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Nessun titolo diapositiva - Il Mascalzone

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Nessun titolo diapositiva - Il Mascalzone
LOMBALGIA (LOW BACK PAIN)
“Dal lat. lumbi, lombi; dal gr. algos, dolore.
Manifestazione dolorosa a carico della regione lombare;
può essere dovuta ad un trauma o anche ad uno sforzo
fatto nel tentativo di sollevare da terra un oggetto,
oppure ad una affezione reumatica delle masse muscolari,
oppure ancora ad un’artrosi della colonna lombare. La
sintomatologia è rappresentata da dolore più o meno
intenso, localizzato alla regione lombare, che si accentua
in determinate posizioni o con certi movimenti.”
(da U. Delfino, Dizionario dei Termini Medici, ed. Piccin)
LOMBALGIA (LOW BACK PAIN)
Affezione cronico-degenerativa della colonna
vertebrale di frequente riscontro in molteplici settori
produttivi dell’industria, dell’agricoltura e del
terziario.
•E’ caratterizzata da una genesi tipicamente
multifattoriale comprendenti aspetti:
Anagrafici
Metabolici
Endocrini
Psicologici
•Comporta inoltre elevati costi economici e sociali,
perdita di giornate lavorative, costose e prolungate
cure, spostamenti di mansione, perdita del lavoro,
invalidità.
COSTO SOCIALE DELLA LOMBALGIA
Giorni di assenza
all’anno ogni 100
lavoratori
Richieste di indennizzo
per LBP sul tot. delle
patologie professionali
STATI UNITI:
28,6
25%
PAESI SCANDINAVI:
36
25%
GRAN BRETAGNA:
32,6
LOMBALGIA: ASPETTI EPIDEMIOLOGICI
•Prevalenza nella pop. generale degli Stati Uniti: 70%
•Incidenza certificati malattia per LBP sul tot delle
certificazioni nelle industrie degli Stati Uniti:
15%
(National Safety Council, 1990)
•(Nicolson) studio su 3812 infermieri incidenza di LBP:
43%
•(Jensen) studio caso/controllo:
-ausiliari
RR 22,1
-inf. gen.
RR 13
-inf.prof.,T.S.R.M.
RR 5
•(Stubbs 1979) giornate lavorative perse dagli infermieri
generici per lombalgia:
750.000/anno
LOMBALGIA (LOW BACK PAIN)
Gli infermieri professionali presentano la prevalenza
più elevata di lombalgia tra le varie categorie
professionali, maggiore anche rispetto agli addetti
dell’industria pesante (Occhipinti e Colombini)
Nell’ambito delle professioni sanitarie, le affezioni
cronico-degenerative
della
colonna
vertebrale
assumono particolare rilievo tra gli addetti alla
mobilizzazione dei pazienti.
Insorgenza di LBP:
-46 % dei casi prima dei 30 anni di età
-49,5 % nei primi 3 anni di lavoro
-Prevalenza di LBP infermieri: 16,8% sul tot del
personale esaminato (Magora 1970)
INCIDENZA DI LOW BACK PAIN PER REPARTO
(da Pheasant e Stubbs 1992)
REPARTO
Medicina generale
INCIDENZA PER 1000
TURNI/ANNO
365
Geriatria
339
Ortopedia
339
Ostetricia
61
Day hospital
43
Pronto soccorso
16
Amministrazione
8
VALUTAZIONE DEI RISCHI IN RELAZIONE
ALLA MANOVRA DI MOBILIZZAZIONE
(da Pheasant e Stubbs 1992)
MANOVRA
Presa a cucchiaio
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
Alto
Da carrozzina a letto
Alto
Sollevamento a tre persone
Alto
Presa gomito-ascella
Moderatamente alto
Da letto a carrozzina
Moderatamente alto
Presa di spalla
Sollevamento con traversa
Basso
Molto basso
Prevalenza di procedure scorrette osservate
durante le attività di mobilizzazione di pazienti
(da Takala e Kukkonen 1987)
Flessione > di 60° per rifacimento letti
71%
Flessione > di 60° per sollevamento malati
42%
Rotazione del tronco
33%
Mancato utilizzo di ausili pneumatico-meccanici 26%
RICHIAMI
GIURIDICI
D.L. 19 SETTEMBRE 1994 N. 626 con modifiche ed
integrazioni del D.L. 19 marzo 1996 n. 242
TITOLO V MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Art.
48
Obblighi
dei
datori
di
lavoro
1. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative
necessarie o ricorre ai mezzi appropriati, in particolare
attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una
movimentazione manuale dei carichi da parte dei
lavoratori.
2. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione
manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di
lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre
ai mezzi appropriati o fornisce ai lavoratori stessi i
mezzi adeguati allo scopo di ridurre il rischio che
comporta la movimentazione manuale di detti carichi, in
base all'allegato VI.
ART. 48, D.L. N.626/94. (segue)
3. Nel caso in cui la necessità di una movimentazione
manuale di un carico ad opera del lavoratore non può
essere evitata, il datore di lavoro organizza i posti di
lavoro in modo che detta movimentazione sia quanto più
possibile sicura e sana.
4. Nei casi di cui al comma 3 il datore di lavoro:
a) valuta, se possibile, preliminarmente, le
condizioni di sicurezza e di salute connesse al
lavoro in questione e tiene conto in particolare delle
caratteristiche del carico, in base all'allegato VI;
ART. 48, D.L. N.626/94. (segue)
b) adotta le misure atte ad evitare o ridurre tra
l'altro i rischi di lesioni dorso-lombari, tenendo
conto in particolare dei fattori individuali di
rischio, delle caratteristiche dell'ambiente di
lavoro e delle esigenze che tale attività comporta,
in base all'allegato VI;
c) sottopone alla sorveglianza sanitaria di cui
all'art. 16 gli addetti alle attività di cui al
presente titolo.
D.L. 19 SETTEMBRE 1994 N. 626 con modifiche
ed integrazioni del D.L. 19 marzo 1996 n. 242
ALLEGATO VI
Elementi di riferimento
 Caratteristiche del carico: peso, ingombro, maneggevolezza;
 Sforzo fisico richiesto: eccessivo, con movimenti o posture
dannose;
 Caratteristiche dell’ambiente di lavoro: spazi di manovra,
pavimento, calzature, sicurezza generale dell’ambiente;
 Esigenze connesse all’attività: sforzo prolungato, ritmo
elevato, percorsi disagevoli;
 Fattori individuali di rischio: inidoneità fisica, abbigliamento inadeguato, formazione ed addestramento inadeguati.
BREVI RICHIAMI GIURIDICI
Il “Regolamento generale per l’igiene del lavoro”
approvato con R.D. 14 aprile 1927, n° 530 – al
titolo II, nel capitolo “medico di fabbrica” all’art. 6 recita:
“[…i lavoratori dovranno essere visitati da un
medico competente…]
per constatare se abbiano i requisiti speciali di
resistenza all’azione degli agenti nocivi e per
constatare periodicamente il loro stato di salute.
BREVI RICHIAMI STORICI
Il D.M. 20 marzo 1929 approva l’elenco delle
lavorazioni industriali nelle quali si adoperano o si
producono sostanze tossiche o infettanti, agli
effetti dell’obbligo delle visite mediche preventive
e periodiche degli operai, prescritto dal RD 14
aprile 1927, n° 530.
BREVI RICHIAMI GIURIDICI
La tutela del lavoro delle donne e dei fanciulli – L.
26 aprile 1934, n° 653 – individua all’art. 11, i
limiti di peso per il trasporto a braccia o a spalla
e per il sollevamento di gravi, con limite massimo
di:
•25 Kg per i maschi dai 15 ai 17 anni
•20 Kg per le femmine sopra i 17 anni
Indica anche i limiti per il trasporto con traino o
spinta.
BREVI RICHIAMI GIURIDICI
Il recepimento di alcune direttive CEE (n°
80/1107, n°82/605, n° 83/477, n° 86/188,
n° 88/682) in materia di protezione
dei
lavoratori contro i rischi derivanti da amianto,
piombo e rumore con il D.Lgs 15 agosto 1991,
n° 277 si formalizzano i requisiti
della
competenza relativa al medico specialista che
sovrintende al controllo sanitario dei lavoratori.
Viene richiesto il giudizio di idoneità alla mansione
specifica.
BREVI RICHIAMI GIURIDICI
Il D.Lgs 19 settembre 1994, n° 626 ,
attuazione delle direttive CEE n° 89/391, n°
89/654, n° 89/655, n° 897656, n° 90/269, n°
90/270, n° 90/934, e n° 90/679 riguardanti il
miglioramento della sicurezza e della salute dei
lavoratori sul luogo di lavoro, riprende all'art. 2
comma 1, lettera d , gli stessi requisiti previsti
per il medico competente dal D.Lgs 277/91.
BREVI RICHIAMI GIURIDICI
Infine la L. 8 gennaio 2002 n° 1 apporta una
modifica al decreto legislativo 19 settembre
1994, n. 626:
[1. All'articolo 2, comma 1, lettera d), numero
1), del decreto legislativo 19 settembre 1994, n.
626, dopo le parole: "o in clinica del lavoro", sono
inserite le seguenti: "o in igiene e medicina
preventiva o in medicina legale e delle
assicurazioni".]
I compiti del medico competente sono
definiti dall ’art. 16 e 17 D.Lgs 626/94
e successive.
Deve:
 Collaborare con il datore di lavoro alla
predisposizione ed attuazione delle misure di
tutela della salute;
 Visitare, insieme al R.S.P.P. gli ambienti di
lavoro;
 Cooperare
all’attività
di
informazione
e
formazione sulla tutela della salute e della
sicurezza del lavoro;
 Comunicare, in occasione della riunione periodica,
ai R.L.S. I risultati anonimi e collettivi degli
accertamenti effettuati.
E poi deve:
 effettuare gli accertamenti sanitari e le visite
mediche in funzione della valutazione delle rischio
e secondo la normativa vigente ;
 effettuare
visite
mediche
richiesta
dal
lavoratore, se correlate a rischi professionali;
 esprimere i giudizi di idoneità alla mansione
specifica;
 istituire ed aggiornare una cartella sanitaria e di
rischio per ogni lavoratore ;
 fornire informazioni ai lavoratori ed ai R.L.S. sul
significato degli accertamenti medici.
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Gli studi ergonomici
elementi critici:
hanno
evidenziato
diversi
 Il
paziente:
conformazione
fisica,
eventuale
applicazione di attrezzature medicali, comportamento,
il tipo e grado di disabilità motoria. Numero di pazienti
non autosufficienti.
 L’ambiente di lavoro: spazi di manovra inadeguati nelle
camere di degenza e nei bagni.
 Le attrezzature: presenza/assenza di letti regolabili
in altezza, con ruote, di carrozzine o comode adeguate,
di solleva-pazienti, di ausili “minori”, di ausili per l’igiene
del paziente.
 L’organizzazione del lavoro: numero di letti, di
operatori addetti alla movimentazione, tipologia dei
pazienti e manovre effettuate. Formazione del
personale.
Azienda sanitaria
Area
Tecnica
(Val. semi-quant.
o N.I.O.S.H. se
possibile)
Area
Sanitaria
(per reparti di degenza:
M.A.P.O.
val. semi-quant. per
servizi e B.O.)
N.I.O.S.H. 1993
Peso sollevato/ Peso limite raccomandato = Indice di Sollevamento
• C. di Peso: peso massimo
raccomandato
• F. Altezza: altezza da
terra mani inizio
• F. Dislocazione: altezza
terra mani fine
• F. Orizzontale: distanza
massima dal corpo
• F. Frequenza: frequenza
del sollevamento
• F. Asimmetria: angolo
asimmetria sul piano
sagittale
• F. Presa: facilità di presa
Indice di Sollevamento:
 < 0,75 - AREA VERDE trascurabile
 0,76 - 1,25 - AREA
GIALLA - formazione,
sorv. san., bonifica a
medio-lungo termine
 > 1,25 - AREA ROSSA formazione, sorv. san.,
bonifica a breve termine
Valutazione
“M.A.P.O.”
Considera:
Fattori ambientali: aspetti strutturali, spazi di
manovra.
Numero degli operatori addetti movimentazione.
Numero di pazienti non autosufficienti:
parzialmente e totalmente non collaboranti.
Ausili: numero, stato ed utilizzo.
Formazione del personale
Indice di esposizione M.A.P.O.:
NC/Op x FS + PC/Op x FA) x FC x F Amb x FF
• NC= pz non
collaboranti
• Op= op. presenti
• FS= f sollevatore
• FA= f ausili minori
• FC= f carrozzine
• F Amb= f ambiente
• FF= f formazione
M.A.P.O.index:
 0 - 1,5 - AREA VERDE
- trascurabile
 1,51 - 5 - AREA
GIALLA - formazione,
sorv. san., bonifica a
medio-lungo termine
 > 5 - AREA ROSSA formazione, sorv. san.,
bonifica a breve
termine
FATTORI CRITICI RELATIVI AGLI ASPETTI
INDIVIDUALI DEGLI OPERATORI
1. ETA’:
Variabilità nella prevalenza di LBP tra le categorie di
soggetti più giovani, più anziani o con maggior anzianità di
mansione, in relazione a differenti situazioni.
2. ANTROPOMETRIA:
Obesità, incompatibilità delle attrezzature sanitarie
3. ALLENAMENTO:
Il frequente scarso allenamento, comporta maggiore
vulnerabilità osteo-artro-mio-tendinea alle sollecitazioni
4. FATTORI PSICOSOCIALI:
Affaticamento, ansia, stress e tono dell’umore depresso,
appaiono significativamente correlati con le rachidopatie
SORVEGLIANZA SANITARIA
PERIODICITA’
E’ STABILITA DAL MEDICO COMPETENTE
IN FUNZIONE DI:
•VALUTAZIONE DEL RISCHIO
•CONOSCENZA DELLO STATO DI SALUTE
INDIVIDUALE
•CONOSCENZA DELLO STATO DI
SALUTE COLLETTIVO DELLA
POPOLAZIONE SEGUITA
SORVEGLIANZA SANITARIA
FINALITA’
1)IDENTIFICARE
CONDIZIONI
NEGATIVE DI SALUTE
AD UNO STADIO
PRECOCE
PREVENIRE
ULTERIORI
AGGRAVAMENTI
2)IDENTIFICARE
SOGGETTI PORTATORI
DI CONDIZIONI DI
IPERSUSCETTIBILITA’
PREVEDERE MISURE
PROTETTIVE PIU’
CAUTELATIVE
SORVEGLIANZA SANITARIA
FINALITA’
3)FEEDBACK
CONTRIBUIRE
ALL’ACCURATEZZA
DELLA VALUTAZIONE
DEL RISCHIO
4)VERIFICARE NEL TEMPO
L’ADEGUATEZZA DELLE
MISURE DI PREVENZIONE
ADOTTATE
5)RACCOGLIERE DATI
CLINICI PER OPERARE
CONFRONTI TRA GRUPPI
DI LAVORATORI
NEL TEMPO
IN CONTESTI
LAVORATIVI
DIVERSI
SORVEGLIANZA SANITARIA
GIUDIZI DI IDONEITA’ ALLA
MANSIONE SPECIFICA
ESCLUSIVAMENTE IL MEDICO
COMPETENTE PUO’ FORMULARE IL
GIUDIZIO DI IDONEITA’ ALLA MANSIONE
PATOLOGIA DEL RACHIDE
PATOLOGIE NON CORRELABILI CON
L’ATTIVITA’ DI LAVORO MA CHE SONO
INFLUENZATE NEGATIVAMENTE DAL
SOVRACCARICO BIOMECCANICO
(patologia costituzionale, metabolica, malformativa)
CONDIZIONE DI IPERSUSCETTIBILITÀ
PATOLOGIA DEL RACHIDE
SOVRACCARICO BIOMECCANICO LAVORATIVO
CAUSA PRIMARIA
CONCAUSA RILEVANTE
?
PATOLOGIE A ETIOLOGIA MULTIFATTORIALE:
•discopatia
•protusione/ernia del disco
•lombalgia da sforzo
GIUDIZIO DI IDONEITA’
•IDONEO
•IDONEITA’
PARZIALE
•NON IDONEO
IDONEO CON
PRESCRIZIONI
IDONEO CON
LIMITAZIONI
GIUDIZIO DI IDONEITA’
•IDONEITA’ CON
PRESCRIZIONI
TEMPORANEA
•IDONEITA’ CON
LIMITAZIONI
PERMANENTE
•NON IDONEITA’
IDONEITA’ CON PRESCRIZIONI
USO DI AUSILI
USO DI DIPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
(fasce lombari)
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
IDONEITA’ CON LIMITAZIONI
PATOLOGIE GRAVI:
•ERNIA DISCALE
•ERNIA DISCALE
OPERATA
•GRAVE SCOLIOSI
•GRAVE
SPONDILOLISTESI
IDONEITA’ CON LIMITAZIONI
PATOLOGIE DI MEDIA
GRAVITA’:
•DISCOPATIA
GRAVE
•SCOLIOSI
•SPONDILOLISTESI
•DORSO CURVO
STRUTTURATO
IDONEITA’ CON LIMITAZIONI
PATOLOGIE DI
MODERATA GRAVITA’:
•SPONDILOARTROPATIA
•DISCOPATIA LIEVE
•DORSO CURVO LIEVE
IN GIOVANI
•SOSPENDERE
TEMPORANEAMENTE
SONO CONSENTITE LE STESSE
CONDIZIONI RIPORTATE NELLA
FIGURA RELATIVA ALLE
PATOLOGIE DI MEDIA GRAVITA’
•DA SOTTOPORRE A
TRATTAMENTO
RIABILITATIVO
LA PREVENZIONE POSSIBILE
1. Meccanizzazione della movimentazione dei pazienti e dei
materiali
2. Adozione di letti regolabili in altezza e dotati di ruote
3. Montaggio di congrue ruote pivottanti sulle attrezzature
sanitarie mobili
4. Corretta manutenzione delle parti meccaniche (ruote in
particolare)
5. Adozione di carrozzine con braccioli amovibili
6. Spazio operativo adeguato
7. Eliminazione dei dislivelli del pavimento
8. Attività con operatori di simile altezza e non affetti da
patologie ortopediche
LA PREVENZIONE POSSIBILE
•FORMAZIONE E INFORMAZIONE
•ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
•FORNITURA DI AUSILI
•RIPROGETTAZIONE DEGLI SPAZI
•ALLENAMENTO DEI LAVORATORI
CASO CLINICO n.1
• Paziente: O.M. , età <45 anni
• Sintomatologia: lombalgia e sciatalgia destra
• Patologia: ernia discale L4-L5 (operata nel 2001)
• Giudizio di idoneità: idonea con prescrizioni alla mansione
di infermiera professionale. La paziente deve evitare:
1) continui movimenti di flesso-estensione e rotazione del
tronco
2) mobilizzazione di pazienti non autosufficienti in assenza
di idonei ausilii meccanici e/o di idoneo numero di
operatori (almeno 3)
3) movimentazione manuale di carichi di peso superiore a 5
kg.
E’ inoltre necessario che vengano garantite brevi e
periodiche pause di ristoro in posizione seduta (es. 5-10
minuti ogni 2-3 ore)
CASO CLINICO n.2
• Paziente: G.D.. , età <45 anni
• Sintomatologia: lombalgia e sciatalgie alternate, > a
sinistra
• Patologia: protrusioni discali multiple a L2-L3, L3-L4 e
L4-L5 improntanti lievemente il sacco durale
• Giudizio di idoneità: idoneo con prescrizioni alla mansione
di infermiere professionale. Il paziente deve evitare:
1) continui movimenti di flesso-estensione e rotazione del
tronco
2) mobilizzazione di pazienti non autosufficienti in assenza
di idonei ausilii meccanici e/o di idoneo numero di
operatori (almeno 3)
3) movimentazione manuale di carichi di peso superiore a 10
kg.
4) mantenimento prolungato della stazione eretta senza che
vengano garantite brevi e periodiche pause di ristoro in
posizione seduta (es. 5-10 minuti ogni 2-3 ore)
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