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relazione sulla pena di morte
LA PENA DI MORTE La pena di morte, chiamata anche pena capitale, è l'uccisione di un individuo ordinata da un tribunale in seguito ad una condanna. Ci sono paesi dove è prevista la pena di morte per reati considerati gravi, come omicidio ed alto tradimento; altri, invece, dove ritengono possibile la pena capitale non solo per gli omicidi, ma anche per l'esecuzione di altri crimini violenti, come la rapina e/o lo stupro, fino a reati di opinione. La pena di morte, inizialmente un prolungamento della guerra, era presente in tutti gli ordinamenti antichi. Il diritto romano, ad esempio, prevedeva la pena di morte, ma per i cittadini romani concedeva una speciale garanzia: una condanna a morte emanata in base all'imperium del magistrato, non poteva essere eseguita senza concedere al condannato la facoltà di fare appello ai comizi centuriati . Il primo stato al mondo ad abolire legalmente la pena di morte per tutti i reati fu il Granducato di Toscana il 30 novembre 1786 con l'emanazione del nuovo codice penale toscano (Riforma criminale toscana o Leopoldina) firmato dal granduca Pietro Leopoldo (divenuto poi Leopoldo II del Sacro Romano Impero), influenzato dalle idee di pensatori come Cesare Beccaria; tale giornata è festa regionale in Toscana. Tuttavia Leopoldo nel 1790 reinserì la pena di morte per i cosiddetti crimini eccezionali. Precedentemente una breve abolizione (o meglio una forte limitazione) avvenne in Russia nel 1753 per opera della zarina Elisabetta I. Se si considera l'abolizione "di fatto" lo stato abolizionista più antico è invece la Repubblica di San Marino, tuttora esistente: l'ultima esecuzione ufficiale risale al 1468, mentre l'abolizione definitiva fu sancita per legge nel 1865. Seguirono il Granducato la Repubblica Romana di ispirazione mazziniana (che tuttavia ebbe breve esistenza) nel 1849, il ricordato San Marino (1865) e altri. L'Italia l'abolì, tranne crimini di guerra e regicidio, nel 1889, per poi reinserirla e abolirla definitivamente nel 1948. Il Regno Unito l'abolì negli anni sessanta, mentre la Francia nel 1981. Oggi il mondo è sempre più libero dalla pena capitale, ma purtroppo esiste ancora in TROPPI Stati!! La settima edizione della Giornata mondiale contro la pena di morte, che si celebra in tutto il mondo sabato 10 ottobre, è stata dedicata al percorso educativo verso l'abolizione della pena di morte. Incoraggiando dibattiti e incontri nelle scuole, Amnesty International si è avvalsa della sua decennale esperienza abolizionista per fornire gli strumenti necessari alla riflessione di ragazze e ragazzi su un tema complesso come quello della pena di morte, una violazione estrema dei diritti umani fondamentali. Inoltre, in vista del XX anniversario della Convenzione sui diritti dell'infanzia, che ricorre il prossimo 20 novembre, Amnesty International e la Coalizione mondiale per l'abolizione della pena di morte, lanciano un pubblico appello ai quattro paesi che ancora oggi mettono a morte minorenni per fermare queste esecuzioni e allinearsi alla grande maggioranza dei paesi che hanno posto fine a questa pratica. Arabia Saudita, Iran, Sudan e Yemen continuano a emettere ed eseguire condanne a morte nei confronti di persone che avevano meno di 18 anni al momento del reato. In Iran, spesso, sono stati messi a morte imputati minorenni anche al momento dell'esecuzione. Tra l'inizio del 2007 e giugno del 2009, Amnesty International ha documentato 24 esecuzioni di minorenni in Arabia Saudita, Iran e Yemen. Negli USA la pena di morte è legale a livello federale, per alcuni reati. Pertanto, può essere comminata in tutto il territorio degli Stati Uniti. Dei 50 Stati degli USA, solo 15 non prevedono la pena di morte nel loro statuto. Amnesty International riporta che 58 stati continuano ad applicare la pena di morte nei loro ordinamenti, mentre 139 non la applicano, di diritto o in pratica. Tra questi ultimi, 95 l'hanno abolita per tutti i tipi di reati, 9 l'hanno abolita per reati comuni (mantenendone la previsione solo per reati particolari, come quelli commessi in tempo di guerra) e 35, pur mantenendo la norma giuridica, non la applicano da oltre 10 anni (abolizionisti de facto).[1] Il 15 novembre 2007 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione, fortemente sostenuta dall'Italia, che chiede la moratoria universale della pena di morte[2]. ossia una sospensione internazionale delle pene capitali. Secondo noi è inconcepibile che uno stato, ancora oggi, applichi la pena di morte come punizione per atti criminosi di qualsiasi tipo, perché uno stato deve punire e correggere chi sbaglia, ma non può sostituirsi a Dio nel decidere di togliere la vita ad un individuo. Facendo così lo stesso stato diventa criminale come gli uomini colpevoli che condanna a morte.Quindi, per noi, la pena di morte è quanto di più INCIVILE ed INUMANO esista al mondo, si possono ricercare modi veramente severi per punire chi sbaglia! PERCHE’ UCCIDERE… MEGLIO PUNIRE!!! Auteri Gianluca, Fichera Christian, Finocchiaro Emanuele, Grasso Arianna, Lanzafame Adele, Luca Carlotta, Pappalardo Veronica, Raiti Giulia, Sciuto Serena