel tessuto adiposo e nell'organismo. L'amido contenuto nei cereali, nelle patate e nei legumi stimola reazioni insuliniche meno marcate e si trasforma meno in grasso. Poco zucchero, poche bevande zuccherate, pochi dolci per chi vuol restare magro. Gli zuccheri complessi, come l'amido, non si comportano tutti allo stesso modo: ciò può essere evidenziato dosando la quantità d'insulina liberata dal pancreas dopo aver consumato cibi diversi che lo contengono. Si può osservare così che i fagioli secchi, le lenticchie, i ceci ed i legumi secchi in genere stimolano debolmente la produzione di insulina e fanno meno ingrassare della pasta, del riso, della polenta che inducono risposte più accentuate. Il pane invece è il più colpevole e chi vuol mantenersi snello deve limitarne il consumo. Così 100 calorie di legumi secchi formano meno grasso di 100 calorie di pasta, riso o polenta e questi ultimi meno grasso di 100 calorie di pane, biscotti o dolci. Inoltre più un alimento di quelli citati è cotto o suddiviso, più contribuisce a farci ingrassare: meglio dunque il riso al dente o le patate bollite intere piuttosto che la puree. Le proteine non si trasformano mai in grasso, ma vengono a sostenere i nostri muscoli, i nostri organi, le nostre cellule che si rinnovano. Gli zuccheri si trasformano in grasso, ma devono prima essere convertiti e ciò consuma un pò di calorie; i grassi invece sono immagazzinati direttamente nell'organismo senza consumare calorie di trasformazione e sono i responsabili maggiori del peso eccessivo. Occorre dunque guardarsi dall'eccesso di calorie specialmente quando questo è dovuto ai grassi. Torna su