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Coro William Byrd

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Coro William Byrd
Coro William Byrd Il Coro “William Byrd” di Milano sorge sul finire dello scorso millennio dalla passione per la usica corale di alcuni membri dei Civici Cori di Milano, decisi a sperimentare il piacere del suono in una cornice più raccolta, più intima.Nato come ensemble vocale orientato verso il repertorio rinascimentale e barocco a cappella, con l’arrivo nel 2000 del suo attuale direttore comincia una collaborazione stabile – che prosegue ancora oggi – con la Civica Scuola di Rozzano e il liceo “Allende” per la realizzazione di un progetto didattico rivolto alla pratica e alla conoscenza della musica nelle Scuole Medie Superiori. Il risultato di questa collaborazione è stato la trasformazione di un coro abbastanza “omogeneo” in quanto ai suoi membri in un gruppo nel quale convivono proficuamente giovani di 18 anni con veterani cantori di 60, e semiprofessionisti della musica con perfetti amateurs; anche il repertorio si è adeguato a questa apertura spaziando dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz agli spirit als, per arrivare alla musica pop, o alla contaminazione tra generi diversi. Ne valga come esempio l’incisione dell’opera The Silly Man dove – citiamo la presentazione del disco – “convivono esperienze stilistiche alquanto lontane tra loro: da Machaut al Rinascimento, fino al Musical e al Rock; tali contrapposizioni di stile nascono da esigenze espressive legate al testo; pertanto sonorità antiche e stili moderni continuano ad alternarsi o a trasformarsi in eventi sonori sempre diversi”. Ecco, questa è la filosofia, inseguita come un mezzo di formazione intellettuale, artistica e morale che mette la qualità del suono raggiunto cantando insieme al centro di un percorso di ricerca personale. Il Maestro Francesco Girardi, nato a Milano nel 1964. Dopo essersi diplomato in Violino e laureato in Musicologia ha conseguito il diploma di Composizione e di Musica corale e direzione di coro. Dal 1996 è Maestro del coro “William Byrd” di Milano. Oltre all’attività professionale, il Maestro Francesco Girardi ha composto alcune messe, mottetti e armonizzato composizioni di pop-­‐rock per trasformarle attraverso il Coro William Byrd di Milano. Attualmente è docente di Esercitazioni corali, Teoria e solfeggio e Armonia complementare presso il Politecnico della Cultura e delle Arti (Fondazione Scuole Civiche Milano). I Coristi Soprani Maria Bacca, Michela Biffi, Lia Giaveri, Cecilia Pagliardini, Giulia Da Rin Pagnetto, Sara Pantalei Contralti Francesca Ferrario, Sara Fontana, Cristina Palomba, Daniela Gamba, Isabella Tenori Giacomo Carriero, Federico Cavaliere, Maurizio Foti, Mauro Laera, Mathias Kirchmayr, Davide Scacchi Bassi Andrea Bossi, Francesco Malcangi, Javier Prado, Federico Dragoni Pianoforte Luca Garro
MJRIAMS SIEGESGESANG Rührt die Zimbel, schlagt die Saiten, Laßt den Hall es tragen weit; Groß der Herr zu allen Zeiten, Heute groß vor aller Zeit. Aus Ägypten vor dem Volke, Wie der Hirt den Stab zur Hut, Zogst du her, dein Stab die Wolke Und dein Arm des Feuers Glut. Zieh, ein Hirt vor deinem Volke, Stark dein Arm, dein Auge Glut. Und das Meer hört deine Stimme, Tut sich auf dem Zug, wird Land; Scheu des Meeres Ungetüme, Schaun’s durch die kristallne Wand, Und das Meer hört deine Stimme, Tut sich auf dem Zug, wird Land. Wir vertrauten deiner Stimme, Traten froh das neue Land. Doch der Horizont erdunkelt, Roß und Reiter löst sich los, Hörner lärmen, Eisen funkelt, Es ist Pharao und sein Troß. Herr, von der Gefahr umdunkelt, Hilflos wir, dort Mann und Roß. Und die Feinde, mordentglommen, Drängen nach den sichern Pfad; Jetzt und jetzt – da horch’! welch Säuseln, Wehen, Murmeln, Dröhnen! Horch, Sturm. ‘s ist der Herr in seinem Grimme, Einstürzt rings der Wasser-­‐Turm. Mann und Pferd, Roß und Reiter Eingewickelt, umsponnen Im Netze der Gefahr, Zerbrochen die Speichen ihrer Wagen; Tot der Lenker, tot das Gespann. Tauchst du auf, Pharao? Hinab, hinunter, Hinunter in den Abgrund, Schwarz wie deine Brust. Und das Meer hat nun vollzogen, Lautlos rollen seine Wogen, Nimmer gibt es, was es barg, Eine Wüste, Grab zugleich und Sarg. Schrecklich hat der Herr vollzogen, Lautlos ziehn des Meeres Wogen; Wer errät noch, was es barg? Frevler-­‐Grab zugleich und Sarg. Drum mit Zimbel und mit Saiten Laßt den Hall es tragen weit, Groß der Herr zu allen Zeiten, Heute groß vor aller Zeit. Suonate i cembali, percuotete le corde, lasciate che il suono giunga lontano! Grande è il Signore in tutti i tempi, grande oggi e in eterno. Dall’Egitto davanti al popolo, come il pastore, il bastone per difesa, giungesti qui, per sostegno delle nuvole, e come occhi le vampe di fuoco. Fosti un pastore davanti al tuo popolo, forte il braccio, gli occhi di brace. E il mare ode la tua voce, dà passo alle schiere, diventa suolo. Timorosi dei mostri marini guardavamo dalle pareti di cristallo. Noi avevamo fiducia nella tua parola, e felici giungemmo nel nuovo paese. Ma l’orizzonte si oscura, cavallo e cavaliere corrono a briglia sciolta. I corni strepitano, le armi sfolgorano: è il Faraone con il suo esercito. Signore, oscurati dal timore, noi uomini e cavalli eravamo impotenti. E i nemici, correndo per uccidere, si precipitano verso il sentiero sicuro, ora, adesso. Ascolta laggiù! Quale brusio, soffio, mormorio, tuono! Ascolta! Odi la tempesta! E’ il signore nella sua ira che fa crollare le torri d’acqua. Cavalli e cavalieri, avvinghiati, sono imprigionati nella rete del pericolo. Si spezzano i raggi dei loro carri. Muore il guidatore, muore la pariglia. Riemergi, Faraone? Cala giù nell’abisso, nero come il tuo petto. Ora il mare ha compiuto la sua missione, facendo rotolare le sue onde senza rumore; mai più renderà ciò che è nascosto, un deserto sarà tomba e bara. Esodo, 15, 20-­‐21 HYMNE HÖR’ MEIN BITTEN INNO ASCOLTA LA MIA PREGHIERA Hör’ mein Bitten, Herr, neige dich zu mir, auf deines Kindes Stimme habe Acht! Ich bin allein; wer wird mir Tröster und Helfer sein? Ich irre ohne Pfad in dunkler Nacht! Die Feinde sie droh’n und heben ihr Haupt: “Wo ist nun der Retter, an den ihr geglaubt?” Sie lästern dich täglich, sie stellen uns nach und halten die Frommen in Knechtschaft und Schmach. Mich fasst des Todes Furcht bei ihrem Dräu’n! Sie sind unzählige, ich bin allein; mit meiner Kraft kann ich nicht widersteh’n, Herr, kämpfe du für mich, Gott, hör mein Flehn! O könnt’ ich fliegen wie Tauben dahin, weit hinweg vor dem Feinde zu flieh’n! In die Wüste eilt’ ich dann fort, f ände Ruhe am schattigen Ort. Ascolta la mia preghiera, Signore, volgiti verso di me, porgi attenzione alla voce del tuo figlio! Io sono solo; chi sarà il mio consolatore e aiuto? Io vago senza un sentiero nella notte oscura! I nemici mi minacciano e alzano la testa: ”Dov’è ora il salvatore, in cui credevate?” Essi ti bestemmiano tutti i giorni, ci perseguitano e tengono i devoti nella schiavitù e nella vergogna. Mi prende la paura della morte davanti alle loro minacce! Essi sono innumerevoli, io sono solo; con la mia forza non posso resistere, o Signore, combatti tu per me, Dio, ascolta la mia supplica! Oh, potessi volare come le colombe, laggiù, fuggire via lontano dal nemico! Verso il deserto allora mi affretterei e troverei riposo in un luogo ombroso.
AVE MARIA Ave, Maria, gratia plena, Dominus tecum. Benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui, Iesus. Sancta Maria, Mater Dei, Ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen. INNO ALL’AMORE Se io parlo le lingue degli uomini e anche quelle degli angeli ma non ho l’amore, io non sono niente. Se conosco i misteri del cielo e anche quelli del mondo ma non ho l’amore, io non sono niente. 1 Corinzi 13 
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