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Le Valvulopatie - Patologia Medica 1
CASO CLINICO • F. G. donna , 65 aa • In anamnesi: faringo-tonsilliti ricorrenti da bambino con successiva malattia reumatica, • Portatrice di “soffio cardiaco” non meglio precisato, appendicectomia • Giunge al PS per improvviso deficit di forza agli arti superiore e inferiore dx e caduta della rima labiale dx CASO CLINICO ESAME OBIETTIVO • Pz dispnoico, pallore cutaneo, cianosi labbra e zigomi • Al torace: rantoli crepitanti bibasilari • Al cuore: rivoluzioni cardiache aritmiche, toni validi, accentuazione I tono, schiocco di apertura mitralico, soffio diastolico mitralico (3/6 di Levine e Freeman) • Addome: trattabile, non dolente alla palpazione superficiale e profonda, epatomegalia • Esame neurologico: emiparesi facio-brachio-crurale destra CASO CLINICO • All’ ECG: aritmia totale da fibrillazione atriale CASO CLINICO RX TORACE • Dilatazione atrio sin (“doppio contorno” dell’arco inf dx) • Prominenza arco medio sin per dilatazione dell’auricola sin Ipotesi diagnostiche??? Le Valvulopatie Prof Sergio Mondillo Vizi valvolari Natura del vizio STENOSI:ostio valvolare ristretto con ostacolo al passaggio del sangue INSUFFICIENZA:valvola non continente con rigurgito retrogrado del sangue STENO-INSUFFICIENZA:i due vizi coesistono (condizione frequente nella valvulopatia ad eziologia reumatica) Vizi valvolari mitralici • STENOSI MITRALICA • INSUFFICIENZA MITRALICA Anatomia della mitrale Anulus Lembi valvolari Corde tendinee Muscoli papillari Miocardio ventricolare ANULUS Anulus ellissoidale (o “D shaped”) diametro minore (setto-laterale) diametro maggiore (commissuro-commissurale). in sistole riduzione dell’area anulare del 25%. LEMBI VALVOLARI Sono distinti in: lembo anteriore, anteromediale o aortico lembo posteriore, posterolaterale o murale In entrambe i lembi, possiamo distinguere due zone: zona “liscia”: senza attacco per le corde tendinee; zona “ruvida”: con attacco per le corde tendinee; Lembi Lembo posteriore, posterolaterale o murale • E’ lungo e stretto • La sua superficie atriale presenta due incisure che separano tre “scallops” • Le scallops vengono distinte in P1 (laterale), P2 (di mezzo), P3 (mediale) P1 P2 P3 • P2 è il più esteso e per questo soggetto a prolasso Commissure Si formano alla fine della linea di apposizione dei due lembi Si distinguono nella: -commissura anterolaterale -commissura posteromediale Le incisure tra i lembi non raggiungono l’anulus, quindi i due lembi non sono separati definitivamente fra loro Corde Tendinee • Sono strutture che collegano lembi e anulus ai due musc. papillari e alla parete postero-inferiore ventricolare • Originano dall’apice del musc.papillare come unica branca che si ramifica distalmente in più parti • Il loro numero varia entro un range di 4-14 Corde Tendinee Possiamo distinguerle in tre ordini: I ordine: si attaccano al margine libero, sono numerose, delicate; II ordine: si attaccano sulla faccia ventricolare a metà tra il margine e l’anulus, nella zona ruvida; III ordine: si attaccano soltanto alla terza zona (basale) del lembo murale, collegandola direttamente alla parete ventricolare. Muscoli Papillari Sede: terzo apicale e medio della parete ventricolare sn; • sono due; • si distinguono in: -anterolaterale -posteromediale Ogni muscolo papillare dà corde ad ogni lembo. Irrorazione coronarica dei muscoli papillari al muscolo anterolaterale va un ramo derivante dalla Cx o IVA al muscolo posteromediale va un ramo della coronaria Cdx STENOSI MITRALICA Stenosi mitralica EZIOLOGIA • Reumatica (la maggior parte) • Congenita (raramente) EPIDEMIOLOGIA • Più frequente nelle donne (2/3 dei casi) • Oggi è meno frequente che in passato per la riduzione dell’incidenza della malattia reumatica Stenosi mitralica ANATOMIA PATOLOGICA •Lembi valvolari ispessiti e calcifici •Commissure fuse •Corde tendinee accorciate •Area valvolare da 4-6 cm2 a <1 cm2 Stenosi mitralica Stenosi mitralica FISIOPATOLOGIA • Ostacolo al passaggio A-V di sangue • Aumento del gradiente pressorio trans-mitralico in diastole • Aumento della P in Atrio Sin e nei vasi a monte (vene e capillari polmonari) • Congestione polmonare • Edema polmonare • Emottisi Stenosi mitralica FISIOPATOLOGIA Gradiente trans-mitralico dipende da: 1. Grado stenosi 2. Portata cardiaca 3. Frequenza cardiaca Tutte le condizioni che aumentano portata e/o frequenza aggravano il quadro emodinamico (pz asintomatico a riposo e sintomatico sotto sforzo) Stenosi mitralica FISIOPATOLOGIA -----A monte Aumento di pressione in atrio sinistro l’atrio sin si dilata, favorendo l’insorgenza di FA Aumento della pressione capillare venosa polmonare: si sviluppa IPERTENSIONE ARTERIOSA POLMONARE Coinvolgimento delle sezioni destre del cuore, con segni di scompenso destro. -----A valle Ridotto flusso transmitralico e del riempimento diastolico ventricolare sinistro. Ridotto il volume del ventricolo sinistro Stenosi mitralica QUADRO CLINICO Più di 20 aa tra la cardite reumatica e i sintomi Primi sintomi sotto sforzo o in concomitanza di gravidanza, anemia, tireotossicosi, febbre ,FA Sintomi: dispnea, edema polmonare ed emottisi Poi dispnea parossistica notturna e infine a riposo Edema polmonare acuto frequentemente innescati da FA “Scompenso destro” (turgore giugulare, epatomegalia, affaticabilità, edemi) Stenosi mitralica ESAME OBIETTIVO Palpazione: • itto della punta normale (il VS non è coinvolto) • fremito diastolico (nelle stenosi gravi) Ascoltazione: • I tono accentuato (i lembi collabiscono con più forza) • II tono normale o accentuato (se c’è ipertensione polmonare) • Schiocco di apertura della mitrale (segue il II tono) • Soffio diastolico che segue lo schiocco di apertura con rinforzo pre-sistolico (che manca se si instaura FA) Stenosi mitralica Stenosi mitralica ESAME OBIETTIVO Ascoltazione: Col progredire della stenosi scompaiono tutti i reperti ascoltatori (“stenosi mitralica silente”). Quando si instaura l’ipertensione polmonare si percepiscono altri segni: • Soffio di Graham Steel, un soffio diastolico sul focolaio polmonare causato dall’insufficienza polmonare secondaria • Segni di scompenso dx e bassa gittata periferica: facies mitralica (viso pallido con cianosi di naso,labbra e pomelli), epatomegalia, edemi, astenia Stenosi mitralica ECG • Onda P mitralica (da dilatazione dell’AS): aumento di durata e ampiezza dell’onda P, in D2 è bifida. Manca se c’è FA • L’ipertrofia del ventricolo destro potrebbe, a malattia avanzata, segnalare la presenza di ipertensione polmonare. Fibrillazione atriale Stenosi mitralica ESAME RADIOLOGICO • dilatazione selettiva dell’atrio sinistro che, in visione posteroanteriore, dà luogo ad un rigonfiamento sotto l’arteria polmonare al lato sinistro del cuore (cuore a doppio contorno) • un’ombra densa arrotondata all’interno o all’esterno della parte mediana del lato destro del cuore • talora si rileva la calcificazione della valvola e le caratteristiche dell’edema polmonare (linee di Kerley A e B). Stenosi mitralica ECOCUORE ESAME DIAGNOSTICO GOLD STANDARD •M-mode: spostamento ant in diastole del lembo post mitralico •B-mode:ispessimento dei lembi valvolari,riduzione dei movimenti e riduzione dell’area valvolare utile •Doppler:gradiente di pressione transmitralico incrementato INSUFFICIENZA MITRALICA Insufficienza mitralica EZIOLOGIA 1. ALTERAZIONI DEI LEMBI VALVOLARI • • • • Endocardite infettiva Endocardite reumatica Anomalie congenite (difetto dei cuscinetti endocardici) Alterazioni del connettivo ALTERAZIONI DELL’ANNULUS 2. • • Calcificazione idiopatica Secondarie a dilatazione del ventricolo sin Insufficienza mitralica EZIOLOGIA 3. ALTERAZIONI DELLE CORDE TENDINEE ROTTURA − − − − − Idiopatica Endocardite reumatica Endocardite infettiva Cardiopatia ischemica Trauma ALLUNGAMENTO − Idiopatico − Alterazioni del collagene (S. Marfan, S. Ehlers-Danlos) Prolasso della mitrale Insufficienza mitralica EZIOLOGIA 4. ALTERAZIONI DEI MUSCOLI PAPILLARI ALLUNGAMENTO - Cardiopatia ischemica - Trauma MALALLINEAMENTO - Aneurisma ventricolare sin - Cardiomiopatia ipertrofica - Fibroelastosi endomiocardica Insufficienza Mitralica Acuta (fisiopatologia) Cause: Endocardite acuta; Rottura delle corde; Volume di sangue che refluisce in un atrio piccolo, con bassa compliance Rottura/disfunzione papillari; Aumento acuto della pressione atriale Disfunzione acuta di protesi; Trauma; Il ventricolo non riesce ad aumentare la propria gittata cardiaca a fronte del sovraccarico acuto di volume Congestione e Ipertensione polmonare Shock cardiogeno Insufficienza mitralica (cronica) 1° fase Riduzione del postcarico (per fuga di sangue verso una camera a bassa pressione) Il ventricolo si svuota più facilmente, già nella fase di contrazione isovolumetrica Alla fine della sistole il volume ventricolare è più piccolo del normale e quindi la frazione di eiezione risulta supernormale Queste modificazioni contrastano, almeno all’inizio, la caduta della gittata anterograda. Inoltre lo stress parietale e, di conseguenza, il consumo energetico della fibrocellula miocardica è ridotto. 2° fase Perdurando l’insufficienza, si determina un sovraccarico di volume Ipertrofia eccentrica (per sintesi di nuovi sarcomeri e per lo scivolamento di sarcomeri in precedenza paralleli) > efficienza meccanica (legge di Starling) > compliance (per aumentato rapporto raggio/spessore Il volume telesistolico si mantiene normale Grazie a questi meccanismi di compenso si riesce a mantenere una buona frazione d’eiezione anche per diversi anni. 3° fase Ridotta contrattilità miocardica Aumento del volume telesistolico Ulteriore aumento del rapporto raggio/spessore e quindi dello stress parietale > fabbisogno energetico del miocardicita Da notare il fatto che grazie al basso postcarico la frazione d’eiezione, anche in quest’ultima fase, si mantiene normale o solo moderatamente ridotta. Questa condizione prende il nome di disfunzione miocardica occulta. Insufficienza mitralica QUADRO CLINICO Pazienti restano asintomatici per anni. I sintomi iniziano quando il ventricolo sinistro si scompensa. I sintomi più frequenti sono: • palpitazioni, talvolta accompagnate da sensazione di battiti “saltati” o “mancanti” (extrasistoli), che nelle forme più gravi sono provocate da accessi di tachicardia parossistica o da fibrillazione atriale, • dispnea da sforzo, ortopnea, dispnea parossistica notturna • dolore toracico, • tosse secca e stizzosa, • facile affaticamento. Insufficienza mitralica ESAME OBIETTIVO Palpazione • Itto sollevante e rapido spesso spostato a sin Ascoltazione • I tono attutito (perché coperto da un soffio sistolico precoce) • Soffio olosistolico irradiato all’ascella • II tono normale o aumentato se c’è ipertensione polmonare • III tono da riempimento rapido ventricolare • IV tono udibile solo in caso di insufficienza acuta massiva Insufficienza mitralica Insufficienza mitralica ECG • P mitralica (allargamento dell’onda P con aspetto bifido e difasico, con aspetto negativo prevalente in V1) • talora i segni di ipertrofia del ventricolo sinistro Insufficienza mitralica ESAME RADIOLOGICO • ingrandimento dell’atrio e del ventricolo sinistro (prominenza del’arco medio e inferiore di sin in proiezione AP) • talora presenza di calcificazioni nell’area valvolare. Insufficienza mitralica ECOCUORE • Con l’Ecocardiogramma colordoppler si può esaminare nel dettaglio (ed eventualmente quantificare) • il rigurgito mitralico, • le condizioni valvolari (prolasso o rimaneggiamento reumatico) e le dimensioni delle cavità cardiache correlate (ingrandimento dell’atrio sinistro). La definizione delle • dimensioni dell’atrio sinistro, • la misurazione della funzione sistolica del ventricolo sinistro sono elementi con importanti implicazioni per stabilire i tempi e i modi con cui il chirurgo può intervenire (là dove ci sono le indicazioni) VALVULOPATIE AORTICHE Anatomia della Radice Aortica e della Valvola Aortica Clinical anatomy of the aortic root, RH Anderson Heart 2000; 84: 670-673 The Aortic Outflow and Root: A tale of Dynamism and Crosstalk, MH Yacoub Ann Thor Surg 1999; 68: 537-43 The aortic root: structure, function and surgical reconstruction, MJ Underwood Heart 2000; 83: 376-380 Radice Aortica, Valvola Aortica e Tratto di Efflusso Ventricolare La radice aortica si inserisce nel tratto di efflusso del ventricolo sinistro ed è la struttura di supporto per la valvola aortica. Queste componenti sono strettamente associate tra loro. Topografia La valvola aortica: • è localizzata anteriormente e a destra rispetto alla valvola mitrale • è in continuità con la mitrale • è disposta al centro dello scheletro fibroso del cuore La parte sottovalvolare o tratto di efflusso ventricolare sinistro* è , delimitata dal setto membranoso e muscolare interventricolare (anteriore) e dal lembo anteriore della mitrale ( posteriore). E’ soggetta alle pressioni ventricolari. La porzione sopravalvolare è soggetta alle pressioni aortiche. La radice aortica comprende: • Lembi e Commissure • Anulus • Giunzione sinotubulare • Seni di Valsalva • Trigoni interlembo Anulus • l’intera struttura che accoglie la valvola assume un aspetto cilindrico • struttura fibrosa; ha forma di corona con tre ispessimenti che corrispondono al punto di attacco dei lembi valvolari Giunzione sinotubulare • è un ispessimento del collagene • delimita il confine tra radice aortica e aorta ascendente • su di essa trovano attacco gli apici dei lembi valvolari Lembi • separano emodinamicamente la radice aortica dal tratto di efflusso del ventricolo sinistro • si attaccano alla radice aortica descrivendo una semiluna • gli apici sono attaccati a livello della giunzione sinotubulare, mentre i nadir appartengono alla giunzione aorto-ventricolare • ogni lembo è formato da un: - punto di attacco: all’anulus, con condensazione del collagene - corpo - margine libero: superficie di incontro dei lembi durante la chiusura valvolare; con ispessimento nodulare al centro Diagramma della radice aortica. L’attacco dei lembi valvolari forma una struttura simile ad una corona Seni di Valsalva • Spazio compreso tra l’attacco semilunare dei lembi valvolari (in basso), la giunzione sinotubulare (in alto) e la parete dell’aorta (lateralmente) • Dei 3 seni presenti, 2 danno origine rispettivamente alla coronaria destra e sinistra: - seno coronarico destro - seno coronarico sinistro • Giocano un ruolo importante - nell’impedire la chiusura degli orifizi coronarici e partecipano alla perfusione coronarica - partecipano in maniera attiva al funzionamento della valvola, durante la diastole e sistole ventricolare 21 mm 19 mm 22 mm 23 mm *misure su reperti autoptici STENOSI AORTICA Stenosi aortica EZIOLOGIA Un’ostruzione dell’efflusso aortico si può verificare a 4 diversi livelli: 1. 2. 3. 4. STENOSI VALVOLARI STENOSI SOPRAVALVOLARI STENOSI SOTTOVALVOLARI CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA Stenosi aortica EZIOLOGIA Le cause più comuni di stenosi aortica valvolare sono: • forme congenite di stenosi aortica • forme degenerative o calcifiche • forme derivate da infezioni o infiammazioni delle valvole nel contesto di malattie sistemiche dell’organismo Stenosi aortica EZIOLOGIA 1. La stenosi valvolare aortica congenita deriva da un difetto dell’ontogenesi della valvola. L'anomalia congenita più frequente è la valvola bicuspide. Una valvola bicuspide è presente nell'1 2% della popolazione. Queste valvole possono funzionare relativamente bene per molti anni prima di diventare stenotiche oppure insufficienti. Meno frequente è la valvola monocuspide. Stenosi aortica EZIOLOGIA 2. La stenosi aortica calcifica è causata da depositi di calcio nella struttura valvolare nell’età avanzata (degenerazione senile della struttura aortica da “invecchiamento”) e interessa le valvole aortiche nel contesto delle altre manifestazioni della malattia aterosclerotica. La stenosi calcifica coinvolge entrambi i sessi ed è la forma più comune nella popolazione anziana. La “stenosi valvolare aortica calcifica” interessa circa 2% - 3% della popolazione > 75 anni. Stenosi aortica EZIOLOGIA 3. La stenosi reumatica è caratterizzata da fusione e retrazione cicatriziale dei lembi provocando abitualmente sia stenosi che insufficienza concomitanti. 4. L’ incidenza della malattia reumatica è calata drammaticamente nel mondo occidentale in questi ultimi 50 anni, per cui la stenosi aortica reumatica non è frequente. Altre cause meno frequenti di valvulopatia aortica comprendono le endocarditi, il prolasso di una cuspide e le malattie dell'aorta stessa, come aneurismi e dissezioni, le valvulopatie conseguenti a Lupus o M. di Paget. Stenosi aortica EZIOLOGIA • Le stenosi sopra e sottovalvolari sono sempre congenite e consistono in diaframmi o restringimenti immediatamente sopra o sotto l’ostio valvolare. • L’ostruzione della cardiomiopatia ipertrofica si produce durante la sistole per avvicinamento del lembo anteriore mitralico al setto ipertrofico.(V) Eziologia Hypoplastic 2% Unicommisural Indeterminate 2% 3% Degenerative 18% 1 2 50% Bicuspid 3 4 5 Post-inflammatory 25% 6 <70 Years Old (n=324) Passik CS, et al. Mayo Clin Proc 1987; 62:119 Eziologia 2% Others 23% Post-inflammatory 1 27% Bicuspid 48% 2 Degenerative 3 >70 Years Old (n=322) 4 Stenosi aortica PATOGENESI • La stenosi valvolare aortica determina un aumento del postcarico con incremento del gradiente pressorio medio di almeno 5 -10 mmHg tra ventricolo sinistro e aorta (>50 mmHg indica stenosi critica), che produce un sovraccarico ventricolare sinistro cronico. • Il sovraccarico di P sistolica stimola un’ipertrofia concentrica del ventricolo sinistro, la quale svolge una funzione compensativa permettendo -di mantenere regolare la gettata sistolica con aumento modesto di pressione diastolica -di evolvere lentamente; i pazienti infatti possono rimanere asintomatici per molti anni Stenosi aortica PATOGENESI Col tempo, tuttavia, l'ipertrofia ventricolare sinistra non è più sufficiente e si sviluppano conseguenze negative tra cui: 1) insufficiente ossigenazione del miocardio con comparsa di dolori di tipo anginoso 2) disfunzione diastolica con aumento delle pressioni a monte del ventricolo sin, cioè, in atrio sin e circolo polmonare. Ciò comporta sintomi da scompenso cardiaco 3) incapacità di adattare il volume di sangue arterioso alle richieste dell’organismo con conseguenti episodi sincopali Stenosi aortica QUADRO CLINICO • La stenosi aortica lieve non produce sintomi. La maggior parte dei pazienti con stenosi aortica calcifica riferiscono di essere portatori di soffio cardiaco da anni. • L’ipertrofia concentrica che si sviluppa, predispone ad aritmie ed allo sviluppo di sintomi di angina. • Inoltre il ventricolo non si svuota completamente, e questo ristagno di sangue eventualmente si ritrasmette all'indietro fino ai vasi polmonari, causando dispnea dapprima da sforzo e poi anche a riposo. • Infine, in particolari situazioni il cuore può non sopperire alle esigenze di O2 dell’organismo e questo causa vertigini e sincopi da sforzo Nei casi di stenosi aortica “sintomatica” infatti l’esecuzione di uno sforzo può provocare i tre sintomi più tipici di questa malattia: dispnea, angina e sincope Col passare del tempo la dispnea compare anche a riposo, possono verificarsi episodi di dispnea parossistica notturna fino a giungere all'edema polmonare acuto quando si instaura un'insufficienza ventricolare sinistra. Stenosi aortica ESAME OBIETTIVO PALPAZIONE • Itto in sede o spostato a sinistra quando il cuore si dilata ASCOLTAZIONE • I tono normale • Soffio sistolico crescente e poi decrescente (“a diamante”) irradiato al collo • II tono di intensità diminuita con possibile sdoppiamento paradosso • III tono quando sopravviene lo scompenso • IV tono per l’energica contrazione atriale POLSO • Tardo e piccolo STENOSI AORTICA Stenosi aortica ECG • Segni di ipertrofia ventricolare sin • Segni di dilatazione atriale sin • Disturbi di conduzione inter e intraventricolari dovuti a calcificazioni Stenosi aortica RX TORACE • Profilo cardiaco normale (ipertrofia concentrica) con punta arrotondata • Aorta ascendente dilatata (dilatazione post-stenotica) • Quando si instaura lo scompenso compaiono segni di congestione polmonare Stenosi aortica ECOCUORE L’ecocardiogramma è la metodica diagnostica di scelta per la conferma diagnostica. Essa mostra le modificazioni valvolari (ispessimento delle cuspidi valvolari, restringimento dell’area valvolare libera) e del ventricolo sinistro (ispessimento delle pareti). Con il colordoppler si rilevano le anomalie di flusso (getto spesso eccentrico nelle stenosi gravi) con l’aumentato gradiente di pressione transvalvolare.V Stenosi aortica ECOCUORE • Misura planimetrica della valvola AREA PLANIMETRICA QUANTIFICAZIONE della GRAVITA’ in base all’AREA VALVOLARE AVA (cm2) Lieve > 1.5 Moderata > 1-1.5 Severa <1 Stenosi aortica PROGNOSI • • La prognosi per stenosi aortica valvolare dipende dalla severità della malattia. Nei casi lievi la prognosi è buona nei casi più gravi aumenta il rischio di morte improvvisa. Le complicanze più comuni sono l’endocardia infettiva e la morte improvvisa. V • I pazienti con stenosi lieve possono condurre solitamente una vita normale. • Nei soggetti con stenosi moderata andrebbe evitata l'attività fisica vigorosa. La maggior parte di questi pazienti manifesta dopo 10 anni sintomatologia anginosa. • Si procede ad intervento cardiochirurgico in caso di malattia severa, perché se lasciata a se stessa nel volgere di 2- 4 anni, dal manifestarsi della sintomatologia, conduce a morte INSUFFICIENZA AORTICA Insufficienza aortica EZIOLOGIA ANOMALIE DELLE CUSPIDI • Retrazione: Post-Endocardite reumatica • Perforazione: Endocardite infettiva, Trauma ANOMALIE DELL’AORTA • Aortite: Sifilide, Spond.Anchil. • Dilatazione: Marfan, Ehlers-Danlos, Ectasia- AnAo • Perdita Supporto: Dissezione, DIV subAo BICUSPIDE BICUSPIDE ENDOCARDITE REUMATICA DEGENERATIVA ed altre VEGETAZIONE • masserella ecodensa • margini irregolari • lato ventricolare (aorta); soprattutto zona di coaptazione • upstream • movimento caotico - dipendente da valvola Insufficienza aortica PATOGENESI • • • • • • INSUFFICIENZA CRONICA Sovraccarico di volume per il ventricolo sinistro Ipertrofia e dilatazione del ventricolo sinistro (“cor bovinum”) Iniziale buon compenso emodinamico Ma l’ipertrofia comporta un maggior consumo di O2 e genera una tendenza all’ischemia miocardica La funzione sistolica e diastolica si altera con conseguente disfunzione contrattile Riduzione della FE e congestione polmonare Insufficienza aortica PATOGENESI INSUFFICIENZA ACUTA • Il ventricolo non fa in tempo ad adattarsi • Scompenso sinistro acuto • Edema polmonare e grave insufficienza di circolo INSUFFICIENZA AORTICA ACUTA vs CRONICA Sintomi questa valvulopatia è ben tollerata per molti anni nella forma cronica a) Insufficienza aortica ad insorgenza acuta (endocardite, dissezione aortica, rottura del seno del Valsalva): Dispnea parossistica: dispnea improvvisa che sopraggiunge a volte nella fase di guarigione di una endocardite. Edema polmonare acuto: con dispnea, tosse, ed escreato emorragico. b) Insufficienza aortica cronica : Palpitazione: lamentano palpitazione (di solito a riposo, durante la notte) a causa della aumentata forza di contrazione delle fibre miocardiche. Dispnea: sintomo frequente. può esordire come dispnea da sforzo, parossistica notturna o come edema polmonare acuto. Sincopi e vertigini: non tendono a comparire durante sforzo fisico. Insufficienza aortica QUADRO CLINICO L’insufficienza aortica non presenta sintomi specifici. I sintomi più frequenti sono: • Dispnea • Angina • Palpitazioni e consapevolezza del battito cardiaco • Sudorazioni profuse (per attivazione delle fibre colinergiche vasodilatatorie) Insufficienza aortica ESAME OBIETTIVO Segni periferici causati dall’aumento della pressione differenziale: • Polso a martello pneumatico di Corrigan • Danza delle carotidi di De Musset • Colpo di pistola di Traube • Doppio soffio di Duroziez • Polso capillare di Quincke Insufficienza aortica ASCOLTAZIONE Insufficienza aortica DIAGNOSI ECG: • segni di ipertrofia ventricolare sinistra crescente con il progredire della malattia. RX TORACE • nelle forme lievi ombra cardiaca normale • nei casi più avanzati appare un “cuore a scarpa” (ingrandimento del ventricolo sinistro) con aorta ascendente allungata e dilatata. Insufficienza aortica ECOCUORE • L’ecocardiogramma documenta la dilatazione del ventricolo sinistro (nelle fasi avanzate), permette di misurare la frazione di eiezione sistolica, gli spessori parietali, le condizioni delle semilunari e le dimensioni dell’aorta. • Con il colordoppler si può studi are la dinamica dei flussi e quantificare i gradienti pressori. Per definire meglio il quadro patologico si esegue l’ecocardiografia per via transesofagea. Insufficienza aortica ECOCUORE DIAGNOSI di VALVOLA BICUSPIDE 1. Visualizzazione di 2 cuspidi 2. Apertura sistolica ellittica “fish mouth” 3. Possibile coesistenza di dilatazione aortica - attenzione al rafe mediano che simula una tricuspide - diagnosi difficoltosa in presenza di calcificazioni AORTA BICUSPIDE SI ASSOCIA a COMPLICANZE VASCOLARI - DILATAZIONE AORTA ASCENDENTE - DISSECAZIONE AORTICA (aumenta il rischio di 9 volte ed in età più giovane) - COARTAZIONE AORTICA 20-85% dei casi di CoAo hanno valvola bicuspide Insufficienza aortica PROGNOSI • Nelle forme di insufficienza ortica lieve, abitualmente asintomatiche, l’aspettativa di vita è normale, vigilando sul rischio permanente di endocardite. • Nelle forme medio-gravi si assiste ad un lento, ma progressivo, aggravamento dei sintomi e segni. • Il 75% dei pazienti con insufficienza aortica asintomatica lieve o moderata in trattamento medico sono vivi a 5 anni dopo la prima diagnosi e metà di essi sopravvive dopo 10 anni. • I parametri più facili per valutare la gravità del rigurgito sono la FE (se < 55% è un’insuff grave) e le dimensioni del ventricolo sinistro (se >55 mm è un’insuff grave). • Nelle forme più gravi, fra le complicanze non rare l’endocardite batterica e la morte improvisa