Comments
Description
Transcript
Dottore ho un dito in bocca!
Dott.Ssa Martina Lucenti,Dott. Alessandro Carrafiello DOTTORE HO UN DITO IN BOCCA! UUID: 47d56cc4-d20d-11e4-8556-1ba58673771c This ebook was created with BackTypo ( http://backtypo.com ) by Simplicissimus Book Farm Indice dei contenuti INTRODUZIONE L'IMPORTANZA DI BOCCA E LINGUA LA VALUTAZIONE DELLA POSTURA LINGUALE IL CIUCCIO E IL DITO COSA SUCCEDE SE LA LINGUA NON DEGLUTISCE CORRETTAMENTE COME SISTEMARE LE COSE..... LA VALUTAZIONE POSTURALE LA NOSTRA MISSION 1 3 11 16 26 30 38 46 INTRODUZIONE Quante volte notiamo bambini con il dito in bocca? tantissime, e magari nostro figlio proprio non vuole togliersi quel "vizio"......e alla fine scoraggiati lasciamo stare le cose dicendo: "ci penserà poi il dentista quando crescerà !" ....niente di peggio potremmo fare per nostro figlio. Nell'immaginario comune dei non addetti ai lavori, si pensa che il dito modifichi "meccanicamente" il palato, e porti poi ad avere i denti storti....bene in questa pubblicazione vogliamo spiegare che non è esattamente così. Il dito in sè , crea poco danno....è l'abitudine viziata che la lingua assume a creare tutti i danni futuri! Infatti mettendo il dito in bocca, per forza questo si posiziona contro il palato, la lingua per forza si deve posizionare sul pavimento della bocca, ossia in basso, è questa l'abitudine deleteria per la crescita e non solo.!! Per tutta la vita infatti il movimento di deglutizione si appoggia alle pareti osse della bocca, stimolando la conformazione di mandibola, mascellare strutture....se tutto e avviene molte altre correttamente avremo una bella crescita armonica....se la lingua spinge in basso o di lato avremo importanti alterazioni morfologiche e funzionali. L'azione conformatrice della lingua avviene per tutta la vita. Ecco perchè ci si può correggere anche da adulti! Naturalmente un bambino ha una plasticità ossea che ci permette di vedere miglioramenti in pochi mesi; per un adulto, dove le ossa sono molto più strutturate, ci vorranno uno o due anni, ma ne varrà la pena! L'IMPORTANZA DI BOCCA E LINGUA La bocca fondamento della nostra vita. La bocca è stata da sempre protagonista di studi e dibattiti in ogni campo del sapere umano, da quello filosofico e psicologico fino a quello medico della ricerca scientifica. Freud la introduce proprio agli inizi dei suoi studi come strumento, nei primi mesi di vita del bambino, di piacere nonchè mezzo di esplorazione e relazione con il mondo. A tutte le età la bocca è piacere, conoscenza e suono comunicativo. Ci permette di parlare ma anche aggiungere conoscenze, interagire con il mondo esterno comunicando idee e sentimenti (bacio, sorriso….). Fig. 1. L'importanza relazionale della bocca, per tutta la vita. Spesso proprio per la sua complessità e la molteplicità delle funzioni da essa svolte, si ha avuto la tendenza a considerarla in modo distaccato e avulso dal resto del corpo, perdendo la visione di insieme del nostro organismo. Il pensiero che attività quali il linguaggio, la masticazione, la deglutizione e in modo complementare la respirazione avvengano in una stessa sede rendeva il tutto già abbastanza difficile, per cui inserirlo in mezzo ad altro risultava come un pacco troppo ingombrante da collocare. Tutto questo è stato vero fino a che alcuni specialisti, animati dall’amore per scienza e da uno strabiliante spirito di osservazione, hanno portato ad un approccio valutativo più ampio del paziente e delle loro esperienze fino a quel momento fatte. Così, nel corso di mezzo secolo, la bocca e il suo equilibrio hanno iniziato ad essere considerati un bilanciere per l’intero organismo. Da anni è ormai accertato scientificamente che alterazioni delle forze muscolari orali o malocculsioni, sono tra le maggiori cause di disturbi di natura otorino, posturale e muscolare. Lingua e muscolatura periorale sono strettamente coinvolte nella maturazione degli schemi motori del bambino: una loro alterazione comporta importanti ripercussioni su altri sistemi. Quello che c’è da sapere sulla bocca Spesso con bocca si tende ad intendere solo le labbra e i denti, ma in realtà questo nome ha un connotato ben più ampio; racchiude infatti si le labbra, ma anche guance, lingua, denti, palato, faringe e mandibola. Considerato il numero e la tipologia di azioni minuziose che svolge non stupisce che la sua rappresentazione nel nostra centralina (il Sistema Nervoso Centrale) sia cosi ampia. fig.2 : La rappresentazione motiria e sensitiva della bocca nella corteccia cerebrale è vastissima, a significare ala sua importanza. Infatti come possiamo notare la gamba, sebbene sia l’arto più grande del nostro corpo in realtà occupa una piccola porzione in proporzione, nel nostro cervello. Significa che per inviare comandi a quest’ultima sono necessari meno neuroni e meno tessuti rispetto a quelli della bocca, poiché i possibili movimenti, le funzioni e la quantità di informazioni che è grado di trasmettere quest’ultima sono di gran lunga maggiori rispetto alla quelle della gamba! Lingua e mandibola sono le strutture più mobili della bocca ed entrambe svolgono la funzione di bilancieri del nostro organismo. Una delle motivazioni può essere riscontrabile nell’osso ioide, un piccolo ossicino a forma di ferro di cavallo al centro del nostro tratto cervicale, che stringe rapporti con entrambe e rappresenta il crocevia delle nostre catene muscolari sia anteriori che posteriori. In questo modo sia la lingua che la mandibola riescono ad entrare in connessione sia con le strutture della base cranica che con quelle del rachide cervicale, esercitando un’influenza sulla nostra colonna vertebrale, sull’equilibrio e sulla all’alluce. disposizione dei nostri arti fino Fig.5 Lo ioide è il fulcro di un sistema posturale che coinvolge capo, collo e spalle. Tutto ciò rende le cose sempre più complesse e può in parte iniziare a spiegare come a volte infiammatori campanello cefalee possono d’allarme e dolori solo articolari essere lontano di un una sofferenza altrettanto lontana rispetto al punto in cui lo percepiamo. La nostra bocca svolge funzioni che sono altamente automatizzate e spesso, se si pensa alla deglutizione derivano da riflessi primitivi incondizionati che appartengono al neonato fin da subito…..perchè questo? Perché il riflesso della deglutizione in epoca neonatale ci garantisce la sopravvivenza in un’età in cui apprendere un’azione così complessa non sarebbe possibile e per funzioni come la masticazione garantisce un risparmio energetico non indifferente! Basti pensare che sforzo, in termini di concentrazione e tempo, sarebbe pensare ad ogni singolo movimento quando mastichiamo, sarebbe così grande che molto probabilmente non riusciremmo a fare nient’altro e dopo aver ingerito un boccone avremmo bisogno di una settimana di riposo! Fig.6 Le fasi della deglutizione corretta. Considerando che è proprio quello che facciamo con maggior frequenza che ha il potere a volte di influire con la conformazione fisica è importante, se non fondamentale che ciò che è automatizzato venga svolto nel modo corretto!!!! A questo punto sarà facile portare il pensiero a tutte quelle volte che abbiamo “messo a tacere” i nostri dolorini e “acciacchi” ricorrenti con antinfiammatori senza in realtà andare a scavare sulla vera fonte del problema, o se tutto quello che facciamo quotidianamente in modo automatico sia veramente svolto nel modo corretto. LA VALUTAZIONE DELLA POSTURA LINGUALE La valutazione della postura linguale Molto probabilmente nessuno dei lettori si è mai chiesto che posizione occupa la nostra lingua quando è a riposo, ovvero quando non è coinvolta in situazioni di masticazione, linguaggio o altro…beh perché non verificare ora? Basta chiudere gli occhi e provare a percepire con che strutture entra in contatto; se vi risulterà particolarmente strano ed insolito, tanto che nel momento in cui fate l’”esperimento” non avete proprio idea di dove collocarla, niente paura! Aspettate qualche minuto e tentate nuovamente! Le soluzioni possono essere molteplici: a riposo potrebbe essere a contatto con i denti dell’arcata inferiore, con quelli dell’arcata superiore oppure tra questi, ma anche completamente indietro, o ancora, a contatto con il palato superiore (palato duro). Bene, solo in quest’ultimo caso risulta corretta! Una lingua a contatto con le rughe palatali (quella serie di piccoli avvallamenti del nostro palato) permette la stimolazione dello spot: una superficie di circa 1 cm2 ricchissima di recettori (ovvero quella serie di cellule che rendono possibile lo scambio di informazioni tra i vari sistemi, l’ambiente e il nostro Sistema Nervoso Centrale). Queste particolari cellule comunicano direttamente con un ramo del V° nervo cranico, il quale è a sua volta in contatto con strutture che regolano il sistema posturale e l’equilibrio. Per cui una mancata stimolazione dello spot non rende possibile un coordinamento informazioni centralina, e uno all'interno provocando scambio di della nostra poi diversi atteggiamenti posturali di compenso per la ricerca di un equilibrio. E la deglutizione? Per quanto riguarda la deglutizione vale la stessa cosa di quanto appena riportato. Per togliere ogni dubbio è sempre meglio fare una prova! Dunque, chiudiamo nuovamente gli occhi e pensiamo che punto d’appoggio utilizza la nostra lingua per iniziare a deglutire. Nuovamente, la posizione fisiologica e naturale (e quindi che consente un maggior risparmio energetico, un’azione più efficace, una sinergia ed armonia dei movimenti) è ancora una volta quella che poggia sullo spot linguale . Una lingua che spinge e/o si appoggia tra le arcate dentali poterà facilmente ad un avanzamento del capo (con atteggiamento cifotico a livello delle spalle), per intenderci come se qualcuno ci stesse tirando una immaginaria cravatta. Una lingua molto arretrata produrrà l’atteggiamento opposto: ovvero un aumento della curva lordotica. Fig.3 Come cambia la postura del capo e del tratto cervicale al variare della postura linguale. Non dimentichiamo mai che ciò che succede in una parte del corpo avrà sempre implicazioni ed effetti sulla parte restante; per cui una alterazione della prima parte della colonna vertebrale richiederà una serie di “microaggiustamenti” per riequilibrare il sistema che si ripercuoteranno a catena fino all’alluce del piede. Questo è vero soprattutto se si pensa quante volte al giorno avviene la deglutizione. MIlleduecento è su per giù il numero medio di deglutizioni in un giorno. Immediato pensare che qualsiasi cosa sbagliata, anche la più piccola, se compiuta un numero così grande di volte in un giorno, possa recare danno o conseguenze. Immaginiamo che un nostro braccio venga premuto con un dito per 1200 volte al giorno, sicuramente, per quanto l’azione in se sia innocua e non dolorosa, a fine settimana un piccolo livido inizieremo ad intravederlo! Una lingua che non si trova e che non deglutisce in posizione neutra è una lingua le cui fasce muscolari non hanno mai sollievo e rilassamento, poiché lo scarico delle tensioni avviene solo nel punto di spot. Cefalee e tensioni cervicali sono in parte spiegate dalla contrazione senza sosta dei muscoli della bocca. IL CIUCCIO E IL DITO Quali cause portano a una deglutizione scorretta. Difficile stabile una causa unanime per cui circa il 30% della popolazione abbia una d e g lu tiz i o n e s c o r r e t t a , senza soprattutto valutare caso per caso. A creare tanti così tante lingue indisciplinate è in sicuramente primis l'allattamento artificiale.....prendere il biberon per più di tre mesi è già un tempo sufficiente per creare questa abitudine errata! La tetta della mamma ha una conformazione inimitabile estensibilità per che unica lunghezza, permette e quasi flessibilità alla lingua ed di compiere un movimento attivo e vigoroso per fare fuoriuscire il latte.... Proprio vero che la natura è straordinaria ed inimitabile!!!....Se infatti pensiamo al biberon le differenze sono chiaramente lampanti: il latte in quest'ultimo esce passivamente ....e la lingua piuttosto che schiacciarsi contro il palato dovrà in qualche modo bloccare e otturare il foro per poter iniziare la deglutizione.... e perché no, ogni tanto, respirare! Al secondo posto tra le cause troviamo invece cordoni ombelicali attorcigliati, traumi durante la gravidanza o manovre alla nascita che portano ad una abitudine errata Ora che abbiamo visto cosa e in grado di fare l'alimentazione artificiale, capiamo subito come la scelta della tettarella non debba essere frettolosa! L'offerta è la varietà sono sicuramente enormi tant'è che perdersi tra gli scaffali è comprensibile! Il nostro consiglio è quello di non farsi prendere dalle mode del momento e scegliere un modello largo, non troppo ingombrante e duttile, così che possa essere schiacciato contro il palato. Alcuni individui poi, maggiormente rispetto ad altri mostrano una maggior predisposizione per una deglutizione scorretta a causa di caratteristiche organiche quali frenulo linguale corto o macroglossia (volume ampio della lingua). Anche il ciuccio, da sempre grande alleato delle mamme per placare pianti irrefrenabili, contribuisce al mantenimento della deglutizione scorretta, e può essere responsabile di denti variamente storti e alterazioni del palato. Per questo motivo, se il bambino non lo gradisce è bene non forzarlo, anzi al contrario ritenersi molto fortunati!. In caso al bambino sia necessario è bene provare a scegliere quello giusto.....capendo quanto ciò sia ancora una volta un’impresa tutt’altro che semplice! Tanti i colori, le forme e le marche….ma ne esiste davvero uno meglio di un altro? Uno piccolo, piatto e comprimibile (che permetta quindi di essere schiacciato sul palato), non a ciliegia, è sicuramente una buona scelta. Fig 4 : tipogia di ciuccio dannoso sopra e ,sotto: relativamente "fisiologico" Vedere un bimbo che succhia il suo ciuccio è sicuramente una cosa molto tenera, è importante però sempre tenere a mente le conseguenze a lungo termine che questo può avere! Dunque siamo proprio sicuri che sia un alleato piuttosto che un nemico??....Quando smetterlo quindi? Intorno ai due anni è buona pratica. Se ancora il bimbo sente il bisogno di quest’atto consolatorio e di stimolazione meccanica dello spot si può prorogare il termine fino ai 3 anni massimo, quando il bambino è più sicuro di se ed è consolidata la sua abilità di masticazione. Aiutiamo il bambino a smettere di succhiare il ciuccio, così come il dito, senza colpevolizzarlo ma sostendolo, lodandolo e rinforzandolo nei momenti in cui se ne priva, facendolo sentire davvero in gamba per i traguardi raggiunti! Vedrete che sarà un’ottima strategia e gli infonderà un buona dose di autostima! In diversi consulti e contesti dai vari specialisti avrete sentito parlare di abitudini viziate: ciuccio, dito in bocca, succhiamento della pezzuola, onicofagia (il mangiarsi le unghie), succhiamento di vari oggetti comuni (es tappi delle biro ecc..)ed uso del biberon vengono considerati come tali... In questo frangente molti si chiedono "perchè" il bambino senta l'esigenza di tenere il ciuccio o il dito in bocca.....e qui gli psicologi la fanno da padroni, con sindromi, insicurezze latenti, ricerca di rassicurazioni e chi più ne ha più ne metta....bene secondo noi questi stati psicologici che, si badi bene sono reali, non ne sono la causa, (stop quindi ai sensi di colpa dei genitori!), ma sono un sintomo! Di cosa? "Sintomo di che?" direte cari lettori..andiamo per ordine e tutto apparirà chiaro e motivante. La prima cosa da considerare è "dove " dovrebbe stare la lingua, ossia allo "spot" linguale, una piccola area del palato già descritta. In quest'area la lingua si appoggia ad ogni atto deglutitorio, e quindi almeno milleduecento volte al giorno...ma come mai proprio qui? Fig.5: in bianco lo "spot", la zona in cui dovrebbe sempre appoggiarsi la lingua. Nei nostri abbiamo avuto studi accademici, importanti master, conferme: in questo piccolo centimentro scarso di palato esiste un "interruttore" neurologico fondamentale per la vita. Studi recenti hanno dimostrato che ogni volta che questo viene toccato con la forza di una deglutizione, partono impusi "rigeneranti" a tutte le aree del nostro cervello. Esami istologici (analisi delle cellule), hanno dimostrato che all'interno dello spot linguale sono presenti praticamente tutti i tipi di neurorecettori del nostro corpo, per il calore, per la pressione, per le vibrazioni, per il dolore e molti altri...!!!! tutti concentrati qui. L'informazione poi passa attraverso un nervo (piuttosto grosso per la posizione), che percorre un canale osseo così che in pochi nanosecondi la stimolazione si trasmette e attiva il cervello in pochi nanosecondi. La sua attivazione permette neuromodulatori, il tra rilascio cui di molti endorfine, catecolamine e molte molte altre sostante neurostimolanti.....giusto per fare due esempi le famosissime Melatonina e Serotonina sono proprio prodotte in seguito alla attivazione dello spot linguale! Nonostante ciò sia già sufficientemente sensazionale e incredibile, se proporzionato alle dimensioni della lingua e dell'importanza che fino a poco fa gli si attribuiva, oltre a questo si ha un vero e proprio "flash", ossia molte aree cerebrali si attivano, ad spot!!!!!...migliaia ogni di stimolazione volte al giorno, dello una sistematica, costante e benefica " ginnastica" per il cervello! Fig. 6: Lo schema illustra come l'appoggio ripetuto e costante allo spot , in una deglutizione fisiologica, attivi molte aree cerebrali ed il rilascio di molti neuromodulatori endogeni. L'azione di tutte queste sostanze, ripeto, rilasciate migliaia di volta al giorno, porta il bambino a "sentirsi vivo", forte ed intraprendente. Per fare un paragone, immaginiamo la sensazione che ha un adulto dopo una bella corsa o nuotata, con il rilascio di endorfine creato dall'attività motoria: prova una sferzata di eccitazione, voglia di fare e sicurezza in se stesso! Bene lo "spot" linguale è il distributore di "endorfine e molte altre sostanze endogene", (endogene= che il nostro stesso corpo produce), che la natura ci ha messo a disposizione, per affermarci nel mondo. Ma se la nostra lingua non è abituata ad attivare l'interruttore, a causa di abitudini viziate, il bambino avrà comunque la necessità di attivare lo spot, e quindi quando va in "astinenza", ci dovrà mettere qualcosa, letteralmente "schiacciare" lo spot; che sia dito o ciuccio...qualcosa deve assolutamente attivarlo! E i pianti disperati e la ricerca del dito spasmodica, nonostante magari le sostanze disgustose che ci si mettono sopra, non sono vere e proprie "crisi da astinenza"?. Il bambino ciuccia perchè ne ha bisogno, perchè deve far rilasciare determinate sostanze che lo fanno sentire sicuro, forte e intraprendente...con sintomatologie conferma psicologiche che delle abbiamo elencato sopra. Meglio dunque eliminare abitudini viziate andando a stimolare lo spot in modo più naturale e fisiologico. Per esempio, durante lo svezzamento (6° mese di vita circa) sarà facile che il bambino “sputi” la pappa poiché la lingua è chiamata a nuove funzioni (come ammorbidire e succhiare) e la bocca deve chiudersi completamente, cosa che invece prima non avveniva grazie alla presenza della mammella o del biberon. Sarà importante pazientare e provare nuovamente sollecitando la punta della lingua con il retro del cucchiaio, spingendola verso l’interno dopo aver posizionato il cibo su questa, piuttosto che perpetuare con l'uso del biberon (magari arrivando fino ad introdurre sostanze sempre più grandi come biscotti). Utilizzare quindi un cucchiaio non troppo grande e guidare fisicamente in modo delicato il bambino a chiudere la bocca in caso non sia in grado da solo. COSA SUCCEDE SE LA LINGUA NON DEGLUTISCE CORRETTAMENTE Quali effetti sull’occlusione dentale e sulla respirazione Nel caso in cui la lingua non sia allo spot nell’atto deglutitorio la deglutizione, ricordiamo, viene definita come scorretta. Una lingua che spinge ed esercita la sua funzione sui denti porta ad un’avanzamento dell’arcata dentaria con la quale si trova in contatto e/o di alcuni elementi dentari di questa. Nella maggior parte dei casi malocclusioni (morso aperto o coperto) e diastemi (spazio tra i denti) sono accompagnati, e spesso causati, da una deglutizione scorretta. Fig. 7: Le diverse classi dentali, la mandibola si posiziona più o meno avanzata per effetto della spinta linguale . La lingua durante l’atto deglutitorio corretto, premendo contro il palato modella gli spazi di questo ed evita spesso problemi di sovraffollamento uguale ma dentari fisiologica (con rispetto un’azione a quegli apparecchi detti espansori palatali). Una lingua invece che spinge anteriormente, la maggior parte delle volte contro o tra i denti, porta ad un allungamento in senso sagittale e longitudinale del palato e non trasversale; ovvero il palato sarà alto e stretto e mancherà di superficie orizzontale, quella necessaria per evitare affollamenti dentari. Fig.8 Modificazioni della bocca, riduzione dei diametri trasversali mascellari, e aumento dell'avanzamento mandibolare, quando si ha deglutizione scorretta. Per cercare di compensare questo movimento si devono azionare i muscoli delle guance e delle labbra, che provocheranno così gradualmente un assottigliamento del viso (vista la loro azione contrattile) e uno sviluppo in avanti . Le cavità nasali a questo punto non potranno che essere alte e strette anche loro e la superficie di appoggio della respirazione sarà così inferiore e spesso insufficiente; come se il nostro naso sia predisposto per un appartamento da 100 metri quadri e mano mano si trovasse segregato in uno da 20 metri quadri ! Infine, lo sforzo che una persona dovrebbe compiere per tenere la lingua allo spot mentre respira con la bocca sarebbe veramente tanto, per cui sarà molto più frequente che si innesti il circolo vizioso: respirazione orale - > posizione linguale bassa. Un palato stretto creerà uno scompenso pressorio a livello orale che interesserà anche l’orecchio medio grazie al collegamento tra bocca e orecchio della Tuba di Eustachio. L’aria che entra nel nostro organismo attraverso la bocca è un’aria non umidificata e non filtrata (quindi ricca di batteri) che esporrà per questo a più lavoro e infiammazioni tonsille e adenoidi. maggiori COME SISTEMARE LE COSE..... La terapia miofunzionale La Terapia Miofunzionale La terapia Miofunzionale può essere considerata come una fisioterapia che agiste sul distretto bucco-facciale per riequilibrare la muscolatura e rieducare la deglutizione scorretta. Per una volta tanto quindi nessun farmaco, sciroppo o pillola da prendere! Questo tipo di terapia sfrutta tutto quello che abbiamo in natura e di cui siamo già magnificamente dotati! Bambino, adolescente e adulto possono essere tutti possibili candidati in caso di deglutizione benefici scorretta diversi. Per traendone più piccoli da essa possono trovare risoluzione problematiche otorino e di natura ortodontica (giusto per fare qualche esempio: otiti, adenoidi, tonsilliti e ipoacusie trasmissive), per l’adulto e per l’adolescente oltre a quest’ultime si ha il miglioramento di alterazioni (cefalee, posturali dolori e muscolo-tensive cervicali..... giusto per l'obiettivo ultimo della elencarne alcuni!!!!). Qual'e' dunque terapia Miofunzionale? Non si tratta infatti solo di raggiungere un miglioramento estetico o ridurre/ eliminare un intervento ortodontico, ma soprattutto arrivare ad una rieducazione funzionale , correggere problemi presenti, prevenirne altri in una economicità del sistema, liberandolo quindi da tensioni e squilibri. Si tratta, di un percorso di propriocezione (ovvero la consapevolezza della pozione nello spazio occupata dai nostri distretti corporei) ed "allenamento" muscolare, guidato da un terapista qualificato,(logopedista).Verranno proposti una serie di esercizi, personalizzati, da imparare e ripetere a casa; gli esercizi variano da paziente a paziente e si adattano alle sue necessità ,secondo le diverse disfunzioni che questo si trova ad avere. Ai vari controlli in studio viene verificato l'apprendimento degli esercizi consegnati e insieme si fa procede è si compie il passo successivo. Solo così arriveremo ad una completa rieducazione di lingua, deglutizione, respirazione e fonazione. Una prima parte sarà necessariamente volta a risvegliare una tutti i nostri muscoli della bocca e le varie strutture di lingua e palato che, a causa degli automatismi e del errato meccanismo si sono in qualche modo assopiti. Nella pratica clinica non è infrequente osservare pazienti che hanno perso completamente padronanza dei loro distretti e hanno difficoltà a muovere in modo agevole e sciolto la lingua. Per esempio?...chiediamo al paziente di far scorrere la lingua sul palato e......vediamo subito come questa sia fuori da ogni controllo! C'è chi infatti la porta fuori dalla bocca o la arrotola dietro ai denti. Per quanto questo esempio sia semplice e banale fa capire quanto i muscoli della bocca siano intorpiditi! E' ovvio adesso come uno dei primi passi per il recupero funzionale sia un miglioramento della tonicità e della mobilità dei distretti linguali e buccali. Queste sono le basi per poter iniziare a mantenere senza difficoltà e fatica le corrette posture (alterate soprattutto in chi utilizza la bocca per respirare) di mandibola, lingua e labbra, che come abbiamo accennato prima, sono strettamente correlate tra di loro e sono in qualche misura i bilanceri del nostro sistema funzionale. Arrivati a questo punto, e solo ora, possiamo iniziare ad imparare a deglutire correttamente! Con il tempo e l’inserimento degli esercizi nella quotidianità meccanismo del paziente, deglutitorio il dovrà nuovo prendere piede e eliminare mano mano il ricordo di quello vecchio ed errato. Tutto ciò non sarà possibile se atteggiamenti continueranno e abitudini a perdurare viziate quali il ciucciamento di dito, biberon, ciuccio, lingua o pezzola, riattivare poiché il non vecchio faranno schema altro che impedendo l’automatizzazione e il consolidamento di quello nuovo. Eliminare queste sarà pertanto il primo e imprescindibile passo per fare strada al cambiamento. La professionalità del terapista, per una chiara comprensione del paziente e della sua situazione muscolo-buccale, oltre alla sua motivazione costante,la sua informazione, la collaborazione è presa di coscienza sono elementi irrinunciabili trattamento miofunzionale. e cruciali nel Terapia Miofunzionale, ortodonzia e posturologia La terapia Miofunzionale diventa, in caso di deglutizione atipica, elemento imprescindibile al trattamento ortodontico. A seconda del caso, l’equipe infatti valuterà in che momento risulta più idoneo iniziare il trattamento. L’apparecchio spesso riallineamento dentale, un’occlusione ottimale, permette e il ma ripristino è un di importante considerare la nostra bocca anche da un punto di vista muscolare, oltre che scheletrico. Inoltre, si deve pensare all’ortodonzia fissa, di qualunque tipo essa sia (tradizionale, invisaling ecc…), come una sorta di diga, questa permette il contenimento dell’acqua, ma nel momento in cui rimuoviamo questa, ecco che tutto il nostro fiume in piena torna a scorrere vigoroso. Questo significa che non sempre al termine di un trattamento ortodontico si ha la sicurezza che il risultato sia duraturo, soprattutto senza una rieducazione funzionale il rischio di recidiva, magari anche non immediato, è da tenere in considerazione. Numerosi sono i dispositivi funzionali che portano ad una stimolazione passiva del punto di spot linguale, questi vengono considerati passivi poiché non modificano la posizione dentale direttamente ma si “attivano” con la muscolatura oro facciale, per cui tutte le volte che muoviamo più o meno volontariamente la nostra bocca. A seconda del profilo del paziente, delle sue necessità e della scuola di pensiero dell’ortodonzista possono essere applicati quelli rigidi, elastici o intermedi. Quello però che si è notato in tanti anni di studi e di osservazioni cliniche è la grande variabilità dei risultati ottenuti. A seconda delle anomalie e dell’età del paziente la situazione finale può essere molto diversa. Inoltre, non sempre questi risultano così incisivi da trasmettere (spesso nella sola stimolazione notturna) una informazione al nostro Sistema Nervoso Centrale così stabile e decisiva da indurre un nuovo schema motorio o una cambiamento delle abitudini. La terapia miofunzionale associata alla terapia ortodontica permette l’ottenimento dei migliori risultati possibili, la prevenzione di recidive, l’eliminazione di alcuni fattori che interferirscono con il successo ortodontico e la stabilità nel tempo. Fig. 9 : i miglioramenti posturali ,prima e dopo terapia miofunzionale linguale e ortodontica combinati.(gent.conc. dott. Massaiu) Parlare di miofunzionale ortodonzia non esaurisce e terapia sicuramente l’argomento, prima sono infatti state spiegate le correlazioni tra il nostro sistema posturale e la nostra funzionalità linguale, per questo riteniamo sia importante effettuare anche un’attenta valutazione posturale con l’adeguata strumentazione clinica, dove risulta necessario. La lingua e la sua funzione sono determinanti nella postura di tutto il nostro corpo. LA VALUTAZIONE POSTURALE L'atteggiamento posturale, appunto perchè espressione di una "abitudine" non è semplice da diagnosticare, spesso infatti ciò che è quotidiano viene interpretato come "normale" e quindi non potenzialmente dannoso, anche se in realtà potrebbe esserlo. Per avere quindi una corretta valutazione sullo stato abituale del bambino o l'adolescente e sulle possibili relazioni con sintomi o possibili patologie , per noi di renova_, sono necessarie due componenti : professionisti qualificati e dati strumentali . E' fondamentale che i vari professionisti siano specializzati nell'analisi della postura, coordinati negli interventi terapeutici e sappiano comunicare, col paziente e tra di loro. I dati strumentali, sono determinanti nel fornire un quadro obbiettivo di come sono i vari distretti corporei analizzati, i dati sono poi un fondamentale mezzo di comunicazione tra i professionisti ,nel caso debbano intervenire in sequenza o dialogare tra loro. L'analisi della postura valuta la funzione e la corretta relazione tra i vari segmenti corporei, in particolar modo verranno indagati: il piede, nella sua morfologia, e nella sua funzionalità, nonchè gli arti inferiori. la bocca, eventuali malocclusioni e la loro influenza su cefalee, e problematiche della colonna. la colonna vertebrale, la disposizione di ogni vertebra, incluso il bacino e osso sacro. il tratto cervicale della colonna fino all'occipite, questo viene indagato nei suoi aspetti funzionali. Sopratutto, una volta esaminati i vari distretti, si valutano le relazioni tra loro, ad esem p io un piede piatto potrà essere un necessario compenso ad uno slivellamento del bacino: andrà quindi corretto il bacino e non il piede o viceversa. I principali disturbi che possono essere trattati con grande successo sono: cefalea muscolotensiva dolori cervicali atteggiamento scoliotico,(quando la colonna sembra in scoliosi,ma non è deforme morfologicamente) piattismo o varismo compensativo lombalgie ipercifosi, (atteggiamento curvo in avanti). La postura, è primariamente lo studio di come il corpo si organizza, e quindi la funzione reciproca tra i vari apparati. Gli strumenti di analisi principalmente utilizzati sono: Spinometria, che permette una precisa analisi della colonna vertebrale, e con test differenziali indica al professionista come intervenire, se con plantari, manipolazioni, o riabilitando la bocca, ad esempio. E' un esame assolutamente innocuo, ,non invasivo e ripetibile all'infinito; nasce in Germania come ausilio allo screening della scoliosi. fig.10: Esempio di tracciato spinometrico Baropodometria, attraverso appositi sensori viene rilevato l'appoggio podalico, destro e sinistro, in statica e in dinamica,(analisi del passo). Permette di valutare la distribuzione dei carichi, sia tra piede destro e piede sinistro che all'interno di ciascun piede. Fig. 11 : esempio di esame baropodometrico Podoscopia, con il podoscopio viene valutato appoggio podalico, funzionalità della caviglia, e rapporti funzionali tra piede destro e sinistro. E' uno strumento indispensabile podologica. ad ogni analisi Fig.12 Il podoscopio Stabilometria: con registrazioni una stabilometriche, professionisti possono molti riguardanti aspetti serie di i documentare la corretta integrazione tra i vari organi coinvolti nella postura, dall'occhio alla bocca al piede. fig.13: La pedana stabilometrica Cervical Spine: specifico, non valutare la questo invasivo, esame permette funzionalità,( di rotazione flessione ed altro), del tratto cervicale della colonna. Fig. 14: una registrazione della funzionalità del tratto cervicale"cervical spine". Il nostro centro, "renova_" è un poliambulatorio dedicato allo studio e alla cura dei disturbi posturali, situato in Reggio Emilia. Vi operano professionisti qualificati, tutti master clinica, e universitari specialisti nei in posturologia seguenti ambiti: odontoiatria, gnatologia, fisiatria, fisioterapia, podologia, osteopatia. Ogni visita può avvalersi della consulenza di tutte le "guidata" specialità da sopraelencate, procedure essendo diagnostiche ben strutturate sul piano della analisi strumentale e della comunicazione tra i vari professionisti. LA NOSTRA MISSION Quello che in renova_ desideriamo è avere persone sane, che sono fiere di se stesse , che dopo averci incontrato abbiano qualche conoscenza in più che possa migliorare la loro vita. La informazione per noi è quindi fondamentale, una persona che ha conoscenze corrette sceglie sempre la giusta soluzione, e nel caso della salute ogni giorno adotta lo stile di vita migliore. Un nostro obbiettivo è arrivare alla causa , affrontare la causa e non il sintomo. Il sintomo è il campanello di allarme, che non va ignorato, spesso ci indica la soluzione, ma non è esso stesso "la soluzione". Ci occupiamo di odontoiatria, di problematiche legate alla postura come cefalea e lombalgie ; sono campi della medicina dove la prevenzione è fondamentale. La serie gli "ebook di cliniche renova_", ha la finalità di diffondere consigli, informazioni utili ad un migliore stile di vita, portando benessere nella vita quotidiana di tutti; ecco perchè sono linguaggio gratuiti, perchè estremamente hanno un semplice e affrontano temi con i quali le persone ogni giorno si confrontano. tutto il team renova_ vi augura buona lettura! La reception renova_ Il nostro sito è: www.poliambulatoriorenova. it, per informazioni o per appuntamenti scrivete a: info@poliambulatoriorenov a.it le consulenze logopediche, miofunzionali, ortodontiche , chirurgiche , implantologiche e protesiche sono gratuite previo appuntamento. telefonare al : 0522 333083 poliambulatorio renova_ via emilia ospizio 118, 42100 Reggio Emilia. Si ringraziano la dott.ssa Martina Lucenti, laureata in logopedia presso l'università del Sacro Cuore in Roma . Si ringrazia il dott. Alessandro Carrafiello, medico chirurgo, master in posturologia clinica presso l'univ. di Pisa, perfezionato in ortodonzia Invisalign, dir.san. poliambulatorio renova_