QUEI BAMBINI CHE, IN ITALIA, VIVONO INSIEME A PAPÀ E PAPÀ
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QUEI BAMBINI CHE, IN ITALIA, VIVONO INSIEME A PAPÀ E PAPÀ
IN CRESCITA In molti casi si tratta di figli nati da precedenti unioni eterosessuali. Ma sempre più spesso si tratta di genitori gay che si QUEI BAMBINI CHE, IN ITALIA, VIVONO INSIEME A PAPÀ E PAPÀ [GINA PAVONE ] OMA. Giochiamo?, chiede più volte Lia, quattro anni, vivacissima, mentre il fratello Andrea, due anni, corre senza meta da una parte all’altra. Intanto Tommaso Giartosio e Franco Goretti spiegano come hanno messo su la loro famiglia. Pur essendo due uomini. I due bimbi sono nati con la maternità surrogata in California e ora tutti e quattro vivono a Roma. «La madre l’avete conosciuta?». «Non è la madre» rispondono all’unisono, «è più corretto chiamarla “portatrice”. Ha portato a termine la gravidanza, ma non è lei a crescere il bambino che ha partorito». La mamma in questa famiglia non c’è. Però ci sono lo stesso due genitori, due papà. Non è più un caso raro. Con la maternità surrogata una donna può portare a termine una gravidanza per conto di qualcun altro, di solito grazie a un ovulo non suo, quindi senza nessun legame genetico con il bambino che partorirà. Invece, per le coppie di donne, l’inseminazione assistita è più semplice e meno costosa (di solito si utilizza l’ovulo dell’una o dell’altra e il seme di un donatore), ma anche questo tipo di tecnica (eterologa) in Italia è vietata, tanto più alle coppie gay. Per la legge italiana queste famiglie non esistono. Ufficialmente, questi bambini hanno un solo genitore: quello biologico. L’altro risulta un estraneo, senza vincoli giuridici rispetto agli altri familiari. Negli Stati Uniti è un fenomeno che viene dato per assodato: ci sono 270 mila bambini che vivono con coppie dello stesso sesso. Di questi, 65 mila sono stati adottati. Oggi i figli, adulti, di coppie omosessuali si riuniscono in associazioni come Colage (www.colage.org). Bambini e ragazzi spesso studiati e osservati per anni: «Le ricerche hanno dimostrato che i bambini allevati in coppie dello stesso BORN IN USA Sopra, Franco Goretti con il figlio Andrea, nato negli Usa come la sorellina grazie alla maternità surrogata. Il volto di Andrea è riconoscibile su esplicita richiesta dei genitori (O A MAMMA E MAMMA) l’omofobia. «Solo se si considera l’omosessualità una malattia o una perversione, si spiega la chiusura totale verso le loro famiglie. Ma se non si ha la pretesa di dire agli altri quali partner scegliersi, non può esserci una chiusura preventiva. Perché gay e lesbiche non dovrebbero essere in grado di dare affetto?». In Italia non esistono dati certi. Una ricerca dell’Arcigay del 2005 arriva a ipotizzare l’esistenza di centomila ELEONORA CALVELLI R sesso non presentano nessun particolare problema rispetto agli altri. Non è l’orientamento sessuale a determinare la capacità di amare, di essere genitori» sostiene Chiara Lalli, docente di Filosofia della scienza alla Sapienza e autrice del libro Buoni genitori (Il Saggiatore), difesa argomentata della scelta di crescere bambini con due papà o due mamme. Secondo lei il rifiuto verso queste famiglie ha una sola spiegazione: sono rivolti all’estero per l’inseminazione o la maternità surrogata A SPASSO PER ROMA Sotto, Tommaso Giartosio (a sinistra) e Franco Goretti con i loro bambini. La piccola Lia, nel passeggino, oggi ha quattro anni; Andrea, due figli di coppie omosessuali, non vogliono nascondersi: «Ci siamo per la maggior parte nati conosciute in azienda, un grosso call da precedenti unioni eterosessuali. center, e tutti sanno del nostro amore L’associazione di genitori omosessuali e del nostro bambino, anzi, non ci sono Famiglie Arcobaleno conta quasi stati mai problemi nemmeno quattrocento iscritti e 97 coppie gay con i permessi per i viaggi improvvisi o lesbiche con figli che hanno sempre (in coincidenza delle ovulazioni) nella vissuto con genitori dello stesso sesso. clinica danese dove abbiamo fatto E un altro centinaio di coppie la fecondazione assistita» racconta si dichiarano aspiranti genitori. Silvia. Però non è sempre tutto così Gli uomini iscritti all’associazione sono facile, «a volte la situazione genera passati dai dieci di cinque anni fa agli imbarazzo. Per esempio adesso attuali 98. «Noi abbiamo fatto ricorso che stiamo cercando una nuova casa. alla maternità surrogata perché era Quando ci vedono, due donne l’unica possibilità per mettere e il bambino, spuntano facce stranite». su una famiglia, come coppia gay non Nel suo libro Chiara Lalli analizza possiamo adottare» osserva Massimo, le varie obiezioni alle famiglie che insieme a Giovanni ha due gemelli omogenitoriali. Per esempio: nati in America la maternità surrogata è a settembre. Vivono a Roma, Nel nostro ripugnante, per natura i figli usano due pseudonimi si fanno tra uomini e donne, Paese la e raccontano fecondazione la società non è pronta di aver voluto conoscere assistita e quei bambini verranno e rimanere in contatto sia è permessa presi in giro. Poi le smonta: con la donna che ha donato la maternità surrogata solo alle gli ovuli sia con quella che ha per quei bambini era l’unico portato avanti la gravidanza. coppie etero. modo per venire al mondo. «Vogliamo che per i bambini Gay e lesbiche «Chi ha il coraggio vanno la storia di come sono nati di sostenere che era meglio altrove sia assolutamente limpida» non nascessero, magari racconta Massimo mentre guardandoli in faccia?» mostra l’album fotografico chiede. «Il concetto dell’avventura Usa. I due di naturale, poi, è equivoco. gemellini hanno la doppia In generale tutta la medicina nazionalità, americana e italiana, è contro natura: l’infezione è naturale, ma se per gli Usa hanno due papà, l’antibiotico è contro natura». Ma per varcato il confine italiano crescere non servono una mamma se ne ritrovano uno solo. e un papà? «I modelli familiari sono Il piccolo Andrea, nove mesi, invece tanti» sostiene Lalli, «si possono ha due mamme, Silvia Nespoli e Catia trovare elementi genitioriali in nonni, Fioretti, di Napoli. Silvia e Catia zii e anche nei vicini di casa...». ➜ 40 IL VENERDI DI REPUBBLICA 4 GIUGNO 2010 4 GIUGNO 2010 IL VENERDI DI REPUBBLICA 41