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2._Funzione_renale_VFG_feed_back_tubulo-glomerulare
Arteria renale Capsula di Bowman Capillare peritubulare A B C Urina X = A B + C Escreto Filtrato Riassorbito Secreto Funzioni del rene: Filtrazione Riassorbimento Secrezione 1. Filtration, no reabsorption or secretion (inulin) 3. Filtration & reabsorption, no secretion (Na+) 2. Filtration & secretion, no reabsorption (PAI) 4. Filtration followed by complete reabsorption (glucose) Per potere quantificare i processi A, B e C bisogna parlare di CLEARANCE RENALE. Ci occupiamo in particolare di tre sostanze: INULINA solo filtrata (solo A) GLUCOSIO filtrato e riassorbito (A e B) Ac. p-AMMINOIPPURICO filtrato e secreto (A e C). Consideriamo come via di ingresso l’arteria renale e come via di uscita la vena renale e l’uretere. Definiamo: PxA = concentrazione plasmatica della sostanza x nell’arteria renale (mg/ml) PxV = concentrazione plasmatica della sostanza x nella vena renale (mg/ml) FPRA,V = flusso plasmatico renale arterioso o venoso (ml/min) Ux= concentrazione della sostanza x nelle urine V = velocitá di flusso urinario al minuto PxA · FPRA = PxV · FPRV + Ux · V Il principio della clearance renale considera solo la capacitá del rene di eliminare le sostanze e non considera la via rappresentata dalla vena. Quindi: Cx · PXA = Ux · V Cx = Ux ·V / Px ml/min = (mg/ml · ml/min) / mg/ml La clearance renale rappresenta un volume di plasma che nel suo passaggio attraverso il rene viene depurato da una certa sostanza in 1 minuto Questo parametro viene utilizzato per valutare l’eliminazione di una sostanza farmacologica dall’organismo per via renale L’inulina è un polisaccaride esogeno liberamente filtrabile. Non viene riassorbito e non viene secreto. Questo significa che la clearance corrisponde a tutto quello che viene ultrafiltrato (C=VFG): VFG · Pin = V · Uin VFG = Uin · V / Pin La clerance dell’inulina permette di valutare la velocitá di filtrazione glomerulare. Ovviamente viene filtrata solo l’inulina che era contenuta nella frazione di plasma filtrata. La frazione di plasma filtrato è detto FRAZIONE di FILTRAZIONE e si determina come: Frazione di filtrazione = VFG / FPR dove FPR è il flusso plasmatico renale. In media i reni filtrano circa il 15-20% del plasma che li perfonde. Sia Pinulina = 1 mg/ml Pinulina · FPR * 125ml/min corrispondono a 180l/die. Il plasma è ca 3 l e quindi i reni filtrano giornalmente l’intero volume plasmatico per 60 volte cioè 2.5 volte ogni ora. Se la maggior parte del filtrato no fosse riassorbito, si rimarrebbe senza plasma dopo 24 minuti di filtrazione! Uinulina · V = 125 mg/min VFG = Cinulina = Uinulina · V / Pinulina = 125 ml/min* Il carico filtrato del glucosio si ottiene come VFG · Pglucosio = carico filtrato per minuto Si definisce trasporto tubulare massimo Tm la velocitá massima di trasporto per il riassorbimento del glucosio. Tm di norma è 375 mg/min ed è un valore medio di tutti i nefroni. Se VFG· Pglucosio ≤ 375 mg/min riassorbimento totale Se VFG · Pglucosio ≥ 375 mg/min presenza di glucosio nelle urine Sia Pglucosio = 1 mg/ml Sia FPR = 800 ml/min Pglucosio · FPR 800 mg/min Pglucosio · VFG = 125 mg/min Riassorbimento 125 mg/min Uglucosio · V = 0 mg/min Cglucosio = Uglucosio · V / Pglucosio = 0 ml/min Sia Pglucosio = 5 mg/ml Sia FPR = 800 ml/min Pglucosio · FPR 4000 mg/min Pglucosio · VFG = 625 mg/min Riassorbimento max 375 mg/min (625-250) Uglucosio · V = 250 mg/min Cglucosio = Uglucosio · V / Pglucosio = 50 ml/min L’acido PAI, come l’inulina non è prodotto dall’organismo. Viene escreto con le urine mediante filtrazione glomerulare e secrezione tubulare. La secrezione avviene con un meccanismo a trasporto massimo. Tm è circa 80mg/min (la variabile che limita il processo è il PAI presente nei capillari peritubulari). Inoltre il PAI può ragionevolmente essere assunto come sostanza test per misurare FPR in quanto è forse l’unica sostanza che viene totalmente secreta a livelo tubulare (>95%) e quindi totalmente eliminata dal plasma. PPAI · FPR 80 mg/min Bisogna notare che in questo Sia PPAI = 0.1 mg/ml caso la clearance renale Sia FPR = 800 ml/min consente una valutazione del FPR (800ml/min) in quanto il plasma è completamente “ripulito” dal PAI. PPAI · VFG* = 12.5 mg/min Secrezione 67.5 mg/min *VFG= 14% FPR UPAI · V = 80 mg/min FPR = CPAI= UPAI · V / PPAI = 800 ml/min Sia PPAI = 0.2 mg/ml Sia FPR = 800 ml/min PPAI · FPR 160 mg/min PPAI · VFG* = 25 mg/min Secrezione 80 mg/min * VFG=14% FPR CPAI= UPAI · V / PPAI = 525 ml/min PPAI · FPR 55 mg/min UPAI · V = 105 mg/min Abbiamo quindi detto che : Escrezione = Carico filtrato - Riassorbito + Secreto Gran parte delle sostanze sono filtrate e riassorbite o secrete. Fanno eccezione: K+ oltre ad essere filtrate sono sia Urea riassorbite che secrete in diverse Acido urico parti del nefrone Se una sostanza è liberamente filtrata a livello del glomerulo, il paragone tra la sua clearance e quella dell’inulina ci dice se e in che direzione quella sostanza viene trasportata a livello tubulare. Se Cx < Cinulina riassorbimento dal nefrone (v. glucosio) Se Cx > Cinulina secreta dal nefrone (v. PAI) Se Cx = Cinulina solo filtrata Il primo passo nella formazione delle urine è il processo di ultrafiltrazione a livello del glomerulo. Il prodotto detto ULTRAFILTRATO risulta privo di cellule e proteine. La sua composizione è determinata dalla barriera di filtrazione a livello del glomerulo e quindi da: Endotelio fenestrato Membrana basale Podociti La filtrazione delle proteine plasmatiche è limitata non solo dalle dimensioni delle molecole, ma anche dal fatto che queste proteine sono in genere cariche negativamente. Raggio molecolare Esempi r < 18 Å FILTRATO Acqua, elettroliti, glucosio, aa 18Å < r < 44Å DIVERSI GRADI DI FILTRAZIONE albumina r > 44Å NON FILTRATO IgG, IgA PCG= pressione idrostatica del capillare PSB= pressione idrostatica dello PCG spazio di Bowman πCG= pressione oncotica del plasma πSB= pressione oncotica dello PSB πCG spazio di Bowman L’ultrafiltrazione avviene perché le FORZE nette di STARLING spingono il liquido dal lume dei capillari glomerulari nello spazio di Bowman La pressione idrostatica del capillare é simile al capo afferente e al capo efferente ed é anche elevata (45mmHg). La pressione oncotica dello spazio di Bowman é 0 perché non ci sono proteine. Capo afferente Capo efferente PCG 45mmHg 45mmHg πSB 0mmHg 0mmHg PSB -10mmHg -10mmHg πCG -25mmHg -35mmHg Puf (netta) 10mmHg 0mmHg La solo forza che cambia é πCG che aumenta durante il processo di filtrazione perché è filtrata soltanto acqua. Quindi possiamo scrivere: Puf = (PCG-PSB) – (πCG-πSB) VFG=Kf · Puf La costante Kf dipende dalla permeabilitá propria del capillare e dalla superficie disponibile per l’ultrafiltrazione. VFG può variare fisiologicamente perché: aumenta o diminuisce PCG per variazioni della pressione arteriosa varia FPR. Se FPR aumenta, πCG incrementa più lentamente e quindi aumenta Puf VFG può variare patologicamente perchè: PSB aumenta per presenza di calcoli nelle vie urinarie dovuti a precipitazione di acido urico o calcio. VFG diminuisce. Kf diminuisce per motivi patologici legati a ipertensione e diabete mellito varia πCG per alterazioni del metabolismo proteico Quindi riassumendo la filtrazione glomerulare è determinata da: Equilibrio fra forze idrostatiche e forze osmotiche Coefficiente di filtrazione glomerulare Kf. Quantitativamente la filtrazione glomerulare corrisponde a circa 125 ml/min cioè 180 l/die. Questo corrisponde ad un FPR di circa 800 ml/min. Bisogna ricordare che il coefficiente di filtrazione a livello renale è molto più elevato che in ogni altro distretto corporeo e proprio questa è la ragione di una così efficiente filtrazione renale. Kf renale ~ 100 Kf sistemico Il coefficiente di filtrazione glomerulare non viene misurato direttamente, ma si misura come rapporto fra filtrazione glomerulare e pressione netta di ultrafiltrazione. Poiché la filtrazione glomerulare vale circa 125ml/min e la pressione di ultrafiltrazione è 10mmHg si ricava che Kf vale 12.5ml/min/mmHg. Alterazioni patologiche di Kf legate ad ipertensione cronica o a diabete mellito, progressivamente riducono il lume dei capillari alterando il coefficiente di filtrazione e quindi la filtrazione glomerulare. Variazioni di Kf non forniscono un meccanismo di regolazione nella filtrazione glomerulare. Il flusso plasmatico renale è circa il 20% della gittata cardiaca per i due reni. Il FPR determina: il valore di VFG che è circa il 20% del FPR la velocità di riassorbimento di H2O e soluti da parte del tubulo renale la concentrazione e diluizione delle urine la quantità di O2, sostanze nutrienti, ormoni alle cellule e il prelievo di CO2. Q (flusso sanguigno all’organo)=(Pa – Pv) / Rorgano I principali vasi di resistenza vascolare a livello renale sono arteriola afferente, arteriola efferente e arteria interlobulare la cui resistenza è sotto controllo simpatico, ormonale e locale. Il FPR rimane costante per variazioni di pressione arteriosa comprese fra 80 e 180mmHg: questo meccanismo di controllo è detto autoregolazione ed avviene grazie a meccanismi intrinseci al rene. Bisogna ricordare che la maggior parte di sangue che arriva al rene è destinata alla corticale, mentre la parte midollare riceve solo 1-2% del FPR. Il flusso sanguigno a livello della midollare è assicurato dal sistema dei vasa recta. Questi si approfondano nella midollare parallelamente all’ansa di Henle, poi si riavvolgono lungo l’ansa per risalire alla corticale, prima di svuotarsi nel sistema venoso. Vaso % della resistenza totale Arteria renale 0% Arterie * interlobari, arciformi, interlobulari 16% Arteriola afferente 26% Capillari glomerulari 1% Arteriola efferente 43% Capillari peritubulari 10% Vene (come sopra)* 4% Vena renale 0% I due parametri principali di controllo per VFG e FPR sono: PCG πCG Queste variabili sono a loro volta controllate dal sistema autonomo, da ormoni, da sostanze vasoattive di origine renale (autacoidi) e da meccanismi renali intrinseci. Tutti i vasi sanguigni renali e in particolare aa sono riccamente innervate da nervi simpatici che determinano vasocostrizione. La vasocostrizione dell’arteriola afferente riduce il flusso sanguigno al rene e quindi la filtrazione glomerulare. Questo effetto è scarso nei casi di transitoria attivazione del sistema simpatico ( per esempio in seguito a stimolo da barocettori del seno carotideo). L’effetto invece risulta notevole nella regolazione di FPR e VFG nei casi di severe ed acute alterazioni, quali emorragia, ischemia cerebrale e reazioni di difesa. In una persona normale il tono simpatico renale è generalmente basso. Similmente accade per noradrenalina e adrenalina messe in circolo dalla midollare del surrene: la loro azione è parallela a quella del sistema simpatico ed entrano quindi in gioco in situazioni estreme (emorragia, ischemia etc.). Esistono invece sostanze che controllano VFG in seguito a situazioni differenti. L’endotelina è rilasciata da vasi lesionati e determina vasocostrizione per limitare la perdita di sangue. Sembra che questo fattore entri in gioco in certe patologie quali blocco renale acuto e uremia cronica. Al contrario l’ossido nitrico di origine endoteliale (EDRF) ha effetti vasodilatanti. Sembra che abbia il ruolo di impedire un’eccessiva vasocostrizione mantenendo comunque un’escrezione normale di acqua e sodio. Infine un potentissimo vasocostrittore è l’angiotensina II, una sostanza la cui attivazione dipende dal rilascio di renina prodotta dal rene. L’azione dell’angiotensina II si esplica soprattutto sull’arteriola efferente. Quando si ha forte vasocostrizione su ae, la PCG aumenta moltissimo. La produzione di angiotensina II viene indotta da: ipovolemia iponatriemia ridotta pressione arteriosa tutti fattori che riducono VFG. Vedremo inoltre che aumentando la vasocostrizione a livello di ae, si riduce il flusso ai capillari peritubulari favorendo il riassorbimento di soluti e acqua. VFG e FPR sono mantenuti abbastanza costanti al variare della pressione arteriosa grazie a meccanismi intrinseci di feed-back, che funzionano cioè anche in un rene perfuso isolato dal resto del corpo. L’insieme di questi meccanismi prende il nome di autoregolazione. Abbiamo già visto il concetto di autoregolazione a livello sistemico, dove si intende un mantenimento costante del flusso sanguigno al variare della pressione, in condizioni di metabolismo costante. Variazioni di pressione arteriosa Variazioni di pressione arteriosa Quindi la risposta miogena è simile a quella delle arteriole sistemiche con vasocostrizione determinata dall’attivazione di canali stretch in seguito ad un aumento della pressione sanguigna. Flusso sanguigno costante VFG e FPR costanti IN SOSTANZA SI PUÒ DIRE CHE L’AUTOREGOLAZIONE È UN MECCANISMO PER DISACCOPPIARE LA FUNZIONE RENALE DALLA PRESSIONE ARTERIOSA ED ASSICURARE CHE ESCREZIONE E RIASSORBIMENTO DI ACQUA E SOLUTI RESTINO IN EQUILIBRIO. Quindi a livello renale la funzione principale dell’autoregolazione è assicurare una VFG relativamente costante per permettere un controllo preciso dell’escrezione renale di acqua e soluti a fronte delle normali fluttuazioni di pressione arteriosa. Per variazioni di pressione fra 60-70mmHg fino a 200mmHg VFG e FPR restano praticamente costanti in assenza di variazioni di stimolazione simpatica e di sostanze vasoattive circolanti Normalmente VFG=180l/die, il riassorbimento tubulare è circa 178.5l/die e l’escrezione 1.5l/die. In assenza di autoregolazione un aumento della pressione media da 100 a 125mmHg determina un 25% di aumento di VFG, cioè 225l/die. Se il riassorbimento rimanesse costante questo porterebbe ad un’escrezione di 46.5l/die!!! Fortunatamente: i. il meccanismo di autoregolazione impedisce grandi cambiamenti di VFG. L’autoregolazione è cioè un controllo locale mediante il quale il rene mantiene relativamente costante VFG al variare della pressione arteriosa ii. esistono meccanismi adattativi che permettono di adattare il riassorbimento alla variazione di VFG: questo meccanismo prende il nome di bilancio tubulo-glomerulare. i. Il meccanismo di autoregolazione è possibile grazie a due fatti: meccanismo miogenico (1-3 sec): in seguito allo stiramento dei vasi causato da un aumento della pressione arteriosa (che tende ad aumentare VFG), il muscolo liscio vascolare si contrae determinando una riduzione del flusso e quindi mantenendo costante VFG per riduzione di PCG. Il meccanismo è molto efficiente per aumenti transitori della pressione arteriosa. Aumento di PAM e tendenza Va detto che la all’aumento di VFG per vasodilatazione NON aumento di pressione in aaèe qd nei capillari efficace comeglomerulari la vasocostrizione per mantenere VFG perché, di norma, la aa èdelgià piuttosto Stiramento vaso e dilatata. Quindirisposta quando conseguente miogenica consotto contrazione VFG scende a del muscolo liscio vascolare 80mmHg, VFG diminuisce di aa effettivamente e questo è un meccanismo protettivo per filtrare meno ed eliminare meno acqua Diminuzione della PCG a valle di aa e riduzione nell’organismo della VFG Riduzione di PAM e tendenza alla riduzione di VFG Totale rilassamento del muscolo vascolare in aa e conseguente aumento di pressione nei capillari glomerulari Aumento della PCG e infine di VFG feed-back tubulo-glomerulare (10-15 sec) è un meccanismo di segnalazione paracrino che fa capo alla macula densa (sensore) del sistema iuxtaglomerulare e gioca sulla stretta relazione anatomica fra macula densa, glomerulo e arteriole dello stesso nefrone. Modifiche del liquido tubulare influenzano VFG In questo meccanismo le due variabili in gioco sono la concentrazione di NaCl nel filtrato tubulare e la resistenza arteriolare. Il meccanismo mantiene una concentrazione di NaCl abbastanza costante nel liquido del tubulo in modo da evitare eccessive variazioni nell’escrezione renale. Il meccanismo è volto alla regolazione di VFG PAM aumenta PAM diminuisce VFG aumenta VFG diminuisce Maggior carico filtrato e maggior quantità di NaCl alla macula densa Minor carico filtrato e minor quantità di NaCl alla macula densa Rilascio di adenosina (??) dalle cellule della macula densa Rilascio di meno adenosina basale dalle cellule della macula densa L’adenosina (??), mediatore paracrino, agisce da vasocostrittore sull’aa facendo ridurre VFG Vasodilatazione di aa e aumento di VFG Oltre al controllo paracrino entra in gioco anche l’attivazione, da parte dei sensori della macula densa, delle cellule granulari renina secernenti dell’apparato iuxtaglomerulare allineate lungo l’aa. L’attivazione del più importante sistema ormonale renale porta, come ultimo passo, all’attivazione da parte della renina dell’angiotensina II che è il più potente vasocostrittore conosciuto sia a livello renale che sistemico. Quindi riassumendo, in seguito a diminuzione della PAM, abbiamo • Decremento della resistenza arteriolare in aa con aumento di VFG e aumento di PCG. • Aumento nel rilascio di renina dalle cellule renina-secernenti di aa. La renina agisce sull’angiotensinogeno epatico che viene convertito in angiotensina I che, a sua volta viene convertita in angiotensina II da un enzima convertasi polmonare. Angiotensina II vasocostringe ae aumentando PCG e VFG. ↓ Pressione arteriosa ↓ pressione idrostatica del capillare ↓ VFG ↓ NaCl alla macula densa ↑ Renina ↑ Angiotensina II ↑ R ae ↓ R aa Vedremo poi, come il sistema renina-angiotensina abbia anche un ruolo fondamentale nel rilascio di aldosterone dalla corticale del surrene e nel rilascio di ADH a livello ipotalamico. Il ruolo dell’angiotensina II è quindi quello di agire su ae per vaso-costringere ed impedire che VFG raggiunga livelli troppo bassi. Alcuni farmaci, usati in alcuni pazienti ipertesi, che inibiscono la formazione di angiotensina II bloccando l’enzima convertasi (farmaci ACE-inibitori), causano abbassamenti molto pericolosi di VFG.