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Diapositiva 1 - Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale

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Diapositiva 1 - Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale
Città metropolitane e nuove province
Corso di Pubblica Amministrazione e Sviluppo Locale
Massimo La Nave
1
Città e aree metropolitane italiane
Le aree metropolitane italiane sono eterogenee, sia per dimensione demografica (dai 236mila di abitanti di
Trieste ai 4,2milioni di Roma) che per estensione territoriale (dai 212 kmq di Trieste ai 6.830kmq di
Torino), che per numero di comuni coinvolti (dai 6 di Trieste ai 315 di Torino). La popolazione che risiede
nelle città metropolitane è pari al 36,4% della popolazione italiana.
Area
metropolitana di
Superficie
(kmq)
N.
comuni
Bari
Bologna
Cagliari
Catania
Firenze
Genova
Messina
Milano
Napoli
Palermo
Reggio di Calabria
Roma
Torino
Trieste
Venezia
Totale
3.825
3.702
4.570
3.552
3.514
1.838
3.247
1.621
1.171
4.992
3.183
5.381
6.830
212
2.466
50.107
41
60
71
58
44
67
108
139
92
82
97
121
315
6
44
1.345
Popolazione residente
Area
Città
Ring
metropolitana
320.475
938.231
1.258.706
380.181
611.743
991.924
156.488
406.692
563.180
293.458
796.643
1.090.101
371.282
626.816
998.098
607.906
274.812
882.718
242.503
411.234
653.737
1.324.110 1.832.584
3.156.694
959.574 2.121.299
3.080.873
655.875
593.702
1.249.577
186.547
380.430
566.977
2.761.477 1.432.591
4.194.068
907.563 1.394.790
2.302.353
205.535
31.021
236.556
270.884
592.249
863.133
9.643.858 12.444.837
22.088.695
10
2
Il consumo di suolo
Il modello insediativo risulta differenziato. Se in alcune realtà il livello di urbanizzazione non coinvolge
l’intero territorio metropolitano (vedi Torino, Firenze Bologna e Genova), in altre realtà l’urbanizzazione si
estende alla quasi totalità delle aree metropolitane (Milano e Venezia in particolare).
Comuni delle aree
metropolitane
Bari
Bologna
Cagliari
Catania
Firenze
Genova
Messina
Milano
Napoli
Palermo
Reggio Calabria
Roma
Torino
Trieste
Venezia
Totale
Comuni urbanizzato
per intensità di
superficie e
popolazione
Comune
urbanizzati per
intensità di
superficie
Comune
urbanizzato per
intensità di
popolazione
12
6
9
34
8
29
30
118
89
20
21
46
98
1
19
540
1
14
24
6
5
6
8
2
6
11
22
2
20
103
28
18
2
2
10
40
16
10
9
2
161
Comune non
urbanizzato
Totale
comuni
3
39
33
5
27
30
61
12
40
59
70
57
43
66
107
138
91
81
96
120
314
5
43
1.330
10
21
53
53
185
2
2
526
3
L’integrazione città – aree metropolitana
Il rapporto Cittalia 2009 ha verificato che il livello di integrazione economico –sociale delle città
metropolitane con le rispettive aree metropolitane risulta rilevante soprattutto entro una prima fascia di
comuni limitrofi al centro principale, fino ad assumere contorni più sfumati nel secondo ring metropolitano.
Solo in alcune realtà (Milano e Napoli) l’integrazione città-ring metropolitano abbraccia l’intera area
metropolitana.
Bari
Bologna
Cagliari
Catania
Firenze
Genova
Messina
Milano
Napoli
Palermo
Reggio Calabria
Roma
Torino
Trieste
Venezia
Limite del
primo ring
(km)
26
26
21
16
26
31
31
provincia
provincia
36
21
31
31
provincia
26
Numero Comuni
Secondo
Totale
Prima ring
ring
provincia
24
16
40
36
23
59
16
54
70
13
44
57
25
18
43
45
21
66
32
75
107
138
138
91
91
37
44
81
22
74
96
46
74
120
143
171
314
5
5
22
21
43
10
Ci ttà metropol i ta na
pri mo ri ng
s econdo ri ng
Trieste
Milano
Venezia
Torino
Genova
Bologna
Firenze
Roma
Bari
Napoli
Cagliari
Messina
Palermo
Reggio di Calabria
Catania
4
La mobilità casa-lavoro
La mobilità casa-lavoro prevalente è ancora rappresentata da flussi orientati che muovono
quotidianamente dai ring metropolitani verso le città. Questi flussi, stimati da Cittalia in aumento del 5,5%
rispetto all’ultima rilevazione Istat del 2001, appaiono particolarmente consistenti a Roma, Milano, Torino e
Napoli.
Movimenti casa-lavoro con destinazione le città (migliaia)
Bari
Bologna
Cagliari
Catania
Firenze
Genova
Messina
Milano
Napoli
Palermo
Reggio Calabria
Roma
Torino
Trieste
Venezia
Totale
variazione 01-09
1991
2001
2009
N. (migliaia)
%
49,4
66,6
35,6
40,4
75,5
30,6
8,2
338,6
120,9
21,2
5,8
140,3
145,5
10,9
48,0
1.137,5
40,6
67,1
40,3
43,8
70,4
28,9
8,1
321,4
109,3
26,3
5,5
164,3
129,3
10,8
45,4
1.111,5
43,0
67,0
40,0
43,0
74,0
32,0
8,0
346,0
112,0
28,0
6,0
179,0
137,0
12,0
46,0
1.173,0
2,4
-0,1
-0,3
-0,8
3,6
3,1
-0,1
24,6
2,7
1,7
0,5
14,7
7,7
1,2
0,6
61,5
5,9
-0,1
-0,7
-1,8
5,1
10,7
-1,2
7,7
2,5
6,5
9,1
8,9
6,0
11,1
1,3
5,5
10
Tendenze insediative delle popolazioni
La popolazione residente tende a distribuirsi sui ring metropolitani. In alcune aree metropolitane le
dinamiche demografiche città metropolitana (core) – ring rivela tassi di crescita maggiori nelle periferie
metropolitane che non nelle città: In un solo caso isolato (Reggio Calabria) è ancora presente il fenomeno
dell’urbanizzazione. Negli altri casi la suburbanizzazione è fenomeno evidente. Ulteriore eccezione è
rappresentata da Palermo e Napoli che appaiono in declino demografico sia nel core che nel ring; una
spiegazione a tale fenomeno è la bassa competitività generale del sistema metropolitano che non attrae
più popolazioni dalle aree esterne.
Tasso migratorio 2002-08
core
Bari
Bologna
Cagliari
Catania
Firenze
Genova
Messina
Milano
Napoli
Palermo
Reggio Calabria
Roma
Torino
Trieste
Venezia
0,6%
4,7%
-1,9%
-4,9%
6,0%
4,5%
-2,3%
4,1%
-4,7%
-5,1%
3,0%
7,0%
6,3%
2,7%
2,9%
ring
101,6%
11,0%
4,5%
4,0%
7,7%
6,7%
1,8%
5,5%
-1,2%
5,3%
-0,8%
17,2%
6,7%
3,9%
7,5%
area
metropolitana
1,4%
8,5%
2,6%
1,4%
7,1%
5,2%
0,3%
4,9%
-2,3%
-0,5%
0,4%
10,3%
6,6%
2,9%
6,0%
Modello di riferimento
Suburbanizzazione
Suburbanizzazione
Suburbanizzazione
Suburbanizzazione
Suburbanizzazione
Suburbanizzazione
Suburbanizzazione
Suburbanizzazione
Disurbanizzazione
Disurbanizzazione
Urbanizzazione
Suburbanizzazione
Suburbanizzazione
Suburbanizzazione
Suburbanizzazione
6
La popolazione straniera
La popolazione residente straniera è pari a 1,6 milioni nel complesso delle aree metropolitane italiane,
pari al 7,3% della popolazione delle città e al 35,7% della popolazione straniera presente in Italia (gli
stranieri in Italia al 2010 sono 4.570.317). In alcune città, come Trieste, Genova, Palermo e Roma questa
risiede prevalentemente nella città metropolitana. Al contrario a Bari, Catania, Venezia e Napoli gli stranieri
risiedono prevalentemente nel ring metropolitan.
Area metropolitana
Bari
Bologna
Cagliari
Catania
Firenze
Genova
Messina
Milano
Napoli
Palermo
Reggio Di Calabria
Roma
Torino
Trieste
Venezia
Totale
Stranieri residenti - Anno 2010
Area
Città /
Città
Ring
metropolitana
Totale
8.881
23.577
32.458
27%
48.466
54.343
102.809
47%
5.593
6.917
12.510
45%
9.204
16.704
25.908
36%
50.033
61.760
111.793
45%
50.415
15.174
65.589
77%
9.713
13.837
23.550
41%
217.324 165.166
382.490
57%
29.428
46.515
75.943
39%
20.252
8.244
28.496
71%
9.637
15.636
25.273
38%
294.571 148.247
442.818
67%
127.717 79.771
207.488
62%
18.257
787
19.044
96%
29.281
46.336
75.617
39%
928.772 703.014
1.631.786
57%
10
7
Le strutture sanitarie
Le strutture sanitarie pubbliche sono concentrate per 56% circa nelle città metropolitane. Non sono
dunque fortemente polarizzate. Anche in termini di posti letto disponibili si conta un 30% circa di offerta
presente nei ring metropolitani.
Area metropolitana
Bari
Bologna
Cagliari
Catania
Firenze
Genova
Messina
Milano
Napoli
Palermo
Reggio di Calabria
Roma
Torino
Trieste
Venezia
Totale
Numero strutture di ricovero pubbliche
Area
Città /
Città
Ring
metropolitana Totale
4
13
17
23,5%
3
0
3
100,0%
8
2
10
80,0%
4
7
11
36,4%
3
4
7
42,9%
9
2
11
81,8%
4
7
11
36,4%
18
10
28
64,3%
11
11
22
50,0%
9
6
15
60,0%
0
11
11
0,0%
33
17
50
66,0%
14
8
22
63,6%
2
0
2
100,0%
5
3
8
62,5%
127
101
228
55,7%
10
Area metropolitana
Bari
Bologna
Cagliari
Catania
Firenze
Genova
Messina
Milano
Napoli
Palermo
Reggio di Calabria
Roma
Torino
Trieste
Venezia
Totale
Città
2.515
3.936
2.322
2.603
2.323
3.705
1.607
8.379
6.299
3.390
0
13.721
4.643
1.124
1.592
58.159
Posti letto disponibili
Area
Ring
metropolitana
2.923
5.438
561
4.497
137
2.459
1.141
3.744
1.113
3.436
518
4.223
903
2.510
7.116
15.495
1.665
7.964
676
4.066
1.368
1.368
2.344
16.065
2.811
7.454
0
1.124
1.863
3.455
25.139
83.298
Città /
Totale
46,2%
87,5%
94,4%
69,5%
67,6%
87,7%
64,0%
54,1%
79,1%
83,4%
0,0%
85,4%
62,3%
100,0%
46,1%
69,8%
8
La grande distribuzione
I grandi contenitori commerciali necessitano di ampi spazi e buona accessibilità territoriale. La
localizzazione nel primo ring metropolitano è quindi una scelta obbligata per i centri commerciali. La
conseguenza di questa localizzazione è una inversione della direzione dei flussi commerciali. Gli
acquirenti si muovono dalla città metropolitana verso il ring per compiere gli acquisti. La rete della grande
distribuzione sta contribuendo a ridisegnare i flussi di mobliità ri-orientandoli dal centro alla periferia.
Città
primo ring
secondo ring
Totale area
27,3
36,1
30,4
9,3
9,0
8,9
8,5
8,1
0,9
4,6
22,5
22,3
15,7
27,0
31,5
15,5
37,5
39,8
55,9
99,7
24,6
0,0
0,0
46,3
17,1
0,8
32,4
23,5
41,1
103,1
27,7
31,7
12,5
30,4
5,6
8,9
4,0
12,2
0,0
25,1
36,6
29,5
29,2
14,9
7,5
3,1
30,5
12,1
2,7
21,6
21,4
27,8
37,0
27,6
21,5
10
0,0
18,3
13,2
16,7
22,9
12,1
3.000.000
Superficie lorda affittabile (mq)
Bari
Bologna
Cagliari
Catania
Firenze
Genova
Messina
Milano
Napoli
Palermo
Reggio Calabria
Roma
Torino
Trieste
Venezia
Totale
2.500.000
2.000.000
1.500.000
1.000.000
500.000
0
9
Città
primo ring
secondo ring
Tendenze localizzative delle attività
La distribuzione dei posti di lavoro nelle aree metropolitane sta subendo un’evoluzione che tende a
spezzare la polarizzazione monocentrica sulle città metropolitane. I dati più recenti rilevano una tendenza
al policentrismo funzionale, frutto di un processo di delocalizzazione delle attività economiche che dalle
aree centrali muove verso ring metropolitani meno congestionati e con costi di insediamento minori.
Bari
Bologna
Cagliari
Catania
Firenze
Genova
Messina
Milano
Napoli
Palermo
Reggio Calabria
Roma
Torino
Trieste
Venezia
Totale
Peso degli addetti della città metropolitana sul totale degli addetti nei comuni sopra 5.000
1991
2001
2006
Diff. 91/01
Diff. 01/06
39%
37%
35%
-2
-2
51%
48%
44%
-3
-4
62%
58%
53%
-4
-5
49%
48%
45%
-1
-3
49%
48%
46%
-1
-2
83%
82%
82%
-1
0
55%
53%
49%
-2
-4
55%
55%
55%
0
0
49%
46%
43%
-3
-3
73%
71%
71%
-2
0
47%
48%
48%
1
0
80%
80%
78%
0
-2
55%
52%
51%
-3
-1
89%
89%
87%
0
-2
48%
45%
43%
-3
-2
59%
58%
57%
-1
-1
10
10
Un modello interpretativo
La tendenza in atto alla diffusione di attività e popolazioni verso i ring metropolitani lascia intravedere un
possibile modello che, da un iniziale processo di forte polarizzazione verso il centro principale ,si evolve
verso un sistema più complesso, in cui emerge una polarizzazione diffusa che coinvolge anche territori
“periferici “. Secondo questo nuovo modello le aree metropolitane sono sistemi complessi da governare
mediante politiche unitarie e convergenti.
Dalla polarità alla multipolarità
10
Modello Polare
Modello: MetropolizzazioneCittà
Modello
multipolare
Modello: RegionalizzazioneCittà
Provincia
metropolitana
Incremento dei
flussi in ingresso nelle
città
Provincia
metropolitana
Ridistribuzione dei
flussi verso nuove
polarità
11
Le città metropolitane italiane. La legislazione
Il Decreto Legge 95/2012
Il DL 95/2012 introduceva:
•
•
•
La creazione delle Città Metropolitane al posto delle Province piu
popolose (decreto-legge n. 95 del 2012)
riduzione del numero delle Province per soppressione o accorpamento
(decreto-legge n. 13 del 2011, decreto-legge n. 95 del 2012 ed decreto-legge
n. 188 del 2012)
10
regolazione o imposizione di forme di associazionismo e cooperazione
intercomunale per la gestione dei servizi di area vasta (decreto-legge n.
138 del 2011, il decreto legge n. 95 del 2012)
Ab origine
Sentenza Corte Costituzionale del 19 luglio 2013 n. 220 dichiara
incostituzionale:
•Art. 17 d.l. 95/2012: Soppressione e razionalizzazione delle Province e loro funzioni
•Art. 18 d.l. 95/2012: Istituzione delle Citta metropolitane e soppressione delle Province del
relativo territorio
10
…..le componenti essenziali dell’intelaiatura dell’ordinamento degli enti locali, per loro
natura disciplinate da leggi destinate a durare nel tempo e rispondenti ad esigenze sociali
ed istituzionali di lungo periodo, secondo le linee di svolgimento dei principi costituzionali
nel processo attuativo delineato dal legislatore statale ed integrato da quelli regionali». Se
ciò è vero, tali disposizioni «non possono essere interamente condizionate dalla
contingenza, sino al punto da costringere il dibattito parlamentare sulle stesse nei
ristretti limiti tracciati dal secondo e terzo comma dell’art. 77 Cost., concepiti dal
legislatore costituente per interventi specifici e puntuali, resi necessari e improcrastinabili
dall’insorgere di casi straordinari di necessità e d’urgenza.
La Legge 56/2014 – Legge “Delrio”
Natura e finalità Città Metropolitana
Enti territoriali di area vasta, di 2° livello, a cui sono assegnate le finalità istituzionali
generali di:
cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano;promozione e gestione integrata
dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di interesse della città
metropolitana; cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello, comprese quelle
con le città e le aree metropolitane europee.
10
Tipologie Città Metropolitana
Art. 2
Ordinarie e obbligatorie
Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria, a cui si
aggiunge Roma Capitale alla quale e pero riconosciuto un regime particolare.
Speciali
Le regioni Sardegna, Sicilia e Friuli Venezia Giulia possono dettare la disciplina di città e
aree metropolitane in conformità ai rispettivi statuti
I nuovi enti di area vasta: città metro e province
10
Gli organi della città metropolitana
10
Gli organi delle nuove province
• Enti territoriali di area vasta, di 2° livello
• Non hanno attribuzione di finalita istituzionali generali
• Funzioni programmatorie, di coordinamento, e (pochissime)
gestionali Supporto ai Comuni
10
Le funzioni delle città metropolitane
1. Funzioni fondamentali delle città metropolitane
• piano territoriale di coordinamento
• tutela e valorizzazione dell'ambiente
• pianificazione trasporto pubblico
• autorizzazione e controllo in materia di trasporti privati
• costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della
circolazione stradale ad esse inerente
• programmazione provinciale rete scolastica
• raccolta ed elaborazione di dati, e assistenza tecnicoamministrativa agli
enti locali
10
• gestione dell'edilizia scolastica
• controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e
promozione delle pari opportunita sul territorio provinciale
2. Funzioni che risulteranno di competenza metropolitana in
ragione del riordino delle funzioni provinciali da parte dello Stato
e delle Regioni (ai sensi dei commi 85-97)
Le funzioni delle città metropolitane
3. Funzioni fondamentali attribuite dallo Stato ai sensi dell’art. 117,
comma 2 lett. p) Costituzione
• adozione (e aggiornamento annuale) di un piano strategico triennale per
il territorio metropolitano, che diviene l’atto diindirizzo per l’ente e per
l’esercizio delle funzioni dei comuni edelle unioni di comuni compresi nel
territorio metropolitano, anche se delegate o assegnate dalle regioni
• pianificazione territoriale generale, che include le strutture di
comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture di competenza della
10
comunita metropolitana, ivi compresa
la possibilita di fissare vincoli e
obiettivi all’attivita e all’esercizio delle funzioni dei comuni compresi nel
territorio metropolitano
• strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici e
organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito
metropolitano. D’intesa con i comuni interessati, la citta metropolitana puo
esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione
appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di
concorsi e procedure selettive
Le funzioni delle città metropolitane
• mobilità e viabilità, assicurando la compatibilità e la coerenza della
pianificazione urbanistica comunale nell’ambito metropolitano
• promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale,
assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca
innovative e coerenti con la vocazione della città metropolitana come
delineato nel piano strategico
• promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di
10
digitalizzazione
4. Funzioni ulteriori ad esse attribuite dallo Stato, nella materie di propria
competenza
5. Funzioni ulteriori ad esse attribuite dalla Regione, nella materie di
propria competenza
6. Funzioni di assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali
Le funzioni delle Province
• Sono Enti titolari di funzioni di natura programmatoria con limitata attività di
controllo e di gestione miranti soprattutto all’ Assistenza e al supporto
all’ambito locale (specie in ambito informatico e tecnico-amministrativo).
D’intesa con i comuni possono esercitare le “funzioni di predisposizione dei
documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di
servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive”
• Per tutte le altre funzioni, procedano ad un riparto secondo le disposizioni di
cui all'articolo 118 della Costituzione, mirato a garantire:
 l'individuazione dell'ambito10
territoriale ottimale di esercizio per ciascuna
funzione;
 efficacia nello svolgimento delle funzioni fondamentali da parte dei
comuni e delle unioni di comuni;
 sussistenza di riconosciute esigenze unitarie;
 adozione di forme di avvalimento e deleghe di esercizio tra gli enti
territoriali coinvolti nel processo di riordino, mediante intese o
convenzioni.
 la valorizzazione delle forme di esercizio associato di funzioni da parte
di più enti locali, nonché delle autonomie funzionali.
Il nuovo assetto istituzionale conseguente alla
riforma
10
Gli elementi caratteristici
10
Città metropolitane e pianificazione
Tra le funzioni fondamentali spettanti alla Città metropolitana vi è (legge 56/2014):
“…pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti
di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità metropolitana,
anche fissando vincoli e obiettivi all’attività e all’esercizio delle funzioni dei comuni
ricompresi nell’area”.
Inoltre, così come per le province, si affiancano:
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• la “pianificazione territoriale di coordinamento” e
• la “tutela e valorizzazione dell’ambiente” (art. 1, comma 85).
Infine è previsto per le città metropolitane il
“piano strategico triennale del territorio metropolitano, che costituisce atto di indirizzo
per l’ente e per l’esercizio delle funzioni dei Comuni e delle unioni dei Comuni” (art. 1,
comma 44).
Cosa significa Pianificazione territoriale Generale
il termine “pianificazione generale” sta a significare la possibilità di disciplinare previsioni
dal carattere prescrittivo, che va quindi al di superando il ruolo preminente là della funzione
di coordinamento tipico della pianificazione provinciale.
In più con il termine “territoriale” si ribadisce la necessità che tali previsioni si applichino
alla scala vasta, lasciando così alla strumentazione urbanistica “tradizionale” compiti
regolativi di livello comunale/locale.
Il Piano Territoriale Metropolitano, è chiamato
10 a svolgere tre principali funzioni:
• strategica/di indirizzo. ovvero è un Piano sviluppato in forma di “visioni”, indirizzi e
criteri sia per i Comuni sia gli altri attori della citttà metropolitana
• di coordinamento. La Città metropolitana svolge un ruolo di coordinamento tra i
diversi temi e soprattutto tra i differenti piani, con l’intento di razionalizzazione e
semplificazione.
• programmatica/prescrittiva. Nei pochi temi di interesse esclusivamente
metropolitano si attuano prescrizioni nella regolazione di alcuni – preferibilmente pochi
e selezionati – temi/ambiti di rilevanza metropolitana
Un Riepilogo le funzioni
• adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio
metropolitano, che costituisce atto di indirizzo per l’ente e per l’esercizio delle funzioni
dei comuni e delle unioni dei comuni compresi nel predetto territorio, anche in relazione
all’esercizio di funzioni delegate o assegnate dalle regioni, nel rispetto delle leggi delle
regioni nelle materie di loro competenza;
• pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti
di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità
metropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi all'attività e all'esercizio delle funzioni
dei comuni compresi nel territorio metropolitano;
• strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, organizzazione
dei servizi pubblici di interesse generale
10 di ambito metropolitano. D’intesa con i Comuni
interessati la città metropolitana può esercitare le funzioni di predisposizione dei
documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di
organizzazione di concorsi e procedure selettive;
• mobilità e viabilità, anche assicurando la compatibilità e la coerenza della
pianificazione urbanistica comunale nell'ambito metropolitano;
• promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche
assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e
coerenti con la vocazione della città metropolitana come delineata nel piano strategico
del territorio;
• promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione
in ambito metropolitano.
Cosa è la pianificazione strategica
Partiamo dalle differenze
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Le parole chiave della pianificazione strategica
metropolitana
•
È un processo costruito dal basso che coinvolge attori istituzionali, sociali
ed economici
•
Ha come paradigma la rigenerazione urbana (non solo economica)
•
Punta a rafforzare la coesione10
sociale
•
Pone attenzione alla sostenibilità ambientale
•
Propone un riequilibrio delle funzioni urbane tra centro e periferia
Le fasi di costruzione di un Piano Strategico
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Gli organi della città metropolitana
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La particolarità della città metropolitana di Roma
Legge n. 33/1871 «Roma è capitale della Repubblica italiana»
L’art. 1, comma 101, della Legge Delrio precisa che la Città metropolitana di Roma
capitale è disciplinata dalle norme relative alle città metropolitane.
Il successivo comma 103 precisa che lo statuto della Città metropolitana di Roma capitale,
con le modalità previste al comma 11, 10
disciplina i rapporti tra la Città metropolitana, il
comune di Roma capitale e gli altri comuni, garantendo il migliore assetto delle funzioni
che Roma è chiamata a svolgere.
La Città metropolitana di Roma non assumerà il ruolo di Capitale (che resterà al Comune)
e il nuovo Statuto prevede l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio.
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