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L'ETICA DEL FINE VITA Bologna Gennaio 2015 Gabriele Semprebon Introduzione Introduzione • Questo è il riassunto dell'etica del fine vita • Esiste un momento nella vita in cui bisogna spegnere la propria candela e andare altrove • Perturbazioni di questa dinamica Situazione • Quando un paziente è alla “fine della vita”? • surprising question "mi sorprenderei se questo paziente morisse tra...un giorno?“ • In base alla risposta cambia l’approccio e faccio ciò che è necessario • Cos’è necessario? Situazione • E necessario fare ciò che serve per cambiare il corso della malattia migliorare raggiungere uno o più obiettivi medici (“sociali”) sempre in armonia con la volontà del paziente o chi decide per lui Situazione Tutto questo presuppone: Attenzione caso per caso all'ascolto e al dialogo accettare che la morte è un fatto: l'outcome della medicina non può essere non far morire !! la logica è quella del to care. Cosa non si deve fare Risorse impiegate e qualità del fine-vita Cosa non si deve fare Rapporto tra controllo dei sintomi o trattamento e qualità della vita Cosa non si deve fare “Coping with cancer” 2008 Il 70% dei malati terminali di cancro non aveva mai parlato con i medici delle priorità per l’ultimo periodo della loro vita... Ma il 30% dei pazienti che avevano affrontato l’argomento era molto meno propenso a sottoporsi a cure di tipo intensivo; non avevano espresso il desiderio di prolungare ad oltranza la vita ma di evitare le sofferenze, stare insieme alla famiglia e mantenere il contatto con gli altri. A posteriori questi pazienti hanno sofferto meno, sono rimasti più efficienti e hanno potuto interagire meglio e più a lungo degli altri. Sei mesi dopo la loro morte, i familiari hanno avuto meno probabilità di cadere in una grave forma depressiva” Cosa non si deve fare terapie in Europa Cosa non si deve fare in Italia • Studio osservazionale su 84 ICU nel 2005 che ha raccolto 3385 pazienti con patologie giudicate terminali (arresto cardiaco , emorragia intracranica massiva, encefalopatia metabolica/postanossica): • • • • 38% ha ricevuto pieno supporto funzioni vitali 28% non ha ricevuto CPR 19% desistenza terapeutica 15% rinuncia a trattamenti life-support Bertolini et al “End-of-life decision –making and quality of ICU performance: an observational study in 84 italian units” Intensive Care Med 2010;36:1495 Proposta • “Che deve fare un medico quando non c’è più niente da fare? La medicina moderna dispone di cure molto efficaci per prolungare la vita delle persone. Ma non sa affrontare la loro morte” Atul Gawande professore di Chirurgia - Boston Proposta • La buona medicina è basata sulla persona misura della dimensione etica. Una Ethics-based-Care precede l'Evidence -based- Medicine. • Il bene per quel paziente (valutazione caso per caso) deve essere il risultato dell'armonizzazione tra bene oggettivo (valutazione tecnica) e soggettivo (ciò che desidera il paziente). Proposta • Appropriatezza delle cure. Fare ciò che è adeguato, che non significa solo giusto ma anche proporzionato. Attraverso un uso appropriato delle risorse: • efficacia del trattamento • valutazione dei costi • beneficio per il paziente • equità di cura. Proposta • Oggi abbiamo bisogno di una Slow Medicine: • sobria ( “ Fare di più non vuol dire fare meglio”) • rispettosa (“Valori, aspettative e desideri delle persone sono diversi e inviolabili”) • giusta (“ Cure appropriate e di buona qualità per tutti”) • Il verbo da coniugare è accompagnare Proposta