Lo Stato cancella ma un malato su due non sa di esserlo
by user
Comments
Transcript
Lo Stato cancella ma un malato su due non sa di esserlo
Lo Stato cancella ma un malato su due non sa di esserlo di Maria Sorbi asta pronunciare la parola ebola perfar disdire in massa iviaggi in Africa, all'insegna del non si sa mai. Ma se si dice che in Italia ci sono 4milacasi diHivogni anno e millenuovi casi diAids, nessuno si spaventapiù. Come se l'allarme sul virus fosse roba anni Ottanta, dimenticataassieme asiringhe e to ssicisulle panchine. Oggi invecec'èuno spettro che spaventaancorapiù del contagio: ilfatto chelamalattia non faccia più paura, che non se ne parli più. È un'emergenza silenziosa quella dell'Aids. Ma c'è, eccome. Cambia solo l'identikit di chi si ammala: nonpiùle comunitàgaycon chissà che abitudini sessuali, non più i drogati che si scambiano l'ago. Ma lagente comunechenonusailpreservativo: donne e uomini fra i 35 e i 50 anni, persino qualche settantenne che paga caro il prezzo di una scappatella. Magari viene ricoverato per una polmonite, poi, dopo pochi mesi per un'altra. Allora, sotto consiglio del medico, si decide a fare - oltre atac ebroncoscopia - anche iltestHive scopre l'amara sorpresa: sieropositivo. Inbase ai datiraccolti dall'Istituto superiore di sanità, nel 2013 a detenere il record delle nuove diagnosi diAids so- no il Lazio (con 9,3 casi ogni centomila abitanti) e la Lombardia (con 9,2 casi sucentomila). Seguono Piemonte, Toscana ed EmiliaRomagna. Una diagnosi su due avviene quando i sintomi sono giàpalesi e quando ilsistemaimmunitario ègiàlogoro. E, stando ai dati raccolti in Europa, quattro malati su dieci, quasi la metà, non sanno di esserlo, rappresentando un pericolo per eventuali partner.Ilnuovo spauracchio arriva dai Paesi dell'Est europa, dove si concentra l'80% dei casi di infezione dell'intero continente: i viaggi del sesso abasso costo sono diventatiilnuovo veicolo di infezione. Cresce anche la quota di nuove diagnosi attribuibili a rapporti sessuali non protetti, che costituiscono l'83%ditutte le segnalazioni. E, a sorpresa, sono leggermente in aumento i rapporti a rischio tra gli eterosessuali rispetto agli omo (44,5% contro 39,4%). «In Occidente si vive di più, siviaggia di più, si rimane sessualmente attivipiùalungo enelmondo vivono con l'infezione oltre 35 milioni di persone - spiegaMassimo Galli, docente diMalatti einfettive all'università degli Studi di Milano e direttore della terza divisione di Malattie infettive all' ospedale Sacco -. Come cisipuò aspettarecheinumeri del contagio diminuiscano da soli?». Ma basta che questi numeri siano stabili da qualche anno perfarprecipitare il grado di attenzione sul problema. Tanto che, denuncia Galli, «gli stanziamenti per la prevenzione sono ormai nulli. Gli ultimi finanziamenti sono arrivati più di due anni fa e sono stati poco più che simbolici». Anche l'attività della consulta perla lotta contro l'Aids siè unpo' indebolita. Gli allarmi sono altri, c'è statala Sars, c'è (stata) l'ebola, c'è l'epatite C che ha catalizzato la maggior parte dei fondi di ricerca delle case farmaceutiche contro lemalattie infettive. «Contro l'Aids non esistono grossi piani di finanziamento - tx, lla Stato cance l'enurgenza elids ma un malato eu duc non sa di ccecrtr denunciano !volontari di Anlalds, una delle principali associazioni che si battono contro il virus - Ma non bisogna considerareun successo un dato rimasto stabile. Si tratta pur sempre di 4milacasinuovi ogni anno. Servono strategiemirate». Lvero chelaconvivenzasociale con i malati di Hiv è diventata più «semplice» rispetto aunadecinadiannifa, ma ci sono ancora dellefalle enormi. Tanto che la rete «Odontoiatria pubblica e Hiv» - costituita da odontoiatri e ricercatori dell'Istituto superiore di sanità - ha distribuito un questi onario tra gli operatori sanitari per «combattere la discriminazione nell'accesso delle cure». Oltre all'abbattimento dei tabù, serve anche un nuovo metodo per fare prevenzione: le campagne della paura non hanno più effetto, quelle per abituare i giovani all'uso del preservativo nemmeno. L'installazione delle macchinette distribuisci profilattici nelle scuole si è rivelata un flop. E anche le campagnenellepiazze perincoraggiare a fare i test di prevenzione gratuiti non fanno breccia: durante una delle ultime iniziative, ai gazebo installati a Milano, Trento e Catania si sono presentate solo 155 persone. Un successo per le associazioni, un numero bassissimo ai fini di una vera prevenzione. I volontari replicheranno con altrieventi, ad esempio lavendita dei bonsai per raccogliere fondi. LW C-®. Eppure finanziare la prevenzione converrebbe a tutti. Anche alle casse dello Stato. I malati di Hiv, grazie alla ricerca e ai farmaci, muoiono sempre dimeno mastanno andando arimpinguare le file dei malati cronici, uno dei costi più alti della sanità italiana. Ad oggi i sieropositivi in carico al sistema sanitario sono 95mila. Calcolando cheper ognuno diloro lacurapertenere sotto controllo il virus costa, per difetto, 7mila euro l'anno, si spendono 665 milioni in farmaci. E poi c'è il costo per i ricoveri nei vari reparti di broncopneumologia o infettivologia. «Continueremo a promuovere i test nellepiazze - spiega Galli - male iniziative estemporanee non rappresentano un vero e proprio screening, servono più ai fini della sensibilizzazione. Chi fa il test perché teme davvero di aver contratto il virus spesso preferisce farlo nel massimo della riservatezza». «L più che mai necessario riprendere una politi ca ampia sulla prevenzione - sostieneAdri ano Lazzarin, primario di Malattie infettive al San Raffaele e direttore della scuola di specializza- zione in Malattie infettive all'università Vita e Salute del San Raffaele -. Ed è importante che !test, anonimi e gratuiti, siano promossi al difuori degli ospedali, per le strade. Purtroppo possiamo organizzarli nelle piazze solo ogni tanto, a causa dei costi troppo elevati dei camper. Però su 100 test effettuati, inmediaunorisultapositivo».Emagari «quell'uno» si salvala vita. LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO Più semplici eveloci deitest con prelievo del sangue, ci sono quelli salivari, meno invasivi e altrettanto sicuri: un nuovo mezzo su cui i medici puntano per invogliare lagente afare i controlli. A volte vengono promossi nelle scuole, oppure vengono effettuati negli ambulatori diprevenzione, nelle sedi Asl e in alcuni punti di prelievo. MainItalia la vendita ai privati del test salivare non è consentita e l'esame può essere praticato solo in presenza di un medico, in un ambulatorio o negli ospedali, dallo Spallanzani di Roma alSan Raffaele di Milano. Come convincere ad alzare la guardiaunpopolo che rifiutal'utilizzo delpreservativo anche quando di mezzo ci sono infezioni tanto gravi? «L importante che si sappia anche che esiste una profilassi postesposizione - spiegaLazzarin -.Viene fatta in centri clinici che offrono la terapia entro 48 ore e per il tempo necessario, in genere un mese, talvolta con una pastiglia al giorno». Si tratta di una specie di pillola del giorno dopo che, alpronto soccorso, viene somministrata a chi ha avuto un rapporto sessuale arischio e nonprotetto. È il numero dei sieropositivi in Italia. Quattro malati su dieci in Europa non sanno di aver contratto il virus. Una mancata consapevolezza che amplifica i rischi di ulteriore contagio. Sono i nuovi casi di malattia ogni anno: quattromila persone contraggono l'Hiv mentre 1.016 sono i casi registrati di Aids conclamato L' i s è causa da ll'H iv L'Aids è una malattia provocata dall'Hiv, un virus che aggredisce il sistema immunitario umano. Nelle persone affette da Aids il sistema immunitario non è più in grado di difendere l'organismo dalle malattie. 11 contagio sessualle p,,_ La modalità più frequente di trasmissione dell'Hiv è per via sessuale, perché durante un rapporto sessuale non protetto vi è il massimo scambio di fluidi corporei, soprattutto quando si verificano circostanze aggravanti (malattie veneree oforme violente di penetrazione). Niv e A,ids non sono l stessa cosa Chi contrae il virus Hiv (sieropositivo) non è malato di Aids, anche se è destinato a diventarlo, senza cure adeguate. Se non riceve farmaci adatti un bambino nato sieropositivo ha un terzo delle probabilità di morire prima di compiere un anno. Come si evita il contagio per via sessuale Il rischio di trasmissione dell'Hiv/Aids pervia sessuale può essere ridotto se si pratica soltanto sesso sicuro (con preservativo o senza penetrazione). Come si trasmeUe il virus L'Hiv si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti, in qualsiasi stadio della malattia. Sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali e latte materno sono fluidi che possono veicolare efficacemente il virus. La saliva non ètra questi. iv/Aids e droga I soggetti che assumono droghe per iniezione corrono un rischio molto alta di contrarre l'Hiv/Aids tramite lo scambio di siringhe e aghi infetti, pratica tuttora molto diffusa. Per le medesime ragioni aghi, rasoi o strumenti chirurgici non sterilizzati sono pericolosi. L'Hiv e i contatti umani quotidiani L'Hiv non si contrae con comportamenti sociali quotidiani. È del tutto privo di rischi stringere la mano a una persona sieropositiva, abbracciarla, condividere con essa cibo, abiti o altri utensili (ad eccezione di rasoi e spazzolini da denti).