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LA TENDINITE DEL ROTULEO NEL BASKET

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LA TENDINITE DEL ROTULEO NEL BASKET
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clubstyle
salute
dine per cui si dovrebbe usare il suffisso -osi. Tuttavia, più frequentemente si parla di tendinopatia rotulea riassumendo in questo termine
tutti i fenomeni di alterazione anatomica e funzionale del tendine stesso. Il continuo stress dinamico a cui
è sottoposto il tendine durante specifici gesti atletici di alcune attività
sportive, in primis il salto, può causare microtraumi delle fibre e successiva degenerazione delle stesse
con alterazione della microanatomia.
Non a caso, questa patologia viene
definita “ginocchio del saltatore” o
“jumper's knee”. Le micro-rotture
delle fibre avvengono nel contesto
del tendine, specie in prossimità della sua origine dalla rotula”.
Dr. Riccardo Ciatti
Medico Chirurgo
Specializzato in Ortopedia
e Traumatologia
Villa Stuart: Servizio di Ortopedia e Traumatologia
l tendine rotuleo unisce la
rotula alla tibia e costituisce parte integrante del
meccanismo estensore del
ginocchio, assieme al muscolo quadricipite femorale
e al suo tendine, di cui è il
prolungamento. Origina dal polo inferiore della rotula e si inserisce sulla tibia, a livello della tuberosità tibiale. La rotula, inserita nel contesto delle fibre dei due tendini, che
possono considerarsi una sola unità funzionale atta ad estendere il ginocchio, agisce da fulcro di movimento. E' ricoperto da una membrana chiamata peritenonio e riceve
una fine vascolarizzazione da piccoli rami delle arterie genicolate.
Lei accennava al c.d. “ginocchio
del saltatore”: gli afflitti sarebbero dunque giocatori di basket
e pallavolisti?
“Non solo. Indubbiamente, questa
I
LA TENDINITE
DEL ROTULEO
NEL BASKET
L’infiammazione viene generata da gesti specifici
e salti. Sintomi, diagnosi e cura, con il contributo
del Dr. Riccardo Ciatti
di Paolo Brandimarte
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Dr. Ciatti, quali i meccanismi e le
cause responsabili della tendinite?
“Il termine tendinite in realtà non è
corretto, in quanto il suffisso -ite indica in medicina un fenomeno infiammatorio, mentre in realtà si tratta di una patologia da sovraccarico
con alterazioni degenerative del ten-
patologia ha un’incidenza notevole
nel basket e nella pallavolo, ma non
risparmia neanche il calcio e l’atletica leggera, in cui la percentuale di
“afflitti”, pur essendo ridotta, è comunque significativa”.
Con quali sintomi si presenta?
“La tendinopatia rotulea si manifesta con un dolore tipico, nella zona
anteriore del ginocchio, al di sotto
della rotula: per individuarla può bastare la semplice palpazione sull'apice della stessa. Nell’atto di estendere o piegare il ginocchio, specialmente sotto carico, il soggetto può
avvertire un dolore intenso, mitigato nelle ore successive. Tipico è anche il dolore che insorge a riposo a
ginocchio flesso intorno all'apice della rotula, come ad esempio durante la guida o al cinema (si parla di
"segno del cinema") e si estende al
di sopra e al di sotto della rotula,
con sollievo solo al momento dell'estensione del ginocchio. Un altro sintomo di rilievo può essere rappresentato, nelle forme croniche, da un
gonfiore attorno al tendine.”
Vi sono particolari accorgimenti da
adottare in ottica di guarigione?
“La cura delle forme iniziali consiste in riposo funzionale abbinato a
terapia con antinfiammatori, ghiaccio e stretching del quadricipite. Nelle forme croniche, buoni risultati si
possono avere con terapia fisica (laserterapia, tecarterapia) e infiltrazioni locali con PRP (fattori di crescita piastrinici), che favoriscono la rigenerazione in senso corretto del
tendine alterato dai fenomeni degenerativi. Il tutto sempre associato
ad esercizi specifici, come lo stretching e gli esercizi eccentrici”.
Quando è necessario il ricorso alla
chirurgia?
“La degenerazione può arrivare ad
uno stadio avanzato e grave non rispondente alla terapia conservativa se non momentaneamente, ed è
tale da richiedere il trattamento chirurgico: il tessuto degenerato, in cui
le fibre non sono più orientate parallelamente in senso verticale ma assumono andamento variabile e sono avvolte da tessuto connettivo
ispessito, viene asportato, mentre
il tendine viene sottoposto a scarificazioni, cioè a piccole incisioni
parallele alle fibre originarie, favorendo al contempo i processi di vascolarizzazione e rigenerazione del
tessuto stesso”.
IL MEDICO RISPONDE
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