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Esempi di sistemi dinamici a tempo discreto
Esempi di sistemi dinamici a tempo discreto Esempio 1: la dinamica dell'utile di un'azienda Si voglia descrivere l'evoluzione temporale, mese per mese, del guadagno g di un'azienda che vende un certo bene che essa produce in quantità q≥0. Se k indica il generico mese e si denota con s≥0 la scorta all'inizio del mese, un semplice bilancio consente di scrivere dove v≥0 rappresenta la quantità venduta nel mese. Si può assumere che quest'ultimo dipenda dal prezzo p≥0 secondo la relazione dove α e β sono due parametri non negativi che descrivono l'atteggiamento dei consumatori rispetto al prezzo; le vendite cioè contengono una quota indipendente dal prezzo ed un'altra che diminuisce all'aumentare del prezzo; a prezzo costante, le due quote in generale sono funzioni del periodo considerato (si può pensare che α e β dipendono dalla congiuntura economica). L'azienda, operando in regime di monopolio, può fissare ogni mese il prezzo del bene secondo le proprie esigenze; essa lo innalzerà quanto più scarsa è la scorta, rispetto ad una quantità s°>0 oggetto di scelta, e quanto più riesce a vendere. Detti γ e δ due parametri positivi dipendenti dal tempo, si avrà allora: Se si trascura il costo di mantenimento della scorta, il guadagno mensile, differenza tra ricavi e spese di produzione, è dove anche il parametro ζ che rappresenta il costo unitario di produzione, è positivo. Se ora si pone , , , , eliminando v dalle equazioni prime quattro equazioni si ottiene Il sistema ottenuto è MIMO (a tre ingressi e un'uscita), del secondo ordine, proprio, non lineare, variante nel tempo. Se invece come variabile di uscita si prende il prezzo x2 la trasformazione d'uscita diviene semplicemente e il nuovo sistema risulta lineare (trascurando i vincoli sul segno delle variabili di ingresso e di stato) e strettamente proprio; esso può essere descritto dalle matrici , , Naturalmente i due sistemi sono invece stazionari se si suppone che β, γ, δ e, per quanto riguarda il primo, ζ siano indipendenti da k. Esempio 2: il modello preda-predatore Per studiare l'evoluzione del numero di prede x1≥0 e di predatori x2≥0 che convivono in uno stesso ecosistema al variare delle prede immesse u≥0 si può fare riferimento ad un modello proposto da Lotka e Volterra negli anni Venti. Denotando con k il periodo temporale di riferimento, una versione a tempo discreto di tale modello si può scrivere come dove tutti i parametri sono positivi. La prima equazione afferma che, in assenza di predatori (x2 (k)=0), il numero di prede al tempo k+1 è pari a quello nel periodo precedente aumentato della quantità di prede immesse e di una quantità dipendente in modo non lineare dal numero delle prede presenti. Quest'ultimo tiene conto della natalità attraverso il termine αx1(k) ed anche della limitazione delle risorse nutritive a disposizione tramite il termine αβ(x1(k))2. Inoltre la presenza dei predatori (x2(k)>0) fa sì che le prede diminuiscano in maniera proporzionale sia al numero di predatori stessi che a quello di prede. La seconda equazione descrive invece l'evoluzione del numero di predatori. In assenza di prede (x1(k)=0) i predatori tendono naturalmente a diminuire per mancanza di nutrimento, mentre alla presenza di prede (x1(k)>0) corrisponde un contributo che tende a far aumentare i predatori, perchè questi hanno a disposizione più sostanze nutritive. Assumendo che la variabile di interesse sia costituita dal numero di predatori, si porrà ottenendo così un sistema SISO, del secondo ordine, strettamente proprio, non lineare e stazionario. Gli stati di equilibrio del modello preda-predatore per u(k)=u=0 sono dati da cioè Esempio 3: un semplice modello di flusso migratorio Per questo semplice modello si utilizzano due soli segmenti, quello rurale e quello urbano. Si considera che il fattore di crescita annuale per entrambi i segmenti sia pari ad α, ma la popolazione cambia a causa della migrazione. Si assume che esista una frazione della popolazione totale che rappresenta la popolazione rurale ideale; il tasso di migrazione è proporzionale all'eccesso di popolazione rurale rispetto a tale valore ottimo. Consideriamo: z z z z r(k) la popolazione rurale; u(k) la popolazione urbana; γ[r(k)+u(k)] la frazione della popolazione totale che rappresenta la consistenza ideale della popolazione rurale; [r(k)-γ[r(k)+u(k)]] eccesso di popolazione rurale. Con questi dati è possibile ottenere il seguente modello di migrazione: I parametri presenti nel sistema hanno le seguenti caratteristiche: z z z α>1 0<β<α γ esprime la frazione ideale di addendi ai lavori rurali e dipende dalla produttività del settore. Tutti e tre questi parametri possono variare nel tempo. Come è possibile capire si tratta di un modello lineare stazionario a tempo discreto, autonomo, di dimensione due con vettore di stato: e matrice della dinamica: Per scaricare la pagina in formato Adobe Acrobat cliccare sull'icona seguente: