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Limiti notevoli - Liceo Scientifico Mancini
Tabella con i principali limiti notevoli. Limiti trigonometrici sin x =1 x 2. lim 1 − cos x 1 = x →0 x2 2 5. lim 1. lim x →0 tan x =1 x 3. lim x =1 x → 0 arcsin x 6. lim x →0 4. lim x →0 1 − cos x =0 x x =1 x → 0 arctan x Limiti esponenziali e logaritmici α lim 1 + = eα x →±∞ x x 7. a x −1 10. lim = ln a x →0 x 1 log a (1 + x ) 8. lim (1 + α x ) x = eα 9. lim ex −1 11. lim =1 x →0 x (1 + x ) 12. lim x →0 x →0 x x →0 a −1 x = 1 ln a =a Limiti di successioni notevoli 13. lim n →+∞ n x = 1 ∀x ∈ IR+ − {0} 0 1 14. lim a n = n →+∞ +∞ ∃ se − 1 < a < 1 se a =1 se a >1 se s a ≤ −1 n! =0 n →+∞ n n 15. lim n n = 1 ∀x ∈ IR+ − {0} n →+∞ n = 0 ∀a > 1 n →+∞ a n 16. lim n nα = 1 ∀α ∈ IR 17. lim 18. lim nα 19. lim n = 0 ∀a > 1 n →+∞ a n 20. lim n = 0 ∀a > 1 n →+∞ a 21. lim 22. lim n n ! = +∞ α 23. lim 1 + = eα n →+∞ n 24. lim n sin n →+∞ n →+∞ ( ln n) n→+∞ nα n n →+∞ β = 0 ∀a > 1 ∧ β ∈ IR 1 =1 n È essenziale imparare a leggere la tabella precedente e comprendere che affinché si possano utilizzare nel calcolo di un limite qualsiasi i risultati in essa sintetizzati, il limite proposto deve essere, eventualmente, modificato in una forma equivalente in modo che vi compaia uno, o più, dei limiti notevoli elencati ma scritti esattamente come si vedono in tabella. ESEMPIO 1. Il limite 1. afferma che “il rapporto tra il seno di un angolo e l’angolo stesso tende a 1 quando l’angolo tende a 0”. Quindi, volendo calcolare lim sin ( x 2 − 2 x ) x →0 x non si può fare il seguente ragionamento: “dato che quando x → 0 anche x 2 − 2 x → 0 , allora il limite vale 1 perché, per la 1., è il rapporto tra il seno di un angolo che tende a 0 e un altro angolo che però tende anch’esso a 0”. L’errore consiste nel fatto che a denominatore non c’è lo stesso angolo che figura come argomento del seno. Il calcolo corretto è il seguente: lim sin ( x 2 − 2 x ) x →0 x sin ( x ( x − 2 ) ) sin ( x ( x − 2 ) ) = lim ( x − 2 ) = lim ( x − 2 ) ⋅ lim = −2 ⋅ 1 = −2 x →0 x →0 x ( x − 2 ) x →0 x ( x − 2) sin ( x 2 − 2 x ) Si osservi che x → 0 comporta in pratica che x ≠ 2 , per cui le espressioni ( x − 2) sin ( x ( x − 2 ) ) x ( x − 2) x e sono, in prossimità di 0, perfettamente equivalenti per la proprietà invariantiva delle frazioni. ESEMPIO 2. Il limite 10. afferma che: “se l’argomento dell’esponenziale tende a 0, il rapporto tra l’esponenziale in base a di tale argomento, diminuito di 1, e l’argomento stesso tende a ln a ” . Anche in questo 3sin x − 1 caso, dunque, volendo calcolare lim 3 non è lecito concludere che esso vale ln 3 dato che x →0 x 2 per x → 0 sia sin 2 x che 3 x tendono a 0. L’errore sta nel fatto che a denominatore non c’è l’argomento dell’esponenziale. Il calcolo corretto è il seguente: 2 sin 2 x 3sin x − 1 2 sin 2 x 3sin x − 1 3sin x − 1 3sin x − 1 lim 3 = lim sin x ⋅ 3 ⋅ ⋅ = lim = lim x ⋅ 3 = 2 x →0 x →0 sin 2 x x →0 x x ⋅ sin 2 x x →0 3 x x ⋅ x 2 sin x 2 2 2 2 2 2 x 6 sin x 2 3sin 2 x − 1 x 2 sin x 2 3sin x − 1 3 5 sin x 2 3sin x − 1 3 lim 3 ⋅ ⋅ = lim x ⋅ = lim = ⋅ ⋅ ⋅ 2 2 2 x →0 x →0 x→0 x sin x x x sin x x x sin x 3sin x − 1 sin x lim x ⋅ lim = 0 ⋅1 ⋅ ln 3 = 0 ⋅ lim 2 x →0 x →0 x x →0 sin x 2 3 2 5 Con la pratica, il numero di passaggi si può ridurre drasticamente. In base a quanto detto, la tabella dei limiti notevoli trigonometrici, esponenziali e logaritmici può essere generalizzata come segue: Limiti trigonometrici 1'. lim sin ( • ) 4'. lim 1 − cos ( • ) (•) ( •)→0 ( •)→0 (•) =1 2 2'. lim tan ( • ) 5'. lim (•) (•) ( • ) →0 = 1 2 ( •)→0 =1 arcsin ( • ) 3'. lim 1 − cos ( • ) 6'. lim ( •) ( •)→0 =1 ( •)→0 (•) arctan ( • ) =0 =1 Limiti esponenziali e logaritmici α 7'. lim 1 + ( • )→±∞ ( •) (•) 1 8'. lim (1 + α ( • ) ) (•) = eα = eα ( •)→0 a (•) − 1 10'. lim = ln a ( • ) →0 ( • ) 9'. lim ( •)→0 log a (1 + ( • ) ) (•) (1 + ( • ) ) 12'. lim e( • ) − 1 11'. lim =1 ( •)→0 ( • ) ( •)→0 (•) a −1 = 1 ln a =a Il simbolo ( • ) sta una qualsiasi funzione di x soddisfacente la condizione di tendere al valore indicato. ESEMPIO 3. Calcolare lim x →e sin ( x − e ) x−e . Osservato che x → e ⇒ x − e → 0 , il limite si risolve grazie alla 1’. immaginando che ( • ) stia per x−e. Si trova: lim x →e ESEMPIO 4. x2 3 Calcolare lim 1 + 2 . x →+∞ x +1 sin ( x − e ) x−e = lim ( x − e)→0 sin ( x − e ) x−e =1 x2 3 Osservato che x → +∞ ⇒ x + 1 → +∞ , il limite assume la forma 2 lim 1 + 2 ; tuttavia, non x +1→+∞ x +1 2 si può ancora applicare la 7’. dato che l’esponente è x 2 , mentre dovrebbe essere x 2 + 1 . Se però si x 2 +1 3 1+ 2 x2 3 x +1 tiene conto che 1 + 2 = , allora il limite si risolve grazie alla 7’. 3 x +1 1 + 2 x +1 immaginando che ( • ) stia per x 2 + 1 . Svolgendo i calcoli, si trova: x 2 +1 3 1+ 2 x2 3 e3 x +1 lim 1 + 2 = 2 lim = = e3 x →+∞ x + →+∞ 1 3 1 x +1 1 + 2 x +1 In genere, l’espressione ( • ) non si scrive per esteso ma la si indica con una nuova variabile; in pratica si esegue una sostituzione di variabile ponendo, ad esempio, t = ( • ) . Operando in tal modo, i calcoli relativi gli esempi 3 e 4 precedenti si svolgono così: lim x →e sin ( x − e ) x−e = lim t →0 sin t = 1 , dove si è posto t = x − e t t 3 x 1 + e3 3 t lim 1 + 2 = lim = = e3 , dove si è posto t = x 2 + 1 x →+∞ t →+∞ 3 1 1 x + 1 + t 2