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Nessuno spiraglio per l`ex Verbano
12345 LA STAMPA GIOVEDÌ 7 APRILE 2016 . Novara città .41 LUCI E OMBRE DELL’INDUSTRIA Nessuno spiraglio per l’ex Verbano L’azienda ha incontrato i sindacati confermando il taglio di 48 posti di lavoro Il mondo è smart con «Elettrica» 1 E’ «smart» l’ottava edizione di Elettrica, fiera biennale dedicata al settore elettrico organizzata da Comoli Ferrari, che si aprirà oggi alle 14 nell’area dello Sporting Village in corso Trieste e proseguirà sino Nessuno sconto per la ex Verbano Trasformatori: ieri mattina all’Ain la proprietà ha confermato l’esubero di 48 dei 77 dipendenti dello stabilimento di corso Risorgimento. È partita quindi la mobilitazione da parte dei lavoratori e del sindacato. Non è emerso nessuno spiraglio nell’incontro che si è svolto all’Associazione Industriali di Novara fra il Gruppo Tamini (a sua volta parte del Gruppo Terna) e i rappresentanti sindacali: Francesco Campanati (Cgil), Umberto Zilio (Cisl) e Sergio Busca (Uil) hanno chiesto la trasformazione degli esuberi in cassa integrazione straordinaria e comunque la riduzione del numero degli addetti che perderanno il lavoro. L’azienda ha risposto che il mercato dei trasformatori di media potenza, che si costruiscono a Novara, è in grave difficoltà, e ha deciso di puntare tutto sui grandi impianti realizzati a Legnano. Qui resterà solo il reparto di avvolgeria. Un corteo in centro a domenica. Più di 12 mila metri quadrati, 230 stand, 185 fornitori sono i numeri dell’edizione 2016: «Saranno presenti dice l’imprenditore Paolo Ferrari - i maggiori produttori di materiali per l’impiantistica e i quadri elettrici, la sicurezza, la domotica, l’automazione, la climatizzazione, la mobilità, le energie rinnovabili». [M.G.] Protesta a Novara MARCELLO GIORDANI NOVARA In seguito alla risposta dell’azienda è stato deciso di proseguire gli scioperi fino a martedì, giorno in cui è in calendario un nuovo incontro. Da ieri tutti i lavoratori effettuano 30 minuti di sciopero e altrettanti di lavoro; durante lo sciopero escono davanti ai cancelli e li presidiano. Domani è in programma una manifestazione di protesta in città: il corteo partirà alle 9 da piazza Cavour e si dirigerà in Comune, in Prefettura e poi effettuerà un sit in davanti all’Associazione Industriali. Sono previsti incontri della delegazione dei lavoratori sia con l’amministrazione comunale che con il prefetto. «L’azienda sostiene - dice Zilio - che lo stabilimento di Novara ha perso competitività ma è altrettanto vero che non sono stati fatti gli investimenti necessari, come è accaduto per Legnano. C’è poi il problema di trovare alternative per i lavoratori che rischiano di perdere il posto: tenteremo in ogni modo almeno di ricollocare qualcuno nelle altre fabbriche del gruppo». Da ieri tutti i lavoratori effettuano 30 minuti di lavoro e altrettanti di sciopero durante i quali escono davanti ai cancelli di corso Risorgimento e li presidiano Martedì un altro incontro «Amareggia il fatto che l’azienda ci abbia avvertito solo all’ultimo momento della decisione di lasciare a casa dei dipendenti - aggiunge Busca senza lasciare spazio per le trattative. I lavoratori di questa fabbrica, tra l’altro, sono sempre stati molto collaborativi al punto che lo scorso anno nel periodo di ferie hanno dato tutta la disponibilità per venire incontro alle esigenze aziendali. E questa è la risposta». Il sindacato punta almeno a ridurre il numero dei licenziamenti: «Speriamo che martedì prossimo si possa aprire uno spiraglio - commenta Campanati - anche se finora non abbiamo avuto risposte positive. Ne parleremo anche al sindaco e al prefetto, cercheremo di coinvolgere tutte le istituzioni perché è in gioco l’avvenire di una delle ultime aziende metalmeccaniche rimaste a Novara e soprattutto il destino di tante famiglie. Continueremo almeno fino a martedì sciopero e presidio ai cancelli». Dal canto suo Tamini ha dichiarato di essere disponibile al dialogo e a trovare gli strumenti più opportuni per rendere meno traumatico l’impatto sociale della riduzione di personale. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Ieri l’annuncio all’Ain La Sant’Andrea diventa francese “Crescono ordini e dipendenti” La Sant’Andrea Novara, lo storico stabilimento che produce macchine tessili per la lavorazione della lana, è diventato francese. Lo ha comunicato ieri in un incontro all’Associazione Industriali, Mario Ploner, l’imprenditore biellese che nel 2014 ha rilevato e rilanciato l’azienda. Ploner, che aveva costituito il gruppo Sant’Andrea Textiles Machines, ha ceduto il 70% delle quote ai francesi di «NSC», il maggior produttore europeo di macchine tessili. Già in passato la società francese aveva cercato di acquisire Sant’Andrea Novara. A questo punto si è formato un gruppo unico, che ha un solo rivale: le aziende cinesi. Nell’incontro che Ploner ha avuto con il sindacato ha garantito che resterà alla guida della ditta e che l’ingresso come soci di maggioranza dei francesi dovrebbe rafforzare Sant’Andrea Novara sui mercati internazio- Le proteste del 2014 nali. L’azienda, che all’inizio del 2014 ha rischiato la chiusura, grazie all’industriale biellese ha avuto un significativo rilancio, anche occupazionale. Inizialmente Ploner aveva assicurato una trentina di posti, che ora sono diventati già 72. Inoltre lo stabilimento novarese ha acquisito un importante pacchetto di ordini che gli consentono di programmare l’attività per tutto il 2016. [M.G.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Le previsioni Ain Occupazione ferma ma più investimenti 1 Buone prospetti- ve, quantomeno a breve termine, per l’industria novarese. Secondo le previsioni congiunturali dell’Associazione Industriali di Novara per il secondo trimestre del 2016, il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che sono pessimisti sull’incremento della produzione registra una forte crescita (a 20,9 punti, rispetto ai 6,9 del primo trimestre dell’anno) attestandosi a un livello superiore alla media piemontese (10,4 punti) e raggiungendo i valori più alti dell’ultimo decennio. Migliorano anche le aspettative sugli ordini sia nazionali che esteri, mentre non si registrano novità sostanziali sul fronte occupazionale, che continua ad essere statico. Migliora anche l’indicatore relativo al ricorso alla cassa integrazione (che utilizzerà l’8,8% delle aziende, rispetto al 15,9% del primo trimestre 2016), rimangono su buoni livelli le prospettive di investimenti programmati dal 30,4%. Sui livelli minimi si attesta l’indicatore relativo ai ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti, segnalati dal 28,9% delle aziende a fronte del precedente 30,6%. «Nonostante le molte incertezze che ancora caratterizzano il fronte macroeconomico - commenta il presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli - fa piacere registrare dati così positivi». [M.G.]]