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vomito e nausea.FH11
ONCOLOGIA A cura di Antonella Spedicato * Nausea e Vomito in Pazienti Oncologici. Chemioterapia e Nutrizione l controllo e la prevenzione degli effetti collaterali al trattamento neoplastico sono fondamentali nella terapia di supporto in oncologia perchè molto spesso riescono a far tollerare schemi chemioterapici con farmaci ad alto potere emetizzante altrimenti difficilmente praticabili. La nausea e il vomito possono seriamente compromettere la qualità della vita del paziente che può rifiutare il proseguimento del trattamento stesso, è certo che un loro controllo migliora la compliance del paziente e facilità la possibilità di effettuare un programma terapeutico, anche con schemi polichemioterapici molto aggressivi, modificando positivamente la qualità della vita. I fattori che influenzano la severità dellemesi da chemioterapia sono legati alle caratteristiche del paziente e al potenziale emetizzante del chemioterapico che verrà somministrato. Maggiore suscettibilità allemesi si ha nelle donne (soprattutto se hanno avuto nausea e vomito durante la gravidanza), e nei giovani. È interessante , inoltre, osservare come un controllo dellemesi inadeguato durante il primo ciclo di trattamento può compromettere lemesi dei cicli successivi. Per quanto riguarda i farmaci chemioterapici vengono classificati in: altamente emetizzanti (provocano emesi nel 60% dei pazienti), moderatamente emetizzanti (inducono emesi in meno del 30-60%) dei pazienti, lievemente emetizzanti (inducono emesi in meno del 30% dei pazienti trattati). In base al momento in cui si verifica lemesi da chemioterapia può essere distinta in: pugliasalute 1) Anticipatoria: può manifestarsi prima della somministrazione della chemioterapia.I pazienti accusano emesi allarrivo in ospedale, o alla vista della preparazione o del personale sanitario addetto alla preparazione. Molti pazienti accusano la sintomatologia anche a casa se accusano sapori, odori che ricordano la chemioterapia. La frequenza dellemesi anticipatoria aumenta con il numero dei cicli effettuati, soprattutto se lemesi dei primi cicli non è stata ben controllata. 2) Acuta: lemesi può avvenire dopo 10-12 ore dalla somministrazione del farmaco (lemesi da cisplatino è differente, si ha vomito e nausea intensi dopo la somministrazione il tutto finisce in 12 ore per poi ripresentarsi dopo 48-72 ore raggiungendo il culmine), 3) Tardiva: può protarsi anche per alcuni giorni dopo la terapia ( tra il 20-85% dei pazienti trattati con cisplatino presentano emesi tardiva). Dal punto di vista nutrizionale riuscire a controllare lemesi del paziente neoplastico in trattamento chemioterapico diventa estremamente importante. È noto come in questi pazienti la malnutrizione proteico-calorica rappresenta un segno prognostico negativo. - ventiquattro - dicembre 2007 Essa determina un significativo peggioramento della morbilità, della mortalità e della qualità di vita del paziente neoplastico. La progressiva perdita di peso infatti contribuisce alla comparsa di complicanze post-operatorie, aumenta la tossicità indotta dalla chemioterapia, riducendo allo stesso tempo la sensibilità delle cellule tumorali al trattamento antitumorale, attenuando la risposta autoimmune. La perdita di peso rappresenta sicuramente un fattore limitante per la realizzazione e il successo della terapia antineoplastica e rappresenta causa di stress psicologico per il paziente ed i suoi famigliari, condizionando negativamente la qualità della vita. La maggior parte dei pazienti sottoposti a cicli di chemioterapia perde peso durante il decorso della malattia ed alcuni possono sviluppare la cosiddetta sindrome da cachessia neoplastica, caratterizzata da un involontaria perdita di peso. La cachessia neoplastica è caratterizzata da anoressia grave, sazietà precoce, ridotto food intake, calo ponderale, alterazioni metaboliche, marcata riduzione del compartimento adiposo, deplezione della massa muscolare, astenia generale, depressione e grave deperimento organico. Il food intake in questi pazienti è notevolmente ridotto, in alcuni giorni durante la terapia si è stimato un introito calorico inferiore anche dell80%, e questo dato aumenta dopo qualche giorno arrivando al 60%, questi dati sono estremamente importanti perchè ci fanno pugliasalute capire come solo il controllo dellemesi può ristabilire un adeguato intake calorico durante i cicli di terapia, creando una situazione psicologica per il paziente, che spesso sviluppa una certa fobia del cibo prima e dopo la chemioterapia. FARMACI ANTIEMETICI ATTUALMENTE DISPONIBILI Il meccanismo responsabile dellemesi da chemioterapia ha rappresentato da molti anni unarea di ricerca indirizzata al riconoscimento e localizzazione a livello del SNC dei centri coinvolti nellinduzione dellemesi, sia alla individuazione dei neurotrasmettitori e dei rispettivi recettori implicati in tale fenomeno. I farmaci citotossici svolgerebbero a livello della CTZ (chemoreceptor trigger zone) azione inibente la sintesi di enzimi deputati alla degradazione della encefalite, con accumulo delle stesse e in seguito stimolazione dei recettori emetici, liberazione di dopamina, stimolazione del CV ( centro del vomito), i farmaci chemioterapici poi inibirebbero a livello del CV la sintesi degli enzimi implicati nellindurre cefalline. Il neurotrasmettitore alivello del sistema nervoso periferico è stato identificato nella serotonina (5HT), che agisce soprattutto a livello periferico attraverso la stimolazione dei recettori specifici della 5HT nello strato sottomucoso dellintestino. La chemioterapia indurrebbe un danno della mucosa intestinale con - venticinque - dicembre 2007 liberazione della 5HT, che attiva i recettori specifici con stimolazione dei centri afferenti vagali che a loro volta stimolano i centri encefalici dellemesi. Studi dei neurorecettori, del SNC e del tratto gastroenterico ha migliorato la conoscenza dellemesi indotta da chemioterapia e ha portato a identificare farmaci che vengono distinti sulla base del loro meccanismo di azione. Le alterazioni riscontrate nei pazienti neoplastici sono molteplici e complesse e riguardano sia il consumo energetico che i diversi componenti metabolici. La presenza di una neoplasia maligna comporta alterazioni locali e sistematiche che condizionano linsorgere di una anoressia responsabile del ridotto apporto alimentare, tutto ciò dovrebbe portare ad un rallentamento del metabolismo basale. PALONOSETRON È stato dimostrato sui ratti con cancro sperimentale che subito dopo limpianto di un tumore e prima che questo Palonosetron è un agente antiemetico antinausea diventi palpabile, nellospite vi è immediatamente un sviluppato per la prevenzione della nausea e del vomito aumento della spesa energetica. causati da agenti chemioterapici antitumorali. Un dato allarmante è che mentre lindividuo sano in Il principio attivo è il palonosetron e agisce bloccando una condizione di digiuno ha un ridotto metabolismo basale, i recettori della serotonina (5HT3) e di conseguenza la serie il malato di cancro ha un inappropriato aumento del neuronale di eventi che inducono alla nausea e al vomito. metabolismo basale nonostante il digiuno. La dose consigliata prima del trattamento chemioterapico Uno degli aspetti più tipici della cachessia neoplastica è di 250 microgrammi sotto forma è la progressiva perdita della massa di iniezione rapida (iniezione a muscolare. bolo) in una vena 30 minuti prima Studi condotti su ratti portatori dellinizio della terapia. di cancro hanno dimostrato che il Nei soggetti neoplastici contenuto proteico totale dei muscoli MALNUTRIZIONE e lincorporazione degli aminoacidi malnutriti cè più rischio di E VALUTAZIONE nelle proteine muscolari sono ridotti. infezioni e anoressia grave INTAKE CALORICO Questa alterazione nel metabolismo delle proteine La cachessia neoplastica muscolari dellospite puo essere rappresenta un problema metabosecondaria alla veloce sintesi lico complesso, sicuramente non si identifica semplicemente proteica del tumore. con una condizione di semidigiuno, provocata dal ridotto Il tumore rappresenta meno del 6% del contenuto apporto alimentare e dal furto di principi nutritivi da parte corporeo di N, è responsabile del 25% della sintesi proteica del cancro: ciò è dimostrato dal fatto che la perdita di peso generale dellorganismo ed in soggetti neoplastici malnutriti dei pazienti oncologici presenta una velocità superiore a il turnover e la sintesi proteica sono maggiori rispetto a quella riscontrata negli individui sani a digiuno. pazienti malnutriti ma non affetti da tumore; il cancro in pugliasalute - ventisei - dicembre 2007 effetti richiede più energia per incrementare il metabolismo delle proteine. Sembra evidente che limpianto di un cancro condizioni, tramite lanoressia, linstaurasi di un digiuno a volte parziale, che provoca un decadimento nutrizionale più veloce e grave di un paziente non neoplastico. Inoltre il paziente neoplastico perde la capacità di adeguare la spesa energetica alla condizione di semidigiuno, continuando a mantenere un alta spesa energetica riducendo notevolmente lapporto calorico. Tutto ciò caratterizza la cachessia neoplastica e fa sì che venga considerata una malattia nella malattia. La malnutrizione calorico-proteica induce numerose alterazioni nelle difese immunitarie, evidenti sono gli effetti sulla umanità cellulare, caratterizzata da una importante riduzione dei T linfociti circolanti, di cui sono diminuite la proliferazione e la funzione helper nella produzione anticorpale. La malnutrizione è risultata associata ad una ridotta attivitaà delle cellule NK e diminuita produzione di IL2. I pazienti malnutriti sono facilmente esposti a al rischio di infezioni, a ciò si aggiunge una caduta delle resistenze locali. Una volta accertata lelevata incidenza di malnutrizione nel paziente, resta da capire quanto questa condizione può influenzare la terapia chemioterapia o radiante. Largomento nutrizione però non è mai stato affrontato durante la chemioterapia. Perchè è importante valutare lintake calorico del paziente durante il ciclo di cura? Perchè è in questo periodo che il paziente lamenta il più alto grado di inappetenza. I pazienti lamentano nausea, ripetuti episodi di vomito che allontana la voglia di cibo, e quando cominciano a sentire ancora la voglia di cibarsi di nuovo devono affrontare un altro ciclo di chemioterapia. Da qui la necessità di un controllo completo dellemesi fin dal primo ciclo di terapia. pugliasalute Riferimenti bibliografici Aapro M.S., Present role of corticosteroids as antiemetics.Rec.Res. 121, 91, 1991; Bauer J.D., Capra S., (2005) Nutrition intervention improves outcomes in patients with cancer cachexia receiving chemotherapy a pilot study.Supportive Care Cancer 13(4) 270-274; Berger A.M., et al., Adverse effects of tratment nausea and vomiting.Principles e practice of oncology. Philadelphia 1997; Boakes et al.,: Prevalence of anticipatory nausea and other side effects in cancer patients receveing chemoterapy. Eur J. Cancer 29a, 886, 1993; Coates A., Abraham S, Kaye S.B. et al: On the receiving end-patients perception of the side effect of cancer chemotherapy. Eur J CANCER Clin, 19(1), 203, 1983; Fava S., Olivieri M, Luoni M et al. Il controllo dell emesi da chemioterapia antineoplastica:certezze raggiunte. 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