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«Abbiamo pensato di non farcela»

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«Abbiamo pensato di non farcela»
«Abbiamo pensato di non farcela» Paternò. Il racconto di Lucia e Antonietta,le due «vittime»
dell'ascensore precipitato
.
Una accarito all'altra, in due letti del re­
parto di astanteria del , Ss. Salvatore•.
Nei·loro occhi resta la paura, lo choc per
gli interminabili minuti. circa venticin­
que, trascorsi lunedl mattina all'interno
di uno degli ascensOl; de! palazzo comu­
nale, nell'attesa di essere tirate fuOIi.
A poco più di ventiquattr'ore Lucia
D'Urso e Antonietta Signorello, racconta­
no l'incubo, il terrore di non farcela. cTut­
toè awenuto in pochi secondi - raccon­
ta la signora Signorello - eravamo state al
nono piano,all'ufficio pubblica istruzio­
ne. Consegnati i registri siamo quindi
entrate in ascensore, ho schiacciato il
secondo pulsante e appena le porte si 5()­
no chiuse, l'ascensore ha cominciato a
scendere velocemente. Nella discesa
sbandavamo a destra e a sinistra. Ho
preso Lucia per mano e ho pensato di
non farcela. Ricordo un boato fortissimo.
Non ho capito cosa stesse accadendo.
Ho anche pensato che era crollato qual­
cosa, forse il palazzo. E' stato un incubo.
Ringrazio la Madonna e Gesù per essere
ancora qui•.
Una folle corsa, quella dell'ascensore,
cominciata, come evidenziano le due
donne, dal nono piano e non dal secon­
do,come, invece, ha affermato nella sua
versione il Comune.
di momento più brutto che ricordo ­
afferma la 35enne Lucia D'Urso - è stato
quando ho sentito la voce di una donna,
che poi ho scoperto era quella di un vigi­
le urbano che diceva di non sapere a che
piano eravamo. AI buio, in quel momen­
to ho pensato che non saremmo uscite
da lì». Le due donne, all'interno dell'a­
scensore, sono scivolate a diversi metri
sotto il pianoterra, dove praticamente
non c'è nulla. Impossibile salvarle da
quel punto. Da qui l'invio di un tecnico
sopra la terrazza comunale, per salire
l'ascensore manualmente, per portarlo
al pianoterra dov'è stato possibile aprire
le porte e salvare le due donne.
Entrambe restano ricoverate in ospe­
dale. I medici del lSs. Salvatore. hanno
effettuato ulteriori esami per verificare
nei dettagli il loro stato di salute. Per la
signora Signorello tre costole incrinate,
mentre resta sott'osservazione per un
possibile trauma cranico e danni al baci­
no.Sott'osservazione anche Lucia D'Ur­
so, per iforti dolori lombari.
MARY50mLE
lUCIA O'URSO IN OSPEDALE
Entrambe
ricoverate al
«Ss Salvatore»
PATERNÒ
Via Maimonide, asfalto dissestato cade un ciclista: trauma cranico Una passeggiata tra amici, la corsa sulla due ruo­
te,la non perfetta illuminazione della sede stra­
dale che si méscola alle non buone condizioni,in alcuni punti, dell'asfalto. E' il mix di fatti che lu­
nedl notte ha determinato, in via Fonte Màimo­
nide,la caduta di un 20enne paternese, mentre con la sua biclicletta percorreva il tratto viario. Per lui un volo di diversi metri, poi la rovinosa ca­
duta a terra e l'immediata corsa in ospedale, a Pa­
ternò. Per il ragazzo, un trauma cranico e una frattura scomposta della clavicola. eNon ricordo nulla · racconta mentre attende
, su una barella del reparto di astanteria il ricove­
ro all'ospedale "Ss. Salvatore" - stavo pedalando
con imiei amici, poi il volo, e l'impatto con l'asfal­
to•. In patticolare, come affenna il giovane, a
fargli perdere il controllo della bici, l'innalza- .
mento dell'asfalto, proprio al centro della carreg-
giata, a causa delle radici di una pianta. Ese tut­
to sommato in via Fonte Maimonide le condizio­
ni della sede stradale sono discrete, diversa è la
condizione di viale Kennedy, viale Don Orione,
viale dei PL:!tani, e via delle Arti e dei Mestieri.
PATERNÒ
Convegno su giovani e Impresa
m. s.) Domani, a partire dalle 15.30 e fino alle
18.30, nella sala conferenze della biblioteca
comunale, si terrà un seminario rivolto aì
giovani che vogliono dar vita ad un'impresa.
M,S_
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