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Tra i commercialisti fermati dai giudici c`è il revisore di Tpl

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Tra i commercialisti fermati dai giudici c`è il revisore di Tpl
savona provincia
IL SECOLO XIX
I professionisti indagati negli enti
Uccise il padre:
«Assolto
per infermità
ma pericoloso»
Emanuele Gaggero è nel collegio sindacale
ALBERTO PARODI
SAVONA. Arrivano sia da destra che da sinistra. Sono trasversali, bipartisan e alcuni di
loro indagati. E resistono. Sono i professionisti indicati in
enti e aziende pubbliche con
nomine di fiducia da parte
degli amministratori. E non ci
pensano a dimettersi o autosospendersi.
L’ultimo caso agli onori
della cronaca riguarda il
commercialista
savonese
Emanuele Gaggero, “controllore” dei conti Tpl. Il professionista è indagato e sospeso
per due mesi dagli incarichi
professionali come misura
cautelare dal gip. Su richiesta
della Procura di Roma nell’ambito del suo ruolo di liquidatore della “FV Appalti e
Costruzioni” del costruttore
edile savonese Francesco
“Titti” Ferro, nell’ambito di
un’inchiesta su certificazioni
ritenute farlocche per partecipare ad appalti pubblici.
Il commercialista è anche
un sindaco effettivo del collegio dei sindaci (organo di vigilanza tipo revisori dei conti)diTpl,l’aziendapubblicadi
trasporto partecipata da Comuni e Provincia. Un incarico
deliberatodall’assembleadei
soci circa un anno fa . Incarico
fino all’approvazione del bilancio 2015 per un importo
annuale di 5mila euro. Il presidente Tpl, l’avvocato Claudio Strinati (Pd) ieri non ha
voluto rilasciare dichiarazioni sulla vicenda, limitandosi a
fare presente la scadenza e il
rinnovo del management
pubblico previsto per il 28
giugno. Prima di Gaggero che
ha fatto ricorso, la vita amministrativa savonese ha registrato il caso Colangelo, il segretario-direttore generale
della Provincia (nominata
dall’amministrazione Vaccarezza di centrodestra e riconfermatadalpresidenteMonica Giuliano, Pd) indagata per
corruzione, abuso d’ufficio,
rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio nell’ambito
dell’indagine appena conclusa dalla Procura sulla vendita
di Tecnocivis e sul concorso
ritenuto pilotato in Comune
ad Andora. Colangelo, che è
anche presidente del collegio
sindacale dell’Agenzia regionale per il trasporto pubblico
locale, neigiorniscorsièstata
nominatatemporaneamente
responsabile del settore bilancio della Provincia in sostituzione di Patrizia Gozzi
andata in pensione e che aveva scritto alla Regione su colangelo: «L’Amministrazione
si riserva di assumere decisioni solo a chiusura del procedimento in corso». Una
questione di opportunità era
sta sollevata nei mesi scorsi
dal M5S anche sulla nomina
del commercialista Santiago
Vacca, attuale coordinatore
provinciale di Forza Italia, a
presidente del collegio sindacale dell’agenzia regionale
Conducente della Tpl al volante
“Liguria Digitale” dopo che il
suo nome era comparso nei
documenti dei “Panama papers” al vaglio della Finanza
con i nomi dei titolari dei conti nel paradisi fiscali. I Cinquestelle, nei giorni scorsi,
hanno chiesto anche un
provvedimento disciplinare
FOTO DI ARCHIVIO
per i dirigenti Asl Luca Garra
ed Emilia Calderino accusati
di rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio per i concorsi
copiati. L’Asl ha acquisito le
carte dell’inchiesta della Procura appena conclusa su Gsl.
[email protected]
cc BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
L’INCHIESTA DI ROMA SULLA CESSIONE DI RAMI D’AZIENDA DELLA FV APPALTI
Titti il costruttore sospeso due mesi: «Chiarirò tutto»
L’imprenditore Francesco Ferro indagato insieme al liquidatore della sua azienda
SAVONA. «È una vicenda
complicata, contorta, difficile
da capire anche per me. Non
voglio e non posso dire nulla.
Così mi ha detto di fare il mio
avvocato, magari più avanti
ne parleremo». Sono le uniche
considerazioni che il popolare
imprenditore e costruttore
savonese Francesco “Titti”
Ferro concede ieri pomeriggio
dopo essere stato raggiunto al
telefono. Il suo ufficio che si
trova nella centralissima via
Paleocapa al civico numero 13
è meta di tanti amici e colleghi
dell’imprenditore investito
dall’inchiesta romana. In passato aveva lavorato al progettodiunadiscotecasulPriamar
L’imprenditore Titti Ferro
insieme alla coop del Miglio
Verde. Ferro, assistito dall’avvocato Giovanna Vigna, non
ha voluto commentare la sospensione (“questione molto
delicata che chiariremo”) per
due mesi dall’attività imprenditoriale decisa dal gip su ri-
chiesta della Procura di Roma.
Una misura cautelare preventiva in base a quanto emerso
dalleindaginisullasuasocietà
“FV appalti e costruzioni”. Società coinvolta nell’inchiesta
(in totale oltre una ventina di
indagati tutti sospesi per due
mesi) incentrata su legami e
rapporti di “Soa Hi-Quality
spa” organismo di attestazioni aziendali che certifica i requisiti economico-finanziari
per partecipare ad appalti del
valore di oltre 150 mila euro.
SulleipotesidireatocontestateaFerropocotrapeladalpool
di legali che lo assiste. A suo
carico non ci sarebbero ipotesi di reato legate ad appalti,
ma cessioni di rami d’azienda
di società del gruppo di Ferro
che avrebbero beneficiato a
più riprese e in diverse occasioni di una stessa perizia stilata dal commercialista Matteo Marcenaro, anche lui sospeso per due mesi e indagato
per falso ideologico.
I lavori inerenti la passeggiata di ponente a Celle sono
al centro di contenziosi di naturacivileconilComuneenon
sarebbero oggetto del recente
filone d’indagine romana.
L’avvocato Vigna ha fatto ricorso contro la sospensione al
Riesame,
A. P.
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SVERSAMENTI REALI E IMMAGINARI DAVANTI ALLA COSTA
Incidente vero a Vado, test simulato a Savona
Traghetto urta la banchina e perde olio in porto, mentre sul Letimbro va in scena un’esercitazione
VADO LIGURE. Un incidente
vero e uno simulato hanno
messo alla prova ieri mattina
le squadre di emergenza in
porto e a terra. Già da alcuni
giorni era stata programmata
un’esercitazione di protezione civile per un ipotetico
sversamento di petrolio dalle
condotte che collegano i depositidellaSarpomaQuiliano
conlaraffineriadiTrecate,ma
ieri mattina l’allarme ha suonato due volte. Mentre le
squadre di soccorso si preparavano alla simulazione, nel
terminal traghetti di VadoBergeggi si è verificato un incidente reale, anche se, per
fortuna, non grave.
Durante le manovre per
una sosta tecnica di rifornimento nello scalo Forship di
Vado, il traghetto “Mega Ex-
Allarme idrocarburi: esercitazione alla foce del Letimbro
press Three” ha urtato la banchina. Molti passeggeri non si
sono neppure accorti dell’incidente, ma l’urto ha danneggiato un pistone per il sollevamento del portellone di cari-
co e scarico delle auto, provocando una perdita di olio. il
lubrificante è finito in mare e
quindi, con l’allarme, sono
scattate le procedure di sicurezza anti inquinamento. La
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IN VIA SAMBOLINO
Tra i commercialisti
fermati dai giudici
c’è il revisore di Tpl
IL CASO
GIOVEDÌ
16 GIUGNO 2016
Capitaneria di porto ha disposto l’intervento di una squadra della Transmare Sas,
azienda che si occupa delle
bonifiche ambientali marittime, che ha aspirato l’olio uscito dal pistone danneggiato,
mentre a bordo i tecnici di
Corsica Sardinia Ferries hanno riparato il danno. Dopo
due ore, intorno alle 9 di ieri
mattina, la nave è ripartita alla volta di Tolone con i suoi
456 passeggeri.
Il traffico di navi nello scalo
vadese si è intensificato in
questi giorni. A causa degli
scioperi in corso in Francia
anche le navi delle linee tra la
Costa Azzurra e le isole di Corsica e Sardegna devono effettuare la sosta per il rifornimento a Vado.
Poco dopo l’incidente in
porto è scattata l’esercitazione nell’alveo del torrente Letimbro,nellazonadelSantuario, dove passa l’oleodotto
della Sarpom. I tecnici hanno
simulato la fuoriuscita di petrolio a seguito della rottura
della condotta per testare il
coordinamento dei soccorsi e
l’intervento per tamponare la
falla e scongiurare l’inquinamento del torrente. Una prova generale decisa dopo l’incidente verificatosi a Genova
alcune settimane fa lungo
l’oleodotto dell’Iplom. All’esercitazione, coordinata
dalla Prefettura, hanno partecipato, oltre ovviamente ai
tecnici della Sarpom, le squadrediCapitaneriadiporto,Vigili del fuoco, Arpal, Protezione civile, Regione e Provincia.
G. V.
SAVONA. Ha ucciso con quindici coltellate il padre, ma è
stato assolto perché giudicato
totalmente incapace di intendere e volere. Luigi Frumento,
il savonese di 53 anni arrestato nel luglio dello scorso anno
con l’accusa di omicidio volontario aggravato per la morte del padre Mario, di 83 anni,
però non tornerà libero perché la perizia psichiatrica ha
certificato che è anche pericoloso socialmente. Contestualmente alla sentenza di assoluzione, ieri mattina, il giudice
Fiorenza Giorgi quindi ha disposto che Frumento rimanga
ricoverato in Rems (acronimo
che sta per residenza per
l’esecuzione della misura di
sicurezza, l’ex ospedale psichiatrici giudiziario) di Castiglione delle Stiviere. L’incapacità di intendere dell’omicida
(assistito dall’avvocato Daniela Gamba), e di conseguenza la
sua non imputabilità, era già
stata certificata dal consulente nominato dal pubblico ministero Vincenzo Carusi, il
magistrato titolare dell’inchiesta sull’omicidio. In
udienza preliminare il giudice
Giorgi aveva poi deciso di disporre un secondo accertamento peritale, eseguito dal
dottor Gabriele Rocca, che ha
confermato l’esito della prima
perizia. Proprio alla luce delle
problematiche di Luigi Frumento, che da tempo soffriva
di esaurimento nervoso, il
giudice per le indagini preliminari Filippo Maffeo, dopo
l’arresto, ne aveva disposto la
custodia cautelare in carcere,
ma nella sezione speciale del
penitenziario di Genova Marassi, dove è seguito da specialisti e curato per i suoi disturbi (qui resterà fino al trasferimento nell’altra struttura
a Castiglione delle Stiviere).
Nell’interrogatorio successivo all’omicidio, Frumento
aveva ammesso la propria responsabilità, ma la sua ricostruzione di quanto accaduto
nell’appartamento al quarto
piano del civico 4 di via Sambolino era stata confusa.
SORPRESA AL CHIABRERA
Rubinetto aperto
al Nautico,
allagato il Liceo
SAVONA. Una doccia lasciata
aperta nel bagno dei disabili
all’ultimo piano ha provocato
l’allagamento dell’edificio che
ospita il museo dell’istituto
nautico “Leon Pancaldo” ed il
liceo classico “Gabriello Chiabrera”. Brutta sorpresa, ieri
mattina, per il personale della
scuola che è andato al lavoro:
appena entrati nell’atrio hanno scoperto che dalle scale
scendeva un ruscello di acqua.
In pochi minuti i bidelli sono
saliti fino all’ultimo piano, trovando il rubinetto di una doccia aperto. L’acqua ha riempito il piatto doccia continuando a uscire per diverse ore.
Probabilmente si è trattato di
una dimenticanza, ma ora i
tecnici della Provincia dovranno accertare se l’infiltrazione
abbia provocato danni alle
strutture dell’edificio.
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