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DA LASSÙ QUALCUNO CHIAMA
POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - D.C.B. Bergamo MENSILE DELLE PARROCCHIE DI NEMBRO, GAVARNO E LONNO 24027 NEMBRO (BG) - Piazza Umberto I, 5 [email protected] - www.oratorionembro.org ANNO 104° - N. 2 - FEBBRAIO 2015 Quaresima con riflessioni sulla vocazione DA LASSÙ QUALCUNO CHIAMA VITA PARROCCHIALE DI FRONTE A QUELL’“ATTITUDINE EGOISTICA” CHE SI STA SEMPRE PIÙ GLOBALIZZANDO NELL’ERA ATTUALE Come educare il cuore ad uscire dall’indifferenza «Un percorso di formazione del cuore (...); di un cuore misericordioso, saldo (...), aperto a Dio (...); (un cuore) che conosce le proprie povertà e si spende per l’altro (...); un cuore forte, vigile e generoso, che non si lascia chiudere in se stesso e non cade nella vertigine della globalizzazione dell’indifferenza (...)»: inserendola nel contesto delle sue continue esortazioni per una pratica quotidiana della buona vita del Vangelo, è in questi termini che Papa Francesco ha prospettato la fase della preparazione alla Pasqua del 2015. Da sempre la Quaresima è «un tempo di rinnovamento per la Chiesa, per le comunità e per i singoli fedeli»; è un’occasione per sentire «il grido dei profeti che alzano la voce e svegliano» i seguaci di Cristo. Partendo da un versetto della Lettera di Giacomo – «Rinfrancate i vostri cuori» –, il Pontefice con origini italo-argentine nel suo tradizionale messaggio in vista di quello che resta tra i momenti più intensi di ogni anno liturgico, ha messo a fuoco l’«attitudine egoistica che ha preso oggi una dimensione mondiale»: «Succede – ha spiegato il Santo Padre – che quando noi stiamo bene e ci sentiamo comodi (...), ci dimentichiamo degli altri; non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono (...); è allora che il nostro cuore cade nell’indifferenza», ha rimarcato Papa Francesco rammentando che, però, «Dio Padre non fa mai» così: «Ognuno di noi – ha scritto Jorge Mario Bergoglio – gli sta a cuore; (Egli) ci conosce per nome; ci cura e ci cerca quando lo lasciamo; ciascuno di noi gli interessa». Con l’incarnazione, la vita terrena, la morte e la resurrezione di Gesù – sono sempre puntualizzazioni di Papa Francesco – si è aperta «definitivamente la porta tra Dio e uomo, tra cielo e terra. E la Chiesa è come la mano che tiene aperta questa porta mediante la proclamazione della Parola, la celebrazione dei Sacramenti, la testimonianza della fede che si rende efficace nella carità (...)». «Nell’Eucarestia – ha chiarito il Papa nel suo documento divulgato già alla fine di gennaio – diventiamo ciò che riceviamo: il Corpo di Cristo. In questo Corpo quell’indifferenza che sembra prendere così spesso il potere sui nostri cuori non trova posto, perché chi è di Cristo appartiene ad un solo Corpo; e in Lui non si è indifferenti l’uno con l’altro». In quella “comunione” che è la Chiesa «nessuno possiede solo per sé, ma quanto (ciascuno) ha, è per tutti. E poiché sia- ALLA SERA, IN ORATORIO, NEL PERIODO DELLA QUARESIMA Lectio divina al sabato Il tempo forte della Quaresima, “segno sacramentale della nostra conversione” impegna in un cammino comunitario ecclesiale di fede che prevede, oltre alla catechesi del martedì sera, il Quaresimale del venerdì sera, in plebana, sul tema della “vita cristiana come vocazione”. La chiamata alla conversione ha bisogno di una preghiera personale e comunitaria più intensa. Per questo viene proposta anche una scuola di preghiera nei sabati sera nella Cappellina dell’Oratorio, con inizio alle ore 20,30. Lo stile di preghiera è quello della Lectio divina (lettura divina), non nuovo per la comunità nembrese. Questa proposta è rivolta a tutti coloro che intendono crescere in un cammino di fede più profondo alimentandosi alla meditazione della Parola di Dio, che sarà il Vangelo della domenica successiva. La Lettura della Parola col metodo della Lectio divina ci aiuta a comunicarci il dono della fede, che lo Spirito di Dio suscita in ognuno di noi. Il metodo è antichissimo; praticato dai monaci, trovò una forma più definita nel XII secolo con il monaco certosino Guigo, che descrisse le tappe più importanti della Lectio divina. Il primo gradino è appunto la lettura 2 IL NEMBRO febbraio 2015 (lectio), con la quale si scorre la Parola di Dio lentamente. Il secondo gradino è la meditazione (meditatio): una riflessione che rimugina il testo letto. Il terzo gradino è la preghiera (oratio): essa dispone il cuore al dialogo con Dio. Il quarto gradino è la contemplazione (contemplatio): ci si abbandona a Dio con amore. Questo cammino di fede opera una trasformazione interiore che è autentica se conduce a un cambio effettivo esteriore nelle opere e nel comportamento. La preghiera cambia la vita. Queste tappe non sono regole fisse, ma orientamenti, che guidano la preghiera; e quindi diventano una scuola di preghiera per chi vuole imparare anche un metodo di preghiera. Nella preghiera che è successo (storia). Il senso allegorico in gruppo è importante la partecipazione fa conoscere ciò che la fede crede oggi. Il attiva di ognuno, senza perdere l’obiettivo senso morale si riferisce a quanto il testo che è l’incontro con il Signore attraverso suggerisce per l’azione che si deve fare, la fede dei fratelli. La Parola di Dio è viva il comandamento dell’Amore. Alla fede ed efficace e trasforma ciascuno di noi se e alla carità si aggiunge poi la speranza, ci disponiamo a ricevere il dono di Dio, il che è contenuta nel senso spirituale della suo Spirito che è l’autore della Parola e scrittura: esso indica ciò che accadrà: è la della preghiera. promessa che suscita la speranza. La scritQuesto schema si richiama a quello tura, per essere interpretata, ha bisogno antico della Lectio divina dei monaci. La di te: della tua fede, speranza e carità; scrittura ha diversi sensi che vanno inter- della tua conversione (Va’, la tua fede ti ha pretati: il senso letterale, il senso alle- salvato!); del dono dello Spirito Santo che gorico, il senso morale e il senso esca- illumina il senso profondo della Parola. Lo tologico. Il senso letterale concerne ciò Spirito è l’autore della scrittura ed è l’ispi- VITA PARROCCHIALE «Succede che quando noi stiamo bene, ci dimentichiamo degli altri; non ci interessano i loro problemi, la loro sofferenza e le ingiustizie che subiscono. Ma Dio non fa così con gli uomini, con ciascun uomo»: lo ha ribadito Papa Francesco nel suo messaggio per la preparazione alla Pasqua in questo 2015. Ecco perciò la necessità per la Chiesa nel suo insieme, per le Parrocchie e per i singoli fedeli, di una costante apertura ai bisogni degli altri. mo legati in Dio, possiamo fare qualcosa anche per i lontani, per coloro che con le sole nostre forze non potremmo mai raggiungere (...)». Nel suo messaggio sulla necessità di “rinfrancare i cuori” contro l’“attitudine egoistica” e la propensione all’indifferenza, Papa Francesco ha sollecitato ad attivarsi, al pari e insieme alla Chiesa universale, in particolare le parrocchie e le comunità, nonché i singoli fedeli cristiani. Alle parrocchie e alle comunità ha chiesto anzitutto di unirsi «alla Chiesa del Cielo nella preghiera»: «Quando la Chiesa terrena prega, si instaura una comunione di reciproco servizio e di bene che giunge sino al cospetto di Dio (...). Con i Santi (...) formiamo (noi della Chiesa terrena) parte di quella comunione nella quale l’indifferenza è vinta dall’amore». Parrocchie e comunità sono state chiamate, inoltre, dal Papa a «varcare la soglia» che pone ciascuna di esse «in relazione con la società che la circonda, con i poveri e con i lontani. La Chiesa – ha scandito il Santo Padre – per sua natura è missionaria, non ripiegata su se stessa (...). Questa missione è la paziente testimonianza di Colui che vuole portare al Padre tutta la realtà ed ogni uomo». Parrocchie e comunità devono pertanto essere «isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza». Anche ai singoli fedeli Papa Francesco ha rivolto un pressante invito a «pregare nella comunione della Chiesa terrena e celeste». Li ha stimolati altresì, specialmente nel periodo della Quaresima, a «gesti di carità verso i vicini e verso i lontani» (tramite i «tanti organismi della Chiesa»); soprattutto ha raccomandato loro la “conversione”: «Il bisogno del fratello – ha ammonito il Pontefice esemplificando – mi ricorda la fragilità della mia vita, la mia dipendenza da Dio e dai fratelli». Va vinta la diabolica tentazione di credere che ognuno da solo possa salvare se stesso e il mondo. A poco o nulla serve essere «saturi di notizie e di immagini sconvolgenti che narrano la sofferenza umana» e «rifugiarsi in un amore universale che si impegna lontano nel mondo» se si «dimentica il Lazzaro seduto davanti alla propria porta chiusa». SULL’ESEMPIO DI QUANTO FACEVANO I MONACI NELLE EPOCHE PIÙ LONTANE Ascolto, meditazione, preghiera ratore del lettore. Dio ha lasciato il significato profondo delle scritture come velato, perché l’uomo ricerchi, con la sua libertà, il senso delle stesse, vi aderisca, si converta e creda. Ma tutto questo è esercizio di libertà. L’obbedienza pratica alla Parola di Dio fa parte del cammino di comprensione del testo scritto, per cui la Parola si comprende solo se la si mette in pratica. La preghiera comincia dunque dall’ascolto spirituale della Parola di Dio. L’importanza del Libro, della Bibbia per la preghiera oggi è poco compreso perché viviamo in un tempo nel quale la prova, la sperimentazione vale più della lettura di un libro. Si bada all’esperienza, al realismo, ai fatti concreti più che alle parole; e meno ancora si bada a quelle scritte da altri in tempi lontani, come sono le parole della Bibbia. L’ascolto della Parola di Dio è l’esercizio che rompe la durezza del cuore, che cerca sempre prove per confermare la sua scelta. Ma l’uomo non può mettere alla prova tutto per agire; invece deve mettere alla prova se stesso e credere alla Parola. La Parola mette alla prova. Il comandamento è dato per saggiare che cosa c’è nel cuore dell’uomo: se crede o no. I comandamen- ti sono dati perché l’uomo si lasci giudicare da Dio e non giudichi tutto. «Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore! Provami e conosci i miei pensieri, vedi se percorro una via di menzogna e guidami sulla via della vita!» (Sal. 139). L’uomo deve accettare di essere messo alla prova e non deve scusarsi come fa Adamo il quale dice: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero». Gesù corregge Marta: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose; ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno»; Gesù ricorda a Marta che non tutte le cose che ella fa sono buone, sono da fare; ma una sola. L’agitarsi offusca lo spirito, rende ingiusti verso gli altri e verso Dio, rende nervosi e inquieti. L’agitazione nel fare sottrae dall’ascolto di Dio e dei fratelli; impedisce di vedere e di contemplare quello che c’è, quello che accade intorno a noi, e di lodare e ringraziare Dio. L’opera buona, l’unica necessaria, nella dedizione, alla quale devo dimenticare ogni altro affare, è la disponibilità all’ascolto di Dio: è la condizione necessaria per capire cosa io devo fare, la sua volontà. Solo Dio è buono. Se conosco la sua volontà so quale è l’opera buona da compiere. Maria, la sorella di Marta, ha scelto la parte migliore nel senso che sa quello che deve fare, perché ha ascoltato Gesù e ha obbedito a Lui, non a ciò che voleva lei. L’attivismo che caratterizza oggi l’opera pastorale sembra dipendere dal difetto di convinzione sul valore di ciò che si fa; e così si pensa di supplire col fare di più. È l’illusione del fare. Ma l’attivismo può supplire al difetto di convinzione? L’uomo contemporaneo soffre per la sua idolatria delle opere. La sua illusione è di arrivare attraverso la propria opera a comprendere il bene e il male. Si vuole provare tutto per decidere poi quello che serve e che è buono. Scegliere la parte migliore vuol dire, invece, rifiutarsi alla suggestione del desiderio insaziabile e affidarsi alla Parola che è una promessa e un comandamento. Se Dio non mi autorizza con la sua Parola, se non mi fa una promessa, io non so che cosa fare: rimango come quei lavoratori disoccupati sulla piazza. «Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi?» (Mt. 20,6). Bisogna cominciare dall’ascolto per non operare invano. «Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio». Don Santino Nicoli - arciprete IL NEMBRO febbraio 2015 3 CRONACHE LA PARROCCHIA VI SI È MOBILITATA CON UN CONTRIBUTO DI PIÙ DI 33 MILA EURO Nuove necessità: si estendono gli interventi del Centro in Ascolto Finalizzato ad essere segno di prossimità, da parte della comunità parrocchiale, a chi è nel bisogno, il Centro di primo ascolto ha visto l’impegno, nell’anno 2014, di una decina di volontari e di un coordinatore per garantire l’apertura della sede di via Vittoria in tre giorni settimanali. Tre i “momenti” o gli aspetti che ne innervano l’attività: •l’ascolto: è il momento di condivisione della problematica esposta dall’utente (da chi ricorre al Centro), nel tentativo di definirne, insieme, gli esatti confini del bisogno, e, soprattutto, di riscoprire quelle risorse che ogni persona ha in sé, ma che, nell’urgenza delle necessità, rischia di dimenticare; •l’orientamento: è il servizio informativo finalizzato ad indirizzare ad altri enti (parrocchiali, istituzioni pubbliche, sindacati, etc.) in grado eventualmente di diventare punti di riferimento in rapporto al disagio espresso; •l’accompagnamento: che è inteso come progettazione concordata di interventi di sostegno a fronte di situazioni di emergenza. Il tutto è improntato al dettame del trinomio ascoltare-osservare-discernere: mai una decisione viene presa sul momento; e questo affinché non sia inficiata dall’emozione, ma sempre risulti condivisa nella settimanale riunione del gruppo; in tale occasione alla relazione sui singoli casi segue la valutazione delle situazioni per tarare al meglio l’intervento conseguente. Certo, anche così resta sempre la possibilità di errori, ma si conta, in questa maniera, di ridurne al minimo la possibilità. È continuata, anche nello scorso anno, l’ormai consueta collaborazione con i Servizi Sociali del Comune, i quali, oltretutto, dispongono anche di possibilità d’indagine e di verifica delle difficoltà espresse maggiormente adeguate, e di strumenti per una più sicura valutazione dei bisogni. Nel certificare ulteriormente questa collaborazione, anche per il 2014 ha avuto piena vigenza, tra il Centro in Ascolto e l’Assessorato per i Servizi alla persona, una Convenzione, finanziata paritariamente con la quota di euro 10.000 e che alimenta un conto al quale è dato di accedere di comune accordo per l’eroga4 IL NEMBRO febbraio 2015 La sede del Centro in Ascolto, in via Vittoria. zione di contributi del tipo nella stessa convenzione definiti, quali i pagamenti di utenze domestiche, voucher per lavori occasionali, assistenza nel diritto allo studio per i minori, ecc. Va segnalato che l’ultima decisione in merito a questi interventi, ovviamente dopo un confronto con il citato ufficio comunale, è demandata al Centro in Ascolto. Così come va segnalato che ogni intervento avviene sulla base di un progetto, di cui parte contraente è anche l’utente del Centro, che si impegna, dal canto suo, a raggiungere alcuni obiettivi che vengono determinati insieme. Nel 2014, nell’ambito del diritto allo studio, si è ritenuto di attivare un progetto per l’iscrizione quantomeno all’ultimo anno della scuola materna, di tutti i figli degli extracomunitari, per un loro più celere inserimento nelle scuole dell’obbligo: questo, chiedendo alle famiglie di pagare i pasti e mantenendo a carico del Centro o delle disponibilità della Convenzione con il Comune, la parte fissa della retta (si fa riferimento per lo più a bambini iscritti alla scuola materna Crespi-Zilioli). Con le donne extracomunitarie si è poi in particolare insistito sulla frequenza da parte loro ai corsi di lingua italiana organizzati in orario mattutino in Biblioteca; anche in questo caso si è operato in funzione di un loro pieno inserimento nella società locale. Il perdurare della crisi economica che sta investendo il nostro Paese ha portato ad una conferma dei dati già emersi nel bilancio del 2013: ormai anche le famiglie italiane che ricorrono al Centro hanno raggiunto un numero considerevole. In effetti, dei 459 contatti intervenuti nell’anno 2014, 210 sono stati con persone italiane. Gli interventi sono consistiti nella distribuzione di borse alimentari, che sono state rese possibili dalle raccolte effettuate nel corso dell’anno, integrate da buoni spesa per l’acquisto del “fresco” (alimenti a non lunga conservazione); (tali borse sono state 76); c’è stata altresì la distribuzione di pane (circa 1.050 Kg); e poi si è provveduto al pagamento di bollette; il tutto in aggiunta, naturalmente, agli interventi sopra descritti, concernenti la frequenza alla scuola materna. La Parrocchia ha impegnato, a fronte di quanto qui esposto, la somma complessiva di euro 33.171,47. Tullio Carrara RAGAZZI PASSERANNO DI CASA IN CASA; SARÀ POSSIBILE PORTARE PRODOTTI ANCHE VICINO ALLE CHIESE Domenica 29 marzo raccolta di alimenti Domenica 29 marzo, nella Festa delle Palme, sarà effettuata la consueta raccolta alimentare. Essa avverrà con il metodo porta a porta per le vie del paese, grazie all’impegno dei ragazzi di 2ª media, i quali, nella settimana precedente, effettueranno il volantinaggio tra la popolazione; l’obiettivo è quello di raggiungere, sia con il volantinaggio sia con la raccolta, il maggior numero possibile di famiglie. La raccolta avrà luogo al mattino dalle ore 10 alle ore 12. Per coloro che non fossero presenti nelle abitazioni e volessero comunque contribuire alla raccolta, è data la possibilità di portare i generi alimentari nelle sacrestie o comunque in ambienti adiacenti alle chiese del Centro e delle Vicinie. Gli alimenti che servono maggiormente sono: olio, tonno, salsa di pomodoro, pelati, biscotti, fette biscottate, scatolame (legumi), dadi, latte UHT, zucchero, caffè, tè, alimenti per bambini, marmellata, camomilla, prodotti detergenti per la casa, prodotti per l’igiene personale. VITA PARROCCHIALE UN PROGRAMMA PARTICOLARMENTE DENSO DI INIZIATIVE E DI CELEBRAZIONI Confessioni, ritiro, Quaresimale: ecco il cammino verso la Pasqua Con il rito della imposizione delle Ceneri si è entrati nella Quaresima di questo 2015 che, per la Parrocchia di San Martino, prevede importanti appuntamenti già in questa sua fase iniziale. Nella serata (ore 20,30) del venerdì 20 febbraio (quello dell’avvio della distribuzione di questa edizione de Il Nembro) nella plebana sono state programmate Confessioni comunitarie per dar modo a tutti di cominciare adeguatamente il cammino di preparazione alla Pasqua. Nella serata di sabato 21 febbraio, alle ore 20,30, nella cappellina dell’Oratorio, è stato fissato il primo incontro per la Lectio divina (ne parla l’arciprete alle pagine 2 e 3 di questo numero de Il Nembro). Con il ritiro spirituale programmato per il 22 febbraio, prima domenica di Quaresima, dalle ore 15 alle ore 18 (ritiro per il quale è auspicata un’ampia partecipazione), si introdurrà di fatto il Quaresimale. Come tema del ritiro è stato scelto lo stesso (La vita cristiana come vocazione) che verrà approfondito nei venerdì delle RECUPERATO UN PREGEVOLE AMBIENTE CHE ERA USATO COME RIPOSTIGLIO A San Nicola a poco a poco si restaurano le antichità Le chiese presenti nella parrocchia di Nembro sono tante, e alcune anche molto antiche e belle. La chiesa di San Nicola, ad esempio, è una delle più preziose, con la sua struttura che risale al XV secolo, ricca di affreschi, tele, stucchi e arredi sacri. Già circa un anno fa è stata restaurata la piccola sagrestia. Recentemente si è fatto ordine nel corridoio adiacente la sagrestia e contenente diversi arredi sacri. Nel frattempo sono state restaurate le quattro porte presenti sul presbiterio, due delle quali sono particolarmente interessanti perché sono in noce massello intagliato, di ambito bergamasco, risalenti alla prima metà del ’600. Un’attenzione speciale è stata riservata al ricupero di un piccolo ambiente comunicante col presbiterio, con pavimento ancora in cotto: ambiente da anni ormai in disordine, anche perché adibito a ripostiglio. In pratica lo si è riportato a quello che doveva essere il suo utilizzo originario, adibendolo a confessionale degli uomini; ma può essere usato anche come un luogo dignitoso e discreto per la direzione spirituale o per chi volesse parlare con il sacerdote in un luogo appartato. L’arredo di questa stanzetta è stato restaurato ed è sobrio e dignitoso: • due inginocchiatoi in noce intagliato, di ambito bergamasco, uno del ’700 e uno dell’’800; Il piccolo ambiente che è stato adattato a confessionale per gli uomini. • una sedia a braccioli in noce intagliato sempre di ambito bergamasco, del 1800, con velluto rosso controtagliato; • un grande crocifisso processionale in legno intagliato e dipinto, di ambito bergamasco, del 1800, già croce da altare. Un grazie cordiale a chi ha prestato la sua opera anche per questo intervento di restauro. Don Martino Lanfranchi prossime settimane, alle ore 20,30 in plebana, con questo calendario: • VENERDÌ 27 FEBBRAIO, monsignor Gianluca Rota tratterà il tema della vocazione sacerdotale; e lo farà in un momento significativo: nato nel 1932 ed ordinato sacerdote il 4 giugno 1955, egli è vicino al 60° di ordinazione; ha già ricordato questa ricorrenza il 20 gennaio nella chiesa di San Sebastiano, posta nella zona del paese ove egli è cresciuto; • VENERDÌ 6 MARZO, suor Maria Pia Pancini parlerà della vocazione religiosa femminile; • VENERDÌ 13 MARZO, don Giuseppe Belotti parlerà della vocazione al matrimonio. Per venerdì 20 marzo, alle ore 20,30, in plebana è stata fissata la Via Crucis animata dai giovani e dagli adolescenti. Nella serata di venerdì 27 marzo, alle ore 20,30, avrà luogo invece la Via Crucis per le vie del paese. Anche nelle settimane di Quaresima, naturalmente, proseguirà la catechesi degli adulti al martedì, con incontri nell’auditorium parrocchiale (alle ore 15 e 20,30) e nell’auditorium di via Kennedy (alle ore 20,30). Con la Domenica delle Palme ci si avvierà alla Settimana Santa e alla Pasqua (5 aprile). Nel giorno degli ulivi, come sempre, si svolgerà la Festa del perdono, con le prime Confessioni (ore 15 in plebana) dei bambini di seconda elementare; questi bambini, con i loro genitori, domenica 22 marzo parteciperanno ad un ritiro spirituale. Venerdì 27 marzo (quando uscirà la prossima edizione de Il Nembro) sono previste Confessioni dei ragazzi in plebana (alle ore 16,30) e degli adolescenti e dei giovani in S. Maria (ore 20,30). Anche nel pomeriggio (ore 14,30) di sabato 28 marzo sono state programmate Confessioni per i ragazzi in plebana. L’auspicio è che tutte queste occasioni siano adeguatamente colte per arrivare nella maniera più consona a vivere appieno la vera gioia della Pasqua. IL NEMBRO febbraio 2015 5 VITA PARROCCHIALE NELLA RIUNIONE CHE È STATA CONVOCATA PER MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO (LA RIUNIONE NON SARÀ IN AUDITORIUM) Posti sul tavolo del Consiglio pastorale alcuni temi del Sinodo sulla famiglia Anche se televisione, radio, giornali ne parlano poco in questo periodo, l’“operazione famiglia” lanciata da Papa Francesco va avanti. Dopo la prima – quella del Sinodo straordinario svoltosi in Vaticano tra il 5 e il 19 ottobre 2014 – si sta ora avvicinando a grandi passi la seconda fase, quella del Sinodo ordinario, dal quale dovrebbero scaturire le “proposte” da mettere sul tavolo del Pontefice, così che egli possa indicare la linea da seguire nelle attività pastorali. “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione” era il tema del Sinodo straordinario, al quale parteciparono complessivamente 253 persone tra Padri sinodali (191, provenienti da tutto il mondo) e testimoni ed esperti a vario titolo. Con una scelta assolutamente innovativa, l’assise venne preparata anche con la diffusione ad ampio raggio di un questionario articolato in 39 domande volte a “tastare il polso”, non solo delle Chiese locali, ma dell’intero Popolo di Dio, sui problemi della famiglia nell’epoca attuale e sul come, eventualmente, procedere nell’affrontarli in vista di un recupero e di un consolidamento della buona vita del Vangelo. Il documento fu messo in Rete – diffuso cioè addirittura via Internet – nel novembre 2013; venne sollecitata la sua restituzione, con le risposte, (alla Segreteria del Sinodo) entro la fine di gennaio del 2014. Pure il “materiale” – riflessioni, osservazioni, dati, illustrazioni di situazioni – così messo insieme fu utilizzato, nelle modalità possibili, per la stesura dell’instrumentum laboris per i diversi tipi di riunioni del Sinodo straordinario. Alla conclusione di questa assemblea, per dire a tutti quello che era stato discusso e come si era valutato il tema sui tavoli, fu diffusa la Relatio Synodi. Con essa, con il messaggio dei Padri sinodali e con il discorso pronunciato da Papa Francesco al momento della chiusura dei lavori (il 19 ottobre 2014) nei mesi scorsi si è giunti ad approntare il documento base (lineamen6 IL NEMBRO febbraio 2015 ta) per riprendere il cammino in vista del Sinodo ordinario posto in programma, già da tempo, dal 4 al 25 ottobre prossimi sul tema La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo. La divulgazione dei lineamenta (per il prossimo Sinodo ordinario) è avvenuta il 9 dicembre 2014. Come Papa Francesco aveva anticipato nel chiudere il Sinodo straordinario, anche nella prospettiva dell’assise del prossimo ottobre ci si è voluti avvalere di un questionario, pensato secondo le modalità e con le finalità del primo. Lo si è abbinato ai lineamenta e lo si è diffuso (ancora una volta) via Internet, invitando in particolare le Chiese locali, le Conferenze episcopali di ogni continente, a fornire le proprie risposte, entro il 15 aprile. In questo caso, dunque, l’arco di tempo lasciato a disposizione è più ampio. Ma più numerosi sono pure i quesiti – 46, invece di 39 – riferiti all’intera, complessa e variegata problematica dell’attuale situazione della famiglia nelle diverse aree del globo, alla luce anche di tradizioni e propensioni locali. È stato ben spiegato che le 46 domande sono state decise e redatte per facilitare la recezione e l’approfondimento dei contenuti della Relatio del Sinodo straordinario; i nuovi quesiti – è stato puntualizzato – «aiuteranno a continuare il cammino sinodale già iniziato ed a preparare» l’instrumentum laboris della prossima assise sinodale. «È necessario fare di tutto – è stato rimarcato – perché non si ricomin- ci da zero», ma si prenda il lavoro compiuto nel Sinodo straordinario «come punto di partenza» per andare avanti. Di fronte a quanto si sta facendo e all’insieme delle domande della... seconda fase dell’“operazione famiglia” voluta da Papa Francesco, don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale della Conferenza episcopale italiana per la pastorale della famiglia ha detto, in una intervista concessa ad Avvenire: «Questo cammino sinodale segna un grande e confortante risveglio di tutta la Chiesa, perché il rinnovamento della pastorale familiare non potrà che avere effetti benefici sull’intero corpo ecclesiale (...). In un “doppio” Sinodo che ha al centro proprio i temi della famiglia, è giusto tenere presente quello che le famiglie stesse pensano e sperano. E poi è giusto che, divulgando questa nuova serie di domande, il Sinodo torni fuori dalle aule vaticane in un confronto vivo con la realtà (...). È evidente che questo non è un sondaggio. Bisogna comprendere e mettersi in gioco (...). Si intende portare la ricchezza del matrimonio e della famiglia in tutte le situazioni, specialmente in quelle segnate dalla disgregazione e dalla sofferenza. Il problema è come farlo nella maniera più efficace. Scorrendo le domande – ha affermato ancora don Paolo Gentili nell’intervista ad Avvenire – mi sembra di stare in un Consiglio pastorale allargato, nel quale un buon parroco chiede a tutte le famiglie credenti nuove vie per essere presenti nelle sfide del nostro tempo e affiancarsi a quei figli che hanno dimenticato Dio (...)». Al direttore dell’Ufficio nazionale della C.E.I. per la pastorale della famiglia è stato posto, a questo punto, il seguente interrogativo: «Tra questi figli ci sono anche quei giovani conviventi che guardano al matrimonio come a un peso più che a come a una risorsa?». Risposta di don Paolo Gentili: «Ci sono anche questi, certo. Oggi chi si sposa rischia di pensar soprattutto al peso degli impegni VITA PARROCCHIALE PREDISPOSTO A LIVELLO DIOCESANO PER UNA RILEVAZIONE DELLA SITUAZIONE IN QUELL’EPOCA Anche quarant’anni fa a Nembro un questionario sui nuclei domestici Per una abbastanza singolare coincidenza il questionario preparato in Vaticano in vista del Sinodo ordinario del prossimo ottobre sulla famiglia arriva davanti al Consiglio pastorale della Parrocchia di Nembro esattamente a quarant’anni di distanza dall’esame, nella medesima sede, di un altro questionario pure dedicato ai problemi della famiglia (di quell’epoca). Nel febbraio del 1975, infatti, il Consiglio pastorale parrocchiale di Nembro fu chiamato ad occuparsi di una serie di domande messe a punto e diffuse in tutta la Bergamasca (in data 17 gennaio 1975) dalla Presidenza del Consiglio pastorale diocesano della terra di Sant’Alessandro. Quel questionario venne pubblicato integralmente sul Nembro (accompagnato da citazioni di passi della Costituzione conciliare Gaudium et spes): si fece tale scelta per dare la possibilità a tutti i fedeli di fornire proprie risposte e di porle in cassette appositamente economici, alla fatica di far famiglia. Abbiamo perso il senso del matrimonio come grazia. Eppure anche chi convive da tanti anni in modo “convinto” ha la percezione che il matrimonio, al di là dei modelli negativi incombenti, sia comunque un’opportunità. Alcune domande del nuovo questionario interpellano proprio la necessità di rinnovare la testimonianza delle nostre comunità su questo aspetto». Il nuovo questionario – al di là della sua disponibilità nella rete di Internet – è pervenuto, ovviamente, in forma ufficiale pure alle diocesi lombarde, alla diocesi di Bergamo. E dalla Curia di Bergamo alta è stato diffuso alle Parrocchie un blocchetto di cinque fogli, sui quali sono stati riportati undici dei 46 quesiti del documento approntato in Vaticano, affiancati, ciascuno, dal testo della corrispettiva parte della Relatio Synodi: parte da approfondire specificamente, con riflessioni ed eventuali osservazioni e nuove proposte “arricchenti”. I cinque fogli (con le 14 domande “selezionate”) sono stati consegnati a tutti i componenti nell’ultima seduta del Consiglio pastorale parrocchiale, in vista della riunione che tale organismo terrà nella serata di mercoledì 25 febbraio. In siffatta maniera i lavori di preparazione al Sinodo ordinario del prossimo ottobre “coinvolgono” pure la comunità nembrese. Durante l’incontro verranno messi a collocate in varie chiese. Il documento comprendeva quindici domande, non poche delle quali accompagnate da una serie di sottodomande volte ad analizzare in profondità le problematiche o questioni via via messe a fuoco. L’impostazione di quell’operazione era del tutto diversa da quella ora in corso. Si puntava soprattutto a fare un check-up della situazione, ad avere un quadro della famiglia in quell’epoca. La prima delle 15 domande diceva infatti: «Alcuni ritengono che la famiglia abbia subìto delle trasformazioni negli ultimi decenni; altri sono di avviso contrario; tu cosa pensi?». Al paragrafo a del quesito numero 6 si leggeva: «Nella famiglia attuale c’è parità di diritti e di doveri tra i coniugi?». Il quesito 15 chiedeva: «Quali proposte suggerisci per una adeguata pastorale familiare?». A quell’epoca, sicuramente, per la famiglia non c’erano le “sfide” che adesso, invece, essa ha di fronte. fuoco in particolare tre degli undici quesiti portati in evidenza nel piccolo “malloppo” arrivato da Bergamo: quelli che nel questionario generale sono contraddistinti dai numeri 3, 6 e 28. Il quesito numero 3 dice: «Oltre all’annuncio e alla denuncia, quali sono le modalità scelte per essere presenti come Chiesa accanto alle famiglie nelle situazioni estreme? Quali le strategie educative per prevenirle? Che cosa si può fare per sostenere e rafforzare le famiglie credenti, fedeli al vincolo?». Nel quesito numero 6 sta scritto: «In quale proporzione, e attraverso quali mezzi, la pastorale familiare ordinaria è rivolta ai lontani? Quali le linee operative predisposte per suscitare e valorizzare il “desiderio di famiglia” seminato dal Creatore nel cuore di ogni persona, e presente specialmente nei giovani, anche di chi è coinvolto in situazioni di famiglie non corrispondenti alla visione cristiana? Quale l’effettivo riscontro tra di essi della missione loro rivolta? Tra i non battezzati, quanto è forte la presenza di matrimoni naturali anche in relazione al desiderio di famiglia dei giovani?». Ed ecco il testo del quesito numero 28: «Come i percorsi di preparazione al matrimonio vanno proposti in maniera da evidenziare la vocazione e missione della famiglia, secondo la fede in Cristo? Sono attuati come offerta di una autentica esperienza ecclesiale? Come rinnovarli e migliorarli?». Nei tre quesiti qui indicati c’è materia – come si vede – per riflettere, discutere, proporre non per una sera, ma per settimane. La C.E.I. ha posto la data del 13 marzo per la raccolta dei “contributi” italiani da inviare alla Segreteria del Sinodo. A qualcuno può comunque essere venuta la curiosità di conoscere i contenuti anche degli altri otto quesiti qui non citati e però esposti sui cinque fogli diffusi dalla Curia di Bergamo. C’è Internet che appaga il (comprensibile) desiderio. Tra gli undici che non saranno approfonditi al Consiglio pastorale di Nembro c’è, per esempio, il quesito numero 8 (dell’elenco generale) che dice: «Quali valori del matrimonio e della famiglia vedono realizzati nella loro vita i giovani e i coniugi? E in quali forme? Ci sono valori che possono essere messi in luce? Quali le dimensioni di peccato da evitare e superare?». IL NEMBRO febbraio 2015 7 VITA PARROCCHIALE ALL’ANAGRAFE PARROCCHIALE Diciannove decessi e due Battesimi Nei registri della Parrocchia di San Martino in Nembro, nel mese di gennaio sono stati registrati due Battesimi e ben 19 decessi. Ecco il quadro dettagliato. BATTESIMI – (celebrati l’11 gennaio, festa del Battesimo di Gesù): Luca Mancini di David e di Emanuela Monguzzi; Filippo Zanchi di Luca e di Elisabetta Gandossi. DECESSI – Luigi Semperboni, di anni 72, deceduto il 1° gennaio; Pasquale Carrara, di anni 69, deceduto il 2 gennaio; Alessandrina Valle, di anni 94, deceduta il 3 gennaio; Sergio Bonetti, di anni 62, deceduto il 5 gennaio; Giulia Cortinovis, di anni 79, deceduta il 6 gennaio; Albertina Capelli, di anni 76, deceduta il 12 gennaio; Angela Parri, di anni 82, deceduta il 13 gennaio; Maria Alborghetti, di anni 85, deceduta il 13 gennaio; Mario Caglioni, di anni 95, deceduto il 16 gennaio; Anna Valtorta, di anni 79, deceduta il 17 gennaio; Maria Cavagnis, di anni 73, deceduta il 17 gennaio; Giuseppe Carobbio, di anni 79, deceduto il 18 gennaio; Angelo Gennati, di anni 75, deceduto il 18 gennaio; Giovanna Magri, di anni 79, deceduta il 18 gennaio; Bianca Guberg, di anni 91, deceduta il 19 gennaio; Emilio Marcassoli, di anni 73, deceduto il 20 gennaio; Gemma Savoldi, di anni 81, deceduta il 24 gennaio; Irma Mutti, di anni 74, deceduta il 24 gennaio; Agnese Carrara di anni 90, deceduta il 29 gennaio. LE OFFERTE GIUNTE ALLA PARROCCHIA Ed ecco, come di consueto, anche il quadro delle offerte pervenute, sempre nel corso del mese di gennaio, alla Parrocchia di San Martino, nelle sedi e nelle modalità abituali. Agli Uffici parrocchiali: euro 7.509, così ripartiti: N.N. euro 3.000; N.N. euro 100; N.N. euro 200; N.N. euro 200; dagli “Amici di San Faustino” euro 2.000; dal C.I.F. per l’utilizzo della sede, euro 300; dall’AVIS, per l’utilizzo della sede, euro 1.500; dalle appassionate del gioco della tombola euro 209. Al Fondo di solidarietà “mons. Aldo Nicoli”: euro 1.450, così ripartiti: N.N. euro 300; N.N. euro 50; N.N. euro 100; N.N. euro 200; dalla scuola primaria della zona di San Nicola e Viana, euro 800. 8 IL NEMBRO febbraio 2015 I due bambini battezzati l’11 gennaio, in una foto che li ritrae con i loro familiari e con l’arciprete don Santino Nicoli. Per le nuove poltroncine del “San Filippo Neri”: euro 1.800 così ripartiti: Anteas Nembro, euro 450; “don Giuseppe Adobati”, euro 150; “Emma Adobati”, euro 150; “Nonna Giuditta”, euro 150; N.N. euro 150; “Don Michele”, euro 150; N.N. euro 150; “Edoardo e Maria Alemanni”, euro 150; “Nonna Lucia”, euro 150; “Gabriele Ravasio”, euro 150. Buste natalizie: ne sono giunte ancora venti contenenti complessivamente 1.270 euro. Questi dati, aggiunti a quelli pubblicati nello scorso mese, danno il seguente consuntivo: buste pervenute 412; somma complessiva raccolta, euro 19.045. Con le collette durante le Messe nella quarta domenica del mese sono stati raccolti, per la Casa di Riposo, euro 2.112. A tutti coloro che hanno dato per le più diverse finalità vanno i più sentiti ringraziamenti. UN’INIZIATIVA DIOCESANA ALLA QUALE HA ADERITO ANCHE NEMBRO Viaggio in Grecia con il Vescovo seguendo le orme di San Paolo Come annunciato nell’edizione de Il Nembro dello scorso mese, la Parrocchia di Nembro ha deciso di aderire al pellegrinaggio diocesano che si svolgerà dal 7 al 13 luglio prossimi “sulle orme di San Paolo” in Grecia. I trasferimenti avverranno in pullman (da Bergamo ad Ancona, e ritorno da Ancona a Bergamo, oltre che sul territorio greco) e in nave (per l’attraversamento del mare Adriatico). L’itinerario prevede visite ad Atene, Corinto, Epidauro, Olimpia, Parnasso ed in parecchie altre località. La quota individuale di partecipazione è stata fissata dalla Ovet, agenzia organizzatrice, in 1.050 euro, più altri 360 euro per chi desidera la sistemazione in camera singola. Presso gli Uffici della Parrocchia sono a disposizione pieghevoli con indicazioni dettagliate. Il Vescovo mons. Francesco Beschi, che guiderà il pellegrinaggio, in una lettera, dopo aver ricordato le felici esperienze vissute negli anni passati recandosi, con persone provenienti da varie comunità della diocesi bergomense, a Roma, a Santiago, a Fatima, in Terra Santa, ha scritto: «Il pellegrinaggio diocesano ha la sorprendente capacità di coinvolgere, in una condivisione rispettosa e profonda, le esperienze e le attese più diverse. Ecco perché con rinnovato entusiasmo torno ad invitare al prossimo viaggio che avrà come meta la Grecia (...): la Grecia dell’apostolo Paolo e delle prime comunità cristiane, che ritroviamo nelle sue lettere; la Grecia della sofferta divisione e dell’impegno ecumenico tra i cristiani cattolici ed ortodossi, la Grecia classica, affascinante e sorprendente. Sono certo che riusciremo a fare unità di questi diversi aspetti». Presso gli Uffici parrocchiali e presso la Ovet si raccolgono adesioni. CRONACHE DON SANDRO DORDI, NATO A GANDELLINO, È STATO RICONOSCIUTO MARTIRE PERCHÉ UCCISO “IN ODIO ALLA FEDE” “Il prete in bici” presto sarà Beato insieme al Vescovo Oscar Romero Martedì 24 marzo, per la Chiesa universale, sarà la giornata della memoria dei missionari martiri. La ricorrenza in questo 2015 assume un rilievo speciale: essa, capita a circa un mese e mezzo dalla notizia che abbastanza presto (probabilmente in settembre) saranno proclamati beati, perché uccisi “in odio alla Fede”, insieme al vescovo monsignor Oscar Arnulfo Romero y Galdamez – assassinato, appunto, il 24 marzo del 1980 a San Salvador (El Salavador) mentre celebrava la Messa – il sacerdote bergamasco don Alessandro (Sandro) Dordi e i Frati Minori Conventuali polacchi Michal Tomaszek e Zbigniew Strzalkowski, tutti e tre caduti – in due diverse circostanze, il 9 e il 25 agosto 1991 – sotto i colpi del movimento rivoluzionario maoista “Sendero luminoso”, in Perù; il prete bergamasco e i due Frati polacchi saranno i primi martiri della fede cristiana nella storia del Paese latino-americano. L’annuncio della ormai non lontana elevazione agli onori degli altari di questi “paladini del Vangelo” in contesti estremamente difficili e pericolosi è scattato il 3 febbraio scorso, quando Papa Francesco, in occasione di una udienza al cardinal Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le cause dei Santi, ha autorizzato la promulgazione degli appositi decreti. Come noto, in presenza del martirio, le procedure canoniche non richiedono, per la beatificazione, il riconoscimento di miracoli attribuiti alla intercessione dei Servi di Dio candidati all’aureola. Don Sandro Dordi nacque nella parrocchia di Gromo San Marino, nel Comune di Gandellino – in alta Valle Seriana, a poco più di 40 chilometri da Bergamo – il 22 gennaio 1931. Venne ordinato sacerdote il 12 giugno 1954, scelse subito di far parte della Comunità missionaria “Paradiso”, fondata nel 1949 dal Vescovo di Bergamo mons. Adriano Bernareggi e da don Fortunato Benzoni, per mandare sacerdoti della diocesi di Sant’Alessandro nelle zone carenti di clero oltre che tra gli emigrati orobici. Nei suoi primi anni di ministero, tra il 1954 e il 1965, don Sandro Dordi operò nel Polesine come curato, come direttore di una scuola professionale e come parroco. Aveva la sua “base” a Taglio di Donada (diocesi di Chioggia); ma si prodigava in tutte le località del circondario spostandosi... sui pedali: e così diventò popolare come “il prete della bicicletta”. Nel Polesine, per la sua bontà e generosità, lasciò un ricordo indelebile: tanto che il Comune di Taglio di Donada tra il 2011 e il 2012 decise di intitolargli una delle principali piazze del paese, collocando nella stessa un monumento che lo raffigura proprio in procinto di salire in sella. Nel 1966 don Sandro Dordì passò in Svizzera, tra gli emigranti bergamaschi. Nel 1980 partì per il Perù, dove si vide affidare la parrocchia di Santa, nella diocesi di Chimbote. La situazione là era allora molto complessa. Con la sua azione tra i poveri, con il suo impegno per una vera giustizia sociale, e con la sua predicazione del Vangelo, la Chiesa si trovò osteggiata dai movimenti “rivoluzionari” di matrice maoista, come “Sendero luminoso”. Alle minacce da parte di tali movimenti, seguirono gli attentati. Nell’estate del 1991 furono colpiti prima i due Frati polacchi e poche settimane più tardi don Sandro Dordi. Egli venne ucciso il 25 agosto, mentre stava uscendo da una chiesa dopo avervi celebrato funzioni. La tragica notizia arrivò subito a Bergamo e fu comunicata personalmente dal Vescovo mons. Giulio Oggioni durante il Pontificale in Duomo per la solennità del patrono Sant’Alessandro. In tutta la Bergamasca l’emozione fu intensa. Più tardi la salma di don Sandro venne portata in Italia e sepolta nel cimitero di Gromo San Marino. Con ogni probabilità, grazie anche alla disponibilità in tal senso manifestata dalla famiglia, dopo o in occasione della beatificazione, la salma del “sacerdote missionario martire” verrà ora riportata in Perù e lasciata là definitivamente. In un messaggio alla diocesi, il Vescovo mons. Francesco Beschi ha sottolineato il significato profondo del riconoscimento, con l’aureola, dell’opera di questo sacerdote missionario bergamasco. ALLA FINE DEL MESE L’ANNUALE CONVEGNO DEGLI IMPEGNATI NEL SETTORE Nel tempo attuale come è possibile realizzare il “mandato” missionario? Per il fine settimana tra sabato 28 febbraio e domenica 1° marzo sono in programma il 91° Convegno missionario diocesano e il 12° Convegno missionario diocesano dei ragazzi. È questa l’occasione nella quale si riflette sulla proiezione della Chiesa nel mondo e su quanto la comunità ecclesiale bergomense nel suo insieme fa e può fare sotto questo aspetto, nel solco di una tradizione che viene da molto lontano. Nel passato l’impostazione dell’appuntamento era molto diversa da quella attuale. Un pane grande, grande. Beati gli invitati alla Cena del Signore è il tema che è stato scelto in questo 2015. Nel pomeriggio di sabato 28 febbraio, tra le 14,45 e le 17, a Bergamo, in via Cavalieri di Vittorio Veneto 14, soprattutto gli adulti, sulla base di una relazione di don Cristiano Re, dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, e di testimonianze di persone direttamente impegnate nelle Missioni, verranno chiamati a far mente locale sul “grido della giustizia”, sull’importanza di essere “audaci, propositivi, carichi di fantasia” e di camminare per il mondo annunciando il Vangelo. Nel corso dell’intera giornata di domenica 1° marzo, presso l’Oratorio del Seminarino, non lontano dalla Cattedrale, in Bergamo Alta, adulti e ragazzi insieme parteciperanno ad una meditazione guidata da don Andrea Mangili, dell’Ufficio catechistico diocesano, sul tema della Cena del Signore come impegno per educare alla fede; ascolteranno poi testimonianze di missionari e il Vescovo mons. Francesco Beschi, che parlerà del “mandato missionario” e del come realizzarlo nella realtà attuale. L’auspicio è che anche da Nembro ci sia una partecipazione viva a questi appuntamenti. IL NEMBRO febbraio 2015 9 CRONACHE LUNEDÌ 9 MARZO ALL’AUDITORIUM PARROCCHIALE, NEL CONTESTO DEL “PROGETTO” PORTATO AVANTI DALLE ACLI Un ebreo e un palestinese parlano della situazione in Terra Santa Anche per il 2015, come in ogni anno da un po’ di tempo in qua, in questo periodo il Circolo Acli di Nembro, in adesione all’invito partito dalla sede provinciale del Movimento, ha deciso di dar seguito al Progetto Terra Santa iniziato nel 2009 e volto, da un lato, a far meglio conoscere in quali condizioni adesso si vive nella terra del Vangelo, e, dall’altro lato, a raccogliere aiuti da inviare nella zona medesima per far fronte agli innumerevoli bisogni là esistenti. L’iniziativa, in paese, viene portata avanti dalle Acli in collaborazione con la Parrocchia e con l’Oratorio di Nembro, con la Cooperativa Gherim, con la Biblioteca, con la Rete Radiè Resch e con il patrocinio del Comune. I mezzi finanziari che verranno messi insieme nei tre appuntamenti posti in programma, oltre che all’ospedale pediatrico Caritas Baby Hospital di Betlemme (destinatario di apporti già negli scorsi anni) verranno devoluti a beneficio dei profughi siriani e iracheni, delle scuole cristiane di Gaza, delle scuole materne per i bambini beduini. Fra le tre serate in calendario, la prima si configura di particolare interesse per una adeguata conoscenza della complessità della situazione attuale nella Terra Santa, dei gravi problemi che vi si trascinano, ma pure delle positività che stanno emergendo; è stata fissata per lunedì 9 marzo, alle ore 20,45, nell’auditorium parrocchiale “Giovanni XXIII”, attiguo alla plebana. Parleranno in tale occasione un ebreo, Rami Elhanan, e un palestinese, Wajeek Tomeezj, entrambi appartenenti all’associazione Parent’s Circle, formata da genitori ebrei e palestinesi, appunto, che hanno perso un loro figlio oppure un loro parente stretto in una azione di guerra o in qualche rappresaglia. Come si può intuire, ci sarà modo di ascoltare testimonianze di persone che hanno provato sulla propria pelle drammi e tragedie del Vicino Oriente. Sabato 21 marzo, alle ore 19,30, presso la sala “caminetto” all’Oratorio “San Filippo Neri”ci sarà una cena tipica bergamasca. Per la partecipazione sono richieste offerte minime di 15 euro per gli adulti e di 10 euro per i bambini. Le prenotazioni verranno accettate dal mercoledì 4 al mercoledì 18 marzo presso il servizio Patronato delle Acli nembresi (via Mazzini, 9): al mercoledì dalle ore 9 alle ore 11 e al venerdì dalle ore 19 alle ore 20; ci si potrà prenotare anche nella serata del 9 marzo. Venerdì 10 aprile, alle ore 20,45, presso la chiesa di Santa Maria si svolgerà un concerto con il complesso strumentale Il sottobosco, fondato e diretto dal flautista, clarinettista oltre che compositore Alberto Bonacina. Pure in questa circostanza verranno raccolte libere offerte da destinare alle finalità dianzi segnalate. L’auspicio dei promotori del “Progetto” è che tutti gli appuntamenti trovino una adeguata adesione, in modo che, almeno in parte, possano essere raggiunti gli obiettivi per i quali ormai da sei anni viene portata avanti l’iniziativa. GITA A VICENZA IL 19 APRILE Verranno accettate sino a venerdì 27 febbraio le iscrizioni alla gita che il Circolo Acli di Nembro, in collaborazione con quello di Prezzate, sta organizzando per domenica 19 aprile a Vicenza, con visita alla mostra Tutankhamon, Caravaggio, Van Gogh. Il programma dettagliato della giornata è disponibile presso il Circolo Acli in via Mazzini 9, aperto tutti i giorni dal martedì alla domenica, dalle 7 alle 12 e dalle 13,30 alle 18,30. Presso il servizio di Patronato annesso al Circolo si raccolgono le iscrizioni al mercoledì dalle 9 alle 11, al giovedì dalle 10 alle 11 e al venerdì dalle 19 alle 20 (tel. 035 523 877). La quota è stata fissata in 62 euro (acconto di 30 euro); per chi vuol prenotare anche il pranzo in un ristorante della città, è prevista un’aggiunta di 28 euro. Presso il Circolo si possono comunque avere tutte le informazioni ritenute utili. MARTEDÌ 10 MARZO AL “MODERNISSIMO” UN INCONTRO DI GRANDE RILEVANZA Un “viaggio” nelle “periferie” del mondo con la guida di Padre Giulio Albanese Una serata di cospicua rilevanza, organizzata congiuntamente dal Circolo A.C.L.I. di Nembro, dalla Parrocchia di San Martino e dalla Associazione Gherim è in calendario per martedì 10 marzo (inizio alle ore 20,30) al “Modernissimo”. Ne sarà protagonista – con un’introduzione ad opera dell’arciprete don Santino Nicoli – Padre Giulio Albanese, il quale presenterà il suo più recente libro: Alle periferie del mondo – La testimonianza cristiana al passo con Papa Francesco. Padre Giulio Albanese, nato a Roma nel 1959, missionario Comboniano, è anche scrittore e giornalista molto stimato e conosciuto per la sua competenza in tematiche concernenti in particolare l’Africa e il Sud del mondo. Ha fondato Missionary Service News Agency 10 IL NEMBRO febbraio 2015 (ora di livello internazionale). Collabora attivamente alla Radio Vaticana, ad Avvenire, a vari periodici a larga diffusione. Dal 2007 è docente di giornalismo alla “Gregoriana” di Roma; dal 2003 è Grande Ufficiale della Repubblica per meriti giornalistici. Le “periferie”, in tutte le accezioni del termine, tornano sovente nei discorsi e nei messaggi di Papa Francesco. Nel suo libro Padre Giulio Albanese (foto), ne parla a tutto campo, passando da quelle “sociali” e “urbane” delle grandi metropoli a quelle “esistenziali”; egli guarda al tutto nel contesto della profonda crisi economica e spirituale che caratterizza il tempo attuale. L’incontro al “Modernissimo” sarà l’occasione per “saperne davvero di più” su questioni di assoluta e coinvolgente attualità. VITA PARROCCHIALE PER TRASFORMARLA IN UN CENTRO DI SERVIZI Per la Casa di Riposo ora che cosa si farà? Resterà visitabile (negli orari di apertura del Municipio) sino alla fine di febbraio la mostra allestita nella sala del Consiglio comunale con gli elaborati pervenuti nell’ambito del concorso per la raccolta di idee in vista della trasformazione della Casa di Riposo di Nembro in un moderno Centro di Servizi sociali aperto ed inserito appieno nella vita della comunità. Nelle recenti settimane l’esposizione ha richiamato un notevole pubblico di semplici cittadini e di persone impegnate nello specifico settore. La rassegna, di fatto, è stata aperta subito dopo la manifestazione svoltasi nel pomeriggio di sabato 24 gennaio al “Modernissimo” per l’illustrazione dello svolgimento del concorso e poi la premiazione dei vincitori del medesimo; manifestazione che ha visto presente nella sala molta gente, a dimostrazione di quanto il problema sia rilevante, e sentito come tale. Durante l’incontro hanno parlato l’assessore comunale ai servizi sociali Giuseppe Birolini (sulla evoluzione della Casa di Riposo, come istituzione, di epoca in epoca), la direttrice della Casa di Riposo, Nicoletta Carnovali (sul perché di un bando per progettazioni nel senso sopra citato), Alberto Bertasa e Domenico Di Leo – responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune – (sui criteri che hanno guidato le valutazioni della Commissione – della quale hanno fatto parte – incaricata di giudicare le proposte pervenute). Si sono inoltre ascoltati gli interventi dell’arciprete di Nembro, don Santino Nicoli (sul “valore cristiano della Casa di Riposo”), del sindaco di Nembro, Claudio Cancelli (sul “ruolo pubblico” della Casa di Riposo), dell’attuale presidente della Casa di Riposo, Giuseppe Pezzotta sul “percorso” che ora dovrà essere seguito. E questa – «Ora che cosa accadrà?» – è anche la domanda che un po’ tutti si pongono. La risposta è ardua e complessa. Anzitutto va detto che l’attuale Consiglio direttivo ha ormai esaurito il proprio mandato. Il nuovo Consiglio (formato, per statuto, da tre membri nominati dall’Amministrazione comunale, da un membro designato dalle tre Parrocchie esistenti sul territorio di Nembro, da un membro scelto dai volontari organizzati operanti presso la Casa di Riposo), dovrebbe diventare operativo tra la fine di marzo e l’inizio di Ecco, nel disegno qui sopra, come potrebbe presentarsi, il Centro Diurno Integrato, secondo il progetto risultato vincitore nel concorso per la raccolta di idee in vista della trasformazione della Casa di Riposo attuale in un Centro di Servizi sociali. Nella foto in alto: il presidente della Casa di Riposo, Giuseppe Pezzotta, durante il suo intervento nel corso della manifestazione del 24 gennaio. Nella foto qui a sinistra: un momento delle premiazioni dei vincitori del concorso. aprile. Esso si troverà anzitutto di fronte al problema di come e dove trovare i mezzi finanziari per passare alla attuazione di quanto è stato messo in moto tenendo conto, naturalmente delle idee che sono venute alla luce (con il concorso) e che sono state molto apprezzate. Come già riferito nella scorsa edizione, tra i diciannove gruppi di progettisti e singoli progettisti che sono stati in gara, cinque sono stati premiati (con una graduatoria) e quattordici sono stati segnalati ex aequo. Il progetto firmato dall’architetto Remo Capitanio (quale rappresentante di un gruppo di tecnici) è stato privilegiato per come mette la Casa di Riposo in stretto rapporto con il territorio e le comunità e per l’uso degli spazi che ipotizza in forme in buona parte rispondenti alle esigenze prospettate nel bando di concorso. Al momento del lancio dell’intera operazione (sul finire del 2013) venne preventivato, per i tre lotti di lavori programmati, un investimento tra i 4 e i 5 milioni di euro. Il primo lotto dei lavori focalizza la creazione di un Centro diurno integrato per 25 utenti, il riassetto dell’insieme della assistenza domiciliare e dei servizi per pasti e trasporti, nonché l’ampliamento della fisioterapia a beneficio anche degli utenti esterni. Già queste realizzazioni richiederanno una notevole somma. È stato messo in preventivo un mutuo ventennale, i cui rimborsi andranno via via regolarmente onorati. La comunità nembrese nel suo complesso ha percepito l’importanza, quasi l’irrinunciabilità di quanto si intenda fare per rispondere adeguatamente alle esigenze che stanno sempre più emergendo dai mutamenti intervenuti e che continuano a prodursi negli assetti sociali nella articolazione delle fasce di età della popolazione, nella configurazione dei rapporti tra le persone, nella stessa struttura e quotidianità delle famiglie. Riuscirà – nell’attuale contingenza – la Comunità nembrese a dare un adeguato apporto con donazioni, con lasciti e anche con semplici offerte? Ecco un’altra domanda d’attualità in questo periodo. Intanto presso la Casa di Riposo è stata decisa l’apertura di un conto corrente per la raccolta dei contributi. Le coordinate del Conto bancario sono le seguenti: IBAN: IT73W0542853250000000005073, intestato a FONDAZIONE R.S.A. CASA DI RIPOSO NEMBRO O.N.L.U.S. Nei giorni scorsi sono già pervenute le prime elargizioni di somme, che sono apparse significative e che hanno indotto alla fiducia in sviluppi positivi. La presidenza e la direzione della Casa di Riposo sono sempre a disposizione per tutte le indicazioni e le informazioni a tale riguardo. IL NEMBRO febbraio 2015 11 CRONACHE VINCENZO CARRARA È STATO CONFERMATO ALLA GUIDA DEL GRUPPO LOCALE PER IL TRIENNIO 2015/17 Alpini: un nuovo Direttivo e tanti impegni (come sempre) Al termine della campagna per il tesseramento annuale (2015), il computo dei “bollini” staccati si è fermato, come nel 2014, a quota duecento, circa. Al numero dei soci effettivi vanno aggiunti una quarantina di “amici”. Totale: duecentoquaranta persone. Il risultato è stato ritenuto davvero buono, soprattutto alla luce del fatto che ogni anno, purtroppo, qualche vecio “va avanti” e che il servizio di leva obbligatorio è stato sospeso nell’agosto del 2004. In contemporanea al tesseramento, si è proceduto a rinnovare il Consiglio direttivo del Gruppo A.N.A. di Nembro per il triennio 2015-17. Ecco come esso risulta ora composto: capogruppo: Vincenzo Carrara; vice-capigruppo: Romano Ghilardi e Giuseppe Zenoni (unica new entry nel Consiglio); segretario: Mario Bernardi; alfiere: Pietro Moretti; consiglieri: Bonifacio Bergamelli, Luigi Cortinovis, Antonio Ardenghi, Rinaldo Ravasio, Germano Pellicioli, Claudio Manera. In una delle prime riunioni del Consiglio direttivo si è parlato AL “MODERNISSIMO” UNA SERATA DI RILEVANTE IMPORTANZA Quando a Nembro ci fu un’alluvione Per la serata del lunedì 23 febbraio (ore 20,30) al “Modernissimo”, con la vicesindaco arch. Candida Mignani, il consigliere comunale Gianni Comotti, l’ing. Claudio Merati e il dott. Amadio Poloni come relatori, è stata indetta una manifestazione per illustrare una “indagine sui reticoli idrici minori interferenti l’area urbanizzata di Nembro” (in pratica, par di capire, sui rischi collegabili ad acque che scorrono più o meno non incanalate sul territorio del paese). Il convegno è stato presentato con un titolo molto ad effetto: Luglio 1972: una valanga d’acqua e fango sull’abitato di Nembro. Domanda spontanea: «Che cosa accadde circa 43 anni fa?». La risposta, molto dettagliata si trova a pagina 3 dell’edizione dell’agosto di quell’anno de Il Nembro (il notiziario parrocchiale fatto in una certa maniera serve anche a questo). Nella notte tra il 10 e l’11 luglio 1972 un prolungato, violentissimo nubifragio colpì la zona di Gazzaniga, Cene, Comenduno (dove si ebbe pure un morto), Albino, Pradalunga, Selvino, causando danni complessivi per oltre tre miliardi di lire. Nembro, tutto sommato, fu fortunato, riportando danni valutati in oltre 300 milioni, a fronte del miliardo e 360 milioni di danni rilevati a Gazzaniga e del miliardo e 133 milioni di danni subiti da Alzano. In paese furono colpiti in particolare (con la perdita di lavorati, semilavorati e macchinari) l’Italtubetti (90 12 IL NEMBRO febbraio 2015 milioni di danni), la Sava Laminal (50 milioni), la Crespi (40 milioni). Presentarono denunce di danni (oltre a quasi tutte le industrie locali) anche sei tra commercianti e artigiani nonché sette cittadini privati. Si ebbero allagamenti in particolare nella zona del Crespi e del Lonzo, e smottamenti e frane un po’ ovunque, in particolare lungo le strade per Selvino e Lonno. Le aree più disagiate furono quelle verso Piazzo, e poi di via Cavour, via Manzoni, Piazza Tre Corone, via Oriolo, San Faustino. I danni alle opere pubbliche vennero valutati in 18 milioni. Ad Albino una tipografia, con un nembrese come contitolare, di fatto perse tutto; fu costretta a cambiare sede. Il disastro ebbe risonanza nazionale. Vennero aperte sottoscrizioni per aiutare i colpiti. Nembro, proprio perché si ritenne “fortunato” aderì a quella tra i Comuni della Valle Seriana con un contributo di 300 mila lire. La cronaca de Il Nembro era accompagnata da un corsivo intitolato: «Un “colpo” da meditare»; corsivo nel quale, in sostanza, si raccomandava una oculata gestione del territorio specialmente nelle zone collinari (in particolare, in presenza di urbanizzazioni) e nelle zone lungo il Serio. Nella foto: la pagina de Il Nembro del 1972 con la cronaca del disastro. delle iniziative da attuare nel 2015. Oltre alle attività annuali “ordinarie”, come ad esempio le collaborazioni per il Banco farmaceutico, il Banco alimentare, la Festa d’autunno, le varie castagnate, la raccolta di fondi per Telethon, si è deciso di ripristinare la Sagra alpina (dal 9 al 19 luglio) presso il Camporotondo. La tensostruttura verrà montata in loco già ai primi di maggio per rendere un servizio a coloro che desiderano allestire, in proprio, una festicciola o un momento conviviale all’interno del parco, ma al riparo da eventuali intemperie. In questo contesto, e sul piano generale, è stato auspicato che, affinché si possa meglio organizzare il flusso delle persone nella tensostruttura (oltre che per “buona educazione”), prima di occupare i tavoli, coloro che intendono usufruirne per propri incontri, lo chiedano, con un minimo di anticipo, agli Alpini, sempre presenti nel Camporotondo; Alpini che, come noto, hanno la loro sede proprio entro il Camporotondo e l’incarico della gestione del medesimo. Tra le attività “ordinarie” sono da includere anche la partecipazione all’Adunata nazionale del 15/16/17 maggio a L’Aquila, all’Adunata sezionale di settembre a Trescore, e ad altri momenti celebrativi. Al momento di preparare queste note, non era ancora stato stabilito il programma delle iniziative collegate al centenario della “grande guerra”. La cena sociale delle “penne nere” nembresi, svoltasi il 24 gennaio nel salone “Don Giuseppe Adobati” dell’Oratorio, ha visto la presenza di centosettanta persone. Tra loro c’erano l’arciprete di Nembro, don Santino Nicoli, il parroco di Lonno, don Roberto Zanini, il sindaco di Nembro, Claudio Cancelli, e il presidente della sezione di Bergamo dell’A.N.A. (Associazione nazionale alpini), Carlo Macalli. Vincenzo Carrara ha tracciato la relazione morale del triennio 2012-14; la Fanfara Alpina di Scanzorosciate ha allietato la serata suonando brani molto noti del suo vasto repertorio. Il ricavato della sottoscrizione a premi organizzata nell’ambito della cena è stato devoluto per sostenere l’acquisto delle nuove poltroncine del Teatro “San Filippo Neri” ora in fase di ristrutturazione. Nicoletta Carrara VITA PARROCCHIALE RICORDO DI EMILIO MARCASSOLI, CHE PER TRENT’ANNI SI È PRODIGATO PER IL NEMBRO Se ne è andato per sempre verso la vetta più alta L’anno scorso in questo periodo Emilio Marcassoli, con un caricato di seguire, gruppo di amici, era impegnato a preparare le celebrazioni per in particolare, alla il mezzo secolo della sottosezione di Nembro del Club Alpino Bolis, gli stampati e Italiano. Forse anche perché per un lustro (tra il 1991 e il 1996) la pubblicistica delera stato il presidente del sodalizio stesso, portandovi parecchie la Banca Popolare innovazioni organizzative e promozionali, egli appariva il più di Sondrio, egli si è motivato della troupe: un po’ per il suo temperamento: quando trovato, ad un certo decideva di fare una cosa, vi si applicava sempre a fondo; un po’ punto, tutto questo (tanto) per la passione che egli aveva sempre avuto per la mon- lavoro nello Studio tagna. Nato nel 1941 (il 15 ottobre), era uno dei ragazzi che don grafico personalmente avviato a Bergamo, come “ditta indiviGiuseppe Adobati, allora direttore dell’Oratorio, nei primi anni duale”, quando aveva 38 anni. Lo ha fatto crescere, tale “Studio”, ’50 portava d’estate a Mezzoldo. Emilio Marcassoli – cresciuto in trovando sempre nuove commissioni e una clientela via via più una famiglia con cinque figli (tre maschi e due femmine, una ampia; è riuscito a trasformarlo, dal 1987, nella Grafica e pubdelle quali fattasi suora) – da quelle vacanze, salendo in com- blicità Marcassoli srl, con sede prima a Bergamo e poi dal 1995 pagnia sentieri impervi, ha imparato il modo per affrontare a Nembro. È in questa “Grafica” che nasce ogni mese Il Nembro. adeguatamente anche la vita; scansando le insidie, cercando La dedizione alla famiglia (formata a 26 anni sposando Midi guardare avanti, e in alto, senza badare a fatiche e rinunce, riam e allietata nel giro di quattro anni dalla nascita di due figli) restando in buoni rapporti con tutti, dando una mano nelle ne- e la costante applicazione al proprio lavoro, non ha mai impedicessità, secondo le proprie possibilità. to a Emilio Marcassoli di seguire, oltre E così Emilio Marcassoli, quando ne ha agli impegni sociali (dei quali si è detavuto l’occasione, si è sempre prestato to), i rapporti personali con i suoi tanti in iniziative varie e in più settori della amici. Monsignor Gianluca Rota, che vita della comunità nembrese: amlo ha conosciuto da ragazzo, nell’omeministrazione comunale – nella quale lia della Messa dei suoi funerali (Messa è stato anche assessore –; organismi concelebrata con l’arciprete don Santiparrocchiali; gruppi sportivi (come la no Nicoli, con mons. Daniele Rota, col“David”, oltre al C.A.I.). Lo ha fatto con laboratore di una delle riviste curate la sua cordialità educata, con la sua nadalla “Grafica Marcassoli”, con don Giuturale signorilità, con l’apertura del suo seppe Belotti) ha detto di aver capito animo generoso, e pure con quella sua che “all’Emilio era successo qualcosa”, garbata, sottile ironia, capace di sdramquando ha cominciato a non arrivargli matizzare le situazioni ingarbugliate e nell’Ecuador – dove opera per un certo di portarle comunque a svilupparsi. In periodo ogni anno – Il Nembro, punquesta maniera Emilio Marcassoli per tualmente sempre inviatogli via interuna trentina di anni si è applicato punet dal suo “realizzatore grafico”. re nella preparazione “tecnica” – ma Dopo essere giunto all’età della non a quella soltanto – de Il Nembro. Vi pensione, ogni tanto, negli anni recenNelle foto: Emilio Marcassoli al suo tavolo di lavoro e ha messo la profonda esperienza ma- durante una gita in montagna. ti, Emilio Marcassoli “staccava la spina” turata crescendo “dalla gavetta” nel suo dalla sua “Grafica” (nella quale ha inse“mestiere”. Già a 14 anni lavorava come apprendista (mentre rito anche il figlio) per far qualche viaggio con la moglie o con frequentava anche le scuole serali) in una piccola tipografia del gli amici più stretti. La malattia che l’ha colpito è precipitata in paese. Con le medesime mansioni (“compositore” assemblatore poco tempo. Il 20 gennaio egli è partito per sempre verso la vetdi caratteri mobili presi da cassette) a 15 anni è entrato in uno ta più alta, lasciando nello sconcerto e nel più intenso rimpianto dei più importanti stabilimenti di stampa della Bergamasca, la anzitutto i suoi cari, ma anche i tanti che lo hanno conosciuto e Poligrafiche Bolis. A 26 anni, grazie alle intuizioni messe in luce gli hanno voluto bene. Un giorno, a un funerale, ascoltata una nel suo lavoro, in particolare nelle impaginazioni, è diventato musica in chiusura al rito, ha commentato: «Bella! Commovencapo del reparto compositori, collocandosi via via sempre più nei te!». Quella musica nella mattinata del 23 gennaio, nella plepanni del “proto”, cioè di colui che in una tipografia (così come bana di Nembro, l’hanno eseguita anche per lui prima del suo in un moderno laboratorio grafico) riceve e distribuisce a dovere ultimo viaggio verso il camposanto. Quella musica era la Ninna il “materiale” (testi e illustrazioni) in arrivo per essere trasformato nanna di Johannes Brahms. La tantissima gente intervenuta in pieghevoli, dépliants, riviste, libri. Nel suo settore Emilio all’estremo omaggio ad Emilio Marcassoli ha pregato: «L’eterno Marcassoli ha vissuto concretamente la “rivoluzione” che, in un riposo donagli, o Signore...». paio di decenni, ha portato al passaggio dalle modalità operaLa Parrocchia di Nembro, che ha avuto in Emilio Marcassoli tive rifacentesi, nella sostanza, ancora ai tempi di Giovanni Gu- un generoso e assiduo collaboratore, rinnova le più sentite contenberg, alla attuale videocomposizione, alla digitalizzazione. In- doglianze a tutti i suoi familiari e parenti. IL NEMBRO febbraio 2015 13 CRONACHE SU INIZIATIVA DEL C.I.F., IN SCENA AL “MODERNISSIMO” NEL POMERIGGIO DI DOMENICA 8 MARZO Nella Festa della donna musical con Renzo e Lucia È ormai diventato un impegno abituale per il C.I.F. di Nembro (Centro italiano femminile) quello dell’allestimento di un gioioso incontro, aperto a tutti, in occasione dell’annuale “Festa della donna”. Negli anni scorsi la sede è sempre stata all’Oratorio; o con il salone “Don Giuseppe Adobati” oppure con il Teatro “San Filippo Neri”. Alla luce del programma che si è proposto di attuare in questo 2015, data l’indisponibilità del “San Filippo Neri” (a causa dei lavori in corso per l’ammodernamento della sala), il C.I.F. nembrese, stavolta, ha optato per l’auditorium “Modernissimo”: e qui alle ore 15 di domenica 8 marzo (proprio nella data della “Festa della donna”) andrà in scena un musical intitolato Renzo e Lucia, spusàs o spusàs mia. Ad interpretare la commedia musicale scritta (con il supporto di brani di autori vari) da Fabrizio Dettamanti (che si è occupato anche della regia dello spettacolo) saranno i componenti la compagnia stabile denominata Il Teatro del Gioppino, i quali, con le loro esibizioni, sono stati applauditi già in varie località. Per l’ingresso è stato chiesto un contributo di 5 euro per gli adulti; l’entrata sarà libera e gratuita per bambini fino a 10 anni. L’evento è stato pensato come un’occasione per riunire giovani e meno giovani in allegria. Non mancheranno una gustosa merenda e il sorteggio di pregevoli premi. Si confida in una folta affluenza. In occasione della Giornata per la vita, svoltasi tra sabato 31 gennaio e domenica 1° febbraio, con la messa a disposizione di primule agli ingressi delle chiese negli orari delle Messe festive e prefestive, le aderenti al C.I.F., affiancate alle aderenti dell’Azione Cattolica, hanno raccolto in libere offerte 1.640 euro, che, come annunciato nello scorso mese, sono stati devoluti alla base di Alzano Lombardo del Centro di aiuto alla vita per il sostegno alle donne in difficoltà nel portare avanti la propria maternità. Nella propria sede in via Carso, il C.I.F. prosegue il suo consueto servizio di raccolta e di ridistribuzione ai bisognosi di cose e oggetti soprattutto per bambini piccoli, di carrozzine, lettini e indumenti in buono stato o biancheria. La sede è aperta ogni martedì mattina dalle ore 9 alle ore 11,30 e ogni ultimo sabato del mese dalle ore 9,30 alle ore 11. Si ringraziano quanti vorranno sostenere quest’opera, che si rivela via via più importante nel periodo attuale di diffusa difficoltà. GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO RIPRENDE IL “PROGETTO SALUTE” Incontri con consigli per “invecchiare sani” In questo periodo ritro in Biblioteca verranno prendono gli incontri del illustrate le diverse forme di Progetto salute 2014/15, demenza senile e si daranno portati avanti a Nembro, indicazioni su come ricononel contesto della Rete Città scerle sin dai primi sintomi, Fondazione R.S.A. sane, dal Comune, dalla Bisu come rallentarne il decorCasa di Riposo Nembro blioteca, da Bergamo sanità, so e, specialmente, su quello dal Centro Diurno Anziani e che è possibile ed opportuno dalla Casa di Riposo. Presso fare per prevenirle. A questo la Biblioteca di Piazza Itariguardo si è ormai constatalia, giovedì 26 febbraio alle to che contano molto lo stiore 16, la dottoressa Sara le di vita, l’alimentazione, Fascendini, geriatra presso il l’attività fisica, l’impegno nel Centro Anziani Nembro Centro eccellenza Alzheimer leggere e nello scrivere, nel di Gazzaniga, parlerà delle demenze seni- cercar di imparare cose nuove, nel prodili, rimarcando nella prevenzione l’arma garsi in tutto quello che aiuta a mantenepiù preziosa per combatterle. Con la locu- re in attività il cervello. Contano assai pure zione “demenze senili” si fa riferimento a i rapporti sociali: e questo (dei rapporti patologie che si affacciano... ad una certa sociali) è un problema grosso in una socieetà e che portano al declino delle fun- tà che tende sempre di più ad emarginare zioni del cervello sino a togliere ad una ed a lasciare soli gli anziani. L’allungapersona la capacità di svolgere le normali mento della vita media di uomini e donne attività quotidiane. Nel corso dell’incon- è certamente una delle maggiori conquiste dell’era recente. Ma essa rischia di risultare inutile – e comunque non messa In Biblioteca “Donn Art” con quadri, letture e musica a frutto – se non si fa tutto il possibile per aiutare chi sta andando avanti negli anni In coincidenza con la ricorrenza dell’8 marzo la Convenzione delle donne di ad “invecchiare bene e ad invecchiare saNembro ha messo in cantiere, presso la Biblioteca di Piazza Italia, un evento che no”, come dice lo slogan del Progetto salusi svilupperà in due fasi con il titolo Donn Art, voci e colori in mostra. Nella serata te di questo 2014/15. Il “Progetto”, come di venerdì 6 marzo, alle ore 20,30, nella “sala verde” della Biblioteca di Piazza noto, è stato articolato in cinque incontri. Italia, sarà inaugurata una mostra d’arte con dipinti di Maria Teresa Conti, Maura Nei prossimi mesi si parlerà degli infortuForzanini, Jennifer Gandossi, Rita Gherardi, Alessandra Maver, Valentina Persico, ni domestici (argomento messo in calenLaura Pietra, Alfa Pietra. L’esposizione rimarrà allestita sino al 21 marzo, visidario per marzo) e poi dell’alimentazione tabile negli orari consueti dell’apertura del Palazzo di Piazza Italia. A corollario (tema in programma per aprile). Nel mese dell’inaugurazione della rassegna di quadri, nella stessa serata del 6 marzo, ci sarà di maggio si sta pensando di organizzare un récital durante il quale Davide Boni e Sara Pesce leggeranno lettere d’amore una “passeggiata salutare” sul territorio con l’accompagnamento musicale di Federica Bertocchi, Cristina Gregis, Federico nembrese. Le date di tali appuntamenti Pezzotta e Guido Tacchini. verranno pubblicate prossimamente. 14 IL NEMBRO febbraio 2015 VITA PARROCCHIALE LE ATTIVITÀ DIDATTICHE ALLA “CRESPI-ZILIOLI” Una... panetteria nella scuola Tra la fine del mese di gennaio e l’inizio di quello di febbraio gli alunni della scuola dell’infanzia Crespi-Zilioli si sono trasformati in mini-fornai. Secondo quanto previsto dal piano didattico Unico, bello e ricco come il pane (del quale più volte si è riferito su queste pagine), i piccoli hanno assistito, attentissimi, nel salone della scuola, alla dimostrazione di come si prepara il pane. Anche attraverso le pagine de Il Nembro, la direttrice suor Nicoletta Bosio e le insegnanti desiderano ringraziare i titolari del panificio Voglia di pane e del Panificio Cuminetti per la preziosa collaborazione. Sull’onda e a coronamento della dimostrazione, i “grandi” sono stati accompagnati al laboratorio del panificio Voglia di pane; successivamente, essi con i compagni più piccoli, a scuola, si sono messi all’opera con... “buonissimi” risultati nelle vesti, appunto, di... mini-fornai. A breve si comincerà pure a parlare di sentimenti. Il pane è composto da fa- Nelle foto: sopra, bambini della “Crespi-Zilioli” mentre assistono alla preparazione del pane da parte del signor Mario, della panetteria Cuminetti; a sinistra, un momento della visita nel laboratorio del panificio “Voglia di pane”. rina e acqua. Le persone sono costituite dal corpo e dai sentimenti. Attraverso il parallelismo acqua/sentimenti, e tramite, come sempre, il gioco e le attività laboratoriali, le insegnanti porteranno i bambini alla scoperta di come i sentimenti possano trasformare il corpo. In particolare si parlerà di amore e di rabbia. L’amore porta il sorriso sul viso delle persone, le arrabbiature causano il broncio. Con la consueta attenzione e sensibilità le maestre sapranno tradurre in concreto, in mo- COSTUMI DI CARNEVALE CERCANSI (in dono) Alla scuola dell’infanzia Crespi-Zilioli si sta pensando di riattivare, nel 2016, il servizio di noleggio dei costumi di carnevale per bambini. Quelli attualmente a disposizione della scuola sono pochi e piuttosto datati. Chiunque ha nell’armadio o nel ripostiglio vestiti di carnevale inutilizzati farà un gesto assai apprezzato donandoli alla “materna” di via Roma. Gli indumenti, in buono stato e puliti, possono essere consegnati direttamente alla direttrice suor Nicoletta Bosio. Un grazie anticipato va a quanti aderiranno all’invito. A MARZO TRE INCONTRI PER I GENITORI A marzo, dopo una pausa di tre mesi, riprenderanno gli incontri di formazione per i genitori della scuola dell’infanzia Crespi-Zilioli. Ne sono stati messi in calendario tre, due serali e uno pomeridiano. Ecco le date e gli argomenti che verranno trattati: giovedì 5 marzo ore 20,30, Rabbia e comportamenti “aggressivi” nei bambini; giovedì 19 marzo ore 14,30, Come promuovere l’intuito, la curiosità e l’intelligenza del bambino; giovedì 26 marzo ore 20,30, La Pasqua di Gesù: io ci credo e tu? Si può ancora essere cristiani?. Si confida in una folta partecipazione. do coerente con l’età dei loro alunni, un argomento astratto quale è quello, nel caso specifico, dei sentimenti. Per venerdì 13 febbraio, i bambini sono stati invitati a presentarsi alla “materna” in maschera; nella stessa giornata è stato, per loro, fissato lo spettacolo di burattini proposto da Virginio Baccanelli e intitolato Gioppino e la strega Maccherona; spettacolo offerto dal Comitato dei genitori, al quale vanno tanti, tanti ringraziamenti. Al rientro dalla vacanza di Carnevale, mercoledì 18 febbraio, giorno delle Sacre Ceneri, ha preso avvio il progetto di Quaresima Una tavola per... Partendo dalla lettura commentata di un brano del Vangelo, settimanalmente, sino a Pasqua verrà sviluppato uno dei seguenti temi: Una tavola per condividere; Una tavola per offrire; Una tavola inondata di Luce; Una tavola per Gesù. I quattro brani di Vangelo prescelti e collegati ai temi sono rispettivamente quelli riguardanti: le nozze di Cana, la storia di Zaccheo, il padre misericordioso, l’ultima Cena. In uno spazio adeguato della scuola verrà pure predisposta una tavola che sarà allestita progressivamente con il “simbolo” inerente al tema della settimana: la tovaglia, i piatti, le vivande, il pane e il vino. Questa tavola, in sostanza, andrà a rapportarsi alla Pasqua come il presepio si rapporta al Natale. Tutto ciò, ovviamente, ha lo scopo di scandire il tempo quaresimale e di preparare i bambini, in modo semplice, concreto e al contempo altamente significativo, alla festa della Risurrezione del Nicoletta Carrara Signore. IL NEMBRO febbraio 2015 15 GIOVANI IN CARRIERA MICHELE CANCELLI SI È LAUREATO ALLA “BOCCONI” DI MILANO; HA PERFEZIONATO LA SUA PREPARAZIONE IN INGHILTERRA E NEGLI STATI UNITI Un nembrese nel cuore di Londra (e nel mondo dell’alta finanza) Chi, occasionalQuale è stato, e mente o per qualche dove, il suo debutto interesse personale, nel mondo del lavoro? ascolta alla radio, in «Alla sede lonparticolare su Radioudinese di Goldman no oppure su Radio24, Sachs, nella Divisione le rubriche, in vari moche opera sui mercati menti delle giornate finanziari». lavorative, riservate Come è stato l’atal mondo degli affari, teggiamento dei suoi alle news dell’econofamiliari di fronte ai mia e della finanza, a suoi orientamenti? “come vanno le Borse” «La mia famiglia (nelle loro oscillazioni mi ha sempre supporpiù o meno legate alle tato ed incoraggiato privicende politiche interma negli studi e poi ha nazionali, alla diffusioappoggiato le mie scelte ne di dati e “rapporti” lavorative, alla luce delsull’andamento di sole opportunità connesNelle foto: Michele Cancelli, 27 anni, figlio primogenito del sindaco Claudio Cancelli, nel cietà e di comparti del suo studio e in alcune vie della capitale inglese. se a questa esperienza “mercato”), può avere per il mio futuro». e farsi abbastanza facilmente un’idea del e Finanza alla “Bocconi” di Milano e alIn sintesi può spiegare quale è atcontesto nel quale vive e lavora Michele la Wharton School di Philadelphia, negli tualmente la sua giornata-tipo? Cancelli. Egli è nato dell’inizio del 1988; Stati Uniti. Ha poi ottenuto la laurea spe«La mia giornata lavorativa inizia, in ha da poco compiuto i 27 anni. È il figlio cialistica in Quantitative Finance ancora genere, abbastanza presto, verso le 7 del primogenito del sindaco di Nembro, Clau- alla “Bocconi”, spostandosi però frequen- mattino, con le riunioni operative che predio Cancelli, ed ha un fratello minore, temente – nel medesimo periodo – per cedono l’apertura dei mercati finanziari Tommaso, nato nel 1991 che sta comple- corsi vari a Londra e altrove. Proprio, a europei dopo la chiusura di quelli asiatitando gli studi di architettura a Glasgow, Londra, dove ha cominciato ad immetter- ci. La giornata procede intensamente con in Scozia. Proprio da un occasionale col- si nella professione, ha avuto l’opportuni- un picco nel primissimo pomeriggio (ora loquio con il sindaco, al ritorno, con la tà di andar a conoscere la realtà anche di locale), quando, di solito, arrivano i vari moglie, da un rapido viaggio negli Stati Wall Street, a New York, e l’ambiente dei comunicati, con i dati macroeconomici Uniti per far visita al figlio maggiore là “grandi investitori” internazionali. Ora la aggiornati, dagli Stati Uniti. Verso sera ci impegnato in un corso di aggiornamento base del suo lavoro è la capitale inglese. si dedica più particolarmente all’analisi Ecco, comunque, professionale, è nata l’idea di questa serie delle diverse situazioni di note sui giovani nembresi in carriera. nella sostanza, il “botta e alla modellistica maMichele Cancelli doveva essere il primo e risposta” scambiato tematica». degli “intervistati”. Di fatto, proprio per la con Michele Cancelli. Dove lei lavora, ci Che cosa l’ha porsua attività, che lo porta a spostarsi fresono altri italiani? Se quentemente e che gli consente di rien- tata a lavorare all’esì, siete in contatto? trare a casa solo sporadicamente – ogni stero? «Sì, non moltissi«Ho cominciato tre o quattro mesi – non è stato agevole mi, ma ci sono anche “contattarlo”. Anche di recente è stato in a vivere, per qualche altri italiani. Ci mandiverse grandi città europee; a Nembro lo periodo, fuori dall’Itateniamo in contatto si è visto per pochi giorni nel periodo na- lia nell’estate del 2011, anche per ragioni di talizio. Comunque, ad un certo momento, e poi, in continuità, lavoro, oltre che per l’occasione per “quattro chiacchiere” è ca- dal gennaio del 2012. trascorrere insieme il pitata. E la sintesi del colloquio è riporta- A Londra ho ricevuto tempo libero». un’offerta di lavoro da ta qui di seguito. Come giudica l’eMichele Cancelli, dopo le “primarie” parte di una banca d’afsperienza che sta via Nembro, si è diplomato al Liceo scienti- fari americana, proprio vendo? fico “Amaldi” ad Alzano. Ha sempre avuto nell’estate del 2011. So«Molto positivanella matematica la sua “materia forte”, no riuscito a superare le mente. Mi dà soddisfacoltivata anche con passione. Ha conse- prove di una selezione zioni, anche se è parecguito la laurea triennale in Economia piuttosto impegnativa». chio impegnativa. Mi 16 IL NEMBRO febbraio 2015 GIOVANI IN CARRIERA rendo conto di trovarmi in una posizione privilegiata. Lavoro e collaboro con colleghi giovani, assai preparati, che provengono da ogni parte del mondo. Con loro c’è modo di confrontarsi, anche a proposito dei diversi stili di vita, delle diverse abitudini». Come partecipa alla vita locale? Quali sono le differenze rispetto all’Italia, alle nostre situazioni? «Durante la settimana, come ho spiegato, sono abbastanza preso dal lavoro. Generalmente mi incontro ed esco con gli amici nei fine-settimana. Rispetto all’Italia, e in particolare rispetto alla realtà nella quale sono cresciuto, le differenze sono tante. A Londra non c’è... l’aria di paese. C’è però il grande vantaggio di scoprire ogni giorno cose nuove. Londra è una città molto bella e dinamica, cosmopolita. Offre parecchie occasioni, oltre che di impegno professionale, anche di arricchimento culturale, nonché di svago. Certo, Londra è pure una città piuttosto cara, nel senso che può essere difficile viverci se non si ha un buon posto di lavoro». In fatto di preparazione specifica, come si è trovato rispetto ai coetanei di altri Paesi? «Molto bene, nel senso che noi giovani italiani possiamo reggere abbastanza agevolmente il confronto con i coetanei sia a livello europeo sia a livello più vasto, mondiale. Sul piano europeo i nostri maggiori “competitori” (chiamiamoli così) sono i laureati francesi e tedeschi e quelli che escono dalle “storiche” università inglesi di Cambridge e di Oxford. L’Italia, a chi segue con impegno l’itinerario delle scuole superiori e poi i corsi universitari, dà una preparazione teorica sicuramente di buon livello, completa. I giovani italiani hanno così la possibilità, per certi aspetti, di essere maggiormente “innovativi” rispetto ai coetanei che già nelle scuole medie superiori sono portati a concentrarsi maggiormente sulle applicazioni pratiche delle varie discipline, piuttosto che sugli aspetti teorici». Quali valutazioni o giudizi ha colto sull’Italia e sugli italiani? «A Londra vivono e lavorano moltissimi italiani. Parecchi sono impegnati in ristoranti o bar. Queste persone, a volte, sono viste come lavoratori che si trovano in posti che potrebbero essere occupati da altri, del posto. Ma niente di particolare. Nella mia breve esperienza negli Stati Uniti ho avuto l’impressione che là, gli Italiani, si trovino meglio. Per il resto, sul piano generale, in parecchi ambienti resistono i soliti stereotipi che riguardano l’italiano medio. Il nostro è percepito come un Paese con non poche difficoltà, piuttosto... disorganizzato, non efficiente in vari settori, ma pure come un Paese molto ricco di Storia, di cultura, di opere d’arte, di luoghi incantevoli: insomma, una meta ideale per il turismo». Nel mondo del lavoro e nella società in generale, quale spazio viene lasciato ai giovani in Inghilterra? «I giovani hanno moltissimo spazio. La situazione inglese, sotto tale aspetto, è parecchio diversa da quella italiana. Da noi, in Italia, i giovani faticano assai a farsi strada e ad esprimere al meglio le proprie capacità e potenzialità». Secondo lei, in che cosa dovrebbe cambiare l’Italia per mettersi maggiormente al passo con i tempi attuali? «Purtroppo mi trovo ad avere una visione piuttosto negativa a proposito del futuro dell’Italia. Credo che essa abbia ormai da tempo perso il treno delle società moderne più avanzate. Molte, a mio parere, sarebbero le innovazioni da introdurre da noi. Ne cito una: la creazione di un mondo del lavoro maggiormente stimolante, competitivo (a tutti i livelli), più attento al merito, con retribuzioni adeguate; specialmente in grado di evitare la fuga dei giovani all’estero. A questi giovani il nostro Stato “paga” istruzione e servizi sociali e sanitari nei loro primi vent’anni; ma questo “investimento” poi, con la situazione attuale, finisce per andare a... beneficio di altri Paesi, di quelli nei quali tanti giovani italiani vanno ad impegnarsi nel mondo produttivo». Ai suoi coetanei, e ai ragazzi più giovani, consiglierebbe di spostarsi all’estero? «Finché la situazione in Italia rimane così, la mia risposta è scontata... ma già i dati parlano chiaro». Si fa abbastanza, in Italia, per la preparazione, a tutti i livelli, delle nuove generazioni? «Per la preparazione in generale, per la formazione, dico di sì. L’ho già accennato. Il problema, come ho spiegato, sta nel trovare poi un adeguato sbocco al percorso formativo messo in atto». Lavoro e carriera a parte, dia un voto alla qualità della vita in Inghilterra. «La qualità della vita e delle relazioni umane in generale, a mio modo di vedere, in Inghilterra è inferiore a quella italiana. La differenza deriva principalmente dalla diversità dei rapporti tra le persone; rapporti che, soprattutto nelle grandi città, tendono sempre di più a diventare “veloci”, troppo fuggevoli e superficiali. E poi, specialmente per noi italiani, la cucina, il cibo inglese... alimentano tanto la nostalgia di quelli di casa nostra». IL NEMBRO febbraio 2015 17 CRONACHE ANCHE QUEST’ANNO IL CORSO DI INFORMATICA TENUTO DAGLI ALUNNI DELL’“ENEA TALPINO” A BENEFICIO DEGLI ADULTI Anziani e ragazzi “alleati” nella caccia ai segreti del pc Anche tra le persone non più giovani, già ritiratesi dal mondo del lavoro, tra le casalinghe di una certa età, in quest’era che sta facendosi sempre più “digitale” si accentua la necessità di “saperne di più” sulle moderne tecnologie e, quindi, cresce il desiderio di possedere le nozioni che servono per usare il pc (personal computer), per scrivere e spedire una lettera via e-mail, per entrare nella Rete e pescarvi quelle notizie di Storia, di letteratura, di ogni genere che in essa abbondano, oltre che per ricevere news (come adesso si dice), e persino per cogliere occasioni di viaggi e programmarsi vacanze. Anche per andar incontro a questa esigenza ed emergenza, da tempo avvertita via via a più ampio raggio, qualche anno fa, su iniziativa del Consiglio comunale dei ragazzi, tra gli alunni delle medie dell’istituto comprensivo “Enea Talpino” è nata ed è stata concretizzata l’idea di mettersi a disposizione degli adulti per insegnare loro i “segreti” della avanzata digitalizzazione, per entrare, insomma, a pieno titolo, nel regno di Internet. L’offerta (di insegnamento) ha subito trovato una “domanda” superiore alle... risorse mobilitabili. In altre parole, si è rapidamente formata una lista di adulti in attesa di farsi, davanti al pc, “allievi” dei ragazzi. È capitato così pure per la “scuola di informatica” anche quest’anno varata dal Consiglio comunale dei ragazzi, articolata in cinque incontri (ogni venerdì, dalle 14,30 alle ore 16, nella Biblioteca di Piazza Italia) con inizio dal 30 gennaio e conclusione alla fine del corrente mese di febbraio. Per gli allievi (con i capelli più o meno argentei) che sono riusciti ad avere i dieci posti previsti dal “progetto”, si è formato un “corpo insegnante” con dieci ragazzi, dei quali sei provenienti dal gruppo “docente” dello scorso anno e quattro impegnati ora come “matricole in cattedra”. Tutti questi ragazzi appaiono molto motivati, premurosi, bravi nel rendere semplice, o quasi, quello che per i loro speciali “allievi” abbastanza spesso non lo è affatto. Nicolò Maggi, Simone Piantoni, Gaia Cotti, Fabio Tomassoni, Francesco Tombini, Filippo Ghilardi, Riccardo Silva, Davide Acerbis, 18 IL NEMBRO febbraio 2015 Due istantanee colte in Biblioteca durante il corso. Raffaele Lenzi, Martina di Bacco sono i nomi e i cognomi dei “prof” in questo periodo all’opera, in Biblioteca. I dieci adulti sono assai contenti di apprendere le modernità dai ragazzi; e sono loro grati. Al corso è in atto un passaggio di conoscen- ze dalla generazione verde a quella che non lo è più, e (anche) di esperienze dalla generazione “matura” a quella “in fiore”. Il tutto avviene in un clima di cordialità, di reciproca comprensione, di condivisione assai significativo. T.B. DALLA “GIORNATA DELLA MEMORIA” AL “GIORNO DEL RICORDO” Quel filo tra due date In concomitanza con le annuali celebrazioni della “Giornata della memoria” (27 gennaio, in omaggio alle vittime della Shoah e delle persecuzioni nazifasciste) e del “Giorno del ricordo” (10 febbraio, in omaggio alle vittime delle foibe e dell’esodo istriano-dalmata) gli alunni delle classi 3ªD e 3ªE della Media “Enea Talpino”, coordinati dalla professoressa Annalisa Zaccarelli, hanno allestito nella Biblioteca di Piazza Italia una mostra con i materiali frutto delle ricerche e dei laboratorî svolti nella scuola negli anni più recenti sulle vicende rievocate. L’esposizione (per la quale i ragazzi si sono prestati anche come “guide” per i visitatori) ha destato notevole interesse e ha trovato molti apprezzamenti positivi. Va sottolineato l’impegno con il quale gli alunni delle due classi si sono prodigati per il buon esito dell’iniziativa attuatasi, appunto, tra martedì 27 gennaio e martedì 10 febbraio. Come noto, le due “Giornate”, in Italia sono state istituite (in fasi successive) agli inizi di questo secolo XXI. Nelle foto: due scorci dell’esposizione. CRONACHE PER LA PIOGGIA NIENTE SFILATA LA DOMENICA; DOPPIA FESTA NEL SALONE ADOBATI Gli… scherzi di Carnevale «A Carnevale... ogni scherzo vale»: in questo 2015 anche il tempo (nel senso meteorologico) ha pensato di mettere in pratica il vecchio proverbio. Ha offer- Il 2 marzo al “Bazar” La musica di Theresin Al “Bazar della musica”, la serata di lunedì 2 marzo, nella consueta sede presso le scuole medie “Enea Talpino”, sarà dedicata alla proiezione (con commento in italiano di Alberto Maggi) di un documento cecoslovacco intitolato La musica di Theresin, che parla del concentramento di artisti e musicisti ebrei nella città di Terezinstadt, da dove venivano poi portati nei campi di sterminio: un documento, dunque, che induce a riflettere. to pioggia in gran quantità domenica 15 febbraio, quando era in programma la sfilata lungo tutto il paese; ha fatto uscire il sole martedì 17 febbraio, quando la “superanimazione” era stabilita al coperto. La grande sfilata è saltata. Ma tutti i preparativi per approntare costumi di Paperino, Paperina, Paperone, delle varie “bande”, non sono andati in fumo. Le grandi feste si sono svolte nel salone “Don Giuseppe Adobati”, dove, oltre a giochi e ad animazioni di ogni tipo, c’erano anche leccornie varie da gustare e si potevano... combinare tanti piccoli scherzi tra amici. “Carnevale a Paperopoli”, in poche parole, è andato regolarmente in scena, senza farsi condizionare dalle bizze e dagli... scherzi del tempo. I bambini, gli adolescenti e anche gli adulti che hanno preso parte ai due appuntamenti, sono apparsi tutti più che soddisfatti. IL NEMBRO febbraio 2015 19 CRONACHE Il Festival di San Nicola Era il pomeriggio del 14 febbraio, ricorrenza di San Valentino, festa degli innamorati; era l’ultimo sabato del periodo di Carnevale; in quello stesso giorno si concludeva il Festival di Sanremo. Nel salone/teatro della Casa di Riposo era stata messa in cartellone la tredicesima manifestazione denominata La Corrida, nel ricordo della parata di “dilettanti allo sbaraglio” per tanti anni condotta da Corrado (Mantoni). La kermesse musicalcanora si è avviata nell’ora stabilita. Ma di fronte all’atmosfera creatasi nella sala, innanzi agli sgargianti costumi indossati dai protagonisti e, inoltre, al brio della conduttrice, con il pensiero a quanto stava andando in porto sulla riviera ligure, 20 IL NEMBRO febbraio 2015 qualcuno ha proposto di chiamare l’evento 2015 non più Corrida ma Festival di San Nicola. E come tale esso si è sviluppato. Le canzoni non erano nuove (come a Sanremo); anzi, avevano una certa età (come gli ospiti dell’istituzione che costituivano il pubblico); però erano belle, coinvolgenti, tanto che, insieme con le “ugole” via via proponentesi al microfono, le canticchiavano un po’ tutti. Ad un certo momento è comparsa persino una improbabile “Mina” per eseguire Grande, grande, grande e Tintarella di luna. Alle sue prime note (eseguite bene) s’è capito che in quel momento la “tigre di Cremona” era chissà dove. Gli applausi tuttavia sono stati tanti: per i cantanti, per i gruppi, per l’orchestra, CRONACHE per il Coro Saranno famosi (che adesso dovrebbe cominciare a chiamarsi Siamo famosi), per i volontari del Gruppo Incontro, per il Servizio di animazione, per tutti coloro, insomma, che si sono attivati per dar vita ad un momento di vera allegria entro la Casa di Riposo: dove ci si augura che in questo periodo di Quaresima si facciano più numerose le visite, come occasioni di attenzione e di vicinanza a persone che accolgono sempre con gioia chi arriva a scambiar con loro qualche parola, a parlare del più e del meno, dei tempi attuali e di quelli che furono. Presso la Casa si accolgono sempre a braccia aperte i nuovi volontari. Per quanti si prodigano, si stanno svolgendo corsi di formazione. Dai Soci Sostenitori donato un letto alla Casa di Riposo Neppure nel 2014 i “Soci sostenitori” hanno tralasciato di attestare la loro concreta vicinanza alla Casa di Riposo. Hanno infatti donato all’istituzione un letto manovrabile elettronicamente, che sarà utilizzato per migliorare il servizio ai degenti che hanno bisogno di una particolare assistenza. I mezzi necessari per l’acquisto del letto sono stati raccolti con il gazebo, in cinque occasioni, allestito il giovedì, in coincidenza con il mercato; con sottoscrizioni e con iniziative varie. I “Soci sostenitori” ringraziano quanti li hanno aiutati a realizzare, anche stavolta, il loro progetto, e si augurano di poter andare avanti, con l’apporto di tutti, anche nel futuro in questo loro impegno. IL NEMBRO febbraio 2015 21 22 IL NEMBRO febbraio 2015 CRONACHE IL PROGETTO “THOR” ANDRÀ IN ATTUAZIONE SE TUTTI I COMUNI DEL COMPRENSORIO DIRANNO SÌ Videosorveglianza sull’intera Val Seriana con un vasto sistema di telecamere? Si chiama Thor, dal nome di un nume nel quale hanno molta fiducia gli Scandinavi. È un progetto per un vasto sistema di videosorveglianza – unico a livello nazionale – volto ad innalzare (in questi tempi che presentano sempre più “insidie” di vario tipo) il livello di sicurezza e di controllo su tutto il territorio cha va da Ranica a Valbondione. Esso prevede la installazione di una quarantina di telecamere di grande potenza sul perimetro del comprensorio citato (in pratica, tutta la Valle Seriana). Le apparecchiature dovrebbero essere collocate, in particolare, in corrispondenza di tutti i principali varchi viari, in entrata ed in uscita, oltre che in diversi punti strategici, per... tenere d’occhio i veicoli in transito (mediante la “lettura delle targhe”) ed identificare quelli che risultano rubati o comunque rientranti nell’interesse dell’autorità giudiziaria per accertamenti o indagini di ogni tipo. Le rilevazioni potranno essere utilizzate, inoltre, per analisi statistiche del traffico in generale anche in vista di interventi migliorativi della circolazione stradale. Sul progetto Thor si sta lavorando da circa cinque anni. Dopo essere stato sottoposto al vaglio preventivo da parte della Prefettura di Bergamo e ad una attenta ricognizione di tutti i costi (di installazione e di gestione), esso è stato approvato il 22 dicembre scorso dall’ente che lo ha concepito sotto la presidenza di Albero Bigoni, sindaco di Ardesio, ossia dalla Comunità Montana Valle Seriana; alla riunione del sì all’iniziativa erano presenti i rappresentanti di 30 dei 38 Comuni facenti parte della Comunità. Proprio la Comunità ha stanziato i poco più di 435 mila euro necessari per la messa in opera del sistema di videosorveglianza progettato e per la sua manutenzione sino alla fine del 2016; dopo tale data gli 85.000 euro necessari ogni anno per la manutenzione saranno ripartiti e messi a carico dei 38 Comuni, in rapporto al numero dei loro rispettivi abitanti. L’intera operazione è stata commissionata (per 15.500 euro) all’ing. Livio Fratus di Trescore Balneario. Perché il sistema di videosorveglianza possa entrare effettivamente in funzione è richiesto il sì di tutti i 38 Comuni aderenti alla Comunità Montana Valle Seriana. Se alcuni, o anche uno solo, diranno no, tutti i fondi per esso previsti confluiranno nel fondo per le opere di prevenzione del dissesto idrogeologico, sommandosi ai 980 mila euro a tale riguardo già stanziati dalla Comunità Montana Valle Seriana alla fine del 2014. Fino ad ora il progetto Thor è stato preso in esame da una ventina di Consigli Comunali; e tutti si sono pronunciati positivamente. Anche il Comune di Nembro ha espresso parere favorevole nel corso della seduta straordinaria che il Consiglio municipale ha tenuto il 12 febbraio scorso. Si è ora in attesa degli altri pronunciamenti, che dovrebbero scattare nel giro di poche settimane. ORA ESSA SI CHIAMA “CONTINUITÀ ASSISTENZIALE” Un nuovo numero per la Guardia medica Con decorrenza da lunedì 16 febbraio è entrato in funzione, per tutta la Provincia di Bergamo, un numero unico per il servizio di quella che adesso viene Esenti dall’Imu i terreni incolti Un decreto legge del 24 gennaio 2015 ha disposto che nei Comuni classificati totalmente montani, secondo l’elenco predisposto dall’Istat, per gli anni 2014 e 2015 i terreni agricoli e non coltivati siano esenti dall’Imu. Nembro rientra in tale casistica; perciò «i proprietari di terreni non edificabili ubicati nel territorio di Nembro, non devono effettuare alcun versamento». chiamata Continuità assistenziale e prima era la Guardia medica. Tale numero è il seguente: 035 35 35. Componendo tale numero, chi ha bisogno di aiuto medico urgente o comunque di qualche soccorso, si trova automaticamente messo in contato con il medico della postazione di Continuità assistenziale competente per la zona dalla quale arriva la chiamata. Lo smistamento avviene direttamente. Il numero 035 35 35 è attivo nei seguenti giorni ed orari: dalle 20 alle 8 di tutti i giorni; dalle 8 alle 20 di tutte le domeniche e di tutti i giorni festivi; dalle 10 dei giorni prefestivi infrasettimanali alle 8 del giorno feriale successivo alla festività infrasettimanale; dalle 8 alle 20 di tutti i sabati. I LAVORI PUBBLICI AFFIDATI A MASSIMO PULCINI, CHE GIÀ HA LA DELEGA PER LO SPORT Mutamenti di incarichi entro la Giunta comunale Di fronte ad una serie di importanti impegni e di pressanti scadenze che si stanno profilando nell’ambito della gestione del territorio, nei giorni scorsi è maturata, con un provvedimento firmato dal sindaco, una redistribuzione degli incarichi all’interno della Giunta comunale. In particolare a Massimo Pulcini, già titolare della delega per lo sport e per le politiche giovanili, è stata data la delega anche per i lavori pubblici con esclusione delle tematiche di natura ambientale. L’arch. Candida Mignani, vicesindaco, che prima si occupava di tale settore (lavori pubblici), mantiene la delega per la gestione del territorio e delle tematiche ambientali. Tra gli impegni e le scadenze che si stanno profilando nel contesto della gestione del territorio si possono ricordare i seguenti: una variante generale del Piano di gestione del territorio; la definizione del nuovo piano commerciale; l’attuazione dei contenuti del protocollo che di recente è stato firmato con i Comuni di Albino, Pradalunga, Alzano Lombardo, Villa di Serio, Ranica, per la creazione di un tavolo permanente di confronto in vista di soluzioni condivise e compartecipate per una serie di problemi di carattere ecologico, paesaggistico, urbanistico e così via; la gestione sinergica di servizi di interesse sovracomunale; la valorizzazione dei centri storici; la ricognizione analitica della situazione idrogeologica, e tante altre problematiche, che ogni giorno si presentano per il corretto uso del territorio e il rispetto dell’ambiente. IL NEMBRO febbraio 2015 23 CRONACHE PRONTO IL CALENDARIO DELLE INIZIATIVE PER LA PROSSIMA ESTATE Previste vacanze al mare in Grecia per i soci del Centro Diurno Anziani Per il soggiorno marino estivo dei loro soci i dirigenti del Centro Diurno Anziani, in questo 2015, hanno scelto il Paese del quale si sente continuamente dire che è in grave crisi: Paese nel quale, però, chi di recente vi si è recato dice che ci si trova benissimo. Il Paese (lo si sarà intuito) è la Grecia; la zona è quella di Corfù; l’hotel si chiama Preveza Beach; il periodo della vacanza va dal 1° al 15 settembre; la quota per la camera doppia è di 950 euro; il supplemento per la camera singola è di 290 euro. Il soggiorno montano invece, come già noto, è stato messo in programma dal 22 agosto al 5 settembre nella ormai conosciuta e “collaudata” località di Dimaro in Val di Sole. Si alloggia tra i monti allo Sport Hotel Rosatti. A seconda delle sistemazioni scelte, le quote saranno di 875 o 955 euro. Prosegue la raccolta delle adesioni alle cure termali a Torre Canne; il periodo è quello dal 24 maggio al 7 giugno; si ricorda che al momento della prenotazione occorre presentare il certificato della prescrizione medica. Sono aperte le iscrizioni pure per la fruizione delle cure a Trescore Balneario consistenti in trattamenti inalatori ed insufflazioni. Appena possibile verranno date ulteriori indicazioni sulle modalità e sui tempi di questo servizio. Comunque per ulteriori informazioni sulle iniziative sin qui citate ci si può rivolgere alla sede del Centro (angolo via Papa Giovanni/via Bilabini) dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 11,30. È stata molto apprezzata l’ambientazione, nel salone seminterrato alla cascina solidale di via Kennedy, dei pomeriggi danzanti della domenica dalle ore 15 alle ore 18; pomeriggi che sono molto frequentati da appassionati del ballo sia di Nembro, sia di altri paesi del Circondario. È stata indetta per martedì 24 marzo, alle ore 14,30, nella sede del Centro, l’assemblea dei soci per l’esame e per l’approvazione del bilancio consuntivo 2014. Si sta sviluppando bene la campagna del tesseramento per il 2015; i rinnovi delle adesioni da parte dei già iscritti saranno possibili sino al 31 maggio; sino alla fine di settembre proseguiranno invece le nuove iscrizioni. Per tutti c’è un omaggio. In questo 2015, come già è stato evidenziato più volte, ricorre il trentesimo anniversario della fondazione del Centro. Si sta ancora lavorando alla preparazione del calendario delle iniziative da mettere in atto per l’occasione. Sono state già definite le date di due concerti al “Modernissimo”: sabato 26 settembre sarà offerta la possibilità di ascoltare un quintetto classico formato da esponenti dell’Orchestra giovanile italiana che ha la sua base a Firenze; sabato 24 ottobre, invece saranno alla ribalta Gianluigi Trovesi (con clarinetto e sax) e Gianni Coscia (con la fisarmonica); il duo non ha certo bisogno di particolari presentazioni; è molto affiatato ed ha registrato cd che hanno ottenuto ampi consensi. AL “MODERNISSIMO” NELLA SERATA DEL 18 MARZO, IN CHIUSURA ALL’ANNO ACCADEMICO DELL’ANTEAS Il ministro Maurizio Martina a Nembro per parlare dell’Expo di Milano Anche l’anno accademico ministro Maurizio Martina, 2014/15, proposto dal Gruppo che parlerà dell’Expo 2015 oroperativo di Nembro dell’Umai vicina all’apertura a Milaniversità Anteas (per la terno; egli risponderà anche ad za età) – il terzo del ciclo sui una domanda precisa: in qua“Paesi vicini, seppur lontani”, le modo la manifestazione infocalizzato in particolare sul ternazionale è un’opportunità Sud dell’area presa in considepure per la Valle Seriana e per Il ministro razione – sta ormai volgendo la Bergamasca? Impostato in Maurizio Martina al termine. Con il 2015/16 si una modalità “straordinaria” aprirà un nuovo ciclo. Nel programma l’incontro si svolgerà alla sera (inizio alle 2014/15, dopo l’appuntamento del 4 feb- 20,30), non nella sede consueta dell’audibraio (sull’Africa “dal punto di vista de I torium parrocchiale, ma al “ModernissiGinetti” – racconti di traversate di deserti mo”. Maurizio Martina, nel governo, ha la o di altre zone del Continente Nero –) e delega per le politiche agricole, alimendopo quelle del 18 febbraio (con Giovanni tari e forestali, ossia per i settori che soBergamelli, esperto di Storia locale, chia- no più vicini al tema generale dell’Expo mato a trattare dei “centocinquant’anni 2015. Il gruppo operativo locale dell’Anteche cambiarono Nembro”), restano in as sta organizzando per i mercoledì 10, calendario due incontri: mercoledì 4 17 e 24 giugno, tre visite guidate all’Exmarzo, con l’intervento di tre relatrici di- po; la possibilità di parteciparvi è starettamente impegnate nel settore (Anna ta aperta a tutti (e non solo agli iscritti Maioli, Elina Carrara, Mimma Pelleriti) si all’Università per la terza età); gli interesparlerà della vita in carcere (Il volonta- sati a usufruire di queste occasioni sono riato e la realtà dell’istituto carcerario di invitati ad iscriversi al più presto presso Bergamo); mercoledì 18 marzo ci sarà la sede della Cisl, in via Mazzini (di fronte l’incontro conclusivo con l’intervento del al negozio Cortinovis di frutta e verdura); telefono 035 470 725. A coronamento dell’attività dell’inINCONTRO IN BIBLIOTECA DEI NEMBRESI NATI NEL 1945 tero anno accademico è stata prevista, come sempre, una gita: essa si svolgerà il Un gruppo di Nembresi nati nel 1945 hanno deciso di invitare tutti i loro coe13 maggio avendo come meta Mantova, tanei ad allestire una festa per il raggiungimento dei settant’anni. Il programma è città dalla quale lungo il Mincio si andrà da definire. A tale scopo venerdì 13 marzo, con inizio alle ore 20,30, si svolgerà al monastero di San Benedetto Po. Pure una riunione presso la “sala verde” della Biblioteca di Piazza Italia. I promotori per questa gita si stanno raccogliendo le dell’iniziativa confidano fortemente in una nutrita partecipazione. adesioni, sempre presso la sede della Cisl. 24 IL NEMBRO febbraio 2015 VITA PARROCCHIALE VIANA È SEMPRE PRESENTE APPRONTATO DA CECILIA MORLOTTI, VOLONTARIA MISSIONARIA LAICA ORA OTTANTACINQUENNE In un libro ricordi e fotografie di un quarto di secolo vissuto in Africa Nella cartoleria No problem, in via Garibaldi, 15, e nella rivendita di giornali situata in via Ronchetti, all’inizio del paese, verso Viana, da alcune settimane è disponibile un libro di circa 200 pagine, con molte foto in bianco e nero che sulla copertina ha soltanto il titolo. L’Africa che non ti aspetti. Per sapere chi l’ha scritto bisogna passare alla prefazione, dettata da un ex alto funzionario dell’Unicef. L’autrice è Cecilia Morlotti, che ora ha 85 anni, gran parte dei quali trascorsi nel mondo del servizio degli ammalati, dei poveri e dei disagiati. Lei stessa spiega come le è venuta l’idea della pubblicazione, realizzata in questi recenti tre anni: «I miei parenti e le mie nipoti mi chiedevano sempre dove ero stata e che cosa avevo fatto. Anziché parlare, ho preferito mettere nero su bianco, dettando la mia storia ad una mia pronipote seduta al computer. Mi ha dato una mano anche una studentessa fresca di diploma delle scuole medie, mia vicina di casa. Poi ci sono stati altri apporti». Il libro è risultato pronto alla fine dell’anno scorso. Ne sono già andate in giro parecchie copie, ad offerta libera, partendo da un minimo di 10 euro. Cecilia Morlotti è nata nel 1929 in una famiglia numerosa di Viana. Da ragazza ha aiutato il padre, le sorelle e i fratelli nel lavoro nei campi ed ha conseguito il diploma dell’avviamento commerciale frequentando a Bergamo corsi domenicali. Una delle sue sorelle che lavorava alla filatura Crespi ad un certo punto è entrata nelle Pie Madri della Nigrizia a Verona, per poi partire per l’Egitto, dove ha operato per una sessantina d’anni: Suor Eugenia (questo il suo nome) vi è morta a 90 anni ed è stata sepolta ad Alessandria d’Egitto. Cecilia Morlotti ha occupato il suo posto alla filatura di cotone, prima come operaia poi come impiegata. A 17 anni ha cominciato a pensare di andare nelle Missioni. A 22 anni, nel settembre del 1951, ha trovato il modo di realizzare la sua vocazione recandosi in Belgio, tra le Ausiliarie laiche missionarie. Si è diplomata infermiera, specializzata nelle malattie tropicali. Ha seguito corsi anche in Francia. Ha poi agito a Milano in un Centro di accoglienza di studentesse straniere. Nel 1959 finalmente è andata nel continente nero, trovando la sua base a Bukavu, capoluogo del Kivu, nello Zaire (ex Congo belga). Vi è rimasta sino al 1983; tornata in Italia, è stata occupata a Milano ancora a lungo prima di rientrare a Viana, luogo delle sue origini dove adesso abita. Nel libro Cecilia Morlotti racconta (con brio) e documenta (con tante immagini) la sua esperienza africana. Nelle ultime pagine trova un piccolo spazio per trattare pure della sua famiglia e di come si viveva in tempi lontani nelle case contadine. Con quello che riuscirà a ricavare dalla distribuzione del libro, dopo aver pagato le spese, Cecilia Morlotti pensa di comperare un tipo speciale di stufe da mandare nei più poveri villaggi africani per facilitare la cottura del cibo, fuori dalle capanne, alle “mamme del Kivu”, alle quali, oltre che a tutta la gente dello Zaire, ha dedicato la sua impresa letteraria. In piena adesione al proprio stile di coltivare intensamente le tradizioni strettamente locali senza dimenticare l’importanza dell’adesione a tutte le attività della comunità parrocchiale di Nembro nel suo insieme, anche nelle scorse settimane Viana ha... fatto il suo dovere in occasione dei diversi appuntamenti sopravvenuti. Nella Vicinia si sono creati (come negli anni passati) quattro dei 17 gruppi resisi attivi in paese per la “catechesi nelle case”, con riflessioni su pagine del Vangelo. Per cinque settimane, al martedì sera, tali gruppi si sono incontrati nelle case di Dina Facchinetti Acerbis, in via Cimarosa (foto più grande, tra quelle in alto), di Stefania Noris, in via Roma 45, di Pietro Bosatelli, in via Rotone 19/B, e di Cecilia Morlotti, in via Verdi 6/A (da sinistra a destra nelle foto più piccole). In totale alle riunioni hanno preso parte una sessantina di persone, con una adesione che non si discosta granché da quella del 2014. Gli incontri sono stati giudicati produttivi (sul piano della formazione personale) da tutti i partecipanti ai medesimi. Oltre che in questa, che è diventata una radicata consuetudine nell’avvio di ogni nuovo anno nella Parrocchia di San Martino, Viana si è inserita a fine gennaio nella Giornata mondiale per la lotta alla lebbra, contribuendo alla raccolta di offerte in cambio del “miele della solidarietà” posto sul banchetto allestito dagli amici dell’Aifo (l’associazione che si rifà all’opera di Raoul Follereau) ed ha dato il proprio contributo – in cambio di primule messe in distribuzione da aderenti al C.I.F. e all’Azione Cattolica – pure nella “Giornata per la vita”. Anche nel mese di gennaio sono proseguiti i commenti positivi all’idea di allestire (in occasione del Natale) una mostra di presepi, anziché un presepio unico; ora si sta valutando il da Matteo farsi alla fine di questo 2015. IL NEMBRO febbraio 2015 25 CRONACHE L’ANNUALE CONVEGNO DI STUDI INDETTO DAL CENTRO DAINA Dal Seminario a Nembro per “L’ottava porta” C’erano (foto qui a destra) anche gli alunni dell’ultimo anno del Liceo del Seminario di Bergamo – e con tra loro pure il nembrese Taddeo Rovaris tra gli studenti (per lo più universitari) che hanno assistito alla diciottesima edizione del convegno di studi de L’ottava porta svoltosi il 30 gennaio scorso. È questa una manifestazione di alto livello culturale che Nembro accoglie ogni anno, di solito in questo periodo, presso il Centro odontostomatologico Daina, nella zona di via Carso, per rendere omaggio alla memoria del dottor Enzo Daina, fondatore del Centro stesso oltre che a lungo medico condotto del nostro paese. Alle sue origini l’iniziativa veniva imperniata su temi prevalentemente medici, in senso generale o specificamente rivolti ai problemi della cura dei denti. Con il tempo l’obiettivo si è allargato a problematiche di ampio respiro, a tutto campo. Esperienza e narrazione era il tema scelto questa volta. In adesione al programma annunciato anche sull’edizione de Il Nembro dello scorso mese, esso è stato sviscerato nella mattinata del 30 gennaio, in due fasi (intervallate da una breve pausa per un caffè): ha parlato il prof. Il Silvano Petrosino, docente di teoria della comunicazione e di filosofia morale presso l’Università cattolica a Milano ed a Piacenza. Nel pomeriggio è stato possibile ascoltare una relazione proposta da Glenda Franchin, docente di teoria e filo- sofia della comunicazione. Le finzioni del benessere tra narrazione ed inganni è stato l’argomento analizzato nella specifica circostanza. Al prestigioso incontro hanno Aido e Avis: assemblee Nel fine settimana dell’uscita di questa edizione de Il Nembro sono in programma le assemblee annuali dell’Aido e dell’Avis locali. Sede per entrambe: la Casa della comunità, vicina alla plebana. L’assemblea dell’Aido è stata convocata per sabato 21 febbraio, ore 18; l’assemblea dell’Avis è stata indetta per domenica 22 febbraio, ore 9. È GIÀ IN ATTIVITÀ IN VIA ROMA; C’È TUTTO PER L’ORTO E PER IL GIARDINO Nuovo punto vendita del Consorzio Agrario Da sabato 14 febbraio è entrato in attività a Nembro, in via Roma 33, all’altezza del semaforo per l’incrocio con via Camozzi, il nuovo punto vendita del Consorzio Agrario: negozio nel quale, come dice un volantino da tempo in distribuzione, si trova tutto il necessario «per l’orto, il giardino, gli animali domestici, il tempo libero da impegnare lavorando all’aria aperta». Si possono avere anche suggerimenti da parte di esperti per le diverse attività sopra indicate. Non c’è stata inaugurazione ufficiale. Però, per quanto si è appreso, ci sarà presto una manifestazione di presen26 IL NEMBRO febbraio 2015 tazione del nuovo “centro”, con il quale il Consorzio Agrario è tornato a Nembro, dove era già presente in un lontano passato. partecipato diversi docenti universitari di varia provenienza. Ai convenuti, all’inizio, ha rivolto il saluto il dottor Pietro Daina, figlio del compianto dottor Enzo Daina, che ai convegni, de L’ottava porta dedica sempre particolari premure perché tutto proceda nel migliore dei modi. Molti studenti arrivano a Nembro in coincidenza con la manifestazione o per ascoltare direttamente docenti dei loro atenei o per seguire relazioni che si riferiscono a tematiche delle loro ricerche. Anche stavolta la manifestazione si è attuata ottimamente, raccogliendo, come sempre, lusinghieri consensi. Gli alunni del Seminario di Bergamo sono stati invitati espressamente dalla presidenza del Convegno e sono arrivati a Nembro con un loro insegnante. PARROCCHIA DI S. ANTONIO DI PADOVA COME MOMENTO PERIODICO PER RIFLETTERE SULLA SPIRITUALITÀ DI ANGELO GIUSEPPE RONCALLI O SU EPISODI SIGNIFICATIVI DELLA SUA VITA A Gavarno un “Cenacolo di Papa Giovanni” All’indomani della canonizzane, e ne verrà proposto uno ogni zione di Papa Giovanni XXIII (insiemese, collocato al sabato, prima me a Giovanni Paolo II) – canonizdella Messa vespertina delle ore zazione avvenuta il 27 aprile scorso 18. La speranza è che questi “Ce– si è manifestato il timore di una nacolo” trovino una sempre più flessione delle attenzioni verso il ampia adesione. Pontefice nato a Sotto il Monte e Per quanto riguarda la... orsempre rimasto vivo nel cuore deldinarietà delle attività nella Parla gente. Si è ipotizzato il rischio rocchia dedicata a Sant’Antonio di di una valutazione di tale evento Padova, dopo la celebrazione, se(la canonizzazione) come punto condo lo schema ormai collaudadi arrivo di un lungo cammino to, della ricorrenza della Madonna iniziato subito dopo la morte del di Lourdes e della “Giornata del Papa promotore del Concilio e, in malato”, è cominciata l’attuazioparticolare nella Bergamasca, conne del programma “quaresimale, cretizzatosi pure nel lancio di una basato sostanzialmente su questi pubblicazione periodica (Echi di punti: Papa Giovanni nel mondo) volta ogni venerdì, alle ore 17,15, a raccogliere testimonianze nei rinella chiesa dedicata a San Gioguardi di Angelo Giuseppe Roncalli vanni XXIII, Via Crucis; e segnalazioni di “grazie” ricevute sempre al venerdì, alla seper sua intercessione. Promotore ra, “Cena del povero” incontro nel di tale iniziativa fu don Antonio segno della iniziativa varata alcuPesenti, allora Cancelliere della ni anni fa, con l’intento di raccoCuria vescovile, nonché membro gliere, anche così, qualche mezzo di quella Congregazione dei Preti finanziario da destinare all’aiuto ai del Sacro Cuore, della quale anche poveri, vicini e lontani; Papa Giovanni XXIII, proclamato Santo il 27 aprile scorso, insiePapa Giovanni si sentiva orgoglio- me a Papa Giovanni Paolo II. ogni martedì, catechesi per so di far parte. gli adulti, secondo lo schema sePer evitare il rischio di un “calo” del- nacoli” è stata subito diffusa un po’ ovun- guito pure nella Parrocchia di San Marla devozione popolare verso San Giovanni que. “Cenacoli” sono nati in Piemonte e tino. XXIII, nella Fondazione bergamasca lega- in Sicilia, nel Milanese e a Malta. L’attività Anche durante la Quaresima proseta al suo nome, con sede presso il Semina- è partita a dicembre, focalizzando l’atten- gue la raccolta delle adesioni al progetto rio di Bergamo alta, è stata presa la deci- zione – sulla base di schede predisposte Metti la tua firma sul “sogno” di Gasione di procedere lungo due direttrici: dalla Fondazione – su quello che significò varno: “sogno” consistente nella costruanzitutto nel continuare la ricerca di la visita compiuta da Papa Giovanni, nel zione del nuovo Centro parrocchiale, del documenti concernenti la vita di Ange- giorno di Natale, all’ospedale del Bam- quale si è già riferito diffusamente nei lo Giuseppe Roncalli, con la conseguente bin Gesù a Roma, proprio all’inizio del mesi scorsi. A proposito di “tale “sogno”, divulgazione dei medesimi in presenza di suo pontificato. A gennaio, come evento sono in vista altri passi importanti: enmotivi inducenti alla loro pubblicazione da porre al centro dell’attenzione, è sta- tro la metà di marzo, oppure subito do(in libri o riviste); e poi – ecco la seconda to scelto l’annuncio del Concilio, fatto da po, dovrebbe essere pronto il progetto direttrice, sulla quale si è prodigato for- Papa Giovanni nella basilica di San Paolo definitivo, redatto dopo l’arrivo di tutte temente don Ezio Bolis, direttore della fuori le mura. le necessarie autorizzazioni per il via al Nei “Cenacoli” prima si legge il testo varo dell’opera. La disponibilità del proFondazione citata – lancio dei “Cenacoli di Giovanni”. In che cosa consistono tali o si rievoca l’episodio di volta in volta pri- getto definitivo dovrebbe consentire di “Cenacoli”? Sostanzialmente in momenti vilegiati; poi si prega. In chiusura agli in- mettere in moto la complessa procedura nei quali gruppi di persone – gruppi atti contri è previsto pure un momento “con- burocratica per giungere al più presto ana diventare anche “di preghiera” – si im- viviale” – uno spuntino – teso a facilitare che all’effettiva apertura del cantiere. A pegnano ad approfondire la spiritualità la conoscenza reciproca e ad alimentare Gavarno è forte l’attenzione verso quello di Angelo Giuseppe Roncalli partendo da l’amicizia tra i partecipanti al “Cenacolo”. che si fa o accade a proposito del nuovo Insieme a Ponte Nossa, Gavarno – Centro pastorale. È importante che – apsuoi gesti particolarmente significativi e – principalmente – da suoi testi, con in proprio per il suo vincolo di lunga data punto anche attraverso le firme sui moprimis quelli del suo “Giornale dell’ani- con Papa Giovanni – si è collocato tra le duli in distribuzione – venga incrementama”. Attraverso la “rete” di Internet (www. prime località della diocesi di Bergamo ta la disponibilità di mezzi finanziari da fondazionepapagiovanni.it) l’idea dei “Ce- apertesi all’idea del “Cenacolo”. Ne vie- investire nell’opera. IL NEMBRO febbraio 2015 27 VITA PARROCCHIALE ALCUNE TESTIMONIANZE RACCOLTE AL TERMINE DEGLI INCONTRI DI APPROFONDIMENTO Il percorso di preparazione al matrimonio nel racconto di fidanzati che l’hanno fatto «... Arrivare in una Parrocchia che non è la tua e sentirsi a casa; avere qualcuno che mette a disposizione il suo tempo, la sua esperienza per dirci che vale la pena credere ancora nel matrimonio e in Qualcuno che ci vuole bene per quello che siamo...». «... Gli animatori non si sono eretti sul piedistallo della coppia perfetta, hanno manifestato una particolare umanità e umiltà che hanno permesso di capire come l’amore, la fede e l’affidarsi a Dio, possano davvero diventare la base per superare ogni difficoltà...». «... Abbiamo iniziato questo percorso con l’intenzione di seguire un itinerario serio, forte, che mettesse in discussione le nostre scelte. Nei vari incontri ci siamo trovati a discutere su argomenti che non avevamo mai affrontato tra di noi, che davamo per scontati. Adesso che il percorso è finito possiamo dire di aver rafforzato il nostro rapporto, di esserci avvicinati a Dio...». «... Don Giuseppe è molto preparato, davvero coinvolgente anche relativamente a tematiche difficili e normalmente nuo- ve. Ci sono piaciute la sua umanità e l’assenza di giudizi e pregiudizi...». Parole semplici – quelle sin qui riportate – di alcune coppie di fidanzati scritte per raccontare l’esperienza da loro vissuta e condivisa con gli altri partecipanti al percorso di formazione al matrimonio organizzato dalla Parrocchia di Nembro e guidato da don Giuseppe Belotti; parole che spronano nel proseguire l’impegno con la speranza che i fidanzati continuino a ricevere qualcosa da noi animatori e con la certezza che noi riceviamo molto da loro per continuare a procedere nella nostra vocazione matrimoniale. Con una nutrita partecipazione di fidanzati, nella serata di sabato 7 febbraio si è concluso il periodo dell’approfondimento – successivo al corso vero e proprio, terminato a dicembre – con il terzo incontro facoltativo dal tema: Dieci tratti dell’uomo Gesù; gli altri temi trattati sono stati: Un amore per tutta la vita: i figli e Ascolto di Dio e ascolto dell’uomo: la potenza della preghiera. Stefano e Valter IL CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI RELIGIOSI NELLA PARROCCHIA DI S. ANTONIO ABATE A Lonno si celebra il triduo dei defunti Da venerdì 27 febbraio a domenica 1° marzo a Lonno sarà celebrato il Triduo dei defunti con il seguente programma: venerdì, alle ore 20,30, Messa; sabato, alle ore 18, Messa; domenica, alle ore 10, Messa; al termine, processione verso il cimitero. Nella Parrocchia intitolata a Sant’Antonio Abate i principali appuntamenti religiosi e formativi dei prossimi giorni sono i seguenti: mercoledì 24 febbraio, ore 20,30, catechesi per gli adulti e i giovani; venerdì 6 marzo, alle ore 8, Messa, e alle ore 20, Via Crucis; 28 IL NEMBRO febbraio 2015 martedì 10 marzo, alle ore 20,30, catechesi per gli adulti e i giovani; venerdì 13 marzo, alle ore 8,30, Messa, e alle ore 20, Via Crucis; domenica 15 marzo, nell’ambito dell’Unità pastorale, alle ore 15, all’Oratorio di Nembro, incontro dei genitori dei cresimandi; martedì 17 marzo, alle ore 20,30, incontro per gli aderenti all’Azione Cattolica; venerdì 20 marzo, alle ore 8,30, Messa, e alle ore 16, Via Crucis soprattutto per i ragazzi; domenica 29 marzo, festa delle Palme: alle ore 9,45, benedizione dei rami di ulivo e corteo; ore 10 Messa. Sabato 21 marzo la Compagnia teatrale di Lonno Fil de fer presenterà a Cene la commedia Du pader de trop. Qui sotto: a sinistra, ragazzi, giovani e adulti all’Oratorio di Lonno in occasione della Festa di San Giovanni Bosco là organizzata; a destra, bambini battezzati a Lonno nel 2014, insieme ai loro genitori e al parroco, in occasione della celebrazione svoltasi nella Festa del Battesimo di Gesù. SPORT MENTRE ALL’INIZIO DI FEBBRAIO SI È INTERROTTA LA LUNGA STRISCIA POSITIVA DELLA SQUADRA PORTABANDIERA Nel nutrito vivaio della “Nembrese” ci sono “Pulcini” che sanno volare Domenica 1° febbraio, quarta giornata del girone di ritorno, per la squadra portabandiera della Nembrese Calcio si è interrotta la striscia di imbattibilità che durava da tredici giornate. Gli “azzurri” sono stati sconfitti (3-1, rete “azzurra” su rigore calciato da Sagna) in trasferta dal Cenate Sotto, capolista incontrastato del girone B del campionato provinciale Figc di Seconda Categoria. Il 18 gennaio si è disputato il match Trescore-Nembrese (11, autogol a favore degli “azzurri”); nella domenica successiva, in casa, la Nembrese ha superato la Villese (4-1, con reti dei nembresi Gandossi, autore di una doppietta, Ghilardi e M. Rondi). Al momento di preparare queste note, la “Nembrese” si trovava, con 31 punti, in sesta posizione nella classifica del suo girone. Ecco ora una carrellata dei risultati ottenuti, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, dalle varie squadre che compongono il “vivaio” della “Nembrese”. Tra parentesi vengono segnalati i nomi dei marcatori “azzurri”. Si ricorda che le compagini degli Allievi Figc e dei Giovanissimi Figc sono approdate alla fase regionale del campionato, dove il livello è maggiormente competitivo. Questo, dunque, il quadro dell’attività. Juniores Figc: Nembrese-Casnigo: 5-1 (doppietta di Ghilardi, La compagine dei Pulcini 2005 della Nembrese Calcio per la stagione 2014/15. una rete ciascuno per Parsani, Koouba e Abdi); Endine-Nembrese: 3-1 (Faccini). Allievi Figc: Torre Boldone-Nembrese: 2-1 (Rondi); Nembrese-Brembate Sopra: 3-0 (Rondi, Pezzoli, Cortinovis); San Pellegrino-Nembrese: 1-0. Giovanissimi Figc: Aurora Seriate-Nembrese: 2-0; Nembrese-Falco: 0-4; Romanese-Nembrese: 9-0. Il 25 febbraio, alle ore 18, ai “Saletti”, questi ragazzi si giocheranno l’accesso ai quarti di finale del Trofeo Ciatto contro l’Almè. Giovanissimi Csi 2001: dal momento della pausa natalizia e invernale, non hanno ancora ripreso a giocare. Esordienti Figc 2002: Nembrese-Accademia Valseriana: 3-1 (Rondi, Salvi, Rossoni); AlzanoCene-Nembrese: 3-0. Esordienti Csi 2003: Oratoro Albino-Nembrese: 0-2 (Alberti, Agazzi). Pulcini Csi 2005: Nembrese-Verdellino: 2-0 (Mansouri, Baroni); posizione in classifica: primi. Pulcini Csi 2006: Nembrese-Oratorio Albino: 1-2 (Ba). Tutte le gare in programma nel fine settimana del 7/8 febbraio – come viene riferito anche in altra pagina – sono state sospese a causa della forte nevicata. Storie di viaggi e sogni realizzati Nelle sedi del GAN (in via Nembrini) e del CAI (via Ronchetti 25) prosegue ogni martedì alle 21 Raccontarsi, serie di serate nelle quali, da coloro che ne sono stati protagonisti, vengono presentati scalate, viaggi e sogni realizzati. L’accesso è libero. Il programma per le prossime settimane prevede: 24 febbraio, sede del GAN: Antartide 2002, con Aurelio Messina ed Ennio Capitanio; 3 marzo, sede del CAI: La grande course, con Pietro Lanfranchi; 10 marzo, sede del GAN: Kailash, la montagna sacra, con Paola Cugini e Vanni Bergamelli; 17 marzo, sede del CAI: Traversata delle Alpi in mtb e Un racconto a sorpresa, con Stefania Valsecchi; 24 marzo, sede del GAN: Cime nel deserto, montagne del Sahara, con Graziella Boni e Fabrizio Guerini. IL NEMBRO febbraio 2015 29 SPORT È ARRIVATA ABBASTANZA IN ALTO IN UNA CLASSIFICA CHE, PERÒ, È MOLTO CORTA La “Gavarnese” è ripartita col proposito di non abbandonarsi... alle illusioni Nelle ultime quattro uscite qualcosa di più. Per il momento c’è (prima del 15 febbraio) nel campioda essere contenti di stare dove si nato di Promozione (girone C), la è, anche se... sperare non è vietato! prima squadra della Gavarnese CalPer chi vuole saperne di più – a procio ha ottenuto quattro risultati (o posito delle vicende della “Gavarneesiti) differenti. Come è possibile? se” –, ogni settimana, sul sito web No, ciò non ha niente a che vedere http://asdgavarnesecalcio.it si possocon delle nuove strane regole o con no trovare il commento sulle gare una anticipazione, a suo riguardo, della prima squadra e le interviste delle innovazioni tecnologiche che post-match ad Andrea Foresti e al presto saranno introdotte negli stamister avversario. di italiani delle Serie maggiori: dalla Al momento di preparare questagione prossima, pare, sulle porte ste note, i ragazzi della Juniores, dei campi di gioco verranno instalavevano disputato solo due gare del lati sensori che permetteranno di girone di ritorno del loro campiostabilire se la palla abbia sorpassato nato: Rovetta-Gavarnese (0-3) e Gao meno la linea bianca. Semplice- Una pagina del sito web della Gavarnese Calcio. varnese-Sebinia (4-0). Con 30 punti, mente – tornando qui alla faccenda anche loro si trovavano in terza podei quattro esiti differenti – la formazio- na cominciato e la graduatoria appariva sizione nella classifica del loro girone, a ne verde-arancione, guidata dal sempre- molto corta: solo quindici lunghezze, in- meno quattro punti dal Baradello, testa verde Andrea Foresti, dopo essere cadu- fatti, separavano i verde-arancione dalla di serie. La gara contro la troupe Città di ta sul campo casalingo dei “Saletti” per zona playout. Come stabilito all’inizio del Dalmine, valida per l’accesso alla semifiuna rete a zero in favore del Ponteranica, campionato, l’obiettivo primario resta la nale del Torneo Bonacina, a causa della ha espugnato il campo della Romane- salvezza “tranquilla”. Oggettivamente, neve, non era ancora stata disputata. Davide Grigis se (0-2, con reti di Ndiaye e Covelli) e ha del resto, è ancora prematuro sognare chiuso con un pareggio a reti inviolate la partita casalinga col Sebinia Alto Sebino. L’8 febbraio, poi, si sarebbe dovuta disputare la gara Sellero Novellese-Gavarnese; È stato messo in cantiere (con avvio in questo periodo) un corso primaverile ma essa è stata rinviata per neve. A quel di danze popolari, articolato in otto incontri (al venerdì sera dalle ore 21 alle ore punto la classifica parlava chiaro: la “Ga22,45) presso la palestra di danza delle Scuole Medie, in via Riccardi. La quota è varnese” si trovava in terza posizione, stata fissata in 50 euro. Per iscrizioni ed informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio da sola, con 34 punti, a meno tre punti Sport del Comune, situato presso la Biblioteca di Piazza Italia. dalla vetta. Il girone di ritorno era appe- PER GLI APPASSIONATI DELLE DANZE POPOLARI 30 IL NEMBRO febbraio 2015 AMARCORD ALLA FINE DEGLI ANNI ’40 /INIZIO DEGLI ANNI ’50 L’EDIFICIO ERA LA SEDE ANCHE DELL’ORATORIO DELLE RAGAZZE Nel cortile dell’asilo “Benigno Crespi” le radici del volley femminile a Nembro La recente scomparsa di Paolo Tomassoni, che insieme a Giorgio Gritti e ad altri, con il logo del “Presolana gran liquore”, contribuì a portare la pallavolo femminile nembrese ai più alti livelli in campo nazionale, ha indotto qualcuno, e in particolare Giorgio Marcassoli e Flavio Persico, ad andare alla ricerca delle radici locali di questo sport che, proprio nell’ambito “rosa”, in paese continua ad avere un assai ampio seguito, con risultati tuttora di notevole rilevanza. Le “indagini” hanno consentito di far emergere notizie e puntualizzazioni di cospicuo interesse. A Nembro la pallavolo femminile è nata, negli anni subito dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, nel complesso oggi costituito dalla scuola dell’infanzia “Crespi-Zilioli”, che a quell’epoca era l’asilo infantile “Benigno Crespi”, ad un certo punto diventato anche Casa delle Suore di Maria Bambina (fondate dalle Sante Vincenza Gerosa e Bartolomea Capitanio), ivi trasferitesi dal “convento” che prima avevano in via Talpino, nonché sede dell’Oratorio femminile: a Nembro – forse è opportuno rimarcarlo per le generazioni più giovani – a lungo ci sono stati due Oratori, quello maschile (l’attuale “San Filippo Neri”) e quello femminile, affidato alle Suore; quest’ultimo, attorno alla fine degli anni ’60/inizio degli anni ’70, dall’edificio di via Roma venne spostato nella ex “Casa dei curati” (ora abbattuta e rimpiazzata da un moderno complesso), situata attiguamente al sagrato della plebana, dalla parte verso l’Oratorio “San Filippo Neri”. Le ragazze che sul finire degli anni ’40 del ’900 si radunavano presso l’Oratorio femminile (e asilo “Benigno Crespi), oltre a partecipare alla catechesi, coltivavano varie attività. Un gruppo di loro, nei momenti liberi, cominciò a giocare a pallavolo nel cortile dell’asilo. In tale impegno erano facilitate e incoraggiate dalle stesse Suore, le quali mettevano a disposizione il pallone e la rete (e ritiravano l’uno e l’altra, ogni volta, dopo le partite). Frugando negli archivi si è trovata una foto, scattata appunto nel cortile (verso via Roma) del “Benigno Crespi”, con il drappello (non si sa se completo o meno) delle “pioniere” del volley femminile nembrese: in tutto tredici, tra le quali due di nome Mirella, e quattro col nome Giuseppina (per costoro, In una foto dell’epoca, un gruppo delle “pioniere” della pallavolo femminile a Nembro. Da sinistra: Piera Pellicioli, Giuseppina (Bepinì) Valoti, Giuseppina (Pinì) Pulcini, Giuseppina (Bepi) Signori, Angela Bertocchi, Antonia Bertocchi, Giuseppina (Nene) Zanga, Mirella Lazzaroni, Anna Cavagnis, Mirella Camozzi, Agnese Camozzi, Terziglia Cavagnis, Imelda Armati. inevitabilmente, scattarono i nomignoli). Queste ragazze, quando si incontravano all’Oratorio femminile, giocavano tra loro e, ogni tanto, imbastivano confronti con squadre analoghe dei paesi vicini. Attorno al 1950 il gruppo finì per sciogliersi, qualche ragazza continuò a coltivare la passione per la pallavolo altrove. In quel periodo però a Nembro il volley (denominazione, in realtà, inventata più tardi) aveva cultori pure in campo maschile; la squadra di pallavolo della “David” era anche una delle più forti e rinomate della zona; nelle sue file giocavano atleti talentuosi ed abili. Un po’ l’eco delle imprese di questa troupe, un po’ il ricordo delle “pioniere”, verso il 1955 fecero sì che Andreina Pulcini e Noemi Armati rimettessero insieme un bel gruppo di pallavoliste, che coltivavano il loro sport preferito senza una particolare organizzazione associativa, ma – questo sì – con un certo spirito di “patria”: tanto che si diedero una maglietta, cucita con le loro mani, e con sul dorso la scritta “Nembro”. Grazie al loro assiduo impegno ebbero dal Comune la possibilità di utilizzare (combinando gli orari e i giorni con la “David” pallavolo maschile, pure ospitata nel medesimo ambiente) la palestra delle scuole elementari di via Roma/via Moscheni. Con un “campo” a loro disposizione, le ragazze poterono cominciare a prendere parte ai campionati provinciali di pallavolo femminile or- ganizzati dalla F.A.R.I., l’equivalente, in ambito femminile – allora –, del C.S.I. Andreina Pulcini e Noemi Armati nel 1959 ebbero modo di frequentare a Bergamo un corso di formazione di dirigenti sportive per la pallavolo, indetto proprio dalla F.A.R.I., con la mobilitazione di esponenti di spicco a livello nazionale, impegnati in troupes prestigiose come la “Panini Modena”. In questa maniera, a Nembro, la pallavolo femminile prese a crescere sempre di più, finché un giorno... «Era il 1964 – sono ricordi del professore Giampaolo Birolini, insegnante di educazione fisica, appassionato e cultore del volley –. Con mia moglie stavo andando a fare una visita al cimitero. Passando davanti alla palestra di via Roma (allora diversa da oggi) sentii che all’interno stavano giocando. Andai a vedere. C’erano le ragazze della pallavolo. Andreina Pulcini e altre mi si fecero attorno e mi invitarono a diventare il loro allenatore. Finii per lasciarmi convincere...». In questa maniera, con i via via più significativi successi della squadra, si arrivò al varo dell’équipe “Presolana gran liquore”, ossia della compagine grazie alla quale Paolo Tomassoni, morto il 7 settembre scorso all’età di 89 anni, e Giorgio Gritti, deceduto purtroppo precocemente parecchio tempo fa, ebbero la possibilità di far correre in tutta l’Italia il nome della distilleria (situata in via Tasso) della quale erano contitolari. IL NEMBRO febbraio 2015 31 SPORT UNO SGUARDO AL SETTORE PIÙ “VERDE” DELLA SOCIETÀ ORATORIANA, QUELLO DEI PULCINI E DEGLI ESORDIENTI Zoom sulle squadre della “David” che cercano di vincere... con allegria La consueta sosta invernale lone” praticato dai bambini al... (dal periodo natalizio in avanti) calcio “interpretato” dagli adulti: dei campionati del calcio giovale porte situate al centro dei due nili ha avuto stavolta un’appenlati più corti del terreno di gara dice. Dopo il “rientro in campo” da “ridotte” (come sono normaldelle varie squadre per l’avvio mente per i Pulcini) passano aldel girone di ritorno, alla vigilia le dimensioni regolamentari; i del primo week-end di febbraio è portieri sono tenuti (quando escapitata una abbastanza abbonsa finisce sul fondo) a rimettere dante nevicata; e così è scattato la palla in campo con la classica un ulteriore stop. Erano perciò, “puntata” dai vertici dell’area picdavvero pochissimi i risultati cola (o, più o meno, da tali punda mettere in vetrina, in queti); gli stessi portieri non possono sto mese, nella abituale rubrica raccogliere con le mani (ma solo sull’andamento delle compagini Con i rispettivi allenatori, i gruppi dei Pulcini B (foto sopra) e dei con i piedi) un retropassaggio vodella “David” impegnate a livel- Pulcini A (foto sotto). lontario di un compagno; la “rilo provinciale nell’ambito del messa laterale” va effettuata con Centro Sportivo Italiano. Da qui le braccia e non più con i piedi la decisione di rinviare la ripresa (come accade nella categoria Puldella pubblicazione dello “speccini). Insomma, tra gli Esordienti, chietto” alla prossima edizione si comincia a... fare football “sul de Il Nembro. Il maggior spazio serio”; ma con un atteggiamento a disposizione consente di metdell’animo ancora aperto al ditere a fuoco, qui, la parte... più vertimento più che all’affermain erba del “vivaio” del sodalizio zione personale o di gruppo. sportivo accasato presso l’OraEd ecco ora rapidi cenni sultorio “San Filippo Neri”, ossia il la fisionomia e sui risultati sino settore delle categorie Pulcini ad ora conseguiti da ciascuna ed Esordienti. In totale esso andelle équipes più... in erba della novera 59 miniatleti (57 bam“David”. bini e due bambine), tutti nati Quella dei Pulcini B è la negli anni fra il 2003 e il 2006, raggruppati in quattro troupes compagine più “verde” in assoluto tra le undici che la Società ora(due di Pulcini e due di Esordienti) seguite da tredici allenatori/ toriana di Nembro ha per il 2014/15 iscritto ai campionati provintecnici/accompagnatori. È questa – tra gli aspiranti-calciatori e ciali del C.S.I. È composta da sedici bambini, tutti nati nel 2006, i calciatori iscritti alla “David” – la fascia di età più difficile provenienti dalla scuola di calcio e quindi tutti alla loro prima da seguire e coltivare, perché, più che sugli aspetti agonistici, esperienza in una manifestazione ufficiale che, per di più, li sta occorre puntare su quelli ludici ed educativi in senso lato; in impegnando in un tour de force di ben ventidue partite. I nomi altre parole, a questi livelli i risultati agonistici contano molto e cognomi di questi miniatleti sono: Pietro Adobati, Alessio Ajazi, relativamente; ai bambini occorre dare anzitutto la possibilità Diego Angioletti, Andrea Bergamelli, Lorenzo Bergamelli, Alesdi divertirsi, di giocare senza assilli tecnico/tattici, di stare in- sandro Carrara, Samuele Comotti, Luca Ghepardi, Pierluigi Grafisieme con i compagni, di affiatarsi con loro, di fare gruppo, di co, Thomas Kola, Kristiano Kolici, Matteo Lussana, Simone Moioli, cominciare ad assimilare i valori, gli atteggiamenti che davvero Michael Otubu, Michele Piccinini, Matteo Zanchi. A guidarli c’è un contano nella vita, per poterli poi via via tradurre sempre di più quartetto di mister costituito da Franco Signorelli, Daniele Gritnella personale quotidianità. Alla luce di queste considerazioni ti, Elio Persico e Daniel Casella, i quali si prodigano con grande è facile intuire quanto, accanto a quello degli allenatori/accom- passione e solerzia. Era facilmente prevedibile lo scotto richiesto pagnatori, sia fondamentale l’apporto delle famiglie, dei geni- ai ragazzini al debutto. Va detto che essi lo hanno “pagato” con... tori, degli esponenti delle diverse agenzie educative, e quindi allegria, come è giusto alla loro età: ben felici dell’unica vittoria anche dell’Oratorio, della Parrocchia. La problematica è vasta ottenuta sino alla fine di gennaio, ma nemmeno tanto “rattrie complessa. Non è questa la sede per sviscerarla. stati” dalle sconfitte e dai gol subiti un po’... a valanga. In fondo, Va aggiunto a quanto sino ad ora esposto che, nella fa- a loro interessa rincorrere pallone e “avversari”, cercare, almeno scia di età della quale si sta trattando, c’è, però, pure qualche qualche volta, di mettere la sfera nella rete. Per adesso la loro cambiamento significativo sotto lo stretto profilo sportivo. Con “ansia sportiva” sta tutta qui. Per il futuro, si vedrà. Ora, naturalil passaggio dalla categoria Pulcini alla categoria Esordienti in- mente, la classifica... piange; domani, forse, sorriderà. tervengono infatti, da seguire obbligatoriamente, regole che I Pulcini della troupe A sono quindici, dei quali dodici nati avvicinano (almeno entro determinati limiti) il “gioco del pal- nel 2005 e tre nati nel 2006; c’è un sedicesimo miniatleta, Luca 32 IL NEMBRO febbraio 2015 VITA PARROCCHIALE A sinistra, con allenatori e accompagnatori, gli Esordienti della squadra A; a destra, sempre con allenatori/accompagnatori, gli Esordienti B. Bosatelli, presentatosi... un po’ in ritardo negli uffici della “Da- minicalciatori e una minicalciatrice, che, quando viene fatto vid”, tesserato ma non inserito nella “rosa” degli schierabili nei l’appello, rispondono a questi nomi e cognomi: Federico Bermatch del campionato. Anch’egli è nato nel 2005; partecipa agli nardi, Kevin Carrara, Mirco Carrara, Daniel Cattaneo, Mattia Deallenamenti e alle partite amichevoli; così si fa le ossa. I compo- michele, Joseoph Fordjour, Michael Grigis, Andrea Gritti, Luigi nenti la “rosa” sono: Daniel Bazzana, Giulio Cadè, Matteo Chiodi, Mosconi, Alice Noris, David Otubu, Andrea Schiavon, Giuseppe Luca Corna, Jacopo Foresti, Fabrizio Franchini, Christian Campa, Wurthwein, Florin Avadani. Tranne uno, che è del 2003, questi Angelo Maffeis, Kristo Mine, Jacopo Passera, Christian Persizza, miniatleti sono tutti nati nel 2004. I loro allenatori sono: Egidio Alessio Pulcini, Alessandro Signori, Paolo Suardi, Filippo Togni. Demichele, Stefano Carrara e Osvaldo Zanardi, un trio collauPer tale compagine gli allenatori/accompagnatori sono tre: Fe- dato da una cospicua esperienza, che sta portando la propria derico Arioli, Marco Suardi, Mauro Andreani (che è anche il pre- compagine al raggiungimento di posizioni più che dignitose. Gli Esordienti A sono tredici (dodici ragazzi e una ragazza) sidente della “David”). Questi ragazzi, che sono, in gran parte, alla loro seconda stagione nella categoria, stanno raccogliendo tutti nati nel 2003, tranne uno, Alessio Urso. Nomi e cognomi dei risultati della “fatica” e delle “delusioni” patite nella stagione gli altri sono i seguenti: Enea Babamusta, Erik Bergamelli, Gianscorsa; in altre parole, navigano nelle primissime posizioni della luca Bergamelli, Matteo Biella, Jacopo Comotti, Francesco Filisetti, Giuseppe Franchini, loro classifica; ma, per la UN LIBRO CON PAGINE CHE INDUCONO A RIFLETTERE Simone Pellicioli, Andrea verità, loro, alla classifica Rebuzzi, Roberto Ricaldes guardano poco; per ciascuPardo, Leonardo Tosi, Eleno l’importante è riuscire na Tribbia. Il trio (allenaad andare in campo. Il teVa detto subito che, almeno sino ad ora, le famiglie nembretori/accompagnatori) che am dirigenziale, ovviamensi, nella stragrande maggioranza, hanno saputo tenersi lontane da li “pilota” è formato da te, cerca di accontentare quanto viene raccontato in un libro che sta incontrando notevole Michele Mologni, Roberto tutti, nei limiti del possibiinteresse. E c’è da sperare che su tale strada esse continuino. Il libro Pellicioli e Marco Gritti. In le. In tal modo nel gruppo è intitolato Mio figlio è un fenomeno; è uscito nella scorsa estate; questa stagione la troupe cresce l’affiatamento; e i è stato scritto per l’editrice Il ponte vecchio dal giornalista Fabio sta raccogliendo a piene risultati si vedono; non soBenaglia che cura, in particolare, le pagine del calcio giovanile per mani quello che è stato, lo nel gioco, ma pure negli il Corriere di Romagna. Proprio da episodi vissuti nell’ambito della per essa, seminato negli atteggiamenti del vivere di propria attività Fabio Benaglia ha avuto la spinta a mettere a fuoco anni passati: in sintesi, la ogni giorno. come non di rado si comportino genitori, nonni, zii e zie, che hanno squadra va bene, esprime Gli Esordienti B stanfigli o nipoti che praticano uno sport, in particolare il calcio, ma sempre di più le proprie no... pagando il salto di capure il basket, il volley e così via. Il giornalista ha intervistato allepotenzialità, naviga cotegoria, cioè la proveniennatori, dirigenti, procuratori, “cercatori di talenti” ed è arrivato stantemente ai vertici della za da quella dei Pulcini, il a mettere insieme una trentina di storie, nel riferire le quali ha classifica del suo girone. Si cambiamento di alcune cambiato nomi e cognomi per questioni di privacy. «Ci sono famispera che così prosegua; ed regole del gioco (cambiaglie – ha affermato Fabio Benaglia – che non appena un figlio gioca arrivi alle finali provinciamento del quale si è parlabene per un paio di settimane sognano, e pensano, di avere in casa li e, magari, – facendo gli to all’inizio di questa nota), un campione capace di rendere ricca e far cambiare vita all’intera scongiuri – anche sul poil tentativo di passare a parentela». E da qui scattano una serie di atteggiamenti deplorevoli dio. Fondamentale è che “trame”, sul campo, un po’ ai bordi dei campi di gioco (dove, su larga scala, andrebbe applicato i ragazzini e la ragazzina costruite, cioè lasciate di il “codice etico” inventato da Cesare Prandelli), ma pure altrove: ci vadano avanti con l’umiltà meno alla libera improvsono padri – ha spiegato ancora Fabio Benaglia – che «pagano il e con l’impegno che sin qui visazione. Grazie anche al premio-partita al figlio, maggiorandolo se questi segna un gol»; mali ha caratterizzati; e che fatto di essere “sportivadri che si preoccupano di dargli l’integratore prima di ogni match; formino la propria persomente” cresciuti insieme, nonni che sorvegliano l’alimentazione del presunto futuro big; e un nalità umana, guardando gli Esordienti B hanno sì po’ tutti che cercano un “procuratore” che lo metta in una grande ad un successo eventuale perso – dignitosamente squadra. Fabio Benaglia presenta il quadro di questo sconcertante non per se stesso, ma come – un po’ di partite; ma ne fenomeno con ironia, auspicando che genitori e parenti vari abcorollario di quanto sin qui hanno anche vinte parecbiano sempre il (buon) senso della misura, delle proporzioni, ramè stato fatto a... tutto camchie di fronte ad avversamentando, come cantava Gianni Morandi, che solo “uno su mille”, po, nell’ambito di una eduri non di poco conto. La anzi – nei tempi che corrono – “uno su un milione”, forse, ce la farà. cazione integrale. “rosa” comprende tredici «Mio figlio è un fenomeno» IL NEMBRO febbraio 2015 33 CRONACHE ERA IN AMICIZIA CON PARECCHI ALPINISTI DEL PAESE A Nembro con un videofilm ricordato Walter Bonatti La manifestazione in programma per venerdì 27 febbraio al “Modernissimo” per la consegna del Premio “Marco e Sergio Dalla Longa” (edizione 2014/15) ha avuto il più significativo dei preludi venerdì 13 febbraio nel medesimo auditorium; in tale occasione, infatti, alla presenza di un folto pubblico, è stato proiettato il video-film (durato assai più di un’ora) intitolato W di Walter, un dvd del quale è stata programmata la vendita in tutta Italia in abbinamento alle edizioni de La Gazzetta dello sport e del Corriere della sera del venerdì 20 febbraio. Walter Bonatti venne più volte a Nembro, dove aveva tanti amici. Mandò al G.A.N. probabilmente una delle sue ultime lettere: nella primavera del 2011 (anno nel quale morì in settembre), invitato alla inaugurazione della nuova sede del Gruppo alpinistico, non poté intervenire; ma si rese partecipe dell’evento con un messaggio, nel quale volle ricordare anche gli alpinisti purtroppo già scomparsi. Il dvd proposto al “Modernissimo” racconta in sostanza la vita di Walter Bonatti; ne volle la realizzazione (con tanti filmati e documenti inediti) Rossana Podestà, pur essa, purtroppo oramai deceduta il 10 dicembre del 2013. Ella stessa vi compare come figura e vice narrante. La realizzazione tecnica del video-film è stata curata dalla regista Paola Nessi, che il 13 febbraio era al “Modernissimo” ed ha spiegato come è nato il dvd W di Walter. Condotta da Ugo Spiranelli, presidente della sottosezione di Nembro del C.A.I., la serata ha visto la presenza anche del presidente del C.A.I. di Bergamo e le testimonianze di Mario Curnis e di Dino Perolari, che furono grandi amici di Walter Bonatti. Nelle foto: due momenti della manifestazione al “Modernissimo”. NEMBRO È LA PRIMA LOCALITÀ DELLA BERGAMASCA APERTASI AL BASKIN Un “nuovo basket” con quattro canestri Cremona tra un po’ di tempo forse sarà conosciuta come la città, oltre che del Torrazzo e del torrone, anche del lancio del baskin. Se questo nuovo sport prenderà davvero il largo, nella sua storia, un posticino l’avrà anche Nembro, come prima località che gli ha aperto le porte nella Bergamasca. Il baskin, abbreviazione di basket + inclusivo, unisce valenze sociali a quelle prettamente sportive. Si radica nel basket, ma sul campo, in aggiunta a quelli consueti, si trovano altri due canestri (con altezze variabili), piazzati sul punto medio delle linee laterali. Questa sistemazione fa si che si creino, durante le partite, due fronti di attacco e due postazioni di difesa, con un gran movimento e una assoluta imprevedibilità nelle trame del gioco, che ha dieci regole chiave. Nelle squadre agiscono insieme ragazzi e ragazze del tutto “abili” oppure con disabilità, pure con quelle che costringono all’uso della carrozzina. Nella troupe ciascuno ha un ruolo commisurato alle sue possibilità. Nessuno deve sentirsi menomato o trascurato. Si perde e si vince tutti insieme, con gli stessi demeriti o meriti. Da qui le valenze sociali del baskin, del- le quali si è fatto cenno. Il nuovo sport si è affacciato (in palestra) dieci anni fa a Cremona. Ha trovato adesioni là e, in particolare, anche nel Milanese. Nelle due province si svolgono regolari campionati. A portarlo in terra orobica, con il sostegno della Fondazione Comunità Bergamasca, ci hanno pensato alcune associazioni della media Valle Seriana, la cooperativa sociale La Fenice, il Comitato iniziative sociali. Il Comune di Nembro, con gli assessorati allo Sport e ai Servizi alla persona e alla famiglia, ha dato il patrocinio e ha reso disponibile la palestra della scuola primaria di San Faustino. Per la pratica del baskin l’età ottimale è quella tra i 12 e i 20 anni; bisogna essere disponibili ad un’intensa attività fisica; per l’iscrizione occorre il certificato medico di idoneità alla pratica sportiva non agonistica. Dal 30 gennaio si sono messi in moto già una decina tra ragazzi e ragazze. La quota di adesione è di 50 euro. Per adesso ci si limita agli allenamenti, con raduni tutti i venerdì, dalle 15,30 alle 16,30. Tra qualche mese forse ci saranno partite amichevole con squadre del Milanese. La “divisa”, per ora, consiste in una normale tuta e in un paio di scarpe da ginnastica. Gli interessati a praticare il baTennis nel ricordo di mons. Aldo Nicoli e Franco Morotti skin possono o presentarsi nelle ore degli allenamenti, o contattare questi cellulari: Anche nel 2015 l’associazione “Insieme con don Aldo” ha deciso di organizza340 668 1953 (Letizia Maffioli, istruttrice re un torneo di tennis per coppie maschili nel ricordo della passione per lo sport di baskin) o 339 253 1107 (dott. Marco della racchetta che univa mons. Aldo Nicoli e Franco Morotti. La manifestazione, Pezzoli). C’è anche un indirizzo di posta con le modalità collaudate l’anno scorso, è in calendario per i giorni dal 15 al 19 elettronica: [email protected]. aprile. Sono comunque già aperte le iscrizioni (telefono 339 152 1522). Nicoletta Carrara 34 IL NEMBRO febbraio 2015 CRONACHE VENERDÌ 27 FEBBRAIO AL “MODERNISSIMO” L’OTTAVA EDIZIONE DEL PREMIO “MARCO E SERGIO DALLA LONGA” Otto le “formazioni” in gara per l’Oscar dell’alpinismo orobico Sono otto le scalate in lista nella corsa all’ottava edizione del Premio “Marco e Sergio Dalla Longa”, che verrà attribuito nella serata di venerdì 27 febbraio (inizio alle ore 20,30) al “Modernissimo”. Il riconoscimento, come noto, è destinato al o agli alpinisti bergamaschi che – di anno in anno – si rendano protagonisti, in qualsiasi parte del mondo, di imprese atte a valorizzare l’andar per alte vette coniugando esplorazione e rispetto della Natura; esso è aperto pure a scalatori non residenti nella terra orobica, che però abbiano effettuato i loro exploits nella Bergamasca. Il Premio venne istituito nel 2006 dalla Sezione di Bergamo del C.A.I. nel ricordo di Marco Dalla Longa, tragicamente deceduto l’anno prima durante l’ascesa della inviolata parete est del monte Nanda Devi East nell’Himalaya indiana. Fu esteso poi alla memoria pure di suo fratello Sergio Dalla Longa, purtroppo anch’egli rimasto vittima di una disgrazia, nel 2007, a pochi metri dalla cima del Dhaulagiri nell’Himalaya nepalese. In ciascun anno il Premio fa riferimento alle ascese effettuate nell’arco del precedente anno solare: stavolta lo sguardo si focalizza perciò su quanto è stato fatto durante il 2014. Nelle sue prime edizioni il Premio – una sorta di “Oscar” dell’alpinismo orobico – ha avuto la propria sede a Bergamo. Dalle più recenti tre edizioni in qua è stato trasferito a Nembro con un riassetto anche sotto l’aspetto organizzativo. Assieme al C.A.I. di Bergamo sono ora mobilitati il C.A.I. di Nembro, con la sua sottosezione qui operante, il G.A.N., il Club Alpino Accademico Italiano (del quale, per i loro meriti alpinistici, facevano parte entrambi i fratelli Marco e Sergio Dalla Longa) e il Comune di Nembro. C’è un Comitato paritetico, che si occupa degli aspetti logistico-organizzativi; e di volta in volta viene nominata una Commissione di esperti, che valuta le diverse candidature, per scegliere poi quella ritenuta più significativa. Di solito si segnala pure il miglior giovane alpinista dell’annata presa in considerazione. Pure il pubblico che presenzia alla serata ha modo, tramite schede, di “dire la sua” con un voto che concorre al “verdetto popolare”. Nelle troupes protagoniste delle imprese ci sono Questa foto è stata scattata verso la metà dello scorso ottobre, durante la scalata della parete Nord dell’Eiger da parte di Rosa Morotti e Tito Arosio. Da ventitré anni Rosa Morotti “sognava” di compiere tale impresa alpinistica. anche alpinisti nembresi di origine o che vivono a Nembro. Ecco la lista di quelle che si potrebbero definire le nominations (con l’indicazione dei nomi degli alpinisti, della montagna affrontata e con altre note): • Ivana Artifoni, Bruno Dossi, Cristian Trovesi: Anticima del Monte Redondo; parete nord; via nuova; • Tito Arosio, Luca Vallata, Saro Costa: Cordillera Huayhuash (nel Perù); parete ovest del Monte Quesillo; via nuova; • Eros Milesi, Pietro Cocchetti, Diego Pezzoli, Alberto Gentili: Pinnacolo di Maslana; via nuova; • Mariarosa Morotti, Tito Arosio: Parete nord dell’Eiger; via Heckmair; ripetizione; • Diego Pezzoli, Roberto Iannulli: El Capitan; via Tangerine Tip; ripetizione; • Ennio Spiranelli, Yuri Parimbelli, Tito Arosio: Anticima delle quattro matte nel gruppo della Presolana; via m’èerà dímel; via nuova; • Federico Rota, Luigi Mondini: Pizzo della Corna, Canale N-W; via nuova; • Franz Rota Nodari, Mara Babolin, Alberto Raineri, Luisa Favero: Weissmies, Goulottes Couloir, Nord Est, variante alla via Brandt; e parete Nord Est, via Bruno e Sergio Paglia; ripetizione. Lo svolgimento della serata al “Modernissimo” normalmente è il seguente: introduzione da parte del conduttore; proiezione di un video per ciascuna scalata e interviste ai protagonisti; distribuzione delle schede al pubblico per le sue votazioni; lettura del verdetto della Commissione degli esperti e di quello del pubblico; consegna dei premi. Come già nello scorso anno, è previsto un intermezzo musicale con Oscar e Nicolò Conti, i quali eseguiranno anche una canzone in omaggio a Marco e Sergio Dalla Longa. C’è ovviamente un albo d’oro del Premio. Alla sua prima edizione il Premio venne vinto da Ivo Ferrari per una scalata in Presolana; con un’ascesa alla parete Nord dell’Eiger, Marco Birolini e Gregorio Savoldelli “trionfarono” nella seconda edizione; Simone Moro si aggiudicò la terza e la quarta edizione con scalate nel Pakistan e nel Nepal; Ennio Spiranelli, Yuri Parimbelli e Tito Arosio ebbero la... “statuetta” (... l’Oscar) della quinta edizione (la prima ambientata nel “Modernissimo” a Nembro); Tito Arosio e Saro Costa, con una ascensione nel gruppo del Monte Bianco si aggiudicarono la sesta edizione; Tito Arosio, Mauro Gibellini, Giulia Venturelli vinsero nella settima edizione con una scalata della parete est delle “Jorasses” sul Monte Bianco. Stavolta chi salirà sul podio? Il “Modernissimo”, di solito, in occasione della serata del “Dalla Longa” vede arrivare tutti, o quasi, i più qualificati esponenti dell’alpinismo bergamasco, e non solo di quello. Raduno in vista per i Nembresi nati nel 1955 I Nembresi e le Nembresi nati nel 1955 stanno organizzando la festa per il raggiungimento dei sessant’anni. Il gruppo promotore ha identificato la data nella domenica 17 maggio, quando si vorrebbe fare una gita con pranzo in una località di un certo spicco. Il programma però è tutto ancora da definire. I nati nel 1955 interessati all’incontro sono invitati a dare al più presto la propria adesione presso il negozio di abbigliamento Sottosopra (di Maria Cortesi) in via Ronchetti, oppure presso il negozio della fiorista Ginì (Piazza Umberto I) – il “coetaneo” è il signor Emilio –. Nella serata di giovedì 26 marzo, alle 20,30, presso l’Enoteca Italvini (Piazza Tre Corone) avrà luogo una riunione per stilare il programma. IL NEMBRO febbraio 2015 35 IN MEMORIAM I NOSTRI DEFUNTI Mezz’ora prima di ogni funerale viene recitato il S. Rosario GEMMA SAVOLDI 23/6/1933 – 24/1/2015 «La tua bontà e pazienza mi hanno sempre stupito, così come la tua capacità di attenzione, di accoglienza, di simpatia verso tutti, famigliari stretti o semplici conoscenti. Ogni persona che ti avvicinava era per te importante, degna della massima considerazione»: così il diacono don Stefano Siquilberti, ormai sempre più vicino al giorno della sua ordinazione sacerdotale (alla fine del prossimo mese di maggio), a nome di tutti i congiunti, ha voluto rivolgere un ultimo saluto alla sua nonna materna, Gemma Savoldi, che è andata a raggiungere in Cielo il marito Paolo Parmigiani, deceduto il 4 aprile di cinque anni fa. Dal loro matrimonio sono nati tre figlie e un figlio. Al nonno Paolo, don Stefano è sempre stato molto legato anche perché fu il padrino del suo battesimo. Gemma Savoldi, spentasi all’età di 81 anni, per il rapido deterioramento 36 IL NEMBRO febbraio 2015 di un venir meno delle forze che la stava debilitando, ormai da diverso tempo, apparteneva alla numerosa famiglia dei “Piesentì”, impegnata nella zona del Carso nella gestione di quella che era una delle più conosciute e frequentate trattorie del paese: un punto di incontro che ancora adesso funziona come bar. Ella aveva avuto solidi e forti orientamenti per la vita da sua madre, Giulia, capace di portare avanti sia l’esercizio pubblico sia di formare cristianamente la sua numerosa prole, anche dopo essersi trovata vedova prematuramente. Gemma Savoldi, sorella di Padre Giulio Savoldi – verso il quale, man mano passa il tempo dalla sua scomparsa, cresce, anziché attenuarsi, l’ammirazione per quanto egli fece in un instancabile impegno di assistenza spirituale e materiale nel convento dei Cappuccini nel quale viveva a Milano: anche di recente su di lui si è parlato su qualche giornale –, da ragazza dava una mano nel portare avanti la vita domestica, accanto alle sorelle e ai fratelli. Si occupava prevalentemente delle necessità familiari, attivandosi nel servizio nella trattoria soprattutto nelle emergenze. In siffatta maniera ha ripartito le sue giornate anche dopo il matrimonio con Paolo Parmigiani. Era presente nel negozio di calzature da lui gestito in via Bilabini, quando ce n’era bisogno. Ma al centro delle sue attività stava la famiglia, alla quale ha riservato tutte le sue più intense energie, fedele all’esempio avuto da sua madre. Iniziava ogni sua giornata con la preghiera. Ha tramandato i valori cristiani da lei profondamente assimilati alle figlie e al figlio (il quale ora prosegue l’attività paterna), ai nipoti, diventati nel tempo sette (più un pronipote). A tutti ha insegnato a chiedere a Dio il dono di una fede robusta e ad avere sempre fiducia nella Provvidenza. «Quando venivamo a trovarti – ha scritto ancora don Stefano Siquilberti nella sua testimonianza di gratitudine verso la nonna – eravamo certi, sempre, che ci saremmo sentiti accolti con il sottofondo sonoro delle trasmissioni di Radio Maria, che tu tenevi accesa per molte ore nelle tue giornate. Ci invitavi a pregare con te. In virtù di questa tua fede, chi ti è stato accanto e ti ha voluto bene, e ora ti ricorda con riconoscenza, sa che adesso sei nelle mani di Dio, in compagnia dei tuoi genitori e con quelli, tra i tuoi fratelli e sorelle, che là ti hanno preceduto. Anche negli ultimi anni ti sei sempre affidata alla volontà del Signore, ben sapendo che Egli non ti avrebbe abbandonata nella malattia e nella sofferenza. Ti ringraziamo, cara nonna, – ha scritto ancora don Stefano Siquilberti – perché pure da lassù ci stai aiutando a vivere questo periodo del distacco da te con la consapevolezza che ci offrono le parole del Vangelo di Giovanni: “Chiunque vede il Figlio e crede in Lui, ha la vita eterna; e Gesù lo risusciterà nell’ultimo giorno”».Da parte dei familiari di Gemma Savoldi va un sentito grazie a quanti hanno condiviso il loro dolore, e il loro lutto con visite, con attestazioni di cordoglio e con la partecipazione al funerale della propria congiunta deceduta. GIUSEPPE CAROBBIO 22/12/1935 – 18/1/2015 All’età di 79 anni ha concluso il suo itinerario terreno per imboccare la via dell’Aldilà Giuseppe Carobbio. Era originario di Albino; e per un certo tempo con la sua famiglia abitò a Cornale di Pradalunga. Venne ad abitare a Nembro nel 1961, quando sposò Maria Marcassoli. Nel loro focolare domestico sono nati quattro figli (tre femmine e un maschio), per i quali i coniugi si sono prodigati con dedizione, con tutte le loro migliori energie. Giuseppe Carobbio aveva una forte passione per la montagna; è stato iscritto ad associazioni alpinistiche locali. Da solo o con amici andava su per i monti nel tempo libero la- IN MEMORIAM sciatogli dai suoi impegni di lavoro nell’ambito dell’edilizia. Con il tempo, l’età si è fatta sentire con i suoi acciacchi; e nell’ultimo anno le sue condizioni fisiche sono andate progressivamente peggiorando, sino, purtroppo, all’esito fatale. I suoi congiunti hanno voluto rendergli l’ultimo saluto con parole come queste: «Hai speso la tua vita con generosità e coraggio. Chi ha avuto modo di conoscerti si è trovato colpito dalla tua sensibilità e dalla tua costante disponibilità. Eri un uomo di poche parole, in famiglia e fuori; ma quanta vitalità, quanta carica umana riuscivi comunque ad esprimere, a profondere! Con le tue mani: costruendo, trasformando; con il tuo cuore: donando. Era ammirevole la tua dedizione al lavoro, ai tuoi impegni, in un operare generoso, senza calcoli o interessi, ma in uno slancio che non poteva non destare ammirazione. Nel coltivare la tua passione per la montagna affrontavi la fatica dell’ascesa per avere la gioia della contemplazione della Natura, dell’assaporamento del silenzio, dell’incontro con gli amici. Hai saputo affrontare la malattia senza mai lamentarti, accettando sofferenze e dolori; ed accoglievi tutti coloro che venivano a trovarti con la tenerezza del tuo sorriso. Ora sei stato chiamato più in alto, nella pace di Dio. Eri forte come una roccia. Rimarrai sempre nei nostri cuori. Ci manchi!». La famiglia di Giuseppe Carobbio dice grazie sentitamente a quanti le sono stati vicini nel dolore. GIUSEPPE VALOTI 26/2/1937 – 10/12/2014 All’età di 77 anni, a causa di un rapido peggioramento dei guai fisici che da qualche tempo lo stavano affliggendo, determinando, ad un certo momento, pure il ricovero in un Centro di accoglienza ed assistenza a Bergamo, ha chiuso la propria laboriosa esistenza terrena Giuseppe Valoti. Oltre che ai suoi congiunti, egli la dedicò, in ampia misura, al servizio della comunità, prodigandosi in istituzioni ed associazioni, per di più in ruoli di spicco. Fu una delle figure in evidenza nel volontariato nembrese. Cresciuto in una famiglia, abitante nel cuore del paese, nella quale egli era l’unico maschio con attorno cinque sorelle, Giuseppe Valoti lavorò per circa quarant’anni in quella che, da ditta “Rusconi e Fraschini”, diventò Sava-Laminal e infine Comital. Nel 1962 sposò Miriam Moretti. Il loro matrimonio è stato allietato dalla nascita di un figlio (Roberto, che, dopo aver fatto parte della pattuglia acrobatica dell’aeronautica – meritandosi una medaglia d’oro – è adesso pilota dell’Alitalia, soprattutto sui lunghi viaggi) e di una figlia (Daniela). Quattro sono i nipoti via via giunti ad ampliare la famiglia. Tra il 1970 e il 1975 Giuseppe Valoti si è impegnato nella Giunta comunale (presieduta dal sindaco Carlo Lesmo), come assessore ai lavori pubblici. A quell’epoca egli era già molto attivo nell’Avis locale, della quale si può ben dire che è stato uno delle “colonne”, contribuendo in maniera determinante a farla crescere: Ne fu presidente dal 1978 al 1995; ma vi agì in pratica per più di 40 anni (dal 1960 in avanti) in ruoli direttivi: ne fu a più riprese segretario, e poi amministratore, animatore. Fu uno dei più stretti collaboratori di Pier Paolo Marcassoli, che nel 1950 avviò in paese una sezione dei donatori di sangue. Toccò proprio a lui, a Giuseppe Valoti, commemorarlo (a circa un mese dalla sua scomparsa, avvenuta il 16 gennaio 1987), durante la annuale assemblea degli avisini nembresi tenutasi il 15 febbraio (del 1987). A Pier Paolo Marcassoli, Giuseppe Valoti era subentrato come presidente della sezione. A questa egli continuò, in varie forme, a dare il proprio apporto pure dopo averne lasciato la leadership, perché sempre più assorbito dalle crescenti incombenze alle quali era chiamato a provvedere entro il Centro diurno anziani: pure in questa istituzione, infatti, Giuseppe Valoti profuse infinite energie, contribuendo non poco a svilupparne le attività, anche in forme innovative; ne accettò la presidenza entro la vita della comunità nembrese. Negli ultimi tempi Giuseppe Valoti si era dedicato specialmente alla sua famiglia, alla sua casa: ad una vita comunque sempre aperta al rapporto con gli altri; rapporto che egli coltivava con cordialità, con la disponibilità, con la nobiltà d’animo che contraddistinguevano il suo carattere, la sua figura. In quanti lo hanno conosciuto e avvicinato, Giuseppe Valoti ha lasciato un ricordo vivo, pieno di ammirazione per il suo variegato impegno in attività sociali. I familiari sono grati a coloro che hanno condiviso il dolore e il lutto. IL NEMBRO febbraio 2015 37 IN MEMORIAM LUIGI (GINO) CORTESI 12/6/1928 – 13/11/2014 All’età di 86 anni ha terminato la sua operosa esistenza terrena Luigi Cortesi, più conosciuto come Gino. I suoi cari hanno voluto rendergli l’ultimo saluto, con alcuni semplici pensieri e con ricordi di come egli ha saputo essere uomo ligio ai propri doveri, marito, padre e nonno premuroso. Ecco la loro testimonianza. “Anche se negli ultimi tempi era palese che la tua malattia si stava facendo via via più grave, mai avremmo immaginato che te ne saresti andato così presto e per sempre. Te ne sei andato in silenzio, in sordina, per non disturbare nessuno, come era nel tuo stile. Eri un uomo di poche parole. Hai saputo accettare con forza il dolore più grande che possa capitare a un padre: quella di veder venir a mancare un figlio, A te è capitato con tuo figlio Camillo. E con eguale stato d’animo hai vissuto il dolore intenso della perdita della tua cara moglie, 38 IL NEMBRO febbraio 2015 Santina. La tua Fede incrollabile ti ha sorretto, non ti è mai venuta meno. Eri un lavoratore instancabile. Anche se ormai da tempo per te era difficile fare movimenti, scendere le scale, affrontare qualche attività, non hai mai smesso di cercar di applicarti a quello che ti stava a cuore. Quanta passione, quanto amore mettevi nel cuore il tuo orto, il tuo boschetto, il tuo giardino! E quante tue raccomandazioni per noi, incapaci di fare le cose come sapevi, e avresti voluto continuare a farle tu. Del tuo lavoro di giardiniere hai fatto la grande passione della tua vita. Hai passato infinite giornata in ginocchio, a seminare, a trapiantare, a potare. Lo facevi sempre senza i guanti ora diventati di moda, a mani nude: quasi per non perdere il contatto diretto con la terra e con la vegetazione. Ci mancherà tanto la tua figura... ciondolante, che andava avanti e indietro in quella piccola serra entro la quale riuscivi a far crescere ogni specie di piante, ogni tipo di fiori. Un’altra tua passione era quella del ballo. Quanto avremmo voluto vederti impegnato in un ultimo valzer! Nel muoverti sull’onda delle note, in qualche modo rendevi impercettibili le tue difficoltà motorie degli ultimi anni. Ma ormai al ballo ti... applicavi solo davanti alla televisione, guardando ‘quelli bravi’, come solevi dire tu. Ci sarebbero tanti altri ricordi, su di te, da portare alla luce. Adesso tu hai un altro giardino da curare, quello più grande, quello più bello, quello del Paradiso. Siamo però certi che pure in quello tu troverai il tempo per pensare, ancora, anche a noi”. I famigliari di Gino Cortesi dicono grazie a coloro che hanno partecipato al loro lutto, condividendo il loro dolore. ANTONIO CAVAGNIS 24/1/1930 – 30/11/2014 All’età di 84 anni, dopo un declino nelle sue condizioni di salute che aveva cominciato a manifestarsi nel marzo del 2013 e si era accentuato particolarmente a partire dall’agosto del 2014, comportando anche il suo ricovero in ospedale, si è spento Antonio Luigi Cavagnis. Era nato e cresciuto nella frazione Botta. Nella sua vita, per un certo periodo, ha avuto l’abitazione nella zona della via Fontane, prima di stabilirsi, dal 1967, in via Tasso, in prossimità dell’inizio della strada in discesa verso il villaggio Crespi basso. Antonio Luigi Cavagnis ha condiviso serenamente 56 anni della propria esistenza con la moglie Agnese Pulcini. Dal loro matrimonio sono nati tre figli (un maschio e due femmine). Nel tempo sono cresciuti cinque nipoti e una pronipote. Dopo essere stato per un certo tempo alle dipendenze della ditta Cugini, Antonio Luigi Cavagnis ha trovato un posto alla “Magrini”: e in questo stabilimento ha raggiunto l’età della pensione. Nel tempo libero amava stare all’aria aperta, lavorare la terra (aveva una cascina nella zona dei “Lupetti”), coltivava l’orto. Era un uomo dal temperamento generoso, buono; e sempre disponibile. La generosità del suo cuore è attestata anche dalla sua lunga appartenenza all’Avis come socio capace di rendersi protagonista di ben 130 donazioni di sangue: e questo lo portò a meritarsi la “goccia d’oro”. La famiglia è sempre stata al centro delle sue attenzioni: quella famiglia che ora avverte ogni giorno di più il grande vuoto lasciato dalla sua scomparsa. Egli è ricordato con profondo rimpianto. I congiunti di Antonio Luigi Cavagnis sono grati a tutti coloro che in vario modo hanno voluto partecipare al proprio lutto, con attestazioni di cordoglio. IN MEMORIAM ANNIVERSARI Sempre vivi nei cuori dei loro cari e nel ricordo della comunità ERMINIA PICENNI 12/1/1932 - 16/2/2011 AGNESE BERGAMELLI 12/2/1937 - 24/2/1993 Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di S. Maria il 25 febbraio alle 16,30. ANGELO ZANGA 27/11/1923 - 26/2/1998 Un Ufficio funebre sarà celebrato nella chiesa di S. Maria il 18 marzo alle 9. LINDA GHISLANDI ANGELO MAGNI 24/4/1925 - 3/3/2007 10/8/1921 - 2/12/2009 Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di S. Rocco il 2 marzo alle 18. TERESA MORONI BATTISTA MORETTI 9/10/1910 - 9/3/1986 2/11/1906 - 23/1/1993 Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di S. Maria il 14 marzo alle 7,30. ALDO BERGAMELLI 9/8/1929 - 8/3/1970 Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di S. Nicola il 9 marzo alle 8. ANDREA FASSI 13/6/1927 - 9/3/2011 Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di S. Nicola il 9 marzo alle 8. ANGELO GRIGIS MARGHERITA FACCINI 11/4/1910 - 22/2/1978 10/6/1915 - 6/3/1999 Un Ufficio funebre sarà celebrato nella chiesa di S. Maria il 4 marzo alle 7,30. CARLO GRITTI 14/7/1929 - 27/2/1986 Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di S. Maria il 27 febbraio alle 7,30. PIETRO CAVAGNIS 30/3/1925 - 26/3/2012 Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di S. Nicola il 28 marzo alle 17. FRANCO CARRARA 29/12/1923 - 18/3/2006 Un Ufficio funebre sarà celebrato nella chiesa di S. Maria il 18 marzo alle 7,30. PIERINA VALOTI 14/3/1946 - 25/2/2008 Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di S. Maria il 21 febbraio alle 18. BATTISTA FLAVIANI RINA GHILARDI 31/12/1918 - 2/2/1975 4/1/1922 - 19/1/2007 Un Ufficio funebre è stato celebrato nella chiesa di S. Maria. IL NEMBRO febbraio 2015 39 GLI ORARI DELLE SANTE MESSE Arciprete don Santino Nicoli 035.522.192 331.88.27.316 A NEMBRO PREFESTIVE E FESTIVE Al sabato Plebana San Faustino San Nicola Viana Don Giuseppe Belotti 035.520.064 333.40.22.503 ore 18 ore 17 ore 17 ore 18 domeniche del mese) Zuccarello Messe tutte sospese sino al 25 marzo ore 16 (la 4ª domenica del mese) ore 7,30 e ore 9 ore 8 ore 17 ore 18 Venerdì Santa Maria San Nicola San Faustino Viana ore 7,30 e ore 9 ore 8 ore 17 ore 18 Sabato Santa Maria Don Roberto Zanini Ogni giorno alle 18 vespro in plebana 035.515.415 Nelle emergenze, se non sono direttamente rintracciabili i sacerdoti, rivolgersi all’Oratorio (035.520.420) oppure al sacrista (035.521.519). ALL’UFFICIO PARROCCHIALE Sacerdote presente nell’ufficio parrocchiale (dalle ore 9,30 alle 12 - tel. 035.520.858) nei diversi giorni della settimana Lunedì: don Santino Nicoli Martedì: don Santino Nicoli Mercoledì: mons. Martino Lanfranchi Giovedì: don Santino Nicoli Venerdì: don Ettore Persico Sabato: mons. Martino Lanfranchi A GAVARNO PREFESTIVE San Giovanni XXIII ore 18 FESTIVE Sant’Antonio ore 7,30 San Giovanni XXIII ore 10 NEI GIORNI FERIALI San Giovanni XXIII ore 18 (lun, mar, gio, ven) ore 17,30 adorazione eucaristica (sab) Sant’Antonio ore 18 (mercoledì) A LONNO FESTIVE ore 7,30 - 10 NEI GIORNI FERIALI Parrocchiale ore 18 (lun, mar, gio, ven) ore 8,30 (mer, sab, prefest) NUMERI TELEFONICI UTILI Uffici Parrocchiali Tel. 035.520.858 aperti ore 8-12 Fax 035.522.330 e-mail:[email protected] Oratorio035.520.420 Scuola Materna Crespi-Zilioli 035.520.838 Scuola Materna di Gavarno 035.520.398 Redazione de Il Nembro035.520.858 Santuario Zuccarello 035.521.444 Lonno - Parroco 035.51.54.15 035.520.565 [email protected] PER LE EMERGENZE Parrocchiale ore 7,30 035.520.420 Parroco di Lonno347.77.86.243 Martedì Santa Maria ore 7,30 e ore 9 Casa di Riposo ore 15,30 San Faustino ore 17 Viana ore 18 Giovedì Santa Maria San Nicola San Faustino Viana Don Matteo Cella Monsignor Arturo Bellini ore 7,30 e ore 9 ore 8 ore 17 ore 18 Mercoledì Santa Maria ore 7,30 e ore 9 Messa per i ragazzi in Santa Maria e in tutte le Vicinie alle ore 16,30 035.523.545 Vicario parrocchiale dell’Unità pastorale NEI GIORNI FERIALI NEL PERIODO INVERNALE Lunedì Santa Maria San Nicola San Faustino Viana Monsignor Martino Lanfranchi Don Ettore Persico 035.521.557 329.82.10.428 Alla domenica Plebana ore 7 - 9 - 10,30 - 18 (ore 17, adorazione eucaristica e Vespri) Viana ore 8 - 10 San Nicola ore 8,30 - 17 San Faustino ore 9,30 Casa di Riposo ore 9,30 San Vito ore 10,30 (nelle prime tre Trevasco TELEFONI DEI SACERDOTI Casa di Riposo 035.521.105 A.V.I.S. (giovedì h. 19-20,30) 035.521.996 Centro di Primo Ascolto 320.625.5750 e-mail:[email protected] aperto lunedì pomeriggio (su appuntamento), mercoledì, giovedì e sabato ore 9,30-11,30 C.I.F. - Centro Italiano Femminile e-mail:[email protected] aperto tutti i martedì ore 9-11,30 e l’ultimo sabato del mese ore 9,30-11 Durante le Messe delle ore 7,30 e delle 9 e il sabato pomeriggio dalle ore 15 alle 17 sarà presente un sacerdote in plebana per le Confessioni. IL NEMBRO. Edizione della Parrocchia di Nembro Direttore responsabile: Lino Lazzari Redazione e Amministrazione: Piazza Umberto I, 5 24027 Nembro - Tel. 035.520.858 - Fax 035.522.330 Posta elettronica: [email protected] Autorizzazione del tribunale di Bergamo n° 44 del 23/12/85 Prezzo di una copia € 3,50; abbonamenti: a Nembro e in Italia € 35; all’estero € 50 in Europa e € 60 negli altri continenti; sostenitori, da € 50 in su. 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