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Il progetto 50 di questi giorni
Il progetto “Cinquanta di questi giorni”: per pensare la sessualità del disabile intellettivo1. L'idea di produrre un cortometraggio sulla realtà e le problematiche del bisogno-diritto2 alla sessualità della persona con disabilità intellettiva nasce nel 2007 a seguito dall'incontro del prof. Angelo Lascioli – ricercatore di Pedagogia speciale dell’Università di Verona, con Matteo Maffessanti – regista, ed il suo gruppo di lavoro – il regista Davide Pachera e il produttore Paolo Filippini. La scelta del tema deriva da una serie di fattori, tra i quali l’approfondimento culturale delle problematiche connesse al riconoscimento e alla piena realizzazione dei diritti di cittadinanza e inclusione sociale delle persone con disabilità. Su questo fronte, infatti, nonostante i progressi avvenuti sono ancora molteplici e di varia natura gli ostacoli che segnano il cammino verso la costruzione di una reale ed effettiva partecipazione sociale. In particolare, per ciò che riguarda il diritto alla sessualità, nonostante i pronunciamenti dell’ONU3 in materia, si assiste ancora ad una generale difficoltà (perlopiù di tipo eticoculturale e educativa) nel tradurre in pratiche educative – prima - e in percorsi di adultità – successivamente – progetti di sviluppo e di autonomia che contemplino – tra gli altri – il bisogno delle persone con disabilità (specialmente se di tipo intellettivo) di vivere la propria sessualità. Tutto ciò nonostante sia noto che lo sviluppo sessuale risulti essere parte integrante del processo che porta alla costruzione dell’identità personale, concorrendo significativamente alla definizione dell’identità di genere e allo sviluppo cognitivo4. Il cortometraggio “Cinquanta di questi giorni” deriva da un lungo e impegnativo lavoro di équipe che ha visto coinvolte molte persone. Oltre ai già citati Angelo Lascioli (che ha effettuato la supervisione scientifica), Matteo Maffessanti e Davide Pachera (che hanno fatto la stesura del testo filmico) e Paolo Filippini (che ne ha curato la produzione), hanno partecipato esponenti del mondo sociale con esperienza nel campo dell’assistenza e dell’educazione delle persone con disabilità (in particolare la dott.ssa Pezzetta Rosangela e il dott. Fabio Tosini), come pure conoscitori dell’argomento (tra i quali la dott.ssa Flori Catya che, a seguito di un’esperienza di studio in Inghilterra, si è laureata a Verona alla Facoltà di Scienze della Formazione con una tesi sull’educazione sessuale della persona con disabilità intellettiva). Significative sono state le collaborazioni con le associazioni del territorio (in particolare la Cooperatica Sociale “La Scintilla” di Isola della Scala, Verona); come pure i contributi forniti dal personale dell’Associazione DADI di Padova (associazione già impegnata da alcuni anni sul fronte del diritto alla sessualità della persona con disabilità 1 Libro più Cortometraggio, sono pubblicati dalla ARACNE Editrice, Roma 2010. Si vedano in particolare: Dichiarazione dei diritti della persona con ritardo mentale, ONU, 1971; Dichiarazione dei diritti delle persone disabili, ONU, 1975; Regole standard per il raggiungimento delle pari opportunità per i disabili, adottate dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 1993; Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, il cui Protocollo Opzionale, adottato il 13 Dicembre 2006 dal Quartiere generale delle Nazioni Unite di New York, è stato aperto per la firma il 30 Marzo 2007; Legge n. 18 del 3 marzo 2009, con cui il Parlamento italiano ha ratificato la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità. 3 Si vedano in particolare: Dichiarazione dei diritti della persona con ritardo mentale, ONU, 1971; Dichiarazione dei diritti delle persone disabili, ONU, 1975; Regole standard per il raggiungimento delle pari opportunità per i disabili, adottate dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 1993; Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, il cui Protocollo Opzionale, adottato il 13 Dicembre 2006 dal Quartiere generale delle Nazioni Unite di New York, è stato aperto per la firma il 30 Marzo 2007; Legge n. 18 del 3 marzo 2009, con cui il Parlamento italiano ha ratificato la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità. 4 Cfr. Imbasciati A., Sviluppo psicosessuale e sviluppo cognitivo, Il Pensiero Scientifico Ed., Roma 1983. 2 intellettiva), in particolare la psicologa Pretolani Anna e la Presidente dell’Associazione prof.ssa Patrizia Tolot. Prezioso ai fini della realizzazione del progetto è risultato anche il contributo di esperienza apportato dall’ associazione bresciana “LA LEONESSA PER LA ZEBRA” con il suo responsabile il dott. Mario Biazzi. Come si sa, la parte visibile al pubblico di una produzione cinematografica è poco più che un frammento rispetto a quanto ci sta dietro. Tuttavia, il backstage cerca di restituire parte di questo lavoro, consentendo – a chi ne fosse interessato – di accedere ad alcune fasi del lungo processo che ne ha consentito la realizzazione. Qui, ad esempio, è possibile incontrare, non più in veste di attori, anche alcuni protagonisti del filmato: tra loro i due ragazzi con sindrome di Down che hanno interpretato il ruolo di coppia; come pure Francesco, “il figlio con disabilità intellettiva” protagonista di una delle tre storie raccontate. Sempre nei contenuti speciali del DVD è anche riportato il commento al testo filmico da parte del supervisore scientifico. Nella consapevolezza della profondità e delicatezza del tema affrontato con il Cortometraggio, si è ritenuto di dover completare e approfondire l’opera allegando al DVD un testo di approfondimento, scritto da Angelo Lascioli in collaborazione con Rosangela Pezzetta, Fabio Tosini e Catya Flori, il cui scopo è di offrire ai fruitori del filmato un ulteriore strumento di analisi per l’esplorazione dell’argomento “sessualità e disabilità”. Il libro, il cui titolo è “Cinquanta di questi giorni: per pensare la sessualità del disabile intellettivo”, ha l'obiettivo di approfondire il tema trattato, la cui complessità richiede necessariamente un'analisi razionale, pena l'incorrere in facili semplificazioni e/o generalizzazioni. Si tratta di una "Breve raccolta di saggi", preceduta da alcune riflessioni sulle possibili utilizzazioni del testo in ambito formativo, che seleziona all'interno della letteratura sull'argomento alcuni brani di autori che si occupano di disabilità e sessualità, specialmente da un punto di vista clinico ed educativo. Il risultato, nel suo insieme, può essere considerato uno stimolo culturale nella direzione dello sviluppo e della realizzazione di tutte quelle forme culturalmente accettabili grazie alle quali rendere possibile la declinazione del diritto delle persone con disabilità intellettiva alla sessualità. I destinatari del messaggio, oltre agli “addetti ai lavori” (educatori, psicologi, sessuologi, medici, operatori della disabilità, ecc.), sono tutti coloro che – per ragioni diverse e al di là delle resistenze dovute al pregiudizio5 – sentono di condividerne non tanto i contenuti – che come tali possono essere anche oggetto di critica – quanto, invece, le finalità. 5 Cfr. Lascioli A., Handicap e pregiudizio. Le radici culturali, FrancoAngeli, Milano 2001.