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Volete parlarci? Salite sul tetto

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Volete parlarci? Salite sul tetto
12345
40 .Novara città
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 20 APRILE 2016
I SINDACALISTI RESPINGONO LE IPOTESI DELL’AZIENDA: «NON SI SCHERZA CON 48 FAMIGLIE»
Protesta no stop all’ex Verbano
“Volete parlarci? Salite sul tetto”
Oggi il presidio dei metalmeccanici davanti alla sede dell’Ain
La rabbia
MARCELLO GIORDANI
NOVARA
Sindacalisti sul tetto dello
stabilimento della Tamini
Trasformatori in segno di
protesta. Francesco Campanati, Cgil, e Sergio Busca,
Uil, dopo l’incontro che si è
tenuto, ieri mattina, all’Associazione Industriali, hanno inscenato la clamorosa
protesta.
Sotto, con gli operai, l’altro
sindacalista, Umberto Zilio,
della Cisl. «Non è possibile
che ad un incontro che è vitale per 48 famiglie, la società
non mandi nessun amministratore ma solo dei rappresentanti - dicono i tre sindacalisti - che non hanno nessun potere decisionale».
Ieri mattina Tamini ha ribadito la propria offerta: dei
48 esuberi 21 verrebbero recuperati all’interno del gruppo e trasferiti tra Legnano,
Melegnano e Ospitaletto, agli
altri 27 verrebbe riconosciuta una «buonuscita» equivalente a dodici mensilità.
Condizioni che i rappresentanti sindacali non hanno
accettato: «Sono irricevibili.
Come si può pensare - chiedono Campanati, Busca e Zilio - di mandare di punto in
bianco un lavoratore o una lavoratrice di 50 anni a Melegnano o Ospitaletto? Dovrebbe fermarsi là per lavorare,
ma con lo stipendio che riceve non può farlo. Che condizioni sono queste?».
Per i sindacalisti le uniche
vie d’uscita sono la revoca
della mobilità e l’avvio della
cassa integrazione. «E poi dicano una volta per tutte perché devono licenziare visto
che nel piano del gruppo figurano investimenti per 12
milioni: vogliono prenderci
in giro?». Il sindacato chiede
a questo punto la presenza
sia dei vertici di Tamini che
di Terna, di cui l’azienda fa
parte. «Adesso andiamo sul
tetto dell’azienda, per fare
capire a queste persone che
non si scherza col lavoro delle persone e col loro futuro.
Vogliono parlarci? Salgano
sul tetto anche loro, compresi i rappresentanti di Terna,
I sindacalisti
Francesco
Campanati,
(Cgil)
e Sergio
Busca
(Uil)
dopo
l’incontro
che si
è tenuto
all’Ain
hanno
inscenato
la clamorosa
protesta
Nuovo rinvio al 18 maggio
Il Comune vuole essere parte civile
nel processo all’ex sindaco Giordano
1 Dopo il rinvio tecnico di gennaio (incompatibilità
di un giudice) ancora un rinvio, ieri, per il processo del
cosiddetto «Caso Giordano», che vede come principale imputato, soprattutto per reati di corruzione e concussione, Massimo Giordano, 46 anni, ex sindaco di
Novara e assessore regionale allo sviluppo industriale
nella giunta Cota. Questa volta è colpa di una notifica:
l’avviso del dibattimento non è arrivato a uno degli altri 18 imputati, l’ex assessore al commercio Gerry Murante. Si torna in aula il 17 maggio e i giudici hanno già
fissato il calendario fino a ottobre. Giordano è accusato di vari episodi di corruzione e concussione legati alla nascita del quotidiano «Nord Ovest», alla gestione
del Bar Coccia, al progetto di ristrutturazione di Casa
Bossi. Alcuni capi di imputazione sono già prescritti.
Sono previsti oltre 150 testimoni, sempre che il tribunale li ammetta tutti. La Regione Piemonte è già parte
civile e ieri anche il Comune di Novara ha depositato
atto di costituzione per chiedere il risarcimento dei
danni patrimoniale e d’immagine.
[M.BEN.]
che fino ad oggi non si sono fatti vedere. Dicono che le decisioni le prende Tamini, peccato che l’azionista di maggioranza di Tamini sia Terna. Non
accettiamo più dichiarazioni
di comodo, esigiamo la presenza di queste persone».
Andrea Comi, della Rsu, rimarca inoltre che «lo stabilimento di Novara ha sempre
avuto commesse, nel piano industriale sono previsti investimenti importanti, ci chiediamo come mai veniamo colpiti
solo noi di Novara in tutto il
gruppo?».
Prossimo incontro
Il prossimo incontro è fissato
per venerdì mattina, alle 9.
Intanto prosegue lo sciopero; oggi alle 14,30 è in programma un presidio di tutti i
metalmeccanici davanti alla
sede dell’Associazione Industriali, in prima fila gli addetti
della Tamini, l’ex Verbano Trasformatori.
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il caso
MARCO BENVENUTI
CRESSA
L’ingresso della Comoli-Ferrari listato a lutto
IL FUNERALE ALLE 15,30 IN SAN MARTINO
Oggi negozi chiusi in tutta Italia
per l’ultimo saluto a Ferrari
Simboli aziendali a lutto davanti alla Comoli e Ferrari, a 3
Lab ed ai 112 punti vendita
sparsi in tutta Italia, che oggi
pomeriggio resteranno chiusi. Così la società ha voluto
rendere omaggio all’ingegner
Giampaolo Ferrari, scomparso all’età di 67 anni.
La famiglia dell’imprenditore ha voluto ricordare l’industriale rimarcando la sua
sensibilità per le maestranze
e il sociale. «Nella recente
edizione della Fiera Elettrica,
da lui ideata nel 2002, aveva
voluto organizzare una serata benefica per la LILT e per
forLife, l’associazione di Rita
Fossaceca».
Oggi dalle 10 alle 14 verrà
allestita la camera ardente
Q
Novara
Oleggio
Sfruttava prostituta
Rinviato a giudizio
Bevono vino e rubano
i soldi della cassa del bar
1 Induzione
1 Entrano
e sfruttamento della prostituzione e estorsione: accuse per cui è comparso ieri in tribunale Zeletin Martinaj, 32 anni, cittadino albanese domiciliato a Novara. Dall’aprile all’agosto
2005 avrebbe obbligato una
donna romena (oggi 39enne)
a prostituirsi sulle strade novaresi, pretendendo da lei il
guadagno, circa 250 euro al
giorno. Secondo quanto denunciato dalla vittima, la
percuoteva e avrebbe usato
un coltello per minacciarla.
La donna, all’epoca aiutata
dall’associazione «Liberazione e speranza», non si è presentata a testimoniare: si
proverà a rintracciarla per
l’udienza di ottobre. [M. BEN.]
“Mi ha portato via tutti i risparmi”
Torna in aula il latin lover di Cressa
2004), e i numerosi processi.
Il broker Lucio Camozza, 63
anni, da tutti conosciuto come
il «latin lover» di Cressa, tornerà nelle aule di giustizia.
E’ comparso l’altra mattina
davanti al tribunale di Tempio
Pausania (Olbia) per favoreggiamento in riciclaggio. Sotto
accusa anche la convivente
Graziella Ghilardi e i figli Iacopo e Filippo, accusati di riciclaggio di beni provenienti da
reato. Avrebbe reinvestito in
Sardegna, in particolare ad
Arzachena e a Porto San Paolo, parte del denaro carpito a
donne sedotte ma anche ad
amici o conoscenti. Tra loro
una panettiera della Bassa
Valsesia, di un paese al confine
tra le provincie di Novara e
Vercelli. Ha affrontato il viaggio in Sardegna per testimoniare, pur sapendo che non potrà mai avere indietro nulla.
Il reato di cui è vittima, la
truffa, è già prescritto da anni. Racconta: «Siamo state
bollate come donnine facili,
che gli abbiamo dato soldi
senza rendercene conto. Ma
la realtà è diversa, era lui che
ci sapeva fare, che ci riempiva
d’attenzioni». Nel 1997 aveva
«consegnato» al seduttore di
Lucio Camozza
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In breve
Una panettiera della Bassa Valsesia testimonia in Sardegna
ualcuno l’ha definito
«principe azzurro», altri
«incantatore»,
«don Giovanni» o «seduttore», ma per decine di donne è
stato molto più semplicemente un truffatore: le faceva innamorare con promesse
di matrimonio e poi portava
via loro soldi, averi, risparmi
di una vita.
Un personaggio più volte
passato alla ribalta delle
cronache, per gli arresti, i
passaggi in televisione per
replicare alle accuse delle
vittime (basti ricordare l’intervista al Maurizio Costanzo show dell’aprile
nella sede aziendale di via Mattei, i funerali si svolgeranno alle
15,30 nella chiesa di San Martino. Alla cerimonia sono attesi
imprenditori da tutta Italia e
dall’estero, ma anche una folta
rappresentanza del Lions Club
International, di cui è stato governatore distrettuale. L’ingegnere, come lo chiamavano i
collaboratori, i dipendenti e chi
lo conosceva, aveva un motto,
che la famiglia ha voluto ricordare: «Crescere. Sempre. Comunque. Era lo slogan che aveva coniato con il fratello Beppe
- dicono i parenti - e che rimarcava la volontà e la necessità di
essere sempre i migliori, senza
mai dimenticare però l’attenzione alle persone».
[M.G.]
Cressa 100 milioni di vecchie
lire. Non ha incontrato Camozza: «Né lui né i suoi familiari erano presenti. Non so
che effetto mi avrebbe fatto rivederlo. Io comunque sono
andata a testimoniare per una
questione di principio: voglio
si vada fino in fondo, voglio
che si faccia giustizia».
Poco prima di lei ha raccontato la sua esperienza un testimone vip, Flavio Montrucchio,
ex promotore finanziario vincitore del «Grande Fratello»
nel 2001 e oggi attore teatrale
e televisivo oltre che conduttore. Anche lui ha perso dei soldi
da una porta secondaria e, dopo aver consumato alcune bottiglie di vino,
scappano con i soldi della cassa. È di circa 150 euro il furto
commesso l’altra notte ai danni del bar Menestrello. [M. BEN.]
Novara
Una donna investita
in viale Giulio Cesare
1 Ricovero
al Maggiore in
osservazione per la donna investita ieri poco prima delle 9
mentre attraversava viale Giulio Cesare all’altezza della
chiesa della Madonna Pellegrina. A urtarla è stata una Fiat
Punto amaranto con al volante
un’anziana novarese. La ferita
è stata soccorsa dal 118. [R.L.]
in rapporti d’affari con Camozza: «Non l’avevo neanche riconosciuto – dice la commerciante -. Guardo poca televisione.
Ho saputo a fine udienza che
era un personaggio famoso».
Al centro del dibattimento
un’indagine nata anni fa a Novara, dopo l’analisi di alcuni
conti corrente accesi da Camozza. Nel 2012, però, i giudici
novaresi si dichiararono incompetenti territorialmente e
mandarono tutto in Sardegna.
Nel corso del procedimento, in
cui erano state sequestrate case in Costa Smeralda, Ferrari e
altre vetture costosissime per
un totale di 4 milioni di euro, si
è poi inserito un troncone proveniente da Bergamo, dove Camozza avrebbe truffato un
operatore finanziario della Mediolanum, sindaco di un paese
della zona e i suoi clienti: 43 le
vittime. Il «latin lover» si è
sempre detto innocente. Prossima udienza a settembre.
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