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Alta Italia report viaggio USA

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Alta Italia report viaggio USA
The US Award & Genomic Tour 2014
La consegna del Silver Award a Leonardo Barozzi, da parte del Dairy Cattle Reproduction Council (DCRC) in
occasione del congresso annuale che si è svolto a Salt Lake City, nello Utah, il 13 Novembre scorso, è stata
l’occasione per organizzare un viaggio attraverso gli Stati Uniti. 5 stati: Illinois, Wisconsin, Utah, Georgia e
Florida, 1.500 miglia in auto e 6 voli che ci hanno portato a visitare alcuni dei migliori allevamenti americani
per la genetica, la produzione e la gestione riproduttiva. Sono allevamenti di cui avevamo già letto e tradotto
articoli e interviste dei proprietari, ma visitarli direttamente è, ovviamente un’altra cosa. Da tre di queste:
Rosy-Lane, Bomaz, North-Florida Holstein, Alta acquista diversi tori genomici e sul nostro attuale catalogo ne
abbiamo ben 12. Una grande esperienza che con questo report vorrei cercare di condividere con voi.
Siamo in 6: Leonardo Barozzi, la nostra Star, i fratelli Dario e Andrea Filippini, contitolari della EnneEffe SRL
importatore di BouMatic in Italia, il loro tecnico Emanuele Rebottini e Roberto Gozzini (Go-Farm), oltre al
sottoscritto.
Rosy-Lane – Watertown (Wisconsin)
Arrivati a Chicago lunedì sera, martedì mattina presto partiamo in direzione Milwaukee per poi prendere
per Madison . La prima tappa, a Watertown, è la Rosy-Lane, l’azienda della quale ora parlano tutti (buon
ultimo anche Holstein International) e che ha fatto dell’efficienza il proprio modo di lavorare una descrizione
dettagliata su questa azienda tratta da un articolo di “The Bullvine.com) è disponibile sul nostro sito e sul
nostro catalogo Agosto 2014). Quando entriamo in azienda ha appena finito di nevischiare, il vento ci taglia
la faccia, ma non è niente in confronto di quello che troveremo più a nord.
Il nostro gruppo con Daphne e Lloyd Holterman, proprietari della Rosy-Lane
Le strutture che ospitano le 900 vacche in lattazione sono essenziali così come, apparentemente, il
management.
Alcune stalle sono aperte. Una, quella che ospita la maggior parte delle vacche in lattazione, inceve è
completamente chiusa, con ventilazione forzata in uscita assicurata da un grande numero di estrattori. Lloyd
ci dice che è particolarmente soddisfatto di questa stalla e che, se dovesse farne una nuova, la rifarebbe
nello stesso modo.
Di fatto, in quest’azienda, tutti gli sforzi sono volti a creare un ambiente, non solo per quanto riguarda le
strutture, ma anche in tutte le procedure messe in atto, che massimizzi il comfort ed il benessere degli
animali.
Sarà questa una costante in tutte le aziende che visiteremo in questo tour. Per esempio l’asciutta è gestita in
un unico gruppo, proprio per evitare gli stress che ogni spostamento inevitabilmente crea agli animali. Non
c’è steaming-up, per evitare che una razione con elevati livelli energetici e di proteina prima del parto porti a
eccessivo incremento del peso di vitelli alla nascita. Anche se questo può portare a una appena sufficiente
quantità di colostro e un posticipo nel raggiungimento del picco di produzione, è una scelta che viene
adottata per evitare il più possibile problemi al parto con la convinzione che il latte prodotto nell’intera
lattazione sarà comunque maggiore. Sempre per lo stesso motivo gli animali sono spostati in sala parto solo
quando quanto sono evidenti i due piedi del vitello (il controllo nel gruppo delle asciutte delle vacche che
devono partorire viene effettuato (24/24h) ogni due ore) evitando il più possibile di intervenire in aiuto alla
partoriente. La sala parto è adiacente al gruppo delle asciutte, piccola rispetto a quello che ci saremmo
aspettati, ma con tantissima paglia pulita e asciutta perché rinnovata dopo ogni parto. Il vitello viene rimosso
subito dopo il parto, messo in una gabbietta con lampada e gli viene somministrato ( con sonda) un gallone
(3,8 litri) di colostro. La vacca dopo essere stata subito munta dopo il parto, viene rimandata nel gruppo delle
asciutte fino alla prima mungitura e dopo va nel gruppo post partum.
Anche in questa fase le procedure sono “minimal”: se le vacche hanno partorito bene (e questo succede
praticamente sempre: meno del 2% di parti assistiti) e secondato bene, non si fanno visite post-partum. Con
il DairyComp si controlla la partenza e l’aumento della produzione giornaliera dei singoli animali.
Il periodo di attesa volontario è di 50 gg. Le prime fecondazioni vengono fatte normalmente su calori
naturali. A 70 gg, se l’animale non è ancora stato visto in calore lo si metto in programma di sincronizzazione.
Normalmente è il pre-synch. Tutte le vacche viste in calore dopo l’iniezione di una delle due prostaglandine
viene tolta dal programma e inseminata.
I tori utilizzati sono il 100% genomici oramai da 3 anni. Produzione, con attenzione ai titoli, DPR, CE, SCS, PL
sono i caratteri che si cerca selezionare. Nessun requisito per la morfologia nei tori utilizzati alla Rosy-Lane,
che ricordiamo ha anche cessato di far valutare gli animali in quanto ritiene che il modo di valutare gli
animali non sia di aiuto per selezionare in funzione della efficienza che invece è quanto ci si propone alla
Rosy-Lane. In particolare non si vogliono animali di grande taglia, in quanto la taglia grande è negativamente
correlata alla durata in stalla degli animali. Anche questa sarà una costante che ritroveremo anche nelle
prossime aziende che visiteremo.
L’alimentazione è basata essenzialmente basata sul silomais. Le vacche hanno un’ingestione di sostanza oltre
28 kg di s.s. kg al giorno che trasformano altrettanto bene: la produzione media è di 45 kg di latte al giorno
(1,7 kg di late ogni kg di s.s. ingerita). Di questo gli Holterman sono molto orgogliosi. La loro efficienza nella
trasformazione dei foraggi in alimenti è decisamente superiore alla media della stato del Wisconsin (e non
solo) e questo significa minor utilizzo di terreno e risorse per la produzione di cibo per le persone.
Secondo Lloyd il 2014 è stata la migliore annata negli ultimi 25 anni grazie ad una combinazione difficilmente
ripetibile di prezzo del latte particolarmente elevato (massimo storico) e costi alimentari contenuti. Il prezzo
percepito (finora) dalla Rosy-Lane è stato di oltre 25,00$/100Lb per un latte di classe I, il migliore, che negli
Stati Uniti è quello destinato al latte in bottiglia. Attualmente il prezzo è sceso sotto i 24,00 € e si prevede
che possa scendere ancora (fino a 18,00€), nei primi mesi del prossimo anno, per poi risalire. Per avere
un’idea di quanto alto è il prezzo attuale del latte in USA basti pensare che nel 2009 il prezzo era di
13,00$/100lb.
Quindi un’azienda come la Rosy-Lane quest’anno avrà un grosso utile e per evitare di pagare eccessive tasse
(negli USA le aziende agricole sono soggette al regime fiscal ordinario e pagano le tasse in base agli utili
prodotti), in azienda stanno facendo parecchi investimenti che vediamo nei numerosi cantieri presenti in
azienda per ammodernare le strutture.
ALTA GENETICS USA – Watertwon (Wisconsin)
Salutiamo Daphne e Lloyd ed in 5 minuti raggiungiamo la sede Alta Genetics USA di Watertown.
C’ero già stato nel 2005. Rispetto ad allora, dall’altra parte della strada rispetto agli uffici, ci sono diverse
nuove stalle che ospitano i tori, per la maggior parte genomici , come ci conferma Bob Welper, responsabile
del P.D. department che ci accoglie insieme a Nate Zwald, responsabile del mercato americano.
Nate è cresciuto alla Bomaz Farms, tuttora di proprietà della sua famiglia, nella quale torna quasi ogni fine
settimana. È una delle due aziende che visiteremo domani.
È ora di pranzo ed insieme a loro andiamo in un “restaurant” per un buon (davvero!) hamburger.
Con Bob e Nate parliamo del programma di selezione di Alta, del Peack program per la produzione e
trapianto di embrioni sia convenzionale che IVF.
Roberto Gozzini è con le orecchie diritte. Si parla di possibile collaborazione. Vedremo.
NEW CHESTER DAIRY – Grand Marsh (Wisconsin)
Pranzo veloce e partiamo per la nostra prossima tappa: la NEW CHESTER DAIRY a Gran Marsh, circa 80
miglia a nord-ovest di Madison.
Il GPS ci guida in questo posto “in the middle of nowere” (nel mezzo del nulla), e quando anche lui va in crisi,
sono le trincee, delle vere e proprie colline di trinciato che ci dicono che siamo arrivati.
Ad attenderci in azienda, una azienda enorme, come le trincee del mais, c’è il responsabile di zona della
BouMatic. Qui si mungono quasi 8.000 vacche con due distinti impianti sia di stalle che di mungitura: 2
giostre BouMatic da 80 poste ciascuna.
La New Chester Dairy fa parte di un gruppo ancora più grande: il Milk Source.
Fondato nel 1999 da tre soci cresciuti in famiglie di allevatori da molte generazioni nel Wisconsin, questo
gruppo controlla la bellezza di oltre 30.000 (!) vacche in mungitura in 5 diversi impianti. Oltre a questi ci sono
2 allevamenti per la rimonta: uno per i vitelli e l’altro per le manze. Da ultimo Milk Source è molto attivo
anche nel campo della selezione e delle mostre. Per questo ha una stalla con 50 vacche legate dove appunto
vengono allevati gli animali per i trapianti e per le mostre.
Per ulteriori informazioni su questo gruppo: www.milksource.com
A parlarci dell’azienda c’è una ragazza con la sua bimba. E questo è proprio il suo lavoro: quello delle
pubbliche relazioni, spiegare ai numerosi visitatori come si possano mantenere in salute, e fare produrre così
tanti animali e contemporaneamente essere anche rispettosi dell’ambiente.
Ci fa salire in un’ampia sala riunioni, dal quale possiamo vedere la mungitura ed il carico e lo scarico delle
sale d’attesa. E visto il freddo che fa fuori, per scaldarci ci offre un bel gelato!
Possiamo immaginare che, nonostante la vastità del territorio, anche negli USA, su aziende di queste
dimensioni ci siano i riflettori puntati da parte delle autorità di controllo. E sia la ragazza, sia il video di
presentazione che ci viene proiettato focalizza molto sui concetti di una produzione eco-sostenibile.
Sono realtà ovviamente molto lontane dalla nostra: basti pensare che la New Chester Dairy, per le sole
strutture (stalle, trincee) etc. occupa una superficie di 60 ettari.
Le vacche sono ospitate in due enormi strutture di quasi 4.000 vacche ciascuna. Non credo di avere mai visto
una simile concentrazione di animali. Sono completamente chiuse e quindi, nonostante il freddo che fa fuori
(siamo a -8° ed è solo la metà di novembre) il ricambio assicurato da una serie interminabile di estrattori.
Il movimento dell’aria è notevole e mantenuto all’altezza degli animali da barriere frangi corrente che
scendono dal tetto.
Anche in questa stalla le cuccette sono con sabbia: le vacche sono molto pulite, le cuccette quasi tutte
occupate. Le poche vacche non in cuccetta sono alla mangiatoia. L’impressione è che le vacche è di grande
benessere e che le vacche stiano davvero bene nonostante la grande concentrazione di animali.
Il programma di selezione è affidato alla Select Sires che si occupa anche delle fecondazioni con i propri
tecnici. Anche in questo caso: calori naturali per la prima fecondazione e poi utilizzo sistematico di pre-synch
ov-synch per quelle non viste in calore nel primo ciclo dopa il vwp.
È oramai buio quando lasciamo l’azienda. Prendiamo per Black River Falls, dove abbiamo prenotato l’albero.
Anche il GPS fatica a trovarlo ma comunque, non senza difficoltà, ce la facciamo. In Hotel un primo assaggio
di quanto diversa siano le zone rurali americane rispetto allo scintillio di città come Chicago: dalla vista
mozzafiato del 96° piano della Hancok Tower nel Magnificent Mile della città del vento, a Black River Falls.
Sempre gli States, ma sembra un altro modo. E non è niente rispetto a quello che troveremo in Florida!
Son-Bow Dairy – Maiden Rock (Wisconsin)
La mattina successiva, ci spostiamo ancora più a nord per raggiungere la Son-Bow Farm a Maiden Rock
Questa azienda, fondata nel 1994 da Jay Richardson e sua moglie con 50 vacche oggi ospita oltre 1.000
vacche in lattazione e fa parte del programma Alta Advantage USA è stata più volte una di quelle visitata
durante gli Showcase tours. Oltre al responsabile aziendale John Freund , ad attenderci c’è Jim Powers, Elite
Account manager di Alta che segue il programma di selezione e riproduzione di questo allevamento.
Quando arriviamo sta lavorando con il programma AltaGPS per la scelta dei tori da utilizzare nel prossimo
quadrimestre. I tori – 100% genomici - sono scelti ponendo il 50% di peso sulla produzione ed altrettanto sui
caratteri di salute. Nessun peso sulla morfologia. Questo è il risultato, foto col mio i-phone
Per quanto riguarda la riproduzione Jim ci fa vedere i dati di DairyComp (in quasi tutte le aziende che
abbiamo visitato questo era il programma utilizzato). In azienda si applica il doppio Ov-Synch con doppia
iniezione di prostaglandina nel secondo ciclo ov-synch secondo un nuovo protocollo messo a punto dal prof.
Fricke (che …casualmente sentiremo nella prima delle relazioni al convegno DCRC il giorno successivo).
Con questo programma, ci mostra Jim su DairyComp, alla Son-Bow si ottiene oltre il 40% di tasso di
concepimento alla prima fecondazione. Il PR medio è di 25% .
La produzione attuale è di 100 libbre/capo/giorno con 32.000 libbre come produzione annua
(rispettivamente 45 kg e 145 quintali), cellule sotto le 150.000.
Le cuccette sono con sabbia. Mentre camminiamo nella corsia di alimentazione uno dei dipendenti sta
riempiendo le cuccette con un BobCat: è incredibile la velocità con cui entra nelle corsie, svuota la pala, gira
su stesso ed esce per caricare di nuovo! Tutto passando rasente ai battifianchi: cerchiamo di vedere quante
siano già state “segnate” ed incredibilmente non ne vediamo neanche una.
I vitelli Alta della Son-Bow, sono fortissimi e non temono il freddo!
Il nostro gruppo prima di lasciare la Son-Bow Farms con John Freund
responsabile aziendale e Jim Powers Elite Account Manager di Alta
Bomaz Farms – Hammond (Wisconsin)
Lasciamo la Son-Bow Farms verso mezzogiorno. Ci sono poche miglia per raggiungere Hammond dove
visiteremo la Bomaz Farms, l’azienda di proprietà della famiglia Zwald (quella di Nate che abbiamo
incontrato il giorno prima all’Alta). Ci aspettano alle due e c’è quindi tempo per un pranzo veloce.
Solito hamburger o qualcosa di … peggio. Va beh, ci rifaremo a casa.
Foto di gruppo con Bob Zwald
C’è Bob, il padre di Nate che ci accompagna nella visita all’azienda. Qui il focus della nostra visita è più sulla
genetica che sul management. La Bomaz da diversi anni sforna tori e vacche con indici notevoli.
Qui ovviamente giochiamo in casa: è Nate infatti che si occupa del programma di selezione ed i tori utilizzati
sono, in gran maggioranza, quelli di Alta. 100% genomici, of course!
Bob ci mostra gli indici genetici delle sue manze tra le quali spiccano una AltaEMBASSY ed una AltaOAK oltre
2500 di GTPI e 900 di NM$. Roberto raddrizza le antenne, forse riesce ad avere qualche embrione!
Con Bob entriamo nelle corsie a dare un’occhiata alle vacche: il gruppo delle primipare è fantastico. Io non so
da che parte girarmi: ci sono le Greatest (7 di cui 6 strepitose) per lo più al termine della prima lattazione e
una già di secondo, le Fairway (6, che hanno produzioni altissime e ottime vacche), e poi Rogers, Phonic,
Sonic, Ceasar . Ci sono anche alcune figlie dei primi tori genomici che abbiamo venduto noi tra cui Superfly,
Bering, Sustain, King e altri che sinceramente non ricordo. Vediamo anche una buona Facebook, alcune
ottime Robust e una Mogul. Il gruppo di queste vacche ha una qualità di mammelle eccezionale: larghissime
ed alte negli attacchi posteriori, forti in quelle anteriori, con volume contenuto per primipare che producono
oltre 40 kg al giorno. La taglia è media ma sono vacche con anteriori larghi e forti e ottimi arti e piedi. Tutte
figlie di tori utilizzati come genomici.
Mogul
Greatest
AltaBering
AltaKool
AltaSustain
AltaFairway
Sono quasi le quattro quando salutiamo Bob e puntiamo su Minneapolis.
Il nostro areo è verso le 7: si va a Salt Lake City. Domani è il grande giorno di Leonardo.
DAIRY CATTLE REPRODUCTION COUNCIL CONVENTION – Salt Lake City (Utah)
Fondato nel 2006, il DCRC è un’associazione senza fine di lucro che riunisce le eccellenze della ricerca
universitaria nordamericana, liberi professionisti, industrie dell’indotto, e allevatori di tutto il mondo.
La sua “Mission” è quella di essere il riferimento in campo riproduttivo per gli allevamenti di bovini da latte
sviluppando insieme alla ricerca universitaria i migliori protocolli riproduttivi e promuovendone
l’applicazione al fine di migliorare la redditività delle aziende da latte.
Il DCRC svolge la propria attività attraverso pubblicazioni, seminari (webinars) newletters, posters etc. e
instituendo un concorso che premia gli allevamenti che ottengono le migliori performance riproduttive.
Per partecipare al concorso occorre inviare i dati produttivi e riproduttivi di tutti gli animali presenti in
allevamento negli ultimi dodici mesi.
I dati inviati dai partecipanti sono sottoposti al vaglio di un’apposita commissione di specialisti del settore ed
alla fine vengono assegnati gli “Award” : Platinum, Gold, Silver e Honorable Mention
La sala della Convention del DCRC
Per avere un’idea del livello di performance raggiunte dagli allevatori premiati basta pensare che alcuni
superano il 40% di tasso di gravidanza (Pregnacy Rate – PR).
Quest’anno, su segnalazione del sottoscritto, e grazie alla collaborazione di Dario Filippini della ditta
EnneEffe (BouMatic), l’azienda Barozzi è stata ammessa alla fase finale del concorso e con un PR di 32% ha
ottenuto il Silver Award che è stato ritirato da Leonardo Barozzi il 13 Novembre scorso a Salt Lake City in
occasione del congresso annuale del DCRC.
E’ la prima volta che un allevatore non Nordamericano riceve un simile riconoscimento
Un risultato di livello assoluto che premia la professionalità della famiglia Barozzi, dei loro dipendenti e dei
professionisti di cui si avvalgono, e prova, che contrariamente a quanto troppo approssimativamente da
alcune parti si vuole sostenere, la razza Frisona (Holstein), oltre alla ineguagliabile capacità produttiva, è in
grado di associare, se ben gestita anche performance riproduttive eccellenti.
La cerimonia di consegna degli Award è all’interno del congresso annuale dell’associazione.
Un giorno e mezzo di relazioni e workshop di altissimo livello. Giovedì mattina, la prima relazione (Breakfast
conference) è alle 6,30! La tiene il Prof. Fricke dell’University Madison – WI ed è proprio sul doppio Ov-Synch
con doppia iniezione di prostaglandina nel secondo ciclo di ov-synch.
Mostra diverse prove di campo in cui i tassi di concepimento migliorano in maniera significativa rispetto sial
classico Pre-Synch che al doppio Ov-Synch.
La seconda relazione è tenuta dal Prof. Bill Brooks sul mercato intrnazionale e prezzo. Prima della consegna
degli award c’è tempo ancora per assistere a scelta a due dei tre workshop in programma: io opto per
“Selezione genomica e miglioramento della efficienza riproduttiva” di Tom Spencer e Texas A&M Un e
“Gestione delle vacche in transizione e risultati. Quali dati utilizzare” di Mike Overton di Elanco
La premiazione di Leonardo Barozzi durante la Convention del DCRC
Ritirato il premio, nel primo torniamo in aeroporto per imbarcarci sul volo per Atlanta, Georgia.
Tre ore e mezza di volo più due di fuso orario (torniamo indietro),qualche problema al ritiro dell’auto e a
trovare l’hotel. Quando arriviamo è tardi: il ristorante è già chiuso, ma c’è il grana che ha portato Leonardo!
Questo si che è un sapore giusto. Alla faccia degli hamburger!
Barrington Dairies – MONTEZUMA – (Georgia)
Alle 6,30 siamo già in viaggio verso sud, destinazione Barrington Dairies in Georgia. Ci sono più di 200 miglia
per raggiungere questa stalla di 10.000 vacche e un progetto per un’ulteriore espansione di altre 3.000 entro
il 2015.
Barrington Dairies, 10.000 vacche in Georgia
Arriviamo verso le 9,30, fa caldo finalmente. A guidarci nella visita c’è il responsabile di zona di BouMatic. In
questa azienda infatti si munge tre volte al giorno con tre sale parallele Boumatic una 42 x 2 e l’altra 30 x2 ed
una nuova 2 x 35. Ci concentriamo quindi sugli aspetti specifici della routine di mungitura.
L’impianto Boumatic e dotato di un misuratore di flusso per cui per ogni animale si riesce a sapere come
avviene esattamente la mungitura. E così pe rogni gruppo. La routine è molto buona: le vacche entrano, i
capezzoli vengono lavati ed asciugati con un panno (che viene lavato e riutilizzato), le vacche vengono
spinate e poi si procede all’attacco. Il responsabile BouMatic sia in sala, che più tardi dal computer in ufficio
ci mostra i flussi ed i tempi di mungitura: sembra incredibile ma è vero: in meno di 12 minuti le sale vengono
caricate, le vacche sono munte, e la sala svuotata. 5 turni all’ora: nella sala più grande si ungono oltre 400
vacche all’ora. Verso le 11,30 è ora di lasciare l’azienda. Prima di rimetterci in viaggio verso l’ultima azienda
la nostra guida si offre di accompagnarci a prendere un panino (?) in un posto lì vicino: ci va sempre anche il
titolare dell’azienda dice. Il grana di Leonardo è finito, va beh, andiamo.
Pessima decisione. Il posto è tremendo. Il pavimento (e non solo) èsporco e pieno di buche, e poi c’è di
tutto, dai diserbi ai concimi, utensili nuovi e usati, scarpe da lavoro nuove e usate (!!!), ferramenta varia e
veleno per topi. In fondo al “locale” due donne, madre e figlia (sono due Mnenonite) preparano da
mangiare. Trangugiamo qualcosa (c’è chi si rifiuta) e ripartiamo, sempre verso sud. Destinazione North
Florida Holstein.
North Florida Holstein – Bell – (Florida)
Sono le 3,30 del pomeriggio e siamo un po’ in ritardo rispetto a quanto previsto quando raggiungiamo
l’azienda.
Don Bennink, il titolare e fondatore, ci dice che non ha molto tempo per degli altri impegni. Poi però molto
gentilmente ci accompagna in sala riunione, ci presenta l’azienda e risponde pazientemente alle nostre
numerose domande.
Beh, se le visite alle altre aziende sono state interessanti, questa è da brivido. Paragonarla alla ciliegina sulla
torta parlando di una stalla da oltre 4.000 vacche è un po’ sminuirla, ma il senso è questo.
L’incontro con Don Bennink: grande personaggio!
Con Don parliamo sia di aspetti gestionali che genetici: per lui la genetica è fondamentale per ottenere
risultati. E ci porta agli esempi della sua azienda. Mungitura e qualità del latte per esempio. “Oggi mungiamo
circa 4000 vacche e abbiamo solo 2 mastiti. Le cellule sono sotto le 150.000. Come si può ottenere questo?
Gestione : pulizia delle cuccette, comfort, routine di mungitura, mungiamo le vacche in 10 minuti e, come
potrete poi vedere i nostri mungitori non fanno le cose in maniera sbrigativa. Al contrario. Ma se si fanno le
cose bene ce al si può fare. Poi la genetica. Da anni selezioniamo anche per basse cellule somatiche. Diversi
lavori dimostrano infatti che tra le figlie di tori con alte cellule somatiche e le figlie di tori con basse cellule la
probabilità di avere mastiti è più che doppia! E noi abbiamo selezionato per avere basse cellule somatiche e
poche mastiti.
Roberto gli chiede come sceglie i tori: in base al TPI? La risposta di Don è secca: “Il TPI è troppo influenzato
dal Tipo e l’indice finale a Tipo ha una correlazione di 0,77 con la statura. Significa che migliorando il tipo,
otteniamo il 77% del miglioramento per la statura che avremmo ottenuto selezionando direttamente per la
statura. E noi non vogliamo vacche più alte e più grandi. Vogliamo vacche migliori e più efficienti. Il nostro
indice di selezione è basato al 50% sulla produzione (libbre di proteina) e 50% sui caratteri di salute: facilità al
parto, cellule somatiche, longevità e fertilità delle figlie.
North Florida Holsteins , 4.500 vacche in Florida
Don utilizza la genomica a 360°: significa che non solo utilizza il 100% di tori genomici ma anche tutte
(tutte!) le 2.500 femmine che nascono all’anno vengono genomicamente testate. Il miglior 5% viene
sottoposto a OPU e IVF (viene fatto il “Reverse Sorting”: in pratica si sessa una dose di seme convenzionale
per ottenere solo spermatozoi X) utilizzano il seme dei migliori tori disponibili secondo i parametri prima
indicati (produzione e caratteri funzionali). Buona parte delle altre manze viene utilizzata come riceventi.
Pensate che progresso genetico riesce a fare!
Anche il 50% dei 2.500 maschi che nascono ogni anno viene testato genomicamente. La North Florida
Holsteins ha dei contratti praticamente con tutti i centri di F.A., ma ha un rapporto privilegiato con Alta
Genetics: degli animali che non sono sotto contratto, tutte le prime scelte sono di Alta. E Don ci dice che per
Alta ci sono due torelli oltre il 1.000 di Net Merit. Gongolo! Da questo allevamento abbiamo già uno dei miei
tori preferiti, Genuity 900 NM$, 8,6 PL, 3,6 DPR, KBB, BetaKaseine A2A2) oltre a Aware 845 NM$, Request
785 NM$ e Refuge NM$ 721.
Il programma riproduttivo prevede un classico Pre-Synch per la prima inseminazione ed il PR medio su base
annua è di 25. Non male per un allevamento di oltre 4.000 vacche e il cado della Florida.
Quando Don ci deve lasciare per altri impegni, ci affida al suo braccio destro Chris Yhon che con il suo pick-up
ci accompagna nella visita all’azienda. Vediamo le vacche asciutte in grandi paddock esterni come buona
parte della rimonta, delle manzette che sprizzano salute.
La gestione della transizione e del parto è molto simile a quella vista alla Rosy-Lane: si cerca di assicurare il
maggior benessere agli animali e di intervenire il meno possibile al parto.
Ai vitelli appena nati viene somministrato, con sonda, il classico gallone di buon colostro (3,8 litri).
Le sonde per la somministrazione del colostro alla North-Florida Holsteins
La visita alle sale di mungitura ci conferma quanto appena detto da Don: le vacche entrano in sala con
mammelle molto pulite, la pulizia e la asciugatura dei capezzoli viene fatta con salviette lavabili, vengono
spinati i capezzoli e poi attaccati i gruppi. Il tutto senza fretta con molta tranquillità e in 10 minuti le vacche
sono munte e la sala pronta per essere caricata di nuovo: 6 turni all’ora.
La stalla delle fresche (1.000 vacche – 55 kg di media) con il sistema di raffrescamento alla North-Florida
La tappa successiva è al gruppo delle fresche: 1.000 vacche in un’unica stalla con produzione media di oltre
55 kg al giorno (tre mungiture - senza BST). Che vacche, solo un’altra volta alla Green Meadow in Michigan
mi era capitato di vedere un così grande gruppo di vacche di questo livello.
In questa stalla si usa un raffrescamento come quello che avevamo visto sia alla Rosy-Lane che alla NewChester Dairy: su una delle pareti di fondo del capannone sono installati un grandissimo numero di estrattori
che consentono di abbattere la temperatura di circa 7-8 gradi rispetto a quella esterna.
Sono quasi le 6 quando salutiamo Chris e muoviamo verso Orlando. Il nostro US Award & Genomic Tour è
terminato. Domani saremo a Miami. Solo mezza giornata, ma sufficiente per lustrarsi gli occhi!
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