Comments
Transcript
CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ DELLA FUNZIONE INVERSA
CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ DELLA FUNZIONE INVERSA INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE A. A. 2009/2010 ANNALISA CESARONI LUCA ROSSI Cominciamo con un facile esercizio: Ex 1. Sia f una funzione strettamente crescente [risp. decrescente]. Allora f −1 è ben definita sull’immagine di f ed è anch’essa strettamente crescente [risp. decrescente]. Lemma 1. Una funzione continua f : (a, b) → R è iniettiva se e solo se è strettamente monotona. Dimostrazione. Se una funzione è strettamente motona allora è chiaramente iniettiva. Dimostriamo il viceversa. Supponiamo per assurdo che f sia iniettiva ma non strettamente monotona. Esistono allora 2 coppie di punti, x1 < x2 e y1 < y2 in (a, b) tali che f (x1 ) ≤ f (x2 ), f (y1 ) ≥ f (y2 ) e quindi, per l’iniettività di f , f (x1 ) < f (x2 ), f (y1 ) > f (y2 ). Disponiamo questi 4 punti in ordine crescente e chiamiamoli z1 , z2 , z3 , z4 . Sappiamo che non può essere f (z1 ) ≤ f (z2 ) ≤ f (z3 ) ≤ f (z4 ) (perché f (y1 ) > f (y2 )) né f (z1 ) ≥ f (z2 ) ≥ f (z3 ) ≥ f (z4 ) (perché f (x1 ) < f (x2 )). Di conseguenza, possiamo selezionare 3 dei 4 punti z1 , z2 , z3 , z4 (che chiameremo c, d, e) in modo tale che c < d < e ed inoltre f (d) < min{f (c), f (e)}, oppure f (d) > max{f (c), f (e)}. Consideriamo il primo caso, il secondo è analogo. Definiamo la funzione g(x) := f (x) − min{f (c), f (e)}. Si ha che g(c) ≥ 0, g(d) < 0, g(e) ≥ 0. Siccome g è continua, per il teorema di esistenza degli zeri esistono x ∈ [c, d) e y ∈ (d, e] tali che g(x) = 0 = g(y). Ma ciò significa che f (x) = f (y), che è impossibile in quanto f è iniettiva. Teorema 2 (Continuità della funzione inversa). Se f : (a, b) → R è una funzione iniettiva e continua, allora la sua funzione inversa f −1 : f ((a, b)) → R è anch’essa continua. Dimostrazione. Dimostriamo che f −1 è continua in ogni punto y0 ∈ f (a, b). Dal momento che y0 ∈ f ((a, b)), esiste x0 ∈ (a, b) tale che f (x0 ) = y0 . Fissiamo ε > 0. A meno di considerare un ε più piccolo, possiamo supporre che (x0 − ε, x0 + ε) ⊂ (a, b). Grazie al Lemma 1, sappiamo che f è strettamente monotona. Supponiamo, per fissare le idee, che sia crescente. Di conseguenza, f (x0 −ε) < y0 < f (x0 +ε). Scegliamo δ = min y0 − f (x0 − ε) , f (x0 + ε) − y0 . In tal modo abbiamo che δ ≤ y0 − f (x0 − ε), Visto che l’Ex 1 assicura la stretta crescenza di f f −1 δ ≤ f (x0 + ε) − y0 . −1 , ricaviamo f −1 (y0 + δ) ≤ x0 + ε. (y0 − δ) ≥ x0 − ε, Perciò, ∀ y ∈ (y0 − δ, y0 + δ) si ha che x0 − ε ≤ f −1 (y0 − δ) < f −1 (y) < f −1 (y0 + δ) ≤ x0 + ε. Abbiamo così dimostrato che lim f −1 (y) = x0 = f −1 (y0 ). y→y0 Teorema 3 (Derivabilità della funzione inversa). Sia f : (a, b) → R una funzione continua in (a, b) e derivabile in x0 ∈ (a, b) tale che f 0 (x0 ) 6= 0. Detto y0 = f (x0 ) si ha che: (i) è ben definita la funzione inversa f −1 da un intorno di y0 a valori in un intorno di x0 ; 1 (ii) f −1 è derivabile in y0 e verifica (f −1 )0 (y0 ) = 1 . f 0 (x0 ) Dimostrazione. (i) Supponiamo per fissare le idee che f 0 (x0 ) > 0. Dalla definizione di derivata (con ε = 12 f 0 (x0 )) segue che esiste δ > 0 tale che ∀ h ∈ (−δ, δ), f (x0 + h) − f (x0 ) 1 − f 0 (x0 ) ≥ − f 0 (x0 ), h 2 cioè: 1 f (x0 + h) − f (x0 ) ≥ f 0 (x0 ) > 0. h 2 Ciò implica che f è strettamente crescente in (x0 −δ, x0 +δ) e quindi ivi iniettiva. Perciò ammette inversa f −1 : f ((x0 − δ, x0 + δ)) → (x0 − δ, x0 + δ). L’unica cosa che resta da dimostrare è che f ((x0 − δ, x0 + δ)) sia un intervallo contenente y0 = f (x0 ), ma questo segue dalla continuità e dalla stretta crescenza di f [Ex]. (ii) Per |h| abbastanza piccolo, tale che f −1 sia ben definita in (y0 − |h|, y0 + |h|), poniamo −1 f (y0 + h) − f −1 (y0 ) 1 . ϕ(h) := − 0 h f (x0 ) ∀ h ∈ (−δ, δ), (1) Se mostriamo che lim ϕ(h) = 0 h→0 avremo dimostrato in un sol colpo che f −1 è derivabile in y0 e che 1 (f −1 )0 (y0 ) = 0 . f (x0 ) Possiamo riscrivere ϕ nel seguente modo: 0 f (x0 )[f −1 (y0 + h) − x0 ] − h . ϕ(h) = hf 0 (x0 ) Definiamo la funzione κ(h) := f −1 (y0 + h) − x0 , e quindi troviamo che f (x0 + κ(h)) = y0 + h, cioè h = f (x0 + κ(h)) − y0 . Di conseguenza, 0 f (x0 )κ(h) − [f (x0 + κ(h)) − y0 ] ϕ(h) = hf 0 (x0 ) κ(h) 0 f (x0 + κ(h)) − y0 = 0 f (x0 ) − . hf (x0 ) κ(h) Ora, visto che f −1 è continua in un intorno di y0 -grazie al teorema precedente- risulta lim κ(h) = lim [f −1 (y0 + h) − f −1 (y0 )] = 0. h→0 h→0 Perciò κ(h) κ(h) k 1 = lim = lim = 0 , h→0 f (x0 + κ(h)) − f (x0 ) k→0 f (x0 + k) − f (x0 ) h f (x0 ) ed anche 0 f (x0 + κ(h)) − y0 f (x0 ) − f (x0 + k) − f (x0 ) = 0. lim f 0 (x0 ) − = lim h→0 k→0 κ(h) k Visto che il limite del prodotto coincide col prodotto dei limiti, concludiamo che 1 · 0 = 0. lim ϕ(h) = 0 h→0 [f (x0 )]2 lim h→0