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L`imaging si alza in piedi
20 Giugno 2015 SALUTE MILANO FINANZA Personal 85 Nuova N u risonanza per esami ortopedici e sistemi di fusione di immagini L’imaging si alza in piedi di Cristina Cimato U n lettino ergonomico e una tecnologia nuova con un sistema aperto permettono per la prima volta di eseguire un esame di imaging in posizione eretta. La seconda generazione del macchinario di risonanza magnetica prodotto da Esaote è disponibile da alcuni giorni presso il D-Lab di Bologna, fra i pochi centri al mondo a disporre di questa strumentazione. Non solo G Scan Brio mostra vantaggi dal punto di vista della tollerabilità dell’esame per chi soffre di claustrofobia, ma permette anche di eseguire l’indagine sotto carico fisiologico e non, come tradizionalmente, in posizione supina. Inoltre, questo nuovo strumento dà la possibilità di effettuare l’esame anche in movimento, ossia ensione. «Grazie alla in flessione o estensione. are il magnete, G-Scan possibilità di ruotare Brio è tra i primi sistemi al mondo che uire lo studio del papermette di eseguire ziente in posizionee ortostatica», spiega Giuseppe Monetti,, direttore scientifico gna, «ciò consente uldel centro di Bologna, teriori prospettivee diagnostiche e offre un nuovo punto di vista nello studio di patologie in cui il carico è fatcentuazione tore critico nell’accentuazione esse. Grazie delle patologie stesse. all’ampia gamma di sequenze -Scan Brio, disponibili con G-Scan il nostro centro è in grado oggi di coprire con assoluta efficacia tutte le esigenze ipo artidiagnostiche di tipo hina è a colare». La macchina nque ha basso campo, dunque ata che la una potenza limitata bile per rende non utilizzabile le indagini a toracee o addome ma solo per la colonna colaziovertebrale, le articolaziobolari e ni temporo-mandibolari quelle di braccia e gambe. no allo «Attualmente sono azioni su studio altre indicazioni ti grazie distretti differenti ggio delproprio al vantaggio la posizione sottoo carico», etti, «per ha precisato Monetti, esempio nel caso del retto vico, in o del pavimento pelvico, opo il particolar modo dopo parto, condizione che può indurre prolassi. La posi- zione eretta mostra in modo chiarissimo la differenza. Anche nel caso del crociato anteriore, una delle lesioni più comuni in ambito ortopedico, la risonanza da sdraiati può non risultare così efficace come una in piedi, sotto carico, in cui l’elastico si osserva da una posizione differente». Il centro di Bologna sta lavorando anche molto sui pazienti protesizzati, cercando di osservare attraverso il nuovo macchinario dove e come si verificano carichi anomali dovuti alle protesi, così che i bioingegneri possano modificarle in base alle evidenze e ridurre il dolore ai pazienti. Un software molto elastico. D-Lab si avvale anche di un software che, se applicato all’ecografo fornisce una scala cromatica con una mappa a colori che varia da soft a hard. «Più vicino al primo si è, più il tessuto è elastico, e viceversa», ha precisato l’esperto, «l’elastosonografia è utile soprattutto in fase post-traumatica in caso di follow up per verificare lo stato dei tessuti muscolo-scheletrici così da decidere insieme al paziente o all’atleta quando può riprendere l’attività sportiva. Si può vedere in seguito alla rottura quanto e come migliora l’elasticità». Un’app per bimbi coraggiosi L eo e Gioconda sono due superbambini e sfrecciano nello spazio alla ricerca di compagni di gioco. In seguito a numerose avventure la loro carica energetica va esaurendosi e devono tornare al Centro Ricarica dell’Ospedale Meyer per sottoporsi alla Grande Risonanza. Un’app per iOS e Android realizzata dalla struttura pediatrica fiorentina aiuta i bambini ad affrontare un esame che può far paura. Il viaggio verso il reparto di imaging che i bambini effettuano è raccontato come fantastico ma L’accuratezza di un mix. La fusione di due strumentazioni è anche alla base della cosiddetta fusion imaging, che permette di effettuare biopsie in modo mirato e precisissimo. Di recente all’Humanitas di Milano nel dipartimento di urologia guidato da Giorgio Guazzoni è adottata una tecnica che unisce immagini provenienti dalla risonanza magnetica e dall’ecografia per l’indagine del tumore alla prostata. In casi selezionati o dubbi, come per esempio in coloro che hanno già subito una biopsia risultata negativa ma presentano altri indicatori di rischio, si può procedere con un prelievo (biospia per fusione) più mirato grazie all’acquisizione in coppia delle immagini, aumentando le percen- è fedele a ciò che essi realmente affronteranno. L’applicazione, consigliata ai bimbi di un’età compresa tra 3 e 7 anni, è sotto forma di gioco ed è popolato da «personaggi» come il Maggiolino blu, le mucche, l’acquario, la grotta del pesce di ferro nel quale entrare per giungere alla galassia della Grande Risonanza. Il videogame è pensato per sdrammatizzare già da casa un momento che può essere difficile. Una volta giunti in ospedale, ritrovano Leo e Gioconda che li accolri ggono con giochi, gadget e disegni. tu della cosiddetta detection rate. tuali «L risonanza magnetica multipara«La m metrica si sta dimostrando una risorsa es essenziale per scoprire se un paziente p presenta un cancro di tipo significativo a prostata. È importante identificare alla so quelli, perché sono determinanti», solo h spiegato Jelle Barentsz dell’Universiha ty Medical Center Nijmegen, in Olanda. L Best practice pathways della London La ca cancer association raccomanda l’uso della risonanza come primo esame subito d dopo il risultato del Psa e di recente, a E Erlangen, Siemens ha diffuso alcuni ri risultati sull’eccesso di trattamento nel tu tumore della prostata causato proprio d un’inadeguata classificazione del da tu tumore. La ditta ha inoltre di recente sv sviluppato SEEit, una soluzione per la ri risonanza alla prostata, che permette di m migliorare l’accuratezza della diagnosi. A Anche dal punto di vista della medicin di laboratorio le tecnologie sono in na co continua evoluzione, in particolar modo n nella ePatology. Ge Healthcare ha di re recente sviluppato Onmyx IDP, sistema in integrato per analizzare i campioni b biologici visualizzando le immagini in fo formato digitale in alta risoluzione, dire rettamente sul monitor del computer da q qualsiasi luogo. La digitalizzazione della p patologia clinica apre la possibilità di u un’analisi assistita dal computer nonché u condivisione in tempo reale con i una colleghi anche lontani. (riproduzione riservata)