Prove sperimentali sul colpo di fuoco batterico a Laimburg
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Prove sperimentali sul colpo di fuoco batterico a Laimburg
Prove sperimentali sul colpo di fuoco batterico a Laimburg Klaus MARSCHALL, Werner RIZZOLLI, Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg Le elevate temperature in fase di fioritura hanno provocato nel 2007 il verificarsi di numerose infezioni di colpo di fuoco batterico in estese zone dell’Europa centrale. Il grado d’attacco sia nella frutticoltura estensiva che in quella intensiva è stato in alcuni casi molto elevato e a seguito di ciò centinaia di migliaia di piante sono state estirpate. Al contrario, in Alto Adige la situazione è apparsa meno concitata. Nonostante ciò, gli oltre 160 focolai di colpo di fuoco rappresentano un rischio da non sottovalutare. IL PROTRARSI DELLA FIORITURA AUMENTA IL RISCHIO D’INFEZIONE Durante la fioritura primaria non si sono verificati attacchi di E. amylo- Presso il Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg si conducono prove con E. amylovora esclusivamente in condizioni di massimo isolamento del laboratorio. vora in Alto Adige. Essi si sono manifestati in nuovi impianti e nei reimpianti, su varietà con fioritura secondaria e nei frutteti situati oltre i 500 m s.l.m. caratterizzati da una fioritura ritardata. Due potrebbero essere le motivazioni per la mancata comparsa di infezioni durante la fioritura primaria, nonostante la probabilità di un elevato rischio d’infezione previsto dai modelli previsionali: durante questa Tabella 1: tesi testate in laboratorio ed in pieno campo contro il colpo di fuoco. formulato s.a. o antagonista Blossom Protect Aureobasidium pullulans + tampone (pH 4) Kocide 2000 Cu (OH)2 Serenade Max Bacillus subtilis (QST 713) Bion Acibenzolar-S-metile Metschnikowia Metschnikowia pulcherrima Blossom Bless Pantoea agglomerans P10C9AR1 dose/l 1,5 g + 10,5 g 3,5 g test di efficacia laboratorio X X X X X X X 0,133 g 1,5 g X 2g X Mycosin Argilla 10 g X Break-Thru bagnante (in miscela) 0,3 g X Tween 20 bagnante (in miscela) 0,3 g X Nu Film P bagnante (in miscela) 0,2 g X Etravon bagnante (in miscela) 0,5 g 80 grado di sopporpieno campo tabilità delle piante X X X X X X 3/2008 mostrano che in Alto Adige ogni tre anni si manifestano condizioni meteorologiche ottimali per l’infezione fiorale proprio in fase di piena fioritura. In presenza di un sufficiente potenziale d’inoculo si deve tener conto della possibilità di nuove infezioni durante il periodo fiorale. La distribuzione dell’attacco negli anni scorsi, da Sluderno a Laghetti e Monguelfo, conferma che la malattia è ormai presente nell’intera provincia. batteri / pistillo Nonostante che in Alto Adige non si siano verificati fino ad ora gravi attacchi durante la fioritura (con l’eccezione di fine fioritura 2003 a Bolzano/Agruzzo nei pressi di un vecchio pereto colpito), le esperienze raccolte indicano che il fiore rappresenta la via d’infezione preferita e in effetti tutti i casi di colpo di fuoco riscontrati si sono verificati in questa maniera. I calcoli effettuati sulla base del modello previsionale Maryblyt Ore di incubazione Per i test fiorali in laboratorio si riproducono le condizioni naturali per l’infezione. Grafico 1: curva di moltiplicazione di E. amylovora su fiori in 72 h. Test in laboratorio sui fiori Questa metodologia consente di riprodurre il processo infettivo che avviene naturalmente nel fiore. L’inoculazione fiorale avviene quando i batteri trasportati da insetti o dalla pioggia raggiungono lo stimma. Sullo stimma le condizioni microambientali risultano ottimali ai fini della moltiplicazione del batterio, la cui densità sfiora i 107 per ciascun fiore. Una volta che questa densità batterica è presente, i patogeni in presenza di un’adeguata umidità raggiungono il ricettacolo e penetrano all’interno della pianta attraverso le ghiandole nettarine. Al’interno della pianta i batteri si moltiplicano ulteriormente, provocando la comparsa dei sintomi dopo 5 – 20 giorni. Il modello previsionale MARYBLYT ™ si basa sul processo infettivo descritto: la moltiplicazione batterica sullo stimma e l’infezione attraverso le ghiandole nettarine viene calcolato in funzione dell’andamento climatico. In laboratorio sì simula questo processo con l’applicazione di un microlitro di sospensione batterica sullo stimma di un fiore appena aperto. I fiori in questione si trovano in un contenitore di plastica, con la parte rescissa immersa in una soluzione zuccherina. Nei contenitori sì mantiene l’umidità relativa attorno al 70% mediante una soluzione di glicerolo al 32,6%. Un’ora circa dopo l’inoculazione con la micropipetta, si procede al trattamento dei fiori con gli agenti antagonisti o con prodotti fitosanitari. Una volta avvenuta la moltiplicazione dei batteri sullo stimma (38 - 48 h dopo l’inoculazione), si nebulizza all’interno del contenitore per ottenere la bagnatura necessaria all’effettiva infezione. Il rilievo sul grado d’attacco si esegue dopo 10 giorni di incubazione a 24 °C. In fotografia i fiori anneriti sono colpiti dal colpo di fuoco, quelli verdi non lo sono. 81 L fase fenologica la scarsità delle precipitazioni non ha favorito l’infezione; inoltre l’asportazione delle parti infette, avvenuta in passato, ha ridotto notevolmente l’inoculo. A differenza che in Alto Adige, in Germania si sono verificate nel 2007 situazioni nelle quali l’attacco si è manifestato anche in assenza di precipitazioni: affinché tale fenomeno avvenga è necessario che la quantità di inoculo presente sia molto elevata. Grafico 2: rugginosità su Golden Delicious provocata da Kocide (rameico) e dal lievito Blossom Protect (prove 2004 – 2006). Rugginosità su Golden Delicious provocata da Kocide (rameico) e dal lievito Blossom Protect (prova 2006). testimone rugginosità % testimone L PROVE DI LOTTA In Italia l’impiego di antibiotici non è autorizzato per proteggere la coltura. D’altro canto vengono riproposti di continuo dei formulati ai quali viene attribuito un certo grado d’efficacia nei confronti di Erwinia amylovora. La sperimentazione di questi prodotti rappresenta un impegno importante del Centro di Sperimentazione Agraria di Laimburg. L’attività di ricerca finora praticata ha riguardato la valutazione del grado d’efficacia di diversi prodotti fitosanitari saggiati in laboratorio ed in pieno campo ed inoltre sono state effettuate prove di fitotossicità. Quest’ultimo aspetto è importante perché risulta necessario intervenire durante la fioritura, periodo notoriamente a rischio per quanto riguarda la rugginosità del frutto. Nel corso delle diverse prove sono stati impiegati antagonisti microbiologici (batteri e lieviti) e prodot- ti rameici. La tabella 1 riporta l’elenco dei prodotti testati; essi sono stati scelti perché sono già registrati in Italia per l’impiego in frutticoltura oppure perché nel corso di precedenti sperimentazioni avevano fornito risultati apprezzabili. PROVE DI LABORATORIO I diversi prodotti fitosanitari vengono testati sul grado d’efficacia mediante un biosaggio di laboratorio che prevede l’utilizzo dei fiori. I test di laboratorio sono da considerare come prove preliminari ai test d’efficacia di pieno campo, con i quali l’efficacia dovrà sempre essere confermata. LA SPERIMENTAZIONE IN PIENO CAMPO Dato che il colpo di fuoco batterico si manifesta sporadicamente in Alto Adige non è possibile testare l’efficacia dei prodotti in pieno Tabella 2: grado di efficacia di diversi preparati attivi contro infezioni fiorali da colpo di fuoco in prove di laboratorio. formulato prova 1 prova 2 prova 3 prova 4 100 93 100 100 Serenade Max. 80 48 41 100 Metschnikowia 100 81 Aureobasidium 100 78 Aureobasidium+tampone 31 90 Kocide 2000 32 69 Kocide 2000+Etravon 57 80 93 35 Streptomicina % attacco su testimone 82 17 90 campo. Ciò nonostante per diverse annate consecutive sono state effettuate delle prove sperimentali in un frutteto di Gala situato a Bolzano/Agruzzo. L’impianto ha subito un forte attacco nel 2003 ed è stato sottoposto a risanamento grazie alla tempestiva eliminazione degli organi infetti. Nelle annate seguenti, 2004, 2005 e 2006, il frutteto è stato suddiviso in grandi parcelle, trattate durante la fioritura con diversi prodotti mirati alla difesa dal colpo di fuoco. Poiché dal 2003 non si è più avuta alcuna manifestazione da batteriosi, la prova è stata conclusa nel 2006. Dal momento che non si hanno informazioni sugli effetti fitotossici di alcuni di questi formulati, si è proceduto con delle prove anche in questo senso. La sperimentazione è stata condotta presso il Centro di Laimburg su piante delle varietà Golden Delicious, Cripps Pink, Pinova, Gala, Braeburn e Fuji. Esse sono state trattate ogni anno, a partire dal 2004, prima della decorrenza delle potenziali giornate infettive (così determinate secondo il modello previsionale Maryblyt) o sulla base del momento ottimale di intervento per ciascun formulato. Le prove sono state effettuate su un blocco di piante messe a dimora ad hoc, suddivise in gruppi di 18 (pari a 6 piante su 3 file), con 4 ripetizioni randomizzate. I trattamenti sono stati eseguiti come di norma con un atomizzatore con ventilatore assiale e a corrente trasversale. 3/2008 RISULTATI E CONCLUSIONI Come si nota nella tabella 2, è stata riscontrata una notevole variabilità del grado d’efficacia dei diversi prodotti saggiati con differenti prove. Al contrario, l’efficacia dell’antibiotico streptomicina è sempre stata elevata. Quest’ultimo prodotto è stato utilizzato allo scopo di confrontare l’efficacia dei formulati in prova con quella di un prodotto notoriamente attivo. Il grado d’efficacia degli antagonisti batterici è risultato medio nelle prove di laboratorio, similmente ai risultati ottenuti nel corso delle sperimentazioni fatte altrove. L’efficacia di questi prodotti dovrà essere in futuro maggiormente investigata ed approfondita. Un grado d’azione superiore è stato ottenuto con i prepa- rati contenenti dei lieviti antagonisti; i trattamenti hanno però causato la formazione di una consistente rugginosità su alcune varietà. Altrettanto mal sopportati sono risultati i composti rameici (grafico 2). Se si confrontano i risultati ottenuti con le diverse prove (condotte anche in ambito internazionale), si trova conferma che fino ad oggi non esistono formulati efficaci per la difesa dal colpo di fuoco batterico (ad esclusione degli antibiotici). PROSPETTIVE Poiché in Italia non sono disponibili dei prodotti sufficientemente efficaci e autorizzati per l’impiego contro il colpo di fuoco batterico, la prevenzione rappresenta l’unica forma di difesa. Dunque ogni frut- ticoltore è chiamato a tenere sotto stretta osservazione il proprio frutteto, soprattutto nel periodo compreso tra maggio e giugno o al più tardi nel momento in cui si rendono evidenti i primi focolai. L’obbligo di denuncia dei casi sospetti va inteso come una misura di protezione collettiva che permette una reazione immediata e il controllo dell’intera zona. Altrettanto importante è il precoce riconoscimento dei sintomi sulle diverse piante ospiti come ad esempio sul biancospino. Sino ad ora sembra che le misure preventive abbiano fornito buoni risultati: non sono stati segnalati, infatti, gravi attacchi da parte di Erwinia amylovora. In futuro sarebbe importante poter disporre anche di prodotti in grado di prevenire efficacemente le infezioni fiorali. Fiere INTERPOMA 2008 6ª Fiera internazionale per la coltivazione, conservazione e commercializzazione della mela Bolzano, 6 – 8 novembre 2008 All’evento fieristico si svolgerà il tradizionale congresso internazionale “La mela nel mondo”, il cui responsabile, Kurt WERTH, è conosciuto in tutto il mondo per la sua esperienza nel campo della melicoltura. Il convegno affronterà alcune tematiche molto attuali come “Armonizzazione delle direttive di residui fitofarmaci”, “Tendenze nella produzione e commercializzazione biologica della mela” e “Restrizioni e barriere al mercato mondiale della mela”. Con argomenti di ampio respiro e relatori di fama mondiale, il convegno è uno dei principali strumenti attraverso cui “Interpoma” punta a diventare sempre più internazionale. Nei 15.000 m2 di esposizione i visitatori potranno informarsi sulle novità e sui trend nelle tecniche di selezione, impianti e materiali per l’im- ballaggio; potranno trovare macchine da traino, macchine per la cura delle piante, per la lavorazione del terreno, per la raccolta e per il trasporto, così come impianti e materiali per il vivaismo e la raccolta. Per quanto riguarda le tecniche di conservazione, ad “Interpoma 2008” saranno esposti impianti di refrigerazione, impianti di misurazione e regolazione, sistemi di trasporto interni, elementi prefabbricati per costruzioni, materiali isolanti e tutto quello che riguarda l’igiene di stoccaggio. L’Alto Adige, che con 18.000 ettari di superficie coltivata è l’area melicola chiusa più vasta del mondo, rappresenta il luogo ideale per questo appuntamento fieristico biennale, diventato un must per gli specialisti del settore. 83