Diapositiva 1 - Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale
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Diapositiva 1 - Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale
Città metropolitane e nuove province Corso di Pubblica Amministrazione e Sviluppo Locale Massimo La Nave 1 Città e aree metropolitane italiane Le aree metropolitane italiane sono eterogenee, sia per dimensione demografica (dai 236mila di abitanti di Trieste ai 4,2milioni di Roma) che per estensione territoriale (dai 212 kmq di Trieste ai 6.830kmq di Torino), che per numero di comuni coinvolti (dai 6 di Trieste ai 315 di Torino). La popolazione che risiede nelle città metropolitane è pari al 36,4% della popolazione italiana. Area metropolitana di Superficie (kmq) N. comuni Bari Bologna Cagliari Catania Firenze Genova Messina Milano Napoli Palermo Reggio di Calabria Roma Torino Trieste Venezia Totale 3.825 3.702 4.570 3.552 3.514 1.838 3.247 1.621 1.171 4.992 3.183 5.381 6.830 212 2.466 50.107 41 60 71 58 44 67 108 139 92 82 97 121 315 6 44 1.345 Popolazione residente Area Città Ring metropolitana 320.475 938.231 1.258.706 380.181 611.743 991.924 156.488 406.692 563.180 293.458 796.643 1.090.101 371.282 626.816 998.098 607.906 274.812 882.718 242.503 411.234 653.737 1.324.110 1.832.584 3.156.694 959.574 2.121.299 3.080.873 655.875 593.702 1.249.577 186.547 380.430 566.977 2.761.477 1.432.591 4.194.068 907.563 1.394.790 2.302.353 205.535 31.021 236.556 270.884 592.249 863.133 9.643.858 12.444.837 22.088.695 10 2 Il consumo di suolo Il modello insediativo risulta differenziato. Se in alcune realtà il livello di urbanizzazione non coinvolge l’intero territorio metropolitano (vedi Torino, Firenze Bologna e Genova), in altre realtà l’urbanizzazione si estende alla quasi totalità delle aree metropolitane (Milano e Venezia in particolare). Comuni delle aree metropolitane Bari Bologna Cagliari Catania Firenze Genova Messina Milano Napoli Palermo Reggio Calabria Roma Torino Trieste Venezia Totale Comuni urbanizzato per intensità di superficie e popolazione Comune urbanizzati per intensità di superficie Comune urbanizzato per intensità di popolazione 12 6 9 34 8 29 30 118 89 20 21 46 98 1 19 540 1 14 24 6 5 6 8 2 6 11 22 2 20 103 28 18 2 2 10 40 16 10 9 2 161 Comune non urbanizzato Totale comuni 3 39 33 5 27 30 61 12 40 59 70 57 43 66 107 138 91 81 96 120 314 5 43 1.330 10 21 53 53 185 2 2 526 3 L’integrazione città – aree metropolitana Il rapporto Cittalia 2009 ha verificato che il livello di integrazione economico –sociale delle città metropolitane con le rispettive aree metropolitane risulta rilevante soprattutto entro una prima fascia di comuni limitrofi al centro principale, fino ad assumere contorni più sfumati nel secondo ring metropolitano. Solo in alcune realtà (Milano e Napoli) l’integrazione città-ring metropolitano abbraccia l’intera area metropolitana. Bari Bologna Cagliari Catania Firenze Genova Messina Milano Napoli Palermo Reggio Calabria Roma Torino Trieste Venezia Limite del primo ring (km) 26 26 21 16 26 31 31 provincia provincia 36 21 31 31 provincia 26 Numero Comuni Secondo Totale Prima ring ring provincia 24 16 40 36 23 59 16 54 70 13 44 57 25 18 43 45 21 66 32 75 107 138 138 91 91 37 44 81 22 74 96 46 74 120 143 171 314 5 5 22 21 43 10 Ci ttà metropol i ta na pri mo ri ng s econdo ri ng Trieste Milano Venezia Torino Genova Bologna Firenze Roma Bari Napoli Cagliari Messina Palermo Reggio di Calabria Catania 4 La mobilità casa-lavoro La mobilità casa-lavoro prevalente è ancora rappresentata da flussi orientati che muovono quotidianamente dai ring metropolitani verso le città. Questi flussi, stimati da Cittalia in aumento del 5,5% rispetto all’ultima rilevazione Istat del 2001, appaiono particolarmente consistenti a Roma, Milano, Torino e Napoli. Movimenti casa-lavoro con destinazione le città (migliaia) Bari Bologna Cagliari Catania Firenze Genova Messina Milano Napoli Palermo Reggio Calabria Roma Torino Trieste Venezia Totale variazione 01-09 1991 2001 2009 N. (migliaia) % 49,4 66,6 35,6 40,4 75,5 30,6 8,2 338,6 120,9 21,2 5,8 140,3 145,5 10,9 48,0 1.137,5 40,6 67,1 40,3 43,8 70,4 28,9 8,1 321,4 109,3 26,3 5,5 164,3 129,3 10,8 45,4 1.111,5 43,0 67,0 40,0 43,0 74,0 32,0 8,0 346,0 112,0 28,0 6,0 179,0 137,0 12,0 46,0 1.173,0 2,4 -0,1 -0,3 -0,8 3,6 3,1 -0,1 24,6 2,7 1,7 0,5 14,7 7,7 1,2 0,6 61,5 5,9 -0,1 -0,7 -1,8 5,1 10,7 -1,2 7,7 2,5 6,5 9,1 8,9 6,0 11,1 1,3 5,5 10 Tendenze insediative delle popolazioni La popolazione residente tende a distribuirsi sui ring metropolitani. In alcune aree metropolitane le dinamiche demografiche città metropolitana (core) – ring rivela tassi di crescita maggiori nelle periferie metropolitane che non nelle città: In un solo caso isolato (Reggio Calabria) è ancora presente il fenomeno dell’urbanizzazione. Negli altri casi la suburbanizzazione è fenomeno evidente. Ulteriore eccezione è rappresentata da Palermo e Napoli che appaiono in declino demografico sia nel core che nel ring; una spiegazione a tale fenomeno è la bassa competitività generale del sistema metropolitano che non attrae più popolazioni dalle aree esterne. Tasso migratorio 2002-08 core Bari Bologna Cagliari Catania Firenze Genova Messina Milano Napoli Palermo Reggio Calabria Roma Torino Trieste Venezia 0,6% 4,7% -1,9% -4,9% 6,0% 4,5% -2,3% 4,1% -4,7% -5,1% 3,0% 7,0% 6,3% 2,7% 2,9% ring 101,6% 11,0% 4,5% 4,0% 7,7% 6,7% 1,8% 5,5% -1,2% 5,3% -0,8% 17,2% 6,7% 3,9% 7,5% area metropolitana 1,4% 8,5% 2,6% 1,4% 7,1% 5,2% 0,3% 4,9% -2,3% -0,5% 0,4% 10,3% 6,6% 2,9% 6,0% Modello di riferimento Suburbanizzazione Suburbanizzazione Suburbanizzazione Suburbanizzazione Suburbanizzazione Suburbanizzazione Suburbanizzazione Suburbanizzazione Disurbanizzazione Disurbanizzazione Urbanizzazione Suburbanizzazione Suburbanizzazione Suburbanizzazione Suburbanizzazione 6 La popolazione straniera La popolazione residente straniera è pari a 1,6 milioni nel complesso delle aree metropolitane italiane, pari al 7,3% della popolazione delle città e al 35,7% della popolazione straniera presente in Italia (gli stranieri in Italia al 2010 sono 4.570.317). In alcune città, come Trieste, Genova, Palermo e Roma questa risiede prevalentemente nella città metropolitana. Al contrario a Bari, Catania, Venezia e Napoli gli stranieri risiedono prevalentemente nel ring metropolitan. Area metropolitana Bari Bologna Cagliari Catania Firenze Genova Messina Milano Napoli Palermo Reggio Di Calabria Roma Torino Trieste Venezia Totale Stranieri residenti - Anno 2010 Area Città / Città Ring metropolitana Totale 8.881 23.577 32.458 27% 48.466 54.343 102.809 47% 5.593 6.917 12.510 45% 9.204 16.704 25.908 36% 50.033 61.760 111.793 45% 50.415 15.174 65.589 77% 9.713 13.837 23.550 41% 217.324 165.166 382.490 57% 29.428 46.515 75.943 39% 20.252 8.244 28.496 71% 9.637 15.636 25.273 38% 294.571 148.247 442.818 67% 127.717 79.771 207.488 62% 18.257 787 19.044 96% 29.281 46.336 75.617 39% 928.772 703.014 1.631.786 57% 10 7 Le strutture sanitarie Le strutture sanitarie pubbliche sono concentrate per 56% circa nelle città metropolitane. Non sono dunque fortemente polarizzate. Anche in termini di posti letto disponibili si conta un 30% circa di offerta presente nei ring metropolitani. Area metropolitana Bari Bologna Cagliari Catania Firenze Genova Messina Milano Napoli Palermo Reggio di Calabria Roma Torino Trieste Venezia Totale Numero strutture di ricovero pubbliche Area Città / Città Ring metropolitana Totale 4 13 17 23,5% 3 0 3 100,0% 8 2 10 80,0% 4 7 11 36,4% 3 4 7 42,9% 9 2 11 81,8% 4 7 11 36,4% 18 10 28 64,3% 11 11 22 50,0% 9 6 15 60,0% 0 11 11 0,0% 33 17 50 66,0% 14 8 22 63,6% 2 0 2 100,0% 5 3 8 62,5% 127 101 228 55,7% 10 Area metropolitana Bari Bologna Cagliari Catania Firenze Genova Messina Milano Napoli Palermo Reggio di Calabria Roma Torino Trieste Venezia Totale Città 2.515 3.936 2.322 2.603 2.323 3.705 1.607 8.379 6.299 3.390 0 13.721 4.643 1.124 1.592 58.159 Posti letto disponibili Area Ring metropolitana 2.923 5.438 561 4.497 137 2.459 1.141 3.744 1.113 3.436 518 4.223 903 2.510 7.116 15.495 1.665 7.964 676 4.066 1.368 1.368 2.344 16.065 2.811 7.454 0 1.124 1.863 3.455 25.139 83.298 Città / Totale 46,2% 87,5% 94,4% 69,5% 67,6% 87,7% 64,0% 54,1% 79,1% 83,4% 0,0% 85,4% 62,3% 100,0% 46,1% 69,8% 8 La grande distribuzione I grandi contenitori commerciali necessitano di ampi spazi e buona accessibilità territoriale. La localizzazione nel primo ring metropolitano è quindi una scelta obbligata per i centri commerciali. La conseguenza di questa localizzazione è una inversione della direzione dei flussi commerciali. Gli acquirenti si muovono dalla città metropolitana verso il ring per compiere gli acquisti. La rete della grande distribuzione sta contribuendo a ridisegnare i flussi di mobliità ri-orientandoli dal centro alla periferia. Città primo ring secondo ring Totale area 27,3 36,1 30,4 9,3 9,0 8,9 8,5 8,1 0,9 4,6 22,5 22,3 15,7 27,0 31,5 15,5 37,5 39,8 55,9 99,7 24,6 0,0 0,0 46,3 17,1 0,8 32,4 23,5 41,1 103,1 27,7 31,7 12,5 30,4 5,6 8,9 4,0 12,2 0,0 25,1 36,6 29,5 29,2 14,9 7,5 3,1 30,5 12,1 2,7 21,6 21,4 27,8 37,0 27,6 21,5 10 0,0 18,3 13,2 16,7 22,9 12,1 3.000.000 Superficie lorda affittabile (mq) Bari Bologna Cagliari Catania Firenze Genova Messina Milano Napoli Palermo Reggio Calabria Roma Torino Trieste Venezia Totale 2.500.000 2.000.000 1.500.000 1.000.000 500.000 0 9 Città primo ring secondo ring Tendenze localizzative delle attività La distribuzione dei posti di lavoro nelle aree metropolitane sta subendo un’evoluzione che tende a spezzare la polarizzazione monocentrica sulle città metropolitane. I dati più recenti rilevano una tendenza al policentrismo funzionale, frutto di un processo di delocalizzazione delle attività economiche che dalle aree centrali muove verso ring metropolitani meno congestionati e con costi di insediamento minori. Bari Bologna Cagliari Catania Firenze Genova Messina Milano Napoli Palermo Reggio Calabria Roma Torino Trieste Venezia Totale Peso degli addetti della città metropolitana sul totale degli addetti nei comuni sopra 5.000 1991 2001 2006 Diff. 91/01 Diff. 01/06 39% 37% 35% -2 -2 51% 48% 44% -3 -4 62% 58% 53% -4 -5 49% 48% 45% -1 -3 49% 48% 46% -1 -2 83% 82% 82% -1 0 55% 53% 49% -2 -4 55% 55% 55% 0 0 49% 46% 43% -3 -3 73% 71% 71% -2 0 47% 48% 48% 1 0 80% 80% 78% 0 -2 55% 52% 51% -3 -1 89% 89% 87% 0 -2 48% 45% 43% -3 -2 59% 58% 57% -1 -1 10 10 Un modello interpretativo La tendenza in atto alla diffusione di attività e popolazioni verso i ring metropolitani lascia intravedere un possibile modello che, da un iniziale processo di forte polarizzazione verso il centro principale ,si evolve verso un sistema più complesso, in cui emerge una polarizzazione diffusa che coinvolge anche territori “periferici “. Secondo questo nuovo modello le aree metropolitane sono sistemi complessi da governare mediante politiche unitarie e convergenti. Dalla polarità alla multipolarità 10 Modello Polare Modello: MetropolizzazioneCittà Modello multipolare Modello: RegionalizzazioneCittà Provincia metropolitana Incremento dei flussi in ingresso nelle città Provincia metropolitana Ridistribuzione dei flussi verso nuove polarità 11 Le città metropolitane italiane. La legislazione Il Decreto Legge 95/2012 Il DL 95/2012 introduceva: • • • La creazione delle Città Metropolitane al posto delle Province piu popolose (decreto-legge n. 95 del 2012) riduzione del numero delle Province per soppressione o accorpamento (decreto-legge n. 13 del 2011, decreto-legge n. 95 del 2012 ed decreto-legge n. 188 del 2012) 10 regolazione o imposizione di forme di associazionismo e cooperazione intercomunale per la gestione dei servizi di area vasta (decreto-legge n. 138 del 2011, il decreto legge n. 95 del 2012) Ab origine Sentenza Corte Costituzionale del 19 luglio 2013 n. 220 dichiara incostituzionale: •Art. 17 d.l. 95/2012: Soppressione e razionalizzazione delle Province e loro funzioni •Art. 18 d.l. 95/2012: Istituzione delle Citta metropolitane e soppressione delle Province del relativo territorio 10 …..le componenti essenziali dell’intelaiatura dell’ordinamento degli enti locali, per loro natura disciplinate da leggi destinate a durare nel tempo e rispondenti ad esigenze sociali ed istituzionali di lungo periodo, secondo le linee di svolgimento dei principi costituzionali nel processo attuativo delineato dal legislatore statale ed integrato da quelli regionali». Se ciò è vero, tali disposizioni «non possono essere interamente condizionate dalla contingenza, sino al punto da costringere il dibattito parlamentare sulle stesse nei ristretti limiti tracciati dal secondo e terzo comma dell’art. 77 Cost., concepiti dal legislatore costituente per interventi specifici e puntuali, resi necessari e improcrastinabili dall’insorgere di casi straordinari di necessità e d’urgenza. La Legge 56/2014 – Legge “Delrio” Natura e finalità Città Metropolitana Enti territoriali di area vasta, di 2° livello, a cui sono assegnate le finalità istituzionali generali di: cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano;promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di interesse della città metropolitana; cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello, comprese quelle con le città e le aree metropolitane europee. 10 Tipologie Città Metropolitana Art. 2 Ordinarie e obbligatorie Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria, a cui si aggiunge Roma Capitale alla quale e pero riconosciuto un regime particolare. Speciali Le regioni Sardegna, Sicilia e Friuli Venezia Giulia possono dettare la disciplina di città e aree metropolitane in conformità ai rispettivi statuti I nuovi enti di area vasta: città metro e province 10 Gli organi della città metropolitana 10 Gli organi delle nuove province • Enti territoriali di area vasta, di 2° livello • Non hanno attribuzione di finalita istituzionali generali • Funzioni programmatorie, di coordinamento, e (pochissime) gestionali Supporto ai Comuni 10 Le funzioni delle città metropolitane 1. Funzioni fondamentali delle città metropolitane • piano territoriale di coordinamento • tutela e valorizzazione dell'ambiente • pianificazione trasporto pubblico • autorizzazione e controllo in materia di trasporti privati • costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente • programmazione provinciale rete scolastica • raccolta ed elaborazione di dati, e assistenza tecnicoamministrativa agli enti locali 10 • gestione dell'edilizia scolastica • controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunita sul territorio provinciale 2. Funzioni che risulteranno di competenza metropolitana in ragione del riordino delle funzioni provinciali da parte dello Stato e delle Regioni (ai sensi dei commi 85-97) Le funzioni delle città metropolitane 3. Funzioni fondamentali attribuite dallo Stato ai sensi dell’art. 117, comma 2 lett. p) Costituzione • adozione (e aggiornamento annuale) di un piano strategico triennale per il territorio metropolitano, che diviene l’atto diindirizzo per l’ente e per l’esercizio delle funzioni dei comuni edelle unioni di comuni compresi nel territorio metropolitano, anche se delegate o assegnate dalle regioni • pianificazione territoriale generale, che include le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture di competenza della 10 comunita metropolitana, ivi compresa la possibilita di fissare vincoli e obiettivi all’attivita e all’esercizio delle funzioni dei comuni compresi nel territorio metropolitano • strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici e organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano. D’intesa con i comuni interessati, la citta metropolitana puo esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive Le funzioni delle città metropolitane • mobilità e viabilità, assicurando la compatibilità e la coerenza della pianificazione urbanistica comunale nell’ambito metropolitano • promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della città metropolitana come delineato nel piano strategico • promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di 10 digitalizzazione 4. Funzioni ulteriori ad esse attribuite dallo Stato, nella materie di propria competenza 5. Funzioni ulteriori ad esse attribuite dalla Regione, nella materie di propria competenza 6. Funzioni di assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali Le funzioni delle Province • Sono Enti titolari di funzioni di natura programmatoria con limitata attività di controllo e di gestione miranti soprattutto all’ Assistenza e al supporto all’ambito locale (specie in ambito informatico e tecnico-amministrativo). D’intesa con i comuni possono esercitare le “funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive” • Per tutte le altre funzioni, procedano ad un riparto secondo le disposizioni di cui all'articolo 118 della Costituzione, mirato a garantire: l'individuazione dell'ambito10 territoriale ottimale di esercizio per ciascuna funzione; efficacia nello svolgimento delle funzioni fondamentali da parte dei comuni e delle unioni di comuni; sussistenza di riconosciute esigenze unitarie; adozione di forme di avvalimento e deleghe di esercizio tra gli enti territoriali coinvolti nel processo di riordino, mediante intese o convenzioni. la valorizzazione delle forme di esercizio associato di funzioni da parte di più enti locali, nonché delle autonomie funzionali. Il nuovo assetto istituzionale conseguente alla riforma 10 Gli elementi caratteristici 10 Città metropolitane e pianificazione Tra le funzioni fondamentali spettanti alla Città metropolitana vi è (legge 56/2014): “…pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità metropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi all’attività e all’esercizio delle funzioni dei comuni ricompresi nell’area”. Inoltre, così come per le province, si affiancano: 10 • la “pianificazione territoriale di coordinamento” e • la “tutela e valorizzazione dell’ambiente” (art. 1, comma 85). Infine è previsto per le città metropolitane il “piano strategico triennale del territorio metropolitano, che costituisce atto di indirizzo per l’ente e per l’esercizio delle funzioni dei Comuni e delle unioni dei Comuni” (art. 1, comma 44). Cosa significa Pianificazione territoriale Generale il termine “pianificazione generale” sta a significare la possibilità di disciplinare previsioni dal carattere prescrittivo, che va quindi al di superando il ruolo preminente là della funzione di coordinamento tipico della pianificazione provinciale. In più con il termine “territoriale” si ribadisce la necessità che tali previsioni si applichino alla scala vasta, lasciando così alla strumentazione urbanistica “tradizionale” compiti regolativi di livello comunale/locale. Il Piano Territoriale Metropolitano, è chiamato 10 a svolgere tre principali funzioni: • strategica/di indirizzo. ovvero è un Piano sviluppato in forma di “visioni”, indirizzi e criteri sia per i Comuni sia gli altri attori della citttà metropolitana • di coordinamento. La Città metropolitana svolge un ruolo di coordinamento tra i diversi temi e soprattutto tra i differenti piani, con l’intento di razionalizzazione e semplificazione. • programmatica/prescrittiva. Nei pochi temi di interesse esclusivamente metropolitano si attuano prescrizioni nella regolazione di alcuni – preferibilmente pochi e selezionati – temi/ambiti di rilevanza metropolitana Un Riepilogo le funzioni • adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio metropolitano, che costituisce atto di indirizzo per l’ente e per l’esercizio delle funzioni dei comuni e delle unioni dei comuni compresi nel predetto territorio, anche in relazione all’esercizio di funzioni delegate o assegnate dalle regioni, nel rispetto delle leggi delle regioni nelle materie di loro competenza; • pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità metropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi all'attività e all'esercizio delle funzioni dei comuni compresi nel territorio metropolitano; • strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale 10 di ambito metropolitano. D’intesa con i Comuni interessati la città metropolitana può esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive; • mobilità e viabilità, anche assicurando la compatibilità e la coerenza della pianificazione urbanistica comunale nell'ambito metropolitano; • promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della città metropolitana come delineata nel piano strategico del territorio; • promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione in ambito metropolitano. Cosa è la pianificazione strategica Partiamo dalle differenze 10 Le parole chiave della pianificazione strategica metropolitana • È un processo costruito dal basso che coinvolge attori istituzionali, sociali ed economici • Ha come paradigma la rigenerazione urbana (non solo economica) • Punta a rafforzare la coesione10 sociale • Pone attenzione alla sostenibilità ambientale • Propone un riequilibrio delle funzioni urbane tra centro e periferia Le fasi di costruzione di un Piano Strategico 10 Gli organi della città metropolitana 10 La particolarità della città metropolitana di Roma Legge n. 33/1871 «Roma è capitale della Repubblica italiana» L’art. 1, comma 101, della Legge Delrio precisa che la Città metropolitana di Roma capitale è disciplinata dalle norme relative alle città metropolitane. Il successivo comma 103 precisa che lo statuto della Città metropolitana di Roma capitale, con le modalità previste al comma 11, 10 disciplina i rapporti tra la Città metropolitana, il comune di Roma capitale e gli altri comuni, garantendo il migliore assetto delle funzioni che Roma è chiamata a svolgere. La Città metropolitana di Roma non assumerà il ruolo di Capitale (che resterà al Comune) e il nuovo Statuto prevede l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio.