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PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Linee Guida 3.1 Documentazione dei percorsi didattici La scuola predispone … un documento che deve contenere almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo: • • • • • • • … dati anagrafici dell’alunno; … tipologia di disturbo; … attività didattiche individualizzate; … attività didattiche personalizzate; … strumenti compensativi utilizzati; … misure dispensative adottate; … forme di verifica e valutazione personalizzate. … fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici. Linee Guida 3.1 Documentazione dei percorsi didattici • Sulla base della documentazione riportata nel Piano Didattico Personalizzato, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte – le modalità delle prove in corso d’anno o a fine Ciclo. – le modalità delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo. . Piano Didattico Personalizzato Chi lo elabora? Consiglio di classe o Team docenti (tutti gli insegnanti della classe) … viene concordato con la famiglia, alleato privilegiato: la famiglia deve partecipare “attivamente al progetto formativo della scuola”. «Ciascun insegnante della classe procede, in collaborazione dei colleghi, alla documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati previsti; attua strategie educativo-didattiche di potenziamento» (Linee Guida) Caratteristiche del PDP • strumento di garanzia del diritto allo studio – Promuove e assicura continuità didattica – Formalizza: cioè documenta le attività scolastiche – Programma: progetta modalità didattiche • strumento flessibile – Modificabile quando e se necessario • strumento di CONDIVISIONE > > raccordo e collaborazione interistituzionale – Famiglia, specialisti, scuola Cfr. (a cura di) Chiocca E., Strumenti di supporto per studenti con disturbi specifici di apprendimento e deficit di attenzione e iperattività (Forum-Media, edizioni) Compiti -Esplicitare - Formalizzare - Condividere - Progettare - Documentare - Promuovere Documentare i percorsi didattici: il Piano Didattico Personalizzato introdotto dall’art. 5 del D.M. 12 luglio 2011, n. 5669, impostato dalle Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento. • Normativa di riferimento Legge 170/2010 Decreto Ministeriale 12 luglio 2011, n. 5669 Linee Guida per il Diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA (12.7.11) Piano Didattico Personalizzato • art. 5 del DM 5669/11 stabilisce che il Piano Didattico Personalizzato deve elencare: – gli strumenti compensativi e – le misure dispensative che la scuola intende adottare a favore dello studente. • È compilato dagli insegnanti componenti il Team Docente o il Consiglio di Classe • Entro 3 mesi dall’avvio delle attività didattiche • … concordato con la famiglia, alleato privilegiato FASI DI ELABORAZIONE Sintesi dei passaggi essenziali • fase consultiva: raccolta delle informazioni e definizione del profilo di partenza • fase di raccordo: obiettivi educativi condivisi • fase di progettazione: programmazione individualizzata e personalizzata, con indicati gli strumenti compensativi e le misure dispensative adottate e definizione dei criteri di valutazione • fase della valutazione: a) analisi intermedia b) analisi finale. “Sorprendere è la radice della conoscenza, secondo Platone e Aristotele (che non sono proprio gli ultimi in questa materia). E’ importante sorprendere fin dall’inizio, incuriosire, perché no, sedurre. Sei abbastanza disinibito per voler sedurre i tuoi allievi? Sei interessato a loro abbastanza da volerli sedurre? Ti sei mai chiesto se ti piacciono i tuoi allievi? E’ una questione importante. Ti piacciono, ti piace quell’età o no? Che rapporto hai con l’infanzia, l’adolescenza, la giovinezza (uno psicoanalista direbbe con la tua infanzia, adolescenza, giovinezza?). Non sarai lì a scuola per caso, o per vendicarti di qualche sopruso patito, o per fare l’impiegato d’uno sportello senz’anima? Chiediti quindi se ti piacciono i tuoi allievi e se puoi innamorarti (sì, innamorarti) di loro. Perché una risposta negativa sarebbe decisiva credo, anche per spiegare il cattivo andamento delle tue quotazioni.” Paolo Mottana, “Caro insegnante” – F. Angeli 2008