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Teorema 1. Teorema di esistenza della radice

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Teorema 1. Teorema di esistenza della radice
Corso di laurea in Matematica Corso di Analisi Matematica 1-2
Dott.ssa Sandra Lucente 1
Funzioni potenza ed esponenziale.
Teorema 1. Teorema di esistenza della radice 𝑛-esima. Sia 𝑛 ∈ β„•βˆ— . Per ogni π‘Ž ∈ ℝ+ esiste
uno ed un solo 𝑏 ∈ ℝ+ tale che 𝑏𝑛 = π‘Ž.
Corollario 1. Se 𝑛 eΜ€ dispari, per ogni π‘Ž ∈ ℝ esiste uno ed un solo 𝑏 ∈ ℝ tale che 𝑏𝑛 = π‘Ž.
Definizione 1. Si chiama radice 𝑛-esima di π‘Ž il valore 𝑏 dato dal teorema se π‘Ž β‰₯ 0 e dal corollario
se 𝑛 eΜ€ dispari e π‘Ž < 0.
Lemma 1. Sia 𝑛 ∈ 𝑁 βˆ— . Risulta (βˆ’1)𝑛 = 1 se 𝑛 eΜ€ pari, (βˆ’1)𝑛 = βˆ’1 se 𝑛 eΜ€ dispari.
Teorema 2. Funzione potenza ennesima. Sia assegnato 𝑛 ∈ β„•βˆ— . La funzione potenza 𝑛-esima
𝑓𝑛 : ℝ β†’ ℝ 𝑓𝑛 (π‘₯) = π‘₯𝑛 gode delle seguenti proprietaΜ€
(1) Il dominio di 𝑓𝑛 (π‘₯) = π‘₯𝑛 eΜ€ ℝ.
(2) Se 𝑛 eΜ€ pari, 𝑓𝑛 (π‘₯) = π‘₯𝑛 eΜ€ pari.
Se 𝑛 eΜ€ dispari 𝑓𝑛 (π‘₯) = π‘₯𝑛 eΜ€ dispari.
(3) La funzione 𝑓𝑛 (π‘₯) = π‘₯𝑛 si annulla in π‘₯ = 0.
(4) Se 𝑛 eΜ€ pari, 𝑓𝑛 (π‘₯) = π‘₯𝑛 eΜ€ strettamente positiva in β„βˆ— .
Se 𝑛 eΜ€ dispari 𝑓𝑛 (π‘₯) = π‘₯𝑛 eΜ€ strettamente positiva in β„βˆ—+ , strettamente negativa in β„βˆ—βˆ’ .
(5) Se 𝑛 eΜ€ pari, 𝑓𝑛 (π‘₯) = π‘₯𝑛 eΜ€ strettamente decrescente in β„βˆ’ , strettamente crescente in ℝ+ .
Se 𝑛 eΜ€ dispari 𝑓𝑛 (π‘₯) = π‘₯𝑛 eΜ€ strettamente crescente in ℝ.
(6) Per ogni 𝑛 ∈ β„• risulta 𝑓𝑛 ([0, +∞)) = [0, +∞).
Se 𝑛 eΜ€ pari 𝑓𝑛 (ℝ) = ℝ+ .
Se 𝑛 eΜ€ pari 𝑓𝑛 ([βˆ’βˆž, 0)) = [0, +∞).
Se 𝑛 eΜ€ dispari 𝑓𝑛 (ℝ) = ℝ.
Se 𝑛 eΜ€ dispari 𝑓𝑛 ([βˆ’βˆž, 0)) = [βˆ’βˆž, 0).
(7) Se 𝑛 eΜ€ pari 𝑓𝑛 ha un unico minimo nullo in π‘₯ = 0 e non eΜ€ limitata superiormente
Se 𝑛 eΜ€ dispari 𝑓𝑛 non eΜ€ limitata neΜ€ inferiormente neΜ€ superiormente.
Esercizio fondamentale 1. Saper disegnare i grafici di 𝑓𝑛 al variare di 𝑛 sullo stesso riferimento
cartesiano.
Teorema 3. Funzione radice ennesima. Sia assegnato 𝑛 ∈ β„•βˆ— . La funzione inversa della potenza
𝑛-esima si denota con 𝑓1/𝑛 e il suo valore in π‘Ž coincide con la radice 𝑛-esima di π‘Ž.
(1) Se 𝑛 eΜ€ pari, il dominio di 𝑓1/𝑛 eΜ€ ℝ+ .
Se 𝑛 eΜ€ dispari, il dominio di 𝑓1/𝑛 eΜ€ ℝ.
(2) Se 𝑛 eΜ€ dispari 𝑓1/𝑛 eΜ€ dispari.
(3) La funzione 𝑓1/𝑛 si annulla in π‘₯ = 0.
(4) Se 𝑛 eΜ€ pari, 𝑓1/𝑛 eΜ€ strettamente positiva
Se 𝑛 eΜ€ dispari 𝑓1/𝑛 eΜ€ strettamente positiva in β„βˆ—+ , strettamente negativa in β„βˆ—βˆ’ .
(5) 𝑓1/𝑛 eΜ€ strettamente crescente nel suo dominio.
(6) Se 𝑛 eΜ€ pari 𝑓1/𝑛 (ℝ+ ) = ℝ+ .
Se 𝑛 eΜ€ dispari 𝑓1/𝑛 (ℝ) = ℝ.
(7) Se 𝑛 eΜ€ pari 𝑓1/𝑛 ha un unico minimo nullo in π‘₯ = 0 e non eΜ€ limitata superiormente
Se 𝑛 eΜ€ dispari 𝑓1/𝑛 non eΜ€ limitata neΜ€ inferiormente neΜ€ superiormente.
1
Questi appunti potrebbero contenere sviste ed errori, vi prego di segnalarmeli, ad esempio via email. Versione
del 4-11-10
1
2
(8) Per ogni π‘₯, 𝑦 ∈ Dom(𝑓1/𝑛 ), ed 𝑛 ∈ β„•βˆ— risulta
√
𝑛
1=1
√
√
√
𝑛
π‘₯ 𝑛 𝑦 = 𝑛 π‘₯𝑦
√
√
𝑛
π‘₯π‘˜ = ( 𝑛 π‘₯)π‘˜
√
√
𝑛 √
π‘˜
π‘₯ = π‘›π‘˜ π‘₯
{
√
∣π‘₯∣ 𝑛 pari
𝑛
π‘₯𝑛 =
π‘₯ 𝑛 dispari
Esercizio fondamentale 2. Saper disegnare i grafici di 𝑓1/𝑛 al variare di 𝑛 sullo stesso riferimento
cartesiano.
Teorema 4. Funzione reciproca della funzione potenza ennesima. Sia assegnato 𝑛 ∈ β„•βˆ— .
Si considera la funzione potenza π‘“βˆ’π‘› : β„βˆ— β†’ ℝ π‘“βˆ’π‘› (π‘₯) = π‘₯βˆ’π‘› := π‘₯1𝑛 . Essa gode delle seguenti
proprietaΜ€
(1) Il dominio di π‘“βˆ’π‘› (π‘₯) = π‘₯1𝑛 eΜ€ β„βˆ— .
(2) Se 𝑛 eΜ€ pari, π‘“βˆ’π‘› (π‘₯) = π‘₯1𝑛 eΜ€ pari.
Se 𝑛 eΜ€ dispari π‘“βˆ’π‘› (π‘₯) = π‘₯1𝑛 eΜ€ dispari.
(3) Se 𝑛 eΜ€ pari, π‘“βˆ’π‘› (π‘₯) = π‘₯1𝑛 eΜ€ strettamente positiva in β„βˆ— .
Se 𝑛 eΜ€ dispari π‘“βˆ’π‘› (π‘₯) = π‘₯1𝑛 eΜ€ strettamente positiva in β„βˆ—+ , strettamente negativa in β„βˆ—βˆ’ .
(4) Se 𝑛 eΜ€ pari, π‘“βˆ’π‘› (π‘₯) = π‘₯1𝑛 eΜ€ strettamente crescente in β„βˆ—βˆ’ , strettamente decrescente in β„βˆ—+ .
Se 𝑛 eΜ€ dispari π‘“βˆ’π‘› (π‘₯) = π‘₯1𝑛 eΜ€ strettamente decrescente sulle semirette β„βˆ—βˆ’ ed β„βˆ—+ .
(5) Se 𝑛 eΜ€ pari, π‘“βˆ’π‘› (β„βˆ— ) = β„βˆ—+ . In particolare la funzione eΜ€ limitata inferiormente, ha inf nullo
ma non ha minimo, non eΜ€ limitata superiormente
Se 𝑛 eΜ€ dispari π‘“βˆ’π‘› (β„βˆ— ) = β„βˆ— , quindi non eΜ€ limitata neΜ€ inferiormente neΜ€ superiormente.
Esercizio fondamentale 3. Saper disegnare i grafici di π‘“βˆ’π‘› al variare di 𝑛 sullo stesso riferimento
cartesiano.
Proposizione 1.
Siano 𝑛1 , 𝑛2 ∈ β„€βˆ— , 𝑑1 , 𝑑2 ∈ β„•βˆ— tali che
𝑓
1
𝑑1
𝑛1
𝑑1
=
𝑛2
𝑑2 .
Per ogni π‘₯ β‰₯ 0 risulta
∘ 𝑓𝑛1 (π‘₯) = 𝑓
1
𝑑2
∘ 𝑓𝑛2 (π‘₯).
Proposizione 2. ProprietaΜ€ delle potenze ad esponente razionale. Sia π‘Ž β‰₯ 0, si ha
π‘Ž0 = 1, π‘Ž1 = π‘Ž
π‘Žβˆ’π‘ž = π‘Ž1π‘ž , per ogni 𝑝 ∈ β„š
π‘Žπ‘ž π‘Žπ‘ = π‘Žπ‘ž+𝑝 , per ogni 𝑝, π‘ž ∈ β„š
(π‘Žπ‘ž )𝑝 = π‘Žπ‘π‘ž , per ogni 𝑝, π‘ž ∈ β„š
π‘Žπ‘ 𝑏𝑝 = (π‘Žπ‘)𝑝 , per ogni 𝑝 ∈ β„š, π‘Ž, 𝑏 ∈ β„βˆ—+ .
Problema Come definire la potenza ad esponente reale? Quale saraΜ€ il suo dominio?
3
Proposizione 3. Sia assegnato π‘Ž ∈ β„βˆ—+ . Si considera la funzione
√
𝑛
π‘“π‘Ž,β„š : β„š β†’ ℝ tale che per ogni π‘ž ∈ β„š, π‘ž = risulta π‘“π‘Ž (π‘ž) = π‘Žπ‘ž := 𝑑 π‘Žπ‘› .
𝑑
Per la Proposizione 1 tale definizione eΜ€ ben posta percheΜ€ non dipende dalla rappresentazione di π‘ž
come frazione. Per π‘Ž = 1 si tratta della funzione costante di valore 1 ristretta a β„š.
(i) La funzione π‘“π‘Ž,β„š eΜ€ strettamente positiva.
(ii) Se π‘Ž > 1 allora π‘“π‘Ž,β„š eΜ€ strettamente crescente
Se 0 < π‘Ž < 1 allora π‘“π‘Ž,β„š eΜ€ strettamente decrescente
(iii) π‘“π‘Ž,β„š eΜ€ limitata inferiormente con inf π‘“π‘Ž,β„š = 0 non raggiunto, e non limitata superiormente.
(iv) Se π‘Ž > 1 allora π‘“π‘Ž,β„š (π‘ž0 ) = sup π‘“π‘Ž,β„š (π‘ž) = inf π‘“π‘Ž,β„š (π‘ž)
π‘ž0 <π‘ž
π‘ž<π‘ž0
Se 0 < π‘Ž < 1 allora π‘“π‘Ž,β„š (π‘ž0 ) = sup π‘“π‘Ž,β„š (π‘ž) = inf π‘“π‘Ž,β„š (π‘ž)
π‘ž<π‘ž0
π‘ž0 <π‘ž
Problema. Si considerino i gruppi (ℝ, +) e (β„βˆ—+ , β‹…). Esiste un’applicazione invertibile che manda
la somma nel prodotto e lo zero nell’unitaΜ€? Tale applicazione eΜ€ unica? Fissato π‘Ž > 0 la funzione
π‘“π‘Ž,β„š : β„š β†’ ℝ ha queste proprietaΜ€ ma non eΜ€ definita su tutto ℝ. Ovviamente per π‘Ž = 1 si ha
una funzione che manda la somma nel prodotto e lo zero nell’unitaΜ€ ma non ci consente di tornare
da (β„βˆ—+ , β‹…) a (ℝ, +) . Possiamo allora riformulare il problema nel seguente modo. Fissato π‘Ž > 0,
π‘Ž βˆ•= 1, esiste una funzione π‘“π‘Ž : ℝ β†’ ℝ tale che (π‘“π‘Ž ) βˆ£β„š = π‘“π‘Ž,β„š ed anche π‘“π‘Ž (π‘₯ + 𝑦) = π‘“π‘Ž (π‘₯)π‘“π‘Ž (𝑦)? Il
successivo teorema dice che una tale funzione esiste, anzi eΜ€ unica una volta che fissiamo π‘Ž > 0. Ne
consegue che per ogni π‘Ž > 0, π‘Ž βˆ•= 1 esiste un’unico isomorfismo da (ℝ, +) e (β„βˆ—+ , β‹…) che manda 1 in
π‘Ž.
Teorema 5. Funzione esponenziale.
π‘“π‘Ž : ℝ β†’ ℝ tale che
Sia assegnato π‘Ž ∈ β„βˆ—+ βˆ– {1}. Si considera la funzione
π‘“π‘Ž (π‘₯) := sup π‘Žπ‘ž = inf π‘Žπ‘ž
π‘₯<π‘ž
π‘ž<π‘₯
π‘žβˆˆβ„š
π‘žβˆˆβ„š
π‘ž
π‘“π‘Ž (π‘₯) := sup π‘Ž = inf π‘Žπ‘ž
π‘₯<π‘ž
π‘žβˆˆβ„š
se π‘Ž > 1
π‘ž<π‘₯
se 0 < π‘Ž < 1
π‘žβˆˆβ„š
La funzione π‘“π‘Ž gode delle seguenti proprietaΜ€
(1) Il dominio di π‘“π‘Ž eΜ€ ℝ, i valori si denotano anche con i simboli: π‘“π‘Ž (π‘₯) = π‘Žπ‘₯ = expπ‘Ž (π‘₯) .
(2) (π‘“π‘Ž ) βˆ£β„š = π‘“π‘Ž,β„š
(3) Se π‘Ž > 1 allora π‘“π‘Ž eΜ€ strettamente crescente
Se 0 < π‘Ž < 1 allora π‘“π‘Ž eΜ€ strettamente decrescente
(4) Per l’immagine si ha π‘“π‘Ž (ℝ) = β„βˆ—+ . In particolare π‘“π‘Ž eΜ€ limitata inferiormente con inf π‘“π‘Ž = 0
non raggiunto, e non limitata superiormente.
(5) π‘Žβˆ’π‘₯ = π‘Ž1π‘₯ , per ogni π‘₯ ∈ ℝ, π‘Ž > 0, π‘Ž βˆ•= 1,
π‘Žπ‘₯ π‘Žπ‘¦ = π‘Žπ‘₯+𝑦 , per ogni π‘₯, 𝑦 ∈ ℝ, π‘Ž > 0, π‘Ž βˆ•= 1,
(π‘Žπ‘₯ )𝑦 = π‘Žπ‘₯𝑦 , per ogni π‘₯, 𝑦 ∈ ℝ, π‘Ž > 0, π‘Ž βˆ•= 1,
π‘Žπ‘₯ 𝑏π‘₯ = (π‘Žπ‘)π‘₯ , per ogni π‘₯ ∈ ℝ, π‘Ž > 0, π‘Ž βˆ•= 1, 𝑏 > 0, 𝑏 βˆ•= 1.
Esercizio fondamentale 4. Saper disegnare i grafici di π‘“π‘Ž al variare di 0 < π‘Ž < 1 sullo stesso
riferimento cartesiano
Saper disegnare i grafici di π‘“π‘Ž al variare di π‘Ž > 1 sullo stesso riferimento cartesiano.
4
Teorema 6. Funzione logaritmo Sia π‘Ž > 0, π‘Ž βˆ•= 1. Essendo l’esponenziale una funzione strettamente crescente, possiamo invertirla sul suo codominio. L’inversa della ridotta di π‘“π‘Ž (π‘₯) = π‘Žπ‘₯ alla
semiretta ]0, +∞[ e si chiama funzione logaritmo in base π‘Ž e si indica con (π‘“π‘Ž )βˆ’1 (π‘₯) = logπ‘Ž (π‘₯).
(1) π‘Ž > 1 se e solo se logπ‘Ž π‘₯ > 0 in ]1, +∞[
0 < π‘Ž < 1 se e solo se logπ‘Ž π‘₯ > 0 in ]0, 1[
(2) Se π‘Ž > 1 allora la funzione logπ‘Ž : β„βˆ—+ β†’ ℝ eΜ€ strettamente crescente
Se 0 < π‘Ž < 1 allora la funzione logπ‘Ž : β„βˆ—+ β†’ ℝ eΜ€ strettamente decrescente
(3) lgπ‘Ž (π‘₯) non eΜ€ limitata su ]0, +∞[ inoltre lgπ‘Ž (β„βˆ—+ ) = ℝ.
(4) Valgono le seguenti proprietaΜ€
(a) logπ‘Ž (π‘₯𝑦) = logπ‘Ž (π‘₯) + logπ‘Ž (𝑦) per ogni π‘₯, 𝑦 ∈ β„βˆ—+
(b) logπ‘Ž (π‘₯𝑏 ) = 𝑏 logπ‘Ž (π‘₯) per ogni π‘₯ ∈ β„βˆ—+ e 𝑏 ∈ ℝ
βˆ—
βˆ—
𝑏 (π‘₯)
(c) logπ‘Ž (π‘₯) = log
log (π‘Ž) per ogni π‘₯ ∈ ℝ+ , 𝑏 ∈ ℝ+ βˆ– {1}.
𝑏
Convenzione 1. Tra le basi per la funzione esponenziale e logaritmo, eΜ€ privilegiata la base 10, in tal
caso si scrive log10 = Log e si parla di Logaritmo decimale ed il numero di Nepero e = 2.71828182 . . .
In particolare loge (π‘₯) si puoΜ€ scrivere ln(π‘₯) oppure 𝐿𝑛 cioeΜ€ logaritmo naturale. Sono invece ambigue
le notazioni lg come logaritmo decimale oppure binario (base 2), e la notazione log che su alcuni
testi sta per log10 in altri per loge , verificare nel testo a cosa ci si riferisce.
Esercizio 1. Completare le seguenti formule con π‘Ž > 0, π‘Ž βˆ•= 1
logπ‘Ž 1 = . . .
logπ‘Ž (π‘₯𝑦) = . . . per ogni π‘₯, 𝑦 ∈ ℝ tali che π‘₯𝑦 > 0
1
logπ‘Ž = . . . per ogni 𝑦 > 0
𝑦
π‘₯
logπ‘Ž = . . . π‘₯, 𝑦 ∈ ℝ tali che π‘₯𝑦 > 0
𝑦
Esercizio fondamentale 5. Saper disegnare i grafici di π‘₯ 7β†’ π‘™π‘”π‘Ž (π‘₯) al variare di π‘Ž > 0, π‘Ž βˆ•= 1
sullo stesso riferimento cartesiano.
Teorema 7. La funzione potenza ad esponente reale Si fissi 𝛼 ∈ ℝ e si considera la funzione
𝑓𝛼 : β„βˆ—+ β†’ ℝ tale che 𝑓𝛼 (π‘₯) = π‘₯𝛼 := exp(𝛼 lg π‘₯).
(1) Se 𝛼 ∈ β„•βˆ— allora 𝑓𝛼 eΜ€ la restrizione a β„βˆ—+ della funzione potenza.
Se 𝛼 ∈ βˆ’β„•βˆ— allora 𝑓𝛼 eΜ€ la restrizione a β„βˆ—+ della funzione reciproca della funzione potenza.
Se 𝛼 = 0 allora 𝑓𝛼 eΜ€ la restrizione a β„βˆ—+ della funzione costante di costante valore 1.
Se 𝛼 = 𝑛1 con 𝑛 ∈ β„•βˆ— allora 𝑓𝛼 eΜ€ la restrizione a β„βˆ—+ della funzione 𝑓 1
𝑛
Se 𝛼 ∈ β„š, 𝛼 = 𝑛𝑑 , allora 𝑓𝛼 eΜ€ la restrizione a β„βˆ—+ della funzione 𝑓 1 ∘ 𝑓𝑛
𝑑
Se 𝛼 ∈ ℐ+ , allora possiamo prolungarla per π‘₯ = 0 facendo assumere al prolungamento il
valore π‘“Λœπ›Ό (0) = 0.
(2) Siano 𝛼, 𝛽 ∈ ℝ. Allora 𝑓𝛼+𝛽 = (𝑓𝛼 ) β‹… (𝑓𝛽 ).
(3) Se 𝛼 > 0 allora la funzione 𝑓𝛼 eΜ€ strettamente crescente
Se 𝛼 < 0 allora la funzione 𝑓𝛼 eΜ€ strettamente decrescente
(4) Per l’immagine si ha 𝑓𝛼 (β„βˆ—+ ) = β„βˆ—+ . In particolare 𝑓𝛼 non eΜ€ limitata superiormente ma eΜ€
limitata inferiormente con inf 𝑓𝛼 = 0 non raggiunto a meno di considerarne i prolungamenti
per 𝛼 > 0.
Esercizio fondamentale 6. π‘Ž βˆ•= 1 Saper disegnare i grafici di π‘₯ 7β†’ π‘₯𝛼 al variare di 𝛼 ∈ ℝ nello
stesso riferimento cartesiano.
5
Teorema 8. Le funzioni iperboliche Si definiscono le seguenti funzioni
π‘₯ βˆ’eβˆ’π‘₯
βˆ™ Funzione seno-iperbolico: senh : ℝ β†’ ℝ tale che senh(π‘₯) = e
βˆ™ Funzione coseno-iperbolico: cosh : ℝ β†’ ℝ tale che cosh(π‘₯) =
βˆ™ Funzione tangente-iperbolico: tgh : ℝ β†’ ℝ tale che tgh(π‘₯) =
2
eπ‘₯ +eβˆ’π‘₯
2
eπ‘₯ βˆ’eβˆ’π‘₯
π‘₯
e +eβˆ’π‘₯
Si hanno le seguenti proprietaΜ€
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
Il dominio delle funzioni iperboliche eΜ€ ℝ
Le funzioni iperboliche sono simmetriche (che tipo di simmetria?)
cosh2 (π‘₯) βˆ’ senh2 (π‘₯) = . . .
1 βˆ’ tgh2 (π‘₯) = cosh12 (π‘₯)
cosh(π‘₯ + 𝑦) = . . .
senh(π‘₯ + 𝑦) = . . .
(6) La funzione seno-iperbolico eΜ€ strettamente monotona (che tipo di monotonia?)
La funzione tangente-iperbolico eΜ€ strettamente monotona (che tipo di monotonia?)
La funzione coseno-iperbolico ristretta a [0, +∞[ eΜ€ strettamente crecente, ristretta a ]βˆ’βˆž, 0]
eΜ€ strettamente decrecente.
(7) Riguardo alle immagini si ha:
senh(ℝ) = ℝ
cosh(ℝ) = [1, +∞),
cosh([0, +∞[) = [1, +∞),
cosh(] βˆ’ ∞, 0]) = [1, +∞)
tgh(ℝ) =] βˆ’ 1, 1[
(Dedurre di conseguenza il sup e l’inf di tali funzioni)
(8) Esiste l’inversa della funzione senhπ‘₯ e si chiama funzione settβˆ’senh : ℝ β†’ ℝ, essa ha la
seguente espressione analitica:
√
settβˆ’senh(π‘₯) = lg(π‘₯ + π‘₯2 + 1)
Esiste l’inversa della ridotta restrizione funzione cosh π‘₯ a [0, +∞[ e si chiama funzione
settβˆ’cosh : [1, +∞[β†’ ℝ, essa ha la seguente espressione analitica:
√
settβˆ’cosh(π‘₯) = lg(π‘₯ + π‘₯2 βˆ’ 1)
Esiste l’inversa della funzione tghπ‘₯ e si chiama funzione settβˆ’tgh :] βˆ’ 1, 1[β†’ ℝ, essa verifica:
1 π‘₯+1
settβˆ’tgh(π‘₯) = lg
.
2 1βˆ’π‘₯
Esercizio fondamentale 7. Saper disegnare i grafici delle funzioni iperboliche e delle loro inverse.
Esercizio fondamentale 8. Trovare il dominio naturale delle funzioni
𝑦 = 𝑓 (π‘₯)𝑔(π‘₯) ,
𝑦 = log𝑓 (π‘₯) (𝑔(π‘₯)).
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