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lezione 3 - Piero Graglia

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lezione 3 - Piero Graglia
5 motivi per il processo di integrazione europea
- ideale europeistico fortemente condiviso dopo la fine del
conflitto: «collante» di forze politiche e ideologie obiettivamente
diverse e opposte
- necessità della ricostruzione europea
- adesione statunitense all’idea dell’unità europea, con una
valutazione fondata sul valore dell’imitazione (Diane Kunz,
Butter and Guns: America’s Cold War Economic Diplomacy)
- Necessità di reintrodurre la Germania nello spazio europeo su
basi non conflittuali
- debolezza economica e ambivalenza politica della Gran
Bretagna quale fattore agevolante un processo di integrazione
europea «indipendente» (Edmund Dell, The British Abdication of
Leadership in Europe)
1
Federazione/Confederazione
Federazione: bilancio proprio (imposte federali e imposte
‘nazionali’); secessione impossibile (gli stati membri non hanno la
sovranità nella politica estera); doppia appartenenza (cittadinanza
federale e cittadinanza statale).
LEGAME FORTE
Confederazione: bilancio dipendente da contributi volontari dei
paesi membri; legame non vincolante (secessione possibile); non si
crea una appartenenza plurima (solo cittadinanza di origine).
LEGAME DEBOLE
2
Un modello di organizzazione internazionale: l’OECE
(Organizzazione europea per la cooperazione economica)
Nasce il 16 aprile 1948
Scopi:
promuovere la cooperazione economica tra i
partecipanti al Piano Marshall (ERP)
organizzare la gestione degli aiuti
sviluppare il commercio intra-europeo riducendo dazi e
barriere tariffarie
studiare le possibilità di una unione doganale o di un’area
di libero scambio europea
17 Paesi partecipanti: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Svezia, Svizzera,
Turchia, zone occidentali della Germania occupata (Bizona più zona francese), più la
zona anglo-americana del territorio libero di Trieste.
3
Paesi membri OECD
Paesi/Economie in relazione con l’OECD
4
Organigramma OECD
Consiglio
Supervisione e direzione strategica
Rappresentanti degli Stati membri e della
Commissione europea; decisioni prese all’unanimità
Comitati
Segretariato
Discussione e attuazione
Analisi e proposte
Rappresentanti degli Stati membri e Paesi
con lo status di osservatore lavorano con
il Segretariato OECD su temi specifici
Segretario generale
Vice-segretari generali
Direttorati
Bilancio annuo: 188 milioni €
Versati dagli Stati membri
5
Il Segretariato OECD


2300 dipendenti
presso la sede di
Parigi

Due lingue di lavoro:
inglese e francese
I membri dello staff
sono funzionari
pubblici internazionali
Non esiste un sistema
di “quote” nazionali
per la copertura degli
incarichi
6
Metodo di
lavoro
dell’OECD
Raccolta dati
Analisi
Discussione
Decisioni
Attuazione
Verifica degli obiettivi,
Vigilanza multilaterale
7
Sviluppo dell’OECE



Trasformata nel 1961 nella Organizzazione per
la cooperazione economica e lo sviluppo, con
l’adesione ‘ufficiale’ di Canada e Stati Uniti e,
nel tempo, di altri membri.
Oggi i membri OECD sono 30
Relazioni con più di 70 Paesi. Ma relazioni
“deboli”
8
Quadro generale nel 1947-‘48
Oece e Piano Marshall
Interesse statunitense a un processo di unificazione
(razionalizzazione) del quadro economico europeo : motivo
eminentemente politico
Permanenza del problema delle relazioni franco-tedesche
(soprattutto con la nascita, nel 1949, della RFG)
9
Dall’AIR alla CECA
AIR (Autorità internazionale della Ruhr): creata su iniziativa
statunitense (dic. 1948) per gestire le risorse tedesche.
Limiti: organismo di cooperazione dove la Germania non era
rappresentata paritariamente; nessuna sovranazionalità; vessatoria
nei confronti della Germania; difficoltà nel prendere decisioni.
La svolta: Monnet.
Sensibile al concetto di interdipendenza (esperienza durante I e II
guerra mondiale)
APPLICA IL METODO FUNZIONALISTA ALL’ASPETTO
DELLE RELAZIONI DI INTERDIPENDENZA ECONOMICA
FRANCO-TEDESCA
10
Dichiarazione Schuman
9 maggio 1950
Preparata interamente da Jean Monnet e dai suoi collaboratori.
Propone la creazione di un’autorità sovranazionale per controllare la
produzione e il commercio di carbone e prodotti della fusione di
minerale di ferro (ferro, acciaio)
Proposta francese con preventivo assenso tedesco
Aperta a tutti i Paesi che volessero partecipare, che in effetti saranno
FRANCIA, GERMANIA, ITALIA, BELGIO, PAESI BASSI,
LUSSEMBURGO
11
Istituzioni CECA
Alta Autorità (9 membri)
Assemblea Parlamentare (72 parlamentari)
Consiglio dei Ministri (sei ministri nazionali competenti)
Corte di Giustizia
12
Comunità europee
terzo genere del diritto internazionale:
o sulla base dei trattati originari
 ordinamento giuridico proprio
 organizzazione dotata di caratteristiche analoghe – in
parte – a quelle degli Stati
 poteri normativi e giurisdizionali delle Comunità,
esercitati con notevoli margini di autonomia (sempre
nel rispetto dei trattati)
 superiorità del diritto comunitario nei confronti del
diritto degli Stati membri;
 immediata applicabilità del diritto comunitario da
parte dei giudici statali
13
Istituzioni dell’Unione europea
Istituzioni principali:
Commissione
Parlamento europeo
Consiglio dell’UE
Consiglio europeo
Corte di Giustizia
Corte dei Conti
Banca centrale europea
(potere propositivo e di controllo)
(potere di controllo, consultivo, legislativo
concorrente con il Consiglio dell’Unione e.)
(potere legislativo ed esecutivo)
(potere di indirizzo)
(interpretazione giuridica)
(controllo contabile)
(moneta, politica monetaria, tassi)
Altri organi:
Comitato econ. e soc.
Comitato delle regioni
BEI
Ombudsman
(consultivo)
(consultivo)
(finanziamenti GG.OO.)
(difensore civico europeo)
14
La successione dei trattati
1952: Trattato di Parigi (fondazione della CECA) - 50 yrs
1957: Trattati di Roma (CEE e CEEA) - senza scadenza
1967: Trattato di fusione degli esecutivi
1987: Atto unico europeo
1993: Trattato sull’Unione europea
1997: Trattato di Amsterdam
2001: Trattato di Nizza
2004: Trattato istitutivo di una Costituzione per l’Unione?
15
Gli allargamenti dell’Unione fino al 1995
16
L’Unione europea oggi (2005)
17
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