Esercizio 1 Un carro armato che si muove su una strada dritta e
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Esercizio 1 Un carro armato che si muove su una strada dritta e
Esercizio 1 Un carro armato che si muove su una strada dritta e piana con velocità v spara un proiettile con un cannone che punta in direzione del moto con elevazione α. Il cannone è in grado di sparare proiettili con velocità pari a v0 . Il proiettile colpisce un bersaglio che si sta allontanando dal cannone sulla medesima strada con velocità w. a) Al momento dell’impatto, quanto distano il carro armato e il bersaglio? b) Quanto erano distanti quando il proiettile è stato sparato? Compito A: v = 10m/s, α = 5o , v0 = 1000m/s, w = 15 m/s. Compito B: v = 5m/s, α = 10o , v0 = 1000m/s, w = 12 m/s. NB Si faccia l’ipotesi che la bocca del cannone ed il bersaglio siano alla stessa altezza rispetto al terreno. SOLUZIONE Consideriamo un sistema di riferimento cartesiano in cui l’asse x è orizzontale e diretto in modo tale che la velocità del carro armato sia positiva e che la bocca del cannone si trovi sull’asse delle x (y = 0). L’asse y sia diretto verso l’alto. In questo sistema, le componenti della velocità del proiettile sono x : v0x0 = v0 cos α + v y : v0y0 = v0 sin α La velocità orizzontale del proiettile, rispetto a terra, è la somma della velocità di fuoriuscita del proiettile dalla bocca del cannone e della velocità del cannone stesso. Il tempo di volo del proiettile è determinato dal suo moto verticale, descritto da y = v0y0 t − 1/2gt2 e quindi si ricava che il tempo di volo (condizione y = 0) è t∗ = 2v0y0 /g. (La soluzione t∗ = 0 corrisponde invece al momento dello sparo.) α . La gittata orizzontale percorsa dal proiettile è xP = v0x0 t∗ = 2(v0 cos α + v) v0 sin g a. Durante il volo del proiettile, il carro armato ha percorso una distanza d = vt∗ e quindi al momento dell’impatto lui e il bersaglio si trovano ad una distanza d1 pari alla differenza tra la gittata e d, quindi d1 = xP − d. b. La distanza d2 che separava il carro armato e il proiettile al momento dello sparo è invece la differenza (la somma, nel caso del compito B in cui il bersaglio ha velocità negativa) tra la gittata e la distanza percorsa dal bersaglio stesso durante il volo del proiettile (pari a wt∗ ). È quindi d2 = xP ± wt∗ . Compito A: t∗ = 17.8 s, xP = 17897, d1 = 17719 m, d2 = 17630 m. Compito B: t∗ = 35.4 s, xP = 35039, d1 = 34862 m, d2 = 35464 m. Esercizio 2 Un cilindro di raggio R e un cubo di spigolo R, aventi la stessa massa m, sono inizialmente tenuti in quiete su una superficie scabra avente un’inclinazione θ sopra l’orizzontale. Ad un certo istante vengono lasciati liberi. Il cilindro rotola giù dal piano senza strisciare e il cubo scivola senza rotolare. Si nota che la distanza tra questi due oggetti non varia in funzione del tempo nonostante i corpi non siano tra loro connessi. a) Calcolare il coefficiente di attrito dinamico tra superficie e cubo. b) Calcolare la velocità angolare del cilindro dopo che questo ha percorso una distanza L lungo la discesa. c) Calcolare il lavoro delle forze di attrito che agiscono sul cubo quando questo ha percorso una distanza 2L lungo la discesa. Compito A: R = 10 cm, m = 1.2 kg, θ = 45o , L = 1 m. Compito B: R = 12 cm, m = 1 kg, θ = 60o , L = 1 m. SOLUZIONE Se la distanza tra i due oggetti non varia nel tempo, essi si muovono con la stessa velocità e hanno quindi sempre la stessa accelerazione a (entrambi i corpi si muovono di moto uniformemente accelerato). Consideriamo un sistema di riferimento cartesiano in cui l’asse x è parallelo al piano inclinato, rivolto verso il basso, e l’asse y è perpendicolare a x verso l’alto. a. CILINDRO: rotola senza scivolare sotto l’azione della propria forza peso e della Forza di attrito. Consideriamo il moto come di puro rotolamento intorno al punto di contatto tra il cilindro ed il piano, determinato dalla relazione M = Iα dove M è il momento della forze peso (la forza di attrito ha momento nullo rispetto all’asse di rotazione istantaneo passante per il punto di contatto, sul bordo del cilindro) e I è il momento di inerzia calcolato rispetto all’asse di rotazione. 1 3 a M = mgR sin θ = mR2 + mR2 α = mR2 2 2 R dove abbiamo utilizzato l’ipotesi di puro rotolamente per l’ultima uguaglianza. Si ricava a = 23 gsin θ. CUBO: scivola senza rotolare sotto l’azione della sua forza peso e della forza di attrito: Ftotx = mgsin θ − µmgcos θ = ma da cui a = gsin θ − µgcos α. Uguagliando le due espressioni trovate per a: 2 gsin θ = gsin θ − µgcos θ 3 si ricava 31 sinθ = µcosθ, µ = 13 tanθ. b. CILINDRO: Posso calcolare la velocità angolare con la conservazione dell’Energia meccanica: mg∆h, con ∆h = Lsinθ e I = 32 mR2 . Si ricava r 4 gLsinθ ω= 3 R2 1 2 2 Iω = ~ = −Fatt 2L = −µmgcosθ 2L. c. CUBO: il lavoro della forza di attrito è Latt = F~att · 2L Compito A: µ = 31 = 0.33, ω = 30.40 rad/s, Latt = −5.54 J. √ Compito B: µ = 3/3 = 0.58, ω = 28.03 rad/s, Latt = −5.66 J. Esercizio 3 Una lastra di marmo con massa m giace su un pavimento orizzontale privo di attrito. Un blocco di cemento di massa M è appoggiato sopra alla lastra. I coefficienti di attrito statico e dinamico tra lastra e blocco sono rispettivamente µs e µd . Sul blocco agisce una forza orizzontale F . a) Calcolare l’accelerazione del blocco. b) Calcolare l’accelerazione della lastra. Compito A: m = 42 kg, M = 9.7 kg, µs = 0.53, µd = 0.38, F = 110 N. Compito B: m = 40 kg, M = 10.2 kg, µs = 0.51, µd = 0.41, F = 130 N. SOLUZIONE La forza F applicata al blocco di cemento viene “trasmessa” alla lastra di marmo tramite l’attrito. Il diagramma delle Forze sui singoli blocchi è riportato in figura. Consideriamo un sistema di riferimento cartesiano in cui l’asse x è orizzontale e diretto in modo tale che la forze F applicata sia positiva, e l’asse y rivolto verso l’alto. Il moto degli elementi del sistema è descritto da queste equazioni: x : F − fa = M a1 cemento y : N1 = M g x : fa = ma2 marmo y : N2 = N1 + mg Se la forza di attrito statico Fatt,s = µs M g è sufficiente a mantenere solidali il blocco e la lastra, essi si muovono con la stessa accelerazione a1 = a2 = a = F/(m + M ). Perchè valga questa condizione deve essere Fatt = ma = mF/(m + M ) < Fatt,s . Poichè questa relazione non è verificata (usando i dati numerici del problema) i due corpi hanno accelerazioni diverse. Vale quindi F − µd M g = M a1 µd M g = ma2 da cui a1 = a2 = F M − µd g µd M g m Compito A: a1 = 0.86 m/s2 , a2 = 7.62 m/s2 . Compito B: a1 = 1.03 m/s2 , a2 = 8.73 m/s2 . Esercizio 4 La stazione spaziale internazionale orbita intorno alla terra a quota h = 385 km al di sopra della superficie terrestre. L’orbita è approssimativamente circolare. a) Quanto tempo impiega la stazione spaziale per compiere un giro completo intorno alla Terra? b) Calcolare l’accelerazione di caduta libera di un corpo che si trovi a questa quota rispetto all’accelerazione di gravità sulla superficie terrestre. c) Calcolare l’Energia totale della stazione in funzione della sua massa m e della quota h a cui si trova. SOLUZIONE a. Il periodo si può ricavare dalla seconda legge di Newton e dalla relazione tra velocità, periodo e raggio 2 orbitale per le orbite circolari. Dalla prima: Fg = ma → Gmr2T m = m vr . Dalla seconda 2πr = vT da cui v = 2πr T . Sostituendo questo valore di v nella legge di Newton, si ottiene la terza legge di Keplero: 4π 2 3 2 T = GmT r . In questo caso vale r = RT + h = 6760 km e quindi T = 5528 s = 92.1 minuti. b. La sola forza agente sul corpo è la Forza di gravità terrestre: a= R 2 Fg GmT T = =g . 2 m r r Ancora r = RT + h = 6760 km e quindi a = 8.76 m/s2 = 0.89%g: l’accelerazione di gravità è ridotta dell’11%, rispetto al valore a Terra. c. L’Energia meccanica della stazione spaziale è la somma della sua energia cinetica (K) e potenziale gravitazionale (U ): 1 MT m E = K + U = mv 2 − G = 2 r poichà abbiamo ricavato, dalla legge di Newton, che v 2 = G MrT , e r = RT + h si trova che E= 1 MT MT m 1 mMT 1 mG −G =− G = U 2 r r 2 RT + h 2 Il risultato trovato, e cioè che 2K + U = 0 è un caso di validità del “Teorema del viriale”.