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UCCISE LA MOGLIE, Lu- tesio. Lui, violento e geloso,
-PADERNODUGNANO- UCCISE LA MOGLIE, Lucia Boaretto,spingendoladalle scaledopo una lite violéntissima. Per l'omicidio volontario Mario Parlagreco,autotrasportatore 59 enne, dovrà scontare dodici anni. Due in meno di quelli chiestidal pubblico ministero SalvatoreBellomo. Nella condannapronunciataieri mattina dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Monza, Giovanni Gerosa,sono statericonosciute le attenuanti generiche.Parlagrecoè incen- DRAMMA I figli di Lucia Boaretto il giorno dei funerali della surato e reo confesso.L'uomo madre (FotoSpf) quandola moglie, dopo un volo dal terzo piano, era già a terra ce, come avevano raccontato i fiagonizzate,la stragolò, salì in gli. Lui, dopo aver conosciuto auto e vagòsenzameta per due Lucia, in pochi mesi, si era tragiorni confessandoal fratello di sferito nella casa della donna. «averecommessouna cosatreMai problemi erano iniziati sumenda».Poi andò a costituirsi bito, le liti all'ordine del giorai carabinieri di Desio. Brutta storia quella maturata ta ritirata, lavoro e casa.I due si no. Appena diventati maggiol'estate scorsa tra le mure di erano conosciuti nel 1999dopo renni i suoi figli se ne erano dovuti andare: una anonimavilletta di via Cartesio. Lui, violento e geloso, la separazionedi Lucia dal suo E così, piano piano, la convivennon sopportavai figli di lei, nè primo marito. Quasi vent'anni za tra Lucia e Mario si era cegli amici delladonna.Facevavi- di convivenza,e quasimai feli- mentificata all'i~segna dell'in- sofferenzae dei rancori, fino alla decisionedelladonna di separarsi. Una scelta inaccettabile agli occhi di Parlagreco.Inutili tutti i suoi tentativi di riconciliazione, inutile tentare di Carie cambiare idea. Dopo anni di maltrattamenti e dopo essersi allontanata dai figli per colpa del suo compagno,la decisione eradivenuta irremovibile. LUCIA BOARETTO AVEVA avviatole pratiche della separazionee avevadecisodi non lavorarepiù per la ditta di autotrasporti dell'ormai ex compagno. Ma lui tutto questonon lo poteva accettare.Il rancore gli eramaturato dentro giorno dopo giorno, lite dopolite, fino alla fine. Fino a quel pomeriggio in cui la discussionesulle scale di casasi è trasformata in una tragedia.L 'ha spinta giù dal terzo piano, poi l'ha strangolata. Ha viaggiato come un automa tutta la notte e anche il giorno dopo.Ma sapevadi esserericercato. Il suo cellulare era sotto controllo. «Ho commessouna cosaorrenda»e per lui si sono apertele porte del carcere.