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Geodesia spaziale
Geodesia spaziale Distribuzione di massa a simmetria sferica ⇓ orbite kepleriane (piane, ellittiche con fuoco nel centro di massa) Parametri orbitali ▪ definizione del piano orbitale - i - Ω ▪ (rispetto a una direzione determinata astronomicamente - punto γ il sistema di riferimento è inerziale, non solidale con la terra) definizione dell’orbita - a,e2 - ω ▪ inclinazione rispetto al piano equatoriale longitudine del nodo ascendente semiasse maggiore ed eccentricità dell’ellisse angolo della direzione del pericentro con la linea del nodo ascendente parametro che descrive il moto lungo l’orbita (ad es., istante t0 del passaggio al nodo) Geodesia spaziale Nomenclatura Nodi: intersezioni dell’orbita con il piano equatoriale nodo ascendente: dall’emisfero Sud a quello Nord linea dei nodi: intersezione del piano orbitale con il piano equatoriale Intersezioni dell’orbita ellittica con il suo asse maggiore: pericentro: dal lato più vicino al centro di gravità (fuoco dell’ellisse) apocentro: dal lato più lontano Punto γ: direzione dell’intersezione fra piano equatoriale e piano dell’eclittica, nel verso corrispondente alla posizione della terra lungo la sua orbita all’equinozio di primavera. Geodesia spaziale Perturbazioni alle orbite kepleriane ► deviazioni del campo della gravità dalla simmetria sferica ▪ ▪ schiacciamento polare irregolarità della distribuzione di massa ► campo gravitazionale della luna e del sole ► pressione di radiazione ▪ ▪ ► luce solare diretta luce riflessa dalla terra (albedo) azione frenante dell’atmosfera (anche molto rarefatta – qualche centinaio di km d’altezza) parametri orbitali ↔ condizioni iniziali del moto (vettori velocità e posizione ad un istante t0) ⇓ possibilità di definire parametri orbitali istantanei (lentamente variabili nel tempo – equazioni di Lagrange) - effetti periodici ed effetti secolari - stima (a minimi quadrati) dei parametri e calcolo delle orbite per interpolazioni e predizioni GPS - Segmento spaziale (almeno) 24 satelliti su 6 orbite circolari ▪ raggio ≅ 26000km (ossia distanza dalla sup. terrestre ≅ 20000km ) ▪ periodo orbitale 11h58’ ▪ inclinazione 550 ▪ distanziate in longitudine di 600 (1/2 giorno sidereo) inizio lanci 1978 durata media satelliti 7-8 anni poi vengono disattivati e sostituiti attualmente blocchi II – IIA (inizio lanci 1989) previsti nuovi blocchi con caratteristiche tecnologiche aggiornate GPS – segmento di controllo ▪ controllo trasmissioni dei satelliti ▪ calcolo orbite ▪ calibrazione orologi dei satelliti ▪ aggiornamento messaggio di navigazione Misura della distanza fra la stazione i e il satellite k d ik = [(x k − xi ) 2 + ( y k − yi ) 2 + ( z k − zi ) 2 ]1/ 2 La stazione riceve all’istante t il segnale S r (t ) = S (t − τ ) τ tempo di percorrenza satellite-ricevitore d = c ⋅τ velocità della luce (e di ogni segnale elettromagnetico) c c = 3 * 10 8 m/sec GPS Segnale f 0 = 10.23MHz frequenza fondamentale onde portanti L1 L2 f1 = 1575.42MHz frequenza (154 f 0 ) λ1 ≅ 19cm lunghezza d’onda f 2 = 1227.60MHz (120 f 0 ) λ2 ≅ 24cm Modulazione Codice : sequenza binaria pseudo-casuale ↓ 0–1 Transizione 0–1 oppure 1–0 → → Moltiplicazione del segnale per –1 . codice C/A cadenza f0 = 1.023MHz 10 coarse acquisition [solo su L1] 50bit/sec lunghezza 1023bit (durata 1msec) P (criptato) cadenza f 0 = 10.23MHz precision [su L1 (sfasata di π / 2 ) e L2] Messaggio D . . . cambiamento di segno, ovvero sfasamento di π durata 266.4 giorni • informazioni su • • • orbite orologi ionosfera stato del satellite GPS – segnale codice C/A ampiezza messaggio S (t ) = AC C (t ) D(t ) sin(2πν 1t + ϕ1 ) + + AP P(t ) D(t ) cos(2πν 1t + ϕ1 ) + + AP P(t ) D(t ) cos(2πν 2 t + ϕ 2 ) codice P Determinazione di ▪ τ Il ricevitore è in grado di produrre un segnale identico a quello del satellite: S (t ) [il codice deve quindi essere noto] ▪ viene determinato lo sfasamento fra S (t ) e S (t + τ ) ▪ è essenziale la sincronizzazione fra orologio del ricevitore e orologio del satellite ▪ gli orologi di tutti i ricevitori e di tutti i satelliti devono essere riferiti alla stessa scala dei tempi t GPS NOTA: δd = cδt , c = 3 * 10 8 m/sec δt = 10 −9 sec ⇒ δd = 30cm GPS - Scale dei tempi t ( • ) = t GPS + δt (sat) Istante di invio (misurato dall’orologio del satellite) t ( • ) = t GPS + δt (ric) Istante di ricezione (misurato dall’orologio del ricevitore) tempo di trasmissione τ = t (•) − t (•) = ∆t GPS + δt (ric) − δt (sat) tempo di trasmissione effettivo errore di orologio del ricevitore ▪ errori di orologio del satellite gestiti dal segmento di controllo ▪ sincronizzazione del ricevitore ▫ ▫ errore di orologio del satellite si osservano almeno 4 satelliti le equazioni di osservazione hanno come incognite le 3 coordinate della stazione + l’errore di sincronizzazione dell’orologio del ricevitore GPS - misure Misure di pseudo-range (uso del codice binario) lunghezza caratteristica accuratezza strumentale l ≅ 300m (corrispondente a cadenza di 1MHz) ≅ l / 100 = 3m C/A P accuratezza strumentale l ≅ 30m 30cm Misure di differenza di fase della portante Uso del segnale sinusoidale senza utilizzazione del codice λ ≅ 20cm ⇒ accuratezza strumentale 2mm Ambiguità del numero intero di cicli ( ≅ 10 cicli nell’intervallo di tempo di percorrenza del segnale) 8 durante una sessione si mantiene il collegamento satellite-stazione ⇒ ⇒ viene registrata la variazione nel tempo del numero intero di cicli l’unica incognita è il numero intero di cicli all’istante iniziale di ogni sessione Equazioni di osservazione Pseudorange (codice pseudo-casuale) satellite pik = cτ = c∆tGPS + cδt(i ) − cδt ( k ) = = d ik + ∆d ion + ∆d trop + cδt (i ) − cδt ( k ) + ε + ν ricevitore altri errori sistematici errori casuali (strumentali) Differenze di fase (della portante) frequenza f + ∆ψ ion + ∆ψ trop + fδt (i ) − fδt ( k ) + c − N ik + ε + ν ψ ik = d ik ambiguità n.ro intero di cicli Determinazione dell’ambiguità iniziale del numero intero di cicli ▪ satellite in collegamento continuo con la stazione durante una sessione ▪ acquisizioni discrete (ogni 1sec, 5sec, 30sec,…..) ▪ ad ogni acquisizione la posizione del satellite è diversa Incognite: ▫ 3 coordinate della stazione (sempre le stesse se la stazione è fissa - GPS statico - diverse ad ogni acquisizione se la stazione è in moto - GPS cinematico - ) ▫ differenza delle scale dei tempi ▫ ambiguità iniziale del numero intero di cicli sempre la stessa in una sessione ⇓ Determinazione dell’ambiguità iniziale del numero intero di cicli ⇒ ⇒ osservando più di 4 satelliti si ha un numero sufficiente di equazioni per determinare l’ambiguità è necessario un post-processing dei dati [non in tempo reale] NOTA: la soluzione delle equazioni (eventualmente ai minimi quadrati se c’è ridondanza) dà un valore reale dell’ambiguità bisogna fissare un valore intero non si può in generale scegliere l’intero più vicino con assoluta certezza Cycle slip: interruzione del collegamento satellite-stazione durante una sessione (occultazione, malfunzionamento, ecc.) L’ambiguità iniziale va ricalcolata GPS - Errori sistematici ▪ difetti di sincronizzazione degli orologi ▪ errori di orbita dei satelliti (riducibili usando effemeridi precise) ▪ (10-100m) (5-10m) errori di propagazione nell’atmosfera ▬ ionosfera (sopra 40-50km) interazione con particelle cariche ▫ ▫ variabile nel tempo (ad es., con l’attività solare) dipende dalla frequenza ⇒ può essere modellizzata utilizzando entrambe le frequenze del segnale (20-50m) ▬ troposfera (sotto 20km) ▪ ▫ dipende dalla quantità di vapore acqueo ▫ difficilmente modellizzabile (bisognerebbe conoscere la quantità di vapore acqueo lungo tutto il percorso del segnale) (2-10m) errori di ricezione ▬ multipath il segnale giunge parzialmente al ricevitore dopo riflessioni (ad es. su superfici metalliche) GPS - Osservazioni differenziate Si considerano come (pseudo)-osservabili differenze di distanze ▪ differenze singole ∇ψ i jk = ψ ik − ψ i j 1 stazione 2 satelliti ▪ ∆ψ ijk = ψ ki − ψ ij 1 satellite 2 stazioni differenze doppie ∇∆ψ ijhk = ∆ψ ijk − ∆ψ ijh = hk = ∇ψ hk j − ∇ψ i 2 satelliti 2 stazioni ▪ differenze triple δ∇∆ψ ijhk (t1 , t 2 ) = ∇∆ψ ijhk (t 2 ) − ∇∆ψ ijhk (t1 ) 2 satelliti 2 stazioni 2 epoche GPS - Osservazioni differenziate ∇ψ ▪ cancella errore di orologio della stazione ∆ψ ▪ cancella errore di orologio del satellite ▪ riduce significativamente errori atmosferici (specialmente se le stazioni sono vicine) ▪ combina cancellazioni e riduzioni d’errore delle differenze singole ▪ presenta una discontinuità in caso di cycle-slip in uno dei segnali ▪ non dipende dall’ambiguità intera se non c’è cicle-slip fra t1 e t2 ▪ in caso di cycle-slip presenta una doppia discontinuità fra t 2 = t cs e t1 = t cs (picco) ∇ ∆ψ δ ∇ ∆ψ Con le osservazioni GPS differenziate ▪ si determina male la posizione assoluta (grossi errori propagati dagli errori di osservazione) ▪ ⇒ si determina bene la posizione relativa (baselines = vettori congiungenti due stazioni) è opportuno disporre di stazioni su punti noti ► punti di una rete fiduciaria (sono materializzati, ma l’utente deve metterci una stazione) ► stazioni permanenti (ricevono in continuazione su una posizione fissa) Sistema di riferimento GPS WGS84 geocentrico asse z parallelo all’asse convenzionale di rotazione asse x nel piano del meridiano di Greenwich Ellissoide GRS80 (Geodetic Reference System 1980) a = 6378137m f = 1 / 298.25723563 (e 2 = 6.694379990 * 10 −3 ) sistema implicitamente definito dalle stazioni di controllo che calcolano e comunicano la posizione dei satelliti in questo sistema Sistemi di riferimento GPS Rete IGM95 circa 1200 vertici (mediamente uno ogni circa 250km2 ) (lato ≈ 16km) Coordinate ITRF89 ITRFxx ETRFxx International Terrestrial Reference System European …… xx = anno Sistemi basati su reti di stazioni (fra cui molte stazioni GPS permanenti) Possono rilevare movimenti delle placche tettoniche [per ogni realizzazione, posizioni e velocità] Per scopi pratici di attività professionale interessa avere un sistema fisso [i movimenti relativi sul territorio nazionale sono molto piccoli] Trasformazioni WGS84 – Roma40 Rototraslazione con variazione di scala – 7 parametri Traslazione ≈ 100m Rotazione ≈ 1” Variazione di scala ≈ 10-8 trasf. 7 par. ( x, y , z ) WGS84 . → ( x, y , z ) Roma40 ↓ par. geom. dell’ellissoide (ϕ , λ , h) Roma40 ↓ H = h−N geoide gravimetrico (ITALGEO99 – PoliMi-IGM) A causa delle deformazioni di Roma40, i parametri sono validi solo localmente I parametri possono essere calcolati con un software preparato da IGM Per il calcolo sono necessari “punti doppi” con coordinate note in entrambi i sistemi (ad es., vertici IGM95) Ma … in Roma40 sono note solo le coordinate planimetriche, e al più l’altezza ortometrica, non l’altezza ellissoidica DGPS (GPS differenziale) Posizionamento puntuale (non baseline) Correzioni atmosferiche fornite da stazione (master) con posizione nota (ad es., stazione permanente) ► in differita (post-processing) ► in tempo reale ▪ cellulare ▪ radio (protocollo RTCM) (attualmente non disponibile in Italia) ▪ da satellite GPS cinematico pseudorange – fase point-positioning – baseline Fase – problema della determinazione dell’ambiguità iniziale del numero intero di cicli ► mediante rilievo statico (prima di mettersi in moto e al termine della sessione) ► OTF (On The Fly) ▪ ridondanza del numero di satelliti osservati ▪ algoritmi che usano fase e pseudorange ▪ procedure ricorsive (Kalman) ▪ elevata frequenza di acquisizione (1sec) GPS cinematico RTK – Real Time Kinematic collegamento telematico con il master GPS+INS (inerziale – misura di accelerazioni – sol. di eq. del moto) integrazione nei tratti di interruzione del segnale GPS Modalità cinematica per rilievi speditivi (brevi soste nei vertici della rete) GPS – Compensazione delle osservazioni Ridondanza delle misure di distanza - numero ridondante di satelliti - numerose epoche di acquisizione durante una sessione l’accuratezza della posizione calcolata dipende fra l’altro dalla distribuzione geometrica dei satelliti DOP (Dilution Of Precision) fattore che lega l’accuratezza alla configurazione della costellazione Compensazione di reti GPS Singola sessione: disponendo di n ricevitori si possono determinare n(n-1)/2 baselines ma … i dati utilizzati per ogni stazione sono sempre gli stessi ⇒ soltanto n-1 baselines sono indipendenti ⇒ non c’è ridondanza in linea di principio, è possibile determinazione multi-baseline (con matrice di covarianza completa) in pratica, in generale nei programmi commerciali l’elaborazione è per baseline singola (correlazione soltanto fra componenti diverse di una stessa baseline ) Compensazione della rete baselines osservate in sessioni diverse per realizzare indipendenza ed avere quindi ridondanza effettiva