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artrite-encefalite virale delle capre (caev)
ALLEVAMENTI Una patologia emergente che preoccupa gli allevatori ARTRITE-ENCEFALITE VIRALE DELLE CAPRE (CAEV) Una diecina di allevatori di capre ha chiesto al Servizio veterinario provinciale l’attivazione di un piano di intervento nei confronti della malattia descritta nell’articolo TERRA TRENTINA Azienda provinciale per i Servizi sanitari Istituto Zooprofilattico del le Venezie 36 L’Artrite-Encefalite Virale Caprina è una malattia infettiva di recente segnalazione ( 1974) il cui agente causale è stato isolato solamente nel 1980: si tratta di un virus della famiglia dei retrovirus. La C.A.E.V. presente in tutti i Continenti, è stata più volte diagnosticata anche sul patrimonio caprino della nostra Provincia; colpisce soprattutto le razze lattifere ed E’ UNO DEI MAGGIORI PROBLEMI CUI DEVE FAR FRONTE L’ALLEVATORE DI CAPRE DA LATTE. I danni economici riscontrabili in un allevamento infetto sono rappresentati da: 1. Riduzione della produzione lattea, fino al 25-30%; 2. Maggiore predisposizione a contrarre malattie; 3. Maggiori costi di alimentazione; 4. Minore longevità degli animali colpiti dalla malattia; 5. Disturbi nello sviluppo dei soggetti giovani, associati a minor vitalità e maggior numero di interventi terapeutici nella fase di accrescimento. MODALITA’ DI TRASMISSIONE DELLA MALATTIA: Nonostante esistano ancora degli aspetti poco conosciuti, è accertato che le vie di trasmissione più importanti sono rappresentate dal COLOSTRO e dal LATTE. I capretti si infettano per ingestione del colostro materno ricco di cellule contaminate. Anche il latte infetto è un grande fattore di rischio per il capretto; negli adulti, invece, l’infezione avviene durante la MUNGITURA, specie se meccanica. E’ stata accertata anche la trasmissione per via ematica (con il sangue). Per quanto riguarda le altre vie possibili di trasmissione, sono indicate come fonte di infezione anche la saliva, lo scolo nasale e le secrezioni genitali. SINTOMATOLOGIA: 1. Nei capretti di età compresa tra 3 e 6 mesi, si manifesta una FORMA NERVOSA, con debolezza agli arti posteriori e fenomeni di paralisi, ma questa è una forma molto rara e quando si presenta è quasi sempre ad esito fatale. 2. Nelle capre adulte, invece, i sintomi presenti sono di tre tipi: artritici, polmonari e mammari. a) ARTRITE: è la forma più frequente nei greggi ed è volgarmente chiamata MALATTIA DEL GINOCCHIO GROSSO. Le articolazioni più colpite sono quelle del CARPO (ginocchio) , del TARSO (garretto) e dell’anca, che si presentano ingrossate. b) POLMONITE: è molto rara e quasi sempre associata alle forme di artrite c) MASTITE: abbiamo due forme ben distinte di mastite: - MAMMELLE ASIMMETRICHE, nelle capre adulte, quando la mastite cronica interessa una sola delle due ghiandole, con evidente asimmetria; - MAMMELLA DI LEGNO, specie nelle caprette di primo parto, quando la mastite colpisce entrambe le ghiandole e così la mammella si indurisce e si atrofizza, compromettendo irrimediabilmente la produzione lattea. Ancora, è stato dimostrato che i sintomi della malattia sono strettamente influenzati da alcuni parametri zootecnici: gli animali che vivono in condizioni di allevamento sfavorevoli per le articolazioni (suolo duro, dislivelli di pavimentazione) sono particolarmente esposti alle artriti, mentre quelli che subiscono errate manovre di mungitura presenteranno più spesso la mastite. E’ necessario quindi, nell’ana- CONTROLLO DELLA MALATTIA: DIAGNOSI: Non ci sono, per adesso, prospettive di vaccinazione; gli esperimenti effettuati hanno dimostrato addirittura un aggravamento delle lesioni, negli animali sottoposti a vaccinazione sperimentale. Quindi la profilassi è esclusivamente di tipo IGIENICO – SANITARIO: Il Veterinario valuterà anzitutto i sintomi e la presenza delle lesioni ( artrite cronica, mastite cronica) per passare poi agli esami complementari (sierologici). Per la valutazione clinica della ARTRITE CRONICA (soggetti di 3-4 anni, ginocchio grosso) è stato proposto un indice clinico molto facile da calcolare anche da parte dell’allevatore in prima persona, basato sulla misurazione della circonferenza del carpo e del metacarpo (ginocchio e stinco): a) ALLONTANAMENTO DEL CAPRETTO DALLA MADRE I M M E D I ATA M E N T E DOPO LA NASCITA; b) S O M M I N I S T R A Z I O N E CONTROLLATA DEL COLOSTRO: sappiamo che la mancata somministrazione INDICE CLINICO = circonferenza del carpo più grosso – circonferenza del metacarpo più sottile (in cm.) Se il valore è inferiore o uguale a 5,5 cm L’animale è sano Se il valore è compreso tra 6 e 6,5 cm L’animale è dubbio Se il valore è superiore a 7 cm L’animale è ammalato ESEMPIO: se ho il ginocchio più grosso che misura 16,5 cm e lo stinco più sottile che ne misura 9, la differenza sarà di 7,5 cm. e l’animale andrà considerato ammalato. In un secondo tempo, il veterinario procederà al prelievo di sangue per la ricerca sierologica degli anticorpi. del colostro può comportare gravi perdite per mortalità dei capretti, essendo il colostro un alimento fondamentale per l’apporto degli anticorpi materni. Al superamento di tale ostacolo, si sono dimostrati validi solo alcuni sistemi 1. alimentare il capretto, nelle prime 24 ore, con colostro sottoposto a trattamento termico a 56°C per un’ora; successivamente anche il latte deve essere riscaldato alla stessa temperatura; 2. somministrare colostro artificiale ricostituito; 3. somministrare colostro bovino. c) NETTA SEPARAZIONE TRA ADULTI SIERO-POSITIVI E ADULTI SIERO-NEGATIVI; d) MUNGITURA IN TEMPI SUCCESSIVI, INIZIANDO CON I CAPI SIERO-NEGATIVI E LASCIANDO ALLA FINE TUTTI I SIERO-POSITIVI; LIMITARE LA RIMONTA AI SOLI CAPRETTI NATI DA MADRI SIERO- NEGATIVE, ALLEVATI SEPARATAMENTE DA QUELLI ALL’INGRASSO PRESCRIZIONI: 1. AMBIENTE E STRUTTURE DI ALLEVAMENTO a. evitare pavimentazioni o terreni troppo duri, traumatizzanti o scivolosi; b. ridurre al minimo i tempi in cui i capi sono in autocattura o legati; c. evitare strutture che obbligano gli animali a salti troppo alti; d. assicurare un buon ricambio di aria, per evitare le patologie polmonari, TERRA TRENTINA lisi dei singoli casi, valutare l’insieme di tutti questi fattori. 37 ALLEVAMENTI 2. ADULTI a. netta separazione tra gruppi di animali siero-positivi e siero-negativi, tale da evitare il contatto diretto tra gli animali; b. mungitura in tempi diversi (prima i siero-negativi, poi i siero-positivi) e disinfezione della attrezzature a fine operazioni; c. effettuare una mungitura corretta, per evitare traumi alle mammelle; d. far controllare l’impianto di mungitura da un tecnico specializzato, almeno una volta all’anno, sostituendo le parti soggette ad usura e le guaine; 3. GIOVANI a. separazione tra i capretti nati da madri siero-negative, destinati alla ri- monta e quelli nati da madri siero-positive, destinati all’ingrasso ed utilizzazione di attrezzature diverse per i due gruppi di animali; b. applicazioni di altre misure di profilassi, concordate di volta in volta con il Servizio Veterinario competente, per l’allevamento dei capretti nati dalle madri siero-positive. TERRA TRENTINA FATTI/PREVISIONI 38 • “Pressatura delle uve bianche in atmosfera controllata di azoto. Innovazione tutta italiana” è il titolo di un convegno promosso il 28 gennaio 2005 dalla multinazionale EXECO in occasione della Fiera agricola AGROEST 2005 di Udine. Il tema riferito al prototipo di pressa alimentata con azoto ideato da Mario Pojer e Marco Zanoni è stato illustrato da Marco Zanoni con il supporto scientifico di Fulvio Mattivi, ricercatore responsabile dell’Unità operativa chimica degli alimenti e delle bevande dell’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige. • Il dirigente del Servizio vigilanza e promozione dell’attività agricola della Provincia autonoma di Trento ha formalizzato il riconoscimento ufficiale di due nuove strade dedicate alla valorizzazione dei prodotti tipici dell’agricoltura trentina. Si tratta della “Strada dei formaggi delle Dolomiti” e della “Strada del vino e dei sapori colline avisiane, Faedo e Valle di Cembra”. Si aggiungono ad altre tre già riconosciute: “Strada del vino e dei sapori della Vallagarina”, “Strada delle mele della Val di Non e di Sole”, “Strada del vino e dei sapori dal Garda alle Dolomiti di Brenta”. • La compravendita di terreni agricoli in Trentino pare avere perso l’elevata euforia dei due ultimi anni per assumere un andamento che gli addetti dell’ufficio proprietà diretto coltivatrice dell’Assessorato provinciale all’agricoltura di Trento definiscono normale. L’offerta ci sarebbe, dicono, ma la domanda si è affievolita. Il prezzo dei terreni a vigneto è diminuito del 10%. Quello dei terreni a frutteto è sceso di 5 punti percentuali. I dati si riferiscono alle zone considerate migliori. Si è passati dai 50 ai 45-48 euro a metro quadrato per il vigneto e dai 30 ai 28 euro per il frutteto. • Il direttivo del CRA, ente nazionale per la ricerca in agricoltura, ha affidato ad un comitato di esperti il compito di analizzare il profilo organizzativo e le linee di indirizzo dei 23 istituti con circa 100 sezioni periferiche allo scopo di proporre una decisa razionalizzazione dell’intero sistema. Il comitato dovrebbe concludere il mandato entro il 2005. La sezione sperimentale di frutticoltura che ha sede a Vigalzano di Pergine Valsugana dovrebbe rimanere attiva e vedere completato l’organico del personale attualmente ridotto al minimo. La previsione positiva è dell’attuale direttore incaricato dr. Roberto de Salvador.